From: glr <glr_y@...>
Date: Thu Oct 26, 2000 2:35pm
Subject: In risposta a Marco Ferrando - Milosevic o
Kostunica? "N� - N�" ...
Inviato a Curzi e co. .....
------
Alcune considerazioni sull'articolo di Marco Ferrando "N�
con Milosevic, n� con Kostunica" pubblicato su
Liberazione gioved� 28 ottobre 2000.
Innanzitutto, sul supposto 'confronto' che avrebbe trovato
spazio su Liberazione (sulla divisione in 'due analisi
opposte' torno dopo).
Il confronto di cui si parla non c'� stato: abbiamo tutti
assistito ad una 'linea unica' del giornale, e man mano che,
nell'avvicinarsi delle elezioni e nel mezzo della
campagna elettorale, la situazione precipitava, il nervosismo, la
scarsit� di analisi, e infine i tagli a lettere e articoli
'fuori linea' � risultato sempre pi� evidente, fino alle mancate
pubblicazioni degli articoli di Fulvio Grimaldi (e di
altri giornalisti - anche internazionali: uno per tutti Michel
Collon - cui nessuno spazio � stato dato sul giornale,
presenti a Belgrado durante le elezioni, la preparazione
delle manifestazioni di piazza 'spontanee' e l'assalto
al Parlamento, alla TV, alle sezioni di partito e sindacali).
Questo mentre su altre testate - lasciamo stare il
Manifesto - , sul Web e su altri media di sinistra informazione,
discussione e dibattito giravano a pieno ritmo. Su
Liberazione si � cominciata a rivedere un po' di luce soltanto
con la pubblicazione - anch'essa tagliata - dell'appello
delle RSU lombarde per le violenze subite dai
sindacalisti Zastava e, successivamente, con la
pubblicazione dell'intervista di Sabrina Fusari al professore
universitario di Nis Djordje Vidanovic contrapposta ad
un articolo di Fulvio Grimaldi, sotto il titolo 'punti di vista
- due opinioni a confronto' o qualcosa di simile (Faccio
notare che il contenuto dell'intervista era pieno di
asserzioni palesemente false, cosa che ha spinto molti
compagni a scrivere a Liberazione, visto che le
affermazioni di Vidanovic venivano smentite da articoli
pubblicati perfino dal New York Times e da Der Spiegel,
e da notizie di fonte diretta del Congresso Usa. Una
lettera 'collettiva' apparsa nei giorni successivi ad esempio
si soffermava sugli enormi finanziamenti ricevuti dal DOS
e negati dal professore jugoslavo, tale lettera � stata
per� pubblicata con una sola firma...). Il tutto, con di
spalla un'analisi politica priva di autocritica di Salvatore
Cannav� che, tra un colpo al cerchio e uno alla botte,
non riconsiderava i suoi articoli pro rivoluzione
democratica modello Kostunica dei giorni precedenti (ad
esempio, nel riportare due righe sul sindaco di Cacak
Ilic, che alla guida di 2000 uomini per sua stessa
ammissione addestrati dalla Cia era andato all'assalto del
Parlamento, Cannav� aveva affermato che le dichiarazioni
di Ilic erano frutto di sue invenzioni utili per la
campagna elettorale di dicembre...). A cotanto
'confronto' vanno aggiunte le cronache asciutte pubblicate a
seguire, paragonabili e spesso uguali agli articoli che si
potevano leggere su tutti gli altri giornali borghesi, da
Repubblica al Piccolo, pari pari. Ricordo un unico
'pezzo' da segnalare: quel "A Minsk, a Minsk: next step
Bielorussia" di Giulietto Chiesa ma ripreso, ahim�,
dalla Stampa. E ricordo anche una foto del 26 settembre a
Praga con un cartello di Otpor in primissimo piano, con
su scritto "Socialismo per la rivoluzione!": alla faccia
della coerenza. Per non parlare delle manchette
dell'ARCI "Milosevic sei finito!" pubblicate a pi� riprese nei
giorni precedenti le elezioni federali del 5 ottobre,
che sembravano commissionate direttamente dalla Cia che
nemmeno la Dc del '48 faceva altrettanto: per fare un
confronto, due settimane dopo (e ben dopo le elezioni...)
