Predrag Matvejevic o manjinama / sulle minoranze...

...ma anche sul "demente nazionalismo serbo" e sui "crimini" dei
comunisti (foibe ed esodo)

(italiano / srpskohrvatski)

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Premessa

Prima di scrivere le righe che seguono e di mandarle a "Slobodna
Dalmacija", ho telefonato a Predrag Matvejevic. Nei pochissimi istanti
di conversazione, ho voluto soffermarmi su due punti, quelli che
trovate sotto, benché nell’articolo - veramente demenziale - "si tirino
in ballo" pure le "foibe" e "la statistica comunista" riguardo l’esodo…
Sono riuscito a ribadirgli telefonicamente la mia opinione sulla "mezza
verità" riguardante Milosevic, ma quando ho toccato il tasto del
"demente nazionalismo serbo", il Matvejevic mi ha bruscamente
interrotto, accusandoci di non avere scritto quanto lui disse contro
Tudjman. Infine, ricordando che se ne andò da Zagabria, verso il suo
tanto volentieri citato "asilo – esilio", mi ha riattaccato la
cornetta.

Ivan

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Slobodna Dalmacija, 18.12.03.

Razgovor o manjinama s Predragom Matvejevicem, hrvatskim knjizevnikom i
profesorom na rimskom sveucilistu.

PRIZNANJE TRAZE I SUDBINSKE MANJINE,  

pise Silvije Tomasevic

...Posljednji ratovi izmijenili su balkanski zemljovid manjina. Fojbe
se nicim ne mogu opravdati. Talijanska krajnja desnica preuzima
"komunisticku statistiku" o 350.000 esula. Svedjani u Finskoj su
zasticeniji nego u Svedskoj. Naporan hod umjetnickih manjina...

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Clanak "Priznanje traze i sudbinske manjine", t.j. Razgovor o manjinama
s Predragom Matvejevicem hrvatskim knjizevnikom i profesorom u
"Slobodnoj" od 18.12.03., od Silvija Tomasevica, nije bas "smece", ali
je veoma dvosmislen. Nista cudno kad ga i pise jedan bivsi komunist i
ondasnji dopisnik "Tanjuga", koji je jos 1990 ovdje u Rimu, obnovio
partijsku ZNA SE KOJU knjizicu.

Inace o prevrtljivosti Predraga Matvejevica "hrvatskog knjizevnika i
profesora", (zar nije "tek" iz Hrvatske, ili tocnije iz BH?!), znano je
ovdje u Italiji.

U tom intervjuu, Matvejevic je, konacno, rekao i poluistinu u vezi
(glede, sto li..)Milosevica. Dakle ipak Milosevicu se ne moze pripisati
"gdje i jedan Srbin je Srbija". Koliko mi je poznato, Milosevic je
rekao da "i Srbi imaju pravo da imaju svoju drzavu", sto je po
jugoslavenskom Ustavu bilo i zakonito u smislu da konstitutivan narod
moze odluciti kako zeli zivjeti, (a ne republike, autonomne regije u
administrativnim granicama, i razne "vodje plemena").

Koje to "dementno drzanje srpskog nacionalizma prema Albancima na
Kosovu" (Kosmetu!) spominje P. Matvejevic?! Zar nije Matvejevic zivio u
Jugoslaviji (Ah da, znao je govoriti da je zivio u Hercegbosni!)?!.
Zaboravlja prof Matvejevic terorizam i ubistva koja su vrsili siptarski
teroristi secesionisti i za vrijeme Tita, a narocito nakon njegove
smrti.Da spomenem samo dva emblematicna: pokolj regruta raznih
nacionalnosti u kasarni u Paracinu i silovanje razbijenom pivskom fasom
nastavnika Martinovica na Kosovu i Metohiji. Osokolili su se ti
teroristi i posljednijh devedestih godina, pa je vlada iz Srbije
(pardon za siru publiku Milosevic) imala pravo da vodi borbu protiv
terorizma!....Sada jos brutalnije siptarski teroristi cine pod okriljem
UNMIK-a. Upotrebljavam izraz "Siptar" bez vrijedjanja. Pa zar nisu se
tako i htjeli definirati da bi se "razlikovali" od Siptara u Albaniji.

