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Resistenza al regime fascista di Kiev (2/2)

2.0) More Links
2.1) Open Letter from Scholars and Experts on Ukraine Re. the So-Called "Anti-Communist Law"
/ Lettera aperta di studiosi dell’Ucraina sulla cosiddetta “legge anti-comunista” 
2.2) Arrestato in Ucraina Sergej Gordienko, uno dei massimi dirigenti comunisti
2.3) Assassinii politici in Ucraina
2.4) Campaigns of the "Union of the political political prisoners and political refugees of Ukraine"


=== 2.0: MORE LINKS ===


SQUADRISMO. Il 10 Dicembre 2014, alle 18:00 circa, è stata assaltata la sede del Partito Comunista d'Ucraina a Kiev. Questo è il video:
"Реванш" розгромив офіс "Шевченківської Правди"

Una squadra di neonazisti (armati di spranghe e manganelli della polizia) ha fatto irruzione nella sede di quartiere del PCU. Il risultato si vede nelle foto. Evidentemente alla banda del sindaco "europeista" Klichko non sono piaciuti gli attacchi diretti all'amministrazione comunale ed hanno organizzato la spedizione punitiva contro i comunisti ucraini, unica forza d'opposizione ancora attiva e strutturata in tutto il paese. Fonte: pagina FB "Con l'Ucraina antifascista", 11/12/2014

Fonte: pagina FB "Con l'Ucraina antifascista", 12/12/2014
https://www.facebook.com/ucrainaantifascista/posts/738781012869822
Dopo il golpe di febbraio, Pavel Fedik era stato rimosso dal posto di direttore dell'istituto PTU di Ternopol' su soffiata di alcuni docenti con cui era in conflitto, in quanto vicino al Partito delle Regioni di Yanukovitch. Recentemente Fedik è stato reintegrato al suo posto dalla corte d'appello, ma oggi ad attenderlo c'erano i professori "delatori" ed una folla ammaestrata di "studenti" che dopo aver insultato e malmenato il direttore lo ha gettato in un cassonetto. Questa è l'Ucraina europea...
VIDEO: http://glagol.su/2014/12/12/v-ternopole-ptushniki-lyustrirovali-direktora-brosiv-ego-v-musornyiy-bak-video/

Fonte: pagina FB "Con l'Ucraina antifascista", 14/12/2014
Ieri sera una banda appartenente al Pravyj Sektor ha fatto irruzione nei locali dell'associazione Znanie (Conoscenza), a Kiev, dove si stava tenendo una conferenza nell'ambito di un progetto di "scuola politica". La squadraccia, armata di pistole e armi automatiche ha picchiato i partecipanti alla manifestazione - donne incluse - per poi rapinarli di soldi, telefoni cellulari ecc.
Il capo della scuola politica Sergej Perehod è stato sequestrato, portato nei boschi nei pressi della capitale e duramente picchiato. Alla conferenza era anche presente la moglie di Perehod, che è peraltro in gravidanza.
Fatti di questo genere accadono in Ucraina quotidianamente, nella totale impunità. Tutti coloro che sostengono che "in Ucraina non ci sono fascisti" o che i "nazionalisti sono ininfluenti e prendono poco alle elezioni" dovrebbero riflettere, prima di diffondere queste idiozie.

Oggi, 22 dicembre 2014 si è tenuta una nuova udienza contro i dirigenti comunisti di Dneprodzerzhinsk Sergei Tkachenko e Denis Timofeev. Purtroppo il giudice della corte distrettuale di Dneprodzerzhinsk, Ivchenko Tatyana Pavlovna, su richiesta del procuratore della Repubblica ha modificato la misura di detenzione di Denis Timofeev che dai domiciliari è stato trasferito nel carcere di Dnepropetrovsk. Il sistema punitivo fascista è spietato verso i comunisti.
I nostri compagni sono stati vittime delle falsificazioni degli uomini dell'SBU, che vogliono impedire il lavoro politico dei comunisti e di tutti coloro che non accettano il fascismo in Ucraina.
Invitiamo a esprimere il sostegno ai comunisti ucraini scrivendo alla Corte Distrettuale "Zavodskij" di Dneprodzerzhinsk, е-mail: inbox@...

Fonte: pagina FB "Con l'Ucraina antifascista", 23/12/2014 - https://www.facebook.com/ucrainaantifascista/posts/744044759010114
La mannaia della censura si abbatte ora sul cinema. L'Agenzia di stato per il cinema, guidata dallo "svobodo" Filipp Ilenko ha vietato di concedere la licenza (o l'ha revocata dove già concessa) per la diffusione d vari film russi, tra cui il "Taras Bulba" (2009) del regista Vladimir Bortko, basato sul celebre racconto di Gogol. Vietato anche il film "Mamy-3", in quanto espressione di "esaltazione sciovinista della Russia" e "stimolo di nostalgia verso le tradizioni sovietiche", e il telefilm "Kremen" e "Kremen 2", colpevoli di creare una "immagine positiva delle truppe d'élite russe).

