Per ragioni tecniche, le Note al testo di Ed Herman "Analisi degli
avvenimenti di Srebrenica" sono giunte incomplete nel precedente
invio. Le riportiamo ancora una volta, stavolta integralmente, di seguito.
Il testo dell'articolo è adesso reperibile nel nostro archivio:
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/4776
In English: "The Politics of the Srebrenica Massacre"
by Edward S. Herman; July 07, 2005
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/4475
http://www.zmag.org/content/showarticle.cfm?SectionID=74&ItemID=8244
http://www.michelcollon.info/articles.php?dateaccess=2006-01-20%
2009:24:19&log=attentionm
En Français: "Analyse des événements de Srebrenica"
http://www.michelcollon.info/articles.php?dateaccess=2006-01-20
09:24:19&log=attentionm
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/4740
Analisi degli avvenimenti di Srebrenica
di Ed Herman, professore universitario americano, (ZMAG- USA)
Traduzione dal francese di Curzio Bettio di Soccorso Popolare di
Padova. Testo tradotto in francese dalle edizioni Le Verjus e
pubblicato nel libro : "Il dossier nascosto su Srebrenica"
http://www.b-i-infos.com/dossier_srebrenica.php
Vedere anche :
http://www.michelcollon.info/articles.php?dateaccess=2006-01-18%
2015:44:08&log=attentionm
Note:
Questo documento è ricavato in parte e cita capitoli dell'importante
volume sul massacro di Srebrenica, "Srebrenica: The Politics of War
Crimes", scritto da George Bogdanich, Tim Fenton, Philip Hammond,
Edward S. Hermann, Michael Mandel, Jonathan Rooper, e George
Szamuely. Questo libro viene citato nelle note di seguito come
"Politics of War Crimes". L'autore e i suoi colleghi ringraziano per
la collaborazione Diana Johnstone, David Peterson, Vera Vratusa-
Zunjic, Milan Bulajic, Milivoje Ivanisevic, Konstantin, Kilibarda, e
George Pumphrey. "Fools Crusade" della Johnstone è uno studio
fondamentale di eccellenza, un punto di vista alternativo sulla
Guerra dei Balcani. "Srebrenica: Three Years Later, And Still
Searching" di George Pumphrey è una critica esemplare di ciò che
viene riferito dall'establishment sul massacro di Srebrenica e
reiteratamente colpisce il bersaglio con fatti ed analisi a
tutt'oggi mai smentiti.
[1] "Bosnia : 2 Officials Dismissed for Obstructing Srebrenica
Inqui-ry" (Bosnia : due ufficiali fatti dimettere per aver ostacolato
l'inchiesta su Srebrenica), Dispaccio di AP, New York Times, 17 aprile
2004.
Marlise Simons, "Bosnian Serb Leader taken before War Crimes Tribunal"
(Un leader Serbo di Bosnia portato davanti al Tribunal per i Crimini
di Guerra),
New York Times, 8 aprile 2000.
Nationi Unite, "The Fall of Srebrenica" (La caduta di Srebrebnica)
(A/54/549), Rapporto del Segretario Generale in seguito alla
Risoluzione 53/35
dell'Assemblea Generale, 15 novembre 1999, § 506.
(http://www.un.org/News/ossg/srebrenica.pdf)
[2]. Cf. Ivo Pukanic : "US Role in Storm : Thrilled with Operation
Flash, President Clinton gave the Go Ahead to Operation Storm" (Il
ruolo degli USA nella Tempesta : entusiasta per l'Operazione Flash
(Lampo), il Presidente Clinton ha dato il via libera all'Operazione
Tempesta), Nacjonal (Zagabria), 24 maggio 2005.
[3]. Barton Bellman, "The Path to Crisis : How the US and its Allies
Went to War" (Il percorso della crisi : come gli stati Uniti e i loro
alleati sono entrati in guerra), Washington Post, 18 aprile 1999.
[4]. "Alcuni sopravvissuti, appartenenti alla delegazione di
Srebrenica, hanno affermato che il Presidente Izetbegovic aveva anche
detto che aveva appreso che sarebbe stato possibile un intervento
della NATO in Bosnia-Erzégovina, ma che quseto non sarebbe avvenuto se
i Serbi non fossero entrati in Srebrenica e non avessero massacrati
almeno 5.000 dei suoi abitanti. Il
Presidente Izetbegovic ha negato categoricamente di aver fatto una
tale dichiarazione." "The Fall of Srebrenica"
(La caduta di Srebrenica), (A/54/549), Rapporto del Segretario
Generale in seguito alla Risoluzione 53/35 dell'Assemblea Generale, 15
novembre 1999, § 115.
