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Resistenza al regime fascista di Kiev (1/2)

1.1) PROMULGATE LE LEGGI SPECIALI IN UCRAINA: I COMUNISTI E I LORO SIMBOLI SONO FUORILEGGE
1.2) Il Ministero degli Esteri russo condanna le leggi anticomuniste e “revisioniste” varate in Ucraina
1.3) Istituita in Ucraina la "Opposizione di sinistra" / "United Left Opposition" / „Linke Opposition“


=== 1.1: LEGGI SPECIALI IN UCRAINA ===

Fonte: pagina FB "Con l'Ucraina antifascista", 19/12/2014

Prima hanno sciolto, con un procedimento incostituzionale, il gruppo comunista forte di oltre 20 parlamentari.
Poi hanno avviato il processo farsa contro il Partito Comunista d'Ucraina.
Ma non basta: ieri è stato registrato il progetto di legge per "vietare la propaganda dell'ideologia comunista in Ucraina". Il progetto di legge va oltre dunque il divieto dei simboli (cosa di per sé già grave: esporre il ritratto di un dirigente comunista come Gramsci o Che Guevara può costare fino a cinque anni di reclusione e confisca dei beni) e rappresenta una enorme violazione delle più elementari norme democratiche.
Tra i firmatari del progetto di legge figura Turchinov, presidente della Verkhovna Rada, uno dei tre caporioni golpisti e politico di lungo corso, personaggio che deve le sue fortune alla collaborazione politica ed economica con Pavel Lazarenko - oligarca, primo ministro ucraino alla fine degli anni '90, condannato per aver sottratto durante la sua presidenza 200milioni di dollari dalle casse dello stato e condannato negli USA per "riciclaggio di denaro, frode ed estorsione". Si capisce dunque perché Turchinov sia così affezionato agli oligarchi e faccia di tutto per mettere al bando i comunisti (il processo contro il PCU venne richiesto da Turchinov quando era presiodente ad interim).

http://w1.c1.rada.gov.ua/pls/zweb2/webproc4_1?pf3511=52988

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NCP of Yugoslavia: STOP THE TERROR AGAIN CP OF UKRAINE [En]

The New Communist Party of Yugoslavia  condemns the repressive and anticommunist campaign promoted by the coup forces and reaffirms its solidarity with the Ukrainian Communists faced with acts of terrorism, kidnappings, threats and murders.
The New Communist Party of Yugoslavia  expresses its solidarity with the CP of Ukraine which is struggling with  consistency against the fascist forces that are active in the streets, in parliament, but also in the unelected government of the country.
Ukraine should be free, democratic and socialist and we wish you success in that mission.

International Department
CC NKPJ

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Fonte: Collettivo contro la repressione per un Soccorso Rosso Internazionale (CCRSRI – www.secoursrouge.org / ccrsri.wordpress.com), 

Ucraina, 9 febbraio 2015 – Alcuni deputati del partito del Premier hanno deposto un disegno di legge alla “Rada” (parlamento ucraino) sull’ “interdizione e la diffusione dell’ideologia comunista in Ucraina”. Secondo l’art. 1, il disegno di legge definisce l’ideologia comunista “come un sistema di concetti, idee, opinioni basati sulla lotta di classe, la dittatura di una classe sulle altre, la creazione di uno Stato totalitario, la violazione dei diritti umani e delle libertà fondamentali, la negazione dei diritti dei popoli all’autodeterminazione, il non riconoscimento del diritto della proprietà privata dei mezzi di produzione, l’insediamento di un sistema con partito unico, il rovesciamento violento di un sistema statale”. La sua promozione comprende la “diffusione mediatica”, la “produzione o diffusione di prodotti contenenti simboli”, cioè: “gli emblemi, le bandiere dell’URSS, oppure ogni altra insegna  con falce e martello; i nomi di vie, imprese, istituzioni e organizzazioni con i nomi di capi comunisti, il nome dell’URSS”.
L’art. 2 stabilisce che “è vietata la promozione dell’ideologia comunista in Ucraina” così come la “promozione di partiti politici, entità ideologiche che utilizzino termini quali Comunismo, Marxismo, Leninismo, Stalinismo”. L’art. 3 prevede che “in Ucraina è vietata la produzione o distribuzione di prodotti con simboli comunisti, compresi i souvenir”. Infine, l’art. 4 stabilisce che le “persone che violeranno la legge saranno criminalmente responsabili”. La promozione dell’ideologia comunista sarebbe passibile di una pena fino a 5 anni di prigione.

