Da un accordo tra Italia, Francia, Spagna, Portogallo e Olanda

Nasce la gendarmeria europea

Sarà comandata dai carabinieri e avrà la base a Vicenza
Il presidente di turno Ue: "E' una pietra miliare"

A margine del vertice informale dei ministri della Difesa dell'Ue che
si è tenuto a Noordwijk in Olanda il 17 settembre, cinque paesi
membri, Italia, Francia, Spagna, Portogallo e Olanda, hanno siglato un
accordo che segna la nascita della gendarmeria europea. Un primo
nucleo di polizia militare, battezzato "Eurogendfor", a cui potranno
aderire in seguito tutti gli altri paesi, nella logica delle
"cooperazioni rafforzate".
Saranno 800-900 i gendarmi europei attivi dal 2005, che
progressivamente saliranno a 3.100, con quartier generale a Vicenza,
nella caserma Chinotto, attuale scuola allievi brigadieri dell'Arma, e
verranno impiegati nella "gestione delle crisi". Nasce così una forza
di reazione rapida in grado di intervenire in un tempo massimo di 30
giorni in zone dove è impegnato militarmente l'imperialismo europeo.
La gendarmeria sarà alle dirette dipendenze dell'Ue, ma potrà
rispondere a chiamate dell'Onu, della Nato o dell'Osce a seconda del
cappello imperialista dell'intervento. Per il ministro della Difesa
olandese Henk Kamp, presidente di turno del vertice, l'accordo a
cinque è "una pietra miliare" nello sviluppo delle strutture di
sicurezza Ue.
Nonostante la gendarmeria l'abbiano inventata i francesi e nel 2003
era stato proprio il ministro francese Michelle Alliot-Marie a
proporne una a carattere europeo, ad avere partita vinta su tutta la
linea è stata l'Italia. Oltre alla sede, il comando spetterà ai
carabinieri. Questo anche perché il modello di struttura prescelto è
stato la Msu, Multinational Specialized Unit, che è ormai da anni il
fiore all'occhiello imperialista e guerrafondaio dei carabinieri
italiani. Sono costoro gli specialisti dell'"ordine pubblico" nelle
"situazioni di crisi". Le Msu sono attualmente tre: una in Bosnia, una
in Kosovo e una in Iraq, a Nassiriya. Tutte comandate dai carabinieri
ma a seconda dei casi formate anche da rumeni, portoghesi, estoni,
ungheresi, sloveni e austriaci.
"L'istituzione di questa nuova forza è molto importante per l'Italia -
ha affermato l'ammiraglio Giampaolo Di Paola, comandante dello Stato
maggiore della Difesa - per due motivi. Il primo ci riguarda
direttamente. L'intesa testimonia che le Forze armate del nostro Paese
sono protagoniste in ambito europeo, ma nello stesso tempo permette
loro di crescere confrontandosi con i vari partner del continente;
tutto ciò si colloca appieno nel progetto di riforma delle Forze
armate. Il secondo motivo è che non a caso è stata scelta Vicenza come
quartier generale della forza. Ciò sta a testimoniare quanto grande
sia la stima a livello europeo, ma non solo, nei confronti delle Forze
armate italiane".
Il ministro della Difesa Martino, gongolante, ha dichiarato che la
nuova forza europea servirà ad assistere le missioni in tutte le loro
fasi di svolgimento, sia in quella iniziale, più propriamente
militare, sia in quella "intermedia" del "mantenimento della
sicurezza", sia nella "fase finale del trasferimento dei poteri alle
autorità civili locali". "è un passo avanti importante - ha proseguito
Martino -. L'Europa della difesa ha dimostrato di fare sul serio. Di
un contingente come questo oggi si ha bisogno in tutte le missioni
internazionali. è un successo che dà corpo concretamente all'idea di
una difesa comune".
Ma in Olanda i ministri della Difesa dell'Ue hanno fatto un altro
passo avanti sul terreno del potenziamento militare della superpotenza
europea. I quattro maggiori paesi Ue, Germania, Francia, Gran Bretagna
e Italia, hannoinfatti perorato la causa dei "Battle-group", le unità
di intervento rapido interforze, precisando la loro intenzione di
allestire il maggior numero di queste unità che sono composte da 1.500
uomini in grado di essere impiegati fuori continente in tempi
rapidissimi. Martino ha anche firmato con i suoi colleghi diUngheria e
Slovenia una lettera d'intenti per la creazione di una "Battle-group"
a tre con questi paesi e ha annunciato che si sta "studiando a fondo
la costituzione di un gruppo di reazione rapida esclusivamente
nazionale". Per quanto riguarda un terzo gruppo anfibio, gli
imperialisti italiani stanno lavorando con Spagna, Portogallo e
Grecia. Il ministro della Difesa tedesco Peter Struck, a nome della
presidenza del vertice, ha affermato che anche Francia, Germania e
Gran Bretagna realizzeranno tre "Battle-group" ciascuno e questo
consentirà di raggiungere e probabilmente di superare l'obiettivo,
nove unità d'intervento rapido interforze, che era stato fissato per
il 2007.
L'imperialismo europeo, insomma, va alla carica, per non essere
secondo agli Usa nella difesa dell'espansione dei suoi monopoli in
tutto il mondo.

