Da: ICDSM Italia
Data: Gio 4 Mar 2004 14:44:45 Europe/Rome
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Oggetto: [icdsm-italia] Caso Telekom Serbia
Caso Telekom Serbia:
complici di un dittatore sanguinario
o servi stupidi degli Stati Uniti d'America?
1. Introduzione e link utili
2. In che cosa consiste lo "scandalo di Telekom Serbia" ?
3. Una nota sulla campagna di finanziamento dell'ICDSM
=== 1 ===
INTRODUZIONE
"...non so come mai mi ci hanno tirato dentro... in Jugoslavia io ci
sono andato solo in viaggio di nozze..."
(Clemente Mastella, esponente politico democristiano. Fonte:
http://www.exju.org/ )
"...in quegli anni le truppe di Milosevic, regolari e irregolari,
massacravano migliaia di musulmani. Si era in flagranza di reato..."
(Guido Rampoldi, disinformatore, editorialista di "Repubblica". Fonte:
http://www.repubblica.it/2003/j/sezioni/politica/telekomserbiaquattro/
rampo/rampo.html )
"...in quel modo furono arricchiti i fondi dello Stato di Milosevic che
gli sono serviti a stringere il cerchio e la minaccia militare intorno
al Montenegro. Chiunque allora aiutava Milosevic in qualche modo
contribuiva alla guerra nei Balcani...''
(Milo Djukanovic, ex presidente del Montenegro sotto inchiesta per
contrabbando e legami con la camorra italiana. Fonte:
http://www.ansa.it/balcani/serbiamontenegro/20040229165932859482.html )
"...noi con Milosevic abbiamo fatto la guerra, e in quel periodo Bossi
era li' ad esprimergli solidarieta'..."
(Massimo D'Alema, criminale di guerra. Fonte:
http://it.news.yahoo.com/040229/2/2ofx3.html )
"...frasi d'indignazione fissate su un taccuino per drenare la rabbia.
[Piero Fassino, segretario DS,] ha visto per mesi il suo nome collegato
ad una storia di tangenti, 'associato ad accuse infamanti, ad una
colossale montatura'. Ha assistito all'amarezza di sua madre,
ottantenne..."
(Fonte:
http://www.repubblica.it/2003/j/sezioni/politica/telekomserbiaquattro/
fermate/fermate.html )
Le piu' recenti dichiarazioni in merito al "caso Telekom Serbia" ed ai
lavori della relativa commissione parlamentare d'inchiesta, rilasciate
da esponenti politici di centro-sinistra e di centro-destra in una
sorta di ping-pong polemico, non chiariscono niente di quello che
sarebbe effettivamente successo ne' tantomeno aiutano a comprendere
quale sia in effetti la materia del contendere.
L'unica cosa che chiaramente emerge e' che tutti i protagonisti e
commentatori italiani fanno a gara a "chi la spara piu' grossa" contro
Slobodan Milosevic e contro quella Jugoslavia, invariabilmente indicata
come "dittatura" e regno del "terrore".
Si tratta dunque di una mera esercitazione retorica? Certamente si: una
esercitazione di retorica propagandistica, che dimostra solamente a
quale livello di abiezione morale sia usa la classe dirigente italiana.
Una classe dirigente storicamente trasformista, ipocrita, vigliacca,
servile, bugiarda, faccendiera, criminale eppure sempre "brava gente".
Una classe dirigente che decide amicizie ed alleanze in base alla
convenienza del momento, ma che e' sempre pronta a tradirle quando il
vento soffia da un'altra parte.
