I debiti della Germania verso il resto del mondo

1) Cosa può portare alla Serbia la visita della Sig.ra Merkel a Belgrado? (Dragomir Vučićević)
2) Grexit: i governi tedeschi non hanno mai pagato i loro debiti (Paolo Ferrero)


Vedi anche:

"COS'È IL DEBITO DI GUERRA TEDESCO?" GIULIETTO CHIESA INTERVISTA JANNIS MAVROV (Pandora TV, 27/06/2015)
Giulietto Chiesa ha intervistato uno dei dirigenti di Syriza e fondatore del Comitato Nazionale Greco per la Restituzione dei Debiti di Guerra Tedeschi.
Un documento prezioso per capire le origini, la natura e la misura del debito che la Germania deve alla Grecia...

Offener Brief an die deutsche Bundeskanzlerin Frau Dr. Angela Merkel 
Отворено писмо канцеларки Ангели Меркел 
(Живадин Јовановић, 26 мај 2015 – – i preko JUGOINFO-u:

Grecia-Germania 1942-2015
1) Kein Abs für Athen (Otto Köhler)
2) La Grecia insiste con il risarcimento dei danni di guerra dalla Germania (Fabrizio Salvatori)
3) Greece will not take part in anti-Russia sanctions (Mar 14, 2015)
https://it.groups.yahoo.com/neo/groups/crj-mailinglist/conversations/messages/8268


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What does dr. Angela Merkel’s visit to Belgrade bring?
Шта доноси др Ангела Меркел у Београд? 
(Dragomir Vučićević, retired Ambassador, President of Assembly of the Belgrade Forum – 28 мај 2015 – i preko JUGOINFO-u:
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Cosa può portare alla Serbia la visita della Sig.ra Merkel a Belgrado?

Scritto da Dragomir Vučićević

Belgrado, 2 giugno 2015

Anche se la data precisa della visita della Cancelliera tedesca Angela Merkel in Serbia è ancora sconosciuta, è attesa a breve. Non c'è dubbio che questa visita si rivelerà molto importante, sia per l'ulteriore sviluppo delle relazioni bilaterali tra i due paesi e le relazioni della Serbia e l'Unione europea, queste ultime spesso indicate come il programma europeo della Serbia. Non meno presenti saranno i temi che riguardano gli sviluppi concreti nella regione. Oltre alla difficile crisi in Grecia, la regione ne sta vivendo una nuova, questa volta in Macedonia. Oltre a questo, le problematiche dell'estremismo politico, della criminalità organizzata e del terrorismo internazionale, che sono in costante aumento. Il tragitto dell’eroina transita attraverso la Macedonia, parti della Serbia, in particolare nel Kosovo e Metohija, attraversa l'Albania e alcuni altri paesi della regione, per finire sulle strade dell'Europa occidentale. Lo stesso percorso è anche un corridoio importante per il transito di decine di migliaia di profughi del Vicino Oriente, Medio Oriente e Africa del Nord, tra cui i richiedenti asilo politico. Scene di inneggiamenti e odi alla cosiddetta Grande Albania sono in aumento in diverse occasioni in Kosovo e Metohija, in Albania e Macedonia, un po' meno in Grecia e Montenegro.

Parlarne a voce alta se si può o tacere, minimizzare sopra alcuni altri incidenti, comunque sembra che la regione è immersa in tempi di turbolenze pericolose, se non di una destabilizzazione programmata.

Le domande sono evidenti: in che misura questi eventi sono spontanei oppure orchestrati; in quale misura sono essi conseguenze di una profonda crisi socio-economica, o di una disoccupazione di massa e di disorientamento dei giovani; e in quale misura il risultato di poteri esterni alla regione che ne "tirano le fila"; perché i meccanismi di azioni preventive non sono stati attivati; quali sono i possibili risultati in caso di escalation e, eventualmente, anche di uno sviluppo più grave della situazione; come prevenire uno straripamento o un effetto domino, in quanto ciò non potrebbe essere controllato o contenuto solo in questa regione?

