<< ...Il film "II cuore nel pozzo" e’ in effetti la continuazione della
propaganda fascista sui crimini nelle foibe, che va avanti dal 1943 ai
giorni nostri... >>

Intervento del giornalista e scrittore Armando Černjul alla conferenza
stampa della Presidenza dell'Unione delle associazioni dei Combattenti
antifascisti, convocato a Pola il 4.02.2005.

Riassunto dell'ampio testo "Foibomania nei media e libri italiani"
preparato per la tavola rotonda sulle vittime delle foibe.


Del film italiano "II cuore nel pozzo" del regista Alberto Negrin
prodotto dalla RAI, non posso dir niente perche' non I'ho visto. Stando
pero’ a certi articoli apparsi sulla stampa italiana e croata e'
evidente che il film parla dei crimini dei partigiani di Tito e della
riabilitazione del fascismo italiano, temi questi da anni cari al
centrodestra al governo e all’estrema destra. Pero' questa stessa RAI
negli scorsi 15 anni ha mandato in onda numerose trasmissioni e servizi
nei quali vengono falsificati i fatti storici. Infatti sulle tre reti
di questa TV stataIe, in vari periodi di tempo, sono stati presentati i
crimini nelle foibe commessi, come piu' volte sottolineato, dai
partigiani di Tito sugli Italiani solo perche' erano di nazionalita’
italiana, anche se si sa molto bene che nelle foibe finivano Croati,
Sloveni, Tedeschi e aItri. In base a queste trasmissioni nelle foibe
sarebbero stati buttati 3.000, 5.000, 17.000 Italiani...! Dunque alla
RAI o non sanno o non hanno ancora deciso quanta gente sia finita nelle
foibe, poiche’ tirano in ballo cifre differenti e presentano i
comunisti di Tito e i partigiani come criminali genocidi.

Nel contempo non hanno voluto mostrare al pubblico italiano il
documentario "Fascist Legacy" prodotto dalla BBC inglese nel quale sono
illustrati i massacri commessi dai fascisti italiani, trasmesso due
anni fa dall’emittente televisiva italiana La 7. In base ai dati
trovati nell’archivio delle Nazioni Unite dallo storico Michael
Palumbo, un americano di origini italiane, i fascisti in Jugoslavia,
Albania, Grecia, Etiopia. Libia, Francia e Russia uccisero oltre un
milione di persone. Solo nel territorio dell’ex Jugoslavia ne uccisero
circa 300.000.

Il film "II cuore nel pozzo" e’ in effetti la continuazione della
propaganda fascista sui crimini nelle foibe, che va avanti dal 1943 ai
giorni nostri. Dapprima si inizio' con articoli su giornali e riviste,
poi, dopo la II guerra mondiale si passo' ai libri per proseguire con
articoli su quotidiani e mensili, nonche' con trasmissioni radio e
televisive.

Gia’ da diversi anni voglio richiamare I’attenzione sulla foibomania
nei media e libri italiani. Pero' in Croazia I’argomento non interessa
a nessuno tranne che ai combattenti antifascisti o a qualche
giornalista. Cio’ non deve meravigliare considerato che il Governo, il
Parlamento e i vertici statali non hanno reagito al varo, un anno fa,
della legge italiana con cui il 10 febbraio e’ stata proclamata
Giornata del ricordo delle vittime delle foibe e dell’esodo degli
Italiani istriani, fiumani e dalmati. Nella legge si dice, come riporta
I'agenzia ANSA, che nelle foibe finirono 17,000 persone. Con queste
falsita' hanno tentato di parificare le vittime del nazifascismo in
Istria.

Ogni crimine, e cosi’ anche quelli delle foibe in Italia e sul suolo
dell'ex Jugoslavia, va condannato. Pero’ i crimini prima di tutto
devono venir accertati da storici obiettivi. Purtroppo in Italia la
maggioranza di essi falsifica i dati mentre nell’ex Jugoslavia e anche
nella Croazia indipendente, non hanno fatto quasi nulla. Pertanto e'
difficile seguire Ia foibomania in Italia, specie la sua presenza sui
media che e' molto massiccia rnentre le case editrici fanno a gara a
 chi stampa piu' libri sul tema. Inoltre le citta', le province, le
regioni e lo stato italiano finanziano le associazioni dei cosiddetti
esuli che stampano libri e riviste e che hanno pretese verso i
territori croati!

