* Emil Vlajki sulla secessione del Montenegro e l'assassinio di Zugic
* Djukanovic: "L'indipendenza e' piu' vicina che mai"
* Importanti link per documentarsi


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Fermiamo la guerra civile in Montenegro prima che cominci.

Emil Vlajki 6/7/2000
(Testo originale su The Emperor’s New Clothes: http://www.tenc.net)

Emil Vlajki è Croato; è stato professore di scienze
politiche all’università di Sarajevo; ora insegna
all’università di Ottawa.

1. The deadly picture

Le ultime elezioni in Montenegro rappresentano
certamente una vittoria morale tra le più importanti
per i popoli di questa regione sull’imperialismo degli
Stati Uniti. Centinaia di migliaia di dollari sono
stati iniettati nel Montenegro in questi ultimi due
anni con lo scopo di incoraggiare la popolazione di
questa repubblica jugoslava a votare in favore di una
“sovranità” filo-occidentale. Questo è stato uno
scacco completo, e ciò prova che resta ancora un
posto nel mondo dove è impossibile corrompere il
popolo con grandi quantità di dollari USA. Il
presidente montenegrino, Milo Djukanovic e
l’opposizione serba dovrebbero tenerlo presente.

E' diventato del tutto chiaro che il referendum
sull'indipendenza non può essere vinto da Djukanovic,
a meno che non venga basato su un'immensa frode
elettorale. E' quindi improbabile che questo
referendum venga fatto.

Quali sono le altre opzioni? La "comunità
internazionale" non è un esercito di liberazione e non
è pronta a continuare a dispensare del denaro per
niente. Essendo fallito il tentativo di corruzione,
non resta che un'unica soluzione: applicare il modello
sloveno, croato, bosniaco e kosovaro.

Utilizzando lo scenario già visto, poiché Stati
Uniti, Unione Europea e NATO hanno l'intenzione di
agire manipolando frazioni montenegrine per
l'"indipendenza", ci si può attendere che nei mesi
prossimi abbiano luogo frequenti provocazioni contro
l'esercito jugoslavo. Tutto ciò potrebbe essere fatto
in combinazione, come lo è stato nel caso del mercato
di Sarajevo, con dei reali massacri di montenegrini,
messi in scena dalla "comunità internazionale".

Sicuramente, questo sarebbe sostenuto dalla maggior
parte dei media occidentali, implicando una nuova
demonizzazione dei Serbi e della Serbia. Infine,
applicando lo schema del Kosovo, i Serbi sarebbero
accusati di queste atrocità e la NATO riprenderebbe i
bombardamenti sulla Serbia, fino alla ritirata
dell'esercito jugoslavo da questa repubblica e
l'occupazione della costa montenegrina da parte dei
"peacekeepers" della NATO.

2. Indicazioni di un nuovo genocidio

Coloro che non credono a un tale scenario dovrebbero
considerare gli elementi seguenti.

Durante i dieci anni passati dalla distruzione della
Jugoslavia, la coalizione USA-NATO-UE ha sostenuto
attivamente, in nome della democrazia, tutti i
separatisti jugoslavi dando loro denaro,
riconoscimento internazionale, armi, supporto
logistico e aiutandoli direttamente con interventi
militari.
In tutti gli esempi, i separatisti sono stati trattati
dalla "comunità internazionale" come nobili
combattenti per la libertà, nel mentre che quelli che
volevano mantenere la Jugoslavia erano etichettati
"comunisti", "Nazisti", pro-Milosevic, etc.,
"ultra-nazionalisti", "estremisti".
Tutti i movimenti separatisti jugoslavi hanno
provocato una serie di guerre civili e nella maggior
parte dei casi un intervento militare esterno, seguito
dall'occupazione e la creazione di protettorati
coloniali.
In questo momento in Montenegro si hanno esattamente
gli stessi elementi: sostegno diplomatico dei
separatisti da parte della "comunità internazionale",
iniezioni di denaro, addestramento della polizia
pro-Djukanovic e di truppe paramilitari, azioni
segrete fatte dalla CIA, e frequenti "avvertimenti"
(minacce) della NATO all'esercito jugoslavo e alla
Serbia.
Così, se tutto il resto è identico, la conclusione (la
guerra civile) deve per logica essere inclusa in
questa descrizione. La coalizione USA-UE-NATO non è
molto creativa. Questo scenario "umanitario" è
riuscito nei casi precedenti, e lo spirito pragmatico
dei nuovi padroni del mondo non ha alcuna ragione di
concepire qualcosa di meglio.