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Accordo tra Francia, Italia, Spagna, Olanda e Portogallo. Carabinieri
al comando

Gendarmi di tutta Europa unitevi

I. B. su Liberazione del 18 settembre 2004

Gendarmi di tutta Europa unitevi. L'idea era nell'aria da un pezzo,
ma ieri ci hanno messo la firma i ministri degli Esteri di Francia,
Italia, Spagna, Portogallo e Olanda. A Noordwijk, nei Paesi Bassi,
Antonio Martino e colleghi hanno battezzato ufficialmente la
dichiarazione diintenti del progetto Eurogenfor, se si preferisce Fge
(all'italiana, Forza di gendarmeria europea) oppure "battle group", in
soldoni la creazione di una forza mista di gendarmeria europea. O
meglio, composta dai cinque Paesi dell'Ue che contemplano l'esistenza
delle unità diordinamento militare o paramilitare specializzate nella
sicurezza. Ovvero i carabinieri, ovvero la gendarmérie in Francia o la
guardia civili in Spagna.

Circa 3mila unità, sede a Vicenza, il marchio dei carabinieri italiani
è anche nel comando, che dovrebbe essere affidato al tenente
colonnello Barbano. I compiti di questa nuova creazione non dovrebbero
essere di sicurezza interna (c'è già la controversa Europol), bensì
tipiche operazioni diintervento rapido a cavallo tra l'azione militare
pura e il mantenimento di sicurezza e ordine pubblico, modello
sperimentato nei Balcani. «La Fge è dispiegabile in tempi rapidi per
condurre operazioni in sostegno della lotta contro il crimine e la
protezione di missioni civili - si legge in una nota della Difesa -
può essere allocata non solo nell'Unione Europea, ma anche nell'Onu,
nell'Osce e nella Nato».

L'idea era stata lanciata a Roma nel 2003 dal ministro della Difesa di
Parigi Michèle Aliot-Marie, per una forza che dovrebbe essere
costituita da circa 3.000 uomini, di cui circa 900 pronti
all'intervento rapido (un mese) e i carabinieri pescheranno nel
serbatoio dei circa 4.000 militari dell'Arma in riserva per operazioni
internazionali. E non tutte, a giudicare dallo stallo dell'idea difesa
europea testimoniato dagli schieramenti (diversi) dell'Ue in Iraq.

