III: Un lavoro da proseguire
Avevamo cominciato ad
interessarci a questa storia negli ultimi anni, per esserne
venuti a conoscenza in maniera pressoché casuale,
nell'ambito delle nostre attività di solidarietà
internazionalista e controinformazione sulla Jugoslavia e
nell'ambito delle battaglie contro il revisionismo storico e
la diffamazione della Resistenza, divenute purtroppo sempre
più necessarie e frequenti.
È nato dunque il progetto Partigiani Jugoslavi in Appennino, in
virtù del quale si è via via costituita una rete molto ampia
di contatti e di collaborazioni - con storici
professionisti, sezioni ANPI ed Istituti di Storia,
appassionati conoscitori delle vicende in questione e
testimoni dei fatti residenti in molte province italiane.
Infatti se in un primo momento abbiamo cominciato a seguire
le tracce degli Jugoslavi, in gran parte sloveni e
montenegrini, che erano fuggiti dopo l’8 Settembre dal campo
d’internamento di Colfiorito, nei pressi di Foligno, e da
quello di Renicci nei pressi di Anghiari in provincia di
Arezzo, subito ci siamo resi conto che la questione
abbracciava un'area geografica ed assumeva contorni molto
più vasti: tanto vasti che i risultati finali del nostro
lavoro, esposti nelle pagine di questo libro, a noi stessi
appaiono sorprendenti.
Nelle intenzioni del nostro progetto era un lavoro di ricerca e
divulgazione al grande pubblico del contributo fornito
alla Resistenza antifascista ed antinazista in Appennino
da parte di quegli jugoslavi che fino all'8 Settembre 1943
erano internati nei campi di detenzione su territorio
italiano. Essi animarono le primissime fasi della Lotta di
Liberazione lungo pressoché tutta la dorsale
appenninica, dalla Toscana alle Puglie, con episodi
rilevanti in particolare in Umbria e Marche.
Obiettivi prefissati erano dunque:
(a) una ricognizione completa delle fonti scritte, dei
monumenti, delle fonti orali superstiti;
(b) la raccolta di documentazione audiovideo
(interviste, foto delle lapidi e dei luoghi);
(c) la presentazione sintetica dei risultati
attraverso: pagine internet, libro e DVD.
Il progetto Partigiani
Jugoslavi
in Appennino ha avuto qui una prima
concretizzazione con questo volume, che è stato redatto nel
65.mo anniversario della Liberazione. Si tratta del frutto
di un lavoro collettivo, possibile solo grazie al
coinvolgimento e all'aiuto di alcuni storici professionisti; esso è cresciuto soprattutto grazie a una rete
di contatti informali che si è via via allargata, tra
protagonisti, testimoni e loro discendenti. La dinamica
della raccolta di informazioni è stata giocoforza in
gran parte casuale e ci ha portato a percorrere sentieri
inaspettati. ((Si veda nei Ringraziamenti (alla sez. seguente).))
Al libro è collegata una
sezione internet accessibile all'indirizzo:
contenente in particolare:
- tutta la documentazione
fotografica qui presentata, più quella che non abbiamo
potuto includere nel libro spec. riguardante lapidi e luoghi
della memoria;
- le tabelle riportate in
questo volume, con integrazioni, aggiunte e collegamenti
ipertestuali;
- gli elenchi dei caduti e
dei dispersi riportati sui Sacrari e nella letteratura che
abbiamo reperito;
- elenchi di jugoslavi
combattenti in formazioni operanti su territorio italiano;
- richiami completi e
continuamente aggiornati dell'apparato bibliografico e sitografico (internet)
sul tema;
estratti della documentazione multimediale che abbiamo
raccolto (video/audio);
- segnalazioni di
iniziative collegate alla tematica, include ovviamente le
presentazioni pubbliche di questo stesso libro.
Per il futuro ci
ripromettiamo non solamente di arricchire tale repertorio in
internet, ma anche di pubblicizzare in forma opportuna
(pubblicazioni DVD, eventi multimediali...) la
documentazione audiovisiva raccolta. ((Tutto questo
materiale è naturalmente a disposizione per le auspicate
ricerche e iniziative di sensibilizzazione organizzate da
soggetti terzi quali gli Istituti di storia del movimento di
Liberazione, le delegazioni ANPI, il Forum delle
Associazioni antifasciste e partigiane dell'Adriatico (cfr.
n.40), eccetera.))
Ovviamente per la prosecuzione di
questo lavoro potrebbero
ancora rivelarsi preziosi i contributi di chiunque abbia
informazioni o documentazione inedita da fornire. La
nostra esperienza di ricerca di questi mesi ci dice che
potrebbero essere sparpagliate per numerose località
dell'Italia, soprattutto centrale ma non solo, numerose
altre testimonianze: lapidi, sepolture o ex sepolture,
fotografie e documenti vari, il cui reperimento sarà
possibile solamente grazie all'iniziativa di chiunque
fosse a conoscenza di queste tracce, nessuno escluso. Invitiamo
pertanto a contattarci all'indirizzo:
partigiani7maggio
@ tiscali.it
Quello che
è scaturito dalla nostra indagine è un quadro molto ampio,
eppure ancora ben lungi dall'essere completo. È un quadro da
approfondire ma già per tanti versi sorprendente. Le
conclusioni che abbiamo tratto nelle precedenti sezioni
certamente confermano le nostre motivazioni iniziali:
- la conoscenza e
l’approfondimento storiografico di vicende oggi note in
maniera solo frammentaria e solo in ambito specialistico;
- la divulgazione e
rivalutazione della comune lotta dei partigiani jugoslavi
ed italiani su entrambe le sponde dell’Adriatico, a fronte
di tendenze revisionistiche che puntano a presentare la
Lotta di Liberazione in termini esclusivamente nazionali o
addirittura nazionalistici;
- la promozione dei
valori della fratellanza tra i popoli e della pace.
---
L'oblio
calato negli scorsi decenni su questa vicenda ha ragioni
innumerevoli, che abbiamo cercato di analizzare nella
sezione precedente. Tali ragioni sono di carattere
sostanzialmente politico,
nel senso più ampio: esse riguardano sia direttamente i
rapporti tra i popoli e gli Stati, sia la ideologia , cioè la
visione di se stessi e della propria storia, di cui i popoli
e gli Stati si fanno via via depositari a seconda delle loro
mutevoli vicende.
Crediamo
che la presa di coscienza di questo "buco nero" della storia
italiana abbia proprio ora un senso ed una utilità speciali.
Ci sembra infatti di avere messo in risalto, con questa
ricerca, quel carattere internazionalista che fu anche della
Resistenza italiana, oltrechè – ma questa era cosa già più
nota, anche se abbastanza trascurata anch'essa - della
parallela Lotta Popolare di Liberazione in Jugoslavia, a cui
centinaia di migliaia di italiani (soprattutto ex militari
delle truppe di occupazione) presero parte concretamente. I
fatti qui presentati contraddicono le narrazioni
revisionistiche che tendono a presentare la Lotta di
Liberazione in Europa in termini meramente nazionali
quando non addirittura nazionalistici.
In
ogni caso, il vuoto storiografico, nel quale noi siamo
intervenuti apponendo il nostro enorme “punto
interrogativo”, deve essere finalmente oggetto di una
riflessione collettiva e di serie, anche se talora assai
scomode, considerazioni storiche e politiche.
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JUGOSLAVI IN APPENNINO
Ultimo aggiornamento di questa pagina: 24 maggio
2016
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