(slovenscina / italiano)
Evviva il partigiano!
1) Slovenski »evropartizan« razdvaja politiko (Anže Božič)
2) Slovenia: il partigiano e l'Euro (Stefano Lusa)
LINK:
€2 commemorative coin Slovenia 2011
http://en.wikipedia.org/wiki/File:€2_commemorative_coin_Slovenia_2011.png
EUROPARTIZAN - Komandant Stane - 2 euro
Il francobollo commemorativo
Franc Rozman – Stane - From Wikipedia, the free encyclopedia
http://en.wikipedia.org/wiki/Franc_Rozman_–_Stane
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in english: 100th anniversary of the birth of the national hero Franc Rozman – Stane
100-letnica rojstva narodnega heroja Franca Rozmana – Staneta
Franc Rozman - Stane se je rodil 27. marca 1911 v Spodnjih Pirničah pri Ljubljani. Imel je revno in težko otroštvo. Pri petnajstih je bil hlapec v gostilni, nato pa se je izučil za pekovskega pomočnika. Že kot fant se je navduševal za vojsko in bil po izbruhu španske državljanske vojne med prvimi jugoslovanskimi prostovoljci v Španiji. V Jarmi je končal podčastniško šolo. Postal je poročnik in poveljnik čete, nato pa stotnik in poveljnik bataljona v mednarodni brigadi. Bil je resen in odločen borec. Po vojni v Španiji je preživel nekaj časa v francoskih taboriščih, potem pa pobegnil in se vrnil v domovino.
Takoj po okupaciji je organiziral partizanske enote na Štajerskem in bil vojaški inštruktor in organizator Štajerskega bataljona. Spomladi 1942 je postal poveljnik slovenske partizanske brigade, ustanovljene na Kremeniku na Dolenjskem. Štela je več kot tristo borcev in je bila tedaj najmočnejša slovenska partizanska enota. Od julija 1943 je bil poveljnik Glavnega štaba NOV in POS s činom generala, ki ga je vodil vse do svoje smrti. Umrl je 7. novembra 1944 v Bolnišnici OF Kanižarica pri Črnomlju za posledicami rane, ki jo je dobil med preskušanjem novega orožja. Po smrti je bil proglašen za narodnega heroja Jugoslavije in je pokopan v grobnici narodnih herojev v Ljubljani.
Komandant Stane, kakor so ga imenovali partizanski borci, je bil izraz idej in upanja slovenskega naroda med narodnoosvobodilnim bojem in velja za enega najsvetlejših likov iz obdobja NOB.
Republika Slovenija ob stoletnici rojstva narodnega heroja Franca Rozmana - Staneta izdaja spominski kovanec za dva evra. Na kovancu je upodobljen lik Franca Rozmana - Staneta, v spodnjem delu pa je dodana peterokraka zvezda, ki je simbol gibanja, kateremu je komandant Stane pripadal.
Avtor idejnega osnutka: Edi Berk, Ljubljana
Izdelava in kovanje: Mint of Finland, Vantaa/Finska
Obseg izdaje: 1 milijon kovancev
V obtoku: od 21. marca 2011
Uradni list EU, št. 2011/C 57/05 - 23. 2. 2011
Izdelava in kovanje: Mint of Finland, Vantaa/Finska
Obseg izdaje: 1 milijon kovancev
V obtoku: od 21. marca 2011
Uradni list EU, št. 2011/C 57/05 - 23. 2. 2011
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Dall'articolo che segue omettiamo alcuni passaggi sciocchi ed offensivi nei confronti della Lotta di Liberazione slovena e jugoslava. Per gli interessati, l'articolo integrale si può leggere alla URL:
Slovenia: il partigiano e l'Euro
Stefano Lusa | Capodistria 8 aprile 2011
La stella a cinque punte torna sulle monete europee a più di vent’anni di distanza dal crollo del muro di Berlino. La Slovenia ha infatti emesso da poco un milione di monete da due euro, dedicate ad un leggendario comandante partigiano, Franc Rozman
Gli stati della zona euro possono battere ogni anno una moneta celebrativa o commemorativa. Loro decidono la faccia e la Banca Centrale Europea la quantità. La prima fu coniata dalla Grecia nel 2004 in occasione dei giochi olimpici. Poi ce ne furono altre che ricordavano le Nazioni Unite, la Costituzione europea, il processo di allargamento, il suffragio universale ed altri importanti avvenimenti.
