MOST ZA BEOGRAD – Un ponte per Belgrado in terra di Bari
Associazione culturale di solidarietà con la popolazione jugoslava
via Abbrescia 97 - 70121 - BARI – tel 0805562663
most.za.beograd@...


Dopo essere stato - tra il 1998 e i primi mesi del '99 - al centro di
un'intensa campagna mediatica volta a giustificare sotto il pretesto di
"fermare un genocidio" l'aggressione  della NATO contro la Jugoslavia,
 il Kosovo è uscito di scena. Una volta entrate le truppe della NATO,
il Kosovo è diventato "il paese di cui non si parla più": i mass media
hanno spento i loro riflettori e ignorato una vera e propria pulizia
etnica permanente che ha ucciso 2.500 abitanti, rapito 1.200 scomparsi
e cacciato 230.000 non–Albanesi: Serbi, Rom, Ebrei, Turchi, Mussulmani,
Gorani, e distrutto 115 chiese nella provincia che è anche la culla
della religione ortodossa serba. Parlare di questo avrebbe significato
smascherare apertamente i pretesti con cui l'allora governo D'Alema
aveva giustificato - con un vulnus irrimediabile inferto
alla costituzione della Repubblica - la guerra della primavera del '99
contro la Jugoslavia. Per ritrovare le prime pagine dei giornali - ma
solo per lo spazio di un mattino - sono stati necessari i pogrom
antiserbi del 17-20 marzo organizzati dall'UCK in tutto il Kosovo
centrale:

7 villaggi rasi al suolo

30 persone uccise

850 feriti più o meno gravemente (22 gravemente)

4000 persone cacciate dalle loro case e rifugiatesi al nord)

430 case incendiate

30 chiese o monasteri distrutti.

A Prizren, antica città medievale, è stato incendiata e distrutta,  la
chiesa medievale Bogorodica Ljeviska, la chiesa di San Salvatore, la
chiesa di di San Giorgio, la chiesa dei Santi Arcangeli, la più antica
scuola teologica ortodossa dei SS. Cirillo e Metodio, e la sede
episcopale. Dall'ingresso della NATO in Kosovo, nel giugno 1999, sono
stati cacciati da Prizren 20.000 serbi, ne erano rimasti fino a ieri
soltanto 60, ora anche quelli sono scappati.

Per conoscere e approfondire nei suoi diversi aspetti questa
drammatica situazione "a un braccio di mare" dal nostro paese,
l'associazione Most za Beograd organizza una conferenza-dibattito. 

Bari - Venerdì 2 aprile 2004 - Ore 17.00

Aula Magna Liceo Scientifico “Scacchi”
C.so Cavour 241 - Bari


Emergenza Kosovo

a 5 anni dalla “guerra umanitaria” della NATO

 
Conferenza-dibattito

Andrea Catone, Associazione Most za Beograd, Bari
Introduzione: Jugoslavia a cinque anni dalla “guerra umanitaria”: lo
stato delle cose.

Ugo Villani
docente di Diritto dell’Unione europea, facoltà di Giurisprudenza,
Università La Sapienza di Roma
La guerra alla Jugoslavia e gli “interventi umanitari” alla luce del
diritto internazionale

Nico Perrone,
Docente di Storia degli Stati Uniti d’America, facoltà di Scienze
Politiche, Università di Bari
Dall’Iraq alla Jugoslavia, dalla Jugoslavia all’Iraq: alcune
riflessioni sul nuovo disordine mondiale

Gianni Cellamare
docente di Diritto Internazionale, facoltà di Scienze Politiche,
Università di Bari
L’amministrazione dell’ONU nel Kosovo

Nino Lavermicocca (vicepresidente ADIRT)
I monasteri ortodossi del Kosovo: SOS per un patrimonio dell’umanità.

Testimonianze dalla Serbia e dal Kosovo di Andrea Giudiceandrea,
Giacomo Di Santarosa, Pasquale Giordano