Citajte profesore Matvejevicu i druge, recimo Andre Malraux-a, sto je
govorio o Kosovu i Metohiji jos 1974., a ne "pravite se vaznim" samo
svojim imenom, prilagodjavajuci se, kao kameleon, prilikama.

Ivan Istrijan

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Traduzione

L’articolo di Silvije Tomasevic "Il riconoscimento lo richiedono anche
quelle che, per destino, sono minoranze" (Priznanje traze i sudbinske
manjine), con il sottotitolo "Conversazione sulle minoranze con Predrag
Mtatvejevic, scrittore e professore croato", apparso sul quotidiano
"Slobodna Dalmacija" del 18.12.2003, non puo' forse proprio dirsi
"immondizia" (usando il termine del presidente Mesic in merito ad un
articolo nel quale era stato attaccato), ma è molto molto fazioso.

Niente di strano, essendo l'autore dell'intervista un ex comunista,
all’epoca corrispondente della Tanjug, il quale ancora nel 1990, qui a
Roma, aveva rinnovato la ben nota tessera!

Si sa invece della volubilità, adattabilita', qui in Italia, di Predrag
Matvejevic, "scrittore e professore croato" (ma non era soltanto "dalla
Croazia", o per meglio dire "dalla Bosnia ed Erzegovina"?!)

In questa intervista, il Matvejevic riguardo (o "rispetto", o "circa",
o altro... pare che a causa del "nuovo" vocabolario croato si possa
usare soltanto la piu' pura espressione "croata") Slobodan Milosevic,
ha detto, finalmente, una mezza verità! Benche' mezza, dunque: a
Milosevic non si può attribuire di aver detto che "dove c’è un serbo
deve essere Serbia".

Per quanto se ne sa (per quelli che vogliono ricordare), Milosevic
disse: "Anche i serbi hanno diritto di avere il proprio Stato", il che,
secondo l’allora Costituzione della RSF di Jugoslavia, significava che
avevano anche essi il diritto all'"autodeterminazione" (dunque non
nelle frontiere amministrative, tantomeno nelle Regioni autonome o in
base alla lottizzazione dei vari capi tribù! Ma in quanto "popolo
costitutivo", costituzionalmente).

Di quale "demente nazionalismo serbo contro gli albanesi del Kosovo" (e
Metohija!) parla il Matvejevic?! Non viveva forse il Matvejevic in
Jugoslavia, all'epoca? Ah certo, qui in Italia, tempo fa, raccontava di
aver piuttosto vissuto nella "Erzeg-bosnia"...

Dimentica il professor Matvejevic il terrorismo ed i crimini dei
secessionisti schipetari, anche mentre Tito era in vita, ma soprattutto
dopo la sua morte? Bisogna ricordare al Matvejevic soltanto due casi
emblematici: la strage durante il sonno delle reclute di tutte le
nazionalità nella caserma di Paracin, e lo stupro con una bottiglia di
birra rotta ai danni professor Martinovic in Kosovo-Metohija.

E questi terroristi tagliagole, che hanno assassinato preferibilmente
ragazzi e giovani uomini, si sono rinfrancati particolarmente alla fine
degli anni Novanta. Perciò il governo di Belgrado (pardon, per gli
ignoranti in materia: "Milosevic") aveva tutto il diritto di muoversi
militarmente contro queste bande. Ora le brutalità dei terroristi
secessionisti schipetari continuano "alla luce del sole", cioè
all’ombra dell’UNMIK.

Uso la denominazione "schipetari", perché così si voleva denominare
l’etnia schipetara che viveva nella Jugoslavia socialista, per
distinguersi dagli schipetari che vivevano in Albania ("albanesi").

Legga, esimio professore, anche quello che scrivono e hanno scritto
altri, sul Kosovo e Metohija... Per esempio André Malraux, ancora nel
1974. E non si faccia "maravea" (per dirla alla maniera triestina –
istriana) soltanto col proprio nome, adattandosi, come un camaleonte, a
tutte le circostanze.

Ivan Istrijan