(http://www.haverford.edu/relg/sells/reports/Unsrebrenicareport.htm).
Il rapporto dell'ONU non cita che a questa riunione erano presenti
altre nove persone, e che una fra queste, Hakija Meholijic,
ex-comandante della polizia di Srebrenica, aveva dichiarato che otto
di queste, tutte superstiti, "potevano confermare" il suggerimento di
Clinton. (Dani, 22 giugno 1998)
(http://edsp.neu.edu/info/students/marko/dani/dani2.html).
[5]. "Politics of War Crimes" (La politica dei crimini di guerra),
Bogdanich, capitolo 2, "Prelude to Capture" (Preludio alla cattura) e
Fenton, capitolo 3, "Military Context" (Contesto militare).
Vedere anche Tim Ripley, "Operation Deliberate Force" (Operazione
premeditata con la forza), Centro studi di difesa e sulla sicurezza,
1999, p. 145.
[6]. Nella sua « Balkan Odyssey », Lord David Owen ha affermato "che
avallando la conquista della Slavonia occidentale da parte del governo
Croato, il Gruppo di Contatto in effetti ha dato il via libera ai
Serbi di Bosnia di attaccare Srebrenica e Zepa." (pp. 199-200). Owen
si sbaglia : il Gruppo di Contatto sosteneva solo una parte, e il
fatto che i media non abbiano mai reso conto ne' criticato
l'aggressione, anzi l'hanno avallata, ha permesso di presentare la
presa di Srebrenica come un evento eccezionale e non provocato.
[7]. Veritas ha valutato che nel corso della Operazione Storm
(Tempesta), erano stati uccisi 1205 civili, fra cui 358 donne e 10
bambini. Vedere "Croatian Serb Exodus Commemorated" (Commemorazione
dell'esodo dei Serbi dalla Croazia), Agence France Presse, 4
agosto2004. E sempre Veritas a
www.veritas.org.yu. : nella tombe intorno a Srebrenica ispezionate nel
corso del 1999, è stato identificato come femminile uno solo dei 1.895
cadaveri esumati.
[8]. Ripley, "Operation Deliberate Force" p. 192. Vedere anche le note
56 e 70.
[9]. Questo ruolo co-belligerante è stato esaminato da Peter Brock in
"Dateline Yugoslavia : the Partisan Press" ( Jugoslavia : la stampa
partigiana), Foreign Policy, inverno 1993-1994.
Un libro pubblicato da Brock che tratta di "Media Cleansing,
Uncovering Yugoslavia's Civil Wars" (Pulizia mediatica : rivelazioni
sulle guerre civili jugoslave) fornisce più copiosi dettagli su questa
parzialità. Nella sua autobiografia, il Segretario di Stato James
Baker scrive che aveva dato istruzioni alla sua addetta stampa
Margaret Tutweiler di sostenere la causa dei musulmani di Bosnia,
sottolineando di averle "prescritto di utilizzare i suoi contatti con
le quattro catene televisive, il Washington Post e il New York Times."
(James A. Baker, "The Politics
of Diplomacy" (La politica della diplomazia), Putnam 1995, pp. 643-644.)
[10] Quando, il 16 maggio 1999, è stato interrogato il portavoce della
NATO Jamie Shea, sulla possibilità di vedere la NATO esposta a certe
accuse da parte del Tribunale, egli dichiarava di non provare alcuna
inquietudine. Il rappresentante dell'Accusa, ha continuato Shea, darà
inizio alle sue inchieste "solo dopo che noi gli daremo
l'autorizzazione a farlo". Inoltre, "i paesi della NATO hanno dato al
Tribunale i finanziamenti", e sulla necessità di insediare una seconda
corte "in modo da accelerare le requisitorie, noi siamo totalmente in
sintonia con il Tribunale su questo punto, noi vogliamo veder
giudicati i criminali di guerra !"
http://www.nato.int/kosovo/press/p990516b.htm
Vedere anche Michael Mandel, "How America Gets Away with Murder" (Come
l'America la fa franca dei propri crimini), Pluto, Londra 2004, cap.
4-5, e Edward Herman, "The Milosevic Trial, Part 1" (Il processo
Milosevic, parte prima), Z Magazine, aprile 2002.
[11] Cf. Bogdanich, "Politics of War Crimes" (La politica dei crimini
di guerra), cap.7 : "UN Report on Srebrenica : a distorted Picture of
Events" (Il rapporto de l'ONU su Srebrenica : -una immagine distorta
degli avvenimenti).
