Riceviamo e volentieri giriamo alla lista:
---
FORUM CONTRO LA GUERRA:
Il primo incontro nazionale di tutti gli aderenti all'appello
si terrà domenica 11 gennaio 2004 a Milano,
dalle ore 11.00 alle 16.00, nel salone dell'ANPI (via Pietro
Mascagni, 6 - Metro SAN BABILA - linea rossa).
Il testo dell'appello coi primi firmatari si trova sul sito:
www.forumcontrolaguerra.org
Per adesioni e comunicazioni :
adesioni@...
Tutte le informazioni relative alle iniziative del Forum
verranno rese note sul sito e comunicate direttamente agli
aderenti all'indirizzo di posta elettronica che essi ci
segnaleranno con la loro adesione. Si raccomanda pertanto
la massima precisione nella comunicazione del proprio
recapito di posta elettronica
Forum contro la guerra
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Forum contro la guerra
Ritirare i militari italiani dall’Iraq,
fermare la "guerra preventiva",
rimuovere le radici del sistema di guerra
Appello / base di discussione
1)La "guerra preventiva" condotta dagli Stati Uniti contro
l’Iraq (e ripetutamente minacciata contro altri Paesi), ha
dimostrato con evidenza crescente di avere alle spalle
interessi economici, geopolitici e strategici che
contrappongono la superpotenza americana e i suoi più stretti
alleati al resto del mondo, a gran parte dell'opinione pubblica
e a molte potenze fino a ieri "partner" nella NATO.
Il tentativo di riscrivere con la guerra la mappa del Medio
Oriente, la geografia del petrolio e l'insieme delle relazioni
internazionali, è un ricatto inaccettabile.
2)La società civile, nella quasi totalità dei Paesi del mondo,
ha detto chiaramente no alla logica della guerra preventiva e
permanente. Lo ha fatto, anche nel nostro Paese, riempiendo le
piazze, rispondendo no alla guerra - senza se e senza ma - in tutti i
sondaggi, corredando intere città con le bandiere della pace,
con la decisiva partecipazione dei lavoratori a questa lotta :
condizione imprescindibile per accrescerne la forza e
qualificarne i contenuti.
3)La concessione dell'uso delle basi militari USA e NATO, dei
corridoi di sorvolo, della rete di trasporto per le forze
armate statunitensi, è stata giustamente contestata sui binari,
nei porti, davanti alle basi militari e in Parlamento.
Se oltre l'80% degli italiani si è opposto alla guerra, questo
governo e questo parlamento non avevano e non hanno la
legittimità morale e politica per rendere l'Italia complice di
aggressioni militari contro altri Paesi.
La Costituzione (art.11), che va difesa con intransigenza,
"ripudia" sempre e comunque il ricorso alla guerra come mezzo
di risoluzione delle controversie internazionali. Altrettanto
recita la Carta delle Nazioni Unite e lo stesso principio dovrà
ispirare qualsiasi ipotesi di Costituzione europea.
4)Nascondersi dietro il rispetto degli impegni internazionali
dell'Italia non è credibile per nessun governo e nessuna
maggioranza parlamentare. E' l'intera struttura degli
automatismi, dei vincoli e dei condizionamenti alla nostra
sovranità connessi all'adesione alla NATO che va rivista
radicalmente. Non é più accettabile che un paese venga coinvolto
in una guerra sulla base di trattati siglati cinquanta anni fa e mai
verificati democraticamente.
Lo smantellamento delle basi militari che ospitano armi
nucleari, bombe, aviogetti statunitensi , deve costituire un
obiettivo prioritario della "politica" ed un significativo
passaggio di qualità dell'ampio e unitario movimento che si
oppone alla guerra in Italia, in Europa, nel mondo.
5)In una realtà internazionale in cui, dal Medio Oriente
all'Asia, dall’Africa all’America Latina, guerre e tensioni
sono tornate a dominare, si delinea il rischio di una nuova e
devastante corsa agli armamenti, foriera a sua volta di un
perverso mercato delle armi.