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Petro Simonenko: "In Ucraina è stata instaurata la dittatura terrorista della borghesia compradora”

29 Marzo 2015  – da kprf.ru | Traduzione dal russo di Mauro Gemma
Nota di Aleksey Braghin, Ufficio stampa PCFR

Petro Simonenko è intervenuto il 28 marzo nel corso del Plenum del Comitato Centrale del Partito Comunista di Ucraina

Il leader dei comunisti ucraini ha espresso un duro giudizio del regime fascista, che si è installato in Ucraina: “E' una dittatura terrorista della borghesia compradora”. A suo parere, la guerra in Ucraina viene condotta nell'interesse degli oligarchi. Simonenko ritiene che non sia possibile ottenere la pace senza il cambiamento del regime politico e l'instaurazione del potere dei lavoratori.
Nelle attuali condizioni, il dirigente comunista ritiene che il partito debba sviluppare un approccio teorico adeguato alla nuova situazione, raccogliere le forze e prepararsi a nuove battaglie politiche. E aggiunge che la lotta dovrà essere condotta insieme al popolo russo.
Simonenko ha fatto appello alla creazione di un fronte di lotta antifascista. “Il compito dei comunisti nelle nuove condizioni è quello di rappresentare l'avanguardia delle forze rivoluzionarie e del fronte di lotta antifascista”.

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Dite no al fascismo! I comunisti ucraini al mondo progressista (da www.solidnet.org)
Dichiarazione del Presidium del Comitato Centrale del Partito Comunista di Ucraina
http://www.marx21.it/comunisti-oggi/in-europa/25217-dite-no-al-fascismo-i-comunisti-ucraini-al-mondo-progressista.html

“Mettendo al bando i comunisti, le autorità ucraine dimostrerebbero la loro inclinazione verso il fascismo”
Dichiarazione di Petro Simonenko, leader del Partito Comunista di Ucraina - da www.kpu.ua  
http://www.marx21.it/comunisti-oggi/in-europa/24907-mettendo-al-bando-i-comunisti-le-autorita-ucraine-dimostrerebbero-la-loro-inclinazione-verso-il-fascismo.html

In Ucraina i golpisti vogliono proibire non solo il partito, ma la stessa “ideologia comunista”
Dopo avere avviato il processo di messa al bando e di repressione del Partito Comunista di Ucraina, ora le autorità golpiste di Kiev intendono presentare all’approvazione della Rada Suprema (il parlamento) addirittura un progetto di legge per la proibizione della stessa ideologia comunista, elaborato per iniziativa del ministero della Giustizia...
http://www.marx21.it/internazionale/area-ex-urss/25255-in-ucraina-i-golpisti-vogliono-proibire-non-solo-il-partito-ma-la-stessa-ideologia-comunista.html

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Appello del Partito Comunista d’Ucraina ai leader dei partiti comunisti e operai e ai parlamentari europei

1 Aprile 2015

da kpu.ua | Traduzione dal russo di Flavio Pettinari per Marx21.it

Il Partito Comunista d’Ucraina informa che oggi, 1 aprile, il Servizio di Sicurezza d’Ucraina (SBU), sulla base di accuse false e fabbricate ad arte ha avviato un procedimento contro il capo dei comunisti ucraini Petro Simonenko.
Attraverso i mass media, il capo dell’SBU Valentin Nalivajchenko ha riferito del presunto coinvolgimento dei membri del PCU in atti terroristici. Egli ha anche riferito che Petro Simonenko avrebbe ottenuto illegalmente la cittadinanza russa, che sarebbe entrato nella direzione del Partito Comunista della Federazione Russa e che attualmente si nasconderebbe in Russia.
Il Partito Comunista d’Ucraina comunica: tali affermazioni sono insinuazioni volte a decapitare il movimento di sinistra in Ucraina, distruggerne l’organizzazione e trasformare la reale opposizione al regime della giunta in una “opposizione tascabile“.
Sappiamo che le forze sono impari e ci rivolgiamo ai nostri compagni della sinistra, ai partiti comunisti e operai d’Europa, ai deputati del Parlamento Europeo al fine di sostenere la nostra lotta per fermare la guerra in Ucraina e contro l'istituzione della dittatura fascista.
Ricordiamo che che proprio a partire dalla messa al bando dei comunisti la “peste bruna” del fascismo ha scatenato la carneficina della seconda guerra mondiale.
Se non si ferma il fascismo in Ucraina oggi, domani i focolai di guerra potranno scoppiare in tutta l’Europa.

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Da Rolando Dubini:

L'UCRAINA BANDERISTA E FASCISTA CON UN ATTO BANDITESCO VIETA I SIMBOLI DEL COMUNISMO EQUIPARANDOLI, 70 ANNI DOPO LA FINE DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE, AL NAZISMO PREVEDENDO IL CARCERE FINO A 5 ANNI. IL CENTRO WISENTHAL, DEL CACCIATORE DI NAZISTI EBREO, DEFINISCE OLTRAGGIOSA LA DECISIONE DEI BANDITI GOLPISTI AL GOVERNO A KIEV CON LA BENEDIZIONE DI COMUNITA' EUROPEA E STATI UNITI.