3. In apparenza, gli Stati Uniti vogliono
l'indipendenza del Montenegro, ma in realtà preparano
una guerra civile.
Ultimo, ma non meno importante, elemento: secondo
gli standard occidentali il Montenegro è divenuto la
regione più democratica del mondo. I media sono sotto
il controllo di Djukanovic, nessuno si lamenta della
vita parlamentare e delle elezioni, tutti i legami con
la Serbia sono stati praticamente rotti, e l'economia
è completamente indipendente. Il mondo occidentale
dovrebbe essere soddisfatto di questo grado di
"democratizzazione", nella speranza che il resto della
Jugoslavia faccia le stesse cose. Tuttavia la
pressione sul governo federale e la demonizzazione del
ruolo della Serbia in Montenegro non cessa di
crescere. Perché?

La risposta è semplice. Gli Stati Uniti, che dominano
il mondo occidentale, non si preoccupano per niente
dei Serbi, dei Musulmani, dei Croati, degli Albanesi,
dei Montenegrini, etc. Il loro gioco geo-strategico ha
come scopo di impedire l'unificazione dell'Europa
utilizzando tre tattiche complementari:

a) creazione di conflitti permanenti e di guerre nei
Balcani
b) creazione di Stati musulmani in Europa
c) ritorno alla guerra fredda con la Russia

Creando questi "disordini razionali", che hanno già
provocato centinaia di migliaia di vittime, gli Stati
Uniti, che dominano la NATO, impongono le proprie
regole all'Europa.

E adesso viene il punto essenziale di una assurdità
“umanitaria” premeditata. Lo scopo degli Stati Uniti
non è (solamente) di arrivare all’indipendenza del
Montenegro, ma (anche) di provocare una nuova guerra
civile in questa regione.

Per una migliore comprensione di questo tentativo
morboso, bisogna ricordarsi della Croazia e della
Bosnia. In entrambi i casi, dopo lo svolgimento di un
referendum, è scoppiata la guerra civile. Era evidente
che i Serbi, che costituivano la sola nazione della
defunta Jugoslavia senza diritto
all’auto-determinazione, desideravano continuare la
coesistenza dentro uno stesso Stato. La creazione di
nuovi stati che trasformavano i Serbi in minoranza
etnica, in cittadini di second’ordine, conduceva
inevitabilmente alla guerra civile.

La situazione in Montenegro è molto simile. Almeno la
metà dei Montenegrini pensano che i Serbi e loro
stessi formano un solo e unico popolo. Quindi, la
popolazione del Montenegro è divisa in due parti
molto ostili l’una verso l’altra. Referendum o no,
questo fatto non può essere cambiato. Questo significa
che anche se Djukanovic vincesse il referendum, la
divisione del paese avrebbe comunque luogo e
comincerebbe la guerra civile. Gli Stati Uniti lo
sanno. Meglio, ci contano.

Il solo vantaggio di una vittoria al referendum del
movimento filo-occidentale in Montenegro sarebbe
l’illusione dell’esistenza di un presupposto morale
per gli Stati Uniti per iniziare una nuova campagna
di bombardamenti in Serbia.
Sfortunatamente, anche senza una vittoria al
referendum, gli Stati Uniti si sentirebbero
ugualmente obbligati ad attaccare la Serbia, senza
alcuna allusione a una base morale o legale.
L’assenza di legalità o di moralità nel passato non
ha impedito il proseguimento dei loro interventi
militari imperialisti.

In più, la ragione per iniziare una guerra civile in
Montenegro il prossimo autunno è legata alla corsa per
la Presidenza negli Stati Uniti. Vale a dire, quando
un presidente americano si imbarca in una oscura
piccola guerra, la sua quota di popolarità aumenta
bruscamente. Clinton conta su questo, per cercare di
influenzare gli elettori in favore di Al Gore.