Le spese militari americane sono superiori di tre volte
rispetto a quelle di tutti i paesi dell’Unione europea messi
insieme. Sarebbe tragico se, per riequilibrare questa
differenza ed affermare la propria autonomia, l'Ue inseguisse
gli Stati Uniti sulla strada del riarmo e dell'aumento delle
spese militari.
Una nuova corsa agli armamenti non è la strada giusta per la
prospettiva di un mondo multipolare, non più dominato dalla
supremazia della superpotenza statunitense. Tale prospettiva va
perseguita con una linea di disarmo progressivo e bilanciato,
di riequilibrio al ribasso, che tuteli la sicurezza di ognuno e
punti a un Trattato internazionale per la effettiva messa al
bando di tutte le armi di sterminio, a partire da quelle
nucleari.
Questo può e deve diventare un obiettivo primario e permanente
del movimento mondiale per la pace, nella convergenza di
popoli, governi e confessioni religiose che comprendono la
quasi totalità del genere umano.
6)Dire con forza no alla guerra, "senza se e senza ma",
significa non solo tenere l'Italia fuori dalla guerra e le basi
militari USA e NATO fuori dall’Italia – a cominciare dal ritiro
dei militari italiani coinvolti in operazioni belliche .
Significa anche creare le condizioni per una trasformazione
democratica e sociale che, mettendo al bando la guerra, cominci
anche ad indicare una alternativa di società tesa ad impedire
che l’umanità sia nuovamente vittima delle guerre e della
competizione globale tra le maggiori potenze capitaliste.
A tal fine crediamo utile la costruzione di un Forum permanente
che, nell’ambito del più generale movimento unitario contro la
guerra - e nella solidarietà coi popoli minacciati dalla
crescente aggressività della politica statunitense -
contribuisca al confronto e all’iniziativa su queste
problematiche.
Primi firmatari
Piergiovanni ALLEVA (docente universitario, Consulta giuridica
CGIL); Antonio AMOROSO (coordinatore nazionale Cub-Trasporti);
Michele Anelli (gruppo musicale Groovers); Pietro ANTONINI (RdB
Trasporti); Marino BADIALE (matematico, Comitato scienziate/i
contro la guerra); Angelo BARACCA (docente universitario,
Comitato scienziate/i contro la guerra); Stefano BENNI
(scrittore); Vincenzo BRANDI (ricercatore ENEA); Pino CACUCCI
(scrittore); Nino CALOGERO ( segretario confederale della
Camera del Lavoro di Gioia Tauro); Luciano CANFORA (docente
universitario); Armando Casaroli (gruppo musicale Mirafiori Kids);
Antonio Catalfamo (scrittore); Andrea CATONE (presidente
Associazione Most za Beograd); Mariella CAU (coordinatrice
Comitato sardo "Gettiamo le basi"); padre Angelo CAVAGNA ( Presidente
GAVCI) ; Gianmario CAZZANIGA (docente universitario); Paolo
CENTO (deputato al Parlamento); Stefano CHIARINI (giornalista);
Nicola CIPOLLA (presidente CEPES Palermo); Roberto COCEVARI (presidente
Ass. Italia-Vietnam Milano); Luigi CORTESI (direttore di
"Giano"); Alessandro CURZI (direttore di "Liberazione");
Michele D’APUZZO (coordinatore nazionale Sulta); Ferruccio
Danini (direttivo nazionale CGIL); Raffaele DE GRADA (critico
d’arte); Vezio DE LUCIA (urbanista); Claudio DEL BELLO (docente
universitario, direttore edizioni Odradek); Tommaso DI
FRANCESCO (caposervizi esteri de "Il Manifesto"); Manlio
DINUCCI (giornalista); Valerio EVANGELISTI (scrittore); Paolo
fara (gruppo musicale Mirafiori Kids); Massimiliano Ferraro
(gruppo musicale Groovers); Roberto FORESTI (presidente Ass.