Ucraina equipara comunismo e nazismo. Centro Wiesenthal: "Decisione oltraggiosa" (ansa)

Kiev ne vieta per legge simboli e propaganda. Carcere fino a 5 anni per i trasgressori. La protesta dell'organizzazione dello storico 'cacciatore' di criminali nazisti

09 aprile 2015
MOSCA - La Rada, il parlamento ucraino ha approvato a larga maggioranza (254 a favore su 307 presenti) un progetto di legge governativo che mette sullo stesso piano comunismo e nazismo vietando i loro simboli, la loro propaganda e la negazione del loro carattere "criminale". Per i trasgressori sono previsti sino a 5 anni di reclusione.
"Con questa legge il regime totalitario comunista esistente in Ucraina dal 1917 al 1991 viene riconosciuto come criminale e accusato di aver promosso una politica del terrore statale", recita un passaggio della legge, che dà la stessa definizione per il nazismo.
"Una decisione oltraggiosa". Così il direttore del Centro Wiesenthal di Gerusalemme Efraim Zuroff ha definito la legge. Una "grande bugia che trasforma i carnefici in vittime", accusa Zuroff denunciando la tradizione del nazionalismo ucraino. La decisione del parlamento ucraino - ha denunciato Zuroff - "cerca di deviare l'attenzione dai crimini dell'Ucraina durante la Shoah ed equipara falsamente nazismo e comunismo". "A questo proposito, l'Ucraina è solo l'ultima delle ex repubbliche sovietiche post-comuniste, guidate dai Paesi Baltici, a far passare una tale legislazione", ha deplorato l'ex collaboratore e successore di Simon Wiesenthal, storico 'cacciatore' di criminali nazisti e collaborazionisti, dimenticando che l’Urss diede un grande contributo alla sconfitta del nazionalsocialismo.
L'iniziativa è stata denunciata come mistificatoria e "oltraggiosa" da Zuroff, secondo il quale i nazionalisti ucraini -come quelli baltici- "prendono in giro il mondo" e mirano a "trasformare i carnefici in vittime".

Fonti: 

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Comunicato stampa del CC del KKE 
sull'inaccettabile decisione anticomunista del Parlamento ucraino (Partito Comunista di Grecia (KKE) | kke.gr – 11/04/2015)
http://www.resistenze.org/sito/te/po/gr/pogrfd14-016169.htm

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Il parlamento golpista ucraino approva il divieto della propaganda e dei simboli comunisti

9 Aprile 2015

da kprf.ru | Traduzione dal russo di Mauro Gemma

La Rada Suprema dell'Ucraina ha approvato la Legge “Sulla condanna dei regimi totalitari comunista e nazional-socialista (nazista) e sul divieto della propaganda dei loro simboli”

Il parlamento golpista ucraino ha ufficialmente vietato oggi, con 254 voti a favore su 307 deputati, la Legge"“Sulla condanna dei regimi totalitari comunista e nazional-socialista (nazista) e sul divieto della propaganda dei loro simboli”: un voto che ha l'unico scopo di colpire il Partito Comunista d'Ucraina, mentre i gruppi paramilitari filo nazisti sono presenti in parlamento, sono stati inclusi nell'esercito e combattono ufficialmente, con tanto di simbologia del III Reich, nel Donbass.

In merito alla gravissima decisione, che ci auguriamo susciti un'ondata di indignazione, non solo dei comunisti, ma anche di tutti i governi e le forze democratiche del nostro continente e del mondo e contro la quale ci aspettiamo una ferma presa di posizione dei rappresentanti italiani presenti nei parlamenti nazionali ed europei, l'Unione dei Partiti Comunisti-PCUS (UPC-PCUS), l'organizzazione transnazionale che riunisce i principali partiti comunisti dell'ex Unione Sovietica, ha rilasciato la seguente dichiarazione:

