* L'ORO DI KOSOVSKA MITROVICA (D. Johnstone)
* SOLIDARIETA' CON I SERBO-KOSOVARI GHETTIZZATI A MITROVICA (JÖSB)
---
The following article by Diana Johnstone has been already distributed in
english: look at
http://www.egroups.com/group/crj-mailinglist/103.html?
Il seguente articolo, del quale abbiamo gia' distribuito la versione
originale inglese (vedasi
http://www.egroups.com/group/crj-mailinglist/103.html? )
e' uscito su "Il manifesto" del 19/3/2000:
-
BALCANI LA VERA POSTA IN GIOCO ECONOMICA DEL KOSOVO
L'oro di Mitrovica
Perch l'Onu non sottrae e subito ai serbi il complesso minerario di
Trepca? E' quanto consiglia l'Icg, il massimo ente di ricerca sui
Balcani
(di Soros)
- DIANA JOHNSTONE -
I l raffronto di due documenti - un rapporto dell'Icg (International
crisis group) sul complesso minerario di Trepca del novembre 1999, e un
articolo della consulente dell'Icg Susan Blaustein, apparso sul
Toronto star a febbraio - fornisce uno spaccato eccezionalmente chiaro
sui
lavori della "comunit internazionale". L'Icg un istituto di ricerca ad
alto livello, sostenuto dal finanziere George Soros. E'
stato fondato nel 1995 con l'obiettivo primario di fornire una guida
politica ai governi che partecipano al rimodellamento dei Balcani
condotto
dalla Nato. Tra i suoi rappresentanti di maggior spicco vi il
potente policy maker americano Morton Abramowitz, eminenza grigia della
nuova politica di "intervento umanitario" e sponsor dei separatisti
albanesi in Kosovo. Lo scorso 26 novembre l'Icg ha diffuso
il documento "Trepca: making sense of the labyrinth", in cui
raccomandava
alla missione Onu in Kosovo (Unmik) di appropriarsi nel pi breve tempo
possibile del complesso minerario di Trepca -
sottraendolo ai serbi - e spiegava come procedere. L'articolo della
giornalista dell'Icg rappresenta una volgarizzazione della posizione
antiserba, finalizzata a preparare l'opinione pubblica all'attuazione
della politica dell'Icg.
Trepca un conglomerato di circa 40 miniere e stabilimenti, in gran
parte
ma non tutti in Kosovo, di cui fanno parte significativamente Stari Trg,
"una delle pi ricche miniere d'Europa" e la pi ricca dei
Balcani, attualmente chiusa, e la fonderia di Zvecan, situata a
nordovest
di Mitrovica e tuttora gestita da un management serbo. L'Icg invita
l'Unmik, guidata da Bernard Kouchner, a dare un taglio alle
dispute legali sulla propriet dell'industria e ad assumere essa stessa
la
gestione di Trepca. Il 25 luglio Kouchner ha emesso un decreto che
recita:
"l'Unmik amministrer le propriet mobili o immobili,
ivi compresi i conti monetari ed altre propriet della, o registrate a
nome
della, Repubblica Federale di Jugoslavia oppure della Repubblica serba o
di qualunque suo organo, che si trovino nel territorio del
Kosovo". Il documento dell'Icg concludeva che "l'Unmik e la Kfor
dovrebbero rilevare in modo rapido e categorico il complesso di Trepca,
ivi compresa la chiusura totale e immediata delle strutture di
Zvecan, pericolose per l'ambiente".
Il bluff ambientale
Il vero difetto di Zvecan che l'impianto gestito dai serbi e fornisce
alla Jugoslavia un introito. Ma nella "strategia delle misure"
raccomandate dall'Icg, all'Unmik viene consigliato di istruire una
"squadra di valutazione ambientale di Zvecan" che riferisca sullo stato
dell'impianto e "suggerisca quali misure devono essere prese". I rischi
ambientali sono il pretesto per chiudere Zvecan e privare gli
ultimi serbi del Kosovo del loro sostentamento. (...) La strategia
prevede
un graduale avviamento della produzione mineraria per rassicurare i
"kosovari", nel senso delle persone di etnia albanese, sul
loro futuro. Perch, sebbene l'Icg dica che la "forza lavoro e il
management di tutti gli impianti di Trepca devono essere selezionati
esclusivamente in base al merito", esso aggiunge che "non va preso in
considerazione nessuno che abbia legami con il regime di Belgrado", ed
abituale identificare tutti i serbi con "il regime di Belgrado".
