ALBANIA: 670 FAMIGLIE AUTORECLUSE PER CODICE VENDETTA

(ANSA) - TIRANA, 2 MAR - Il secolare codice della vendetta (Kanun)
continua
a restare in vigore nell'Albania del Duemila, e in questo momento 670
famiglie nel nord del Paese vivono chiuse in casa 24 ore al giorno in
una
condizione di vera e propria autoreclusione per sfuggire alla morte. Il
dato
e' contenuto nell'ultimo rapporto del Dipartimento di Stato americano
sul
rispetto dei diritti umani in Albania.
Secondo il rapporto il fenomeno coinvolge anche donne e bambini, esposti
come gli uomini al rischio della vendetta nonostante lo stesso Kanun lo
proibisca. Almeno 160 bambini nell'eta' della scuola dell'obbligo sono
stati
costretti ad abbandonare le lezioni, ma la cifra reale e' probabilmente
piu'
alta: lo stesso ministero dell'Istruzione si e' detto deciso ad
affrontare
il problema creando un nucleo di insegnanti con l'incarico di tenere
lezioni
itineranti nelle varie abitazioni in cui gli scolari sono rinchiusi.
Dei 160
bambini citati nel rapporto, 73 sono considerati ''ad altissimo rischio
di
vendetta''.
Il ''Kanun'' che risale al 1400 e che e' stato riportato in forma
scritta
solo da poco, regola da secoli la vita sociale nelle zone piu' arretrate
dell'Albania, soprattutto nel nord. Fra l'altro il codice fissa in
maniera
rigorosa il diritto di vendicare l'uccisione di un proprio familiare
colpendo i parenti maschi dell'assassino fino al terzo grado. Il diritto
alla vendetta in alcune zone e' addirittura considerato un obbligo,
pena il
disprezzo da parte della collettivita' e la completa emarginazione.
Il perdono da parte dei parenti offesi e' previsto e regolato sulla
base di
un rigoroso rituale e ha consentito finora a 650 nuclei familiari di
tornare
in liberta'. In alternativa il solo modo per sfuggire alla vendetta
resta
quello dell'autoreclusione in casa, luogo ritenuto dal Kanun
inviolabile.
Spetta ad amici e parenti lontani assicurare loro i rifornimenti
alimentari
e provvedere a tutte quelle incombenze che impongono un contatto con
l'esterno, compresi i pagamenti di bollette o la scelta di un abito da
acquistare. Naturalmente nessuno di loro ha la possibilita' di lavorare.
Congelato durante i cinquant'anni del regime [SIC], il fenomeno della
vendetta e' riesploso nei primi anni '90 facendo registrare decine di
delitti
talvolta compiuti per punire uccisioni avvenute prima della seconda
guerra mondiale.
Negli ultimi anni molte regole sono state deformate, il Kanun e'
diventato
pretesto per compiere delitti di stampo mafioso, donne e bambini un
tempo
preservati sono finiti nel mirino, e fra le vittime della vendetta
finiscono
persino agenti di polizia condannati all'autoreclusione per azioni
compiute
in servizio. Il ministero dell'Interno ha costituito un'apposita unita'
incaricata di indagare sugli omicidi provocati dalla legge della
vendetta e
che lo scorso anno sono stati dieci. A differenza di quanto prescrive il
Kanun che lo considera legale, l'omicidio per vendetta e' in realta'
trattato dal codice penale albanese al pari di qualunque altro fatto di
sangue senza alcun tipo di attenuante. Ma neppure l'ergastolo riesce ad
essere un deterrente sufficiente a placare il dovere della vendetta, per
sfuggire alla quale soltanto lo scorso anno 54 famiglie hanno scelto di
abbandonare l'Albania. (ANSA).
BLL-COR 02/03/2005 17:59

(segnalato da F. Rossi per il G.A.MA.DI.)