Il Consiglio Centrale dell'UPC-PCUS, i partiti che partecipano alla Comunità dei partiti comunisti, condannano con fermezza l'iniziativa dei deputati della Rada Suprema, che hanno votato il divieto della simbologia comunista in Ucraina.
La formulazione stessa della proposta di legge “Sulla condanna dei regimi totalitari comunista e nazional-socialista (nazista) e sul divieto della propaganda dei loro simboli” non è corretta, è offensiva e nasconde il vile intento della Giunta di Kiev di equiparare l'ideologia comunista a quella nazista.
Il furbesco processo politico, sotto forma di proposta di legge, che emerge dal titolo stesso del documento e che mette sullo stesso piano posizioni ideologiche diametralmente opposte, non a caso è stato imbastito alla vigilia del 70° anniversario della Grande Vittoria.
Non c'è alcun dubbio che la legge approvata nel parlamento ucraino rappresenti una provocazione pianificata e accuratamente preparata dell'occidente, nelle cui mani si trovano i politici fantocci di “Piazza dell'indipendenza”.
La storia del mondo sta a dimostrare che è stato proprio l'Esercito Sovietico, con il sostegno degli alleati, a sconfiggere la Germania hitleriana e a salvare il mondo dalla peste bruna, dalla distruzione certa e dalla schiavitù vergognosa. Proprio la bandiera rossa Sovietica è stata issata su Berlino sconfitta, diventando il simbolo della Vittoria. E questa verità non può essere smentita da nessuno e in nessun luogo.
Non importa in che modo i falsari europei e di oltreoceano tentino di cancellare dalla nostra mente le pagine gloriose ed eroiche della storia. Non ci riuscirà nessuno. Le battaglie grandi e terribili della Seconda Guerra Mondiale non sono solo nelle pagine dei manuali di storia. Sono entrate nel codice genetico dei discendenti dei gloriosi vincitori, dei nostri nonni coraggiosi, dei nostri padri  valorosi.
E' doppiamente doloroso per noi, eredi della Vittoria, constatare che, nelle settimane che precedono la festa, il potere che domina l'Ucraina infligga una subdola pugnalata alla schiena della sua storia. Quella stessa Ucraina che ha sofferto le più terribili, le più ampie perdite per mano dei demoni fascisti.
Siamo convinti che il popolo dell'Ucraina ricorda il proprio glorioso passato e che ha già condannato le azioni dei propri governanti.
Da tutto il mondo in questo momento ci stanno arrivando lettere e telegrammi, da persone e organizzazioni che elevano la loro protesta contro la decisione del potere legislativo dell'Ucraina.
Noi crediamo nella vittoria della giustizia e siamo fiduciosi che la nostra protesta sarà ascoltata da tutta l'umanità progressista.
La vittoria sarà della Verità!

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Dai comunisti ucraini un nuovo appello ai comunisti di tutto il mondo

20 Maggio 2015

Dopo la firma presidenziale del decreto liberticida in Ucraina | da www.solidnet.org

Traduzione di Marx21.it

Cari compagni,
Il 9 aprile 2015, la Rada Suprema dell'Ucraina aveva approvato la legge “Sulla condanna dei regimi totalitari comunista e nazional-socialista (nazista) e sul divieto della propaganda dei loro simboli” (link). Il Presidente dell'Ucraina Poroshenko ha firmato questa legge nella tarda serata del 15 maggio.
Dall'analisi dei provvedimenti che questa legge prevede: essa è antidemocratica, incivile, viola i diritti umani e le libertà garantite dagli Articoli 10, 11, 14 della Convenzione per la Protezione dei Diritti Umani e le Libertà Fondamentali del 4 novembre 1950. Essa proibisce in modo illegale la diffusione di idee, la libertà di espressione, le convinzioni, l'uso dei simboli, che sono attributi inerenti di ogni paese europeo civile e democratico. La legge crea anche una seria tensione nella società ucraina, genera conflitti ideologici, e innesca scontri aperti tra i cittadini con tutte le conseguenze negative che ne derivano.
In accordo con l'attuale Legge dell'Ucraina “Sull'Esecuzione delle Decisioni e della Giurisprudenza della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo”, l'Ucraina si è impegnata ad aderire alle decisioni adottate dalla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo in quanto fonti legislative. Ma, malgrado ciò il Parlamento ucraino ha approvato la legge menzionata e il Presidente ha firmato la Legge che in modo diretto e ovvio contraddice sentenze della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo come “Vazhnay contro Ungheria” (caso n. 33629/06), sentenza del 3 novembre 2007; “Fratanolo contro Ungheria” (caso n. 29459/10), sentenza del 3 novembre 2011; “Faber vs. Ungheria” (caso n. 40721/08), sentenza del 24 luglio 2012; “Partito Comunista Unitario di Turchia e altri vs. Turchia”, sentenza del 5 gennaio 1998; “Il Partito Socialista e altri contro Turchia”, sentenza del 25 maggio 1998; “Yeloyev contro Ucraina”, sentenza del 6 novembre 2008; “Novik vs. Ucraina”, sentenza del 18 dicembre 2008.
Inoltre, il Parlamento dell'Ucraina ha deliberatamente ignorato le conclusioni di “Per la Democrazia attraverso la Legge” della Commissione Europea (Commissione di Venezia) e OSCE/ODIHR del 2013 riguardanti la messa al bando legislativa dei simboli dell'era comunista in Moldova. Con questa decisione, la Commissione Europea aveva condannato il Parlamento moldavo per l'adozione di una legge che metteva fuori legge l'ideologia comunista e i simboli dell'era comunista. Ma, il Parlamento ucraino e il Presidente non hanno tenuto conto di queste direttive della Commissione di Venezia approvando una legge contraria alla posizione della Commissione.
Così, come rilevato prima, la Legge “Sulla condanna dei regimi totalitari comunista e nazional-socialista (nazista) e sul divieto della propaganda dei loro simboli” è enormemente antidemocratica, autoritaria e incivile.
Perciò vi chiediamo, cari compagni, di esigere l'osservanza di “Per la Democrazia attraverso la Legge” della Commissione Europea (Commissione di Venezia) perché la Commissione Europea si esprima in relazione alla Legge “Sulla condanna dei regimi totalitari comunista e nazional-socialista (nazista) e sul divieto della propaganda dei loro simboli”, nel rispetto della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo del 1948, della Convenzione Internazionale sui Diritti Politici e Civili del 1966, della Convenzione per la Protezione dei Diritti e delle Libertà Fondamentali del 1950 e della giurisprudenza della Commissione Europea dei Diritti Umani.

