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Alla NATO non interessa l'opinione dei Montenegrini
1) Nato, sfida alla Russia: Montenegro sarà il 29° membro. Mosca: “Reagiremo” (Il Fatto Quotidiano)
2) L'annunciato ingresso del Montenegro nella NATO: tensione alle stelle con la Russia (RT / Marx21)
3) The Article 5 World (NATO: new strategy, further expansion) / Die Artikel-5-Welt (NATO: Neue "Südstrategie", neue Erweiterung)
Nostro commento:
La NATO ha annunciato lo scorso 2 dicembre che il Montenegro dovrà entrare a far parte dell'Alleanza.
L'annuncio viene presentato come un "invito" dai nostri media, che alla NATO sono asserviti, nonostante l'opposizione della popolazione montenegrina sia stata fragorosamente evidenziata da recenti proteste conclusesi anche con pesanti scontri di piazza. (1) D'altronde, quegli stessi media hanno preferito dipingere le proteste come genericamente "antigovernative" sottacendo la questione cruciale della ventilata annessione del Montenegro alla NATO.
La possibilità di tale adesione è il frutto delle manovre del governo di destra e del "leader eterno", il contrabbandiere di sigarette e fiancheggiatore della camorra (2) Milo Djukanovic, ininterrottamente in sella nel paese da un quarto di secolo nonostante tutto, il quale non a caso menziona il "referendum del 2006 per l’indipendenza" come il suo altro grande successo: un referendum-truffa vinto grazie ai brogli elettorali avallati dalla UE. (3)
Giustamente il Segretario Generale Stoltenberg ritiene che li "attende un grande lavoro (...) per assicurare l'appoggio dell'opinione pubblica all'adesione del Montenegro alla NATO", vale a dire un grande lavoro di repressione delle proteste di piazza, disinformazione strategica sui media e, all'occorrenza, strategia della tensione e stragismo, così come avvenuto ad esempio nella vicina Italia, dove durante la Guerra Fredda solo dosi massicce di propaganda e bombe nelle piazze hanno potuto ridurre al silenzio l'opposizione in quello che era il paese con il più forte partito comunista d'Occidente.
(a cura di Italo Slavo)
(1) Si vedano JUGOINFO del 16 e 28 ottobre 2015
(2) Si vedano:
Le pesanti accuse rivolte dalla magistratura italiana contro Milo Djukanovic
Montenegro: Mafia as Guarantor of Euro-Atlantic Integration – By Boris Aleksic (2014)
(3) Referendum truccato, secessione e complicità UE (2003)
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Nato, sfida alla Russia: Montenegro sarà il 29° membro. Mosca: “Reagiremo”
L'invito all'ex paese comunista è stato formalizzato dai ministri degli Esteri dell'Alleanza Atlantica riuniti a Bruxelles. IL segretario generale Jens Stoltenberg: "Decisione storica di avviare colloqui di adesione presa all’unanimità.
di F. Q. | 2 dicembre 2015
La Nato apre le porte al Montenegro e la Russia minaccia reazioni. L’invito all’ex paese comunista è stato formalizzato dai ministri degli Esteri dell’Alleanza Atlantica riuniti per il secondo giorno a Bruxelles. Dopo la Croazia e l’Albania, entrati nel 2009, il Montenegro sarà dunque il terzo stato dei Balcani Occidentali a diventare membro, il 29esimo dell’Alleanza. Ad annunciarlo è stato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, sottolineando come “la decisione storica di avviare colloqui di adesione con il Montenegro” sia stata presa all’unanimità. Il premier montenegrino Milo Djukanovic ha parlato di “giornata storica”. “E’ il giorno più importante per il Montenegro dopo il referendum del 2006 per l’indipendenza”, ha aggiunto il premier.
