LA STORIA DI ANNA LOMBARDA

(raccontino fantapolitico)

Questa è la storia di Anna Lombarda, nata a Milano, molto portata per lo studio e le lettere, si è laureata con ottimi voti e dopo avere lavorato per alcune testate giornalistiche lombarde ha vinto un concorso alla Rai di Roma. Per la sua capacità e bravura ha fatto una carriera velocissima, ed è una delle redattrici più stimate della TV di stato.
Finché...
Il 1° gennaio 201.... il conduttore Bossi proclama l'indipendenza della Padania. Padania libera, dalle Alpi all'Adriatico! gridano nei territori dove ora sventolano le bandiere verdi e le Guardie padane cacciano via la Polizia di Stato, i Carabinieri, la Guardia di Finanza e si scontrano con l'Esercito, che pure vorrebbe continuare a controllare il territorio per conto di Roma. I cittadini non padani per diritto di sangue e suolo si guardano intorno straniti e non sanno cosa sarà di loro, delle loro case, del loro lavoro.
A Roma il governo, attraverso la TV di stato, condanna l'atto di secessione, chiede garanzie per i propri dipendenti, amministrativi e militari, ma di fronte agli scontri provocati dai Padani non può fare altro che inviare altri militari, la tensione sale, è guerra civile.
Anna Lombarda, la milanese trapiantata a Roma, non sa che fare. Il suo cuore è a Milano, coi ribelli, ma il suo stipendio viene da Roma ladrona, che le ha finora permesso di vivere alla grande. Decide: prende le ferie e torna a Milano, dove starà per due settimane per vedere cosa succede. Ma allo scadere delle ferie comprende che non può tornare a Roma ladrona, deve restare con la sua gente, e non ha scelta. Si licenzia? macché, si dà malata e rimane a fare la secessionista.
Dopo sei mesi, durante i quali gli scontri continuano, i morti cominciano ad ammucchiarsi e Roma ladrona non sa più come uscire da una situazione di merda, Anna Lombarda viene licenziata, in tronco, perché ha preso parte attiva per i Padani? no perché è un'assenteista che si è finta malata per non tornare al lavoro.
La situazione precipita, Padania e Italia, ambedue insanguinate, non sono più paesi nei quali si può vivere, così Anna Lombarda scappa all'estero, va in Germania dato che conosce bene il tedesco e lì diventa un simbolo della crudeltà nazionalista di Roma ladrona, ottiene un posto in uno dei maggiori quotidiani nazionali ma visto il suo ruolo di testimonial gira il Paese in conferenze e dibattiti dove spara a zero sulla politica genocida di Roma ladrona, accusando l'Italia di crimini contro l'umanità. E viene portata in palma di mano dagli intellettuali, dalla società civile, dalle organizzazioni per i diritti civili.
 
Provate a cambiare un paio di nomi: Anna Lombarda in Azra Nuhefendic, Padania con Bosnia, Italia con Jugoslavia, Germania con Italia...
 
Claudia