LA GUERRA ETNICA DI AZRA NUHEFENDIC CONTRO GLI ARTISTI SERBI


La guerra fratricida in Jugoslavia per alcuni non è finita e non deve finire. 
Esiste in particolare una categoria di intellettuali - giornalisti, scrittori, saggisti, accademici, opinionisti -  che alla guerra fratricida in Jugoslavia devono notorietà, carriera, ospitalità continua sui media occidentali e filo-occidentali, quei media che alternano l'inchiostro e l'uranio impoverito. Se la guerra finisse, anche questi intellettuali finirebbero nel dimenticatoio. Perciò devono mantenere vivo, e se possibile riattizzare, l'odio tra le nazionalità.
Tra questi manipolatori e propagandisti delle secessioni anti-jugoslave, mostra particolare zelo negli ultimi tempi la nazionalista bosgnacca Azra Nuhefendić. La quale non perde occasione per tirare in ballo il cadavere dell'odiato Milošević, ultimo presidente serbo jugoslavo e jugoslavista, e dargli addosso. 

In un articolo recentemente pubblicato dal portale OsservatorioBalcaniCaucaso, al quale affezionatamente collabora, Azra Nuhefendić sferra un attacco frontale al grande attore Bata Živojinović (1). L'accusa è di essere stato "rosso", cioè iscritto al partito socialista serbo (SPS) guidato da Milošević. Con candida sfacciataggine, Azra arruola invece nel partito "bosniaco" il personaggio interpretato da Živojinović nel famosissimo film "Valter brani Sarajevo". Secondo lei, "Valter era un bosniaco" e non un partigiano jugoslavo, morto da eroe per l'unità e la fratellanza tra tutti i popoli della regione. E la principale colpa di Živojinović oggi, secondo Azra Nuhefendić, è che pretende - lui serbo! sacrilegio! - di "difendere di nuovo Sarajevo".

In un altro articolo, pubblicato pochi giorni prima dal quotidiano "Il Piccolo", Azra Nuhefendić ha sparato ancora più in alto: ha attaccato il maggiore regista serbo contemporaneo, Emir Kusturica. Non solo: ha attaccato la città di Trieste, che ha ospitato Kusturica da musicista con il suo gruppo "No Smoking Orchestra" (2). Di nuovo, l'accusa è tutta razziale-razzista: Kusturica "originario di una famiglia musulmana di Sarajevo" avrebbe tradito il suo sangue, perché "si è schierato con quelli che erano contro il suo Paese", il "Paese (BiH) che l’ha fatto diventare famoso". Kusturica è colpevole di non avere appoggiato il secessionismo bosniaco... Peggio: ha fatto una scelta di campo serba e ortodossa! Ma la Nuhefendić con il suo astio contro Kusturica è solo una tarda seguace della scuola di pensiero fondata da Predrag Matvejević, che da un ventennio oramai rimprovera a Kusturica di non essersi allineato alla cagnara anti-jugoslava e anti-serba (3).

La guerra etnica della Nuhefendić contro i serbi risale a molti anni fa. A una manifestazione a Roma nel 2003, "tra i primi a parlare ci fu un’operaia che, annunciavano, portava da Kragujevac 'un messaggio contro la guerra e per la pace'. Mi sentii offesa e ingannata. Una di noi due, quella volta a Roma, non avrebbe dovuto esserci" (4). O loro, o noi, insomma. 

Italo Slavo


(2) «Trieste sbaglia a invitareKusturica» - su "Il Piccolo" di venerdì 8 giugno 2012 a p.40.

Sulla attività di Azra Nuhefendić come propagandista della secessione bosgnacca si vedano anche, ad esempio:

Diffida al Direttore di Osservatorio Balcani Luca Rastello per le bugie e le calunnie di Azra Nuhefendić nei confronti di Jean Toschi Marazzani Visconti (ottobre-novembre 2008)

Azra Nuhefendić prova goffamente a rivoltare la frittata sulla strage del mercato di Markale (1 luglio 2010)