Fraternamente,
Petro Simonenko
Primo Segretario del Comitato Centrale 
del Partito Comunista di Ucraina

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Per l’ONU le leggi ucraine sulla “decomunistizzazione” violano il diritto internazionale

4 Giugno 2015

Ufficio stampa del Partito Comunista di Ucraina

da www.kpu.ua
Traduzione dal russo di Mauro Gemma

Le limitazioni, associate al divieto della propaganda dei simboli sovietici in Ucraina, violano il diritto internazionale in materia di libertà di espressione. Questo è contenuto nel decimo rapporto (link) dell’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani (OHCHR), dedicato alla situazione in Ucraina.
Il documento, che tratta del periodo dal 16 febbraio al 15 maggio 2015, rivolge l’attenzione alle leggi approvate in Ucraina e che riguardano gli avvenimenti della storia del paese. In particolare, il discorso riguarda l’attribuzione di un carattere criminale ai regimi nazista e comunista, la ridenominazione di città, piazze, vie e altri luoghi, a cui era stato destinato un nome in periodo sovietico, e anche il riconoscimento degli appartenenti a OUN-UPA come “combattenti per l’indipendenza dell’Ucraina”.
“Il 15 maggio, il presidente dell’Ucraina ha firmato un pacchetto di quattro leggi che condannano i regimi comunista e nazista come “criminali secondo la legge”, proibiscono la loro propaganda e l’esposizione pubblica dei loro simboli. Di conseguenza diventa necessario dare una nuova denominazione a città, vie, piazze e altri luoghi, i cui nomi erano stati attribuiti in periodo sovietico. Il pacchetto di leggi comprende disposizioni per l’apertura di tutti gli archivi degli organi di sicurezza dell’epoca sovietica e garantisce il riconoscimento sociale di tutti coloro che avevano combattuto per l'indipendenza dell’Ucraina. In tal modo, oltre che ai veterani di guerra sovietici, gli organi statali e locali del potere dovranno assicurare i benefici sociali ai membri dei gruppi più diversi, elencati dalla legge – dai difensori dei diritti umani ai membri dei movimenti ultranazionalisti che hanno commesso atrocità di massa ai tempi della Seconda Guerra Mondiale, come l’Organizzazione dei Nazionalisti Ucraini (OUN) e l’Esercito Insurrezionale Ucraino (UPA)” – si legge nel documento.
A parere della missione di monitoraggio dell’OHCHR dell’ONU, sussiste il rischio serio che queste leggi “possano mettere in discussione il giudizio sull’Ucraina del passato e limitare la libertà di parola in modo tale da provocare un inasprimento delle differenze”.
Nella Legge “Sullo stato giuridico e la perpetuazione del ricordo dei combattenti per l’indipendenza dell’Ucraina nel XX secolo” si afferma che “la pubblica manifestazione di mancanza di rispetto” verso qualsiasi gruppo abbia combattuto per l’indipendenza dell’Ucraina e verso la legittimità di tale lotta è “illegale” e va sanzionata secondo la legislazione ucraina. La Legge “Sulla condanna dei regimi totalitari comunista e nazional-socialista (nazista) in Ucraina e il divieto della propaganda dei loro simboli” ancora più chiaramente stabilisce una punizione attraverso la limitazione o la privazione della libertà fino a cinque anni per la produzione, la diffusione e l’utilizzo pubblico dei simboli comunisti o fascisti”, si afferma nel rapporto.
La missione di monitoraggio dell’OHCHR dell’ONU ricorda che “analoghe posizioni, adottate in altri paesi, sono state considerate dalla Corte Europea per i diritti dell’uomo come una violazione della libertà di espressione”.
Ai sensi dell’articolo 20 del Patto Internazionale sui diritti civili e politici gli stati membri hanno l’obbligo legale di vietare “la propaganda della guerra” e “la propaganda dell’odio nazionale, razziale o religioso, che costituisca incitamento alla discriminazione, all’ostilità e alla violenza”, si sottolinea nel rapporto.
Al governo dell’Ucraina viene intimato “di modificare le disposizioni sulla decomunistizzazione in modo da garantire il pieno rispetto delle norme internazionali in materia di libertà d’espressione”.


