(english / italiano)


--- BIELORUSSIA ---

USA, EU declare Belarus officials personas non grata (by Alina Kalinina)
http://english.pravda.ru/printed.html?news_id=14336

Belarus president prepared to struggle against possible Western
aggression (by Olga Mazaeva)
http://english.pravda.ru/printed.html?news_id=14353

US Congress imposes sanctions against Belarus over democracy issues
http://english.pravda.ru/printed.html?news_id=14389

Belarus ' Foreign Ministry sees U.S. Congress statement as interference
in country's domestic affairs
http://en.rian.ru/rian/
index.cfm?prd_id=160&msg_id=4940585&startrow=11&date=2004-10-
06&do_alert=0


--- MOLDAVIA / TRANSNISTRIA ---

Transdniester: Western-Backed Blockade Inflicts Damage On Citizens,
Region
http://en.rian.ru/rian/
index.cfm?prd_id=160&msg_id=4848655&startrow=1&date=2004-09-
14&do_alert=0

NATO Secretary General discusses Transdniestra in Moldova
http://www.noticias.info/Asp/aspPrintingVersion.asp?NOT=34300

Moldova wants US, EU to 'help solve Transdniestr headache'
http://www.eubusiness.com/afp/040930144748.5zn54wch


--- UCRAINA ---

I COMUNISTI SONO PREOCCUPATI DELLE PRESSIONI SENZA PRECEDENTI CHE GLI
USA ESERCITANO SULL’UCRAINA

http://www.glavred.info/

ripreso in http://www.partaktiv.info/main/415ab26ec0bdc/

29 settembre 2004

Il Partito Comunista di Ucraina ha protestato per la presentazione alla
camera dei rappresentanti USA di un progetto legislativo di sanzioni
contro la dirigenza ucraina in caso di elezioni non corrette ( si
tratta del progetto 5102 del 15 settembre, il cosiddetto “Atto sulla
democrazia ucraina e la correttezza delle elezioni del 2004”, nota del
traduttore) ed ha dichiarato che ciò rappresenta un’ingerenza negli
affari interni dell’Ucraina.

A ciò fa riferimento la dichiarazione, diffusa oggi dal servizio stampa
dell’ufficio elettorale del candidato alla presidenza Piotr Simonenko:
“Noi in quanto cittadini di uno stato sovrano e indipendente, membro a
pieno diritto dell’ONU e delle altre più influenti organizzazioni
internazionali, eleviamo la nostra vibrata protesta contro le ormai
abituali attività ostili che caratterizzano la politica americana nei
confronti dell’Ucraina e del suo popolo”.

Nel documento si afferma anche che i comunisti ucraini sosterrebbero
pienamente gli Stati Uniti, se essi fossero disposti a prodigarsi per
far ottenere “la restituzione, secondo quanto prevede la legge,  degli
strumenti finanziari di ogni tipo che sono in possesso di malversatori,
di funzionari poco puliti e di “uomini d’affari” ucraini, che sono
stati portati fuori in modo criminale dal nostro stato e trasferiti
nelle strutture finanziarie degli USA”.

“Proprio un tale atto di buona volontà da parte del governo USA, a
nostro avviso, favorirebbe la realizzazione dei processi democratici in
Ucraina e rappresenterebbe l’evidente dimostrazione dell’effettivo
desiderio di garantire successo e prosperità al nostro paese”.

Traduzione dal russo di Mauro Gemma

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ELEZIONI PRESIDENZIALI IN UCRAINA: LA PARTITA IN GIOCO NELLA
VALUTAZIONE DEI COMUNISTI

http://www.partaktiv.info/main/4160fba82c73b/

“Il presidente dell’Ucraina Leonid Kuchma (la discussa personalità
politica, alla fine dei suoi mandati presidenziali, nota del
traduttore) e la sua cerchia hanno puntato sin dall’inizio non sul
premier Viktor Janukovic (gradito all’amministrazione presidenziale
russa, nota del traduttore), ma sul suo oppositore Viktor Juschenko”
(il candidato filoccidentale, sostenuto dalla destra liberista e
nazionalista, nota del traduttore).