Italia-Cuba); Fabio FRATI (coordinatore nazionale Sulta); don
Andrea GALLO (sacerdote); Mario GEYMONAT (docente universitario);
Enrico GIARMOLEO ( RSU Fiom-Cgil Officine Meccaniche
calabresi); Roberto GIUDICI (responsabile esteri Fiom Milano);
Alfiero GRANDI (deputato, direttivo nazionale Ds); Dino GRECO
(segretario generale Camera del Lavoro Brescia); Fulvio
GRIMALDI (giornalista); Margherita HACK (scienziata -
astronoma); Raniero LA VALLE (giornalista); Giancarlo LannutTi
(giornalista); Pierpaolo LEONARDI (coordinatore nazionale Cub);
Domenico LOSURDO (docente universitario); Carlo LUCARELLI
(scrittore); Riccardo LUCCIO (docente universitario); Edoardo
MAGNONE (chimico, Comitato scienziate/i contro la guerra);
Lucio MANISCO (europarlamentare); Franco MARENCO (fisico);
Emilio MARTINES (Ricercatore CNR); Federico MARTINO (docente
universitario); Andrea MARTOCCHIA (astrofisico); Giorgio MELE (sinistra
Ds); Marco MEZZETTI ( gruppo musicale Ratoblanco); Fabio
MINAZZI (docente universitario); Adalberto MINUCCI (direttore
responsabile di "Avvenimenti"); Evasio Muraro (gruppo musicale
Groovers); Carlo MUSCETTA (critico letterario); Giorgio NEBBIA
(docente universitario); Nerio NESI (vice-presidente
Associazione "Socrate"); Raffaele NOGARO (vescovo di Caserta);
Diego NOVELLI (direttore editoriale di "Avvenimenti"); Gianni
PAGLIARINI ( Segretario nazionale FP- CGIL); Emidia PAPI
(coordinamento nazionale RdB); Vittorio PAROLA (direzione DS-
Socialismo 2000); Giovanni PESCE (medaglia d’oro Resistenza);
Luciano PETTINARI (direttivo nazionale Ds, Socialismo 2000);
Giuseppe PRESTIPINO (docente universitario); Domenico
PROVENZANO (coordinatore nazionale RdB Pubblico Impiego); Francesca
PUTINI (coordinatrice nazionale Cub-Trasporti); Massimo RAFFAELI
(critico letterario); Alessandra RICCIO (co-direttrice di
"LatinoAmerica"); Gianni RINALDINI (segretario generale Fiom); Rossano
ROSSI ( Segretario CGIL-Toscana); Mauro SALIZZONI (medico
chirurgo); Cesare SALVI (senatore, Socialismo 2000); Edoardo
SANGUINETTI (poeta); Enzo SANTARELLI (storico); Giuseppina
SANTORELLI (coordinatrice nazionale Cub-Trasporti); Gianni
Sappa (gruppo musicale Mirafiori Kids); Maurizio SCARPA
(segretario nazionale Filcams-Cgil); Flaviano Sciarpa (gruppo musicale
Mirafiori Kids); Sandro e Marino SEVERINI ( gruppo musicale
Gang); Vincenzo SINISCALCHI (coordinatore nazionale Sulta);
Andrea SPADONI (coordinatore nazionale Cub-Trasporti); Osvaldo
SQUASSINA ( Segretario generale FIOM Brescia); Giancarlo
STRAINI ( segretario nazionale FILCEA-CGIL); Pino TAGLIAZUCCHI
(direttore "Notizie internazionali" Fiom-Cgil); Sergio TANZARELLA
(docente universitario); Stefano TASSINARI (scrittore); Piergiorgio
TIBONI (coordinatore nazionale Cub); Fabrizio TOMASELLI
(coordinatore nazionale Sulta); Luciano VASAPOLLO (docente
universitario); Alex ZANOTELLI (Pax Christi); Maurizio ZIPPONI
(segretario generale Fiom-Cgil Milano); Massimo ZUCCHETTI (docente
universitario);
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FORUM CONTRO LA GUERRA:
Il primo incontro nazionale di tutti gli aderenti all'appello
si terrà domenica 11 gennaio 2004 a Milano,
dalle ore 11.00 alle 16.00, nel salone dell'ANPI (via Pietro
Mascagni, 6 - Metro SAN BABILA - linea rossa).