L'esatto contrario, insomma, della personalita' politica di Slobodan
Milosevic. Milosevic, vittima esemplare del Nuovo Ordine Mondiale,
nell'aula dell'Aia combatte ancora dignitosamente, in solitudine e
nell'omerta' totale dei media, una battaglia impari per la verita'
storica e per la indipendenza del suo paese. (Italo Slavo)
LINK UTILI
Dini accusa: l'inchiesta su Telecom-Serbia è manovrata dalla Cia. Da
"Il Manifesto",1 Marzo 2001
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/819
Una compromettente (?) dichiarazione di Antonio Martino
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/2749
Dini: qualcuno in alto ha pagato Marini
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/2756
Telekomica con personaggi
1. I dettagli della piu' fallimentare impresa del colonialismo
economico italiano nei Balcani. Da "Il Manifesto" del 2/9/2003.
2. La voce del padrone, incarnata dall'ex inviato Gelbard, chiarisce
una volta per tutte: guai ai sudditi che cercano di fare affari con i
nostri nemici. Da "Panorama" del 4/9/2003.
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/2766
Lo speciale Telekom Serbia di Repubblica
http://www.repubblica.it/speciale/2003/telekomserbia/index.html
=== 2 ===
[ Riproponiamo questa presa di posizione di ICDSM Italia, gia' diffusa
nello scorso ottobre ma che resta - purtroppo - assolutamente attuale ]
IN CHE COSA CONSISTE LO
"SCANDALO DI TELEKOM SERBIA"?
(Lettera aperta a "Liberazione" dalla Sezione Italiana del
Comitato Internazionale per la Difesa di Slobodan Milosevic)
Fiumi d'inchiostro ed ingorghi di parole sono stati e vengono tuttora
dedicati alla vicenda dell'acquisto di una quota di minoranza di
Telekom Serbia da parte dell'Italia nel 1997.
Particolarmente interessante a riguardo e' l'editoriale di Giovanni
Russo Spena, apparso su "Liberazione" del 28 settembre 2003. Assodato
che lo "scandalo", o meglio il polverone, scatenato soprattutto nelle
ultime settimane attorno alla vicenda serve essenzialmente a fini di
strumentalizzazione politica interna (Russo Spena parla addirittura di
"verminai di Stato"), bisogna tuttavia rilevare che e' impossibile
capire, nel merito, su che cosa si stia effettivamente polemizzando. Lo
"scandalo Telekom Serbia" riguarda uno dei tanti episodi di corruzione
italiana? Oppure si ritiene che tangenti in lire italiane siano state
incassate dall'entourage di Milosevic? Forse si contesta il fallimento
di quella operazione, dal punto di vista economico? O fa scandalo
piuttosto il fatto, in se e per se, che si sia voluta realizzare una
operazione finanziaria con la Jugoslavia di Milosevic (ritenuto un
dittatore sanguinario, vedi una recentissima copertina di "Panorama")?
Andiamo ad esaminare queste ipotesi, una per una.
A tutt'oggi, la magistratura non ha accertato che siano state pagate
tangenti di alcun tipo ad alcuno dei protagonisti italiani, politico o
manager o mediatore che fosse. Viceversa, sono fioccate a raffica
denunce per calunnia e diffamazione contro i cosiddetti
"supertestimoni". Idem sul versante jugoslavo e serbo, dove la locale
magistratura pare abbia avviato una inchiesta su quei fatti solo
qualche giorno fa, e solo in seguito alle forti pressioni del governo
italiano: nessun elemento concreto infatti sussiste a carico di
Milosevic, della sua famiglia o del suo piu' stretto entourage,
nonostante numerosissime siano ormai le inchieste a loro carico, per
reati di tutti i tipi, intentate nell'ambito della campagna
denigratoria condotta dal regime (iperliberista ma profondamente
illiberale) oggi al potere. Gli interrogatori per "Telekom Serbia"
condotti a Belgrado a fine settembre su richiesta dei magistrati
italiani non hanno dato alcun esito, dal punto di vista
dell'accertamento di un qualsivoglia reato.
