IL VIDEO:
http://www.rainews24.it/ran24/clips/Video\fallujah_Rainews24.wmv
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Inchiesta shock di "Rai News 24": l'agente chimico usato
come arma. Un veterano: "I corpi si scioglievano"

"Fosforo bianco contro i civili"
Così gli Usa hanno preso Falluja

Un documento svela anche un test su un nuovo tipo di Napalm

ARTICOLO:
http://www.repubblica.it/2005/k/sezioni/esteri/iraq71/rainews/rainews.html

ALTRE INFORMAZIONI:
http://www.rainews24.it/Notizia.asp?NewsID=57784

IL VIDEO:
http://www.rainews24.it/ran24/clips/Video\fallujah_Rainews24.wmv

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L'EDITORIALE DI PEACELINK:

http://italy.peacelink.org/editoriale/articles/art_13408.html

L'editoriale contiene immagini non adatte ad un pubblico sensibile e a
minori

Dalle ceneri del Vietnam risorge la tremenda realtà

Siamo andati laggiù per "liberarli" dalle armi chimiche di Saddam.
Quelle non sono mai esistite, ora lo sappiamo. Ci hanno pensato i
"nostri liberatori",a quanto pare, non solo a importarle, ma a
scagliarle contro la popolazione civile...
Della guerra in Vietnam molti registi, ci hanno fatto vedere i loro
film. In ritardo, troppo in ritardo. Dai campi di sterminio nazisti
abbiamo ereditato documentari e processi per crimini di guerra. In
ritardo, sempre troppo in ritardo. L'alibi del "non lo sapevo" ora non
vale più...

Nadia Redoglia

Fonte: Documenti, filmati, foto, dichiarazioni in conferenza stampa
7.11.05 Roma. Servizio Rainews 24 "Fallujah-la strage nascosta".

7 novembre 2005

"Ho sentito io l'ordine di fare attenzione perché veniva usato il
fosforo bianco su Fallujah. Nel gergo militare viene chiamato Willy
Pete. Il fosforo brucia i corpi, addirittura li scioglie". E' questa
la tremenda testimonianza che Jeff Englehart, veterano della guerra in
Iraq, ha reso a Rai News 24. "Ho visto i corpi bruciati di donne e
bambini - ha aggiunto l'ex militare statunitense - il fosforo esplode
e forma una nuvola. Chi si trova nel raggio di 150 metri è spacciato".
.............

L'inchiesta di Rai News 24, "Fallujah: la strage nascosta"dimostra con
dati alla mano,ovvero con testimonianze di militari statunitensi che
hanno combattuto in Iraq, di abitanti di Fallujah, di documenti
filmati e fotografici raccolti nella città irachena durante e dopo i
bombardamenti del novembre 2004, che l'Esercito statunitense ha
utilizzato agenti chimici: il cosiddetto "Fosforo Bianco", una
versione del Napalm, chiamata con il nome MK77. Le immagini dimostrano
il suo impiego contro la popolazione civile, in spregio al divieto
sancito dalle convenzioni O.N.U. del 1980 (non sottoscritte dagli USA)
che proibisce l'uso di queste sostanze incendiarie sui civili. Gli
USA, dal canto loro, nel '97 firmarono invece una convenzione che
vietava l'uso di armi chimiche. Le testimonianze che riportiamo
sollevano atroci dubbi sulla veridicità della convenzione. Salvo che
incendiare corpi con "agenti" chimici piuttosto che "armi"
chimiche...faccia differenza.
Un'altra umiliazione per l'umanità intera, protagonista della fiction
"missione di pace", è venuta a galla. Tutti i cadaveri, prima o dopo
riaffiorano, più o meno decomposti...
Nell'inchiesta di Rai News 24, realizzata da Sigfrido Ranucci e curata
da Maurizio Torrealta, vengono mostrati documenti filmati del
bombardamento al fosforo sui quartieri della città, e quelli molto
drammatici che riprendono gli effetti su militari, su intere famiglie
civili, sui tanti bambini di Fallujah, alcuni dei quali sorpresi nel
sonno (le foto sono veramente terribili.Ma più terribile è che, se
esistono, una foto dimostra solo la tragedia di ciò che già è stato...)

"Avevo raccolto testimonianze sull'uso del fosforo e del Napalm da
alcuni profughi di Fallujah che avrei dovuto incontrare prima di
essere rapita" - ha raccontato la giornalista del Manifesto, Giuliana
Sgrena, a Rai News 24 - "avrei voluto raccontare tutto questo, ma i
miei rapitori non me l'hanno permesso!".
.............

