Da: "icdsm_italia"
Data: Gio 13 ott 2005 20:58:22 Europe/Rome
A: icdsm-italia @yahoogroups. com
Oggetto: [icdsm-italia] Harold Pinter, amico della Jugoslavia, Nobel
per la letteratura


(english / italiano)

Harold Pinter, amico della Jugoslavia, Nobel per la letteratura


Harold Pinter, il maggiore drammaturgo inglese vivente, ed ora anche
premio Nobel, è stato tra i pochissimi intellettuali occidentali ad
opporsi esplicitamente alla aggressione della NATO contro la
Repubblica Federale di Jugoslavia nel 1999.

Su quella vicenda ha scritto ad esempio la prefazione del libro:

DEGRADED CAPABILITY. THE MEDIA AND THE KOSOVO CRISIS
(Pluto Press, London, June 2000,
Hardback ISBN: 0745316328 - Paperback ISBN: 074531631X
http://www.plutobooks.com/ - l'indice anche alla URL:
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/259 )

Ha poi partecipato ad iniziative e mobilitazioni (vedi ad esempio:
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/260 ).

Nella primavera 2004 è stato tra i sottoscrittori dell'Appello di
intellettuali ed artisti, promosso dall'ICDSM, nel quale si è chiesta
la liberazione di Milosevic, lo scioglimento dell'illegittimo
"tribunale ad hoc" dell'Aia, ed una vera indagine e condanna dei
crimini di guerra commessi in tutti questi anni contro la Jugoslavia
ed i suoi abitanti (si veda:
http://it.groups.yahoo.com/group/icdsm-italia/message/68 )

Riportiamo di seguito un articolo del 2001 sull'impegno di Pinter per
la causa jugoslava e, più in fondo, la notizia odierna della
assegnazione a Pinter del Premio Nobel per la Letteratura.

(a cura di ICDSM-Italia)

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FREE MILOSEVIC, SAYS PINTER

Fiachra Gibbons, arts correspondent
Thursday July 26, 2001
Front Page
The Guardian


The playwright Harold Pinter has joined a
campaign to free the former Serb leader Slobodan
Milosevic.

Pinter, who was a fierce opponent of the Nato
bombing of Serbia and once defined US policy to
the former Yugoslavia as "kiss my arse or I'll
kick your head in", said that Mr Milosevic's
extradition to face trial at the war crimes
tribunal in the Hague was illegal.

"I believe his arrest and detention by the
international criminal tribunal is
unconstitutional, and goes against Yugoslav and
international law. They have no right to try
him," he said.

His decision to lend his name to the
International Committee to Defend Slobodan
Milosevic, a loose coalition of leftwingers,
human rights activists and Serb sympathisers
formed in March, follows years of criticism of
what he sees as the west's selective morality in
the Balkans and its "persecution" of ordinary
Serbs.

Although he believes that Mr Milosevic was
"ruthless and savage", he has long argued that he
has been unfairly demonised as the "butcher of
the Balkans". He blames his former
vice-president, the ultra-nationalist Vojislav
Seselj, for much of the ethnic cleansing.

Pinter also says that if Mr Milosevic is to be
tried, former US president Bill Clinton should
join him in the dock for dropping millions of
"cluster bombs that cut children to pieces - from
those brave bombers at 15,000ft. And this is an
act which [Tony] Blair, with his moralistic
Christianity, applauds".

He also said the bombing of the Yugoslavian
television station in Belgrade by Nato was
"murder" and made him "ashamed of being British".

Although Pinter - currently working at a festival
of his work in New York - has not given any money
to the Milosevic defence fund, the committee
hopes to start raising cash soon.

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http://www.repubblica.it/2005/j/sezioni/spettacoli_e_cultura/pinter/pinter/pinter.html

L'Accademia di Svezia premia il grande drammaturgo inglese
che non ha mai smesso di condannare la politica anglo-americana

Contro l'assurdo e contro la guerra
A Pinter il Nobel per la letteratura

Autore di capolavori come "Il guardiano" e "Gli ultimi fuochi"
descrive la falsa normalità della borghesia e l'ipocrisia del potere
di DARIO OLIVERO


ROMA - Harold Pinter ha vinto il Premio Nobel per la letteratura.
L'Accademia di Svezia ha motivato il riconoscimento al 75enne
drammaturgo inglese sottolineando che "nelle sue opere svela il
baratro sotto le chiacchiere di ogni giorno e costringe a entrare
nelle chiuse stanze dell'oppressione". Una definizione del lavoro di
Pinter concisa e probabilmente vera.

