(italiano / english)


Pogroms in Italy 
Il caso Ponticelli è una montatura


1) Il caso di Angelica, ragazza Rom accusata del tentato rapimento di una bambina di sei mesi avvenuto a Napoli, nel quartiere Ponticelli, è una montatura

2) Stop to anti-Roma violence in Italy! (European Network Against Racism - ENAR)

3) ARCI - COMUNICATO STAMPA:
Il Governo ritiri il c.d. Pacchetto sicurezza e apra un confronto con le parti sociali

4) Il nazista Romagnoli: "creare uno Stato Rom in Europa Orientale"

5) Militarizzazione, demagogia e razzismo di Stato: il governo Berlusconi si è presentato al paese (Rete dei Comunisti)

6)  IBRA, “LO ZINGARO” / Razzismo Rom: tifosi minacciano Pirlo , Ibrahimovic e Mihajlovic

7) «Ladri di bambini». Lo stereotipo senza prove che perseguita i rom (Il Manifesto)

8) Bologna 16 maggio - 21 giugno: L’estraneo fra noi. La figura dello zingaro nell’immaginario italiano

9) I media stranieri: "Italia razzista"


On pogroms by italians against rroms, slavs and rumenians see also / vedi anche:

Allarme razzismo. Un altro rapimento-montatura
(sul caso di Catania - 20 maggio 2008)


Dossier di Contropiano: Migranti, dogma sicurezza, razzismo di stato.
Militarizzazione, demagogia e razzismo di Stato (Rete dei Comunisti)
Stranieri e illegalità nell’Italia criminogena (Vincenzo Ruggero)
Il Sud e la paranoia repressiva, ovvero la perpetua emergenza (Adalgiso Amandola)
La città, lo spazio pubblico e la paura dell’altro:tendenze anti-urbane fra Stati Uniti e Europa (Roberta Marzorati)
Napoli e le sue banlieues. Un esempio di semi-cittadinanza delle "popolazioni interne" (Antonello Petrillo)
L'ossessione della sicurezza partorisce mostri (Contropiano)
Il mito perverso della sicurezza e la nuova dimensione della politica nella metropoli imperialista (Michele Franco)
Un interessante iniziativa territoriale del CSA Vittoria a Milano contro la logica della "sicurezza"


Il quotidiano razzismo dei quotidiani italiani 


Italia, i media fomentano pogrom contro i rom

 

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http://www.everyonegroup.com/it/EveryOne/MainPage/Entries/2008/5/18_Follia_antizigana_in_Italia._EveryOne_sul_rapimento_di_Napoli.html


Sunday, May 18, 2008
Il caso di Angelica, ragazza Rom accusata del tentato rapimento di una bambina di sei mesi avvenuto a Napoli, nel quartiere Ponticelli, è una montatura.


La testimonianza di Flora Martinelli, la madre della bambina, del padre di lei Ciro e dei loro vicini di casa è falsa. Il Gruppo EveryOne ha indagato accuratamente sull'evento che ha scatenato una vera e propria caccia al Rom, che da Napoli si è diffusa a macchia d'olio in tutta Italia. Fin dall'inizio le dinamiche del rapimento non ci hanno convinto, perché chi conosce la palazzina in cui sarebbe avvenuto il reato sa che è praticamente inaccessibile, sia per il cancello che per l'attenta sorveglianza degli inquilini, affermano i leader del Gruppo EveryOne Roberto Malini, Matteo Pegoraro e Dario Picciau. Vi sono poi discordanze fra le testimonianze della Martinelli, di suo padre e dei vicini. La donna in un primo momento ha dichiarato che la porta del suo appartamento sarebbe stata forzata, poi ha ricordato di averla lasciata aperta. Dopo aver notato la porta aperta, la madre sarebbe andata a controllare la culla, quindi sarebbe tornata verso il pianerottolo dove avrebbe sorpreso - passati almeno venti secondi -  la ragazzina Rom con la sua piccola in braccio. Non solo: avrebbe avuto ancora il tempo di raggiungerla e strapparle la bambina. Quindi la Rom si sarebbe mossa al rallentatore, consentendo a nonno Ciro di raggiungerla, afferrarla e schiaffeggiarla al piano di sotto. Alcuni dei vicini hanno riferito alle autorità che Angelica aveva ancora la bambina in braccio, quando l'hanno fermata. Ma non basta, perché nei giorni precedenti al fatto, gli inquilini della palazzina si erano riuniti più volte, con un solo ordine del giorno: come ottenere lo sgombero delle famiglie Rom accampate a Ponticelli. Dopo queste analisi di massima, il Gruppo EveryOne - che può contare su attivisti e organizzazioni locali - ha effettuato ulteriori accertamenti, sia presso il carcere, dove un funzionario, dopo aver ascoltato le ipotesi che scagionavano la presunta rapitrice, ammetteva: 