la manchette su un'iniziativa del Coordinamento Nazionale
La Jugoslavia Vivr� � stata pubblicata con la dicitura
"Inserzione Pubblicitaria".... come una pubblicit� Fiat
o Finmeccanica. Quel giorno le altre manchette pubblicate
non riportavano tale 'avviso': in redazione se ne sono
accorti, e il giorno dopo per fare gli 'imparziali' hanno
apposto la dicitura a TUTTE le manchette pubblicate,
compresa quella di una federazione del Prc.... Vedere per
credere. Per finire, la redazione avrebbe potuto
tagliare in altro modo la foto del Parlamento che accompagna
oggi l'articolo di Ferrando: nella foto originale, oltre
ai pugni di Otpor, si stagliano in cielo molte mani con le tre
dita del nazionalismo serbo di Dio, Patria e Popolo.
E' stato questo il 'confronto' di cui parla Ferrando?
Le 'due analisi opposte'
Se ai lettori del giornale e ai compagni tutti, dentro e
fuori Rifondazione, la vicenda pu� essere apparsa, ed ora
pu� essere proposta, come la contrapposizione di due
fazioni, e se su questo Ferrando pu� basare tutto il suo
ragionamento - far risalire questo presunto dualismo a dei
nodi 'originari', pur reali e presenti, non affrontati e
non risolti da Rifondazione, e quindi allo 'stalinismo'
e 'movimentismo' presenti in contrapposizione all'interno
del partito, in modo funzionale alle sue analisi e alle
sue facili, e per molti versi condivisibili conclusioni - , ci� �
potuto accadere proprio perch� il giornale, e con esso
il partito, ha evitato di affrontare la questione prima che
essa divenga ingestibile (torna qui in mente il dibattito
sulla questione internazionale avviato a luglio da Sorini e
poi risolto frettolosamente dal Cpn, senza che tale
discussione potesse coinvolgere il corpo del partito). Che ci�
sia stato fatto per l'assenza di una linea politica
unitariamente accettata dalla redazione o per timore e incapacit�
nel gestire un confronto aperto, oppure - ancor peggio -
per una presa di posizione (o scelta di campo) presa a
priori dal giornale e dal Prc ma non dichiarata e
spiegata, in ogni caso il giornale non ha fatto il suo lavoro. E'
facile cos� per Ferrando liquidare i preconfezionati
'due estremismi' come ingenui e/o infantili e dare La Sua
Soluzione dal punto di vista di classe, ORA. Meglio e
molto pi� utile, anche se pi� difficile, sarebbe stato
affrontare la questione PRIMA. Oppure affrontarla
finalmente OGGI, come anche proposto nell'articolo di
Grimaldi, l'unico pubblicato dopo il 5 ottobre,
coinvolgendo tutto il partito e oltre.
Per finire
Il confronto e il dibattito mancato dal partito e dal
giornale c'� stato e continua tuttora, ed esso si � svolto e si
svolge al di fuori di essi: all'interno delle mille
iniziative e incontri organizzati dalla rete di associazioni e comitati
impegnati in campo antiimperialista e internazionalista,
in solidariet� con la Jugoslavia e oltre; una rete di
associazioni composte da compagni - con una grande
presenza di quadri e iscritti a Rifondazione che pur
lavorando dentro il partito non trovano spazio sul
giornale - che per mesi hanno sollecitato e incalzato,
inascoltati, Liberazione e Rifondazione su questi temi.
