Un profilo di George Soros

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George Soros' agenda for the Balkans
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Il miliardario che è diventato il re senza corona
dell'Europa orientale e profeta della ''the open
society''. Ma aperta a cosa?

George Soros visto da Neil Clark

George Soros è arrabbiato. In comune con il 90% della
popolazione mondiale, l'uomo che ha distrutto la Bank
of England ne ha abbastanza del presidente Bush e
della sua politica estera. In un articolo recente sul
Financial Times, Soros condanna la politica verso
l'Iraq dell'amministrazione, definendola
"fondamentalmente sbagliata" - basata sulla "falsa
ideologia che gli USA deve dare il diritto di imporre
le sue volontà al resto del Mondo ".

Wow! Uno degli uomini più ricchi del mondo,
l'archetipo amorale del capitalista che fa i miliardi
con il crack del 1997 dell'estremo oriente e che
l'anno scorso è finito davanti a un tribunale in
Francia per insider trading, è illuminato in età
avanzata? (ha 72 anni) dobbiamo stappare champagne e
brindare alla sua conversione?

Non prima di domandarci cosa lo motiva per davvero. A
Soros piace presentarsi come un outsider, un emigrato
ungherese dallo spirito libero e filosofo-saggio che
si distacca dal complesso militare-industriale degli
USA. Ma date una occhiata ai membri della commissione
delle ONG che organizza e finanzia. Presso Human
Rights Watch, per esempio, vi è Morton Abramowitz,
assistente segretario di stato Usa per l'intelligence
e ricerche nel 1985-89, e adesso è membro
dell'interventista del Council on Foreign Relations;
l'ex-ambasciatore Warren Zimmerman (il cui discorso in
Yugoslavia coincise con la distruzione del paese); e
Paul Goble, direttore delle comunicazioni della Radio
Free Europe/Radio Liberty della CIA (che Soros
finanzia). L'International Crisis Group di Soros si
avvale di "indipendenti" luminari come gli ex
consiglieri della sicurezza nazionale Zbigniew
Brzezinski e Richard Allen, come del Generale Wesley
Clark, una volta comandante supremo alleato della Nato
per l'Europa. Il gruppo del Il vice-presidente del
gruppo è l'ex-deputato Stephen Solarz, già descritto
come il "capo legislatore della lobby Israeliana e
tattico di Capitol Hill" e firmatario, assieme a
Richard Perle e Paul Wolfowitz, di una nota lettera
al presidente Clinton nel 1998 che chiedeva una
"comprensiva strategia politica e militare per
abbattere Saddam e il suo regime".

Date uno sguardo ai soci di Soros. Alla Carlyle Group,
dove ha investito più che altrove, sono presenti
l'ex-segretario di stato James Baker e il segretario
della difesa Frank Carlucci, George Bush Sr e, fino di
recente, gli strani parenti di Osama Bin Laden.
Carlyle, uno delle più grandi fondazioni private del
mondo che ottiene finanziamenti dal suo lavoro come
contraente della difesa.

Soros non é, come qualcuno ha suggerito, un agente
della CIA. Ma le sue aziende e le ONG sono così
strettamente legate all'espansionismo USA che non vi
si può dubitare in modo serio.

Così perché attacca Bush? La risposta è semplice.
Soros è arrabbiato non per le mire di Bush, estendere
la Pax Americana e rendere il mondo sicuro per il
capitalisti globali come lui stesso, ma con il modo
crasso e accecato di Bush di procedere. Rendendo
chiare le ambizioni USA, la banda Bush ha commesso il
peccato capitale di sabotare il gioco. Per anni, Soros
e le sue ONG hanno lavorato per estendere i confini
del "mondo libero" in modo così abile che nessuno se
ne è accorto. Adesso il Texano ubriacone e la banda di
fanatici neo-conservatori l'hanno scoperto.

Come uomo di cultura e raffinato (laurea in filosofia
della London School of Economics, laurea honoris causa
delle Università di Oxford, Yale, Bologna e Budapest),
Soros sa assai bene che gli imperi finiscono quando
fanno il passo troppo lungo e provocano la formazione
di alleanze avversarie. Comprende che l'approccio di
Clinton al multilateralismo, e che gli allettamenti e
bustarelle USA non sono mai stati così crudi come
minacciato, è il solo che permetterà all'impero di
durare. La politica di Bush ha diviso l'Europa, la
Nato- è allo sbando, la genesi della nuova alleanza
Franco-Germanica-Russa e il primo passo significativo
verso l'unità araba dai tempi di Nasser.

Soros sa molto bene, che armato con qualche miliardo
di dollari, con una manciata di ONG e con dei legami
con il Dipartimento di Stato USA, è perfettamente
possibile rovesciare i governi stranieri che si
oppongono al business, controllarne gli indirizzi e
perfino essere ringraziati per la benevolenza. Soros
l'ha fatto.

La visione convenzionale, condivisa da molti a
sinistra è che il socialismo
È collassato in Europa Orientale a causa della sua
debolezza strutturale e per il fallimento della élite
politica nel costruire un supporto popolare. Ciò è
parzialmente vero, ma il ruolo di Soros è cruciale.
Dal 1979, ha finanziato i dissidenti come Solidarnosc
in Polonia, Charta 77 in Cecoslovacchia e Andrei
Sakharov in Unione Sovietica. Nel 1984, fondò il suo
primo Open Society Institute in Ungheria e fornì
milioni di dollari ai movimenti di opposizione e ai
media indipendenti.
Puntando in modo ostensivo a costruire una "società
civile", tali iniziative furono designate per
indebolire le strutture politiche esistenti e aprire
la strada alla colonizzazione dell'Europa orientale da
parte del capitale globale.
Soros adesso dichiara, con tipica immodestia, che è il
nuovo responsabile per l'"Americanizzazione"
dell'Europa Orientale.

