(francais / italiano)

Il Kosmet dopo le elezioni

"...Rugova e' nato il 2 dicembre 1944 nel villaggio di Crnce d'Iskod,
nel Kosovo occidentale, da una famiglia benestante di piccoli
proprietari terrieri. Il padre, albanese della regione di Pec, e il
nonno furono vittime dei partigiani comunisti" (SIC - fonte: ANSA)

1. Segnalazioni articoli di Osservatorio Balcani

2. Dispacci ANSA

3. En francais


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Segnalazioni articoli di Osservatorio Balcani

NOTA: Osservatorio Balcani "è un progetto della Fondazione Opera
Campana dei Caduti di Rovereto, con il sostegno del Forum Trentino per
la Pace ed il supporto della Provincia Autonoma di Trento e del Comune
di Rovereto. Si occupa di fornire un’informazione costante sul sud-est
Europa e di sostenere l’azione nell’area di associazioni, ONG ed enti
locali attivi nella cooperazione e nella diplomazia popolare. Oggi una
parte importante del nostro lavoro è sostenuto dal Ministero degli
Affari Esteri, nel quadro della legge 84 che regola gli interventi di
cooperazione italiana nell’area balcanica..." (A. Rossini, su:
http://www.osservatoriobalcani.org/article/articleview/3582/1/51/ )

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UE verso il Kossovo: ma senza strategia

18.10.2004 scrive Željko Cvijanović
Se Bruxelles mira a sostituire le Nazioni Unite nel protettorato, deve
innanzitutto rendere più univoca e significativa la propria attuale
presenza in Kossovo. Un articolo di Markus Bickel, redatto per IWPR e
tradotto a cura di Osservatorio sui Balcani.

http://www.osservatoriobalcani.org/article/articleview/3520/1/51/

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Kossovo: le elezioni viste dal basso

21.10.2004 scrive Davide Sighele
Oramai ci siamo. Sabato i kossovari si recheranno alle urne per
eleggere la nuova Assemblea. Per il Rappresentante Speciale Jessen
Petersen è l’appuntamento più importante della recente storia del
Kossovo. Una breve intervista a Agron Kaliqani, collaboratore del
Tavolo Trentino con il Kossovo a Pec/Peja

http://www.osservatoriobalcani.org/article/articleview/3538/1/51/

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Elezioni in Kosovo, pronti al via

21.10.2004 scrive Luka Zanoni
Terminata la campagna elettorale, non senza polemiche, il Kosovo si
avvicina al giorno delle elezioni. Sabato 23 ottobre, quasi un milione
e mezzo di elettori si recherà alle urne. Un aggiornamento alla vigilia
delle elezioni

http://www.osservatoriobalcani.org/article/articleview/3544/1/51/

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Elezioni in Kosovo: bassa affluenza, assenti i serbi

25.10.2004 - La seconda tornata elettorale per il Parlamento kosovaro
si è conclusa sabato 23 ottobre. Piuttosto bassa l’affluenza alle urne,
praticamente assente per la comunità serba. Elezioni che sembrano
cambiare poco e confermare lo status quo politico e sociale della
provincia.

http://www.osservatoriobalcani.org/article/articleview/3553/1/51/

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Tirana commenta le elezioni in Kossovo

25.10.2004 scrive Artan Puto
Elezioni senza incidenti, vittoria di Ibrahim Rugova, boicottaggio dei
serbi ed affermazione oltre le aspettative del magnate dell’editoria
kossovara Veton Surroi. Sono gli elementi messi in risalto dai
quotidiani principali dell’Albania, sempre attenti alle vicende che
coinvolgono i “cugini” kossovari.

http://www.osservatoriobalcani.org/article/articleview/3552/1/51/

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Kossovo: oltre al governo anche un’opposizione?

25.10.2004 scrive Alma Lama
Sabato in Kossovo si è votato. La Comunità Internazionale sottolinea la
mancanza di incidenti e che tutto si è verificato in piena
tranquillità. Restano però le inquietudini legate al boicottaggio in
massa della comunità serba e le speranze dello sviluppo di una
dinamica, sino ad ora assente, governo-opposizione.

http://www.osservatoriobalcani.org/article/articleview/3554/1/51/

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Kossovo: un passo avanti, uno indietro

27.10.2004 scrive Davide Sighele
Elezioni non risolutive. Certo, tenutesi senza incidenti, ma solo il
50% degli aventi diritto si è recato a votare e la comunità serba di
fatto non sarà rappresentata in modo effettivo in Assemblea. Una novità
per il Kossovo potrebbe invece essere la nascita di una dinamica
governo-opposizione.

http://www.osservatoriobalcani.org/article/articleview/3561/1/51/

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Kosovo: dilemmi serbi

28.10.2004 Da Belgrado, scrive Danijela Nenadić
Sono parecchi i dilemmi coi quali la comunità serba del Kosovo e la
Belgrado ufficiale si devono confrontare. Il boicottaggio non sembra
aver favorito nessuno, anzi sembra aver sollevato una serie di
questioni di non facile soluzione

http://www.osservatoriobalcani.org/article/articleview/3569/1/51/

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Dal Kossovo a Kabul: il drammatico destino di un’operatrice umanitaria

03.11.2004 scrive Alma Lama
Dopo i bombardamenti NATO Shqipe Habibi, kossovara, aveva iniziato a
lavorare per l’OSCE nel suo Paese. Poi, per le Nazioni Unite, era stata
mandata a Timor Est ed infine in Afghanistan. Dove, lo scorso 28
ottobre, è stata rapita.

http://www.osservatoriobalcani.org/article/articleview/3588/1/51/

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Kossovo: il dibattito elettorale sui mezzi di informazione. Un commento