Sottratta al controllo delle istituzioni politiche dell'Ue, la Fge
nasce senza dibattiti al Parlamento europeo né ispirazione della
Commissione grazie alla cooperazione rafforzata, che permette a Paesi
membri iniziative bilaterali (o multilaterali) autonome purché nello
spirito dei trattati e sperimentata in passato con varie forme di
collaborazione tra carabinieri e colleghi europei. Sinistro, su tutti,
il ricordo dell'addestramento di alcuni reparti dell'Arma nella
caserma della gendarmérie di Bordeaux, prima del G8 di Genova.

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Eurogendfor, la nuova gendarmeria europea

«Di un contingente come questo si ha bisogno in tutte le missioni
internazionali. La risposta al terrorismo non è più la Difesa ma
l'organizzazione della sicurezza». Sono parole del Ministro della
Difesa Antonio Martino, pronunciate all'annuncio della costituzione di
Eurogendfor (Egf), Forza di sicurezza europea, modellata sui gendarmes
francesi e sulle Msu dei Carabinieri italiani. L'annuncio è stato dato
a conclusione della riunione dei Ministri della Difesa europei,
tenutasi nel settembre scorso a Noordwijk, vicino l'Aja.

Questa Forza, con quartiere generale a Vicenza, nella Caserma
"Chinotto", già sede del Comando Reggimento Allievi Brigadieri, sarà
operativa nei prossimi mesi. Ne fanno parte Italia, Francia, Spagna,
Olanda e Portogallo, cioè i Paesi che hanno Forze di Polizia a status
militare. Altri Stati, come la Germania, non partecipano alla Forza di
Gendarmeria Europea in quanto non hanno Corpi di Polizia militari. «La
Forza servirà ad assistere le nostre missioni in tutte le loro fasi di
svolgimento», spiega il Ministro Martino, «sia in quellainiziale, più
propriamente militare, sia in quella intermedia, sia nella fase finale
del trasferimento dei poteri alle autorità civili».

La Forza potrà disporre di ottocento uomini entro trenta giorni
dall'inizio dell'esigenza, e di altri duemilatrecento come secondo
approntamento di riserva. Una Forza «abbastanza consistente», ha
commentato il Comandante Generale dei Carabinieri Luciano Gottardo,
soddisfatto per il riconoscimento internazionale all'Arma; e un
«successo concreto del Governo italiano» per il Ministro Martino, in
quanto questa nuova Forza europea rappresenta un primo passo verso
«l'idea di una Difesa comune» dei Paesi della Ue, al cui vertice
militare è stato designato un italiano, ex Capo di Stato Maggiore
della Difesa. Dal 9 aprile 2004, infatti, ha assunto l'incarico di
Presidente del Comitato Militare dell'Unione Europea a Bruxelles il
generale Rolando Mosca Moschini.

L'Italia fornirà all'Egf il maggior contributo diuomini, cioè di
Carabinieri. La Forza è in particolare formata da una componente
operativa, da una specializzata nella lotta contro il crimine e da una
di supporto logistico. Il coordinamento politico-militare spetta a un
Alto Comitato Interministeriale, composto dai rappresentanti dei
Ministri responsabili dei cinque Paesi partecipanti.

LaEgf potrà essere impiegata nelle aree di crisi per impedire il
sorgere di conflitti, per supportare le operazioni militari o per
assicurare la transizione all'amministrazione civile. Avrà quindi il
compito di esercitare azione di coordinamento, comando, controllo e
pianificazione delle unità dispiegate nelle aree di conflitto dai
cinque Paesi per fronteggiare le necessità connesse alle operazioni di
sostegno della pace.

Il comando dellaEurogendfor sarà assegnato a rotazione a ciascuno dei
cinque Paesi che ne concorrono al mantenimento. Il primo Comandante
sarà il général de brigade Gérard Deanaz della Gendarmeria francese.