Avete ragione, anche noi siamo in difficoltà, perché questo non è un evento diverso da tanti altri, ma qualcuno ha voluto trasformarlo in un caso nazionale. Gli inquilini di Ponticelli fanno blocco: i Rom non li vogliono più. Qualcuno però, mostra qualche scrupolo di coscienza, ma ha paura, perché le pressioni sono forti e mettersi contro il comitato di Ponticelli è pericoloso. Angelica, in realtà, conosceva una delle famiglie che abitano in via Principe di Napoli, dove è avvenuto l'episodio, continuano gli attivisti del Gruppo EveryOne, ha suonato al citofono ed è stata notata da alcune inquiline. Pochi istanti dopo è scattata la trappola e la furia dei condomini si è scatenata contro di lei, che è stata raggiunta in strada, afferrata, schiaffeggiata e consegnata alla polizia. Vi sono testimoni che conoscono la verità e due di loro sono disposte a parlare al giudice. E' importante che l'avvocato Rosa Mazzei, che difende la ragazza Rom, non si faccia intimidire e sostenga la verità in tribunale. Un attivista di Napoli suppone che la linea di difesa potrebbe essere, invece, quella di ammettere il furto, ma non il tentato rapimento. Le conseguenze del caso di Ponticelli, con l'eco mediatica promossa da quotidiani e network, sono state gravissime e sono un indice evidente di come sia necessario abbandonare razzismo e xenofobia per riscoprire la strada dei diritti umani. 

Adesso è importante che le organizzazioni locali per i diritti dell'uomo vigilino sulla serenità di Angelica, che subisce pressioni gravi e intollerabili. Salvaguardare la tranquillità della ragazza significa salvaguardare la verità sul caso di Ponticelli, che è la tragica verità di un'altra ingiustizia, di un'altra calunnia, di altre disumane violenze subite dal popolo Rom in Italia, già colpito da emarginazione e segregazione, vessato da provvedimenti iniqui. Gli attivisti del Gruppo EveryOne concludono con alcune considerazioni che dovrebbero far riflettere: Da anni lanciamo l'allarme riguardo alla campagna razziale in corso in Italia. Grazie all'appoggio di forze politiche transnazionali attive nel campo dei diritti umani e civili, abbiamo ottenuto Risoluzioni europee e documenti-guida da parte delle Nazioni Unite, che ammoniscono l'Italia contro le sue politiche razziali. I Rom in Italia non sono criminali, ma famiglie in difficoltà. Su 150 mila 'zingari' presenti nel nostro Paese, 90 mila sono bambini. La speranza di vita media dei Rom, qui da noi, è di soli 35 anni, contro gli 80 degli altri cittadini. La mortalità dei bimbi Rom è 15 volte superiore a quella degli altri bambini. Sono numeri che esprimono una persecuzione. Riguardo alla criminalità Rom, essa non ha un'incidenza rilevante, come dimostrano i dati del Ministero degli Interni e le aggressioni nei confronti di italiani sono praticamente inesistenti. Il caso di Giovanna Reggiani fu un'altro grande inganno, perché il presunto omicida, Romulus Mailat, non è Rom, ma un romeno di etnia Bunjas, che non ha nulla a che vedere con i popoli 'zingari'. L'abbiamo documentato, a suo tempo, agli inquirenti e alla stampa, ma il nostro dossier scientifico non fu preso in considerazione. Il razzismo fa comodo a uno stuolo di persone, a partiti politici e media, alla criminalità organizzata, che muove miliardi di euro ogni anno. A questo proposito, ricordiamo che i Rom coinvolti in delitti agiscono quasi sempre per ordine di criminali mafiosi italiani, i quali - a causa dell'emarginazione e della segregazione in cui versano i 'nomadi' - li hanno ridotti in schiavitù. Lo sanno le autorità, lo sanno i politici e sarebbe ora che lo sapessero tutti i cittadini italiani.