Questa palese appropriazione di propriet in quella che, formalmente,
ancora una parte della Serbia, viene naturalmente giustificata come una
misura necessaria per rassicurare gli albanesi oppressi. "Il
ritorno al lavoro finanche di poche centinaia di minatori kosovari
rappresenterebbe, per tutti i kosovari, una rivendicazione del loro
patrimonio". L'evento mediatico facile da immaginare. Ma se l'ostilit
dell'Icg verso la Serbia appare genuina, l'amore per gli albanesi
potrebbe
rivelarsi imperfetto. (...) Il rapporto dell'Icg osserva che Trepca "da
lungo tempo costituisce per gli albanesi del Kosovo il
simbolo dell'oppressione serba e della loro resistenza", e riferisce che
dopo il 1974 i kosovari, finalmente in grado di gestire essi stessi gli
impianti di Trepca, "avevano creato migliaia di posti di lavoro",
ma che "negli anni 1981-82 uno scandalo, una sorta di Trepca-gate - in
cui
i lavoratori kosovari albanesi furono accusati di aver rubato grosse
quantit di oro e argento - stato il pretesto per licenziare
molti ingegneri e tecnici". Se il furto sia accaduto realmente, o se sia
stato solo un pretesto, non interessava alla comunit internazionale,
fintantoch i serbi erano chiamati in causa.
Ma dopo? Il rapporto conclude che "consegnare semplicemente Trepca ai
kosovari impossibile per la carenza di competenze moderne disponibili
localmente, per il bisogno di standard verificabili a
livello internazionale e per evitare casi di corruzione", cos come danni
alle installazioni. E, per quanto riguarda quelle "migliaia di posti di
lavoro" creati da e per i kosovari albanesi, essi non fanno parte
dell'agenda della comunit internazionale. (...)
Fortunatamente, l'Icg rileva che la giovane leadership dell'"Esercito di
liberazione del Kosovo" mostra "una certa impazienza" nei confronti
dell'interesse della pi vecchia leadership kosovara albanese
per una "grande forza lavoro" e preferisce una modernizzazione che
richieder capitali di investimento stranieri. Nessuna meraviglia che
Washington abbia scelto di sostenere il violento Uck.
Contro i serbi
L'ipocrisia manipolatoria dei fautori della politica dell'Icg ancor pi
sfacciata nei confronti dei serbi. L'Icg raccomanda all'Unmik di
affrettarsi ad appropriarsi del ricco complesso minerario, prima delle
elezioni in Serbia, in modo che un eventuale nuovo governo, pi gradito
all'Occidente, non possa essere accusato di "aver perso Trepca". Tutti i
leader serbi, compresi quelli dell'opposizione, osserva
l'Icg, protesteranno quando l'Unmik si approprier di Trepca e della
fonderia di Zvecan. "Comunque essi potrebbero ricorrere
all'argomentazione
che la 'perdita' sia stata dovuta allo status di paria dello
stesso Milosevic, sicch ancora una volta la Serbia avrebbe perso
ricchezza
a causa del fatto che egli in carica. Perci, se l'iniziativa fosse
presa
prima di qualunque consultazione elettorale in Serbia,
questa non sconvolgerebbe necessariamente una eventuale strategia per
deporre Milosevic, e potrebbe anzi contribuire anche a questa impresa".
In breve, la comunit internazionale prender possesso di Trepca qualunque
sar il governo di Belgrado; meglio per farlo finch c' Milosevic, in modo
che l'opposizione "progressista e democratica",
appoggiata dagli occidentali, possa fingere che sia stata colpa di
Milosevic.
Il premio Jamie Shea
Un tale cinismo difficile da superare, ma qualche bugia si pu sempre
aggiungere. E' questo il compito della propaganda dei media, finalizzata
a
far ingoiare all'opinione pubblica le politiche decise
dall'lite dei governi e degli istituti di ricerca. L'articolo di Susan
Blaustein, senior consultant presso l'Icg, apparso il 23 febbraio sul
Toronto star e intitolato "Mitrovica flashpoint for the next Balkan
war", merita il premio Jamie Shea per la pi sfacciata propaganda di
guerra
del mese. I clich ci sono tutti, "odi vecchi di secoli"; poi
l'attenzione
si concentra sul solo colpevole: Milosevic; gli inaffidabili
francesi in vena di concessioni e, di contro, il bisogno della comunit
internazionale di mostrare "spina dorsale" e tenere testa alla "prova di
forza di Milosevic".