Aggressioni a sfondo razziale in Ucraina (Fort Rus, 28 dic 2014)
Nella nuova Ucraina si moltiplicano gli episodi di violenza nei confronto di persone che sono, anche solo, sospettate di essere russe o di lavorare con o per i russi. Squadracce di giovani nazionalisti ucraini, dopo aver assaggiato il sangue di persone innocenti il 2 maggio ad Odessa e dopo aver visto che le autorità di Kiev non solo non li fermano ma fanno di tutto per promuovere queste aggressioni, adesso si sentono i padroni del paese e mantengono il potere attraverso la paura che incutono nella popolazione locale, anche se si tratta dei loro stessi concittadini ucraini. Questo è solo uno degli ormai molti casi simili…

Prigione e tortura per centinaia di dissidenti politici in Ucraina (da www.kpu.ua – 27 Dicembre 2014) 
Dichiarazione del 49° Congresso del Partito Comunista di Ucraina

La Russia deve fermare l’offensiva del neonazismo nella Novorossija. Dichiarazione del Partito Comunista della Federazione Russa (25/1/2015)
“Il 70° anniversario della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz da parte delle truppe sovietiche sarebbe dovuto servire come importante monito sulle conseguenze dell’indulgenza nei confronti del fascismo. Ma in Europa si preferisce evidentemente far finta che non esista alcuna connessione tra il nazismo hitleriano in Germania e il fascismo degli eredi di Bandera in Ucraina”...
http://www.marx21.it/internazionale/area-ex-urss/25029-la-russia-deve-fermare-loffensiva-del-neonazismo-nella-novorossija.html

Fonte: pagina FB di Serena M Nusdorfer, 6/2/2015
https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=1557712331175652&id=100008107008946
<< Viktoria Shilova deputata del consiglio regionale di Dniepropetrovsk dice no alla guerra e alla mobilitazione! Questa coraggiosa ragazza è la leader di un movimento ucraino contro la guerra. Messaggio molto interessante con sottotitoli in francese. Diffondere. >>
V. Shilova, Ukraine. "Je suis contre la mobilisation!" (Thalie Thalie, 3 feb 2015)
Viktoria Shilova est leader du mouvement ukrainien "Antiguerre", députée du conseil régional de la région de Dniepropetrovsk. Elle et son mouvement s'opposent à la mobilisation malgré les pressions, militent pour la fin du conflit et accusent les pouvoirs de crimes de guerre...
VIDEO: https://www.youtube.com/watch?v=veZfkvso1QQ
Tramite il sito "Peacemaker" Gerashchenko ordina per l’assassinio delle persone (Viktoria Shilova)
http://www.civg.it/index.php?option=com_content&view=article&id=639:tramite-il-sito-peacemaker-gerashchenko-ordina-per-l-assassinio-delle-persone&catid=2:non-categorizzato

Una giovane ragazza ucraina dice la verità su Poroshenko (Fort Rus, 5 feb 2015)
Regione Zaporojskaya, provincia Kamensko-Dneprovskaya, villaggio Dneprovka. In Ucraina la gente comincia a protestare contro la politica della giunta nazista di Kiev che costringe gli uomini ad andare in guerra ed ammazzare i propri fratelli per il solo scopo di riempire le tasche degli oligarchi che hanno preso il potere con il colpo di stato del Maidan...

Video: Voci contro la guerra dall’Ucraina occidentale (Marinella Correggia, 23/2/2015)
Questo video dà conto degli incontri effettuati in Ucraina occidentale nella seconda metà di gennaio, al seguito di una giornalista russa... E là, nella parte ovest dell'Ucraina, è anche in atto un impressionante revisionismo storico, per il quale nella Seconda guerra mondiale gli invasori non sono più i nazisti ma l'Unione sovietica. I nomi delle strade cambiano, le ricorrenze anche… In questo contesto, resistono alcune persone che abbiamo incontrato e alle quali abbiamo chiesto, semplicemente: che cosa possiamo fare noi, cosa possiamo dire ai nostri politici affinché aiutino la pace anziché la guerra?
P.S. Per un problema tecnico, nelle interviste le didascalie non sono sincronizzate con la sintesi del parlato.

Pane al posto di pistole! Pace invece di guerra! (26/02/2015)
Dichiarazione del Segretario del Comitato Regionale del Partito Socialista Progressista di Sumy, S. Gavras

KONSTANTINOVKA REVOLT (16/3/2015)
UA tank runs over an 8 year old girl, killing her. Residents storming UA army base, two Ukraine military buses + another vehicle set on fire/burned down
Angry crowds gather around Ukrainian army barracks, throw Molotov cocktails in Konstantinovka 
DPR flag raised over the SBU building 
Konstantinovka citizens say that the Ukrainian troops are occupants, they want to be part of DNR

CP of Ukraine, The Kononovich brothers who helped the peaceful Donbass people might end up in jail for ten years [En]
http://www.solidnet.org/ukraine-communist-party-of-ukraine/cp-of-ukraine-the-kononovich-brothers-who-helped-the-peaceful-donbass-people-might-end-up-in-jail-for-ten-years-en

In Ucraina la repressione si scatena contro il movimento sindacale
Il Comitato Politico Esecutivo dell'Unione Ucraina degli Operai rivolge un appello a tutti i suoi membri, al movimento operaio e sindacale internazionale, alla classe operaia dell'Ucraina, a tutti i membri dei sindacati, ai lavoratori, ai mezzi di informazione di massa perché si intervenga in difesa del dirigente operaio Aleksandr V. Bondarciuk...
http://www.marx21.it/internazionale/area-ex-urss/25356-in-ucraina-la-repressione-si-scatena-contro-il-movimento-sindacale.html 