Roberto Malini - Gruppo EveryOne - info@...

fonti: http://www.pane-rose.it/files/index.php?c3:o11920http://www.everyonegroup.com/it



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http://www.enar-eu.org/Page_Generale.asp?DocID=15296&langue=EN



PRESS RELEASE
Brussels, 19 May 2008

Stop to anti-Roma violence in Italy!

The European Network Against Racism (ENAR) strongly condemns the violent attacks on Roma settlements in Italy last week and urges all relevant EU institutions to take action to denounce these events.
Last week, a number of Roma settlements around Naples and Milan were set on fire by inhabitants following reports of a Roma girl allegedly having attempted to steal a baby.
ENAR is seriously concerned by the political and media discourse used in Italy to build a “Roma emergency”. The Italian authorities are conducting arbitrary detentions and expulsions, making provisions for discriminatory anti-Romani and anti-Romanian laws and measures and openly inciting its population to racially motivated violence. The Italian Interior Minister Mr. Roberto Maroni on 11 May stated that “all Roma camps will have to be dismantled, and the inhabitants will be either expelled or incarcerated”. It seems also that the Italian government is about to adopt a new security decree to control or expel immigrants, especially the Roma.
These measures and the current xenophobic discourse are propagating prejudice and encouraging the double identification Roma/criminals. A recent opinion poll showed that 70% of Italians would like to “expel” the Roma from Italy, regardless of the fact that a little more than 50% of them are Italian nationals and 20% are EU citizens.
Presenting the Roma as a threat to public security stigmatises an entire ethnic minority and goes against the very principles and values upon which the European Union is founded. ENAR therefore urgently calls on the Italian authorities to stop making anti-Roma discourses and to take all the necessary measures to ensure the protection of the Roma community. ENAR also urges all EU institutions to condemn and take action against the anti-Roma hate speech and discriminatory actions taken by Italian authorities.
ENAR President Mohammed Aziz said: “We are extremely worried by the anti-Roma and anti-immigrant rhetoric currently being used in Italy, resulting in the introduction of discriminatory measures and in fuelling racist sentiment. Italian and EU politicians must stand up to the EU commitment to fundamental rights and focus on promoting the social inclusion of Roma and implementing anti-discrimination policies.”


The European Network Against Racism (ENAR) is a network of European NGOs working to combat racism in all EU
member states and represents more than 600 NGOs spread around the European Union. Its establishment was a
major outcome of the 1997 European Year Against Racism. ENAR aims to fight racism, xenophobia, anti-Semitism
and Islamophobia, to promote equality of treatment between EU citizens and third country nationals, and to link
local/regional/national initiatives with European initiatives.

For further information, contact:
Georgina Siklossy, Communication and Press Officer
Phone: 32-2-229.35.70 - Fax: 32-2-229.35.75
E-mail: georgina@... - Website: www.enar-eu.org


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ARCI
UFFICIO STAMPA
Via dei Monti di Pietralata, 16
Andreina Albano
Tel. 06 41609267 – 348 3419402 albano@...

COMUNICATO STAMPA

 

Il Governo ritiri il c.d. Pacchetto sicurezza e apra un confronto con le parti sociali
 
Dichiarazione di Filippo Miraglia, responsabile immigrazione Arci

 

 

Il c.d. Pacchetto sicurezza, varato ieri dal Consiglio dei ministri, contiene una serie di disposizioni che, se applicate, avranno delle conseguenze gravissime sul piano culturale e giuridico.
Vengono  di fatto  criminalizzati comportamenti riconducibili a fenomeni di disagio sociale, a cui si attribuisce un rilievo di carattere penale, anziché predisporre servizi e misure atte ad alleviarlo.
Viene introdotto il reato di immigrazione clandestina, un vero obbrobrio giuridico, su cui già sono stati espressi dubbi di costituzionalità e che otterrebbe l’effetto di paralizzare un sistema giudiziario già intasato.
Già abbiamo avuto modo di spiegare come sia responsabilità dell’attuale normativa l’ingresso irregolare nel nostro paese, data l’inapplicabilità del sistema della chiamata diretta da paese a paese.
L’aumento delle pene, a parità di reato, per i cittadini stranieri e la procedura di espulsione per una condanna superiore a due anni rappresentano un doppio livello giuridico, incompatibile con il principio universale della responsabilità penale che non può essere manipolato a seconda della nazionalità.
Il divieto di affitto agli immigrati irregolari è in aperta violazione della nostra Costituzione che riconosce il diritto di tutti i cittadini ad un’esistenza dignitosa, così come prevede anche la Carta dei diritti dell’Unione europea che parla di “diritto all’assistenza abitativa”.
Si trasformano i Centri di detenzione in vere e proprie galere, dove, senza assistenza legale, si può restare rinchiusi fino a 18 mesi.
Si rischia, con questi provvedimenti, di distruggere i principi cardine del nostro stato di diritto, disattendendo a gran parte delle norme europee che tutelano i diritti universali e vietano interventi discriminatori.
Siamo convinti che per rassicurare i cittadini servano ben altri interventi, favorendo la coesione sociale e la civile convivenza, adottando misure che servano a far uscire dal disagio e dal degrado i cittadini italiani quanto quelli stranieri.
Chiediamo al Governo di ritirare questi provvedimenti, di aprire un confronto con le organizzazioni dei migranti, dei rom, e con quelle associazioni che da anni si occupano della loro accoglienza.
Chiediamo un intervento urgente della Commissione europea che costringa l’Italia ad adeguarsi alle norme previste dai Trattati e dalle direttive europee.

