LETTERA APERTA A RAMON MANTOVANI
Faccio riferimento alle parole che Mantovani mi disse alcuni anni fa,
in seguito ad una mia critica relativa a certi titoli del
quotidiano "Liberazione" sulla guerra in Bosnia : "Il titolo e' un po'
infelice, ma sai quali sono le posizioni del partito e puoi ritrovarle
nel contenuto dellarticolo..." Gia allora fui scettico e
risposi : "Ma in quanti vuoi che vadano a vedere il contenuto
dellarticolo, con tutta la propaganda continua e a senso unico che
devono sorbirsi da tutti i media: la gente si ferma al titolo e giudica
in base a quello".
Pochi giorni fa mi sono purtroppo dovuto ricordare di questo scambio di
battute. Su "Liberazione" del 17 febbraio scorso si leggeva il
titolo: "Mantovani, PRC : Il caso Telecom e plausibile". Il contenuto
svela chiaramente quali sono i referenti privilegiati da Mantovani e da
una parte del PRC, nelle problematiche jugoslave: "Quando nellestate
del 1998 (prima dellinizio del conflitto [per il Kosovo-Metohija]) mi
recai nuovamente a Belgrado e a Pristina (...) trovai sia gli esponenti
del Partito Socialista sia quelli della JUL, il partito della signora
Milosevic [sic! Mira Markovic : "Per i compagni sono compagna, per gli
altri ho un nome e cognome", dal libro-intervista "La risposta",
Edizioni Internazionali Beta, Roma 1998, che voi avete opportunamente
evitato di recensire su "Liberazione"...], molto freddi. Al contrario
ho trovato buona accoglienza da parte dei leader pacifisti kosovari
[vuol dire secessionisti pan-albanesi ?], Rugova in testa."
A parte il fatto che qui Mantovani dimentica di parlare dellaccoglienza
che gli riservarono i "combattenti" dellUCK - ma come diamine puo
continuare
a definire semplicisticamente "pacifisti" gli ambienti rugoviani,
legati da sempre allOccidente attraverso Germania e Vaticano, quando
lo stesso Rugova ha ripetuto per lennesima volta a "Der Spiegel" lo
scorso dicembre che la indipendenza e' il suo obiettivo, aggiungendo
peraltro (come se non lavessimo gia capito) che "La NATO e gia il
nostro esercito privato"?!? Dichiarazioni che ricalcano pari-pari
le precedenti, ad esempio quelle del '92 a "Danas" (Croazia), nelle
quali Rugova ha sempre sostenuto che quello di protettorato deve
essere uno status transitorio in vista delle unificazione della
Grande Albania. Avete pubblicato almeno queste ultime dichiarazioni
a "Der Spiegel" su "Liberazione"? Perche non ne traete mai nessuna
conseguenza?
In tutto il resto dellarticolo di Mantovani e contraddittorio e
dimostra apparentemente scarsa conoscenza delle questioni, ad esempio
quando dice che la FIAT (Iveco) avrebbe fatto "il suo ingresso con
quote consistenti nelle imprese di quel paese", il che e semmai da
riferire ai decenni precedenti ma resta comunque inesatto.
Il recente "caso" della Telekom serba e chiaramente, a mio avviso, una
campagna tutta giocata a fini di politica interna italiana, con la
quale pero si cerca sempre di attribuire, in ultimo, le colpe peggiori
a Milosevic che avrebbe "finanziato la pulizia etnica", pulizia etnica
che e una invenzione, dal punto di vista storico. La RF di Jugoslavia
ha dovuto attuare una legittima repressione contro il movimento
secessionista e terrorista, movimento che tutti gli internazionalisti
ed i democratici avrebbero dovuto denunciare e combattere per il suo
carattere nazionalista e reazionario e per la sua funzione
disgregatrice nei confronti della Jugoslavia multinazionale, in questo
affiancato dagli altri secessionismi.
Daltronde anche nellarticolo a fianco, a firma Paola Pittei, si
dimostra chi sono gli interlocutori del PRC sulle questioni jugoslave :
Giulio Marcon, capofila di una delle tante ONG, istituzioni
paragovernative (altro che "non governative..."), maestrine di
democrazia ma con le mani in pasta nella gestione degli "aiuti"
(predestinati verso si-sa-chi) e della ricostruzione. Da ben prima dei
bombardamenti Marcon e altri come lui invocavano una
internazionalizzazione della questione del Kosovo-Metohija, adesso che
quello e diventato un protettorato co-gestito da NATO e mafia
nazionalista non sono ancora soddisfatti ?
Ivan per il Coordinamento Romano per la Jugoslavia
Roma, 23/2/2001
--
Questa lista e' provvisoriamente curata da componenti
dell'ex Coordinamento Nazionale "La Jugoslavia Vivra'",
oggi "Comitato Promotore dell'Assemblea Antimperialista":
> http://www.tuttinlotta.org
I documenti distribuiti non rispecchiano necessariamente le
opinioni delle realta' che compongono questa struttura, ma
vengono fatti circolare per il loro contenuto informativo al
solo scopo di segnalazione e commento ("for fair use only").