Siamo convinti che la questione sarà affrontata nei colloqui durante la visita a Belgrado della Sig.ra Merkel. Inoltre, ci auguriamo che gli sforzi congiunti si tradurranno in iniziative e risultati realistici ed utili. Il riferimento a sforzi congiunti implica l’importante posizione geostrategica e la capacità della Serbia per una partnership in aree e iniziative di interesse comune. Riteniamo che, in questo, la Serbia merita di gran lunga maggiore comprensione e sostegno.

Pur mantenendo il passo con gli sviluppi pubblici e politici, crediamo non siamo sbagliato dedurre che il segmento principale dell’opinione pubblica in Serbia sostiene che, e questo è di importanza storica, sarebbe più vantaggioso per la riconciliazione, una maggiore comprensione e in generale una maggiore cooperazione, se la Cancelliera Merkel troverebbe opportuno rilasciare pubbliche scuse alla nazione serba durante questa visita, per i crimini e le enormi devastazioni inflitte dalle forze di occupazione tedesche durante entrambe le guerre mondiali e dalla aggressione NATO nel 1999, dove il governo tedesco ha avuto un ruolo di primo piano.

Non solo decenni, ma un secolo è passato; tuttavia, la nazione serba ancora profondamente e dolorosamente ricorda tutto, e ricorda il sentimento per le sue milioni di vittime ignorate, in quanto non vi è mai stato alcun rimorso o scuse dichiarate dai funzionari tedeschi. Se capiamo il popolo serbo, la maggior parte di esso si aspetta scuse dalla Germania per i crimini commessi dagli occupanti tedeschi sul territorio della Serbia. Dopo la Russia e la Polonia, la Serbia è  terza per numero di perdite umane che perirono durante la seconda guerra mondiale, così come è un fatto storico, che essa ha dato un grande contributo alla vittoria contro nazisti e fascisti.

L'imminente visita della Dr. Angela Merkel è già vista come una appropriata opportunità per pubbliche scuse, anche perché arriva nel mezzo delle celebrazioni per il 70 ° anniversario della vittoria sul nazifascismo, il centenario della Prima Guerra Mondiale, e il 16 ° anniversario della aggressione della NATO.

Popolo serbo è consapevole del fatto che i più alti funzionari tedeschi hanno già chiesto scusa pubblicamente per le vittime del nazi-fascismo: in Polonia (il Cancelliere Willy Brandt, a Varsavia), in Francia (a Oradour), alla Grecia (il presidente Johannes Rau, in Kalavriti 2000, presidente Joachim Gauck, in Ligkiades, 2014), alla Repubblica Ceca ( il presidente Gauck, a Lidice, 2014), in Italia (presidente Gauck, a Sant'Anna di Stazzema).

In effetti, sarebbe molto difficile spiegare al paese ed alla nazione serba, che hanno terribilmente sofferto sotto l’occupazione delle armate di Hitler, che la visita ufficiale della Cancelliera Merkel, durante l'anno di numerosi giubilei, passasse nel 70° anniversario della vittoria sul nazi-fascismo, senza l’omaggio a milioni di vittime serbe e senza scuse pubbliche alla nazione serba. Questo sarebbe il pagamento di un debito morale e di civiltà alla storia, e anche un contributo molto più importante, per la riconciliazione e il futuro, vale a dire: per il futuro della Serbia, delle relazioni serbo-tedesche e per il futuro dell'Europa. Questo noi intendiamo quando si parla di un’Europa protagonista di una riconciliazione e in una concezione di pace e uguaglianza.