Gli jugoslavi sosteneva e eleggevano l'irriformabile
governo di Slobodan Milosevic e del suo Partito
Socialista. Soros accettò la sfida. Dal 1991, il suo
Open Society Institute canalizzò fondi alla
opposizione anti-Milosevic, fondando partiti politici,
case editrici e media "indipendenti" come Radio B92,
la piccola e sgangherata stazione radio studentesca
secondo la mitologia occidentale è in realtà
finanziata da uno degli uomini più ricchi del mondo
appartenente alla nazione più potente del mondo. Con
Slobo finalmente rovesciato nel 2000 in un colpo di
stato, pianificato e eseguito a Washington, assieme
alla messinscena della consegna del leader
ex-jugoslavo al tribunale dell'Aja, cofinanziato da
Soros assieme a altri custodi dei diritti umani come
Time Warner Corporation e Disney.
È stato accusato di crimini contro l'umanità, crimini
di guerra e di genocidio basati su prove orali di
(provate a vedere) Human Rights Watch.

Soros sottolinea il suo credo verso la "open society"
proposta dal filosofo Karl Popper, suo maestro nei
primi anni '50. La definizione di Soros della "open
society", "una società imperfetta che cerca di
migliorarsi society, sembra ragionevole, pochi amanti
della libertà genuina considerano il suo aspetto
centrale che "la open society è una forma di
organizzazione sociale più sofisticata del
totalitarismo". Ma la "open societies" di Soros non
funzionano in pratica.

Fin dalla caduta di Milosevic, la Serbia, sotto gli
auspici dei riformisti filo-Soros, è divenuta meno,
non più, libera. La recente instaurazione dello stato
di emergenza vede più di 4,000 persone agli arresti,
molti dei quali senza accuse formali, i partiti
politici sono minacciati di bando e giornali critici
di chiusura. È stato condannato dalla commissione
dell'ONU per i diritti umani e dal British Helsinki
Group. Ma non vi sono voci dall'Open Society Institute
o da Soros stesso. Inoltre, Soros è stato assai
critico verso il suo ex protetto Leonid Kuchma,
presidente dell'Ukraina, paese descritto dall'ex
ufficiale dell'intelligence Mykola Melnychenko come
"un grande racket del pizzo", e adesso lo stato
poliziesco più repressivo, possibilmente, dell'Europa.

Ma generalmente la triste conclusione è che per le sue
citazioni liberali di Popper, Soros vuole una società
"aperta" non al rispetto dei diritti umani e alle
libertà basilari. Ma "aperta" a lui e ai suoi soci
nel fare soldi. E Soros ha fatto soldi in ogni nazione
che ha aiutato a essere "open".
In Kosovo, per esempio, ha investito tentando di
ottenere il controllo del complesso minerario di
Trepca , dove vi sono vaste riserve do oro,
argento, piombo e altri minerali di valore della
regione. Ha ripetuto lo stesso copione in tutta
l'Europa orientale: chiedendo la "terapia shock " e
"riforme economiche", permettendo ai suoi soci di
comprare i beni di uno stato abbattendone i prezzi.

A più di dieci anni dopo la caduta del muro di
Berlino, Soros è il re senza corona dell'Europa
Orientale. Il suo Central European University, con
campus a Budapest, Varsavia e Praga e programmi di
scambio negli USA, sfacciatamente spaccia l'etica del
capitalismo neoliberale e clona la prossima
generazione pro-USA di leaders politici della regione.
Con la sua presa finanziaria sui partiti,
il business, gli enti scolastici e le arti, le
critiche a Soros nei media ufficiali dell'Europea
Orinatale sono difficili da trovare.
Non è agiografia. Il Budapest Sun riportava come a
febbraio sia divenuto cittadino onorario di Budapest a
opera del sindaco Gabor Demszky.
"Pochi hanno dato a Budapest quello che ha dato George
Soros" diceva Demszky, parlando del miliardario che
aveva fornito "il cambiamento strutturale e
mentale nella capitale e in Ungheria stesso ". Il
sindaco sbagliò nell'aggiungere Soros come benefattore
del partito di Demszky, i Liberi Democratici, che,
governando con i comunisti "riformati", ha perseguito
la classica agenda di Soros di privatizzazione e
liberalizzazione economica
aumentando il gap tra ricchi e poveri.

la strategia di Soros per estendere la Pax Americana
differisce da quella di Bush, è molto più sottile. Ma
è ambiziosa, e mortale. I liberali di sinistra
ammirano il suo sostegno verso qualche loro problema
favorito come i diritti dei gay e la legalizzazione
delle droghe leggere (Pannella e Camerati in Italia;
NdC), lasciandolo nell'oscurità.

Alla domanda sul pericolo della sua speculazione
basata sul crack delle economie dell'Estremo Oriente
nel 1997, Soros rispose: "Come partecipe del mercato,
io non ho bisogno di preoccuparmi delle conseguenze
delle mie azioni." Strane paorle da un uomo che si
presenta attento alla salvaguardia dei valori della
società civile e che scrive libri contro il
"fondamentalismo del mercato".


L'articolo è apparso sul New Statesman.
http://www.newstatesman.com/

Traduzione di Alessandro Lattanzio
Email: alexlattanzio@...
Sito: http://members.xoom.it/sitoaurora

Sul ruolo di Soros nello sfascio dei Balcani si veda anche:
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/2525