Save Donbass People
Raccolta di beni di prima necessità e donazioni
CC. IT87C0335967684510700158166,
intestato a Nova Harmonia.
La guerra fratricida scoppiata in Ucraina nel
maggio del 2014 ha causato fino ad oggi circa 10.000
vittime e decine di migliaia di feriti. Quella del
Donbass è una guerra "che non c'è”, un conflitto
oscurato dai media e dalla complice ignavia dei
politici europei. Un’intera popolazione, la cui unica
colpa è quella di voler decidere liberamente del
proprio destino, sopporta quotidianamente la violenza
dei bombardamenti, la penuria di viveri e di farmaci
ed il blocco economico imposti dal governo golpista e
filofascista di Kiev.
Nei villaggi a ridosso del fronte i civili sono allo
stremo, molti malati non ricevono le cure adeguate e
muoiono nel disinteresse della comunità
internazionale; migliaia di bambini soffrono di forme
di avitaminosi causate dalla malnutrizione, la
sussistenza alimentare di intere famiglie è legata ai
soli frutti dell’orto.
Quali antifascisti, sostenitori della lotta per
l’indipendenza e la libertà dei popoli, donne e uomini
di buona volontà, vogliamo manifestare la nostra
solidarietà materiale ai nostri coraggiosi fratelli
dell’Est!
Raccogliamo beni di prima necessità da inviare nel
Donbass in sostegno alla popolazione colpita dalla
guerra!
Occorrono: cibo in scatola, confezionato e non
deperibile di qualsiasi genere; prodotti per l'igiene
personale (shampoo, bagnoschiuma, schiuma da barba,
lamette, dentifricio, assorbenti, pannoloni etc.);
cibo e prodotti per l’igiene dei neonati (pappe,
pannolini, oli e creme per il corpo, ciucci e
biberon); materiale sanitario e medicine (siringhe,
garze, ovatta, Paracetamolo, Ibuprofene, “Kreon
10000”, “Depakin 300 mg”); biancheria per la casa;
vestiti per bambini; giocattoli.
Aiutaci a rompere il muro del silenzio!
Il Donbass vivrà, i fascisti non passeranno!»
COORDINAMENTO UCRAINA ANTIFASCISTA
Per info: ucraina.antifascista.bo @ outlook.it
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PETIZIONE
Nessuna onorificenza per Poroshenko
Noi sottoscritti, cittadine e cittadini italiani
e non, premesso che il Consiglio Comunale di Verona ha
approvato la proposta del sindaco Flavio Tosi di
conferire la cittadinanza onoraria a Petro Poroshenko,
quale segno di riconoscenza per il recupero dei quadri
di Castelvecchio, siamo ad evidenziare quanto tale
provvedimento si ponga in contrasto con i principi e i
diritti fondamentali della persona umana, sanciti
dalla nostra Costituzione e dalle norme del diritto
internazionale sia consuetudinario sia convenzionale.
La decisione di conferire tale onorificenza a Petro
Poroshenko, divenuto capo dello Stato ucraino a
seguito di elezioni svolte in un clima di violenze di
piazza e guerra civile nel Donbass, offende il senso
profondo della giustizia e del rispetto dei diritti
umani universali. Il Presidente Poroshenko è, infatti,
a capo di un sistema politico-istituzionale che trae
il proprio fondamento dal colpo di Stato del febbraio
2014 che rovesciò il precedente Presidente Yanucovich,
elettoralmente legittimato. Nel succitato colpo di
Stato hanno avuto un ruolo decisivo forze neo-naziste
alle quali appartengono anche ministri dell’attuale
governo che persegue una politica di sistematica
repressione del dissenso e di violazione dei diritti
umani nei confronti della consistente componente
russofona e, in generale, di tutte le minoranze. La
popolazione russofona del Donbass è sottoposta a una
costante opera di repressione militare che il governo
di Kiev attua persino mediante bombardamenti
indiscriminati contro civili. Le opposizioni
all’attuale governo stanno subendo una spietata
repressione. Basti solamente evocare gli innumerevoli
episodi di eliminazione fisica, incarcerazioni senza
garanzie processuali ed emigrazioni coatte. Tali
violazioni sono ulteriormente sostanziate da una serie
di gravissimi fatti di cui il governo, l’esercito
ucraino e una serie di bande paramilitari si sono resi
responsabili negli ultimi due anni. Fra i gravissimi
fatti di cui sopra, ricordiamo la strage del 2 maggio
2014 a Odessa nella quale furono bruciati vivi
moltissimi civili da bande paramilitari filonaziste e
filogovernative. I rapporti dell'ONU e di Amnesty
International, a tal riguardo, affermano che le
indagini condotte dal governo di Kiev "non soddisfano
i requisiti della Convenzione europea sui diritti
umani " e che, dopo due anni dalla tragedia, non sono
stati trovati i colpevoli poiché godono della
complicità della polizia e della protezione del
governo di Kiev. Ci appelliamo, pertanto, al Suo ruolo
di Garante della Costituzione e alla Sua sensibilità
istituzionale affinché intervenga nei modi che riterrà
più opportuni, al fine di evitare il rischio che,
attraverso l’onorificenza di cui sopra, si consumi una
palese offesa ai principi di democrazia e al rispetto
dei diritti dell’uomo.
Auguri di buon lavoro, signor Presidente.
Primi firmatari
1. Coordinamento Ucraina Antifascista
2. Banda Bassotti
3. Lidia Menapace, partigiana, Comitato nazionale
ANPI, politica, saggista
4. Licia Pinelli, Milano
5. Vittore Bocchetta, ex-deportato, antifascista,
Verona
6. Luciano Perenzoni, partigiano, divisione pasubiana
7. Umberto Lorenzoni, partigiano divisione "Nannetti",
Presidente provinciale ANPI Treviso
8. Riccardo Saurini, consigliere comunale, Verona
9. Gianni Benciolini, consigliere comunale, Verona
10. Valerio Evangelisti, scrittore
11. Giorgio Cremaschi, sindacalista
12. Pierpaolo Leonardi, Esecutivo nazionale USB,
Segretario Generale del
Sindacato Mondiale dei Lavoratori Pubblici
13. Domenico Losurdo, professore universitario e
direttore dell'Istituto di
Scienze filosofiche e pedagogiche "Pasquale Salvucci"
all'Università di
Urbino
14. Angelo D’Orsi, professore universitario,
Università di Torino
15. Massimo Zucchetti, professore universitario,
Università di Torino
16. Alexander Hobel, professore universitario,
Università Federico II, Napoli
17. Andrea Genovese, professore universitario,
University of Sheffield (GB)
18. Daniele Butturini, professore universitario,
Università di Verona
19. Giuseppe Amata, professore universitario,
Università di Catania
20. Mauro Gemma, direttore Marx21
21. Sergio Cararo, direttore di Contropiano
22. Checchino Antonini, direttore di Popoff Quotidiano
23. Fabrizio Marchi, giornalista, pubblicista
direttore del periodico on line L'Interferenza
24. Marco Santopadre, giornalista
25. Antonio Mazzeo, giornalista, attivista no muos
26. Franco Fracassi, scrittore, giornalista
27. Marinella Correggia, giornalista e scrittrice
28. Giuseppe Aragno, storico, Fondazione Humaniter,
Napoli
29. Sandi Volk, storico, Commissione consultiva del
Comune di Trieste per il Civico Museo della Risiera di
S. Sabba – Monumento nazionale.
30. Banda POPolare dell'Emilia Rossa
Questa petizione sarà consegnata al Presidente della
Repubblica Sergio Mattarella
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