La stanza si chiamava la sua opera prima, atto unico scritto in pochi
giorni nel 1957, e primo passo per affacciarsi verso quello che allora
era il teatro. Dopo Checov, dopo Stanislasvkij con il suo metodo dello
straniamento, dopo Beckett e Sartre, in scena andava questo miscuglio
di inquietudini, ansie, incomunicabilità, azione scenica che
squarciava il velo patinato che ricopriva la vita borghese. Squarciava
l'oppressione appunto.

Poi cambiarono i tempi, le scene, i blocchi politici, ma in Pinter è
sempre rimasta l'esigenza di mettere i suoi personaggi di fronte alle
stesse difficoltà. Moonlight del '93 o Ceneri alle ceneri del '96
ancora mostrano quanto il vero assurdo sia la cosiddetta normalità e
quanto sia spaventosa e opprimente la sua messa in scena specie se
condita con l'ironia british di cui Pinter è maestro.

Gli accademici hanno fatto una scelta coraggiosa per almeno due
motivi: Pinter non è uno scrittore in senso stretto, è sì un poeta ma
soprattutto uomo di sceneggiatura, che sia teatro o cinema. E in
questo la scelta ricorda quella del Nobel a Dario Fo.

Il secondo motivo è l'impegno politico. Pinter è sempre stato un
attivista dei diritti umani e la sua voce si è levata spesso contro la
guerra in Iraq. Dopo il Nobel per la pace a El Baradei, direttore
dell'Aiea, per l'impegno contro il proliferare delle armi atomiche che
in molti hanno letto come richiamo diretto alla politica estera Usa,
ecco un altro riconoscimento a un britannico non allineato sulla
posizione del suo governo al punto da definire Tony Blair "un
criminale di guerra che gira con quel delizioso sorriso cristiano
sulla faccia" e a chiederne l'impeachment.

Pinter è nato in un sobborgo di Londra nel 1930. Dopo l'esordio con La
stanza, ha scritto tra l'altro Il compleanno (1958) Il calapranzi
(1960), Il Guardiano (1960). Poi, dopo lunghe parentesi in radio, si è
rivolto verso il cinema. Nel 1976 fu autore della sceneggiatura degli
Ultimi fuochi di Elia Kazan e, nel 1981, della Donna del tenente
francese di Karel Reisz con Jeremy Irons e Meryl Streep, candidato
all'Oscar. Ma non furono gli unici.

Da tempo malato e sottoposto a chemioterapia, Pinter decise nel marzo
scorso di dedicarsi quasi unicamente alla poesia senza mai scordare
l'impegno pacifista come testimonia il volume War del 2003. E solo tre
giorni fa, per il suo compleanno, Pinter ha preparato un nuovo testo,
Voices che è l'ennesimo atto d'accusa contro, parole sue, "la durezza
impietosa dell'infernale condizione che stanno vivendo tutti gli
uomini, in Occidente come in altre parti del mondo, per colpa di un
potere dissennato".

(13 ottobre 2005)



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...Il libro del fascismo ancora non è completato. Le "migliori" pagine
devono essere ancora scritte sul genocidio totale dei Serbi. A suo
tempo l'Olocausto di ebrei, comunisti, slavi, rom, sottintendeva un
largo spazio di rappresaglia, dalle Isole Britanniche fino ad Ulan
Bator... Nel 1999 il nuovo fascismo si è scagliato sulla piccola
Serbia, concentrandosi su alcune vie dove si trovano gli ospedali.
C'è in qualche parte del mondo - bianco, giallo o nero - c'è qualcuno
ancora al quale non è chiaro il messaggio? Non credo, perciò credo
nella rivolta, nella resistenza, nella protesta; perché il loro
messaggio non è indirizzato soltanto ad un popolo da estirpare se non
si piegherà... Il messaggio è universale, ed è indirizzato contro
tutti quelli che hanno il coraggio di ribellarsi, di essere come
vogliono essere, che credono che ogni popolo nel mondo è ugualmente
importante e che tutti hanno lo stesso diritto alla libertà e allo
sviluppo...
(Slobodan Milosevic, nel 1999, al IV Congresso del PSS)
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