COMUNICATO STAMPA



Noi del Janatha Vimukthi Peramuna ( JVP - Fronte di liberazione del popolo)
dello Sri Lanka, il secondo più grande partito al governo, vorremmo prima di
tutto comunicare le più sentite condoglianze alle famiglie dei cittadini
italiani e di altri paesi che hanno perso la vita in Sri Lanka durante lo
Tsunami. Esprimiamo il nostro dolore alle famiglie di più di 40.000
cittadini morti durante lo Tsunami.

Ringraziamo il popolo e i governi dei paesi, compresa l'Italia, che hanno
offerto generose donazioni in questo difficile momento dello Sri Lanka. Non
dimenticheremo. Siamo determinati a rendere lo Sri Lanka un posto sicuro per
gli stranieri in modo che possano godere della nostra ospitalità e del
clima.


Il JVP ringrazia la gente comune dello Sri Lanka, cingalese, tamil,
musulmana, buddhista, induista e cristiana per essersi mobilitati nell'aiuto
reciproco nel paese quando è stato colpito dallo Tsunami.

Lo Tsunami è stata una tragedia senza precedenti ma senza precedenti è
stata pure la sua trasformazione nella forma di un grande Tsunami di amore
per gli altri che ha pervaso il paese. Anni di falsa propaganda e odio
predicato dalle tigri Tamil (LTTE), il movimento separatista che lotta per
uno stato a parte, chiamato Tamil Ealam, sono stati spazzati via quando i
cingalesi sono accorsi ad aiutare tamil e musulmani nella provincia
orientale. Proprio il tempio buddista i cui monaci furono fatti a pezzi dal
LTTE è diventato il rifugio principale per centinaia di tamil. Storie di
aiuto di esseri umani in preda all'angoscia vengono da ogni tempio, kovil,
chiesa e moschea. Queste notizie sono state trasmesse in tutto il mondo da
BBC, CNN e altre organizzazioni smentendo la falsa propaganda diffusa dal
LTTE e ONG senza scrupoli secondo cui le nostre genti sarebbero bestie. Il
più importante aiuto è stato dato nei primi giorni in cui si è creata
assistenza spontanea.



In tutto il paese c'è stato uno sgorgare di aiuto genuino e la gente è
accorsa dai bisognosi con cibo e approvvigionamenti. Questo non è stato l'aiuto
straniero, ma l'aiuto reciproco tra la nostra gente.


Dopo il primo giorno, i nostri gruppi di soccorso si sono sparsi in tutto il
paese. Decine di migliaia hanno sentito la nostra chiamata e sono venuti
verso le coste. Erano operai, contadini, studenti, impiegati, insegnanti e
molti altri. Nella provincia orientale abbiamo raccolto in una sola volta
2000 volontari. Abbiamo pulito strade, pozzi, rimosso detriti, pulito i
bagni e cercato di consolare più che potessimo. Avevamo già avuto esperienza
di soccorso nel ciclone del 1978 e in due precedenti inondazioni. Questa
volta la mobilitazione è stata di proporzioni maggiori, ma si è basata sull'esperienza
diretta del soccorso in seguito al ciclone e alle inondazioni.



Quando i nostri gruppi si sono mobilitati hanno visto quanto duro fosse il
lavoro di polizia e forze armate. Non vogliamo ringraziamenti per i nostri
sforzi di soccorso, ma vogliamo ringraziare in pubblico polizia e forze
armate. Conosciamo la loro fatica perchè abbiamo lavorato al loro fianco.
Ringraziamo le forze non armate indiane, statunitensi e di molti altri paesi
venuti ad aiutarci. Li abbiamo visti lavorare li dove c'era bisogno. Questo
aiuto genuino ed incondizionato è diretto a rinforzare i legami tra quei
paesi e il nostro.

Ci sono stati anche impegni di aiuto straniero compresi sussidi diretti e
prestiti a tassi preferenziali da parte di molti paesi e agenzie
internazionali. Molti paesi nel mondo hanno raccolto denaro dalla gente
comune per aiutare noi e gli altri paesi affetti dallo Tsunami. Li
ringraziamo dal profondo del cuore.


Dopo il periodo iniziale, deve ora cominciare la ricostruzione e
risistemazione. Per quanto riguarda i nostri operatori, hanno già cominciato
ad aiutare la gente a costruire alloggi temporanei.

In questa fase dobbiamo affrontare molti argomenti problematici. Saremo
sinceri e ve li presenteremo.


