Sul carattere della UE e le illusioni della sinistra

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06-11-04

da www.solidnet.org

CP Boemia e Moravia. Conferenza delle sinistre a Roma
Fonte: PC Boemia e Moravia, 29 Ottobre 2004
http://www.kscm.cz, mailto:leftnews@ kscm.cz

Conferenza Internazionale dei Partiti della Sinistra Europea

Discorso del compagno V. Exner, Vicepresidente del PC di Boemia e
Moravia della Repubblica Ceca. Roma, 24 Ottobre 2004.


Il Partito Comunista di Boemia e Moravia ha espresso le proprie riserve
sulla “Bozza di Trattato per istituire la Costituzione Europea” fin
dall’inizio. La “Bozza di Trattato” contiene significativi
trasferimenti di competenze dai governi nazionali all’UE. Secondo
alcuni articoli, la sovranità sarebbe limitata praticamente alle aree
dei servizi alla salute, istruzione, cultura e sfere municipali. In
più, gli articoli permettono interferenze esterne nel sistema politico
ed economico nazionale. Mentre diminuisce  la sovranità degli stati
nazionali, si rinforza la centralizzazione delle decisioni, facendo
ricorso a varie forme di maggioranza.

La “Bozza di Trattato”, che assicura che sia mantenuto l’attuale
sistema politico UE secondo il modello originale dei “Quindici”, crea
perplessità sui principi connessi all’orientamento sociale, agli
standard del minimo sociale comune, alla pubblica tutela per assicurare
l’esistenza.

Con un rafforzamento della Sinistra perseguiamo la via del futuro
sviluppo dell’Europa e della sua organizzazione.

Nel preambolo del trattato l’UE è presentata come rappresentante
dell’intera Europa. Ma non è così, se cerca una posizione da
superpotenza e il ruolo - per noi non accettabile - di competitore
degli USA nel dominio del Mondo. Nel trattato si fa riferimento
all’Europa come portatrice di civiltà, senza menzionare altre culture.
Noi sosteniamo proposte tendenti ad assicurare eguale status a tutti i
paesi membri dell’UE, includendo la loro partecipazione a tutti i
livelli comunitari, per far sì che i paesi con una bassa quantità di
popolazione non siano in minoranza nelle questioni che li riguardano.

Non concordiamo nemmeno con l’UE che si muove verso un aumento del
settore militare, verso l’unificazione della politica estera e della
sicurezza, l’esclusione del Parlamento europeo dalle decisioni
riguardanti le questioni militari. Politiche che per molti paesi
membri, inclusa la Repubblica Ceca, fanno parte delle decisioni del
Parlamento Nazionale.

Ci sforziamo di completare e rendere esplicitamente obbligatoria  la
parte della II della Carta dei Diritti, con i patti internazionali sui
diritti civili e politici. Siamo di fronte alla possibilità di
discriminazioni per l’impegno politico. L’assunzione della Carta dei
Diritti Fondamentali è presentata come un raggiungimento, mentre questa
carta contempla meno diritti di quanti siano già compresi in molte
costituzioni borghesi degli stessi paesi membri e della Convenzione
Europea dei Diritti Umani. Sono riconosciuti soprattutto i  diritti per
i proprietari e i datori di lavoro.

In breve possiamo dire che la Bozza di Trattato serve a rinforzare il
possibile adattamento delle istituzioni UE secondo gli intenti
capitalistici della globalizzazione mentre non porta alcun
miglioramento per la maggioranza della popolazione dei paesi membri
dell’UE e assolutamente nessuno per i cittadini europei. La Bozza di
Trattato conferma il carattere burocratico dell’UE.

Il PC di Boemia e Moravia approva una nuova e più lucida riforma
dell’UE ma non su questa via; e potrebbe essere soddisfatto solo da
cambiamenti sostanziali.