Per iscriversi al bollettino: <jugoinfo-subscribe@...>
Per cancellarsi: <jugoinfo-unsubscribe@...>
Per inviare materiali e commenti: <jugocoord@...>
Archivio:
> http://www.domeus.it/circles/jugoinfo
> http://groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/messages
Sito WEB (non aggiornato):
> http://digilander.iol.it/lajugoslaviavivra
Faccio riferimento alle parole che Mantovani mi disse alcuni anni fa,
in seguito ad una mia critica relativa a certi titoli del
quotidiano "Liberazione" sulla guerra in Bosnia : "Il titolo e' un po'
infelice, ma sai quali sono le posizioni del partito e puoi ritrovarle
nel contenuto dellarticolo..." Gia allora fui scettico e
risposi : "Ma in quanti vuoi che vadano a vedere il contenuto
dellarticolo, con tutta la propaganda continua e a senso unico che
devono sorbirsi da tutti i media: la gente si ferma al titolo e giudica
in base a quello".
Pochi giorni fa mi sono purtroppo dovuto ricordare di questo scambio di
battute. Su "Liberazione" del 17 febbraio scorso si leggeva il
titolo: "Mantovani, PRC : Il caso Telecom e plausibile". Il contenuto
svela chiaramente quali sono i referenti privilegiati da Mantovani e da
una parte del PRC, nelle problematiche jugoslave: "Quando nellestate
del 1998 (prima dellinizio del conflitto [per il Kosovo-Metohija]) mi
recai nuovamente a Belgrado e a Pristina (...) trovai sia gli esponenti
del Partito Socialista sia quelli della JUL, il partito della signora
Milosevic [sic! Mira Markovic : "Per i compagni sono compagna, per gli
altri ho un nome e cognome", dal libro-intervista "La risposta",
Edizioni Internazionali Beta, Roma 1998, che voi avete opportunamente
evitato di recensire su "Liberazione"...], molto freddi. Al contrario
ho trovato buona accoglienza da parte dei leader pacifisti kosovari
[vuol dire secessionisti pan-albanesi ?], Rugova in testa."
A parte il fatto che qui Mantovani dimentica di parlare dellaccoglienza
che gli riservarono i "combattenti" dellUCK - ma come diamine puo
continuare
a definire semplicisticamente "pacifisti" gli ambienti rugoviani,
legati da sempre allOccidente attraverso Germania e Vaticano, quando
lo stesso Rugova ha ripetuto per lennesima volta a "Der Spiegel" lo
scorso dicembre che la indipendenza e' il suo obiettivo, aggiungendo
peraltro (come se non lavessimo gia capito) che "La NATO e gia il
nostro esercito privato"?!? Dichiarazioni che ricalcano pari-pari
le precedenti, ad esempio quelle del '92 a "Danas" (Croazia), nelle
quali Rugova ha sempre sostenuto che quello di protettorato deve
essere uno status transitorio in vista delle unificazione della
Grande Albania. Avete pubblicato almeno queste ultime dichiarazioni
a "Der Spiegel" su "Liberazione"? Perche non ne traete mai nessuna
conseguenza?
In tutto il resto dellarticolo di Mantovani e contraddittorio e
dimostra apparentemente scarsa conoscenza delle questioni, ad esempio
quando dice che la FIAT (Iveco) avrebbe fatto "il suo ingresso con
quote consistenti nelle imprese di quel paese", il che e semmai da
riferire ai decenni precedenti ma resta comunque inesatto.
Il recente "caso" della Telekom serba e chiaramente, a mio avviso, una
campagna tutta giocata a fini di politica interna italiana, con la
quale pero si cerca sempre di attribuire, in ultimo, le colpe peggiori
a Milosevic che avrebbe "finanziato la pulizia etnica", pulizia etnica
che e una invenzione, dal punto di vista storico. La RF di Jugoslavia
ha dovuto attuare una legittima repressione contro il movimento
secessionista e terrorista, movimento che tutti gli internazionalisti
ed i democratici avrebbero dovuto denunciare e combattere per il suo
carattere nazionalista e reazionario e per la sua funzione
disgregatrice nei confronti della Jugoslavia multinazionale, in questo
affiancato dagli altri secessionismi.
Daltronde anche nellarticolo a fianco, a firma Paola Pittei, si
dimostra chi sono gli interlocutori del PRC sulle questioni jugoslave :
Giulio Marcon, capofila di una delle tante ONG, istituzioni
paragovernative (altro che "non governative..."), maestrine di
democrazia ma con le mani in pasta nella gestione degli "aiuti"
(predestinati verso si-sa-chi) e della ricostruzione. Da ben prima dei
bombardamenti Marcon e altri come lui invocavano una
internazionalizzazione della questione del Kosovo-Metohija, adesso che
quello e diventato un protettorato co-gestito da NATO e mafia
nazionalista non sono ancora soddisfatti ?
Ivan per il Coordinamento Romano per la Jugoslavia
Roma, 23/2/2001
--
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oggi "Comitato Promotore dell'Assemblea Antimperialista":
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