Poichè si parla di ingenti somme di denaro ci deve essere assoluta
trasparenza. Non deve esistere alcun sospetto che siano passati contratti ai
compari delle persone al potere. Ogni responsabile dei comitati che
distribuiscono grandi somme di denaro deve immediatamente dichiarare i
propri beni. In ogni settore privato ufficiale o rappresentativo di questi
comitati non può esserci conflitto d'interessi I loro assetti societari
devono essere posti in regime di blind trust se c'è il sospetto di possibili
conflitti d'interesse. Queste non sono condizioni socialiste o marxiste.
Sono semplicemente quelle che si trovano in paesi come gli Stati Uniti e la
Gran Bretagna. Ci sono leggi eccellenti in quei paesi che noi possiamo
subito adottare.


Ma in tutte le democrazie, del denaro speso bisogna essere responsabili
verso gli elettori. Come partner principali del governo, richiediamo il
controllo politico dei fondi spesi, dai livelli più alti ai più bassi per
mezzo dei deputati dei maggiori gruppi governativi. La richiesta non è
fatta perché i politici possano poi fare particolari favori ai loro alleati,
ma proprio per evitare che ciò avvenga. Durante le ultime settimane abbiamo
assistito a un largo numero di decisioni prese irresponsabilmente nei
confronti della gente. Anche se chi prende le decisioni è genuinamente
motivato, il sospetto che possano manipolare il denaro rimane sempre. Il JVP
si opporrà constantemente a tali azioni. Noi desideriamo che il denaro
raggiunga chi lo merita senza fughe. Per evitare scorrettezza, mobiliteremo
non solo i quadri di partito ma i sindacati. Occorre assicurare sia chi è
destinatario del denaro, sia chi lo elargisce, comprese le agenzie straniere
che il denaro è correttamente speso.



Ci sono state proposte di vincolare l'aiuto straniero al riconoscimento del
gruppo dittatoriale LTTE quale partner del governo di Sri Lanka. Queste
richieste provenivano non solo dal LTTE e dal TNA( Alleanza nazionale
Tamil), il gruppo venuto fuori per gentile concessione delle pistole del
LTTE, ma anche dal UNP, partito nazionale unito, e da certe ONG. Il nostro
partito non riconosce il LTTE come vera voce Tamil. Quando i Tamil stavano
lottando contro lo Tsunami nella provincia orientale i nostri volontari non
hanno visto quadri del LTTE. Mentre ogni leader correva ad aiutare le
vittime dello Tsunami, compresi alcuni del UNP, il leader del LTTE era
introvabile. Si stava nascondendo dalla sua gente nel momento di bisogno.
Alcuni dicono che sia stato ucciso e un'altro ha preso il suo posto. Non
vogliamo aggiungere altro, eccetto notare la sua assenza nel momento della
crisi.


Ci opporremo ad ogni mossa che canalizzi i fondi tramite il LTTE o altri
suoi fronti, come il TRO (organizzazione riabilitazione Tamil). C'è un solo
governo in Sri Lanka e tutti i fondi che vengono per il paese devono essere
canalizzati con il suo accordo e la necessaria approvazione. Se verranno
deviati al LTTE noi ci opporremo a tutti i livelli.

C'è ampia evidenza che il fondi stanziati per il LTTE finiscono nel
commercio delle armi e non nell'assistenza. Il LTTE sta già sequestrando
bambini dai campi profughi. Abbiamo quindi chiesto all'Unicef di fermare gli
aiuti al LTTE. Durante l'ultimo incontro in Giappone sotto il cessate il
fuoco firmato dal precedente governo (con molti termini ineguali) la
comunità internazionale ha detto in termini certi che la democrazia e i
diritti umani devono essere onorati nelle aeree sotto controllo del LTTE.
Noi richiediamo che la comunità internazionale e specialmente gli organi
dell'Unione Europea onorino quest'impegno. L'Unione Europea sta subendo
gravi accuse di mancanza di trasparenza nelle transizioni in Iraq. Simili
accuse non sono permesse qui. Richiediamo che la comunità internazionale e
l'Unione Europea si attengano agli scopi stabiliti di promuovere democrazia
e rispetto dei diritti umani. Nessun aiuto deve essere canalizzato dal LTTE
ma solo attraverso organi o liberamente eletti (organi che non esistono nel
nord) o legittimati dal governo.





Somawansa Amarasinghe.

Leader.

The Janatha Vimukthi Peramuna (JVP).

15 Febbraio 2005.

Roma.



Distribuito dal comitato in Italia del JVP.

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