LABIRINTO LESSICALE

"Non chiamando le cose con il loro nome si seminano disgrazie tra la
gente", diceva Camus. Nel caso della tragedia jugoslava abbiamo avuto
tantissimi esempi pratici di questa "regola aurea"; ma piu' il tempo
passa, piu' il problema diventa generale e tragico.

Esempio: su "Il Manifesto" del 14.9.2002 Toni Negri e la sua
intervistatrice Ida Dominijanni si esibivano in uno spericolato slalom
tra neologismi, idee imprecise e concetti indefinibili, rappresentato
gia' nel ridicolo titolo: "Il backlash imperialista sull'Impero". Da
mettersi le mani tra i capelli: "La controspinta reazionaria
dell'amministrazione Bush blocca il processo di costruzione imperiale
[che dunque non sarebbe reazionario]. Ma la guerra preventiva non
salverà l'economia americana [se l'avesse salvata sarebbe andata bene?].
Le due carte in mano al movimento dei movimenti [trattasi forse di una
specie di ballo di gruppo?], i pericoli dell'antiamericanismo...". Basti
il sottotitolo.

Negri inventa l'"Impero", ma non sa piu' dire se esso e' fattore di
liberazione o di oppressione, se va appoggiato o se va combattuto.
Bisogna stare dalla parte dell'"Impero", o dalla parte del
"contro-impero"? Il problema, per i seguaci di Negri - che sono entrati
in un cortocircuito cerebrale, ma non se ne avvedono - e' talmente grave
che si incominciano a produrre pubblicazioni e dibattiti sul tema. Come
il libro: "Controimpero. Per un lessico dei movimenti globali", appena
uscito (AA.VV. - Manifestolibri, 2002 - una recensione su:
http://www.galileonet.it/Lo%20Scaffale/recensioni2002/rec_0210_07.htm)

"Chi parla male, pensa male", diceva pure Nanni Moretti - prima di
diventare un politicante. Ma qui non si parla male "per sbaglio": e' la
scelta deliberata di smantellare, con il lessico, il pensiero stesso e
la capacita' di critica. Proseguendo la via tracciata dai filosofi
pensiero-debolisti, i "maître à penser" soggettivisti operaisti alla
Negri e alla Revelli si scatenano: archiviare le categorie marxiste!
Cancellare ogni rigorosa analisi di tipo economico! Annullare l'identità
di classe, e diffondere concetti indistinti come: "moltitudine",
"folla",
"comunità di destino", "biopolitica", "impero", "corpi"... Diffondere
l'utilizzo dell'irrazionalità nella politica come elemento portante
delle nuove dinamiche consenso/dissenso. Costruire le condizioni
culturali e psicologiche per l'accettazione della necessità del
soggiogamento imperialista, e per l'accettazione della guerra, che e' il
portato piu' tipico del capitalismo nella sua fase imperialista.