Nel 2008 la Slovenia volle commemorare Primož Trubar, l’autore del primo libro sloveno, mentre nel 2010 ha ricordato il duecentesimo anniversario dell’apertura del giardino botanico di Lubiana. Quest’anno invece ha scelto di celebrare il centesimo anniversario della nascita di un leggendario comandante partigiano, Franc Rozman - Stane.
Il comandante
Nato in un paesino nei pressi di Lubiana, Rozman fece della resistenza il suo scopo di vita. Il comandante Stane tentò, senza riuscirci , già nel 1935, di unirsi agli etiopi per contrastare l’invasione italiana; poi partecipò, con le Brigate internazionali alla guerra di Spagna e dopo l’invasione della Jugoslavia si unì al Fronte di liberazione sloveno (OF). Ben presto divenne comandante di una brigata partigiana e nel luglio del 1943 fu nominato comandante del Comando superiore dell’esercito resistente in Slovenia. Morì nel novembre del 1944 a causa dell’esplosione di un mortaio che era appena stato fornito ai partigiani dagli inglesi. [...]
La stella
Sulla moneta, a lui dedicata, oltre all’effige, il nome e la data di nascita e di morte compare anche la stella. “Il simbolo – motivano dalla banca di Slovenia - del movimento a cui il comandante Stane apparteneva”. La decisione è stata presa da un’apposita commissione che ha potuto scegliere tra 31 proposte. Tra di esse c’era anche quella di dedicare la moneta al ventesimo anniversario della proclamazione dell’indipendenza dalla Jugoslavia.
Per ricordare questa ricorrenza ci si dovrà invece accontentare di alcune monete da collezione. In pratica quasi la stessa attenzione che il conio di Stato dedicherà al campionato mondiale di canottaggio in programma a Bled.
La scelta di privilegiare un partigiano e di usare l’iconografia del regime comunista ha provocato una serie di polemiche sia in patria sia all’estero. A gongolare sono soprattutto i reduci che vedono ancora una volta il Paese celebrare i fasti della Seconda guerra mondiale. D’altra parte c’è chi grida allo scandalo. I giovani di Nuova Slovenia, una formazione extraparlamentare clericale e conservatrice, hanno definito sprezzantemente il comandante partigiano null’altro che un criminale di guerra, mentre altri hanno parlato di una provocazione soprattutto perché il tutto è avvenuto mentre la Slovenia si appresta a celebrare il ventennale dell’indipendenza.
Rossi e bianchi
Il Paese è così per l’ennesima volta ritornato al clima di “guerra culturale” tra “rossi” e “bianchi”. Nel centrosinistra ci tengono a sottolineare che l’indipendenza slovena ha radici profonde e parte proprio dalla resistenza, quindi fornendo così una giustificazione alla scelta di celebrare il comandate Stane. Del resto, nei mesi scorsi, lo stesso ministero dell’Istruzione ha pensato bene di accomunare nelle scuole il ricordo del settantesimo anniversario della costituzione del Fronte di liberazione con il ventesimo anniversario dell’indipendenza. L’iniziativa dal titolo “Stringi il pugno” è stata presentata con un manifesto simil-ciclostilato di impronta real-socialista su cui capeggia un pugno chiuso rosso.
Il centrodestra, invece, non manca di presentare il periodo comunista e la vittoria delle truppe di Tito come un'enorme iattura. Il Paese - dicono – sarebbe caduto in mano ai comunisti che misero in atto una feroce e sanguinosa resa dei conti che riempì la Slovenia di fosse comuni. In sintesi, se i primi considerano quello jugoslavo, seppur con i suoi errori, un comunismo dal “volto umano”; i secondi non sono disposti a fare nessuno sconto e lo paragonano in tutto e per tutto a quello del resto dell'est Europa.
In quest’ottica si muovono anche i governi sloveni di differenti colori. Il precedente esecutivo di centrodestra partecipò con entusiasmo alle iniziative che condannavano i crimini del comunismo; mentre l’attuale compagine di centrosinistra (o i suoi uomini) ha fatto una serie di scelte che sembrano andare in tutt’altra direzione: a Lubiana è stata intitolata una via al maresciallo Josip Broz – Tito, un’alta onorificenza è stata concessa all’ultimo ministro degli Interni della Slovenia socialista ed ora è stata emessa anche una moneta con una bella stella a cinque punte. [...]