1972. Una manciata di anni fa. Storia che i nostri liceali ora
studiano sui libri, ma molti di noi la ricordano perché vissuta,
altri, molto più drammaticamente, la ricordano perché patita.
Marchiata a fuoco sulla propria pelle. Un'immagine fa il giro del
mondo: Kim Fuk, 9 anni, il corpicino nudo, straziato dal Napalm,
corre, le braccia allargate nel tentativo disperato di fuggire alla
morte. Una morte da napalm, un'infame risposta al perché di una guerra
che nessuno ha vinto. Il napalm fu una "specialità" di quella guerra.
Gli archivi americani hanno vomitato l'effetto di quei micidiali
ordigni. I cameramen militari hanno ripreso tutto, con particolare
attenzione all'effetto slow-motion per meglio documentare
l'operatività delle bombe. Quelle bombe erano lucide, al momento dello
sgancio l'attrito le avvolgeva circondandole di un'aurea blu, subdola,
perché, raggiunto l'obiettivo, scatenavano a terra una tempesta di
fuoco. I piloti sorvolavano a bassa quota boschi, villaggi, guardando
avanti,mentre alle loro spalle tutto bruciava: dai piccoli Kim Fuk
all'ultima delle capanne... Anche la colonna sonora era studiata ad
hoc. Ricordava ai valorosi marines le loro terre californiane. Per
loro, evidentemente, le uniche degne di continuare a esistere: il
Vietnam e il suo popolo che andassero all'inferno: inferno, appunto.

Questi filmati uscirono dagli archivi dopo decenni e, temendo le
reazioni dei pacifisti, ne vennero proiettati solo il 3%. Furono però
sufficienti a scatenare la sensibilità di moltissimi americani. Grazie
anche a loro, le Nazioni Unite nel 1980 sancirono il divieto dell'uso
del gas napalm contro i civili.
Nell'agosto 2003 qualche testata estera cominciò a pubblicare notizie
preoccupanti. The Indipendent - Andrei Buncombe: "...gli USA ammettono
di aver usato il napalm in Iraq..." L'inchiesta era basata su
dichiarazioni di piloti graduati della marina americana. Il Col.
J.Alles, comandante dell'11° Marine Air Group, dichiarò, sempre a
Buncombe "...abbiamo bombardato con il napalm i ponti sul canale
Saddam e sul fiume Tigri, nel sud di Bagdad...purtroppo c'erano delle
persone, li abbiamo visti nei video , erano dei soldati iracheni . Non
è un bel modo di morire. Ma i generali amano il napalm. Ha un effetto
psicologico molto forte..." Il Pentagono negò. Alcuni suoi esponenti
si limitarono a dichiarare che erano operazioni chirurgiche, "a basso
impatto ambientale", eseguite non con il napalm direttamente, ma con
bombe derivate, le cosiddette bombe incendiarie Mark 77. Anche il
"Sidney Morning Herald", il "San Diego Union Tribune" riportano
pesanti testimonianze. John Pike del Global Security Group commenta
"...puoi chiamarlo in un altro modo, ma è sempre napalm. E' stato
riformulato, nel senso che ora utilizzano un differente distillato di
petrolio come base, ma al fondo è sempre quello. Gli USA sono uno dei
pochi paesi che abbiano fatto largo uso di napalm, non ho notizie di
altri che lo facciano..."
Alice Mahon, ex parlamentare laburista, presentò in quell'anno
numerose interpellanze al Ministero della Difesa inglese chiedendo se
fosse vero che gli USA avessero utilizzato armi chimiche. Il Ministero
negò fino al giugno 2005 quando rispose di essere sinceramente
dispiaciuto, che non corrispondeva a verità. Che gli Usa avevano
distrutto nel 2001 il loro arsenale di napalm usato in Vietnam, ma che
dai rapporti dei marines in servizio in Iraq nel 2003, si leggeva che
era stato usato l'MK77. Questa bomba incendiaria, pur non avendo la
stessa composizione del napalm, ha lo stesso effetto distruttivo. Il
Pentagono ha affermato che questi ordigni non vengono generalmente
usati in aree dove sono presenti civili.
La Mahon ha deciso di non ricandidarsi perché si rifiuta di appoggiare
chi si è reso protagonista di crimini di guerra. Quando le viene
chiesto se l'MK77 sia diverso dal napalm, dà una risposta
agghiacciante: "No. Non è per niente diverso. Ha esattamente lo stesso
effetto del napalm, ha solo cambiato nome. Brucia ugualmente i corpi
delle vittime. Addirittura li scioglie. E' una vergogna che gli Stati
Uniti lo usino. E' una vergogna che il nostro Governo li copra"

Riportiamo dunque alcune testimonianze.