04.11.2004 - Robert Gillette, Commissario Temporaneo dei Media del
Kossovo, risponde alle critiche di Baton Haxhiu, direttore della
Associazione dei giornalisti kossovari, sulle regole imposte alla
copertura mediatica della campagna elettorale. Robert Gillette
interverrà al convegno di Osservatorio sui Balcani il 3 e 4 dicembre
prossimi a Venezia
Di Robert Gillette, Pristina, per IWPR

http://www.osservatoriobalcani.org/article/articleview/3591/1/51/


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DISPACCI ANSA

http://www.ansa.it/balcani/kosovo/kosovo.shtml

KOSOVO: NATO INVIA ALTRI 2.000 UOMINI PER ELEZIONI

(ANSA) - BRUXELLES, 20 OTT - La Nato ha inviato in Kosovo altri 2.000
uomini, divisi in cinque battaglioni, per controllare meglio la
provincia serba durante le elezioni legislative di sabato prossimo. Lo
ha segnalato oggi una alto funzionario dell'Alleanza atlantica al
quartier generale di Bruxelles precisando che le cinque unita'
resteranno nell'inquieta provincia a maggioranza albanese amministrata
dall'Onu ''fino al sei novembre''. Risale dunque a 19 mila la forza
della Kfor, la missione di pace della Nato in Kosovo. In questi giorni,
come noto, scatta la piena operativita' degli 800 militari italiani -
paracadutisti della Folgore e fanti di Marina del Reggimento San Marco
- inviati in Kosovo per contribuire alla sicurezza delle elezioni del
23 ottobre. Questi militari, che rimarranno in Kosovo per circa cinque
settimane, si aggiungono ai 2.800 italiani gia' schierati in ambito
Kfor. La Nato era stata costretta a inviare rinforzi gia' nel marzo
scorso a causa delle violenze inter-etniche che avevano fatto 19 morti
e piu' di 900 feriti.(ANSA). CAL
20/10/2004 18:00

KOSOVO: ELEZIONI, SERBI PROTESTANO A MITROVICA CONTRO VOTO

(ANSA) - PRISTINA, 20 OTT - Circa 1.500 serbi hanno protestato oggi
nella citta' di Kosovska Mitrovica, nel Kosovo settentrionale, contro
le elezioni politiche generali che si svolgeranno sabato prossimo in
tutta la provincia a maggioranza albanese. I manifestanti di Mitrovica
- che, accogliendo le richieste di Belgrado, hanno preannunciato che
non voteranno - hanno definito la consultazione ''la legittimazione
della pulizia etnica e della creazione di uno Stato indipendente''. Gli
albanesi del Kosovo premono per l'indipendenza della provincia, che dal
giugno 1999 e' sotto l'amministrazione delle Nazioni Unite, ipotesi
fortemente osteggiata dalla Serbia, di cui il Kosovo e' ancora
formalmente parte. In Kosovo vivono attualmente circa 100mila serbi,
tuttora rinchiusi all'interno di 'enclave' protette da 20mila soldati
della Kfor, Forza di pace a guida Nato. Altri 180mila serbi sono
fuggiti dopo la fine dei bombardamenti della Nato, nel giugno del 1999.
Il resto della provincia e' abitato da 1 milione e 800mila albanesi.
(ANSA). BLL-COR
20/10/2004 20:28

KOSOVO: SEGRETARIO NATO, APPELLO AD ANDARE A VOTARE

(ANSA) - BRUXELLES, 22 OTT - Le elezioni legislative che si svolgeranno
domani ''rappresentano una tappa importante nella costruzione del
futuro del Kosovo'', ha detto oggi il segretario generale della Nato
Jaap de Hoop Scheffer, il quale ha rivolto un appello ''a tutti quelli
che sono abilitati a votare, qualunque sia la comunita' alla quale
appartengono, ad esercitare questo diritto democratico''. Per de Hoop
Scheffer ''la partecipazione alle elezioni e' la migliore maniera per
tutte le persone interessate di far sentire la loro voce e di far
valere i loro legittimi interessi''. Il segretario della Nato ha quindi
chiesto a tutti di fare in modo che ''queste elezioni si svolgano
pacificamente'', ricordando che la consultazione sara' ''seguita con
grande attenzione dalla comunita' internazionale''. Infine de Hoop
Scheffer assicura che la forza di pace della Kfor ''svolgera'
pienamente il suo ruolo per mantenere un ambiente pacifico e la Nato ha
dispiegato delle forze supplementari in Kosovo e nella regione per
dimostrare la sua capacita' e la sua determinazione''. (ANSA). VS
22/10/2004 20:04

KOSOVO: ITALIA PRIMO CONTRIBUTORE PER PEACEKKEPING

(ANSA) - NEW YORK, 22 OTT - Il contingente militare italiano in Kosovo
e' diventato il primo in termini di presenze dopo il dispiegamento
delle unita' dei reggimenti Folgore e San Marco che hanno portato il
totale delle truppe italiane all'intreno delle forze internazionali a
3.393 uomini. Lo ha annunciato in un comunicato la Rappresnetanza
permanente d'Italia all'Onu. Questi sforzi - sottolinea il comunicato -
confermano l'impegno italiano per le operazioni di peacekeeping nel
mondo e in particolare nei Balcani. (ANSA). BN
22/10/2004 21:52

KOSOVO: ELEZIONI; RUGOVA, E' UN VOTO PER L'INDIPENDENZA

(ANSA) - PRISTINA, 23 OTT - ''Queste elezioni sono importanti per il
riconoscimento formale della nostra indipendenza'': lo ha detto questa
mattina il presidente del Kosovo, l'albanese Ibrahim Rugova, recandosi
a votare presso la scuola ''Iliria'' di Pristina. Accompagnato dalla
moglie Fana, Rugova si e' detto certo sul futuro della provincia (che
attualmente e' parte della Serbia): ''Il nostro sara' un Kosovo
indipendente - ha spiegato - integrato nell'Unione europea e nella
Nato, e permanentemente amico degli Stati Uniti''. A meta' del prossimo
anno e' previsto l'avvio dei negoziati per la definzione dello status
permanente della provincia, che dal giugno del 1999 e' sotto il
protettorato delle Nazioni Unite. (ANSA). BLL-COR
23/10/2004 12:40

