A CHE COSA SERVONO GLI STORICI ?

Personaggi ed interpreti:
Protagonista: Raoul Pupo, storico.
Comparse: Spazzali, Casini, Fascíno, Sinagra, Tito e Mussolini.


Trieste, martedi 9 marzo 2004. Un variegato pubblico partecipa alla
presentazione del libro "Foibe". Autori, gli storici di
"centrosinistra" Pupo e Spazzali.

Dei due e' presente solo il primo. Dopo una serie di interventi critici
da parte del pubblico, e specialmente da parte di persone bene
informate sull'argomento, uno degli organizzatori si spazientisce ed
afferma, papale papale, che "chi gia' conosce l'argomento non è il caso
che venga a parlare a queste presentazioni perché poi facciamo
confusione alla gente che viene a sentire e non conosce l'argomento".

Venerdì 12 marzo 2004 invece a Trieste c'era Casini, accompagnato da
una nutrita scorta anche a rendere omaggio sulla "foiba". Nel
pomeriggio, quando Casini è intervenuto ad una seduta straordinaria del
consiglio regionale, lo stesso Pupo ha fatto un intervento "storico"
del quale merita trascrivere di seguito un paio di passaggi
significativi:

"...L'emergenza e quindi la repressione non cessarono mai nei territori
sotto controllo jugoslavo, perche' il nuovo regime aveva bisogno di una
mobilitazione continua ed il suo totalitarismo si rivelo' assai piu'
compiuto di quello fascista e quindi capace di penetrare in tutte le
pieghe della societa' ponendo i suoi membri, individui e comunita' -
come quelle italiane dell'Istria - di fronte all'alternativa radicale:
o rinunciare alla propria identita' o abbandonare la propria terra!"

Tito era dunque evidentemente peggio di Mussolini (l'importante e' non
chiedere l'opinione degli italiani rimasti in Istria, che non sono
pochi).
Ed ancora:

"...La massima intensità della violenza venne raggiunta con la
dominazione nazista che qui fu di fatto separazione dal resto d'Italia:
una separazione dalla madrepatria che per Trieste sarebbe durata più di
dieci anni, perché all'occupazione tedesca sarebbero seguite quella
jugoslava [42 giorni, n.d.r.] e quella angloamericana; per la maggior
parte della Venezia Giulia invece, non ha più avuto termine."

Allora che facciamo? Rioccupiamo le terre perdute di Istria e Dalmazia
al grido di Pupo Pupo?

In fondo, sempre rimanendo in tema di storici maldestri, Pupo e' in
buona compagnia.

L'aveva detto anche Fascíno che "l'aggressione fascista alla Jugoslavia
non poté giustificare la perdita dei territori" (conferenza stampa,
Trieste 5 febbraio 2004).

Dal canto suo, il noto accademico massone Augusto Sinagra (tra le altre
cose, avvocato di fiducia di Licio Gelli), aveva avuto occasione di
affermare invece (il 20/9/1991):

"Il disfacimento della Jugoslavia (...) riapre per l'Italia prospettive
un tempo impensabili, per dare concretezza all'irrinunciabile speranza
di riportare il Tricolore nelle terre strappate alla Patria dal diktat
e dal trattato di Osimo".

Ed e' tutto dire.


(A cura di CNJ e redazione de "La Nuova Alabarda")