Le argomentazioni portate sul giornale da Marco Ferrando
sono state quindi da tempo discusse e sviscerate in
questi incontri e dibattiti, anche e soprattutto all'interno delle
singole associazioni e gruppi (ed anche per ci� non mi
dilungo qui a ribattere le sue tesi su quali siano state le
cause della dissoluzione jugoslava e se e come fosse
necessario intervenire in qualche modo, e sulle prospettive
future dei Balcani e della lotta all'imperialismo:
l'argomento � talmente vasto che perci� richiederebbe, come
risulta sempre pi� evidente, un approfondito studio e
dibattito sulla questione internazionale attuale). Questo
nell'assenza e nel silenzio del partito e del giornale che
nel frattempo, non raccontando ci� che stava realmente
accadendo in Jugoslavia, ha nei fatti aiutato il DOS e i
suoi finanziatori - gli stessi che hanno bombardato il
paese - a 'fare la Rivoluzione' a Belgrado. Stesso
discorso per gli altri livelli del partito, dalle federazioni ai
circoli,
dove su questi temi i compagni non hanno quasi mai mai
trovato spazio di discussione e soluzione: grave
rimozione. Perch� i compagni non hanno il bisogno di
apprendere la linea e la 'verit�' su Milosevic o su Saddam
Hussein da un articolo illuminante di Marco Ferrando o
di Ramon Mantovani pubblicato una tantum sulle pagine
di Liberazione: dal giornale si aspettano notizie
corrette, pluralit� di voci e spazio di dibattito, come anche
all'interno del partito ad ogni suo livello, altrimenti
gli spazi della politica vanno a crearseli altrove. Sul giornale
hanno invece trovato il titolo di Liberazione "Belgrado
ride", in coro con la "Rivoluzione" del Manifesto e le
esultanze giubilari di tutti i corvi nazionali e
internazionali: in quei giorni chi rideva e brindava di pi� era il
Pentagono.
Giorgio Ellero
---
Bollettino di controinformazione del
Coordinamento Nazionale "La Jugoslavia Vivra'"
> http://digilander.iol.it/lajugoslaviavivra
I documenti distribuiti non rispecchiano necessariamente le
opinioni delle realta' che compongono il Coordinamento, ma vengono
fatti circolare per il loro contenuto informativo al solo scopo di
segnalazione e commento ("for fair use only")
Per contributi e segnalazioni: jugocoord@...
*** QUESTO SERVIZIO E' ANCORA IN FASE SPERIMENTALE ***
Date: Thu Oct 26, 2000 2:35pm
Subject: In risposta a Marco Ferrando - Milosevic o
Kostunica? "N� - N�" ...
Inviato a Curzi e co. .....
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Alcune considerazioni sull'articolo di Marco Ferrando "N�
con Milosevic, n� con Kostunica" pubblicato su
Liberazione gioved� 28 ottobre 2000.
Innanzitutto, sul supposto 'confronto' che avrebbe trovato
spazio su Liberazione (sulla divisione in 'due analisi
opposte' torno dopo).
Il confronto di cui si parla non c'� stato: abbiamo tutti
assistito ad una 'linea unica' del giornale, e man mano che,
nell'avvicinarsi delle elezioni e nel mezzo della
campagna elettorale, la situazione precipitava, il nervosismo, la
scarsit� di analisi, e infine i tagli a lettere e articoli
'fuori linea' � risultato sempre pi� evidente, fino alle mancate
pubblicazioni degli articoli di Fulvio Grimaldi (e di
altri giornalisti - anche internazionali: uno per tutti Michel
Collon - cui nessuno spazio � stato dato sul giornale,
presenti a Belgrado durante le elezioni, la preparazione
delle manifestazioni di piazza 'spontanee' e l'assalto
al Parlamento, alla TV, alle sezioni di partito e sindacali).