Piu' verosimili appaiono allora le altre due ipotesi: ovvero che la
polemica sia rispetto all'opportunita' di quella operazione dal punto
di vista finanziario-imprenditoriale, oppure dal punto di vista
strettamente politico, cioe' di politica internazionale. Russo Spena,
legittimamente, non entra nel merito dei risvolti imprenditoriali,
ovvero del successo o meno dell'investimento; ci si attende pero' da
lui, come anche da "Liberazione" ovvero dal PRC, una analisi politica
di merito. Che cosa si evince, in questo senso, dall'articolo di Russo
Spena?
Secondo Russo Spena, "all'epoca dei fatti, la comunita' internazionale
(e il governo USA in primo luogo) aveva investito su Milosevic come
l'uomo della pacificazione nei Balcani, delle liberalizzazioni e delle
privatizzazioni dell'economia jugoslava, di cui molti paesi occidentali
usufruirono."
Dunque, secondo Russo Spena, gli USA volevano la pace nei Balcani, e
per questo si appoggiavano a Milosevic. In realta', ne' l'una ne'
l'altra idea corrispondono al vero: piuttosto, puo' darsi che, dopo gli
accordi di Dayton, ci fosse una linea diplomatica europea di questo
tipo, della quale certamente anche Dini e' stato un rappresentante. Gli
USA, viceversa, preparavano ulteriore destabilizzazione dell'area,
oltre ad un cambiamento di classe dirigente in Serbia: lo dimostrano i
fatti, sui quali non abbiamo nemmeno bisogno di argomentare.
Economicamente, gli USA non investirono neanche un fico secco nella
Jugoslavia di Milosevic: Russo Spena dimostri il contrario, se puo'.
Furono solo pochissimi paesi europei ad interessarsi alle prime
privatizzazioni jugoslave: Italia, Grecia, Francia.
Prosegue Russo Spena: "Successivamente, dopo due anni (...) si
realizzo' il tragico paradosso del governo D'Alema che bombardo', a
Belgrado, manufatti e strutture di telecomunicazioni a partecipazione
azionaria italiana."
Giusto, ma come spiegare questa contraddizione? Anzi: se addirittura
gli USA avessero davvero investito su Milosevic, approfittando della
liberalizzazione dell'economia jugoslava eccetera - come ipotizza Russo
Spena - la contraddizione rappresentata da quei bombardamenti sarebbe
ancora piu' stridente, ed inspiegabile.
"Nutro qualche fondato sospetto che i dossier, in gran parte falsi, sui
quali lavorano le destre in commissione, giungano da Oltreatlantico,
dagli ambienti neoconservatori intorno a Bush, ansiosi di riscrivere,
nell'ottica della guerra preventiva, la storia dei rapporti balcanici
fra paesi europei e la Jugoslavia (presunta comunista) di Milosevic."
E' certo assai probabile che i dossier abbiano questa provenienza. Dini
sin dall'inizio ha parlato esplicitamente, addirittura in Senato, di
"manovali della CIA" (vedi "Il Manifesto",1/3/2001). Tuttavia, i
neoconservatori USA non hanno bisogno di ri-scrivere proprio niente: la
politica USA verso i Balcani negli ultimi 10 anni non e' mai veramente
cambiata: essa e' stata sempre coerentemente ostile alla Jugoslavia. Si
legga ad esempio (su "Panorama" del 4/9/2003) l'intervista a Robert
Gelbard, inviato di Clinton nei Balcani all'epoca dell'acquisto della
società serba da parte della Telecom Italia: "Eravamo contrari
all'operazione ed è falso che l'America incoraggiasse investimenti a
favore di Milosevic". Come puo' Russo Spena asserire il contrario?
Il vero "scandalo di Telekom Serbia" per noi e' allora proprio questo:
e cioe' che si continui ad insistere, a sinistra come a destra, con
l'uso ossessivo dei soliti luoghi comuni sulla Jugoslavia di Milosevic,
nonostante tutto quello che e' successo nel frattempo. Vale a dire a
piu' di 12 anni dalla scelta occidentale di approvare le secessioni; a
piu' di 4 anni dai bombardamenti su Belgrado; a piu' di due anni dalla
cattura di Milosevic da parte dell'illegale e politico "tribunale"
dell'Aia. E mentre resta ancora drammaticamente aperta la crisi
balcanica in tutti i suoi aspetti - a partire dalla situazione ignobile
del Kosovo, trasformato oggi in campo di concentramento e di sterminio,
sorvegliato da aguzzini NATO, per tutte le minoranze non albanesi come
anche per gli albanesi-kosovari democratici.