=== 1.2 ===


Il Ministero degli Esteri russo condanna le leggi anticomuniste e “revisioniste” varate in Ucraina

13 Aprile 2015

da www.mid.ru | Traduzione dal russo di Mauro Gemma

Il Dipartimento Informazione e Stampa del Ministero degli Affari Esteri della Federazione Russa ha diffuso un comunicato di energica condanna delle leggi anticomuniste e “revisioniste” approvate nei giorni scorsi dalla Rada Suprema dell'Ucraina:

A Mosca si continua ad osservare con ansia e preoccupazione l'accanimento crescente nei confronti del passato eroico del popolo ucraino da parte delle forze che hanno sequestrato la direzione dello stato ucraino.

Giorni fa, la Rada Suprema ha approvato un altro pacchetto di leggi, volte a riscrivere la storia del proprio stato e a reprimere il dissenso politico nel paese. Stiamo parlando delle leggi “Sullo stato giuridico e l'onore della memoria dei partecipanti alla lotta per l'indipendenza dell'Ucraina nel XX secolo”, “Sulla condanna dei regimi totalitari comunista e nazional-socialista (nazista) in Ucraina e il divieto della propaganda dei loro simboli”, “Sull'accesso agli archivi degli organi repressivi del regime totalitario comunista 1917-1991”, “Sulla commemorazione della vittoria sul nazismo nella Seconda Guerra Mondiale 1939-1945”.

Presentando il periodo 1917-1991 come il periodo della lotta per l'indipendenza e dichiarando “il regime comunista totalitario” di questo periodo “criminale” e “che avrebbe perseguito la politica del terrore di stato”, le attuali autorità ucraine cercano di cancellare la memoria di milioni di ucraini dalle pagine dell'autentica storia dell'Ucraina del XX secolo, del suo progressivo sviluppo nell'ambito dell'Unione Sovietica. In base alla logica degli autori delle recenti innovazioni ucraine, non è chiaro in che cosa si siano veramente impegnate molte generazioni di ucraini, costruendo uno stato moderno, ma senza trovarsi per questa ragione tra i seguaci di Bandera e partecipare al movimento nazionalista dissidente.

Sullo sfondo della lotta dichiarata contro il presunto passato totalitario a Kiev si introducono metodi veramente totalitari per eliminare i partiti, le organizzazioni e i movimenti sociali non graditi. In realtà viene imposta una feroce censura del pensiero politico in conformità con le perverse nozioni di bene e di male, propagandate dalle attuali autorità ucraine. Nascondendosi dietro la retorica dei diritti civili e della libertà, i legislatori ucraini nell'essenza operano per la limitazione diretta dei diritti alla libertà di pensiero, di coscienza, di credo e di espressione.

Va inoltre rilevato che alcune disposizioni degli atti legislativi citati sollevano la questione del loro conflitto rispetto agli obblighi dell'Ucraina nell'ambito del Patto internazionale sui diritti civili e politici e la Convenzione internazionale sulla liquidazione di ogni forma di discriminazione razziale. E' evidente anche la chiara discrepanza di tali atti rispetto alla risoluzione 69/160 dell'Assemblea Generale dell'ONU sulla “Lotta contro la glorificazione del nazismo, del neonazismo e delle altre varianti che contribuiscono ad alimentare l'intensificazione delle forme moderne di razzismo, di discriminazione razziale, di xenofobia e dell'intolleranza correlata ad esse”.

Nel momento in cui l'Ucraina avrebbe bisogno di assumere decisioni competenti e qualificate per  far uscire il paese da una profondissima crisi sociale, economica, politica e culturale, il paese è chiamato a immergersi nell'abisso della ridenominazione su larga scala delle città, delle piazze,  delle strade, delle aziende e di altri oggetti dietro lo slogan della liberazione dai simboli del passato regime. Sono fornite le basi giuridiche per il vandalismo, a livello statale, per lo smantellamento di un enorme numero di monumenti, di cui molti sono stati inseriti nel Registro nazionale dei monumenti dell'Ucraina.

Sullo stesso piano, nell'attuale Ucraina, vengono messi gli aggressori fascisti e i combattenti per la liberazione del paese dal fascismo. Continua la glorificazione dei collaboratori nazisti dell'OUN/UPA, che si cerca zelantemente di equiparare ai veterani della Grande Guerra Patriottica.

Stupisce la blasfemia, con cui nella Rada Suprema dell'Ucraina è stata organizzata tutta questa saga con l'adozione del pacchetto delle leggi “anticomuniste”, ma di fatto antirusse e antiucraine, proprio alla vigilia del 70° anniversario della Vittoria nella Grande Guerra Patriottica. Cercando di sradicare nell'odierna Ucraina il termine stesso “Grande Guerra Patriottica”, sostituendolo con quello di “Seconda Guerra Mondiale”, le attuali autorità ucraine tentano non solo di distorcere l'essenza di quello scontro storico su vasta scala, ma arrecano un'offesa profonda ai suoi veterani, privandoli della loro luminosa festa, e tradiscono la memoria di milioni di ucraini, che hanno combattuto nei ranghi dell'Armata Rossa e hanno dato le proprie vite proprio per la difesa della loro Patria dal fascismo.