KOSOVO: ELEZIONI; SERBI BOICOTTANO, VINCE LA LINEA DURA/ANSA

(di Carlo Bollino e Dragan Petrovic) (ANSA) - PRISTINA/BELGRADO, 23 OTT
- Vince la linea dura imposta da Belgrado e i serbi del Kosovo
disertano in massa le elezioni. Oggi si e' votato nella provincia serba
a maggioranza albanese per eleggere il nuovo parlamento che avra' fra i
suoi compiti futuri, anche quello di decidere insieme alla comunita'
internazionale lo status definitivo della provincia. Ma i serbi,
proprio in vista di questa scadenza cruciale, hanno accettato l'invito
rivolto dal premier Vojislav Kostunica e dal patriarca della chiesa
ortodossa Pavle ed hanno boicottato il voto. Neppure l'uno per cento
dei 218.000 serbi invitati a partecipare alle votazioni si sono
presentati alle urne, contro il 42 per cento fatto registrare dagli
albanesi a due ore dalla chiusura. Secondo i primi dati diffusi nel
pomeriggio, gli elettori serbi si contavano in termini di unita': 290
quelli che hanno votato in Kosovo (su 100 mila) e 384 (su 118 mila)
quelli che lo hanno fatto presso i centri di votazione aperti in Serbia
e Montenegro. Come dire un'affluenza dello 0,3 per cento. Un totale
fallimento per la comunita' internazionale, che ha ripetuto senza sosta
il suo appello alla partecipazione, ma un fallimento anche per il
presidente della Serbia Boris Tadic, che si era unito a questo invito
sfidando la posizione intransigente di Kostunica e Pavle. Quando nel
2001 Kostunica era capo dello Stato e quella volta fu lui ad invitare i
serbi a partecipare al voto, l'affluenza fu del 53 per cento. La linea
moderata serba appare dunque sconfitta, ed a nulla sono valsi gli
sforzi di leader come Oliver Ivanovic, che credono nel dialogo, per
giungere ad una soluzione pacifica di quell'irrisolto nodo balcanico
che continua ad essere il Kosovo. Ieri sera Ivanovic e' apparso in una
televisione di Tirana parlando addirittura in lingua albanese, gesto
che non ha precedenti nelle insanguinate relazioni fra i due popoli.
Gesto che tuttavia, alla luce di questo accaduto oggi, sembra destinato
a rimanere isolato. Confermato il boicottaggio serbo, resta ora da
vedere in che modo il voto di oggi cambiera' gli equilibri politici
all'interno del fronte politico albanese (i primi risultati sono attesi
per la notte). La Lega democratica del presidente moderato Ibrahim
Rugova (che nelle elezioni precedenti ottenne 47 seggi su 120) viene
data in calo, a tutto vantaggio dei partiti nati dalle ceneri della
disciolta guerriglia. La sfida piu' importante riguarda il Partito
democratico (Pdk) del primo ministro Bajram Rexhepi, che nel 2001
ottenne 26 seggi, e l'Alleanza per il futuro del Kosovo (Aak) di Ramush
Haradinaj, che ne conquisto' otto. La sorpresa potrebbe giungere dal
movimento 'Ora' guidato dall'intellettuale Veton Surroi, per la prima
volta sceso nell'arena politica sperando di raccogliere consensi nel
vastissimo bacino degli scontenti. ''Non lasciate che il vostro futuro
sia deciso da altri'', ha ripetuto questa mattina il capo della
missione Osce in Kosovo, Pascal Fieschi, rinnovando invano il suo
appello alla partecipazione serba. ''I serbi che oggi hanno votato sono
i vincitori morali perche' hanno avuto il coraggio di prendere in mano
il proprio destino'', gli ha fatto eco Oliver Ivanovic. Riferendosi
entrambi al decisivo appuntamento del prossimo anno, per quando la
comunita' internazionale ha preannunciato l'avvio dei negoziati per la
definzione dello status della provincia. ''Si trattera' di riconoscere
formalmente l'indipendenza del Kosovo'', ha pronosticato oggi il
presidente Ibrahim Rugova, fingendo di ignorare la posizione di
Belgrado, che boicottando il voto ha gia' lanciato la sua sfida. Che
sembra essere quella di negare qualunque legittimita' ai nuovi organi
dirigenti del Kosovo, e quindi alle concessioni che in futuro, pur se
con l'avallo internazionale, potranno riuscire a ottenere. (ANSA).
BLL-COR
23/10/2004 20:58