Per Blaustein Milosevic che sta causando problemi nella citt di
Mitrovica
per "un suo preciso interesse finanziario" nel complesso minerario di
Trepca e nella fonderia di Zvecan. La Nato ha occupato
il Kosovo ed stata a guardare per otto mesi mentre gli albanesi
uccidevano, terrorizzavano e cacciavano via gran parte della popolazione
non albanese, ma Blaustein capace di scrivere (e il giornale di
pubblicare) che "la citt un cardine nel progetto di Belgrado della
'Grande Serbia', di espellere i non-serbi dalla regione".
Il rapporto Icg del novembre '99 osservava che "da molto tempo i
rappresentanti della finanza internazionale hanno riconosciuto che
l'industria dei minerali, per la sua struttura, fondamentale per il
riciclaggio del denaro" in tutto il mondo, e suggeriva che "l'interesse
della cerchia di Milosevic nello sfruttamento degli impianti di Trepca
potrebbe andare oltre la semplice operazione di condividerne i
profitti". Blaustein spinge questa speculazione un passo pi avanti,
scrivendo della fonderia di Zvecan che "si ritiene diffusamente sia
servita al regime come efficiente meccanismo di riciclaggio del
denaro". Ma in qualunque caso, se i serbi gestiscono Zvecan per trarne
un
profitto, perch dovrebbero creare problemi? E' perch "Mitrovica l'unico
avamposto rimasto a Milosevic in Kosovo", per cui
"egli ha deciso di 'vedere' il bluff della comunit internazionale".
Blaustein procede a scusare gli albanesi per le violenze e biasima i
francesi.
Non sono i serbi che stanno subendo l'allontanamento dal Kosovo, ma gli
albanesi che sono vittime degli "operai di Milosevic", che "controllano,
molestano, terrorizzano ed espellono i civili albanesi che
osano vivere o avventurarsi nella parte serba della citt". L'attacco con
un razzo a un autobus che trasportava civili serbi, il 2 febbraio
scorso,
stato "non privo di provocazione"; gli albanesi non
sopportavano che la comunit internazionale ignorasse "l'oppressione
serba
degli albanesi".
Non permettendo a folle di albanesi arrabbiati di impossessarsi
dell'ultima parte del Kosovo in cui i serbi stanno ancora cercando di
vivere pi o meno normalmente, "i funzionari internazionali stanno
abbandonando l'impegno, preso dall'Onu, di creare e proteggere una
societ
multietnica in Kosovo", secondo Blaustein, che intende incolpare in
anticipo per quella che egli stesso chiama "la prossima
guerra balcanica". Ci in totale contraddizione con quanto accaduto in
Kosovo negli ultimi otto mesi. Ma i propagandisti contano sulla tendenza
dei lettori disinformati a scambiare ci che familiare
con ci che vero. I clich su "Milosevic" e la "Grande Serbia" sono
familiari. La verit non lo . Se e quando la "prossima guerra balcanica"
scoppier e la "comunit internazionale" prender il pieno
controllo del complesso industriale di Trepca, non c' bisogno che il
distratto pubblico presti troppa attenzione, poich tutti gi sanno di che
cosa si tratta: quel cattivo dittatore Milosevic sta creando
ancora problemi.
---
Stanovnici Kosovske Mitrovice, Srbi!
Dragi prijatelji!
Ho}emo da Vam izrazimo na{u najve}u solidarnost u ovim te{kim vremenima,
kada morate da se borite za osnovno pravo,
za pravo egzistencije. Svakodnevno ste suo~eni sa borbom za opstanak,
jer o~igledno da kao takvi niste za Kosmet, koji je
OVK uz pomo} NATO-a stvorio. Prvi cilj tih snaga je da ostvare "etni~ko
~istu" draavu, o~i{}enju od srpskog i drugog
ne-albanskog stanovni{tva, jer se Vi ne uklapate u ideogiju OVK. NATO je
napao Jugoslaviju pod izgovorom da {titi
ljudska prava, a sada podraava etni~ko ~i{}enje, koje sprovodi
"razoruaana" OVK nad nealbanskim stanovni{tvom. I to sve
u interesu imperijalzma; - iz tog razloga je Va{ otpor i Va{ opstanak na
Kosmetu veoma vaaan.