Tutti i tentativi intrapresi oggi da Kiev per distorcere il passato del proprio paese, di negare le realizzazioni dei periodi russo e sovietico della loro storia portano solo ad una profonda spaccatura della società odierna. Dove i metodi e gli strumenti utilizzati per imporre l'ideologia nazionalista mettono in discussione le prospettive di uno sviluppo positivo dell'assetto statale ucraino.

10 aprile 2015


=== 1.3 ===

Das am 12. Juni in Kiew an der Gründungsversammlung zur Bildung der all-ukrainischen öffentlichen Vereinigung der linken und Mitte-links Parteien und sozialen Organisationen, genannt die „Linke Opposition“, verfasste Memorandung beschreibt die katastrophale Lage in der Ukraine (K.Trümpy)
http://vineyardsaker.de/ukraine/die-ukrainischen-kommunisten-haben-die-gruendung-einer-vereinten-linken-opposition-bekanntgegeben/

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Ukrainian Communists Announced the Creation of the "United Left Opposition" - Fort Russ

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Il Manifesto dell'Opposizione di sinistra in Ucraina

15 Giugno 2015
da www.vitrenko.org 
da www.kpu.ua

Traduzione dal russo di Mauro Gemma

Il Partito Comunista di Ucraina, il Partito Progressista Socialista di Ucraina, il Partito del Lavoro, il Komsomol di Ucraina, l’Unione degli ufficiali sovietici hanno sottoscritto un accordo per coalizzarsi e hanno dato vita alla “Opposizione di sinistra”. Nel memorandum, firmato dai partiti, si spiega che la coalizione si batterà per i principi di potere popolare e giustizia sociale, contro il genocidio sociale e nazionale degli ucraini, contro il fascismo e per il ripristino delle relazioni di collaborazione con la Russia e la Bielorussia.

L’Opposizione di sinistra è guidata da Petro Simonenko (segretario del Partito Comunista), Natalia Vitrenko (leader del Partito Progressista Socialista), dal campione olimpico Rudolf Povarnitsyn e dal filosofo Georgy Krjuchkov.

Tra gli obiettivi indicati: la fine della guerra nel Donbass, l'approvazione dello status di paese non allineato per l’Ucraina, il rispetto della sovranità del paese.

Di seguito il testo del Manifesto della coalizione

MANIFESTO DEL MOVIMENTO UCRAINO DEI PARTITI POLITICI E DELLE ORGANIZZAZIONI SOCIALI DI SINISTRA E CENTRO-SINISTRA “OPPOSIZIONE DI SINISTRA”

Il corso di politica interna ed estera che è attuato in Ucraina, soprattutto dopo il colpo di Stato del febbraio 2014, sta conducendo il nostro paese alla perdita della sovranità statale, alla divisione e alla guerra civile fratricida, al collasso dell'economia, al genocidio sociale ed etnico, e minaccia il crollo dell'Ucraina e il suo utilizzo da parte di forze esterne per provocare una Terza Guerra Mondiale.

Con la firma dell'Accordo di Associazione con l'Unione Europea e con il meticoloso adempimento delle richieste draconiane del Fondo Monetario Internazionale, l'Ucraina ha perso la sua indipendenza economica e politica. La sua politica interna ed estera è decisa dagli Stati Uniti d'America, dalle oligarchie finanziarie internazionali.

Attraverso la realizzazione delle cosiddette riforme sul modello da bancarotta del capitalismo periferico neoliberista, con l'abbandono dell'integrazione con i paesi dell'Unione Doganale, l'Ucraina è stata condannata alla deindustrializzazione, al sequestro da parte dei clan oligarchici della proprietà pubblica, creata da diverse generazioni del popolo sovietico, alla perdita di milioni di posti di lavoro, alla povertà e all'estinzione della popolazione. Oggi, il prodotto interno lordo dell'Ucraina non raggiunge neppure il 60% del livello del 1990. Si distrugge l'industria nazionale, si annientano i settori orientati all'esportazione. Il sistema finanziario del paese è avviato al default. Il livello di  sfruttamento della forza lavoro è uno dei più alti al mondo, e il salario si trova al livello dei più poveri paesi africani. I servizi sanitari e l'istruzione sono praticamente inaccessibili alla maggioranza della popolazione. La politica indirizzata alla costruzione di uno stato mono-nazionale, l'imposizione dell'ideologia nazional-sciovinista hanno portato alla totale violazione della Costituzione dell'Ucraina, delle regole e dei principi del diritto internazionale, a una massiccia discriminazione su base linguistica, nazionale, territoriale, confessionale. Lo stato ucraino non è apparso in grado di proteggere in modo affidabile i diritti legali, la vita e la sicurezza dei suoi cittadini.