Questo mentre su altre testate - lasciamo stare il
Manifesto - , sul Web e su altri media di sinistra informazione,
discussione e dibattito giravano a pieno ritmo. Su
Liberazione si � cominciata a rivedere un po' di luce soltanto
con la pubblicazione - anch'essa tagliata - dell'appello
delle RSU lombarde per le violenze subite dai
sindacalisti Zastava e, successivamente, con la
pubblicazione dell'intervista di Sabrina Fusari al professore
universitario di Nis Djordje Vidanovic contrapposta ad
un articolo di Fulvio Grimaldi, sotto il titolo 'punti di vista
- due opinioni a confronto' o qualcosa di simile (Faccio
notare che il contenuto dell'intervista era pieno di
asserzioni palesemente false, cosa che ha spinto molti
compagni a scrivere a Liberazione, visto che le
affermazioni di Vidanovic venivano smentite da articoli
pubblicati perfino dal New York Times e da Der Spiegel,
e da notizie di fonte diretta del Congresso Usa. Una
lettera 'collettiva' apparsa nei giorni successivi ad esempio
si soffermava sugli enormi finanziamenti ricevuti dal DOS
e negati dal professore jugoslavo, tale lettera � stata
per� pubblicata con una sola firma...). Il tutto, con di
spalla un'analisi politica priva di autocritica di Salvatore
Cannav� che, tra un colpo al cerchio e uno alla botte,
non riconsiderava i suoi articoli pro rivoluzione
democratica modello Kostunica dei giorni precedenti (ad
esempio, nel riportare due righe sul sindaco di Cacak
Ilic, che alla guida di 2000 uomini per sua stessa
ammissione addestrati dalla Cia era andato all'assalto del
Parlamento, Cannav� aveva affermato che le dichiarazioni
di Ilic erano frutto di sue invenzioni utili per la
campagna elettorale di dicembre...). A cotanto
'confronto' vanno aggiunte le cronache asciutte pubblicate a
seguire, paragonabili e spesso uguali agli articoli che si
potevano leggere su tutti gli altri giornali borghesi, da
Repubblica al Piccolo, pari pari. Ricordo un unico
'pezzo' da segnalare: quel "A Minsk, a Minsk: next step
Bielorussia" di Giulietto Chiesa ma ripreso, ahim�,
dalla Stampa. E ricordo anche una foto del 26 settembre a
Praga con un cartello di Otpor in primissimo piano, con
su scritto "Socialismo per la rivoluzione!": alla faccia
della coerenza. Per non parlare delle manchette
dell'ARCI "Milosevic sei finito!" pubblicate a pi� riprese nei
giorni precedenti le elezioni federali del 5 ottobre,
che sembravano commissionate direttamente dalla Cia che
nemmeno la Dc del '48 faceva altrettanto: per fare un
confronto, due settimane dopo (e ben dopo le elezioni...)
la manchette su un'iniziativa del Coordinamento Nazionale
La Jugoslavia Vivr� � stata pubblicata con la dicitura
"Inserzione Pubblicitaria".... come una pubblicit� Fiat
o Finmeccanica. Quel giorno le altre manchette pubblicate
non riportavano tale 'avviso': in redazione se ne sono
accorti, e il giorno dopo per fare gli 'imparziali' hanno
apposto la dicitura a TUTTE le manchette pubblicate,
compresa quella di una federazione del Prc.... Vedere per
credere. Per finire, la redazione avrebbe potuto
tagliare in altro modo la foto del Parlamento che accompagna
oggi l'articolo di Ferrando: nella foto originale, oltre
ai pugni di Otpor, si stagliano in cielo molte mani con le tre
dita del nazionalismo serbo di Dio, Patria e Popolo.
E' stato questo il 'confronto' di cui parla Ferrando?
Le 'due analisi opposte'
Se ai lettori del giornale e ai compagni tutti, dentro e
fuori Rifondazione, la vicenda pu� essere apparsa, ed ora
pu� essere proposta, come la contrapposizione di due
fazioni, e se su questo Ferrando pu� basare tutto il suo
ragionamento - far risalire questo presunto dualismo a dei
nodi 'originari', pur reali e presenti, non affrontati e
non risolti da Rifondazione, e quindi allo 'stalinismo'
e 'movimentismo' presenti in contrapposizione all'interno
del partito, in modo funzionale alle sue analisi e alle
sue facili, e per molti versi condivisibili conclusioni - , ci� �
potuto accadere proprio perch� il giornale, e con esso
il partito, ha evitato di affrontare la questione prima che
essa divenga ingestibile (torna qui in mente il dibattito
sulla questione internazionale avviato a luglio da Sorini e
poi risolto frettolosamente dal Cpn, senza che tale
discussione potesse coinvolgere il corpo del partito). Che ci�
sia stato fatto per l'assenza di una linea politica
unitariamente accettata dalla redazione o per timore e incapacit�
nel gestire un confronto aperto, oppure - ancor peggio -
per una presa di posizione (o scelta di campo) presa a
priori dal giornale e dal Prc ma non dichiarata e
spiegata, in ogni caso il giornale non ha fatto il suo lavoro. E'
facile cos� per Ferrando liquidare i preconfezionati
'due estremismi' come ingenui e/o infantili e dare La Sua
Soluzione dal punto di vista di classe, ORA. Meglio e
molto pi� utile, anche se pi� difficile, sarebbe stato
affrontare la questione PRIMA. Oppure affrontarla
finalmente OGGI, come anche proposto nell'articolo di
Grimaldi, l'unico pubblicato dopo il 5 ottobre,
coinvolgendo tutto il partito e oltre.