 

Roma, 22 maggio 2008

 

 

Filippo Miraglia
Responsabile Immigrazione ARCI
Via dei monti di pietralata 16
00151 Roma+
tel. +39.3484410860
e mail miraglia@...


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Il nazista Romagnoli: "creare uno Stato Rom in Europa Orientale"

Notizia pubblicata il 22.05.08 da Reuters Italia:

Il leader della Fiamma Tricolore Luca Romagnoli, che alle ultime elezioni politiche italiane era candidato nella lista de “La Destra”, ha anche proposto “la creazione di uno Stato rom magari in un’area dell’Europa orientale” perché, ha detto Romagnoli, da quella zona proviene la maggior parte della popolazione di origine rom.

 

Ogni riferimento a “Der Führer baut den Juden eine Stadt...” è del tutto casuale?

Claudia Cernigoi


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Militarizzazione, demagogia e razzismo di stato.

Il governo Berlusconi si è presentato al paese

 

Il nuovo governo Berlusconi ha già calato le sue carte principali. Con un abile miscela di provvedimenti popolari (eliminazione dell’ICI), demagogici (la cacciata dei rom e l’arresto degli immigrati clandestini) e repressivi (la militarizzazione della gestione dei rifiuti in Campania e l’arresto per chi si oppone alle discariche), il nuovo esecutivo sta passando ad incassare la cambiale che aveva firmato con i poteri forti e con il senso comune più reazionario e razzista radicato nel proprio elettorato.
Dalla Campania i comitati popolari a Chiaiano, Taverna del Re e in altri territori hanno già detto che non si lasceranno intimidire, mentre l’Unione Europea ha condannato il carattere razzista dei provvedimenti contro rom ed immigrati.
Ma le misure adottate dal governo Berlusconi godono e godranno ancora del consenso di vasti strati della popolazione e potranno contare sulla complicità bipartizan del Partito Democratico.
Le campagne d’ordine e la militarizzazione della vita sociale, indicano la cifra del nuovo esecutivo e della fase politica con cui dovremo fare i conti nei prossimi mesi.
La sinistra anticapitalista e i movimenti sociali devono essere consapevoli di rappresentare oggi una minoranza politica e sociale decisamente controcorrente rispetto al senso comune e alle coordinate di una politica ormai caratterizzata dal dogma della governabilità. Esserne consapevoli significa capire il ruolo da giocare dentro questa fase e questo non potrà che essere un ruolo di opposizione e resistenza politica e sociale.
Il 43% degli intervistati in un recentissimo sondaggio, non condivide la decisione del governo Berlusconi di militarizzare la soluzione del problema rifiuti a Napoli. Il dato in sé dice poco e dice molto. Dice molto perché è un risultato decisamente in controtendenza rispetto a tutte le altre risposte del sondaggio che sono invece assai positive sui provvedimenti adottati dal primo Consiglio dei Ministri tenutosi a Napoli mercoledì 21 maggio.
E’ dunque un risultato importante che dimostra come la “furbizia” con cui il nuovo esecutivo intende gestire il mix di provvedimenti popolari, demagogici, reazionari e repressivi, possa incontrare sulla strada la dovuta resistenza anche all’interno di segmenti importanti della società.
Se oggi la prima linea contro la militarizzazione della società è Napoli e la Campania, è evidente come ogni area metropolitana diventi una trincea politica, morale e sociale contro il razzismo e la repressione incombenti sul paese.