FGC: «Equiparazione tra nazismo e comunismo falso storico funzionale a interessi del capitale» (Fronte della Gioventù Comunista | gioventucomunista.it – 10/04/2015)

Kiev prepara maxi-offensiva militare contro il Donbass. Comunismo al bando (di Fabrizio Poggi, 10 Aprile 2015)

Ukraine junta bans communism, honors fascists (By Greg Butterfield posted on April 17, 2015)

“Sarà l’Europa a subire le più pesanti conseguenze di quanto sta accadendo in Ucraina” 
Ghennady Zyuganov, leader del Partito Comunista della Federazione Russa, commenta l’ondata di omicidi politici che sta travolgendo l’Ucraina 
http://www.marx21.it/internazionale/area-ex-urss/25461-qsara-leuropa-a-subire-le-piu-pesanti-conseguenze-di-quanto-sta-accadendo-in-ucraina.html

Ucraina. Un regime all’insegna del revisionismo e del negazionismo (di Marco Santopadre, 28 Aprile 2015)

“Mettere sullo stesso piano comunisti e nazisti è una distorsione della storia” (28 Aprile 2015 – da Russia Today)
Intervista a John Foster, del Partito Comunista della Gran Bretagna – Come ha dichiarato il professore John Foster del Partito Comunista della Gran Bretagna a Russia Today, la nuova legge ucraina che impedisce la propaganda del comunismo e del nazismo mette sullo stesso piano più o meno questi due regimi, il che rappresenta una totale distorsione della storia...
ORIG.: ‘Equating Communists and Nazis is perversion of history’ (RT, April 10, 2015)
http://rt.com/op-edge/248577-communist-party-ukraine-ban-nazi/

Kiev ferma il giornalista Fracassi. Un problema di libertà (di Giulietto Chiesa, 1 maggio 2015)
http://megachip.globalist.it/Detail_News_Display?ID=119084&typeb=0
Esclusiva Pandora TV: Giulietto Chiesa intervista Franco Fracassi (4 mag 2015)
Si stava recando a Odessa per partecipare alle commemorazioni ufficiali per la strage al Palazzo dei Sindacati. Giunto all'aeroporto di Kiev è stato fermato, con l'accusa di essere "nemico del popolo ucraino" e ha scoperto di far parte della famigerata "lista nera". L'incredibile vicenda di Franco Fracassi raccontata in esclusiva a Giulietto Chiesa...

Communist Andrei Sokolov faces trial in Ukraine (By Victor Shapinov, 12/5/2015)
Important! Help spread the word. Communist Andrei Sokolov is on trial in Ukraine. He faces 8 to 15 years in prison for volunteer work in Donetsk...

14 maggio 2015, Manifestazione contro la guerra a Kiev
Ad evitare ritorsioni del regime euro-fascista si deve scendere in piazza a viso coperto...

PTV Speciale – Per le strade di Kiev (21/05/2015)
La parola alle persone intervistate per le strade di Kiev in una produzione esclusiva Pandora TV e Road TV...

Appeal to journalists and writers of the world (Union Borotba)

Презентация концепции нового телевизионного канала - "Русское консервативное телевидение РаКеТа"
http://tass.ru/press/events/2990

Олесь Бузина не только журналист, но и пророк
http://www.youtube.com/watch?v=lpLFyj0Wexo

Scontri alla manifestazione per i diritti gay a Kiev: cinque agenti feriti (Internazionale, 6.6.2015)
Ucraina: ultranazionalisti attaccano Gay Pride di Kiev, feriti e arresti (EuroNews, 6.6.2015)

Fermiamo il dilagare del nazismo in Ucraina! – da www.kpu.ua
Dichiarazione dei partiti ospiti del 22° Congresso del Partito Progressista del Popolo Lavoratore di Cipro (AKEL)
http://www.marx21.it/comunisti-oggi/nel-mondo/25737-fermiamo-il-dilagare-del-nazismo-in-ucraina.html


=== 2.1 ===

Open Letter from Scholars and Experts on Ukraine Re. the So-Called "Anti-Communist Law" (David R. Marples – Critical Solutions – April, 2015)
To the President of Ukraine, Petro O. Poroshenko, and to the Chairman of Ukraine's Verkhovna Rada, Volodymyr B. Hroysman



 Lettera aperta di studiosi dell’Ucraina sulla cosiddetta “legge anti-comunista” 


Pubblichiamo la traduzione di un appello internazionale sottoscritto da studiosi americani, inglesi, canadesi, tedeschi, svedesi e ucraini contro la promulgazione delle due leggi anticomuniste approvate lo scorso 9 aprile. Non è certo opera di putiniani nè di comunisti ma dà l’idea di quali mostri stiano risvegliando i governi USA e UE ai confini con la Russia. Mi sembra che in Italia non ci sia stata la dovuta reazione di fronte a un fatto di così inaudita gravità da parte di un regime che gode del sostegno degli USA dell’UE e del nostro governo a cui va ricordato che la Costituzione reca in calce la firma di un comunista e che il 25 aprile si festeggia una Liberazione alla quale i socialcomunisti hanno portato il contributo di gran lunga più forte prima nei lunghi anni della lotta antifascista e poi nella Resistenza. (M.A.) 