Jeff Eglehart (ex marine)

«Ero in Missione a Fallujah. All'interno della ranger zone.Ero a 150
metri da dove si svolgeva l'attacco. Abbiamo ricevuto l'ordine diretto
che qualsiasi individuo che camminava o si muoveva era un obiettivo"
D. "E' vero che avevate ordine di sparare anche a ragazi di dieci anni?"
R. "quando siamo arrivati in Iraq c'era uno standard di combattenti :
dai 18 ai 65 anni , ma quando siamo giunti a Fallujah il target e'
sparito perché effettivamente in città c'erano ragazzi di 10 anni che
usavano il mitra"
D." A suo figlio cosa racconterebbe della battaglia di Fallujah?"
R. ".Che è stato un genocidio, è stato bombardato tutto il
bombardabile. Non è stata una guerra, ma un omicidio di massa" e
ancora "...il fosforo bianco..., quando esplode si disperde come una
nuvola, se colpisce un essere umano lo consuma fino all'osso, ma non
necessariamente brucia i vestiti, perché agisce sulle molecole
acquose. Brucia l'ossigeno e inalandolo, si muore..."
D. "Lei ha visto l'effetto di queste armi?"
R. " Si,ho visto dei corpi bruciati. La differenza tra le altre armi e
il fosforo bianco si vede. Brucia sciogliendo la carne e deformando il
corpo, lo scioglie. Durante i bombardamenti sono stati colpiti sia i
civili che combattenti. Sono stati uccisi donne e bambini. Anche gli
animali. L'effetto di questa nuvola colpisce fino a 150 metri di
diametro e chi è in quel raggio è spacciato"
D. "Alcuni filmati testimoniano violazioni all'interno delle moschee,
di croci dipinte sui muri e sul Corano. Lei sa qualcosa in merito?"
R. "Ho sentito di molti vandalismi da parte di soldati...
D. "E' vero che avete aspettato il risultato delle elezioni , la
conferma della vittoria di Bush, per bombardare Fallujah?
R. "..E' andata esattamente così. Abbiamo avuto direttamente l'ordine
dal Pentagono di non attaccare fino al risultato delle elezioni.
Questo ha fatto innervosire molto i militari
D. "Lei ha partecipato all'attacco nel novembre 2004, quello più
terribile. Sono state usate armi chimiche a Falluja?"
R. "Da parte degli Stati Uniti? Assolutamente si. Sicuramente il
fosforo bianco,probabilmente il napalm, chiamato MK77.
D. "Ne è sicuro?"
R. "Si"
D. "Come fa ad esserne certo?"
R. " Ho sentito per radio l'ordine di fare attenzione perché veniva
usato il fosforo bianco. Nel linguaggio militare viene chiamato Willy
Pete "

Fallujah è ormai una città spettrale, una macchia nera . Un rapporto,
a lungo tenuto segreto, redatto dall'UNAMI,ufficio ONU iracheno, usa
l'aggettivo "scioccante". Le case colpite sono circa 37mila. Gli
americani marchiano con una X rossa le case "ripulite" o
"disinfestate", come scrivono sui loro rapporti. Sui morti non ci sono
ancora cifre ufficiali. il generale dei Marines, J.Sattler il 18
novembre disse " ...posso onestamente dire che non sono a conoscenza
di alcun civile ucciso... "Le immagini girate i giorni seguenti
all'attacco pare lo smentiscano: le vittime furono centinaia. Si
sparava a tutto ciò che si muoveva, compresi i drappi bianchi, simbolo
di resa. Negli ospedali si raccolgono drammatiche testimonianze. Il
dott. M. Hadded accompagnato da una sua equipe è riuscito a entrare in
Fallujah, autorizzato dagli americani. Il suo compito fu quello di
riconoscere e seppellire i morti. Corpi di civili uccisi, massacrati,
consumati fino alle ossa, lembi di pelle staccati dalla carne...Non si
vedevano segni di proiettili. Alcuni volti erano letteralmente fusi,
così come alcune parti del corpo. Solo i vestiti si presentavano
incredibilmente intatti. Fu così che furono riconosciuti i morti
civili. I combattenti indossavano giubbotti da combattimento...
Anche gli animali morti non presentavano apparenti ferite da arma da
fuoco.
Mohamad Tareq Al-Derajl, laureato in biologia, è direttore del centro
studi per i diritti umani, un'organizzazione nata a Fallujah nel 2004.
Mohamad è stato invitato al Parlamento Europeo da alcuni deputati
della sinistra, per raccontare ciò che accadde nella sua città:
"...In un quartiere ci sono stati corpi di persone uccise sicuramente
da armi particolari. Non c'erano proiettili, si sono bruciati solo i
corpi... non i vestiti...è strano! Le ferite erano particolari. Quali
tipi di armi abbiano usato non lo sappiamo esattamente." Alla domanda
"in quale stato avete trovato i morti?" Mohamad ha risposto :"...in
differenti modi, molti sono stati uccisi nel sonno, altri mentre
cucinavano,altri ancora mentre pregavano...Quando siamo entrati a
Fallujah ci hanno detto che i soldati americani avevano dato fuoco a
corpi di iracheni morti per coprire le prove..."
Contrariamente a quanto detto dal dipartimento di Stato americano, il
fosforo non è stato usato in campo aperto per illuminare le truppe
nemiche: per quello sono stati usati i traccianti. La pioggia di fuoco
scaraventata dagli elicotteri americani sulla città di Fallujah
dimostra che l'agente chimico in questione è stato usato in maniera
massiccia e indiscriminata.