In realta' quella che emerge dallo scritto di Russo Spena e' una
interpretazione maliziosa, contraddittoria, ma per un verso corretta
delle politiche di Milosevic: politiche da leader socialista moderato,
mirate ad addivenire ad accordi con l'Occidente ed a sostenere
l'economia nazionale nell'epoca della guerra e delle sanzioni,
conservando pero' allo Stato quote di controllo ("golden share") in
tutti i settori strategici. Il centrosinistra al governo nell'Italia di
quegli anni faceva le stesse identiche cose: e cioe' le privatizzazioni
con il "golden share". Ed il partito di Russo Spena, allora, appoggiava
quelle politiche.
L'operazione "Telekom Serbia" fu dunque una legittima operazione tra
due Stati che perseguivano ciascuno il proprio interesse nazionale. Al
di la' di possibili malversazioni - mai da escludere conoscendo il
nostro paese, ma ancora indimostrate - ed al di la' degli aspetti
relativi al successo o meno dell'investimento in quanto tale, il vero
"fallimento" della operazione e' consistito nel suo essere indigesta ed
inaccettabile al padrone statunitense, che non voleva ne' la pace ne'
tantomeno la normalizzazione dei rapporti tra Jugoslavia e resto del
mondo.
Certo, proprio la Serbia - ma quella di oggi e non quella di Milosevic!
- si configura ormai come caso esemplare di privatizzazione selvaggia,
di svendita agli stranieri, con tutto quanto di tragico questo comporta
dal punto di vista sociale ed umano. Di questo, e di centomila scandali
reali inerenti alla selvaggia ricolonizzazione economica dei Balcani,
Russo Spena dovrebbe anche occuparsi.
ICDSM - Sezione Italiana
5 ottobre 2003
=== 3 ===
Una nota sulla campagna di finanziamento dell'ICDSM
La Sezione Italiana dell'ICDSM ringrazia tutti quelli che hanno finora
contribuito alla campagna di finanziamento per la difesa di Milosevic.
La richiesta dell'ICDSM internazionale, tuttavia, e' che tali sforzi
vengano RADDOPPIATI nel prossimo futuro, poiche' le spese sono ingenti.
Non esistono altre fonti di finanziamento: la situazione a Belgrado e'
irrespirabile, i lavoratori ... non lavorano, chi ha i soldi per
mangiare li tiene stretti e non rischia certo la galera in attivita'
politiche o di solidarieta' a favore di Milosevic, che viene presentato
dai media laggiu' esattamente come da noi, cioe' come un dittatore
criminale e ferrovecchio. I nuovi ricchi votano i partiti
filo-occidentali e di destra e non appoggiano certo Milosevic. Per di
piu', alla campagna per Milosevic l'SPS e' sostanzialmente ESTRANEO,
poiche' la leadership parlamentare di quel partito ha scelto una linea
accomodante con Kostunica ed e' in rotta di collisione con il gruppo
organizzatosi attorno a SLOBODA (sezione belgradese dell'ICDSM).
A tutti deve essere infine chiaro che non esiste alcun "tesoro
nascosto" di Milosevic e che il nostro impegno e' insostituibile ed
indispensabile.
Per contribuire dall'Italia:
Conto Corrente Postale numero 86557006
intestato ad Adolfo Amoroso, ROMA
causale: DIFESA MILOSEVIC
Per contatti:
ICDSM - Sezione Italiana
c/o GAMADI, Via L. Da Vinci 27
00043 Ciampino (Roma)
email: icdsm-italia@...