Postoji sli~na situacija u jednoj drugoj zemlji. U severnoj Irskoj aive
mnogo ljudi kao i Vi u geto-u. Kao i Vi, oni su
svakodnevno podvrgnuti napadima, u cilju da ih progone sa njihovog
ognji{ta. Kao i u Kosovskoj Mitrovici prisutna je
imperijalisti~ka armija kao takozvani neutralni posmatra~, dok u stvari
podraavaju nasilje i spre~avaju otpor napadnutih.
Ali postoji vaana razlika izmedju situacije u Severnoj Irskoj i Vas;
potisnutom narodu tamo su predloaili mir, ali Vama se
ne predlaae mir, nego se vodi rat protiv Vas i oduzimaju Vam oruaje,
tako da bi Vam oduzeli zadnju mogu}nost da
odbranite Va{ aivot, i da date otpor proterivanju.
Mi pozivamo, sve one koji se ne slaau sa politikom NATO-a kao imperatora
Novog svetskog poredka, da dodju na
Kosmet, i da dokumentuju Va{u situaciju i da poku{aju preduzimljivo{}u
da zaustave proterivanje nealbanskog
stanovni{tva. Znamo, da je vrlo te{ko, dobiti podr{ku i u prakti~noj
pomo}i, ali }e mo poku{ati.
U solidarnosti sa Vama,
Jugoslovensko-Austrijski Pokret Solidarnosti
Be~, 24. februar 2000 god.
An die Einwohner des Ghettos von Kosovska Mitrovica
Liebe Freunde!
Wir wollen euch in dieser Zeit ständiger Angriffe auf euer grundlegendes
Recht, nämlich jenes zu Existieren, unsere größte Solidarität
aussprechen.
Ihr seid tagtäglich mit der Realität konfrontiert, um euer Überleben zu
kämpfen, da ihr nicht in den Kosovo hinein passt, den die UCK mit Hilfe
der
NATO geschaffen hat. Das vordringlichste Ziel dieser Kräfte ist es,
einen
„ethnisch reinen“ Staat zu schaffen, „rein“ von serbischer, romanesker,
jüdischer und anderer Bevölkerung, welcher der UCK nicht in ihre
Ideologie
passt. Was die NATO Jugoslawien im Zuge ihres mörderischen Bombardements
vorwarf, hilft sie jetzt selber mit durchzuführen: Die Säuberung des
Kosovo,
nur diesmal im Interesse des Imperialismus. Deswegen ist euer Verbleib
und
euer Widerstand so wichtig.
Es gibt eine vergleichbare Situation in einem anderen Land. Im Norden
Irlands leben viele Bewohner genauso wie ihr in Ghettos. Genauso wie Ihr
sind sie tagtäglichen Attacken ausgesetzt, die dazu dienen sollen, sie
von
ihrem Wohnraum zu vertreiben. Genauso wie in Mitrovica gebärdet sich
eine
imperialistische Armee dort als neutraler Beobachter, während sie in
Wahrheit nur den Verbrechen der Unterdrücker zusieht und den Widerstand
dagegen niederhält.
Doch es gibt auch einen wichtigen Unterschied zu Eurer Situation. In
Nordirland wurde der unterdrückten Bevölkerung kurzzeitig der Frieden
verkündet. Euch wird kein Frieden angeboten, sondern der Krieg gegen
euch
wird intensiviert. Gleichzeitig versuchen sie Euch zu entwaffnen, um
Euch
die letzte Möglichkeit zu nehmen, der Vertreibung Widerstand zu leisten.
Wir rufen dazu auf, Euch praktische Hilfe zu kommen zu lassen, obgleich
dies
ein schweres Unterfangen sein wird. Als ersten Schritt schlagen wir
allen
Demokraten und Gegnern der Neuen Weltordnung vor, in Euer Gebiet zu
fahren,
um Eure Situation zu dokumentieren und durch ihre Anwesenheit zu
versuchen,
den Vertreibungen Einhalt zu gebieten.
In Solidarität
Jugoslawisch-Österreichische Solidaritätsbewegung
Wien, 24. Februar 2000
****************************
Jugoslawisch-Österreichische Solidaritätsbewegung (JÖSB)
PF 217, A-1040 Wien, Österreich
joesb@...