KOSOVO: ELEZIONI; SERBI DISERTANO, RUGOVA CALA MA VINCE

(di Carlo Bollino e Dragan Petrovic)
(ANSA) - PRISTINA/BELGRADO, 24 OTT - Vince la linea dura imposta da
Belgrado, e i serbi del Kosovo disertano in massa le elezioni, mentre
il partito del presidente moderato Ibrahim Rugova, pur apparendo in
calo, si conferma la prima forza politica della provincia.
Ieri si e' votato per le seconde elezioni politiche generali in tutto
il Kosovo per nominare il nuovo parlamento che avra', fra i suoi
compiti futuri, anche quello di decidere insieme alla comunita'
internazionale lo status definitivo della provincia.
Ma i serbi, proprio in vista di questa scadenza cruciale, hanno
accettato l'invito rivolto dal premier Vojislav Kostunica e dal
patriarca della chiesa ortodossa Pavle ed hanno boicottato il voto.
Neppure l'uno per cento dei 218.000 serbi invitati a partecipare alle
votazioni, si sono presentati alle urne, contro il 55/60 per cento
fatto registrare dagli albanesi.
Secondo i dati diffusi in serata, gli elettori serbi che si sono recati
ai seggi si contavano in termini di unita': poco piu' di 900 quelli che
hanno votato in Kosovo (su 100mila) e circa 300 (su 118mila) quelli che
lo hanno fatto presso i centri di votazione aperti in Serbia e
Montenegro.
Un totale fallimento per la comunita' internazionale, che ha ripetuto
senza sosta il suo appello alla partecipazione, ma un fallimento anche
per il presidente della Serbia Boris Tadic, che si era unito a questo
invito sfidando la posizione intransigente di Kostunica e Pavle.
La linea moderata serba appare dunque sconfitta, ed a nulla sono valsi
gli sforzi di leader come Oliver Ivanovic (alleato di Tadic), che
suggeriscono il dialogo per giungere ad una soluzione pacifica di
quell'irrisolto nodo balcanico che continua ad essere il Kosovo. ''La
gente non ha votato per paura'' ha denunciato Ivanovic''.
Confermato il boicottaggio serbo, non si sarebbe verificata la
paventata rivoluzione negli equilibri politici all'interno del fronte
politico albanese. Secondo i primi dati non ufficiali diffusi in
nottata dai diversi partiti, la Lega democratica (Ldk) del presidente
Ibrahim Rugova (che nelle elezioni precedenti ottenne 47 seggi su 120),
pur apparendo in calo, di fatto si conferma la prima forza politica del
Kosovo.
In crescita si dice il Partito democratico (Pdk) del primo ministro
Bajram Rexhepi, che nel 2001 ottenne 26 seggi e che questa notte ha
annunciato di averne conquistati 35.
La sorpresa si e' confermata il movimento 'Ora', guidato
dall'intellettuale Veton Surroi, per la prima volta sceso nell'arena
politica sperando di raccogliere consensi nel vastissimo bacino degli
scontenti. A Pristina il partito di Surroi sarebbe diventato la terza
forza politica, raggiungendo l'Alleanza per il futuro del Kosovo (Aak),
dell'ex comandante della guerriglia Ramush Haradainaj, altra formazione
politica in calo.
Per una conferma bisognera' tuttavia attendere i risultati ufficiali,
annunciati per domani (lunedi').
''Non lasciate che il vostro futuro sia deciso da altri'' ha ripetuto
ieri mattina il capo della missione Osce in Kosovo, Pascal Fieschi,
rinnovando invano il suo appello alla partecipazione serba.
''I serbi che oggi hanno votato sono i vincitori morali perche' hanno
avuto il coraggio di prendere in mano il proprio destino'', gli ha
fatto eco Oliver Ivanovic.
Entrambi si sono riferiti al decisivo appuntamento del prossimo anno,
per quando la comunita' internazionale ha preannunciato l'avvio dei
negoziati per la definizione dello status definitivo della provincia.
''Si trattera' di riconoscere formalmente l'indipendenza del Kosovo'',
ha pronosticato nel giorno del voto il presidente Ibrahim Rugova,
fingendo di ignorare la posizione di Belgrado, che boicottando le
elezioni ha gia' lanciato la sua sfida. Che sembra essere quella di
negare qualunque legittimita' ai nuovi organi dirigenti del Kosovo, e
quindi alle concessioni che in futuro, pur se con l'avallo
internazionale, potranno riuscire a ottenere. (ANSA). BLL-COR
24/10/2004 00:10

KOSOVO: ELEZIONI; RUGOVA, L'UOMO-MISTERO DELLA POLITICA

(PROFILO)
(ANSA) - PRISTINA, 24 OTT - Intellettuale prestato alla politica,
moderato e fautore della non violenza, Ibrahim Rugova, 60 anni, capo
della Lega democratca (Ldk) e' il primo presidente democraticamente
eletto del Kosovo, in carica dal 4 marzo 2002.
Leader storico dell'autonomia della provincia ed oggi acceso
sostenitore dell'indipendenza, Rugova e' nato il 2 dicembre 1944 nel
villaggio di Crnce d'Iskod, nel Kosovo occidentale, da una famiglia
benestante di piccoli proprietari terrieri. Il padre, albanese della
regione di Pec, e il nonno furono vittime dei partigiani comunisti.
[SIC]
Cio' nonostante, oltre che presidente dell'Unione degli scrittori del
Kosovo, fu membro della Lega dei comunisti della provincia fino al
1988, quando venne espulso insieme agli altri intellettuali firmatari
dell'''Apel 215'', oppositori dell' emendamento della Costituzione
serba che cancellava l'autonomia del Kosovo.
Moderato di sinistra, fondo' la sua Lega democratica del Kosovo (Ldk)
nel 1989, sull'onda dell'entusiasmo seguito nei Paesi dell'Europa
orientale al crollo del comunismo. Alle elezioni clandestine del 1992
fu eletto presidente della autoproclamata Repubblica del Kosovo con
oltre il 95% dei voti, entita' mai riconosciuta a livello
internazionale.
La sua strategia della ''resistenza passiva'' (che gli consenti' di
restare leader indiscusso della comunita' albanese del Kosovo dal 1990
al 1998), si e' scontrata con gli scogli dell'oltranzismo e della lotta
armata. Di fronte alla brutalita' della repressione serba, lo ''stato
parallelo' creato da Rugova si dimostro' infatti insufficiente a
contenere il malcontento albanese, e l'Uck (movimento armato fino ad
allora relegato alle zone piu' interne e povere del Kosovo), divento'
per molti il nuovo, credibile, punto di riferimento.
Ai negoziati di Rambouillet del febbraio 1999 (il cui fallimento
determino' l'inizio dei bombardamenti da parte dell'Alleanza
atlantica), Ibrahim Rugova era ridotto ormai a una figura poco piu' che
simbolica e durante le prime terribili settimane della guerra rischio'
perfino di apparire un traditore quando, prelevato dalla polizia serba
a Pristina, fu portato a Belgrado e costretto a stringere la mano al
presidente Milosevic davanti alle telecamere del regime.
Riuscito a rifugiarsi in Italia, Rugova segui' da lontano la fine del
conflitto e il faticoso arrivo della pace. Forte della propria cultura
e del carisma che lo contraddistingue (era stato studente alla Sorbona
e uno degli allievi prediletti di Roland Barthes), Ibrahim Rugova ha
saputo attendere il momento opportuno per rientrare sulla scena
politica riuscendo a scalzare alle elezioni amministrative del
settembre del 2000 i due partiti nati dalle ceneri dell'Uck, ormai
disciolto, ed a restare prima forza politica della provincia in tutte
le successive votazioni, comprese le elezioni politiche generali di due
giorni fa.
Schivo nei rapporti con la stampa e criticato per l'impronta dirigista
che ha imposto all'interno del suo partito, Rugova viene guardato dai
suoi detrattori come un autentico mistero della politica. Nonostante la
scarsa visibilita' istituzionale che ha scelto, e le ripetute critiche
che gli sono piovute addosso, riesce infatti a vincere in tutti gli
appuntamenti elettorali smentendo ogni volta le previsioni che
puntualmente lo danno per sconfitto. (ANSA). BLL 24-OTT-04 17:13 NNNN
24/10/2004 17:17