Data: Gio 4 Mar 2004 14:44:45 Europe/Rome
A: This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.
Oggetto: [icdsm-italia] Caso Telekom Serbia
Caso Telekom Serbia:
complici di un dittatore sanguinario
o servi stupidi degli Stati Uniti d'America?
1. Introduzione e link utili
2. In che cosa consiste lo "scandalo di Telekom Serbia" ?
3. Una nota sulla campagna di finanziamento dell'ICDSM
=== 1 ===
INTRODUZIONE
"...non so come mai mi ci hanno tirato dentro... in Jugoslavia io ci
sono andato solo in viaggio di nozze..."
(Clemente Mastella, esponente politico democristiano. Fonte:
http://www.exju.org/ )
"...in quegli anni le truppe di Milosevic, regolari e irregolari,
massacravano migliaia di musulmani. Si era in flagranza di reato..."
(Guido Rampoldi, disinformatore, editorialista di "Repubblica". Fonte:
http://www.repubblica.it/2003/j/sezioni/politica/telekomserbiaquattro/
rampo/rampo.html )
"...in quel modo furono arricchiti i fondi dello Stato di Milosevic che
gli sono serviti a stringere il cerchio e la minaccia militare intorno
al Montenegro. Chiunque allora aiutava Milosevic in qualche modo
contribuiva alla guerra nei Balcani...''
(Milo Djukanovic, ex presidente del Montenegro sotto inchiesta per
contrabbando e legami con la camorra italiana. Fonte:
http://www.ansa.it/balcani/serbiamontenegro/20040229165932859482.html )
"...noi con Milosevic abbiamo fatto la guerra, e in quel periodo Bossi
era li' ad esprimergli solidarieta'..."
(Massimo D'Alema, criminale di guerra. Fonte:
http://it.news.yahoo.com/040229/2/2ofx3.html )
"...frasi d'indignazione fissate su un taccuino per drenare la rabbia.
[Piero Fassino, segretario DS,] ha visto per mesi il suo nome collegato
ad una storia di tangenti, 'associato ad accuse infamanti, ad una
colossale montatura'. Ha assistito all'amarezza di sua madre,
ottantenne..."
(Fonte:
http://www.repubblica.it/2003/j/sezioni/politica/telekomserbiaquattro/
fermate/fermate.html )
Le piu' recenti dichiarazioni in merito al "caso Telekom Serbia" ed ai
lavori della relativa commissione parlamentare d'inchiesta, rilasciate
da esponenti politici di centro-sinistra e di centro-destra in una
sorta di ping-pong polemico, non chiariscono niente di quello che
sarebbe effettivamente successo ne' tantomeno aiutano a comprendere
quale sia in effetti la materia del contendere.
L'unica cosa che chiaramente emerge e' che tutti i protagonisti e
commentatori italiani fanno a gara a "chi la spara piu' grossa" contro
Slobodan Milosevic e contro quella Jugoslavia, invariabilmente indicata
come "dittatura" e regno del "terrore".
Si tratta dunque di una mera esercitazione retorica? Certamente si: una
esercitazione di retorica propagandistica, che dimostra solamente a
quale livello di abiezione morale sia usa la classe dirigente italiana.
Una classe dirigente storicamente trasformista, ipocrita, vigliacca,
servile, bugiarda, faccendiera, criminale eppure sempre "brava gente".
Una classe dirigente che decide amicizie ed alleanze in base alla
convenienza del momento, ma che e' sempre pronta a tradirle quando il
vento soffia da un'altra parte.