--------- COORDINAMENTO ROMANO PER LA JUGOSLAVIA -----------
RIMSKI SAVEZ ZA JUGOSLAVIJU
e-mail: cr-@... - URL: http://marx2001.org/crj
http://www.egroups.com/group/crj-mailinglist/
------------------------------------------------------------
* SOLIDARIETA' CON I SERBO-KOSOVARI GHETTIZZATI A MITROVICA (JÖSB)
---
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english: look at
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Il seguente articolo, del quale abbiamo gia' distribuito la versione
originale inglese (vedasi
http://www.egroups.com/group/crj-mailinglist/103.html? )
e' uscito su "Il manifesto" del 19/3/2000:
-
BALCANI LA VERA POSTA IN GIOCO ECONOMICA DEL KOSOVO
L'oro di Mitrovica
Perch l'Onu non sottrae e subito ai serbi il complesso minerario di
Trepca? E' quanto consiglia l'Icg, il massimo ente di ricerca sui
Balcani
(di Soros)
- DIANA JOHNSTONE -
I l raffronto di due documenti - un rapporto dell'Icg (International
crisis group) sul complesso minerario di Trepca del novembre 1999, e un
articolo della consulente dell'Icg Susan Blaustein, apparso sul
Toronto star a febbraio - fornisce uno spaccato eccezionalmente chiaro
sui
lavori della "comunit internazionale". L'Icg un istituto di ricerca ad
alto livello, sostenuto dal finanziere George Soros. E'
stato fondato nel 1995 con l'obiettivo primario di fornire una guida
politica ai governi che partecipano al rimodellamento dei Balcani
condotto
dalla Nato. Tra i suoi rappresentanti di maggior spicco vi il
potente policy maker americano Morton Abramowitz, eminenza grigia della
nuova politica di "intervento umanitario" e sponsor dei separatisti
albanesi in Kosovo. Lo scorso 26 novembre l'Icg ha diffuso
il documento "Trepca: making sense of the labyrinth", in cui
raccomandava
alla missione Onu in Kosovo (Unmik) di appropriarsi nel pi breve tempo
possibile del complesso minerario di Trepca -
sottraendolo ai serbi - e spiegava come procedere. L'articolo della
giornalista dell'Icg rappresenta una volgarizzazione della posizione
antiserba, finalizzata a preparare l'opinione pubblica all'attuazione
della politica dell'Icg.
Trepca un conglomerato di circa 40 miniere e stabilimenti, in gran
parte
ma non tutti in Kosovo, di cui fanno parte significativamente Stari Trg,
"una delle pi ricche miniere d'Europa" e la pi ricca dei
Balcani, attualmente chiusa, e la fonderia di Zvecan, situata a
nordovest
di Mitrovica e tuttora gestita da un management serbo. L'Icg invita
l'Unmik, guidata da Bernard Kouchner, a dare un taglio alle
dispute legali sulla propriet dell'industria e ad assumere essa stessa
la
gestione di Trepca. Il 25 luglio Kouchner ha emesso un decreto che
recita:
"l'Unmik amministrer le propriet mobili o immobili,
ivi compresi i conti monetari ed altre propriet della, o registrate a
nome
della, Repubblica Federale di Jugoslavia oppure della Repubblica serba o
di qualunque suo organo, che si trovino nel territorio del
Kosovo". Il documento dell'Icg concludeva che "l'Unmik e la Kfor
dovrebbero rilevare in modo rapido e categorico il complesso di Trepca,
ivi compresa la chiusura totale e immediata delle strutture di
Zvecan, pericolose per l'ambiente".
Il bluff ambientale
Il vero difetto di Zvecan che l'impianto gestito dai serbi e fornisce
alla Jugoslavia un introito. Ma nella "strategia delle misure"
raccomandate dall'Icg, all'Unmik viene consigliato di istruire una
"squadra di valutazione ambientale di Zvecan" che riferisca sullo stato
dell'impianto e "suggerisca quali misure devono essere prese". I rischi
ambientali sono il pretesto per chiudere Zvecan e privare gli
ultimi serbi del Kosovo del loro sostentamento. (...) La strategia
prevede
un graduale avviamento della produzione mineraria per rassicurare i
"kosovari", nel senso delle persone di etnia albanese, sul
loro futuro. Perch, sebbene l'Icg dica che la "forza lavoro e il
management di tutti gli impianti di Trepca devono essere selezionati
esclusivamente in base al merito", esso aggiunge che "non va preso in
considerazione nessuno che abbia legami con il regime di Belgrado", ed
abituale identificare tutti i serbi con "il regime di Belgrado".