Al Presidente dell’Ucraina, Petro Poroshenko, e al Presidente della Verkhovna Rada dell’Ucraina, Volodymyr B. Groysman: 

Noi sottoscritti, vi invitiamo a non firmare e promulgare i progetti di legge (n. 2538-1 e 2558) adottati dalla Verkhovna Rada il 9 aprile 2015. Come studiosi ed esperti a lungo impegnati per la rigenerazione e la libertà dell’Ucraina, noi consideriamo queste leggi con la più profonda apprensione. Il loro contenuto e spirito contraddice uno dei diritti politici fondamentali: il diritto alla libertà di parola. La loro adozione solleverebbe seri interrogativi circa la fedeltà dell’Ucraina ai principi del Consiglio d’Europa e dell’OSCE, insieme a una serie di trattati e dichiarazioni solenni adottate da quando l’Ucraina ha riconquistato l’indipendenza nel 1991. Il loro impatto sull’immagine e la reputazione dell’Ucraina in Europa e Nord America sarebbe profondo. Senza tralasciare il fatto che le leggi potrebbero fornire conforto e sostegno a coloro che cercano di indebolire e dividere l’Ucraina. 
Inoltre siamo turbati per il fatto che le leggi siano state approvate, senza un serio dibattito, senza voti contrari e con un gran numero di deputati che han rifiutato di partecipare. 
In particolare, siamo preoccupati per i seguenti elementi: 
1 – Per quanto riguarda l’inclusione di gruppi come l’Organizzazione dei nazionalisti ucraini (OUN) e l’Esercito Insurrezionale Ucraino (UPA) come “combattenti per l’indipendenza ucraina”: l’articolo 6 della presente legge rende un reato negare la legittimità della “lotta per la indipendenza dell’Ucraina nel 20° secolo “e la negazione pubblica dello stesso è da considerarsi come un insulto alla memoria dei combattenti. Così mettere in discussione questa pretesa, e mettere in discussione implicitamente qualsiasi cosa questi gruppi hanno fatto, è diventato un reato penale. 
2 – La legge 2558, il divieto di propaganda dei “regimi comunisti e nazionalsocialisti ” rende un reato negare, “anche nei media, il carattere criminale del regime totalitario comunista del 1917-1991 in Ucraina.” 
Le potenziali conseguenze di entrambe queste leggi sono inquietanti. Non solo sarebbe un crimine mettere in discussione la legittimità di una organizzazione (UPA), che ha massacrato decine di migliaia di polacchi in uno degli atti più efferati di pulizia etnica nella storia dell’Ucraina, ma anche sarebbe esente da critiche l’OUN, uno dei gruppi politici più estremi in Ucraina occidentale tra le due guerre, e quello che ha collaborato con la Germania nazista fin dall’inizio dell’invasione sovietica nel 1941. L’OUN inoltre partecipò ai pogrom antiebraici in Ucraina e, nel caso della fazione Melnyk, rimase alleata con il regime di occupazione durante la guerra. 
Nonostante il nobile intento, la condanna all’ingrosso di tutto il periodo sovietico come una occupazione di Ucraina avrà conseguenze ingiuste e incongrue. Chiunque attirando l’attenzione sullo sviluppo della cultura e della lingua ucraine negli anni ‘20 potrebbe trovarsi condannato. Lo stesso vale per coloro che considerano il periodo di Gorbaciov come un periodo progressivo di cambiamento a beneficio della 
società civile ucraina , dei gruppi informali, e dei partiti politici, compreso il Movimento per la Perestroika (Rukh). 
Negli ultimi 15 anni, la Russia di Vladimir Putin ha investito enormi risorse nella politicizzazione della storia. Sarebbe disastroso se l’Ucraina seguisse la stessa strada, quantunque parzialmente o provvisoriamente. Ogni distorsione giuridica o ‘amministrativa’ della storia è un attacco allo scopo più fondamentale dell’ indagine scientifica: la ricerca della verità. Qualsiasi attacco ufficiale alla memoria storica è ingiusto. Questioni difficili e controverse devono rimanere materia di dibattito. Il milione e mezzo di ucraini che sono morti combattendo i nazisti nell’Armata Rossa hanno diritto al rispetto, come lo hanno coloro che hanno combattuto l’Armata Rossa e NKVD. Coloro che considerano la vittoria sulla Germania nazista come un evento storico fondamentale non dovrebbero sentirsi intimiditi né esclusi dalla nazione. 
Dal 1991, l’Ucraina è stato uno stato tollerante e inclusivo, uno stato (nelle parole della Costituzione) per cittadini ucraini di tutte le nazionalità. Se firmate, le leggi del 9 aprile saranno un regalo per coloro che desiderano rivolgere l’Ucraina contro se stessa. Esse allontaneranno molti ucraini che ora si trovano sotto l’occupazione de facto. Esse divideranno e scoraggeranno gli amici dell’Ucraina. In breve, danneggeranno la sicurezza nazionale dell’Ucraina, e per questo motivo, soprattutto, vi invitiamo a respingerle. 

firmatari (in ordine alfabetico): 