Assieme al Quartier Generale della Gendarmeria Europea, Vicenza
ospiterà un'altra importante Istituzione internazionale: il Center of
Excellence for the Stability Police Units (CoESPU). I Paesi del G8,
nel meeting di Sea Island del giugno 2004, hannoinfatti avallato un
apposito progetto italiano per la costituzione di un Centro capace di
diffondere la dottrina e l'esperienza delle "Carabinieri/Gendarmerie
like forces", unità di cui è stata riconosciuta la duttilità di
impiego. I Carabinieri, infatti, così come la Gendarmeria francese o
simili forze di polizia militare, possono schierarsi o fungere da
supporto in interventi standard e, allo stesso tempo, attuare le
operazioni di polizia che spesso risultano urgenti e necessarie per
riportare l'ordine e ripristinare lo stato di diritto in zone colpite
da gravi crisi belliche e/o politiche.

Il CoESPU di Vicenza, diretto dal generale dei Carabinieri Pietro
Pistolese, ha il compito di addestrare gli "istruttori per l'attività
di stabilizzazione", ossia di formare ufficiali di Polizia di Paesi
esteri, dalle provenienze più disparate. Questo personale verrà messo
in grado, al termine dei corsi previsti, di rientrare in patria ed
indottrinare a sua volta i membri delle unità nazionali per affrontare
al meglio le più eventuali e disparate crisi internazionali,
costituendo ed inviando, su richiesta dell'Onu, le Unità di Polizia
così preparate.

Il CoESPU si proporrà anche come serbatoio di pensiero per lo sviluppo
di dottrine, ricerche e studi specifici, tenendo in considerazione
anche le esperienze maturate da tutte le missioni di pace condotte
nelle aree di crisi dalle Forze nazionali ed estere, in particolare dalle

Msu, nonché i contributi dottrinari di altri Istituti di ricerca, come
lo Staff College delle Nazioni Unite e il George Marshall Center.

Allo scopo, il CoESPU organizzerà corsi di diritto internazionale
umanitario, diritto penale, cooperazione civile-militare, contrasto
alla criminalità organizzata, sicurezza delle prigioni, vigilanza
delle frontiere, arresti ad alto rischio eccetera. La coesistenza
diEgf e CoESPU, due Organizzazioni di così ampio respiro e rilevanza
internazionale, farà probabilmente della Caserma "Chinotto" di Vicenza
uno dei più importanti Centri per la Pace nel mondo.

Mario Gargano

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Vicenza - Appello contro la Gendarmeria Europea

No all'inaugurazione della Gendarmeria Europea!

Global Project Vicenza - Lunedì 16 gennaio 2006

Giovedi' 19 gennaio 2006
Manifestazione contro l'inaugurazione della Gendarmeria Europea
Vicenza Piazzale Stazione FS ore 10.00