KOSOVO: ELEZIONI; RUGOVA IN SELLA E BELGRADO SFIDA ONU/ANSA

(di Carlo Bollino e Dragan Petrovic). (ANSA) - PRISTINA/BELGRADO, 24
OTT - Le elezioni di sabato non hanno cambiato nulla in Kosovo: il
partito del presidente Ibrahim Rugova rimane il piu' votato, e lo
scontro fra serbi e albanesi e' immutato nella sua rigidita'. La
vittoria del boicottaggio serbo suggerita da Belgrado fa calare nubi
oscure sull'orizzonte dei negoziati che il prossimo anno la comunita'
internazionale intende aprire per definire, dopo sei anni di
protettorato Onu, lo status definitivo della provincia. ''La mancata
partecipazione al voto e' stato il referendum serbo contro quello che
finora ha fatto la comunita' internazionale in Kosovo'', commenta a
Belgrado Radmila Trajkovic, esponente del consiglio nazionale serbo.
Che avverte: ''Ora almeno e' chiaro che quando si parlera' di
negoziati, la comunita' internazionale e i kosovari avranno come
controparte Belgrado e sette milioni di serbi, e non un gruppetto dello
0,3 per cento (coloro che hanno partecipato al voto - ndr) che lotta
per piccoli interessi personali''. Una sfida lanciata non solo alla
missione delle Nazioni Unite (Unmik) ma alla stessa leadership albanese
che attraverso il presidente Rugova, ieri definiva la scadenza del
negoziato come il semplice ''riconoscimento formale della nostra
indipendenza''. Una indipendenza che nessun serbo accetta, ma che i
falchi di Belgrado intendono difendere negando la stessa legittimita'
delle istituzioni. ''Quando i serbi nel 2001 hanno preso parte alle
elezioni legislative, cosa hanno ottenuto in cambio? - si chiede la
Trajkovic - hanno ottenuto la nuova pulizia etnica avvenuta a marzo
scorso, con 350 case distrutte, quello che era rimasto delle chiese e
monasteri raso al suolo e 19 morti''. Una posizione alla quale l'ala
moderata vicina al presidente Boris Tadic, che invano si era espresso a
favore della partecipazione al voto, risponde con argomenti diversi:
''Non dovremmo dimenticare cosa accadde dieci anni fa ai nostri
fratelli serbi di Croazia e Bosnia che decisero di seguire ciecamente
la linea di Milosevic. Belgrado oggi e' un partner che non ha forza ne'
credibilita' internazionale - avverte Oliver Ivanovic, fra i leader
contrari al boicottaggio - questo li portera' prima o poi a cedere,
davanti ai soldi o sotto la pressione delle sanzioni, e il Kosovo
otterra' l'indipendenza prima di quando gli stessi albanesi se lo
aspettino''. Se sul fronte serbo lo scontro interno e' dunque alle
stelle, sul fronte albanese il confronto e' ancora congelato in attesa
dei risultati ufficiali delle urne che potrebbero conoscersi gia'
domani. Le proiezioni diffuse dai partiti e da un'organizzazione di
osservatori indipendente confermano la vittoria della Lerga democratica
(Ldk) di Ibrahim Rugova che secondo gli ultimi dati avrebbe ottenuto il
47 per cento dei voti, vale a dire l'identico risultato delle politiche
precedenti. Posizioni sostanzialmente immutate anche per il partito
democratico (Pdk) del premier uscente Bajram Rexhepi vicino al suo 26
per cento, e per l'Alleanza (Aak) dell'ex comandante della guerriglia
Ramush Haradinaj, riconfermato all'8 per cento. Al quarto posto con un
6.5 per cento (dato anch'esso stimato) si piazza il nuovo movimento
''Ora'' dell'intellettuale miliardario Veton Surroi. Se questi dati
verranno confermati e' difficile prevedere particolari cambiamenti di
governo rispetto all'attuale, che vede uniti in una pur difficile
coalizione il partito di Rugova e quello di Rexhepi. ''La sola
alternativa possibile potrebbe essere un accordo fra l'Ldk e il
movimento Ora - commenta l'analista kosovaro Baton Haxhiu - ma a mio
parere e' difficile che si realizzi vista l'avversita' personale che
Rugova ha finora manifestato nei confronti di Surroi''. Ma a
prescindere da chi e come formera' il nuovo esecutivo, nulla cambiera'
sulla posizione degli albanesi rispetto alla loro identica pretesa di
indipendenza, contrapposta in modo netto alla sovranita' rivendicata
dalla Serbia. Ancora una volta spettera' alla comunita' internazionale
tentare di individuare un compromesso che appare sempre piu' difficile.
Nel frattempo gli stessi osservatori internazionali si consolano
certificando l'andamento delle elezioni, che si sono svolte in modo
libero e democratico: un successo di cui e' difficile prevedere per
quanto tempo potranno andare fieri.(ANSA) BLL-COR
24/10/2004 19:00