Dragomir Vučićević, ambasciatore in pensione e Presidente dell’Assemblea del Forum Belgrado per un Mondo di Eguali

Traduzione di Enrico Vigna per il Forum Belgrado Italia



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Grexit: i governi tedeschi non hanno mai pagato i loro debiti

Pubblicato il 29 giu 2015

di Paolo Ferrero – ilfattoquotidiano.it -
I governi tedeschi, quelli che si ergono a giudici implacabili contro la Grecia e che cercano di destabilizzarla per impedire il referendum popolare, sono specialisti nel non pagare i loro debiti. Lo hanno già fatto tre volte nel corso dell’ultimo secolo. La prima volta dopo la Prima guerra mondiale, la seconda nel 1953 e la terza nel 1990 dopo la riunificazione. Vediamo brevemente.
Nel 1923 l’iperinflazione portò alla totale perdita di valore della moneta tedesca, al default e all’interruzione del pagamento del Debito che il governo tedesco stava pagando per le riparazioni di guerra. Il piano statunitense (Daves), che impose nel 1924 una nuova moneta, previde che i tedeschi avrebbero potuto onorare i loro debiti emettendo un prestito obbligazionario da collocare sul mercato della finanza mondiale per una somma totale di 800 milioni di marchi oro. Si trattò a tutti gli effetti di un enorme prestito internazionale dato ai tedeschi per permettergli di pagare il debito.
Nel 1928 avvenne però anche una ricontrattazione del debito, con la riduzione delle quote da pagare e un enorme allungamento dei tempi di restituzione a 60 anni! (Piano Young).
Nel 1933. Dopo aver vinto le elezioni, i nazisti smisero di pagare i debiti e le riparazioni dovute. Negli anni successivi cominciarono ad invadere i loro vicini, non dimenticando mai, appena arrivati, di svuotare le casseforti degli altri.
Nel 1953, dopo la Seconda guerra mondiale, la Germania ha nuovamente battuto cassa per non pagare il suo debito. Il 27 febbraio 1953, la conferenza di Londra, ha infatti deciso l’annullamento di circa i due terzi del debito tedesco (62,6%). Il debito di prima della guerra è stato ridotto da 22,6 a 7,5 miliardi di marchi e il debito del dopoguerra è stato ridotto da 16,2 a 7 miliardi di marchi. Oltre al taglio del debito la Germania ottenne anche un forte dilazionamento: oltre 30 anni di tempo per pagare la quota di debito rimanente. L’accordo è stato firmato dalla repubblica federale tedesca con 22 Paesi, tra cui la Grecia.
La conferenza di Londra aveva però messo una clausola: la parte di debito relativo ai danni provocati dalla guerra veniva posticipato ad un ipotetico periodo futuro nel caso in cui si fosse verificata la riunificazione della Germania.
Nel 1990, quando vi è stata la riunificazione, la Germania non tenuto in alcun conto i suoi impegni presi nella conferenza di Londra del 1953 riguardo alle riparazioni di guerra. Il Cancelliere di allora, Helmut Kohl, si è rifiutato di applicare l’accordo di Londra del 1953 sui debiti esterni della Germania là dove veniva previsto che le le riparazioni destinate a rimborsare i disastri causati durante la seconda guerra mondiale dovevano essere versati alla riunificazione. Qualche acconto è stato versato ma si tratta di somme minime. La Germania non ha regolato i suoi conti dopo il 1990, ad eccezione delle indennità versate ai lavoratori forzati. I soldi prelevati con la forza nei paesi occupati durante la seconda guerra mondiale e i danni legati all’occupazione non sono stati rimborsati a nessuno. Tantomeno alla Grecia.
Da notare che i nazisti, al tempo dell’occupazione militare, hanno imposto alla Grecia il pagamento dei costi della loro occupazione. Insomma non solo hanno distrutto e ucciso, ma hanno letteralmente saccheggiato il Paese… Tenuto conto dell’inflazione dopo il 1945, la Germania ha un enorme debito con la Grecia che è stato calcolato in 162 miliardi di euro. Non proprio noccioline….
Questi sono i governanti tedeschi, che si ergono ad autorità morale contro il popolo greco e il suo governo. Governano una nazione che è stata rimessa in piedi dal Piano Marshall dopo che aveva scatenato una guerra, distrutto il continente e fatto decine di milioni di morti. Una nazione, un governo e un popolo che non hanno mai pagato i propri debiti e che proprio grazie a questo e agli aiuti sono potuti ridiventare una potenza mondiale. E’ bene ricordarglielo mentre stanno cercando di assassinare il popolo greco per la seconda volta.