Il 28 ottobre il governo Berlusconi vara, con provvedimento d’urgenza, il rifinanziamento delle operazioni di guerra all’estero, chiamate eufemisticamente “interventi di cooperazione allo sviluppo dei processi di pace”
Il 29 ottobre La FIOM di Torino lancia un allarme tutt’altro che antimilitarista e pacifista.
Nel silenzio più assoluto delle opposizioni presenti in Parlamento, il Governo ha dato il via libera al rifinanziamento delle missioni militari togliendo altri 225 milioni di euro dalle disastrate casse dello Stato, mentre – per fare solo due esempi - in due anni il taglio del Fondo Nazionale Politiche Sociali è stato del 50%: dai 953 milioni di euro del 2007 ai 517 di oggi.
Il Fondo nazionale per la non Autosufficienza è stato abolito: 400 milioni risparmiati sulla pelle di portatori di handicap gravi, malati terminali, diversamente abili.
In questa situazione dalle pagine economiche de “La Repubblica” di venerdì 30/10 leggiamo le preoccupazioni di Giorgio Airaudo, segretario della FIOM di Torino, a causa delle mancate commesse all’ALENIA di Caselle (To) per la costruzione di componenti del famigerato F-35 Jsf.
L’operazione politico/imprenditoriale sarebbe quella di costruire il “quarto polo” dell’aeronautica nel varesotto, attorno all’Aermacchi. Cameri (provincia di Novara) diverrebbe il centro produttivo di questo polo, per volontà della cordata PdL /Lega lombarda. A discapito della zona industriale torinese.
“Nessuno mette in discussione Cameri – sostiene Airaudo nell’intervista – ma ai sindacati si era promessa una cosa diversa: costruzione e riempimento ala (dell’F-35 Jsf n.d.r ) nello stabilimento di Caselle, allestimento a Cameri (Novara). Ora quest’impegno sembra venir meno per pressioni politiche”.
Così, mentre le truppe professionali sono lautamente stipendiate dal contribuente italiano per occupare e devastare paesi come l’Afghanistan, per i lavoratori italiani la FIOM difende posti di lavoro nelle aziende che producono armi di distruzione di massa.
Gettate alle ortiche ogni ipotesi di critica e superamento dell’attuale sistema di sviluppo, il più grande sindacato dei metalmeccanici difende l’occupazione a prescindere da ciò che si produce, anche bombardieri nucleari di ultima generazione, come in questo caso.
Il cerchio si chiude, facendo emergere il contesto entro il quale si concretizza quotidianamente le famigerate politiche bipartisan, funzionali sino ad oggi solo ad aprire la strada ad una destra tra le più reazionarie del mondo.
Mercoledì 4 novembre il movimento contro la guerra scenderà in piazza in tutta Italia contro le vergognose parate militari che osanneranno le forze armate, trasformatesi in truppe di mercenari al servizio degli interessi delle grandi aziende italiane e delle politiche aggressive e guerrafondaie della NATO e degli USA.
Nessun finanziamento, nessuna arma per questo esercito.
Occorre ritirare immediatamente le truppe da tutti i paesi occupati, stornare i milioni di euro verso le fasce sociali colpite dalla crisi, riconvertire le fabbriche di morte in luoghi di produzione di benessere sociale, ricchezza collettiva, per una società emancipata dalle guerre di rapina.