KOSOVO: ELEZIONI; RUGOVA, L'UOMO-MISTERO DELLA POLITICA

(PROFILO)
(ANSA) - PRISTINA, 24 OTT - Intellettuale prestato alla politica,
moderato e fautore della non violenza, Ibrahim Rugova, 60 anni, capo
della Lega democratca (Ldk) e' il primo presidente democraticamente
eletto del Kosovo, in carica dal 4 marzo 2002.
Leader storico dell'autonomia della provincia ed oggi [SIC] acceso
sostenitore dell'indipendenza, Rugova e' nato il 2 dicembre 1944 nel
villaggio di Crnce d'Iskod, nel Kosovo occidentale, da una famiglia
benestante di piccoli proprietari terrieri. Il padre, albanese della
regione di Pec, e il nonno furono vittime dei partigiani comunisti
[SIC].
Cio' nonostante, oltre che presidente dell'Unione degli scrittori del
Kosovo, fu membro della Lega dei comunisti della provincia fino al
1988, quando venne espulso insieme agli altri intellettuali firmatari
dell'''Apel 215'', oppositori dell' emendamento della Costituzione
serba che cancellava l'autonomia [SIC] del Kosovo.
Moderato di sinistra, fondo' la sua Lega democratica del Kosovo (Ldk)
nel 1989, sull'onda dell'entusiasmo seguito nei Paesi dell'Europa
orientale al crollo del comunismo [SIC]. Alle elezioni clandestine del
1992 fu eletto presidente della autoproclamata Repubblica del Kosovo
con oltre il 95% dei voti, entita' mai riconosciuta a livello
internazionale.
La sua strategia della ''resistenza passiva'' (che gli consenti' di
restare leader indiscusso della comunita' albanese del Kosovo dal 1990
al 1998), si e' scontrata con gli scogli dell'oltranzismo e della lotta
armata. Di fronte alla brutalita' della repressione serba, lo ''stato
parallelo' creato da Rugova si dimostro' infatti insufficiente a
contenere il malcontento albanese, e l'Uck (movimento armato fino ad
allora relegato alle zone piu' interne e povere del Kosovo), divento'
per molti il nuovo, credibile, punto di riferimento.
Ai negoziati di Rambouillet del febbraio 1999 (il cui fallimento
determino' l'inizio dei bombardamenti da parte dell'Alleanza
atlantica), Ibrahim Rugova era ridotto ormai a una figura poco piu' che
simbolica e durante le prime terribili settimane della guerra rischio'
perfino di apparire un traditore quando, prelevato dalla polizia serba
a Pristina, fu portato a Belgrado e costretto [SIC] a stringere la mano
al presidente Milosevic davanti alle telecamere del regime [SIC].
Riuscito a rifugiarsi in Italia, Rugova segui' da lontano la fine del
conflitto e il faticoso arrivo della pace. Forte della propria cultura
e del carisma che lo contraddistingue (era stato studente alla Sorbona
e uno degli allievi prediletti di Roland Barthes), Ibrahim Rugova ha
saputo attendere il momento opportuno per rientrare sulla scena
politica riuscendo a scalzare alle elezioni amministrative del
settembre del 2000 i due partiti nati dalle ceneri dell'Uck, ormai
disciolto, ed a restare prima forza politica della provincia in tutte
le successive votazioni, comprese le elezioni politiche generali di due
giorni fa.
Schivo nei rapporti con la stampa e criticato per l'impronta dirigista
che ha imposto all'interno del suo partito, Rugova viene guardato dai
suoi detrattori come un autentico mistero della politica. Nonostante la
scarsa visibilita' istituzionale che ha scelto, e le ripetute critiche
che gli sono piovute addosso, riesce infatti a vincere in tutti gli
appuntamenti elettorali smentendo ogni volta le previsioni che
puntualmente lo danno per sconfitto. (ANSA). BLL 24-OTT-04 17:13 NNNN
24/10/2004 17:17