 

Non dobbiamo assolutamente lasciare soli gli attivisti e i comitati popolari di Napoli e Campania
Non dobbiamo assolutamente lasciare soli i lavoratori immigrati e le loro famiglie
Non dobbiamo consentire di frantumare nuovamente il fronte della resistenza sociale

 

La Rete dei Comunisti

 

 

Mail: cpiano@... 


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DI SEGUITO UN ARTICOLO CHE SARA' PUBBLICATO SU SENZA SOSTE, SETTIMANALE DI CONTROINFORMAZIONE LIVORNESE.


-       IBRA, “LO ZINGARO” -

 

In una sua bellissima canzone, intitolata “Sally”, Fabrizio De Andrè cantava: “Mia madre mi disse/non devi giocare/con gli zingari nel bosco...”. Questo a testimoniare che il pregiudizio, l’ostilità, la diffidenza verso le comunità gitane è ancestrale e la storia ha dimostrato che sovente questa intolleranza si è trasformata in vera e propria persecuzione razziale.

Cinquecentomila sono, infatti, gli zingari uccisi nei campi di Auschwitz, Dachau, Birkenau, Treblinka in quella “soluzione finale” che determinò l’eccidio di massa degli “asociali”: ebrei, comunisti, omosessuali, slavi, handicappati. Tutti coloro che erano, giustappunto, considerati incompatibili con l’ordine costituito.

Negli ultimi tempi, esattamente da un anno a questa parte, i mass media nostrani hanno dato il là ad una scientifica campagna di (dis)informazione tendente a dimostrare, sulla mera e approssimativa base di fatti di cronaca nera, che i rom sarebbero una “razza delinquenziale”, predisposta geneticamente al crimine e alla destabilizzazione sociale. Gli zingari come razza non solo inferiore, ”subumana”, ma dannosa, e come tale da cancellare. Attraverso sgomberi, punizioni “esemplari”, e, magari, veri e propri pogrom imperniati sulla voluttà della cancellazione dell’altro, del diverso, dell’asociale.

Tutto ciò, com’è pacifico, in barba ai principi più elementari del diritto tra cui per l'appunto l’obbligo , culturale e giuridico, di distinguere, sempre, tra persone e gruppi, tra singoli colpevoli e intere comunità, tra individui su cui eventualmente grava il peso della responsabilità penale personale ed etnie e nazionalità discriminate in blocco.

Se si offusca, come sta accadendo, questa basilare distinzione i gruppi umani colpiti in quanto tali diventano colpevoli per il semplice fatto di esistere, la loro stessa presenza appare come un ingombro da rimuovere e da estirpare, un virus da sconfiggere anche con la mobilitazione “purificatrice” di chi si sente minacciato e circondato da una forza oscura e inquietante.

Molte volte, però, il caso gioca brutti scherzi ai professionisti della (dis)informazione.

Accade, infatti, che il campionato di calcio venga deciso dalle prodezze di un campione, figlio di profughi bosniaco-croati, di etnia rom (rom Korakhanè, per la precisione)trasferitesi in Svezia negli anni ’70: Zlatan Ibrahimovic.

Ma cosa volete che importi ai mestieranti giornalai di Repubblica e del Corsera, della Rai e di Mediaset, che a decidere le sorti del campionato più bello del mondo (che fu)sia stato uno “zingaro”(così come viene affettuosamente soprannominato dai suoi compagni di squadra)?

Per la nomenclatura mediatica nostrana i rom sono soltanto “ospiti”indesiderati, uomini e donne il cui valore monetario si avvicina allo zero assoluto e per i quali non si paga l’acquisto, ma l’espulsione.

E cosa volete che importi agli interisti di governo come Ignazio La Russa (Ministro della Difesa che per la cronaca ha seguito la partita in un salotto ”bipartisan” insieme a Sabrina Ferilli e Flavio Cattaneo...), a Franco Servello (storico camerata di “moschetto” di Almirante e da 30 anni onnipresente ai vertici dirigenziali dell’Inter...), ai giornalisti-interisti che soffiano sul fuoco della persecuzione razziale, come Enrico Mentana che le loro gioie sportive sono dovute in buona parte ad un figlio di padre bosniaco e di madre croata che, come i tanti rom che vediamo scappare dalla giungla italica, negli anni’70 fuggirono dalla lontana Tucla, Bosnia-Herzegovina?