La Rete nazionale Disarmiamoli!
www.disarmiamoli.org 3381028120 - 3384014989
Ministro La Russa si vergogni!Il 4 novembre in piazza ma per il ritiro dei militari italiani dall'Afghanistancomunicato stampaRiteniamo vergognosa e ingannevole la proposta avanzata dal Ministro della Difesa La Russa di introdurre per la seconda domenica di novembre una Giornata dedicata ai "Caduti nelle missioni di pace".La riteniamo vergognosa perchè in un paese come l'Italia muoiono ogni anno centinaia di lavoratori e operai sul lavoro e nessuno ha mai proposto nè misure concrete per impedire questa strage nè di dedicargli una giornata di celebrazione;la riteniamo vergonosa perchè la guerra sul lavoro miete molte più vittime della guerra guerreggiata in cui i governi spediscono i militari italiani;la riteniamo vergognosa perchè il Ministero della Difesa ha sistematicamente misconosciuto la causa di servizio per i militari italiani impegnati in missioni all'estero e deceduti a causa dell'uranio impoverito.La riteniamo infine ingannevole perchè ormai sia l'opinione pubblica che gli Stati Maggiori, sanno benissimo che missioni come quella in Afghanistan non possono essere mascherate da missioni di pace ma sono a tutti gli effetti operazioni di guerra.Continuare a nascondere questa realtà alla gente e continuare a mistificare sui termini è un inganno che non può essere più tollerato.La maggioranza della popolazione italiana, così come quella statunitense e britannica, vuole il ritiro dei militari dall'Afghanistan e la destinazione delle risorse per le spese militari a interventi assai più urgenti sul piano sociale, del sostegno al reddito, al lavoro, ai servizi pubblici. Anche per questo il 4 novembre, giornata delle Forze Armate, il Patto contro la Guerra, sarà in piazza in diverse città italiane per protestare contro la prosecuzione della guerra in Afghanistan, per il ritiro delle truppe italiane, per il taglio delle spese militari e la loro destinazione alle spese sociali.Il Patto contro la Guerra(vi aderiscono la Rete Disarmiamoli, Rete Semprecontrolaguerr a, Cobas, Sinistra Critica, Rete dei Comunisti, Partito Comunista dei Lavoratori ed altre associazioni)
COMUNICATO STAMPAdel Patto Permanente contro la GuerraMERCOLEDI 4 NOVEMBRE GIORNATA DI MOBILITAZIONE NAZIONALE CONTRO LA GUERRA , PER IL RITIRO DELLE TRUPPE DALL’AFGHANISTAN E IL TAGLIO DELLE SPESE MILITARI.Manifestazioni si svolgeranno a Vicenza, Novara, Bologna, Genova, Firenze, Pisa, Livorno, Colleferro, Catania, Napoli.A ROMA, ALLE ORE 15.00 MANIFESTAZIONE A PIAZZA NAVONAIl consiglio dei ministri ha appena votato il rifinanziamento delle missioni militari all’estero compresa quella dell’Afghanistan, e il ministro della guerra La Russa prevede che le truppe italiane resteranno in Afghanistan per altri 5 anni.A otto anni dall’inizio dei bombardamenti su Kabul, la resistenza all’occupazione si è notevolmente rafforzata mettendo in crisi gli obiettivi politici e militari della Nato e delle potenze occidentali alleate degli Usa. Le recenti elezioni presidenziali si sono rivelate una farsa con un milione di schede annullate su 5 milioni di votanti, e la commedia del voto continuerà con il ballottaggio tra Karzai e Abdullah fissato per il 7 novembre prossimo.Intanto sono circa 40.000 i morti civili che nessuno commemora, e dal 2001 ad oggi c’è stata una progressiva crescita, anno dopo anno, dei soldati stranieri morti.Nell’opinione pubblica internazionale è cresciuta la convinzione che la cosa giusta da fare è porre fine alla guerra.SMENTIAMO LA PREVISIONE DEL MINISTRO DELLA GUERRA LA RUSSA !Il 4 Novembre – festa delle forze armate e della retorica militarista – giornata di mobilitazione nazionale per il ritiro delle truppe dall’Afghanistan, il taglio delle spese militari, per rendere omaggio alle centinaia di migliaia di civili ignoti morti in Afghanistan, Iraq, Palestina.Patto Permanente contro la Guerrainfo: Roberto Luchetti (3381028120) ; Nella Ginatempo (3772110687)