La militarizzazione dell’UE è parte integrale dell’intero trattato, e
gli stessi requisiti sono trasferiti ai paesi membri. Lo scopo è un
interventismo militare sia con la Nato, sia in modo indipendente
secondo le autonome decisione delle istituzioni europee. L’art. I-41,
riferito all’organizzazione europea della Difesa, promuove l’industria
militare attraverso l’Agenzia Europea della Difesa e illustra lo
sviluppo del settore bellico.

Nell’ Art I-43 la dottrina della guerra preventiva è sottoposta a
“clausola di solidarietà”, espressione che suona pacifica ma che nei
fatti sarà drastica e dannosa, poiché gli stati membri saranno
richiesti di azioni comuni per prevenire minacce terroristiche e
proteggere l’istituzione democratica da ogni possibile attacco (il che
può portare all’intervento armato anche su un sospetto di terrorismo,
inclusi possibili interventi negli stati membri).

L’Art.I-6 dichiara che “la Costituzione e la legge adottata dalle
istituzioni in esercizio competente dell’Unione, sanciscono che questa
debba avere il primato sulla legge degli Stati Membri” Così può
intervenire in tutto ciò che si può dire progressista  o servire
potenzialmente al progresso sociale. Una maggioranza qualificata del
Parlamento Europeo può questionare la violazione dei valori europei da
parte di uno stato membro, con l’ammenda della sospensione dei diritti.

Noi pensiamo che la Bozza debba acquisire sostanziali contenuti di
classe a livello nazionale ed europeo. Pur rifiutandola nel suo
assunto, sosteniamo azioni volte allo scopo di:
*difendere i diritti democratici e dei lavoratori
*lottare contro lo stato-polizia
*opporsi alla militarizzazione, elemento dell’ordine imperialista del
mondo
*difendere il diritto dei popoli ad autodeterminare il loro sviluppo e
la loro sovranità
*sostenere la socializzazione dell’Europa e lottare contro
l’imperialismo in Europa e nel Mondo

Infine una nota sull’Art. aggiuntivo 8, riferito ai simboli. Pensiamo
che la memoria collettiva sia scippata dell’anniversario della vittoria
antifascista, del ruolo decisivo dell’URSS, dei movimenti di resistenza
e del ruolo guida dei comunisti. Chiediamo la celebrazione del 60°
anniversario della vittoria sul nazi-fascismo nella II° Guerra Mondiale.


L’allargamento dell’UE: conseguenze nazionali e internazionali della
rappresentanza ceca nell’Unione Europea

Discorso del capo Dipartimento di Relazioni Estere del PC BM, H. Charfo


L’accordo tra l’Associazione della Repubblica Ceca e la Comunità
Europea ha aperto il mercato ceco ad una competizione ineguale e le ha
tolto gli strumenti necessari a proteggere le proprie industrie e
l’agricoltura. Ciò è successo quando, con la dissoluzione del Comecon,
la RC ha perso i propri mercati negli ex paesi socialisti e, in seguito
a politiche mirate dei governi di destra, i suoi partner tradizionali
nei paesi in via di sviluppo.

La privatizzazione e la restituzione delle proprietà statali ai
precedenti proprietari ha portato al fallimento di grandi imprese
agricole e industriali. Inevitabilmente essi erano stati sostituiti in
alcuni casi da unità produttive no profit. La privatizzazione si è
anche basata sul credito; tutto ciò ha portato al collasso delle nostre
tradizionali grandi imprese, e conseguentemente ha portato alla
crescita della disoccupazione, che oggi è all’11% e in alcune regioni
al 20%. Il culto miope dello strumento del mercato che i governi di
destra hanno fatto passare, hanno solo reso l’economia ceca più
arretrata e destrutturata.

Unirsi all’UE in un momento di così grande debolezza, porterà
ulteriori deformazioni alla nostra economia, distruggendo quanto è
rimasto dell’industria Ceca, trasformando i  nostri impianti
manifatturieri  in impianti di assemblaggio e incrementando
disoccupazione, povertà, e arretratezza. I nuovi membri dell’UE non
possono beneficiare dei fondi agricoli e di ristrutturazione allo
stesso modo dei vecchi membri.