L'approvazione da parte della Rada Suprema dell'Ucraina di gravi violazioni della procedura costituzionale e l'adozione della legge “Sulla condanna dei regimi totalitari comunista e nazional-socialista (nazista) in Ucraina e il divieto della propaganda dei loro simboli”, “Sullo stato giuridico e la memoria dei combattenti per l'indipendenza dell'Ucraina nel XX secolo”, “Sulla commemorazione della vittoria sul nazismo nella Seconda guerra mondiale 1939-1945”, “Sull'accesso agli archivi degli organi repressivi del regime totalitario comunista 1917-1991” non sono solo un riflesso della natura totalitaria del regime oggi al potere in Ucraina, ma anche una cinica falsificazione della storia e una revisione delle decisioni del Tribunale di Guerra di Norimberga. E' una sfida a tutta la comunità mondiale. L'introduzione della censura, in violazione della Costituzione dell'Ucraina, la manipolazione della coscienza pubblica, l'intimidazione e la persecuzione dei dissidenti, la persecuzione della chiesa ortodossa canonica, il divieto anticostituzionale di partiti politici, la repressione e la violenza fisica nei confronti degli oppositori ideologici e politici, senza dubbio, rappresentano violazioni estremamente pericolose degli standard generalmente accettati nel mondo civilizzato e delle norme della democrazia, la privazione della libera espressione per il popolo dell'Ucraina.

In questa situazione, noi, i rappresentanti dei partiti politici e delle organizzazioni sociali dell'opposizione, dichiariamo di unire i nostri sforzi all'interno del movimento “OPPOSIZIONE DI SINISTRA” allo scopo di salvare l'Ucraina e difendere i diritti dei nostri concittadini alla pace, alla sicurezza e la prosperità del nostro paese, alla libertà di parola e di convinzioni, a un giusto processo, ad elezioni veramente democratiche, alla costruzione di uno stato giusto socialmente, democratico, di diritto.

Cercheremo soprattutto di ottenere la fine immediata dello spargimento di sangue nell'Est del paese, il regolamento pacifico del conflitto sulla base del pieno rispetto degli accordi di Minsk e del decentramento del potere.

Noi siamo convinti che garantire una pace duratura in Ucraina, per farla uscire da una crisi profonda e onnicomprensiva, per farla rientrare nel novero dei paesi avanzati del continente, è impossibile senza il ripristino di relazioni di buon vicinato, paritarie e reciprocamente vantaggiose con la Federazione Russa e la Repubblica di Belarus. E' proprio con loro, e non con gli USA e i paesi dell'UE, che condividiamo la storia, la cultura, la spiritualità e i valori di civiltà. La storia ha dimostrato che l'integrità territoriale e l'indipendenza dell'Ucraina si sono conservate solo con l'unità dei nostri paesi e dei popoli fratelli.

Noi crediamo che fermare il genocidio sociale, impedire la distruzione dell'economia nazionale sia impossibile senza l'abbandono del corso neoliberista delle pseudo riforme, attuate sotto il ricatto dell'Occidente. Noi ci pronunciamo per la realizzazione di una nuova industrializzazione dell'Ucraina sulla base di una moderna innovazione tecnologica, facendo leva sulle risorse intellettuali, lavorative, naturali e tecniche interne. La nostra alternativa al neoliberismo è il modello socio-economico basato sui principi della giustizia sociale e del potere popolare.

Noi sosteniamo un corso di politica interna ed estera conforme ai principi della Dichiarazione sulla sovranità statale dell'Ucraina con la garanzia del suo status non allineato (neutrale); relazioni tra le nazionalità basate sui principi del diritto internazionale e delle disposizioni della Dichiarazione sui diritti delle nazionalità dell'Ucraina; lo status della lingua russa come seconda lingua statale.

Noi ci opponiamo all'umiliazione e al tradimento delle gesta militari e del lavoro dei nostri padri e nonni, che hanno vinto gli invasori fascisti nella Grande Guerra Patriottica e del loro operato vittorioso per risollevare la nostra Patria dalle rovine e per portarla negli anni del potere Sovietico ai vertici mondiali del progresso economico, scientifico e spirituale. Noi siamo categoricamente contro l'irruzione del neonazismo nel nostro paese, la riabilitazione e la glorificazione dei complici degli occupanti nazisti.

Rivolgiamo un appello ai partiti politici, alle organizzazioni sociali, a tutti coloro che hanno a cuore il destino della Patria, a chi condivide la nostra valutazione della situazione politica ed economico-sociale e gli obiettivi e i compiti proposti in questo manifesto, perché si uniscano al movimento “OPPOSIZIONE DI SINISTRA”.

Approvato nella riunione costitutiva dell' “Opposizione di sinistra”

12 giugno 2015

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Su questa iniziativa, l'organizzazione comunista-spontaneista "Borotba" ha espresso dure critiche, leggibili qui:

In Ukraine, opportunist 'left' adapts to fascism