4. Menzogne sulla “dittatura ultra-nazionalista” in
Serbia

Molte persone credono che Milosevic sia responsabile
dell’aggressione militare occidentale e della politica
di ostilità verso la Serbia. Milosevic è incolpato
dalla “comunità internazionale” per crimini di guerra
perché avrebbe organizzato la pulizia etnica e i
massacri di Albanesi del Kosovo nel 1998 e 1999.
Eppure:
- non c’é stata pulizia etnica contro gli Albanesi
- durante gli anni 98-99 il numero di persone spostate
e assassinate in Kosovo, Serbi e Albanesi, sono stati
essenzialmente causati dai combattimenti delle
autorità serbe contro i terroristi dell’UCK,
- il “massacro di Racak”, il pretesto per
l’aggressione della NATO nel marzo 1999, è stata una
messa in scena e molto probabilmente fabbricata dai
servizi segreti USA
- la Serbia è una delle comunità più multi-etniche del
mondo

Dunque, Milosevic potrà anche essere responsabile di
molte cose, ma certamente non di ciò di cui la
“comunità internazionale” lo accusa. Al contrario, la
sola pulizia etnica che abbia avuto luogo in Kosovo, è
quella contro i Serbi e i non-Albanesi.

Curiosamente, molte persone sono incapaci di stabilire
una distinzione tra aggressore e vittima. In altre
parole, non è la Serbia che ha attaccato gli Stati
Uniti, la Gran Bretgna, la Germania e gli altri paesi
della NATO, uccidendo i loro civili, in particolare
bambini, distruggendo le installazioni civili, i
ponti, gli edifici della TV, gli ospedali, le
fabbriche ... a colpi di missili Cruise, di bombe a
frammetazione, di uranio impoverito, etc...

Quale tipo di legge internazionale e “umanitaria”
permette alla NATO di distruggere la Jugoslavia? In
nome di quali principi “umanitari” più di 700 bambini
serbi sono stati uccisi durante la campagna di
bombardamenti della NATO? In nome di quali principi
“umanitari” gli Stati Uniti uccidono 1 milione e
mezzo di persone in Irak? In nome di quale principio
“umanitario” gli Stati Uniti hanno ucciso 3 milioni
di persone in Vietnam? In nome di quali principi gli
Stati Uniti hanno fatto circa 400 interventi militari
diretti e innumerevoli azioni segrete nel mondo intero
dopo la seconda guerra mondiale?

E’ dunque chiaro che la distruzione della Jugoslavia e
la guerra civile pianificata in Montenegro non ha
niente a vedere con la “dittatura ultra-nazionalista
di Milosevic”, ma fa evidentemente parte
dell’imperialismo della “comunità internazionale”, che
non ha il minimo rispetto delle leggi internazionali e
umanitarie.

5 Appello: è meglio prevenire che risanare

Se quando è iniziata la distruzione della Jugoslavia
da parte della “comunità internazionale” molte cose
non erano chiare, oggi noi ne sappiamo molto di più
circa le azioni criminali della NATO e tutto indica
che la guerra civile in Montenegro è imminente.
Inoltre, dopo lo scoppio delle guerre nei Balcani
dieci anni orsono, è la prima volta che abbiamo
l’occasione di agire contro il nuovo disastro prima
che le cose accadano.

Per il bene della Jugoslavia e della Serbia, smettiamo
di pensare: “può darsi che questa volta non accada”;
al contrario, facciamo tutto il possibile per evitare
il futuro atteso. I nuovi dirigenti totalitari del
mondo non hanno ne’ compassione ne’ scrupoli. Come
sappiamo, se gli eventi scoppiano, i nostri sforzi
post-mortem di prevenire il dispositivo di distruzione
della NATO, saranno nulli, e l’opinione pubblica sarà
di nuovo schiacciata, manipolata dalla NATO, la CIA,
il Pentagono, e i principali organi della propaganda
occidentale.
Dunque, nei prossimi mesi, focalizziamoci sulla
situazione del Montenegro, spiegando in tutti i modi
possibili all’opinione pubblica mondiale la nuova
aggressione pianificata dalla NATO e denunciando le
prossime menzogne sulla responsabilità della Serbia
nello scoppio della guerra civile attesa.


[un ringraziamento ad Alessandra per averci fornito la traduzione!]


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The "international community" strikes again

"DEJA VUE" or Here We Go Again!!!

The murder of Goran Zugic, national security adviser of Montenegro,
possibly
indicates the
beginning of violence and civil war in Montenegro
By Emil Vlajki

There is no coincidence in politics, particularly when it is a question
of
deadly deeds of the so-called "international community". During the last
ten
years of the destruction of Yugoslavia, the US-NATO machinery was
provoking
murders and telling lies each time it wanted to achieve some political
goal.
Western secret services were involved in the bread-line massacres in
Sarajevo, they invented "Serb concentration and rape camps" in Bosnia,
arranged "Racak massacre", lied about 100 000 dead ethnic Albanians
"murdered by the Serbs" in Kosovo, etc. And each of these (real or
imaginary) bloody events has led to a higher degree of military and
economic
colonization of the Balkans.