David Albanese, Ph.D. Candidate, Department of Soviet and Russian History, Northeastern University, USA 
Tarik Cyril Amar, Assistant Professor of History, Columbia University, USA 
Dominique Arel, Chair of Ukrainian Studies, University of Ottawa, Canada 
Martin Aust, Visiting Professor of History, University of Basel, Switzerland 
Mark R. Baker, Assistant Professor, Koç University, Istanbul, Turkey 
Omer Bartov, John P. Birkelund Distinguished Professor of History and Professor of German Studies, Brown University, USA 
Harald Binder, Ph.D., Founding President, Center for Urban History of East Central Europe, Lviv, Ukraine 
Marko Bojcun, Director of the Ukraine Centre, London Metropolitan University, UK 
Uilleam Blacker, Lecturer in Comparative East European Culture, University College London, UK 
Jeffrey Burds, Associate Professor of Russian and Soviet History, Northeastern University, USA 
Marco Carynnyk, Independent Scholar, Toronto, Canada 
Heather J. Coleman, Canada Research Chair and Associate Professor, Department of History and Classics, University of Alberta, Canada 
Markian Dobczansky, Ph.D. candidate, Department of History, Stanford University, USA 
Evgeny Finkel, Assistant Professor of Political Science and International Affairs, George Washington University, USA 
Rory Finnin, University Senior Lecturer in Ukrainian Studies, University of Cambridge, UK 
J. Arch Getty, Distinguished Professor of History University of California Los Angeles (UCLA), USA 
Christopher Gilley, Research Fellow, University of Hamburg, Hamburg, Germany 
Frank Golczewski, Professor in the Program in History, University of Hamburg, Germany 
Mark von Hagen, Professor of History, School of Historical, Philosophical, and Religious Studies, Arizona State University, USA 
André Härtel, Lecturer in International Relations, Department of Political Science, University of Jena, Germany 
Guido Hausmann, Ludwig-Maximilian University, Munich, Germany 
John-Paul Himka, Professor Emeritus, Department of History & Classics, University of Alberta, Canada 
Kerstin S. Jobst, Professor of East European History, University of Vienna, Austria 
Tom Junes, PhD (historian) – Imre Kertész Kolleg, Jena, Germany 
Andreas Kappeler, Professor Emeritus of History, University of Vienna, Austria 
Ivan Katchanovski, Adjunct Professor, School of Political Studies, University of Ottawa, Canada 
Padraic Kenney, Professor of History, Indiana University, USA 
Olesya Khromeychuk, Teaching Fellow, University College London, UK 
Oleh Kotsyuba, Ph.D. Candidate, Department of Slavic Languages and Literatures, Harvard University, USA 
Matthew Kott, Researcher at Centre for Russian and Eurasian Studies, Uppsala University, Sweden 
Mark Kramer, Program Director for Cold War Studies, Davis Center for Russian and Eurasian Studies, Harvard University, USA 
Nadiya Kravets, Postdoctoral Fellow, Ukrainian Research Institute, Harvard University, USA 
Olga Kucherenko, Independent Scholar, Cambridge, UK 
John J. Kulczycki, Professor Emeritus, Department of History, University of Illinois at Chicago, USA 
Victor Hugo Lane, York College, City University of New York, USA 
Yurii Latysh, Taras Shevchenko National University, Kyiv, Ukraine 
David R. Marples, Distinguished University Professor, Department of History & Classics, University of Alberta, Canada 
Javier Morales, Lecturer in International Relations, European University of Madrid, Spain 
Jared McBride, Visiting Assistant Professor of History, Columbia University, USA 
Tanja Penter, Professor of Eastern European History, Heidelberg University, Germany 
Olena Petrenko, Ph.D. Student, Department of East European History, Ruhr University Bochum, Germany 
Simon Pirani, Senior Research Fellow, Oxford Institute for Energy Studies, and Lecturer on Russian and Soviet History, Canterbury Christ Church University, UK 
Yuri Radchenko, Senior Lecturer, Kharkiv Collegium Institute of Oriental Studies and International Relations, and Director of Center for Inter-ethnic Relations in Eastern Europe, Kharkiv, Ukraine 
William Risch, Associate Professor of History, Georgia College, USA 
Blair Ruble, Political Scientist, Washington, DC, USA 
Per Anders Rudling, Associate Professor of History, Lund University, Sweden 
Martin Schulze Wessel, Chair of Eastern European History, Ludwig-Maximilian University, Munich, Germany 
Steven Seegel, Associate Professor of History, University of Northern Colorado, USA 
Anton Shekhovtsov, Visiting Senior Fellow, Legatum Institute, London, UK 
James Sherr, Associate Fellow, Chatham House, London, UK 
Volodymyr Sklokin, Researcher, Center for Urban History of East-Central Europe, Lviv, Ukraine 
Iryna Sklokina, Researcher, Center for Urban History of East-Central Europe, Lviv, Ukraine 
Yegor Stadny, Ph.D. Student, Department of History, Kyiv-Mohyla Academy, Ukraine 
Andreas Umland, Senior Research Fellow, Institute for Euro-Atlantic Cooperation, Kyiv, Ukraine 
Ricarda Vulpius, Research Fellow, Department for the History of East- and Southeastern Europe, Ludwig-Maximilian University, Munich, Germany 
Lucan Way, Associate Professor of Political Science, University of Toronto, Canada 
Zenon Wasyliw, Professor of History, Ithaca College, USA 
Anna Veronika Wendland, Research Coordinator, The Herder Institute for Historical Research on East Central Europe, Marburg, Germany 
Frank Wolff, Assistant Professor of History and Migration Studies, Osnabrück University, Germany 
Christine Worobec, Professor Emerita, Northern Illinois University, USA 
Serhy Yekelchyk, Professor of Slavic Studies and History, University of Victoria, Canada 
Tanya Zaharchenko, Postdoctoral Fellow, Center for Historical Research, Higher School of Economics, Saint Petersburg, Russia 
Sergei Zhuk, Associate Professor of History, Ball State University, Indiana, USA 