La continuazione della privatizzazione, con la vendita delle società
alle corporation transnazionali porterà ad una perdita totale di ogni
controllo dello stato sui prezzi. Oggi in effetti assistiamo ad un
aumento del costo di molti servizi e prodotti, che era già cresciuto e
ora cresce   ancora, come risultato delle basse ‘quote’ imposte da
Bruxelles e dall’aumento delle importazioni da paesi esterni
all’Europa. Con la crescita della disoccupazione e l’aumento dei
prezzi, i redditi della popolazione non possono certo migliorare, e la
povertà e lo scontento si approfondiscono.

La posizione del 5° congresso, del PC BM, Dicembre 1999, era che il
partito non rifiutava l’integrazione ma ora rifiuta l’attuale forma
burocratica e non democratica dell’UE. La forma dell’UE è peggiorata
dal 1999. Anche il presidente Klaus ha ammesso pubblicamente
l’ingiustizia degli accordi associativi dell’UE e degli stessi
responsabili di questa; invece di portare la nostra economia allo
stesso piano di quella dell’UE, gli accordi hanno contribuito a far
diventare la RC economicamente e socialmente arretrata. Al summit di
Nizza, tenuto l’8-10 dicembre 2000, il sistema di voto venne cambiato,
gli stati più grandi guadagnarono maggior potere di voto nel decisivo
Consiglio dei Ministri. In seguito a questo cambiamento, la Germania e
altri degli stati più grandi, UK, Francia, Italia, possono bloccare
ogni decisione del Consiglio. Con questo sistema di votazione la RC non
ha più alcuna possibilità di influenzare o cambiare nulla. E la nuova
Costituzione UE conferma solo questa tendenza.  

I termini dell’accesso all’UE  firmati a Copenhagen dalla coalizione
di governo non garantiscono  che la RC si svilupperà in linea con gli
altri membri europei. Se noi non ci fossimo uniti all’Europa nel 2004,
il fattore tempo sarebbe stato dalla nostra parte, dal momento che per
la contingenza di debolezza economica che viviamo, non avremmo dovuto
osservare le quote ristrette nell’agricoltura, nell’industria e nel
commercio estero che sono state fissate dall’UE. Se non ci fossimo
uniti all’UE nel 2004, noi avremmo almeno conservato la possibilità di
salvare un po’ del nostro mercato interno. Mentre l’atteso aiuto
finanziario UE non compenserà le perdite economiche e sociali che sono
emerse come risultato dell’aperta competizione e dall’osservanza delle
quote ristrette.

Se il nostro partito avesse accettato di unirsi nel 2004 all’UE in
questi termini, avremmo potuto correre irresponsabilmente un rischio
politico che ci avrebbe potato a perdere la fiducia degli elettori nel
partito. Nessuno può manovrare così lontano e mostrare che la
situazione economica e sociale della repubblica Ceca si svilupperà dopo
l’entrata nell’UE; quasi all’opposto, gli sviluppi in questo breve
periodo hanno mostrato che gli standard di vita della grande
maggioranza della nazione diminuiranno. Il risultato del referendum per
l’entrata della R Ceca nell’UE è una responsabilità politica di quei
partiti che hanno votato a favore dall’accesso accelerato all’UE; il
fatto che il PC BM abbia raccomandato al popolo di votare contro
l’ingresso nell’UE significa che non ha fatto questo incorreggibile
errore.

Se non ci fossimo uniti all’UE nel 2004, non avrebbe voluto dire che
ci saremmo trovati isolati ma che avremmo potuto continuare la nostra
cooperazione economica con l’UE e anche con gli altri stati, e che
saremmo andati a preparare un’integrazione europea basata
sull’eguaglianza e il mutuo beneficio. Tutta la nostra strategia di
accesso in UE è stata errata, perché era basata sulla priorità della
corsa della RC nell’UE. Una simile strategia non poteva portare a
giusti accordi per una partecipazione in termini soddisfacenti dei
cechi nell’Unione.