[12]. Raymond K. Kent, "Contextualizing Hate, the Hague Tribunal, the
Clinton Administration and the Serbes" (Il contesto dell'odio: il
Tribunale dell'Aja, il governo Clinton e i Serbi), Dialogue, Parigi,
dicembre 1996, v. 5, n° 20 (presente sul sito in Internet
ddi Emperor's Clothes, www.emperorsclothes.com/misc/kent.htm
[13]. Carl Savich, "Celebici",
http://www.serbianna.com/columns/savich/047.shtml
[14]. Sarà difficile sorpassare l'efferatezza dei musulmani di Bosnia
nel campo di Celebici, descritto nel testo di Savich. Cf. anche Diana
Johnstone, "La crociata dei folli ", Il tempo delle ciliege, Parigi
2005, pp. 140-141.
[15]. Cf. i due lavori di Peter Brock (vedi nota [9]) e Diana
Johnstone, "La crociata dei folli", p.146.
[16]. Per i particolari e le citazioni, vedere l'articolo e il libro
di Peter Brock (vedi nota [9]).
[17]. Bernard Kouchner, "I guerrieri della pace", Parigi, Grasset
2004, pp. 372-374.
[18]. Johnstone, "La crociata dei folli ", pp. 133-135. Thomas
Deichmann, "Misinformation : TV Coverage of a Bosnian Camp"
(Disinformazione: la copertura Televisiva di un campo Bosniaco),
Covert Action Quarterly, autunno 1998, pp. 52-55.
[19]. Comunicazione privata, in data 21 novembre 2003.
[20]. Per un eccellente sommario di queste questioni di "atrocità auto
inflitte", con altri riferimenti, vedere il Rapporto dello Staff del
Senato del gennaio 1997 su "Clinton Approved Iranian Arms Transfers
Help Turn Bosnia into Militant Islamic Base" (Il consenso di Clinton
per i trasferimenti di armi dall'Iran trasforma la Bosnia in una base
di Islamici militanti),
http://www.senate.gov/%7erpc/releases/1997/iran.htm//top
Vedere anche Cees Wiebes, "Intelligence and the War in Bosnia",
1992-1995, Londra, Lit.Verlag 2003, pp. 68-69.
http://213.222.3.5/srebrenica/toc/p6_c02_s004_b01.html
[21]. John E. Sray, "Selling the Bosnian Myth to America : Buyer beware"
(Vendere il mito bosniaco all'America: acquirente, attenzione!),
Foreign Military Studies, Fort Leavenworth, Kansas, ottobre 1995.
http://fmso.leavenworth.army.mil/documents/bosnia2.htm
[22]. Alcune eccezioni a questa regola: Leonard Doyle, "Muslims
Slaughter their own People" (I musulmani massacrano il loro stesso
popolo), The Independant, 22 agosto 1992 ; Hugh Manners, "Serbs not
Guilty of Massacre" (I Serbi non colpevoli per il massacro), The
Sunday Times
(Londra), 1 ottobre 1995. David Binder non ha potuto ottenere dal suo
stesso giornale, The New York Times, la pubblicazione delle sue
analisi di un possibile coinvolgimento dei musulmani nei massacri di
Sarajevo, e ha dovuto farle pubblicare da altre parti. Vedere David
Binder, "The Balkan
Tragedy : Anatomy of a Massacre" (La tragedia balcanica: anatomia di
un massacro), Foreign Policy, n° 97, inverno 1994-1995, e David
Binder, "Bosnia's Bombers" (I bombaroli Bosniaci), The
Nation, 2 ottobre 1995.
[23]. Per un buon sommario, vedere Srdja Trifkovic, "Una spettacolare
revisione delle cifre", B. I. (Balkans-Infos), febbraio 2005.
[24]. Georges Kenney, "The Bosnian Calculation" (Il calcolo bosniaco),
New York Times Magazine, 23 aprile 1995
[25]. Cf. Trifkovic, vedi nota [23], e inoltre
http://grayfalcon.blogspot.com/2004/12/deathtolls-part-3.html.
[26]. Cf. Edward Herman e David Peterson, "The NATO-Media Lie Machine
: `Genocide' in Kosovo" (La macchina delle menzogne della NATO e dei media
: il "genocidio" nel Kosovo), Z Magazine, maggio 2000.
http://www.zmag.org/Zmag/articles/hermanmay2000.htm
[27]. Michael Ignatieff, "Counting bodies in Kosovo" (La conta dei
corpi in Kosovo), New York Times, 21 novembre 1999.
[28]. Bogdanich, "Politics of War Crimes" (La politica dei crimini di
guerra), cap.2, "Prelude to capture" (Preludio alla conquista).