“Molti processi della campagna elettorale sono condizionati dagli Stati
Uniti, che stanno preparando un colpo di mano”. “Se in Ucraina
succedesse ciò che è avvenuto in Georgia, tale processo si
trasferirebbe immediatamente in Russia. Se la Federazione Russa dovesse
perseverare nella sua politica di non ingerenza, i carri armati della
NATO domani si troverebbero alle porte di Voronezh (importante città
russa non distante dai confini ucraini, nota del traduttore)”.

Sono alcune delle affermazioni contenute nella lunga intervista che il
leader comunista Piotr Simonenko ha concesso all’agenzia russa “Novij
Reghion”, di cui vengono tradotte le risposte  più significative.

 
D. Che giudizio dà delle voci, secondo cui la squadra di Kuchma in
realtà non starebbe appoggiando Janukovic, ma lavorerebbe per la
vittoria di Juschenko?

R. Oltre un anno fa feci una mia diagnosi, prevedendo che Kuchma e la
sua squadra avrebbero lavorato per far eleggere Juschenko. Ho detto
questo anche a molti politici russi. E oggi è davanti agli occhi la
realizzazione pratica di questo progetto. Fingono di appoggiare
Janukovic, ma puntano su Juschenko nell’interesse della “famiglia” e
del grande capitale.

Anche per i politici e gli uomini d’affari russi la realizzazione di un
tale schema avrebbe conseguenze enormi. Se, con tali metodi, dovesse
essere assicurato l’arrivo al potere del nuovo presidente, si
assisterebbe a un indebolimento dei processi di integrazione.
Naturalmente, avverrebbe una spartizione della proprietà. Si
rinnoverebbe il tentativo di risolvere la questione del controllo del
settore della trasformazione del petrolio e di alcune altre imprese
strategiche del paese.

(…)

D. In che modo il risultato elettorale (favorevole alla destra
nazionalista) potrebbe riflettersi sulle prospettive di integrazione di
Ucraina, Russia e Bielorussia?

R. Non ho alcun dubbio che tali processi sarebbero interrotti.
Verrebbero compiuti passi ostili, tali da spingere la Russia a una
risposta adeguata. E allora i rappresentanti delle forze nazionaliste
di destra dichiarerebbero: “Vedete che cosa fanno i nostri vicini?
Hanno chiuso le frontiere alle merci ucraine!”.

Noi invece riteniamo che i processi di integrazione vadano
approfonditi. Certo, comprendiamo quanto siano affini i sistemi
politici in Ucraina e in Russia e quanto facciano conto sul grande
capitale. Ma capiamo anche che non siamo in grado di accedere a mercati
diversi da quello russo e bielorusso. Anche in Asia non ci danno libero
accesso. Là i mercati sono da tempo conquistati. E gran parte della
nostra produzione non riesce a reggere nei confronti della concorrenza.
Per questa ragione, se i processi di integrazione dovessero subire un
arresto, l’Ucraina non sarebbe più in grado di difendere i propri
interessi. Penso che allora gli americani troverebbero il modo di,
scusate le parole pesanti, tapparci la bocca. E’ vero che esiste un
problema che gli americani non sono in grado di risolvere subito: il
problema del gas e del petrolio. Ma i nazionalisti hanno già
ripetutamente dichiarato che bisognerà dettare condizioni alla Russia,
partendo dalla considerazione che il sistema di trasporto del gas russo
attraversa il territorio ucraino. Finora queste condizioni non le hanno
ancora avanzate in modo esplicito e sfacciato. Ma ciò sicuramente
avverrà, non appena giungeranno al potere.

(…)

D. Ma perché gli americani alla fine vincono sempre? Qual è la sua
opinione?

R. Io affermo sempre che vincono solo coloro che non incontrano
resistenza. Gli americani non riescono a vincere quelli che resistono.
Ci sono molti esempi. Forse che i vietnamiti non ce l’hanno fatta?
Hanno vinto. E gli americani non possono nemmeno fare nulla con Cuba.
Per questo oggi il nostro compito è quello di dimostrare il più grande
senso di responsabilità di fronte a quanto sta accadendo…


Traduzione dal russo di Mauro Gemma