Questa palese appropriazione di propriet in quella che, formalmente,
ancora una parte della Serbia, viene naturalmente giustificata come una
misura necessaria per rassicurare gli albanesi oppressi. "Il
ritorno al lavoro finanche di poche centinaia di minatori kosovari
rappresenterebbe, per tutti i kosovari, una rivendicazione del loro
patrimonio". L'evento mediatico facile da immaginare. Ma se l'ostilit
dell'Icg verso la Serbia appare genuina, l'amore per gli albanesi
potrebbe
rivelarsi imperfetto. (...) Il rapporto dell'Icg osserva che Trepca "da
lungo tempo costituisce per gli albanesi del Kosovo il
simbolo dell'oppressione serba e della loro resistenza", e riferisce che
dopo il 1974 i kosovari, finalmente in grado di gestire essi stessi gli
impianti di Trepca, "avevano creato migliaia di posti di lavoro",
ma che "negli anni 1981-82 uno scandalo, una sorta di Trepca-gate - in
cui
i lavoratori kosovari albanesi furono accusati di aver rubato grosse
quantit di oro e argento - stato il pretesto per licenziare
molti ingegneri e tecnici". Se il furto sia accaduto realmente, o se sia
stato solo un pretesto, non interessava alla comunit internazionale,
fintantoch i serbi erano chiamati in causa.
Ma dopo? Il rapporto conclude che "consegnare semplicemente Trepca ai
kosovari impossibile per la carenza di competenze moderne disponibili
localmente, per il bisogno di standard verificabili a
livello internazionale e per evitare casi di corruzione", cos come danni
alle installazioni. E, per quanto riguarda quelle "migliaia di posti di
lavoro" creati da e per i kosovari albanesi, essi non fanno parte
dell'agenda della comunit internazionale. (...)
Fortunatamente, l'Icg rileva che la giovane leadership dell'"Esercito di
liberazione del Kosovo" mostra "una certa impazienza" nei confronti
dell'interesse della pi vecchia leadership kosovara albanese
per una "grande forza lavoro" e preferisce una modernizzazione che
richieder capitali di investimento stranieri. Nessuna meraviglia che
Washington abbia scelto di sostenere il violento Uck.
Contro i serbi
L'ipocrisia manipolatoria dei fautori della politica dell'Icg ancor pi
sfacciata nei confronti dei serbi. L'Icg raccomanda all'Unmik di
affrettarsi ad appropriarsi del ricco complesso minerario, prima delle
elezioni in Serbia, in modo che un eventuale nuovo governo, pi gradito
all'Occidente, non possa essere accusato di "aver perso Trepca". Tutti i
leader serbi, compresi quelli dell'opposizione, osserva
l'Icg, protesteranno quando l'Unmik si approprier di Trepca e della
fonderia di Zvecan. "Comunque essi potrebbero ricorrere
all'argomentazione
che la 'perdita' sia stata dovuta allo status di paria dello
stesso Milosevic, sicch ancora una volta la Serbia avrebbe perso
ricchezza
a causa del fatto che egli in carica. Perci, se l'iniziativa fosse
presa
prima di qualunque consultazione elettorale in Serbia,
questa non sconvolgerebbe necessariamente una eventuale strategia per
deporre Milosevic, e potrebbe anzi contribuire anche a questa impresa".
In breve, la comunit internazionale prender possesso di Trepca qualunque
sar il governo di Belgrado; meglio per farlo finch c' Milosevic, in modo
che l'opposizione "progressista e democratica",
appoggiata dagli occidentali, possa fingere che sia stata colpa di
Milosevic.
Il premio Jamie Shea
Un tale cinismo difficile da superare, ma qualche bugia si pu sempre
aggiungere. E' questo il compito della propaganda dei media, finalizzata
a
far ingoiare all'opinione pubblica le politiche decise
dall'lite dei governi e degli istituti di ricerca. L'articolo di Susan
Blaustein, senior consultant presso l'Icg, apparso il 23 febbraio sul
Toronto star e intitolato "Mitrovica flashpoint for the next Balkan
war", merita il premio Jamie Shea per la pi sfacciata propaganda di
guerra
del mese. I clich ci sono tutti, "odi vecchi di secoli"; poi
l'attenzione
si concentra sul solo colpevole: Milosevic; gli inaffidabili
francesi in vena di concessioni e, di contro, il bisogno della comunit
internazionale di mostrare "spina dorsale" e tenere testa alla "prova di
forza di Milosevic".
