=== PISA 22/2 e 2/3 ===

COMPETIZIONE GLOBALE E RESISTENZE POPOLARI

                         PARLIAMONE CON

                          WALDEN BELLO

Direttore Esecutivo del "Focus on the Global South", basato a Bangkok,
e Professore della Sociologia e l'Amministrazione Pubblica presso
l'Università delle Filippine.

                        STEFANO CHIARINI
             Inviato a Bagdad de "Il Manifesto"

PISA MARTEDI 22 FEBBRAIO ORE 21.15
BIBLIOTECA COMUNALE

PROMUOVE L'INCONTRO IL
COMITATO CITTADINO PER IL RITIRO IMMEDIATO
DELLE TRUPPE DALL'IRAQ

(Verdi per Pisa, Comitato ARCI Pisa, PdCI, Circolo A.Gramsci, Circolo
ARCI agora', Circolo PRC "Tognetti", Area "L'Ernesto" PRC Pisa)

ADERISCONO E PARTECIPANO ALL'INIZIATIVA:
RETE LILLIPUT Pisa- LEGAMBIENTE Pisa - LEGAMBIENTE Valdera -
Ass.ITALIA/CUBA Pisa - ASSOCIAZIONE  RAPHAEL  - EMERGENCY Gruppo Pisa -
COMITATO CITTADINO DI SOLIDARIETA' CON LA PALESTINA - RIFONDAZIONE
COMUNISTA - APRILE PER LA SINISTRA Pisa  - ASSOCIAZIONE COMUNISTA IL
PIANETA FUTURO - FOROCONTADINO - CONFEDERAZIONE COBAS PISA - FORUM
SOCIALE di Volterra - FORUM SOCIALE di Pontedera


In questa occasione di confronto e dibattito lanceremo l'idea di un
COMITATO CITTADINO CONTRO CAMP DARBY, in grado di unificare le grandi
energie espressesi in questi anni contro una base che è la guerra
presente sul nostro territorio, dalla quale partono le armi che
distruggono quotidianamente centinaia di esseri umani.

PROPONIAMO SIN DA ORA AL POPOLO DELLA PACE DELLA NOSTRA CITTA' UNA
ASSEMBLEA CITTADINA APERTA PER MERCOLEDI 2 MARZO ORE 21 PRESSO LA
BIBLIOTECA COMUNALE CON L'OBIETTIVO DI COSTITUIRE UN COMITATO CITTADINO
APERTO ED UNITARIO CONTRO LA BASE  MILITARE U.S.A. DI CAMP DARBY.


=== PISA: ATTI DEL CONVEGNO ===

In seguito al convegno "Mediterraneo para Bellum", organizzato a Pisa
nel dicembre 2004 dal Comitato Nazionale per il ritiro immediato delle
truppe dall'Iraq
[VEDI: https://www.cnj.it/INIZIATIVE/pisa121204.htm ],
i rapporti tra le varie realtà territoriali che si battono contro le
basi italiane e USA/NATO  si sono rafforzati.
Gli atti del convegno testimoniano di un lavoro e di unaunità di
intenti oggettiva che nei prossimi giorni diverrà lotta unitaria e
coordinata, a partire alle manifestazioni del 19 febbraio e  19 marzo,
mobilitazioni nazionali e mondiali per la liberazione del popolo
irakeno e di Giuliana Sgrena, contro l'occupazione dell'Iraq e per il
ritiro immediato delle truppe .

GLI ATTI DEL CONVEGNO SARANNO IN VENDITA PRESSO LO STAND DELL’ERNESTO
AL CONGRESSO NAZIONALE DEL P.R.C. AL LIDO DI VENEZIA (3 – 6 MARZO).

E’ POSSIBILE RICHIEDERE UN CERTO NUMERO DI COPIE SCRIVENDO A:

Walter  del Circolo AGORA’ di Pisa: walter.l @...


=== MILANO 23/2 ===

Il Comitato per il ritiro delle truppe dall'Iraq di Milano

mercoledì 23 febbraio, ore 20.30
c/o Casa della cultura, via Borgogna 3 Milano

 ( nei pressi di Piazza San Babila, MM1)

organizza il convegno:

 
Iraq dopo il voto: fra resistenza e imperialismo.

Per il ritiro incondizionato di tutte le truppe di occupazione.

 
INTERVENGONO:

Walden BELLO
direttore di Focus on Global South (Bangkok), docente di sociologia e
amministrazione pubblica dell'università di Manila

Claudio GRASSI
segretaria nazionale del PRC, area Essere comunisti

Marco FERRANDO
direzione nazionale del PRC, area Progetto comunista

Mauro CASADIO
Rete dei comunisti

Enrico BARONI
segreteria regionale lombarda della CUB

Dario CASATI
Comitato Milano-Brianza;

Redlink; Comitato contro la guerra di Milano; Comitato lavoratori
contro la guerra- Como.


Per l’imperialismo statunitense e i suoi alleati lo scopo del processo
elettorale e stato fin dall'inizio quello di legittimare a posteriori
una guerra illegale e di stabilizzare il regime fantoccio insediato a
Baghdad dalle truppe di occupazione: si è contrapposta questa pretesa
"democrazia" sotto il tallone dell'occupante alla legittima Resistenza
armata.

Ora il voto c'è stato: una parte della popolazione si e recata alle
urne, ma per dire anche in questa forma che il potere spetta al popolo
iracheno e che le truppe straniere devono andarsene. Questa, tuttavia,
non è la volontà degli occupanti: per questo le elezioni, lungi dal
portare "pace" e "democrazia" al popolo iracheno, hanno piuttosto
creato un rischio di guerra civile che l'amministrazione Bush si
appresta a sfruttare per giustificare la prosecuzione dell'occupazione
militare e il proprio intervento nell'area.

La resistenza irachena, come quella palestinese, sono irriducibili e
sembrano in grado di tenere in scacco la soverchiante forza militare
degli occupanti: tuttavia il piano militare non è sufficiente per
ottenere lo scopo. Sono in gioco gli interessi strategici ed economici
che accompagnano la globalizzazione e che impongono all'imperialismo
l'occupazione permanente neocoloniale di quelle aree, anche senza una
loro stabilizzazione.

Il processo di liberazione non può essere, pertanto, frutto della sola
azione dei movimenti di liberazione interni: è decisivo che le
resistenze locali, sacrosante, crescano e siincrocino con le resistenze
globali. Da tempo, purtroppo, il movimento contro la guerra stenta a
far sentire la sua voce, con pesanti conseguenze. È essenziale che
tutte le componenti del movimento trovino la forza per rielaborare la
propria esperienza e superare i limiti della propria iniziativa.

Una prospettiva dieffettiva liberazione per i popoli del Iraq e del
Medio Oriente non può realizzarsi senza la cacciata delle truppe
imperialiste. Questo risultato, oggi come ieri, richiede la saldatura
fra la lotta del popolo iracheno, in tutte le sue forme, e un forte
movimento internazionale di lotta contro la guerra e contro
l'imperialismo che ne è la causa principale.

Per questo è urgente rilanciare anche nel nostro paese l'impegno per
costruire il più ampio movimento per il ritiro incondizionato di tutte
le truppe straniere dall’Iraq, a partire da quelle italiane.

 
Comitato per il ritiro delle truppe dall'Iraq - Milano

Per adesioni telefono 334 1169002