La famiglia rom Korakahne (bosniaca) di Zlatan Ibrahimovic, è utile ribadirlo, è riuscita ad arrivare agevolmente in Svezia, democrazia molto più solida della nostra, e grazie alla diversa situazione politico-sociale-culturale è diventato uno dei più celebri calciatori del mondo.

In Italia i rom devono, sono costretti a chiedere la carità per sopravvivere, a stento,  e anche se ci fossero talenti, in qualsiasi campo, questi sarebbero sotterrati dai comportamenti razzisti dei vari nazisindaci “bipartisan” come Alemanno, Domenici, De Luca, Moratti (Letizia...).

Ad onor di cronaca altri celebri calciatori sono di etnia rom e sinti tra i quali spicca senz’altro Andrea Pirlo (sinto italiano), capitano della nazionale campione del Mondo (!!!). Semmai bisognerebbe chiedersi perché essi non si espongano. La risposta è tautologica: hanno paura di essere discriminati.

Questo è dunque, il pericolo reale e concretissimo, che oggi incombe sull’Italia declinante: lo sdoganamento del razzismo, il processo culturale per cui oggi in Italia è possibile essere e dirsi razzisti senza che nessuno si indigni, è possibile, senza contraddittorio, dire che gli immigrati ci procurano un senso di fastidio e, dunque, non li vogliamo. E poi magari votare indifferentemente per il PDL o per il PD...

Che ognuno di noi si faccia moltiplicatore di questa indignazione in modo da rompere quel silenzio sulle discriminazioni anti-rom che offusca le coscienze. Per fare come Fabrizio De Andrè che nella citata canzone cantava: ”E dite a mia madre/che dal bosco non tornerò”.

Silvio Messinetti


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Razzismo Rom: tifosi minacciano Pirlo , Ibrahimovic e Mihajlovic

"La campagna razziale contro i Rom mette a rischio la loro incolumita'". Lo dichiara il gruppo Everyone sottolineando che il pregiudizio che colpisce il popolo Rom in Italia rischia di degenerare in un'indiscriminata caccia all'uomo.
A Napoli si verificano continue aggressioni nei confronti di Rom. Una baracca di via Malibran è stata data alle fiamme da una banda di razzisti e i 13 occupanti, sei adulti e sette bambini, fra cui due neonati, hanno riportato ustioni e rischiato di morire bruciati. A Ponticelli giovani armati di spranghe hanno aggredito alcuni Rom romeni. In via Argine, inseguimento di bambini Rom da parte di razzisti che nascondevano il volto dietro sciarpe. L'ultimo episodio - sottolinea l'associazione per i diritti umani - ha visto un bambino Rom di circa sei anni aggredito da una ronda in piazzetta San Domenico, schiaffeggiato, insultato e messo a forza sotto il getto di una fontana pubblica.

Ma in tutta Italia, da nord a sud, gli episodi di antiziganismo e violenza si susseguono, quasi sempre ignorati dai media. "La Commissione europea deve intervenire con urgenza," affermano preoccupati i leader del Gruppo EveryOne Roberto Malini, Matteo Pegoraro e Dario Picciau "perché l'incitazione all'odio razziale a mezzo stampa e le politiche razziali sono proibite espressamente da Direttive, Risoluzioni europee e Carte dei Diritti degli individui e dei popoli. Abbiamo elementi sufficienti per affermare che il caso della ragazzina Rom che avrebbe tentato di rapire un bambino a Napoli è una messinscena, ma prima ancora del verdetto della magistratura, politici e media hanno espresso un giudizio di condanna non solo nei suoi confronti, ma in quelli di tutto il popolo zingaro".
Da tempo il Gruppo EveryOne mette in guardia l'opinione pubblica, la stampa e i politici onesti "contro il rischio di casi montati ad arte per seminare odio contro gli zingari e aprire la strada a leggi razziali come il prossimo decreto sicurezza e le famigerate 'commissioni Rom' che ricordano analoghe istituzioni naziste. Sono provvedimenti illegittimi" continuano i tre referenti "che in sede Ue saranno stracciati in mille pezzi".
Ma gli attivisti del Gruppo EveryOne lanciano l'allarme anche riguardo ai rischi che in questo clima potrebbero riguardare anche i Rom

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