Per Blaustein Milosevic che sta causando problemi nella citt di
Mitrovica
per "un suo preciso interesse finanziario" nel complesso minerario di
Trepca e nella fonderia di Zvecan. La Nato ha occupato
il Kosovo ed stata a guardare per otto mesi mentre gli albanesi
uccidevano, terrorizzavano e cacciavano via gran parte della popolazione
non albanese, ma Blaustein capace di scrivere (e il giornale di
pubblicare) che "la citt un cardine nel progetto di Belgrado della
'Grande Serbia', di espellere i non-serbi dalla regione".
Il rapporto Icg del novembre '99 osservava che "da molto tempo i
rappresentanti della finanza internazionale hanno riconosciuto che
l'industria dei minerali, per la sua struttura, fondamentale per il
riciclaggio del denaro" in tutto il mondo, e suggeriva che "l'interesse
della cerchia di Milosevic nello sfruttamento degli impianti di Trepca
potrebbe andare oltre la semplice operazione di condividerne i
profitti". Blaustein spinge questa speculazione un passo pi avanti,
scrivendo della fonderia di Zvecan che "si ritiene diffusamente sia
servita al regime come efficiente meccanismo di riciclaggio del
denaro". Ma in qualunque caso, se i serbi gestiscono Zvecan per trarne
un
profitto, perch dovrebbero creare problemi? E' perch "Mitrovica l'unico
avamposto rimasto a Milosevic in Kosovo", per cui
"egli ha deciso di 'vedere' il bluff della comunit internazionale".
Blaustein procede a scusare gli albanesi per le violenze e biasima i
francesi.
Non sono i serbi che stanno subendo l'allontanamento dal Kosovo, ma gli
albanesi che sono vittime degli "operai di Milosevic", che "controllano,
molestano, terrorizzano ed espellono i civili albanesi che
osano vivere o avventurarsi nella parte serba della citt". L'attacco con
un razzo a un autobus che trasportava civili serbi, il 2 febbraio
scorso,
stato "non privo di provocazione"; gli albanesi non
sopportavano che la comunit internazionale ignorasse "l'oppressione
serba
degli albanesi".
Non permettendo a folle di albanesi arrabbiati di impossessarsi
dell'ultima parte del Kosovo in cui i serbi stanno ancora cercando di
vivere pi o meno normalmente, "i funzionari internazionali stanno
abbandonando l'impegno, preso dall'Onu, di creare e proteggere una
societ
multietnica in Kosovo", secondo Blaustein, che intende incolpare in
anticipo per quella che egli stesso chiama "la prossima
guerra balcanica". Ci in totale contraddizione con quanto accaduto in
Kosovo negli ultimi otto mesi. Ma i propagandisti contano sulla tendenza
dei lettori disinformati a scambiare ci che familiare
con ci che vero. I clich su "Milosevic" e la "Grande Serbia" sono
familiari. La verit non lo . Se e quando la "prossima guerra balcanica"
scoppier e la "comunit internazionale" prender il pieno
controllo del complesso industriale di Trepca, non c' bisogno che il
distratto pubblico presti troppa attenzione, poich tutti gi sanno di che
cosa si tratta: quel cattivo dittatore Milosevic sta creando
ancora problemi.
---
Stanovnici Kosovske Mitrovice, Srbi!
Dragi prijatelji!
Ho}emo da Vam izrazimo na{u najve}u solidarnost u ovim te{kim vremenima,
kada morate da se borite za osnovno pravo,
za pravo egzistencije. Svakodnevno ste suo~eni sa borbom za opstanak,
jer o~igledno da kao takvi niste za Kosmet, koji je
OVK uz pomo} NATO-a stvorio. Prvi cilj tih snaga je da ostvare "etni~ko
~istu" draavu, o~i{}enju od srpskog i drugog
ne-albanskog stanovni{tva, jer se Vi ne uklapate u ideogiju OVK. NATO je
napao Jugoslaviju pod izgovorom da {titi
ljudska prava, a sada podraava etni~ko ~i{}enje, koje sprovodi
"razoruaana" OVK nad nealbanskim stanovni{tvom. I to sve
u interesu imperijalzma; - iz tog razloga je Va{ otpor i Va{ opstanak na
Kosmetu veoma vaaan.