I membri dell’UE hanno dato alle compagnie transnazionali le maggiori
opportunità di muovere i bene i loro capitali e di gestirli. Possiamo
anche vedere come queste compagnie transnazionali minaccino i
lavoratori in Francia, Germania, Spagna e ovunque siano richiesti
salari più alti: “tu vuoi scioperare, così noi ti chiudiamo gli
impianti e li riapriamo da qualche altra parte”. Nei paesi avanzati le
maggiori opportunità sono state create per intensificare lo
sfruttamento e il ricatto dei lavoratori. I lavoratori dell’Ovest, al
tempo del mondo bipolare, spuntarono un miglior standard di vita e
diritti sindacali grazie a un movimento sindacale di alta qualità e ben
organizzato e anche all’esistenza di una comunità socialista europea;
non per merito dell’UE .

Molto dipende da come, con quali accordi, noi entriamo nell’UE. Con
eque opportunità la Sinistra avrebbe la possibilità di rafforzare la
sua posizione; entrare alle attuali condizioni esporrebbe la Sinistra a
rischi. Le conseguenze dell’accesso del Partito Comunista di
Slovacchia, che ha votato per l’adesione all’UE, sono un chiaro esempio.

La questione è se, nella data situazione, per la Sinistra sia
possibile cambiare il carattere dell’UE dall’interno a favore dei
lavoratori. La risposta è chiara. L’idea che il carattere dell’UE possa
essere cambiato dall’interno dato l’attuale bilanciamento di forze a
vantaggio dei lavoratori è un’illusione irrealizzabile. Cito i fatti.
Ci sono 732 membri nel Parlamento Europeo, ma i parlamentari che
appartengono alla Sinistra Unita Europea/ Verdi Nordici di Sinistra
sono solo 41. La Repubblica Ceca ha in Parlamento 24 membri; nelle
elezioni europee  il PC BM ha conquistato il 25% degli stati della RC.
Anche se il PC BM ha aggiunto i suoi 6 parlamentari al gruppo della
Sinistra europea, i rappresentanti dei gruppi di Destra e
Socialdemocratici nel Parlamento Europeo sono cresciuti di 18 con
l’apporto della RC. E’ un’illusione pensare che la Sinistra sarebbe più
forte e più influente  in conseguenza dell’entrata nell’UE.  Nell’UE il
quadro delle forze politiche dei nuovi stati membri, esclusa Cipro, è
sbilanciato in favore della Destra. Nessun Partito Comunista dei nuovi
paesi membri è rappresentato nel Parlamento Europeo.

I primi paesi membri dell’UE stanno considerando di introdurre
cambiamenti amministrativi per prevenire un influsso laburista dai
nuovi stati. Queste misure devono essere percepite non solo dai partiti
fratelli dei paesi che hanno aderito per primi all’UE ma anche dai loro
sindacalisti, che certamente vogliono difendere gli interessi dei loro
stessi lavoratori. E’ difficile sollevarsi quando il periodo di
preparazione dei rappresentanti UE non è usato per assicurare che il
livello sociale e economico dei nuovi membri sia sollevato a quello dei
vecchi membri.

Un’altra illusione è pensare che l’Europa possa essere un contrappeso
all’egemonia US, se la Nato è controllata dagli USA e dai membri
dell’UE che sono membri della Nato. E’ necessario notare
l’approfondimento del processo di militarizzazione dell’UE: si stanno
creando forze di rapido intervento europee, capaci di intervenite dove,
per motivi tattici o politici, la Nato non può esporsi direttamente.
Solana ha sottolineato più volte la compatibilità politica e operativa
di queste unità con la Nato. L’indipendenza dell’Europa dalla politica
egemonica US può essere assicurata solo se si archivia questo patto
militare come un residuato del mondo bipolare, o se i membri europei si
ritirano dalle strutture militari Nato. Questo è il requisito
prioritario per l’indipendenza e la sicurezza europea e anche una
fondamentale necessità per assicurare la pace nel mondo.

Traduzione dall'inglese di Bf