Ciò che viene definito omicidio di massa dal marine Jeff Eglehart non
l'abbiamo potuto vedere. Le informazioni che escono da Fallujah,
quelle autentiche, possono costare care a chi le diffonde. I signori
della guerra hanno concesso l'ingresso nella città solo ai giornalisti
embedded. Se questi si attentano a scattare foto "compromettenti"
vengono immediatamente espulsi, come è successo al giornalista
dell'NBC che ha ripreso un marine mentre sparava a un combattente
ferito e disarmato nella moschea.. Oppure, come racconta Paola
Gasparoli (Un ponte per..), il giornalista americano M. Manning che,
dopo aver girato alcune riprese a Fallujah, uscì dall'Iraq, andò in
Giordania, e da qui negli Stati Uniti. Depositò il materiale in una
camera d'albergo. Rientrando si trovò la porta forzata e scoprì che
gli era stato trafugato tutto il filmato su Fallujah. Due giornalisti
di Al Arabya sono stati arrestati dalla polizia irachena lo scorso
marzo. Il loro materiale è stato sequestrato. Il collaboratore di
"Diario" Enzo Baldoni ha perso la vita, proprio a Fallujah. Cominciamo
a intravedere il probabile perché. Giuliana Sgrena del Manifesto stava
realizzando un'inchiesta sui profughi della città e conosciamo tutti
la sua storia. Riportiamo alcune sue frasi
"...avevo ascoltato racconti da parte degli abitanti sull'utilizzo di
armi particolari,tipo napalm,a Baghdad durante la battaglia
dell'aeroporto, nell'aprile del 2003, e poi avevo raccolto, poco prima
di andare a intervistare i profughi della città, testimonianze da
altri abitanti di Fallujah sull'uso di armi al fosforo bianco. In
particolare dalle donne che avevano cercato di rientrare nelle loro
case e avevano trovato delle polveri particolari disperse su tutta la
casa. Gli stessi americani avevano detto loro di pulire la casa con
detergenti,perché quelle polveri erano molto pericolose. Infatti loro
avevano avuto degli effetti sul loro corpo, sanguinamenti, cose molto
strane.Io avrei voluto intervistare queste persone, ma purtroppo i
miei rapitori, che si dicevano appartenere alla resistenza di
Fallujah, mi hanno impedito di raccontare quello che avevo saputo..."

E' estremamente difficile in questi casi, per chi scrive, astenersi da
commenti personali. Noi abbiamo il dovere di informare nel rispetto,
sacro, di chi ha il diritto di conoscere la verità. Siano questi a
valutarla e dunque assumere posizione secondo la propria coscienza.
Proprio per questo ci siamo limitati a riportare, senza commenti,
alcuni brani e alcune foto dell'inchiesta eccezionale realizzata
dall'inviato Sigfrido Ranucci. Grazie al direttore Morrione di
Rainews24 e ai suoi collaboratori riusciamo almeno a seguire la guerra
in diretta, quella vera. Quella che ci nascosero decenni fa e che ci
viene a quanto pare, ancora nascosta. La guerra sanguinaria e
misteriosa, la guerra spacciata per missione di pace, la guerra contro
i terroristi che Bush definisce "qualcuno che uccide gente innocente"
( lo ricorda anche Cindy Sheehan in un' intervista resa a T.
Engelhardt, riportata su "la domenica della non violenza" n.43), la
guerra che gli americani hanno condotto a Fallujah, rimettendo a nuovo
le loro maledette bombe al napalm! Quella guerra che fino ad ora,
millantata per "reality show", si sta invece rivelando la peggior
pagina della storia tra la fine del XX e l'inizio del XXI secolo.

Nadia Redoglia

Note:
vedi il filmato
http://www.rainews24.rai.it/ran24/inchiesta/default_02112005.asp