KOSOVO: ELEZIONI; RUGOVA VINCE E PENSA AL NUOVO GOVERNO/ANSA

(ANSA) - PRISTINA/BELGRADO, 25 OTT - Mentre i partiti albanesi del
Kosovo si preparano ai negoziati per costituire il nuovo governo nato
dalle elezioni di sabato, la comunita' internazionale incalza le
autorita' di Belgrado sulla definizione dello status della provincia.
Il segretario britannico per le questioni europee, Denis MacShane,
giunto in visita oggi a Belgrado, ha avvertito che ''a questo punto il
tempo stringe per definire lo status definitivo del Kosovo'', ed ha
esortato le autorita' serbe ''ad avviare contatti con la leadership
albanese'' per giungere ad un'intesa. Secondo Londra ''ogni rifiuto al
dialogo diretto fra Pristina e Belgrado fa accrescere l'urgenza della
questione nell'agenda internzionale, mentre a Londra e in altre parti
d'Europa vogliamo che la soluzione venga trovata qui e non imposta
dall'esterno''. A rappresentare la parte albanese nei negoziati che la
comunita' internazionale intende promuovere da meta' del prossimo anno,
sara' il nuovo parlamento costituito con le elezioni politiche generali
di sabato. L'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in
Europa (Osce) che ha sovrinteso e monitorato l'intero processo, ha
garantito che le procedure di voto si sono svolte in modo libero e
democratico. E nell'annunciarlo ha diffuso anche i primi risultati
ufficiali, che restano tuttavia incompleti in attesa di una verifica
conclusiva degli eventuali ricorsi che richiederanno almeno una
settimana di tempo. Sulla base del 90 per cento dei seggi scrutinati,
la Lega democratica del presidente Ibrahim Rugova si conferma
vittoriosa con il 45,3 per cento, in lieve calo rispetto al 47 per
cento ottenuto nelle precedenti consultazioni. Un risultato che un
portavoce del partito ha tuttavia smentito: ''Le nostre rilevazioni -
ha affermato - ci indicano ad oltre il 50 per cento''. In ogni caso
Rugova, che punta alla sua rielezione come presidente, non potra' fare
a meno di scegliere anche questa volta la strada della coalizione.
Alleato piu' probabile resta il Partito democratico (Pdk) del premier
uscente Bajram Rexhepi, che secondo l'Osce ha ottenuto il 28,6 per
cento, un punto e mezzo in piu' rispetto al 2001. Stabile l'Alleanza
per il futuro del Kosovo (Aak) dell'ex comandante della guerriglia
Ramush Haradinaj, che ha conservato il suo 8 per cento, mentre il nuovo
movimento ''Ora'' del magnate dell'editoria Veton Surroi ha strappato
al suo esordio elettorale il 6,5 per cento. Venti seggi del parlamento
su 120 sono riservati per legge alle minoranze, 10 dei quali ai serbi,
che avendo pero' boicottato le elezioni hanno ottenuto solo lo 0.2 per
cento dei voti, come dire nessun deputato in piu' oltre la soglia
legale, salvo eventuali ripescaggi. Rugova si appresta ad avviare le
consultazioni con le altre forze politiche albanesi molte delle quali,
compreso lo stesso Surroi, sono pronte ad entrare in coalizione. Il
voto non ha modificato in modo sensibile gli equilibri politici
interni: una larga maggioranza potrebbe tuttavia servire a Rugova non
soltanto per garantirsi la riconferma alla presidenza, ma anche per
ottenere maggior forza in vista dei cruciali negoziati con Belgrado,
che restano la prossima, decisiva, scadenza per esecutivo e parlamento.
(ANSA) BLL-COR
25/10/2004 19:38

KOSOVO: ELEZIONI, OSCE PROCLAMA RISULTATI UFFICIALI

(ANSA) - PRISTINA, 3 NOV - L'Organizzazione per la sicurezza e la
cooperazione in Europa (Osce) ha proclamato oggi a Pristina i risultati
ufficiali delle elezioni politiche generali che si sono svolte in
Kosovo lo scorso 23 ottobre. I dati ricalcano in pieno le proiezioni
diffuse all'indomani del voto e confermano la vittoria della Lega
democratica (Ldk) di Ibrahim Rugova che con il 45 per cento ha
conservato i suoi 47 seggi in parlamento (su 120). In lieve crescita il
Partito democratico (Pdk) del premier Bajram Rexhepi salito al 29 per
cento con 30 seggi. Terza forza politica si conferma l'Alleanza per il
futuro del Kosovo (Aak) dell'ex comandante della guerriglia Ramush
Haradinaj con l'8 per cento e nove deputati. Al quarto posto con il 6
per cento e 7 deputati si piazza ''Ora'', il nuovo movimento del
magnate dell'editoria Veton Surroi alla sua prima prova elettorale.
Dieci seggi del parlamento sono riservati per legge alla minoranza
serba (che li ottiene nonostante abbia boicottato il voto), e dieci
alle altre minoranze della provincia. Da oggi decorre il termine di 48
ore per presentare eventuali ricorsi, trascorso il quale i risultati si
considerano definitivi. Gli equilibri all'intero del fonte albanese
appaiono dunque immutati, ed ora tocca alla Lega democratica avviare i
negoziati per la composizione del nuovo esecutivo che potrebbe
ricalcare la formula del precedente, con una coalizione composta da Ldk
e Pdk. Rugova tuttavia non ha escluso la possibilita' di costituire una
coalizione piu' allargata, necessaria non soltanto a garantirgli fra
due anni la rielezione a presidente del Kosovo, ma anche ad
attribuirgli maggiore forza in vista dei negoziati internazionali per
la definizione dello status della provincia previsti per meta' del
prossimo anno.(ANSA) BLL
03/11/2004 17:18

KOSOVO: ELEZIONI, DEPUTATI SERBI NON ENTRANO IN PARLAMENTO

(ANSA) - BELGRADO, 3 NOV - Non entreranno nel parlamento kosovaro i
dieci deputati serbi eletti nelle politiche tenutesi il 23 ottobre in
Kosovo: lo ha detto il loro portavoce Oliver Ivanovic dopo un incontro
con il presidente serbo Boris Tadic, che aveva a suo tempo invitato la
comunita' serba della provincia a votare. Stando a Ivanovic, ''Nei
primi tre mesi di attivita' del governo vedremo se le condizioni di
vita e di sicurezza dei cittadini serbi miglioreranno: se cosi' dovesse
essere, parteciperemo ai lavori parlamentari''. A Belgrado stasera e'
atteso il capo dell'Unmik Soeren Jessen Petersen, che incontrera' oggi
e domani Tadic, il premier serbo Vojislav Kostunica e il presidente
serbomontenegrino Svetozar Marovic, nonche' i ministri degli esteri Vuk
Draskovic e della difesa Prvoslav Davinic. Al centro dei colloqui
saranno i temi che hanno favorito il boicottaggio serbo alle elezioni
del 23 ottobre, cioe' il mancato ritorno dei profughi e la mancata
concessione di un'ampia autonomia alle enclavi serbe in Kosovo. (ANSA).
OT
03/11/2004 17:24