La Nato conferma dunque l”’impegno alla ‘politica delle porte aperte'”. Anche se restano ancora fuori Georgia, la Bosnia e Macedonia: i tre paesi candidati verso i quali – nella dichiarazione della ministeriale esteri che ha dato il via libera al Montenegro – viene comunque “ribadito” l’impegno e la “riconferma” della dichiarazione di Bucarest che nel 2008 inaugurò allargamento della Nato nell’est europeo. La nuova mossa dell’Alleanza occidentale sullo scacchiere politico militare non ha provocato l’immediata reazione della Russia. “La continua espansione della Nato verso est, di certo, non può che portare ad azioni di risposta da parte russa” per motivi di sicurezza, ha dichiarato il portavoce di Putin, Dmitri Peskov. Più esplicito il presidente della Commissione Difesa del Senato russo, Viktor Ozerov: “Il Montenegro oggi diventa per la Russia un paese che è un membro potenziale della minaccia alla sua sicurezza”. Per questo vengono resi “impossibili molti programmi che prima erano realizzati con la Russia, anche di cooperazione tecnico-militare”.
Dopo il negoziato di accesso e la successiva ratifica dei parlamenti dei 28 stati membri dell’Alleanza, il Montenegro diventerà il 29 paese membro. Sui tempi del processo di adesione, il segretario generale ha indicato di attendersi che si possano concludere “all’inizio” del 2017, poi – ha detto – “ci sarà la procedura di ratificazione nei 28 parlamenti” che l’ultima volta ha “richiesto circa un anno”. Da subito, compreso il summit dei leader dell’Alleanza in programma l’8-9 luglio prossimo a Varsavia, il Montenegro però “potrà partecipare, senza diritto di voto” a tutti gli incontri istituzionali della Nato.
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ORIG.: "Rusia tendrá que responder": La OTAN invita a Montenegro a engrosar sus filas (RT, 2 dic 2015)
L'annunciato ingresso del Montenegro nella NATO: tensione alle stelle con la Russia
2 Dicembre 2015
da
rt.comTraduzione di Marx21.itIl portavoce della presidenza russa, Dmitri Peskov, ha dichiarato che l'espansione verso est dell'infrastruttura militare della NATO non potrà che provocare un'azione di rappresaglia da parte della Russia.
La NATO è tornata a manifestare la sua volontà di espansione invitando oggi il Montenegro a far parte dell'alleanza. La “decisione storica” è stata presa nella riunione di fine anno del Consiglio dei ministri della NATO svoltasi a Bruxelles.
“I ministri degli Esteri dei paesi membri della NATO hanno assunto la decisione storica di invitare il Montenegro a diventare il 29° membro dell'alleanza”, recita un comunicato Twitter della rappresentante ufficiale della NATO, Oana Lungescu.
“Ci felicitiamo con il Montenegro. E' l'inizio di un'alleanza molto buona”, ha commentato il segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg. A suo parere, si tratta di una “decisione storica” ed è solo l'inizio di un cammino che comprende il processo negoziale.
“Ci attende un grande lavoro, tanto in relazione alle riforme garantite dal dettato della legge in questo paese quanto per assicurare l'appoggio dell'opinione pubblica all'adesione del Montenegro alla NATO, ha sottolineato. Stoltenberg ha assicurato che il processo di incorporazione comporterà del tempo e terminerà entro 18 mesi.
Allo stesso tempo, il segretario generale della NATO ha rimarcato il fatto che la Bosnia ed Erzegovina, la Georgia e la Macedonia stanno procedendo verso l'adesione all'alleanza. Stoltenberg ha aggiunto che l'organizzazione ha deciso di tornare a convocare il consiglio Russia-NATO”, per riannodare la cooperazione con la Russia.
Come ha reagito la Russia?
La Russia, da parte sua, ha reagito alla notizia affermando che cesserà i suoi programmi in corso con il Montenegro, se esso entrerà nella NATO.