L'esatto contrario, insomma, della personalita' politica di Slobodan
Milosevic. Milosevic, vittima esemplare del Nuovo Ordine Mondiale,
nell'aula dell'Aia combatte ancora dignitosamente, in solitudine e
nell'omerta' totale dei media, una battaglia impari per la verita'
storica e per la indipendenza del suo paese. (Italo Slavo)
LINK UTILI
Dini accusa: l'inchiesta su Telecom-Serbia è manovrata dalla Cia. Da
"Il Manifesto",1 Marzo 2001
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/819
Una compromettente (?) dichiarazione di Antonio Martino
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/2749
Dini: qualcuno in alto ha pagato Marini
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/2756
Telekomica con personaggi
1. I dettagli della piu' fallimentare impresa del colonialismo
economico italiano nei Balcani. Da "Il Manifesto" del 2/9/2003.
2. La voce del padrone, incarnata dall'ex inviato Gelbard, chiarisce
una volta per tutte: guai ai sudditi che cercano di fare affari con i
nostri nemici. Da "Panorama" del 4/9/2003.
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/2766
Lo speciale Telekom Serbia di Repubblica
http://www.repubblica.it/speciale/2003/telekomserbia/index.html
=== 2 ===
[ Riproponiamo questa presa di posizione di ICDSM Italia, gia' diffusa
nello scorso ottobre ma che resta - purtroppo - assolutamente attuale ]
IN CHE COSA CONSISTE LO
"SCANDALO DI TELEKOM SERBIA"?
(Lettera aperta a "Liberazione" dalla Sezione Italiana del
Comitato Internazionale per la Difesa di Slobodan Milosevic)
Fiumi d'inchiostro ed ingorghi di parole sono stati e vengono tuttora
dedicati alla vicenda dell'acquisto di una quota di minoranza di
Telekom Serbia da parte dell'Italia nel 1997.
Particolarmente interessante a riguardo e' l'editoriale di Giovanni
Russo Spena, apparso su "Liberazione" del 28 settembre 2003. Assodato
che lo "scandalo", o meglio il polverone, scatenato soprattutto nelle
ultime settimane attorno alla vicenda serve essenzialmente a fini di
strumentalizzazione politica interna (Russo Spena parla addirittura di
"verminai di Stato"), bisogna tuttavia rilevare che e' impossibile
capire, nel merito, su che cosa si stia effettivamente polemizzando. Lo
"scandalo Telekom Serbia" riguarda uno dei tanti episodi di corruzione
italiana? Oppure si ritiene che tangenti in lire italiane siano state
incassate dall'entourage di Milosevic? Forse si contesta il fallimento
di quella operazione, dal punto di vista economico? O fa scandalo
piuttosto il fatto, in se e per se, che si sia voluta realizzare una
operazione finanziaria con la Jugoslavia di Milosevic (ritenuto un
dittatore sanguinario, vedi una recentissima copertina di "Panorama")?
Andiamo ad esaminare queste ipotesi, una per una.
A tutt'oggi, la magistratura non ha accertato che siano state pagate
tangenti di alcun tipo ad alcuno dei protagonisti italiani, politico o
manager o mediatore che fosse. Viceversa, sono fioccate a raffica
denunce per calunnia e diffamazione contro i cosiddetti
"supertestimoni". Idem sul versante jugoslavo e serbo, dove la locale
magistratura pare abbia avviato una inchiesta su quei fatti solo
qualche giorno fa, e solo in seguito alle forti pressioni del governo
italiano: nessun elemento concreto infatti sussiste a carico di
Milosevic, della sua famiglia o del suo piu' stretto entourage,
nonostante numerosissime siano ormai le inchieste a loro carico, per
reati di tutti i tipi, intentate nell'ambito della campagna
denigratoria condotta dal regime (iperliberista ma profondamente
illiberale) oggi al potere. Gli interrogatori per "Telekom Serbia"
condotti a Belgrado a fine settembre su richiesta dei magistrati
italiani non hanno dato alcun esito, dal punto di vista
dell'accertamento di un qualsivoglia reato.