KOSOVO: INDAGATO ALL'AJA CHIEDE POSTO DI PRIMO MINISTRO

(ANSA) - PRISTINA, 5 NOV - L'ex comandante della guerriglia albanese in
Kosovo, Ramush Haradinaj, ha chiesto di assumere il posto di primo
ministro come condizione per prendere parte al nuovo governo della
provincia. La proposta di Haradinaj, che guida l'Alleanza per il futuro
del Kosovo (terza forza politica della provincia), e' giunta a poche
ore dalla richiesta del tribunale dell'Aja per i crimini di guerra
nell'ex Jugoslavia di poterlo interrogare. ''Non so di cosa sia
eventualmente accusato - ha detto Haradinaj - ma ho gia' fatto sapere
di essere pronto a rispondere a qualsiasi domanda''. La domanda di
Haradinaj di guidare il nuovo esecutivo sarebbe stata finora respinta
da Ibrahim Rugova, capo della Lega democratica (Ldk) che con 47 seggi
controlla la maggioranza relativa nel nuovo parlamento del Kosovo. Il
tribunale internazionale dell'Aja, che sta processando l'ex presidente
serbo Slobodan Milosevic anche per i crimini di guerra commessi in
Kosovo, ha gia' sotto custodia quattro ex appartenenti all'Uck,
movimento armato albanese di cui Haradinaj e' stato uno dei comandanti
locali.(ANSA) BLL-COR
05/11/2004 18:04


=== EN FRANCAIS ===

DANS LE SITE PRO-SECESSIONISTE ET
ANTI-YOUGOSLAVE "COURRIER DE BALKANS" :

Déplacés, l'éternel retour

Dans un jeu d’échecs, les pions sont les pièces qui sont le plus
souvent manipulées et le plus souvent sacrifiées. Ces pions ont peu de
champ de manœuvre sur l’échiquier. Dans le jeu politique en cours au
Kosovo, les personnes déplacées et leur droit au retour sont des pions.
Le point de vue du médiateur pour les droits de la personne au Kosovo.
Par Marek Antoni Nowicki, médiateur pour les droits de la personne au
Kosovo.

http://www.balkans.eu.org/article4740.html

Kosovo : le véritable travail contre les ségrégations commence
aujourd’hui

Les discriminations tiennent à l’âge, au sexe, à la race ou au genre.
Le Kosovo a adopté une loi contre toutes les formes de discrimination,
mais quand sera-t-elle vraiment appliquée ? Nous entamons avec cet
article la publication régulière des chroniques d’Antoni Nowicki,
Médiateur pour les droits de la personne du Kosovo.

http://www.balkans.eu.org/article4712.html

---

Après les élections : le dilemme des Kosovars et des institutions
internationales
http://www.balkans.eu.org/article4721.html

Les Serbes du Kosovo boycottent massivement les élections
http://www.balkans.eu.org/article4711.html

Kosovo : la MINUK contre la démocratie ?
http://www.balkans.eu.org/article4707.html

Kosovo : les défis qui attendent le futur gouvernement
http://www.balkans.eu.org/article4706.html

Kosovo : l’heure des tractations politiques approche
http://www.balkans.eu.org/article4700.html

Kosovo : les nouveaux partis essaient de séduire des électeurs de plus
en plus déçus
http://www.balkans.eu.org/article4703.html

Kosovo : la vraie partie se jouera après les élections du 23 octobre
http://www.balkans.eu.org/article4692.html

Kosovo : meetings serbes pour le boycott des élections
http://www.balkans.eu.org/article4693.html

Kosovo : le journaliste Veton Surroi fait une entrée tonitruante en
politique
http://www.balkans.eu.org/article4705.html

Voyage en Unmikistan
http://www.balkans.eu.org/article4640.html
Kosovo, mon amour
http://www.balkans.eu.org/article4638.html
Droit, légitimation et politique extérieure : l’Europe et la Guerre au
Kosovo
http://www.balkans.eu.org/article2767.html
Carnets imaginaires d'un vrai voyage au Kosovo
http://www.balkans.eu.org/article2766.html
Les oiseaux noirs du Kosovo : un juge à Pristina
http://www.balkans.eu.org/article1631.html

Toute sélection Kosovo :
http://www.balkans.eu.org/livres_sujet.php3?id_mot=45

---

Kosovo : l’école et l’expérience de l’État

Qu’apprend-on à l’école ? La hiérarchie, les rapports de force, le
sexisme et le mépris des « autres », ceux qui appartiennent à une autre
ethnie ou à un autre groupe social. Le premier contact des jeunes
enfants avec le système social leur apprend comment ruser et biaiser
avec l’autorité. Comment transformer l’école pour en faire, au
contraire, un lieu d’apprentissage à une véritable citoyenneté ouverte ?

http://www.balkans.eu.org/article4757.html

À lire aussi :

Kosovo : des manuels d’histoire qui attisent la haine
http://www.balkans.eu.org/article3891.html

Kosovo : les jeunes filles privées d’école ?
http://www.balkans.eu.org/article4383.html
  
Kosovo : polémiques autour de l’enseignement islamique à l’école
http://www.balkans.eu.org/article3134.html
  
Kosovo : enseignement islamique à l’école ?
http://www.balkans.eu.org/article3031.html
  
Écoles serbes du Kosovo : rien ne va plus
http://www.balkans.eu.org/article2919.html