The next step planned by the "international community" is to occupy,
"for
humanitarian purposes", the Montenegrin coast. To achieve this goal it
is
acting in three combined ways:
-It encourages the independence of Montenegro;
-It incites ethnic Albanians to attack the southern Serbian region
(Bujanovac, Presevo, Medvedja);
-It organizes a series of political murders in order to destabilize
Yugoslavia and Serbia.

"Elementary…"
The logic behind these "rational" assassinations, massacres and lies is
quite simple. Because "it is obvious" that Serbs under the rule of
Milosevic
are nothing but "brutal killers", it is "only natural" that their "evil
instincts" push them permanently into committing murders. For example,
in
Sarajevo controlled by Muslims, "it was obvious" that the bread-line
massacres "could not have been committed by anybody but the Serbs". Now
it
is also "clear" that the murder of Goran Zugic, the close friend of
Djukanovic, "was certainly ordered" by Milosevic.

However, considering the political context, this assumption is
completely
erroneous. One week from now, two important local elections (in the
towns of
Podgorica and Hercegnovi) will be held in Montenegro. It is extremely
important for the "international community" to see Djukanovic as a
winner.
If so, it would be proof that billions of dollars recently invested in
this
Yugoslav republic in order to bribe its population, has been justified.
Thus
the referendum on independence could be announced soon. To increase
chances
of electoral victory, the murder of Goran Zugic is quite useful for the
ruling Montenegro establishment. For instance, it could influence the
final
vote of about one to two percent of the still undecided Montenegrins.
They
would think that this murder was committed by Milosevic and, by
protesting
against this brutal policy, they could vote in favor of Djukanovic. That
would be just enough to assure electoral victory.
On the other hand, the pro-Serb tendency in Montenegro, or Milosevic
himself, have no reason to assassinate anybody close to Djukanovic. A
week
before the most crucial election in Podgorica and Hercegnovi, they know
very
well that they would be immediately accused of the murder and would risk
losing an important percentage of voters.

The civil war is knocking on the door

Once again, through the murder of Goran Zugic, it shows how the
"international community" is continuing brutally and shamelessly the
dissolution of Yugoslavia and Serbia. This is only the beginning of what
will probably follow in the autumn (regardless of the referendum): a
deadly
split of the Montenegrin population, provocation of the army, new
arranged
massacres, new lies about the "evil Serbs", renewed bombing of Serbia
and,
finally, the occupation of Montenegro's Adriatic coast by the US-NATO-EC
coalition. I am aware that nobody believes this scenario and I
understand
that it is probably quite human not to do so. I am also aware that when
these tragic events start many people will find again Milosevic
responsible
for the new genocide of the Serbs. Feeling frightened and impotent, they
will not be able to open their eyes and see those ruling the new
totalitarian world through economic and military power, through bombing,
lies, destruction, genocide, occupation and neo-colonial exploitation of
the
poor countries. God have mercy on their bribed and pitiful souls.


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Montenegro nearer independence than ever-Djukanovic

By Davor Huic


DUBROVNIK, Croatia, July 11 (Reuters) - Montenegrin President Milo
Djukanovic
said on Tuesday his republic was closer than ever to calling a
referendum on
independence and urged the West to help avoid a military conflict with
Serbia.

``Unfortunately, Belgrade's irresponsible behaviour brings us closer to
that
option (of calling a referendum) every day,'' Djukanovic told reporters
after
meeting his counterparts from Croatia, Slovenia and the Czech Republic.

``Today we are closer to becoming an independent state than we were
yesterday,'' he added.

Western leaders have cautioned Montenegro against calling an
independence
referendum, fearful that it could lead to a new conflict in the Balkans.

But the Western-leaning reformist Montenegrin president said the
international community's ``policies and honour'' were at stake over
Montenegro and called for Western help.

Czech President Vaclav Havel urged NATO to stage a show of force to
prevent
Yugoslav President Slobodan Milosevic from using his troops to crack
down on
Montenegro.

``Apart from political options, there are alternatives, which consist of
a
demonstration of force,'' he said, adding that he was speaking as a
leader of
a NATO member country.

``The international community looked on events (in former Yugoslavia)
with
surprise and abhorrence and reacted too late. It should not be repeated
a
fifth time,'' he said in reference to bloody conflicts in Slovenia,
Croatia,
Bosnia and Kosovo which followed Yugoslavia's disintegration.