Tra i primi autori che dopo la II guerra mondiale hanno scritto dei
crimini nelle foibe c’erano persone nate o che hanno le radici
nell’odierna Croazia e che hanno gonfiato i numeri degli infoibamenti.
Essi sono Luigi Papo e il sacerdote Flaminio Rocchi, e altri e piu'
tardi a loro si sono aggiunti Giorgio Bevilacqa, Marco Pirina e altri.
Papo, vicepresidente dell’Unione degli Istriani a Trieste ed ex
comandante della Guarnigione delle milizie fasciste a Montona ha
scritto diversi libri e centinaia di articoli firmandosi con vari
pseudonimi. A seconda delle necessita’ socio-politiche, nelle foibe
gettava 7063, 3739 o addirittura 16.550 vittime. Si tratta dello stesso
Papo che nel 1994, in una trasmissione della RAI, era stato presentato
come testimone di quando durante la guerra venivano ammazzati gli
Italiani, e come scrittore ricercatore. Ha dichiarato che in base alle
sue ricerche, dopo il 1 maggio del 1945 nelle foibe erano finiti 3.739
ltaliani e dal 1943 al 1945 tra Trieste e I' lstria 16.550. Piu' tardi
ha cambiato i numeri affermando che alcuni di essi "sarebbero stati
buttati nelle foibe".

Undici anni dopo la RAI realizza il film "II cuore nel pozzo" che sara’
trasmesso il 6 e il 7 di questo mese sulla prima rete!

Uno degli autori piu' giovani e’ Marco Pirina, che ha scritto diversi
libri sulle foibe e peggior bugiardo sul tema del suo "professore"
Papo, di cui il piu' sporco e’ intitolato "Genocidio". Si tratta di un
estremista di destra, suo padre era un u-comandante fascista fucilato
in guerra dai partigiani. Papo e Pirina hanno preparato materiale per
I’atto di accusa a Roma, dove dei crimini sono stati accusati gli
antifascisti di Croazia e Slovenia. Papo a Roma era testimone al
processo contro Oskar Piškulić, giudicato in contumacia.

Va detto che i vertici delle cosiddette associazioni degli esuli, con
l’aiuto del neoirredentismo e della destra al vertice del potere
politico italiano, hanno definito il piano di stampare questi libri in
tiratura limitata. Hanno anche accolto la proposta che bisognava
trovare uno scrittore che "infiammasse” I’opinione pubblica, lo hanno
trovato nel giornalista e scrittore di successo Arrigo Petacco di cui
I’editore Mondadori (un tassello dell’impero editoriale di Berlusconi)
nel 2002 ha pubblicato il libro "L'esodo degli Italiani d’lstria,
Dalmazia e Venezia Giulia". Il libro ha avuto diverse edizioni e
I’autore e’ stato premiato. Questo e' un libro pieno di falsita' e
accuse. Cosa dire ancora dell'autore di molti libri? Per questa
occasione e' sufficiente affermare che Petacco, servendosi della
letteratura di quegli storici e di altri falsificatori, ha scritto che
i partigiani di Tito tra il 1943 e il 1945 gettarono nelle foibe
migliaia di vittime innocenti, piu’ di tutto Italiani, quindi qualche
tedesco, ustascia, cetnici e Neozelandesi delle unita’ britanniche. In
base ai suoi scritti nelle foibe istriane sono finiti 10.000 o 20.000
oppure 30.000 persone.

L’editore berlusconiano Mondadori pubblica il libro di Petacco e nei
giorni scorsi ha stampato un libro sull’esodo e sulle foibe di cui e’
autore Gianni Oliva. Allo stesso tempo il premier italiano grida "Mai
piu’ il fascismo e il comunismo" mentre pone in rilievo il dittatore
fascista Mussolini che secondo lui non avrebbe commesso crimini fuori
dall’Italia.

Oltre a cio', la sinistra italiana o meglio il centro sinistra dopo
essersi inchinata ai neofascisti, ha cominciato a inchinarsi anche
dinanzi ai monumenti eretti ai fascisti. E per i crimini delle foibe
danno la colpa ai partigiani di Tito, in primo luogo Croati, Sloveni e
Italiani. Ultimamente si fanno sentire certi politici e giornalisti
croati con interventi a favore della gentaglia neofascista e di quanti
vorrebbero riabilitare iI nazifascismo. Da Pola a Fiume, da Zagabria a
Zara e Spalato parlano e scrivono contro i combattenti antifascisti
come dei peggiori criminali. Riportero' il caso piu' fresco. Il critico
cinematografico e scrittore Jurica Pavičić di Spalato, nel magazine del
quotidiano "Jutarnji List" ( 22.01.2005) ha pubblicato l'articolo
intitolato "Tito ucciso dalle sue armi". Occupandosi di Tito  e di
Tudjman ha scritto tra l'altro: "l’uno e I' altro hanno attuato la
pulizia etnica delle minoranze, Tito degli Italiani e Tedeschi e
Tudjman dei Serbi." E’ chiaro che Pavičić ha ascoltato I'intervento di
un anno fa al Parlamento croato di Furio Radin (oppure ne ha letto) e
probabilmente non e’ cosciente di aver scritto falsità e calunnie!!!
Della pulizia etnica a danno degli Italiani, molto prima di Radin e
Pavičić hanno parlato e scritto anche i politici, scrittori e
giornalisti italiani appartenenti all'estrema destra piu' radicale.