Postoji sli~na situacija u jednoj drugoj zemlji. U severnoj Irskoj aive
mnogo ljudi kao i Vi u geto-u. Kao i Vi, oni su
svakodnevno podvrgnuti napadima, u cilju da ih progone sa njihovog
ognji{ta. Kao i u Kosovskoj Mitrovici prisutna je
imperijalisti~ka armija kao takozvani neutralni posmatra~, dok u stvari
podraavaju nasilje i spre~avaju otpor napadnutih.
Ali postoji vaana razlika izmedju situacije u Severnoj Irskoj i Vas;
potisnutom narodu tamo su predloaili mir, ali Vama se
ne predlaae mir, nego se vodi rat protiv Vas i oduzimaju Vam oruaje,
tako da bi Vam oduzeli zadnju mogu}nost da
odbranite Va{ aivot, i da date otpor proterivanju.
Mi pozivamo, sve one koji se ne slaau sa politikom NATO-a kao imperatora
Novog svetskog poredka, da dodju na
Kosmet, i da dokumentuju Va{u situaciju i da poku{aju preduzimljivo{}u
da zaustave proterivanje nealbanskog
stanovni{tva. Znamo, da je vrlo te{ko, dobiti podr{ku i u prakti~noj
pomo}i, ali }e mo poku{ati.
U solidarnosti sa Vama,
Jugoslovensko-Austrijski Pokret Solidarnosti
Be~, 24. februar 2000 god.
An die Einwohner des Ghettos von Kosovska Mitrovica
Liebe Freunde!
Wir wollen euch in dieser Zeit ständiger Angriffe auf euer grundlegendes
Recht, nämlich jenes zu Existieren, unsere größte Solidarität
aussprechen.
Ihr seid tagtäglich mit der Realität konfrontiert, um euer Überleben zu
kämpfen, da ihr nicht in den Kosovo hinein passt, den die UCK mit Hilfe
der
NATO geschaffen hat. Das vordringlichste Ziel dieser Kräfte ist es,
einen
„ethnisch reinen“ Staat zu schaffen, „rein“ von serbischer, romanesker,
jüdischer und anderer Bevölkerung, welcher der UCK nicht in ihre
Ideologie
passt. Was die NATO Jugoslawien im Zuge ihres mörderischen Bombardements
vorwarf, hilft sie jetzt selber mit durchzuführen: Die Säuberung des
Kosovo,
nur diesmal im Interesse des Imperialismus. Deswegen ist euer Verbleib
und
euer Widerstand so wichtig.
Es gibt eine vergleichbare Situation in einem anderen Land. Im Norden
Irlands leben viele Bewohner genauso wie ihr in Ghettos. Genauso wie Ihr
sind sie tagtäglichen Attacken ausgesetzt, die dazu dienen sollen, sie
von
ihrem Wohnraum zu vertreiben. Genauso wie in Mitrovica gebärdet sich
eine
imperialistische Armee dort als neutraler Beobachter, während sie in
Wahrheit nur den Verbrechen der Unterdrücker zusieht und den Widerstand
dagegen niederhält.
Doch es gibt auch einen wichtigen Unterschied zu Eurer Situation. In
Nordirland wurde der unterdrückten Bevölkerung kurzzeitig der Frieden
verkündet. Euch wird kein Frieden angeboten, sondern der Krieg gegen
euch
wird intensiviert. Gleichzeitig versuchen sie Euch zu entwaffnen, um
Euch
die letzte Möglichkeit zu nehmen, der Vertreibung Widerstand zu leisten.
Wir rufen dazu auf, Euch praktische Hilfe zu kommen zu lassen, obgleich
dies
ein schweres Unterfangen sein wird. Als ersten Schritt schlagen wir
allen
Demokraten und Gegnern der Neuen Weltordnung vor, in Euer Gebiet zu
fahren,
um Eure Situation zu dokumentieren und durch ihre Anwesenheit zu
versuchen,
den Vertreibungen Einhalt zu gebieten.
In Solidarität
Jugoslawisch-Österreichische Solidaritätsbewegung
Wien, 24. Februar 2000
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Jugoslawisch-Österreichische Solidaritätsbewegung (JÖSB)
PF 217, A-1040 Wien, Österreich
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