Il testo dell'appello coi primi firmatari si trova sul sito:
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Tutte le informazioni relative alle iniziative del Forum
verranno rese note sul sito e comunicate direttamente agli
aderenti all'indirizzo di posta elettronica che essi ci
segnaleranno con la loro adesione. Si raccomanda pertanto
la massima precisione nella comunicazione del proprio
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Ritirare i militari italiani dall’Iraq,
fermare la "guerra preventiva",
rimuovere le radici del sistema di guerra
Appello / base di discussione
1)La "guerra preventiva" condotta dagli Stati Uniti contro
l’Iraq (e ripetutamente minacciata contro altri Paesi), ha
dimostrato con evidenza crescente di avere alle spalle
interessi economici, geopolitici e strategici che
contrappongono la superpotenza americana e i suoi più stretti
alleati al resto del mondo, a gran parte dell'opinione pubblica
e a molte potenze fino a ieri "partner" nella NATO.
Il tentativo di riscrivere con la guerra la mappa del Medio
Oriente, la geografia del petrolio e l'insieme delle relazioni
internazionali, è un ricatto inaccettabile.
2)La società civile, nella quasi totalità dei Paesi del mondo,
ha detto chiaramente no alla logica della guerra preventiva e
permanente. Lo ha fatto, anche nel nostro Paese, riempiendo le
piazze, rispondendo no alla guerra - senza se e senza ma - in tutti i
sondaggi, corredando intere città con le bandiere della pace,
con la decisiva partecipazione dei lavoratori a questa lotta :
condizione imprescindibile per accrescerne la forza e
qualificarne i contenuti.
3)La concessione dell'uso delle basi militari USA e NATO, dei
corridoi di sorvolo, della rete di trasporto per le forze
armate statunitensi, è stata giustamente contestata sui binari,
nei porti, davanti alle basi militari e in Parlamento.
Se oltre l'80% degli italiani si è opposto alla guerra, questo
governo e questo parlamento non avevano e non hanno la
legittimità morale e politica per rendere l'Italia complice di
aggressioni militari contro altri Paesi.
La Costituzione (art.11), che va difesa con intransigenza,
"ripudia" sempre e comunque il ricorso alla guerra come mezzo
di risoluzione delle controversie internazionali. Altrettanto
recita la Carta delle Nazioni Unite e lo stesso principio dovrà
ispirare qualsiasi ipotesi di Costituzione europea.
4)Nascondersi dietro il rispetto degli impegni internazionali
dell'Italia non è credibile per nessun governo e nessuna
maggioranza parlamentare. E' l'intera struttura degli
automatismi, dei vincoli e dei condizionamenti alla nostra
sovranità connessi all'adesione alla NATO che va rivista
radicalmente. Non é più accettabile che un paese venga coinvolto
in una guerra sulla base di trattati siglati cinquanta anni fa e mai
verificati democraticamente.
Lo smantellamento delle basi militari che ospitano armi
nucleari, bombe, aviogetti statunitensi , deve costituire un
obiettivo prioritario della "politica" ed un significativo
passaggio di qualità dell'ampio e unitario movimento che si
oppone alla guerra in Italia, in Europa, nel mondo.
5)In una realtà internazionale in cui, dal Medio Oriente
all'Asia, dall’Africa all’America Latina, guerre e tensioni
sono tornate a dominare, si delinea il rischio di una nuova e
devastante corsa agli armamenti, foriera a sua volta di un
perverso mercato delle armi.