Piu' verosimili appaiono allora le altre due ipotesi: ovvero che la
polemica sia rispetto all'opportunita' di quella operazione dal punto
di vista finanziario-imprenditoriale, oppure dal punto di vista
strettamente politico, cioe' di politica internazionale. Russo Spena,
legittimamente, non entra nel merito dei risvolti imprenditoriali,
ovvero del successo o meno dell'investimento; ci si attende pero' da
lui, come anche da "Liberazione" ovvero dal PRC, una analisi politica
di merito. Che cosa si evince, in questo senso, dall'articolo di Russo
Spena?
Secondo Russo Spena, "all'epoca dei fatti, la comunita' internazionale
(e il governo USA in primo luogo) aveva investito su Milosevic come
l'uomo della pacificazione nei Balcani, delle liberalizzazioni e delle
privatizzazioni dell'economia jugoslava, di cui molti paesi occidentali
usufruirono."
Dunque, secondo Russo Spena, gli USA volevano la pace nei Balcani, e
per questo si appoggiavano a Milosevic. In realta', ne' l'una ne'
l'altra idea corrispondono al vero: piuttosto, puo' darsi che, dopo gli
accordi di Dayton, ci fosse una linea diplomatica europea di questo
tipo, della quale certamente anche Dini e' stato un rappresentante. Gli
USA, viceversa, preparavano ulteriore destabilizzazione dell'area,
oltre ad un cambiamento di classe dirigente in Serbia: lo dimostrano i
fatti, sui quali non abbiamo nemmeno bisogno di argomentare.
Economicamente, gli USA non investirono neanche un fico secco nella
Jugoslavia di Milosevic: Russo Spena dimostri il contrario, se puo'.
Furono solo pochissimi paesi europei ad interessarsi alle prime
privatizzazioni jugoslave: Italia, Grecia, Francia.
Prosegue Russo Spena: "Successivamente, dopo due anni (...) si
realizzo' il tragico paradosso del governo D'Alema che bombardo', a
Belgrado, manufatti e strutture di telecomunicazioni a partecipazione
azionaria italiana."
Giusto, ma come spiegare questa contraddizione? Anzi: se addirittura
gli USA avessero davvero investito su Milosevic, approfittando della
liberalizzazione dell'economia jugoslava eccetera - come ipotizza Russo
Spena - la contraddizione rappresentata da quei bombardamenti sarebbe
ancora piu' stridente, ed inspiegabile.
"Nutro qualche fondato sospetto che i dossier, in gran parte falsi, sui
quali lavorano le destre in commissione, giungano da Oltreatlantico,
dagli ambienti neoconservatori intorno a Bush, ansiosi di riscrivere,
nell'ottica della guerra preventiva, la storia dei rapporti balcanici
fra paesi europei e la Jugoslavia (presunta comunista) di Milosevic."
E' certo assai probabile che i dossier abbiano questa provenienza. Dini
sin dall'inizio ha parlato esplicitamente, addirittura in Senato, di
"manovali della CIA" (vedi "Il Manifesto",1/3/2001). Tuttavia, i
neoconservatori USA non hanno bisogno di ri-scrivere proprio niente: la
politica USA verso i Balcani negli ultimi 10 anni non e' mai veramente
cambiata: essa e' stata sempre coerentemente ostile alla Jugoslavia. Si
legga ad esempio (su "Panorama" del 4/9/2003) l'intervista a Robert
Gelbard, inviato di Clinton nei Balcani all'epoca dell'acquisto della
società serba da parte della Telecom Italia: "Eravamo contrari
all'operazione ed è falso che l'America incoraggiasse investimenti a
favore di Milosevic". Come puo' Russo Spena asserire il contrario?
Il vero "scandalo di Telekom Serbia" per noi e' allora proprio questo:
e cioe' che si continui ad insistere, a sinistra come a destra, con
l'uso ossessivo dei soliti luoghi comuni sulla Jugoslavia di Milosevic,
nonostante tutto quello che e' successo nel frattempo. Vale a dire a
piu' di 12 anni dalla scelta occidentale di approvare le secessioni; a
piu' di 4 anni dai bombardamenti su Belgrado; a piu' di due anni dalla
cattura di Milosevic da parte dell'illegale e politico "tribunale"
dell'Aia. E mentre resta ancora drammaticamente aperta la crisi
balcanica in tutti i suoi aspetti - a partire dalla situazione ignobile
del Kosovo, trasformato oggi in campo di concentramento e di sterminio,
sorvegliato da aguzzini NATO, per tutte le minoranze non albanesi come
anche per gli albanesi-kosovari democratici.