“Dal punto di vista della sicurezza collettiva in Europa, dal punto di vista dell'unità di fronte alle nuove sfide e minacce, qualsiasi espansione della NATO rappresenta un passo indietro e non un passo avanti”, ha dichiarato il responsabile del Comitato degli Affari Internazionali del Consiglio della Federazione, Konstantin Kosachov.
Nello stesso tempo,la Russia ha avvertito che prenderà misure per rafforzare la sua capacità difensiva e la preparazione per il confronto qualora il Montenegro entri nella NATO.
Da parte sua, il portavoce della presidenza russa, Dmitri Peskov, ha dichiarato che l'espansione verso est dell'infrastruttura militare della NATO non potrà che provocare un'azione di rappresaglia da parte della Russia.
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Der Originaltext:
Die Artikel-5-Welt (NATO: Neue "Südstrategie", neue Erweiterung – GFP 01.12.2015)
Eine neue NATO-"Südstrategie" und eine erneute Erweiterung des Kriegsbündnisses stehen auf der Tagesordnung des heute beginnenden NATO-Außenministertreffens in Brüssel. Die südeuropäischen Mitgliedstaaten drängten schon eine Weile darauf, die Bündnisaktivitäten nicht ausschließlich auf Osteuropa zu fokussieren und einen neuen Schwerpunkt in der arabischen Welt zu bilden, berichtet der Präsident der Bundesakademie für Sicherheitspolitik (BAKS), Karl-Heinz Kamp. Dies stehe nun zur Debatte. Dabei gehe es auch darum, Länder wie Jordanien oder Tunesien als "Partner" enger als bisher anzubinden - und sie für die Kriegführung in der arabischen Welt exklusiv aufzurüsten und zu trainieren. Dass die NATO darüber hinaus Montenegro jetzt den Beitritt vorschlagen will, richtet sich Kamp zufolge gegen Russland: Man wolle Moskau demonstrieren, dass man bei der Aufnahme neuer Mitglieder nicht zur Rücksichtnahme auf die Interessen anderer Mächte bereit sei. Wie der BAKS-Präsident äußert, werde man sich stärker als bisher nicht mit der etwaigen Aufnahme der Ukraine als vielmehr mit einer Aufnahme Finnlands und Schwedens in das Kriegsbündnis befassen müssen...
http://www.german-foreign-policy.com/de/fulltext/59263
An Ambiguous Picture
Just before the foreign ministers of NATO countries convene, today, Tuesday, the President of the Federal College for Security Studies (BAKS), Karl-Heinz Kamp, has published an assessment of the alliance's current situation. Kamp takes the next NATO Summit, scheduled for July 8 - 9 in Warsaw, as his point of reference. The current foreign ministers' meeting is in preparation of that summit. According to Kamp, NATO currently projects "an ambiguous picture."[1] On the one hand, the new conflict with Russia "has unified the alliance and reactivated its primary function as a defense alliance," ... "being again exposed to the reality of an 'Article 5 world,' in which alliance solidarity, along the lines of Article 5 of the Washington Treaty, has the highest priority." On the other, there is disagreement on NATO's geographical focus. Particularly Southern European NATO members have been dissatisfied with the alliance's current focus on the power struggle with Russia, causing a concentration on Eastern Europe. They are calling for expanding activities into the Arab World.
Arab World Nations of Anchor
Because larger NATO countries are also sympathizing with this recommendation, the western war alliance is, in fact, preparing a new "Southern Strategy." A preliminary report on the question is expected to be presented at the NATO Foreign Ministers meeting, which begins today in Brussels. The western war alliance's Secretary General, Jens Stoltenberg, expects the strategy to be passed at the July 8 - 9, 2016 NATO Summit in Warsaw. According to current plans, this will not involve developing mission scenarios and providing the necessary means. Above all, it will involve strengthening ties to regional partners - as examples, naming Iraq, Jordan, and Tunisia - and preparing them to wage war. (
german-foreign-policy.com reported.[2]) "Partnerships" will be introduced as a new type of instrument. As BAKS President, Karl-Heinz Kamp explains, in the future, NATO "in accordance with its needs," will choose "states - to the extent they are willing - to carry out NATO activities in partnership." "This involves the partners' support, for example in crisis management, in exchange for receiving training or arms assistance, to render them capable of efficiently engaging." These new "partners" would quasi become NATO "nations of anchor," initially mainly, or even exclusively, in the Arab World.