Le spese militari americane sono superiori di tre volte
rispetto a quelle di tutti i paesi dell’Unione europea messi
insieme. Sarebbe tragico se, per riequilibrare questa
differenza ed affermare la propria autonomia, l'Ue inseguisse
gli Stati Uniti sulla strada del riarmo e dell'aumento delle
spese militari.
Una nuova corsa agli armamenti non è la strada giusta per la
prospettiva di un mondo multipolare, non più dominato dalla
supremazia della superpotenza statunitense. Tale prospettiva va
perseguita con una linea di disarmo progressivo e bilanciato,
di riequilibrio al ribasso, che tuteli la sicurezza di ognuno e
punti a un Trattato internazionale per la effettiva messa al
bando di tutte le armi di sterminio, a partire da quelle
nucleari.
Questo può e deve diventare un obiettivo primario e permanente
del movimento mondiale per la pace, nella convergenza di
popoli, governi e confessioni religiose che comprendono la
quasi totalità del genere umano.
6)Dire con forza no alla guerra, "senza se e senza ma",
significa non solo tenere l'Italia fuori dalla guerra e le basi
militari USA e NATO fuori dall’Italia – a cominciare dal ritiro
dei militari italiani coinvolti in operazioni belliche .
Significa anche creare le condizioni per una trasformazione
democratica e sociale che, mettendo al bando la guerra, cominci
anche ad indicare una alternativa di società tesa ad impedire
che l’umanità sia nuovamente vittima delle guerre e della
competizione globale tra le maggiori potenze capitaliste.
A tal fine crediamo utile la costruzione di un Forum permanente
che, nell’ambito del più generale movimento unitario contro la
guerra - e nella solidarietà coi popoli minacciati dalla
crescente aggressività della politica statunitense -
contribuisca al confronto e all’iniziativa su queste
problematiche.
Primi firmatari
Piergiovanni ALLEVA (docente universitario, Consulta giuridica
CGIL); Antonio AMOROSO (coordinatore nazionale Cub-Trasporti);
Michele Anelli (gruppo musicale Groovers); Pietro ANTONINI (RdB
Trasporti); Marino BADIALE (matematico, Comitato scienziate/i
contro la guerra); Angelo BARACCA (docente universitario,
Comitato scienziate/i contro la guerra); Stefano BENNI
(scrittore); Vincenzo BRANDI (ricercatore ENEA); Pino CACUCCI
(scrittore); Nino CALOGERO ( segretario confederale della
Camera del Lavoro di Gioia Tauro); Luciano CANFORA (docente
universitario); Armando Casaroli (gruppo musicale Mirafiori Kids);
Antonio Catalfamo (scrittore); Andrea CATONE (presidente
Associazione Most za Beograd); Mariella CAU (coordinatrice
Comitato sardo "Gettiamo le basi"); padre Angelo CAVAGNA ( Presidente
GAVCI) ; Gianmario CAZZANIGA (docente universitario); Paolo
CENTO (deputato al Parlamento); Stefano CHIARINI (giornalista);
Nicola CIPOLLA (presidente CEPES Palermo); Roberto COCEVARI (presidente
Ass. Italia-Vietnam Milano); Luigi CORTESI (direttore di
"Giano"); Alessandro CURZI (direttore di "Liberazione");
Michele D’APUZZO (coordinatore nazionale Sulta); Ferruccio
Danini (direttivo nazionale CGIL); Raffaele DE GRADA (critico
d’arte); Vezio DE LUCIA (urbanista); Claudio DEL BELLO (docente
universitario, direttore edizioni Odradek); Tommaso DI
FRANCESCO (caposervizi esteri de "Il Manifesto"); Manlio
DINUCCI (giornalista); Valerio EVANGELISTI (scrittore); Paolo
fara (gruppo musicale Mirafiori Kids); Massimiliano Ferraro
(gruppo musicale Groovers); Roberto FORESTI (presidente Ass.
