From: Alberto Tarozzi
Subject: kragujevac dalla guerra al dopoguerra

dall'archivio di zivkica nedanovska, sulla trasformazione di kragujevac
da citta (e fabbrica) superbombardata a progetto di megacentro di
trattamento dei rifiuti.

alberto.


1.FONTE: Eko-forum Belgrado

2.TITOLO: Kragujevac non vuole i rifiuti pericolosi

3.AUTORE: “Blic” Belgrado / N.Radisic

4.SITO INTERNET: http://www.ekoforum.org.yu/

5.NUMERO DI PAGINE:1

6.DATA:10.03.2004.

L’ordine del Governo, in carica fino a poco tempo fa, al Ministero per
la protezione dell’ambiente, che si faccia il primo passo verso la
costruzione del Centro della Repubblica per il trattamento dei rifiuti
pericolosi (chimici) a Kragujevac, ha suscitato le reazioni fortissime
della regione serba di Sumadija. Infatti, nonostante il fatto che la
Camera regionale dell’economia e cinque reparti della fabbrica
”Zastava” abbiano rifiutato, l’ultimo giorno di gennaio, una proposta
del genere, dal Governo due giorni fa è arrivato il decreto che vuole
che “si cominci l’elaborazione di uno studio di fattibilità per la
costruzione di questi impianti”.
Come e' scritto in questo documento, si prevede che il Centro - per il
trattamento dei rifiuti chimici nonchè dei rifiuti sanitari-infettivi -
sia costruito a Kragujevac, nei reparti  della “Zastava”
“Zastava-Vozila” e “Zastava-Oruzje”, e anche sul terreno usato
dall’Esercito della SerbiaMontenegro a Divosten, vicino a Kragujevac.
Il Centro dovrebbe essere composto da tre parti: la prima parte sarebbe
per il trattamento fisico-chimico, la seconda per il trattamento
termico e la terza per il deposito, esteso su una superficie di 50
ettari.
Nell’atto ufficiale del Governo serbo, che ha firmato fra gli altri
anche l’ex-ministra per l'ambiente A. Mihajlov, si cita “che la
Municipalità di Kragujevac ha approvato l’elaborazione di uno studio di
fattibilità, mentre un quarto della Vojvodina ha rifiutato non solo la
stessa elaborazione, ma anche la costruzione del Centro per il
trattamento dei rifiuti pericolosi sul territorio della Vojvodina.”
Nella costruzione del Centro sarebbero investiti circa 100 milioni di
euro, ed il reddito annuale raggiungerebbe la somma di 10 milioni di
euro. I funzionari del Comune, nonchè della fabbrica”Zastava”,
affermano di non essere stati affatto consultati in proposito, e di
essere assolutamente contrari a un’idea del genere, prima di tutto
perchè gli stessi cittadini non  vorrebbero la costruzione del Centro.
La ditta francese di consulenza, “Sofreco”, ha partecipato alla scelta
della località per il Centro per i rifiuti pericolosi. Fra le dieci
città, ne sono state scelte due, Novi Sad e Kragujevac. Dopo la
reazione fortissima dalla Vojvodina, “nel gioco” è rimasta solo la
città di Kragujevac, che dovrebbe avere l'onere di lavorare i rifiuti
provenienti da tutta la Serbia. Secondo i dati ufficiali, in Serbia si
producono 350.000 tonnellate di rifiuti pericolosi e 9.630 tonnellate
di rifiuti sanitari. Nell’arco degli ultimi dieci anni, in Serbia sono
state depositate 300 tonnellate di rifiuti sanitari, anche se si valuta
che le quantità vere siano dieci volte maggiori. La distruzione di una
sola tonnellata di rifiuti sanitari all’estero costa tra i 1.200 ed i
2.000 euro.


[revisione del testo a cura di AM]