=== 2.2 ===

http://www.marx21.it/comunisti-oggi/nel-mondo/25275-fermiamo-la-persecuzione-anticomunista-in-ucraina.html#

Fermiamo la persecuzione anticomunista in Ucraina

09 Marzo 2015 – di Flavio Pettinari | fonte www.kpu.ua

Il procuratore Generale d’Ucraina ha arbitrariamente accusato il dirigente comunista Sergej Gordienko e ne chiede l’arresto.
Martedì 10 marzo alle 14 presso la Corte del Distretto Pecherskij a Kiev verrà discusso il fermo del deputato della VI e VII legislatura Sergej Gordienko, dirigente nazionale del Partito Comunista d’Ucraina.
L’accusa è quella di aver votato il pacchetto di leggi del 16 gennaio 2014, attraverso il quale si tentò di bloccare le violenze del maidan, che un mese dopo avrebbero portato al golpe, e individuare i flussi di denaro occidentali che attraverso le ONG arrivavano ai gruppi estremisti.
Petro Simonenko, leader del Partito Comunista d’Ucraina, ha dichiarato che questa accusa proveniente dall’ufficio del Procuratore Generale altro non è che un mandato d’arresto voluto da Poroshenko, per colpire un esponente nazionale del partito, dopo gli arresti e le torture ai danni di decine e decine di militanti comunisti e oppositori di altro orientamento politico.
Simonenko ha riferito che durante l’interrogatorio del 6 marzo, durato piu’ di 5 ore, Gordienko è stato minacciato più volte di arresto in caso di rifiuto di sottoscrivere le accuse.
Sergej Gordienko è conosciuto ai comunisti e agli antifascisti italiani per alcuni interventi riportati dal sito Marx21.it e per aver partecipato via skype ad una affollata iniziativa milanese lo scorso anno, organizzata dal PdCI (http://www.marx21.it/internazionale/area-ex-urss/24095-ucraina-dal-golpe-di-euromajdan-ai-pericoli-di-guerra-milano-16-maggio-2014.html)

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La Corte distrettuale Pecherskij di Kiev ha ubbidito all'ordine del regime e ha deciso per l'arresto del compagno Sergej Gordienko, che sarà trattenuto in carcere fino all'8 maggio. Gordienko è stato deputato per due legislature ed è uno dei massimi dirigenti del PCU.
Il tribunale ha anche fissato una cauzione, corrispondente a circa 80 volte il salario minimo, ovvero 100mila grivnie.

Per ulteriori informazioni: http://www.marx21.it/comunisti-oggi/nel-mondo/25275-fermiamo-la-persecuzione-anticomunista-in-ucraina.html 

Il video dell'udienza di ieri: https://www.youtube.com/watch?v=3V8XmEldw_U

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http://www.marx21.it/comunisti-oggi/in-europa/25295-arrestato-in-ucraina-uno-dei-massimi-dirigenti-comunisti.html

Arrestato in Ucraina uno dei massimi dirigenti comunisti

12 Marzo 2015

Comunicato del Dipartimento esteri del Partito Comunista d'Italia

La Corte Distrettuale Pecherskij di Kiev, il 10 marzo, ha convalidato l’arresto del compagno Sergej Gordienko (link).
Mentre scriviamo, siamo in attesa di sapere dai nostri compagni del Partito Comunista d’Ucraina se il giudice ha deciso della scarcerazione su cauzione del compagno, dopo che gli altri massimi dirigenti del PCU hanno raccolto la somma fissata e depositato i documenti necessari.
Il compagno Gordienko è accusato di aver votato favorevolmente alle leggi del 16 gennaio 2014, con le quali si tentava di porre fine alle violenze del majdan e anche di accertarsi di come vengono finalizzati i fondi delle ONG occidentali: norme peraltro presenti in paesi europei, come ci ha indicato l’avvocato Aleksandr Gotin. Ricordiamo che queste leggi furono depenalizzate a maggio, e che Gordienko le ha votate esercitando la sua funzione di parlamentare.
In breve, come ha dichiarato il segretario del PCU Simonenko, la Corte ha eseguito un ordine proveniente dall'oligarca Poroshenko, nel contesto della repressione anticomunista (che ha portato all’arresto e alla tortura di militanti comunisti e alla chiusura degli organi di stampa, nonché all’impunità dei gruppi fascisti che attaccano sedi e militanti) e della feroce campagna ideologica volta addirittura a vietare simbologia e ideologia comuniste (link).
Il PCdI chiede al al Parlamento italiano ed europeo un intervento sulle autorità ucraine per fermare questa autentica persecuzione.
In attesa del rilascio su cauzione del compagno Gordienko, offriamo ai compagni ucraini la nostra disponibilità e sostegno in questa battaglia.
Inviamo al compagno Sergej, con cui abbiamo avuto l’occasione di interloquire in varie affollate assemblee pubbliche, e ai suoi familiari, la nostra solidarietà militante.
Il Dipartimento esteri del Partito Comunista d'Italia