Per finire
Il confronto e il dibattito mancato dal partito e dal
giornale c'� stato e continua tuttora, ed esso si � svolto e si
svolge al di fuori di essi: all'interno delle mille
iniziative e incontri organizzati dalla rete di associazioni e comitati
impegnati in campo antiimperialista e internazionalista,
in solidariet� con la Jugoslavia e oltre; una rete di
associazioni composte da compagni - con una grande
presenza di quadri e iscritti a Rifondazione che pur
lavorando dentro il partito non trovano spazio sul
giornale - che per mesi hanno sollecitato e incalzato,
inascoltati, Liberazione e Rifondazione su questi temi.
Le argomentazioni portate sul giornale da Marco Ferrando
sono state quindi da tempo discusse e sviscerate in
questi incontri e dibattiti, anche e soprattutto all'interno delle
singole associazioni e gruppi (ed anche per ci� non mi
dilungo qui a ribattere le sue tesi su quali siano state le
cause della dissoluzione jugoslava e se e come fosse
necessario intervenire in qualche modo, e sulle prospettive
future dei Balcani e della lotta all'imperialismo:
l'argomento � talmente vasto che perci� richiederebbe, come
risulta sempre pi� evidente, un approfondito studio e
dibattito sulla questione internazionale attuale). Questo
nell'assenza e nel silenzio del partito e del giornale che
nel frattempo, non raccontando ci� che stava realmente
accadendo in Jugoslavia, ha nei fatti aiutato il DOS e i
suoi finanziatori - gli stessi che hanno bombardato il
paese - a 'fare la Rivoluzione' a Belgrado. Stesso
discorso per gli altri livelli del partito, dalle federazioni ai
circoli,
dove su questi temi i compagni non hanno quasi mai mai
trovato spazio di discussione e soluzione: grave
rimozione. Perch� i compagni non hanno il bisogno di
apprendere la linea e la 'verit�' su Milosevic o su Saddam
Hussein da un articolo illuminante di Marco Ferrando o
di Ramon Mantovani pubblicato una tantum sulle pagine
di Liberazione: dal giornale si aspettano notizie
corrette, pluralit� di voci e spazio di dibattito, come anche
all'interno del partito ad ogni suo livello, altrimenti
gli spazi della politica vanno a crearseli altrove. Sul giornale
hanno invece trovato il titolo di Liberazione "Belgrado
ride", in coro con la "Rivoluzione" del Manifesto e le
esultanze giubilari di tutti i corvi nazionali e
internazionali: in quei giorni chi rideva e brindava di pi� era il
Pentagono.
Giorgio Ellero
---
Bollettino di controinformazione del
Coordinamento Nazionale "La Jugoslavia Vivra'"
> http://digilander.iol.it/lajugoslaviavivra
I documenti distribuiti non rispecchiano necessariamente le
opinioni delle realta' che compongono il Coordinamento, ma vengono
fatti circolare per il loro contenuto informativo al solo scopo di
segnalazione e commento ("for fair use only")
Per contributi e segnalazioni: jugocoord@...
*** QUESTO SERVIZIO E' ANCORA IN FASE SPERIMENTALE ***