DAL PARLAMENTO:
Interrogazione a risposta scritta sul Kosovo
di Alberto Burgio e Claudio Grassi
su Archivio Camera dei Deputati del 19/02/2008
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
Al ministro degli Esteri, al presidente del Consiglio, per sapere,
premesso che:
il 17 febbraio Hashim Thaqi, capo del governo, ha proclamato ufficialmente la dichiarazione di secessione del Kosovo dalla Serbia;
Bexhet Pacolli, magnate della finanza e leader del partito “Alleanza per il nuovo Kosovo”, ha dichiarato - come riporta il Corriere della sera del 17 febbraio 2008 – di aver «rifinito sino alle tre di notte la dichiarazione [di indipendenza] insieme al rappresentante italiano»;
su la Stampa del 17 febbraio 2008, in una breve intervista, lo stesso Pacolli chiarisce di aver «lavorato fino a tarda notte per mettere a punto la dichiarazione di indipendenza con l’ambasciatore italiano»;
il 18 febbraio il presidente del Consiglio Ue, Dimitri Rupel, al termine del Consiglio Affari Generali tenutosi a Bruxelles, ha dichiarato che «ogni Paese membro della Ue deciderà in base alle sue leggi e secondo il diritto internazionale se e come procedere al riconoscimento del Kosovo»;
il ministro degli Esteri spagnolo, Miguel Angel Moratinos, ha affermato che «la Spagna non riconoscerà l’indipendenza unilaterale proclamata dal parlamento di Pristina, perché non rispetta il diritto internazionale»;
la proclamazione dell’indipendenza del Kosovo – ha sostenuto lo stesso Moratinos - è «un atto giuridicamente illegittimo in quanto compiuto senza un accordo tra le due parti in causa e al di fuori di un mandato delle Nazioni Unite»;
tale gesto unilaterale, inoltre, viola palesemente la risoluzione 1244 votata dal Consiglio di sicurezza dell’Onu il 10 giugno 1999;
Sandra Raskovic, ambasciatrice di Belgrado in Italia, ha preannunciato – in un’intervista al manifesto pubblicata il 19 febbraio – che sarà «richiamata in patria entro 48 ore dal riconoscimento dell’indipendenza da parte dell’Italia»
nelle scorse settimane il ministro degli Esteri italiano Massimo D’Alema ha più volte ribadito il proprio personale assenso verso un processo di «indipendenza sotto supervisione internazionale con limitazioni molto rigorose»;
parallelamente ad una tale disponibilità, il nostro Governo si era impegnato in un dialogo con la Serbia che aveva prodotto l’accettazione, da parte della Serbia, di concedere al Kosovo un’autonomia larghissima, tale da conferire alle autorità locali oltre il 90% delle funzioni statali;
il 18 febbraio lo stesso D’Alema ha annunciato che l’Italia procederà al riconoscimento della secessione kosovara «nella forma di una sovranità sotto supervisione internazionale» - :
se corrisponde al vero l’episodio riportato da Bexhet Pacolli relativo al coinvolgimento della nostra Ambasciata nella stesura della dichiarazione di indipendenza kosovara;
quale sia, ufficialmente, l’orientamento del Governo italiano;
se il Governo non ritenga fondati, sul piano del diritto internazionale, i rilievi espressi dal ministro degli Esteri spagnolo;
se il Governo stia valutando i rischi – sul terreno dell’affossamento di ogni ipotesi negoziale e di ripresa di egemonia dei contrapposti nazionalismi - che potrebbe produrre il riconoscimento italiano della nuova realtà statuale.
ON. ALBERTO BURGIO
SEN. CLAUDIO GRASSI