=== 2.3 ===


Ucraina, trovati morti sei “colonnelli” dell'ex presidente: La polizia: «Suicidi»

Venerdì 13 Marzo 2015
di Luca Lippera

Un mistero fittissimo avvolge la morte di sei “luogotenenti” del deposto presidente ucraino, il filorusso Viktor Ianukovich, e imbarazza non poco la nuova nomenklatura al potere a Kiev. I sei, stando alla ricostruzione della polizia, «si sono tutti suicidati» e avevano tutti avuto un ruolo nella lotta politica che l'anno scorso ha portato al cambio della guardia al vertice dell'Ucraina. 
L'ultimo suicidio - il sesto in poche settimane - è stato rivelato dal Ministero dell'Interno di Kiev all'Agenzia Interfax. La vittima, Oleksandr Peklushenko, 60 anni, si sarebbe ucciso, secondo la versione fornita ai media, «sparandosi un colpo di pistola al collo» nel piccolo e sperduto villaggio di Soniachne, nel sud del Paese. Peklushenko, ex governatore della provincia di Zaporizhia, a suo tempo fedelissimo del presidente Ianukovich, era indagato dalle attuali autorità ucraine «per aver fatto disperdere gli insorti» durante le manifestazioni di piazza Maidan che fornirono propellente alla ribellione contro il governo filorusso.

La stampa ucraina, in un Paese in bilico tra guerra e pace, si è limitata a riportare la versione degli «inquirenti». I quali, stando ai giornali, ritengono di trovarsi di fronte «a quella che pare essere una singolare ondata di suicidi». Ma le domande, in certi casi, derivano dai fatti. Prima di Peklushenko, si erano già ammazzati in cinque. Il 9 marzo l'ex deputato Stanislav Melnik, 53 anni, è stato trovato senza vita nel bagno di casa: anche lui, stando alla versione ufficiale, si sarebbe sparato un colpo di pistola. Il 28 febbraio Mikhailo Cecetov - tra i promotori delle cosiddette «leggi liberticide» che nel pieno della rivolta di Maidan inasprirono le pene contro chi partecipava a manifestazioni non autorizzate - si sarebbe suicidato buttandosi dalla finestra di un appartamento al diciassettesimo piano di un edificio a Kiev.

Il 25 febbraio era stata la volta di Serghii Valter, sindaco di Melitopol, accusato di abuso d'ufficio. Valter è stato trovato a sua volta impiccato dalla polizia. Il giorno successivo è toccata a Oleksandr Bordiukh, vice comandante della polizia della stessa città, trovato senza vita in casa. Le fonti, qui, divergono: c'è chi parla di un cappio al collo, chi di decesso ancora da valutare. Il primo della serie, il 29 gennaio, era stato Oleksii Kolesnik, ex presidente del consiglio regionale di Kharkiv - una delle aree al centro degli scontri tra uctraini e filorussi: impiccato pure lui.

I sei facevano tutti parte della cerchia ristretta dell'ex presidente Ianukovich. Il governo dell'attuale leader, Petro Poroshenko, non ha commentato l'ondata di suicidi. Un funzionario, secondo un giornale ucraino, si sarebbe limitato a dire che «le indagini spettano alla polizia e che non c'è nulla da aggiungere». Significativo del clima è l'atteggiamento dei media di Kiev. I giornali e i siti internet sono tuttora pieni di interrogativi sulla misteriosa uccisione a Mosca di Boris Nemtsov, uno degli oppositori di Vladimir Putin, e sul volto di coloro che potrebbero aver manovrato i fili dietro gli assassini. Il giallo dei suicidi è relegato nelle retrovie, benchè la Statistica - sei morti in meno di due mesi - dovrebbe imporre qualche riflessione.

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Fonte: pagina FB "Fort Rus", 13/3/2015 