In realta' quella che emerge dallo scritto di Russo Spena e' una
interpretazione maliziosa, contraddittoria, ma per un verso corretta
delle politiche di Milosevic: politiche da leader socialista moderato,
mirate ad addivenire ad accordi con l'Occidente ed a sostenere
l'economia nazionale nell'epoca della guerra e delle sanzioni,
conservando pero' allo Stato quote di controllo ("golden share") in
tutti i settori strategici. Il centrosinistra al governo nell'Italia di
quegli anni faceva le stesse identiche cose: e cioe' le privatizzazioni
con il "golden share". Ed il partito di Russo Spena, allora, appoggiava
quelle politiche.
L'operazione "Telekom Serbia" fu dunque una legittima operazione tra
due Stati che perseguivano ciascuno il proprio interesse nazionale. Al
di la' di possibili malversazioni - mai da escludere conoscendo il
nostro paese, ma ancora indimostrate - ed al di la' degli aspetti
relativi al successo o meno dell'investimento in quanto tale, il vero
"fallimento" della operazione e' consistito nel suo essere indigesta ed
inaccettabile al padrone statunitense, che non voleva ne' la pace ne'
tantomeno la normalizzazione dei rapporti tra Jugoslavia e resto del
mondo.
Certo, proprio la Serbia - ma quella di oggi e non quella di Milosevic!
- si configura ormai come caso esemplare di privatizzazione selvaggia,
di svendita agli stranieri, con tutto quanto di tragico questo comporta
dal punto di vista sociale ed umano. Di questo, e di centomila scandali
reali inerenti alla selvaggia ricolonizzazione economica dei Balcani,
Russo Spena dovrebbe anche occuparsi.
ICDSM - Sezione Italiana
5 ottobre 2003
=== 3 ===
Una nota sulla campagna di finanziamento dell'ICDSM
La Sezione Italiana dell'ICDSM ringrazia tutti quelli che hanno finora
contribuito alla campagna di finanziamento per la difesa di Milosevic.
La richiesta dell'ICDSM internazionale, tuttavia, e' che tali sforzi
vengano RADDOPPIATI nel prossimo futuro, poiche' le spese sono ingenti.
Non esistono altre fonti di finanziamento: la situazione a Belgrado e'
irrespirabile, i lavoratori ... non lavorano, chi ha i soldi per
mangiare li tiene stretti e non rischia certo la galera in attivita'
politiche o di solidarieta' a favore di Milosevic, che viene presentato
dai media laggiu' esattamente come da noi, cioe' come un dittatore
criminale e ferrovecchio. I nuovi ricchi votano i partiti
filo-occidentali e di destra e non appoggiano certo Milosevic. Per di
piu', alla campagna per Milosevic l'SPS e' sostanzialmente ESTRANEO,
poiche' la leadership parlamentare di quel partito ha scelto una linea
accomodante con Kostunica ed e' in rotta di collisione con il gruppo
organizzatosi attorno a SLOBODA (sezione belgradese dell'ICDSM).
A tutti deve essere infine chiaro che non esiste alcun "tesoro
nascosto" di Milosevic e che il nostro impegno e' insostituibile ed
indispensabile.
Per contribuire dall'Italia:
Conto Corrente Postale numero 86557006
intestato ad Adolfo Amoroso, ROMA
causale: DIFESA MILOSEVIC
Per contatti:
ICDSM - Sezione Italiana
c/o GAMADI, Via L. Da Vinci 27
00043 Ciampino (Roma)
email: icdsm-italia@...