PATIENCE RUNNING OUT

The four presidents, who also included Croatia's Stipe Mesic and
Slovenia's
Milan Kucan, backed the Montenegrin parliament's recent decision to
boycott
federal elections.

Montenegro rejected fresh changes to the Yugoslav constitution under
which
the federal president -- currently Milosevic -- and the upper chamber of
parliament would be directly elected, thereby bypassing Montenegrin
parliament.

The changes would enable Milosevic, indicted for war crimes by a U.N.
tribunal, to extend his rule for another mandate.

Djukanovic told reporters the constitutional changes effectively
destroyed
the Yugoslav federation and Montenegro might now have to fend for
itself.

``We have been patient out of respect for the world's wish not to stir
things
up and because we wanted to democratise the country. But there are
limits to
our patience as well,'' he said.

``Montenegro is not going to sacrifice its future so that the dictator
in
Belgrade can rule forever.''

Djukanovic, who has threatened a referendum for almost a year but held
back
from naming a date, said Montenegro would be ``very careful'' in
choosing the
right moment and would exercise maximum restraint.

``We shall do everything we can to avoid a new conflict, but it is not
only
up to Montenegro...If there is a conflict we shall be able to defend
ourselves.''

The four presidents signed a joint statement saying the latest events in
Yugoslavia were seriously threatening democracy and putting Montenegro
at a
disadvantage within the federation.

The statement also defended Montenegro's right to self-determination.

09:16 07-11-00


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IMPORTANTE DOCUMENTAZIONE SUL MONTENEGRO E DINTORNI SECONDO GLI USA

http://www.usip.org/library/regions/montenegro.html

United States Institute of Peace Library

-

Library's Internet Links

Montenegro Web Links

Below are links by topical categories to resources primarily in English
providing information on Montenegro, one of two republics comprising the
Federal Republic of Yugoslavia. For related web links, see Regional
Resources: Europe. For a comprehensive list of work on the Balkans
produced by the Institute, see The Balkans: In-Depth.

General Resources
Government Agencies and International Organizations
Human Rights and Refugees
Maps and Guides
Media and News Sources
These links complement the USIP Special Report: Montenegro--and more--at
risk in html and PDF (requires Adobe® Acrobat® Reader to view).


General Resources
The sites below collect links to other Internet resources which describe
the background, history politics of Montenegro.


INCORE guide to Internet sources on conflict and ethnicity in Serbia and
Montenegro
A selective collection of annotated links to sources for news, articles
and documents, NGOs, maps, etc. from the Initiative on Conflict
Resolution
& Ethnicity.

International Cultural Center (ICC) Library--Eastern Europe Links:
Montenegro
>From Texas Tech University, annotated links to government, internet search
tools (with automatic searches from three search engines), and other
useful general resources.
Montenegrin Association of America
Links to information on Montenegro covering geography, history,
religion,
politics and other topics.

Slavophilia: Slavic and East European Resources
Web site contains an extensive collection of links, many of them
annotated, accessed through a subject index, country index and search
engine. Yugoslavia links are organized by subject category, with the
language of each external web site (Bosnian, English, etc.) identified.
Sources on the Balkan Peninsula: Yugoslavia
A collection of links compiled by the Hellenic Resources Institute and
posted on their network, covering news sources, agencies, organizations,
political parties, and lists of links from commercial search engines
such
as Yahoo! and Alta Vista.


Government Agencies and International Organizations
Federal Republic of Yugoslavia
Constitution of the Federal Republic of Yugoslavia
Text of the Constitution from the Federal Ministry for Foreign Affairs,
Federal Republic of Yugoslavia.

Constitution of the Republic of Montenegro
Text of the Constitution from the Federal Ministry for Foreign Affairs,
Federal Republic of Yugoslavia.

Facts about Montenegro
Information on the assembly, president and government of the Republic of
Montenegro from the Federal Ministry for Foreign Affairs, Federal
Republic
of Yugoslavia.

Federal Republic of Yugoslavia Official Web Site
News, information and press statements from the Secretariat of
Information, Federal Republic of Yugoslavia.

Organization for Security and Cooperation in Europe (OSCE)
Organization for Security and Cooperation in Europe (OSCE)
Web site of the OSCE includes news, a newsletter, journals, press
releases, and a documents archive. Includes a link to Montenegro under
the
Office for Democratic Institutions and Human Rights, describing the
action
plan for 2000.