Aggressive to the East
In his summary, Kamp also analyses the most recent aggressive NATO activities in Eastern and Southeastern Europe directed at Russia. "To the surprise of some of the NATO partners, Germany, of all countries, has played a particularly prominent role in building up the defense capabilities in Eastern Europe," wrote the president of BAKS. In fact, the Bundeswehr has assumed a leading role in the creation of NATO's "Spearhead" (Very High Readiness Joint Task Force, VJTF). (
german-foreign-policy.com reported.[3]) In the case of an intervention, the VJTF would be led by the Multinational Corps Northeast, in Szczecin, Poland, in which the Bundeswehr provides 100 (of the 400) soldiers, as well as the commander, Lt. Gen. Manfred Hofmann. In the context of the VJTF's creation, NATO has set up so-called NATO Force Integration Units (NFIU) in six Eastern and Southeastern European member countries. NFIUs are small bases, with a permanent presence of around 40 soldiers, which, when necessary, can be used, within the shortest delay, by NATO's "Spearhead" forces. NFIUs are in Estonia, Latvia, Lithuania; Poland; Rumania, and Bulgaria, others are planned for Hungary and Slovakia.
Russia in the Crosshairs
The particular significance of the power struggle with Russia is exemplarily mirrored in Kamp's analysis. With their "Snap Exercises," the Russian Armed Forces demonstrated that "within two to three days, they can mobilize and concentrate tens-of-thousands of military personnel," explains BAKS president. "In a serious crisis, the less than 5,000 strong VJTF rapid reaction force, would be no match for them," especially since their true time of reaction "would be, at best, five to seven days." That must be worked on. Aware, however, of its inferiority to NATO, particularly in the field of conventional weapons - Moscow is developing concepts "aimed, in times of conflict, at blocking NATO's reinforcements with 'area denial' measures in regions of Eastern Europe, or aimed at fomenting splits in the alliance with nuclear threats," writes Kamp, and recommends the development of "appropriate counter-concepts."
No Consideration
NATO's current policy of expansion is also directed against Russia. At the meeting, according to reports, NATO's foreign ministers will offer Montenegro membership in the Alliance. In December 2006, only six months after its secession from Serbia, Montenegro joined NATO's "Partnership for Peace" and soon began efforts to join that war alliance. Its participation with 14 soldiers in the Afghanistan mission is only of symbolic significance. The plan to join NATO is very contested inside the country and is currently provoking protests. The western Alliance, however, is expressing interest. "Montenegro's contribution to NATO is extremely small," BAKS President Kamp concedes. But, its accession to NATO would be "a political signal also to Russia" that the Alliance "holds on to its open door policy and does not accept a Russian veto of the principle of a free choice of an alliance." This is also aimed at the debate around Ukraine's eventual NATO membership - although Kamp writes that Berlin is still opposed because "the integration ... of Ukraine, a state paralyzed by political bickering, corruption and poor governance" would be "extremely difficult" - an accurate argument, promoted to a strategic pretext.
NATO's Northern Expansion
Plans to integrate Sweden and Finland - still officially neutral - into NATO, could, in the long run, have more serious consequences. In both countries, membership in the war alliance "has only been considered a very distant option ... in the past," notes Kamp. But this has "radically changed" with the conflict over Ukraine. "The Warsaw Summit will have to deal with the growing debate on NATO membership," BAKS President Kamp recommends, "whenever Helsinki and Stockholm express their wish to join." If both countries should actually join, the last remnants of military neutrality in northern Europe would dissipate and the northern encirclement of Russia would be complete.[4]