IN UCRAINA AVVENGONO STRANI "SUCIDI": 7 FUNZIONARI MORTI IN 43 GIORNI 

Dal inizio di quest'anno in Ucraina sono accadute una serie di "strane" morti che hanno coinvolto alcuni funzionari e appartenenti al Partito di opposizione all'attuale regime di Kiev. Tra loro un ex sindaco di una città del sud-est, un ex dirigente ferroviario e l'ex capo del corpo dello stato incaricato delle privatizzazioni.
In un arco di tempo di 34 giorni, sono morti ben cinque funzionari ed in tutti i casi le morti sono indicate come "probabili suicidi". Le posizioni politiche e le storie delle vittime, portano però in tanti a ritenere che queste persone siano state in realtà assassinate. 
26 GENNAIO 2105 - MYKOLA SERHIYENKO: L'ex vice direttore delle Ferrovie Ucraine è stato trovato morto nella sua casa di Kiev. Secondo le autorità si sarebbe sparato addosso con un fucile da caccia.
Gli investigatori hanno detto Serhiyenko, 57anni, era solo al momento della tragedia e che tutti le porte e le finestre della sua abitazione erano state chiuse dall'interno.
Serhiyenko, che ha lavorato per le Ferrovie ucraine dall'aprile 2010 all'aprile 2014, era stato nominato al posto da Mykola Azarov, l'ex primo ministro sotto Viktor Yanukovich. 
29 GENNAIO 2015 - OLEKSIY KOLESNYK: L'ex capo del governo regionale di Kharkov, sarebbe apparentemente morto dopo essersi impiccato.
Kolesnyk, 64 anni, non ha lasciato nessun biglietto daaddio, ma i media e gli investigatori hanno lasciato intendere che potrebbe essersi "suicidato", facendo notare che la sua morte è avvenuta nel giorno del compleanno del suo amico e compagno politico, l'ex governatore di Kharkov e ideologo del Partito delle Regioni Yevhen Kushnaryov, che morì nel 2007 dopo essere stato colpito durante una battuta di caccia.
25 FEBBRAIO 2015 - SERHIY WALTER: Ex sindaco della città sudorientale di Melitopol, 57 anni, si sarebbe anche lui ucciso impiccandosi. Era membro del Partito delle Regioni ed era stato sindaco di Melitopol dal 2010 al 2013.
26 FEBBRAIO 2015 - OLEKSANDR BORDYUH: Il giorno dopo la morte di Walter Serhiy, è stato rinvenuto anche il corpo del ex vice capo della Polizia di Meltipol, il 47enne Oleksandr Bordyuh. Il suo corpo è stato trovato in un garage. 
I media ucraini hanno riferito che la causa della morte di Bordyuh è stata una "crisi ipertensiva" o ictus, termine che la polizia usa spesso in casi di suicidio. Ulteriori dettagli non sono stati forniti.
28 FEBBRAIO 2015 - MYKHAYLO CHECHETOV: Ex vice presidente del Partito delle Regioni, è morto dopo un "salto" dalla finestra del suo appartamento al diciassettesimo piano.
La morte è arrivata pochi giorni dopo che Chechetov è stato arrestato per frode e abuso d'ufficio derivanti da i suoi due anni alla guida della agenzia di Stato che gestisce le privatizzazioni. 
Chechetov non è il primo capo della agenzia statale per le privatizzazioni che muore di morte innaturale.
Il 27 agosto 2014, il corpo di Valentina Semenyuk-Samsonenko è stato trovato con un colpo di pistola alla testa.
Il terzo decesso di un funzionario legato alle privatizzazioni in Ucraina era avvenuto ancora prima. Nel maggio 1997, Oleksiy Holovizin era stato ucciso sulla porta di casa sua.
Aggiornamento: a quanto segnalato sopra, si aggiungono altri due casi di persone fatte "suicidare" dal regime di Kiev:
9 MARZO 2015 - STANISLAV MELNIK: Ex membro del Partito delle Regioni, 53enne, morto per ferite di arma da fuoco la notte del 9 Marzo.
10 MARZO 2015 - ALEXANDR PEKLUSHENKO: Ex Governatore della Regione di Zaporozhie membro del Partito delle Regioni, trovato morto nella sua abitazione il 10 Marzo.
(bes)

Fonti: 
http://www.rferl.mobi/a/suicide-homicide-ukra…/26888375.html
http://vestnikkavkaza.net/news/politics/67627.html
http://tass.ru/en/world/782399

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Il 15 aprile 2015 a Kiev è stato ucciso l'ex deputato del Parlamento Ukraino Oleg Kalashnikov. Ex deputato aveva rappresentato nel parlamento Rada il partito dei Regioni (il partito di Janukovic) e nel periodo successivo era famoso per la sua attività antinazista e per i discorsi a difesa del simbolismo Sovietico, del Giorno della Vittoria etc. é stato ucciso vicino a casa sua, dopo di una seria degli "suicidi" di politici ukraini importanti del partito delle regioni negli ultimi mesi." 
"В Киеве убили экс-депутата Калашникова - СМИДепутат пятого созыва Верховной Рады от Партии регионов Олег Калашников убит в среду вечером в Киеве. 
Fonte www.pravda.com.ua / Rolando Dubini

Ucraina. Si allarga il numero di “morti sospette” tra gli oppositori a Kiev (DANIELE CARDETTA, 16 APRILE 2015)
http://oltremedianews.it/ucraina-si-allarga-il-numero-di-morti-sospette-tra-gli-oppositori-kiev/


=== 2.4 ===

--- Campaigns of the "Union of the political political prisoners and political refugees of Ukraine"
CONTACTS: Дмитрий Дежнев: mitya.dezhnev @ mail.ru ---


Message received via email from the Union of the political political prisoners and political refugees of Ukraine:

An Appeal to the European Court of Human Rights about the violation of very basic human rights by the Kievan regime

Committee for the Liberation of Kharkiv (K-27) , 
Journalist community of Ukraine and the Union of political prisoners and political refugees of Ukraine

"For many months, Ukrainian autorities have violated the Universal Declaration of the Rights and Freedoms, which guarantees the right of everyone to receive and impart information.
Professional activ editors, journalist and blogger became deadly in Ukraine.
Death of journalist Gongadze turned Leonid Kuchma, President of Ukraine, a pariah among European politicians. But in the days of Kuchma and Yanukovich during their time it was hard to imagine the prosecution of journalists for their opposition views.
Today, the death of many journalists and the arrest of opposition members of the media in Ukraine did not cause a similar response from the world community.
The arrest of t

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