Italia-Cuba); Fabio FRATI (coordinatore nazionale Sulta); don
Andrea GALLO (sacerdote); Mario GEYMONAT (docente universitario);
Enrico GIARMOLEO ( RSU Fiom-Cgil Officine Meccaniche
calabresi); Roberto GIUDICI (responsabile esteri Fiom Milano);
Alfiero GRANDI (deputato, direttivo nazionale Ds); Dino GRECO
(segretario generale Camera del Lavoro Brescia); Fulvio
GRIMALDI (giornalista); Margherita HACK (scienziata -
astronoma); Raniero LA VALLE (giornalista); Giancarlo LannutTi
(giornalista); Pierpaolo LEONARDI (coordinatore nazionale Cub);
Domenico LOSURDO (docente universitario); Carlo LUCARELLI
(scrittore); Riccardo LUCCIO (docente universitario); Edoardo
MAGNONE (chimico, Comitato scienziate/i contro la guerra);
Lucio MANISCO (europarlamentare); Franco MARENCO (fisico);
Emilio MARTINES (Ricercatore CNR); Federico MARTINO (docente
universitario); Andrea MARTOCCHIA (astrofisico); Giorgio MELE (sinistra
Ds); Marco MEZZETTI ( gruppo musicale Ratoblanco); Fabio
MINAZZI (docente universitario); Adalberto MINUCCI (direttore
responsabile di "Avvenimenti"); Evasio Muraro (gruppo musicale
Groovers); Carlo MUSCETTA (critico letterario); Giorgio NEBBIA
(docente universitario); Nerio NESI (vice-presidente
Associazione "Socrate"); Raffaele NOGARO (vescovo di Caserta);
Diego NOVELLI (direttore editoriale di "Avvenimenti"); Gianni
PAGLIARINI ( Segretario nazionale FP- CGIL); Emidia PAPI
(coordinamento nazionale RdB); Vittorio PAROLA (direzione DS-
Socialismo 2000); Giovanni PESCE (medaglia d’oro Resistenza);
Luciano PETTINARI (direttivo nazionale Ds, Socialismo 2000);
Giuseppe PRESTIPINO (docente universitario); Domenico
PROVENZANO (coordinatore nazionale RdB Pubblico Impiego); Francesca
PUTINI (coordinatrice nazionale Cub-Trasporti); Massimo RAFFAELI
(critico letterario); Alessandra RICCIO (co-direttrice di
"LatinoAmerica"); Gianni RINALDINI (segretario generale Fiom); Rossano
ROSSI ( Segretario CGIL-Toscana); Mauro SALIZZONI (medico
chirurgo); Cesare SALVI (senatore, Socialismo 2000); Edoardo
SANGUINETTI (poeta); Enzo SANTARELLI (storico); Giuseppina
SANTORELLI (coordinatrice nazionale Cub-Trasporti); Gianni
Sappa (gruppo musicale Mirafiori Kids); Maurizio SCARPA
(segretario nazionale Filcams-Cgil); Flaviano Sciarpa (gruppo musicale
Mirafiori Kids); Sandro e Marino SEVERINI ( gruppo musicale
Gang); Vincenzo SINISCALCHI (coordinatore nazionale Sulta);
Andrea SPADONI (coordinatore nazionale Cub-Trasporti); Osvaldo
SQUASSINA ( Segretario generale FIOM Brescia); Giancarlo
STRAINI ( segretario nazionale FILCEA-CGIL); Pino TAGLIAZUCCHI
(direttore "Notizie internazionali" Fiom-Cgil); Sergio TANZARELLA
(docente universitario); Stefano TASSINARI (scrittore); Piergiorgio
TIBONI (coordinatore nazionale Cub); Fabrizio TOMASELLI
(coordinatore nazionale Sulta); Luciano VASAPOLLO (docente
universitario); Alex ZANOTELLI (Pax Christi); Maurizio ZIPPONI
(segretario generale Fiom-Cgil Milano); Massimo ZUCCHETTI (docente
universitario);