United Nations
United Nations Resolution 1207 (1998)
Security Council Resolution 1207 (1998) on the Letters from the
President
of the International Tribunal for the Former Yugoslavia to the President
of the Security Council, adopted by the Security Council at its 3944th
meeting, on 17 November 1998.

United States
U.S. Agency for International Development (USAID)
A search for "montenegro" on the web site for USAID yields a January 31,
2000 press release on a grant to Montenegro and a Serbia and Montenegro
Situation Report from the Office of Transition Initiatives dated
September
27, 1999, among other documents.

U.S. Department of State, International Information Programs: Washington
File Archives
A keyword search on "montenegro" yields documents from the Public
Diplomacy Query (PDQ) database, including State Department press
briefings
and travel warnings, White House statements and a wide-range of U.S.
agency-produced documents.

U.S. Department of State: Serbia and Montenegro
U.S.Department of State's site to official statements and press
briefings
on Serbia and Montenegro, including specific statements on Secretary
Albright meeting Prime Minister Vujanovic from February 3, 2000 and
stability in Montenegro from March 30, 1999.

U.S. European Command: Serbia and Montenegro
United States European Command links to country information, briefings
and
statements from the Dept. of State, the White House, NATO, and other
groups, and a link to the U.S. Embassy in Belgrade, among others.
Includes
a description of the Synthetic Environments for National Security
Estimates (SENSE) exercise with Montengro, February 22-26, 1999.


Human Rights and Refugees
Annual Report 1999: Federal Republic of Yugoslavia (Serbia and
Montenegro)
>From the International Helsinki Federation for Human Rights, this
comprehensive report focuses on Serbia, Kosovo and Montengro, with
sections on independence of the judiciary, protection of minorities and
accountability for war crimes.

Montenegrin Helsinki Committee for Human Rights
>From the International Helsinki Federation for Human Rights, this web page
provides background information, contacts and a description of current
projects.

Refugees in the Federal Republic of Yugoslavia
Contains statements from the Secretariat of Information, Federal
Republic
of Yugoslavia on the refugee problem in the FRY with reference to Annex
VII of the Dayton Agreement.

1999 Country Report on Human Rights Practices :Serbia-Montenegro
Extensive report from the Bureau of Democracy, Human Rights, and Labor
of
the U.S. Department of State.

Yugoslavia Human Rights
Contains statements from the Secretariat of Information, Federal
Republic
of Yugoslavia on the rights of the members of national minorities, the
constitutional and legal regulations, and international treaties, with
reference to the Constitution of the Federal Republic of Yugoslavia.


Maps and Guides
CIA Factbook: Serbia and Montenegro
Basic facts on Serbia and Montenegro prepared by the U.S. Central
Intelligence Agency.

Political Map of Serbia
Maps detailing political, ethnic, economic, etc. terrain in Serbia,
prepared by the U.S. Central Intelligence Agency. Part of the larger
Balkans Regional Atlas, which also covers Bosnia and Herzegovina,
Croatia
and the Former Yugoslav Republic of Macedonia.

Serbia Maps
Maps from the Perry-Castaneda Library Map Collection of the University
of
Texas at Austin. These maps were produced by the U.S. Central
Intelligence
Agency and the Defense Mapping Agency.


Media and News Sources
Radio B92
Radio B92 was closed down and sealed off April 2, 1999 by the Serbian
authorities. The English language service on the web site has been
suspended. The web site links to the latest English bulletin before the
ban and and archives in Real Audio, HTML text or PDF. Includes
information
in English and Serbian.

Balkan Media & Policy Monitor
The Balkan Media & Policy Monitor is a digest, culling artcles from
other
publications, with links to full text in cited publications.

Eurasia Research Center Balkan News Page: Montenegro
Good links to selected news sources and search engines which perform an
automated search for news stories on Montenegro.

Montenegro Journal of Foreign Policy
Published by the Association for the Study of Foreign Policy in Kotor,
Montenegro, coverage includes foreign policy research on Southeastern
Europe, with links to full text articles.

Radio Antena M
Radio Antena M, independent radio network and described as "the free
voice
of Montenegro." Requires Real Player.

Radio Free Europe/Radio Liberty
The RFE/RL Newsline for Southeastern Europe, a daily report of
developments in the region, contains news covering Montenegro.
Subscription through e-mail is also avaiable.

REECA Web: Electronic Resources on the Balkans
Links to several Serbian and Montenegrin newspapers, journal and
magazines.



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