Il 19 gennaio Vicenza sarà protagonista dell'ennesima tappa dello
sviluppo della guerra globale permanente e della progressiva
militarizzazione del territorio berico.
Sarà il giorno dell'inaugurazione del comando centrale della
Gendarmeria Europea (Eurogendfor), nuova forza intranazionale
istituita dall'Unione Europea allo scopo di condurre "missioni di
polizia in operazioni di crisi".
Questa nuova forza militare Europea avrà quindi il preciso compito di
agire nei contesti sanguinosi delle cosiddette "guerre umanitarie" e
sarà il nuovo strumento per esportare la "democrazia occidentale" e la
"libertà duratura" nelle varie regioni del globo.
Questa Gendarmeria sarà composta solamente dalle forze di polizia
militarizzata dialcuni paesi Europei, quindi non le semplici forze di
polizia ma i reparti militari con compiti e addestramenti di guerra.
A coinvolgere le proprie forze nella Gendarmeria Europea sin dalle
prime fasi sono poi solamente 5 Paesi (Italia, Francia, Spagna,
Portogallo e Olanda) e a farne parte sono alcuni tra i reparti di
polizia militarizzata più noti per la loro brutalità: dalla
Gendarmeriè Francese protagonista recentemente della repressione delle
proteste nelle banlieus, alla Guardia Cìvil Spagnola, fino ai
Carabinieri nostrani, quelli di Genova, della Val di Susa, che hanno
ucciso Carlo Giuliani e "annichilito" iracheni.
Costruire una forza Europea di polizia militarizzata fa parte della
volontà dei governi europei di essere sempre più presenti sui vari
scenari della guerra globale e del business per il controllo delle
risorse e della ricostruzione.
Ma la Gendarmeria Europea non ha solo compiti "internazionali"; si
addestrerà ogni anno a Saint Astier in Francia:148 ettari di terreno
collinoso dov'è ricostruita, come in un set cinematografico, una vera
e propria città. Fra negozi, piazze e stradine - in un contesto simile
a quello di un qualsiasi centro occidentale - vengono sperimentate
tecniche di guerriglia urbana, viene affinato l'uso di lacrimogeni, ci
si prepara a reagire all'uso di bombe a mano. Secondo una tecnica
organizzativa consolidata, gli agenti da addestrare simulano di essere
manifestanti, con tanto di fazzoletti al collo e caschi in testa.
Tutti agenti, di diverse nazioni, per settimane gli uni contro gli
altri, ad apprendere l'arte della guerriglia.
All'interno della Caserma "Chinotto" di Vicenza il quartier generale
della Gendarmeria Europea andrà ad aggiungersi al Centro diEccelenza
per le Stability Police Units (COESPU), l'isitituto finalizzato
all'addestramento di istruttori di polizia con status militare
provenienti in prevalenza da Paesi in via di sviluppo. Questo vuol
dire che nei prossimi cinque anni al centro del COESPU si
addestreranno 3.000 ufficiali e sottufficiali provenienti ad esempio
da Camerun, Giordania, Senegal, che ritorneranno ai loro Paesi a
costituire le forze di polizia locali del tipo "carabinieri/gendarmerie".
A comando di questa "scuola" c'è il generale di brigata dei
carabinieri Leonardo Leso, lo stesso che a Genova durante il G8 era
comandante del quartier generale alla Fiera, dove stavano i mezzi dei
plotoni di P.zza Alimonda, lo stesso che si è reso protagonista delle
torture in Somalia, lo stesso che era comandante del Reggimento
Carabinieri Paracadutisti "Tuscania", lo stesso che vanta una lunga
esperienza nelle missioni in Bosnia e in Kossovo.

Non possiamo accettare che tutto questo passi sotto silenzio, a tutto
questo noi vogliamo urlare il nostro più totale dissenso e la volontà
e determinazione di opporci alla trasformazione della nostra città in
un centro strategico-gestionale e di adddestramento per l'esportazione
dell'orrore della guerra globale.
Infatti la Gendarmeria Europea e il Coespu si andranno ad aggiungere a
Camp Ederle, la base Usa da cui partono i parà per l'Afghanistan e
l'Iraq, al deposito di armi più o meno legali di Lerino, ai missili
nucleari nascosti per anni nei colli Berici fino alla recente
concessione di gran parte dell'aereoporto civile Dal Molin
all'esercito americano con l'arrivo di altri 2500 militari e la
costruzione di un altro villaggio americano.
Resisteremo a chi ci vorrebbe"embedded", silenziosi e conniventi con
chi organizza nuovi miliziani per proseguire le aggressioni e le
speculazioni nelle varie parti del mondo.
Giovedi 19 Gennaio sarà la giornata di contestazione
dell'inaugurazione della Gendarmeria Europea perchè non vogliamo delle
milizie europee pronte ad esportare la guerra globale spacciandola per
"operazioni di pace e di polizia militare internazionale" e perchè
vogliamo che Vicenza diventi una città libera, aperta e solidale e non
un territorio di servitù militare.

Nuovo Capannone Sociale,
Associazione Ya Basta! Vicenza,
Coordinamento Studentesco Vicenza,
Coordinamento Liberazone Altovicentino
Cantieri Monteciorock