[29]. L'ambasciatore di Jugoslavia all'ONU ha presentato alle Nazioni
Unite le prove dei "Crimini di guerra e di genocidio nella Bosnia
orientale, (comuni di Bratunac, Skelane e Srebrenica) perpetrati
contro la popolazione Serba dall'aprile 1992 all'aprile 1993."
Vedere anche Milivoje Ivanisevic, "Expulsion of Serbes
from Bosnia and Herzegovina,
1992-1995" (L'espulsione dei Serbi dalla Bosnia-Erzegovina, 1992-1995),
Edition WARS Book II, 2000, e Joan Phillips, "Victims and Villains in
Bosnia's War (Le vittime e i malfattori nella guerra di Bosnia),
Southern Slav Journal, primavera-estate 1992.
[30]. Bill Schiller, "Muslim Hero vows he'll Fight to the Last Man"
(L'eroe dei musulmani giura che combatterà fino all'ultimo uomo),
Toronto Star, 31 gennaio 1994, e John Pomfret, "Weapons, Cash and
Chaos lend Clout to Srebrenica's Tough Guy" (Le armi, il denaro, e il
caos rafforzano il brutale individuo di Srebrenica), Washington Post,
16 febbraio 1994.
[31]. Carl Savich, "Srebrenica and Naser Oric : an Analysis of General
Philippe Morillon's Testimony at the ICTY" (Srebrenica e Naser Oric :
una analisi della testimonianza del Generale Philippe Morillon al TPI),
http://www.serbianna.co
[32]. "No Evidence of Civilian Casualties in
Operations by Bosnian
Commander" (Nessuna prova di vittime civili durante le operazioni
condotte dal comandante Bosniaco), Rivista della BBC di informazioni
internazionali, 11 aprile 2003.
Per un rendiconto delle operazioni di Oric e una analisi critica della
decisione del TPI, vedere Carl Savich, "Srebrenica, the Untold Story"
(Srebrenica, la storia mai raccontata),
http://www.serbianna.com/columns/savich/o51.html
[33]. "Politics of War Crimes" (La politica dei crimini di
guerra),cap. 2-3. L'ONU ha valutato che prima della sua caduta, a
Srebenica fossero presenti dai 3000 ai 4000 soldati musulmani.
[34]. Ibid.
[35]. "Politics of War Crimes",
cap. 2
[36]. "Conflict in the Balkans, 8.000
Muslims Missing" (Conflitto nei Balcani, 8.000 musulmani scomparsi,
AP, New York Times, 15 settembre 1995.
[37]. Un responsabile della
Croce Rossa ha riferito ad un intervistatore tedesco che i musulmani
giunti al sicuro "non potevano essere cancellati dalla lista degli
scomparsi dato che noi non ne abbiamo ricevuto l'elenco dei nomi",
citazione di Pumphrey, "Srebrenica Three Years Later, and still
Searching" (Srebrenica, tre anni dopo: le ricerche continuano). Vedere
anche "Former Yugoslavia, Srebrenica : Help for Families still
awaiting News" (Ex Jugoslavia, Srebrenica : aiuto alle famiglie che
ancora sono in attesa di notizie), Comitato internazionale della Croce
Rossa, 15 settembre 1995.
http://www.icrc.org/Web/Eng/siteeng0.nsf/iwpList74/7609D560283849CPC1256B6600595006
[38]. Ibid.
[39]. Johnstone, "La croisade des
fous", p. 76
[40]. Questo balzo, da qualche corpo a 8.000 giustiziati, è stato di
recente illustrato, nel London Observer, dal commento di Tim Judah e
Daniel Sunter al video dell'esecuzione di sei musulmani di Bosnia, che
nel giugno 2005 ha beneficiato di una pubblicità enorme. Questa è
"l'evidenza, la prova finale e irrefutabile della partecipazione dei
Serbi ai massacri di Srebrenica, in cui più di 7.500 uomini e ragazzi
musulmani Bosniaci sono stati assassinati.". "How the Video that put
Serbs in
Dock was brought to Light" (Come è venuto alla luce il video che pone
i Serbi sul banco degli accusati), 5 giugno 2005.
[41]. ICTY, Amended Joinder Indictment (TPI,
emendato il cumulo delle accuse), 27 maggio 2002, § 51.
http://www.un.org/icty/indictment/english/nik-ai020527c.htm
e David Rohde,
"The World Five Years Later : the Battle of Srebrenica is now over the
Truth" (Il mondo, cinque anni dopo: la battaglia di
Srebrenica ora è al di sopra della verità), New York Times, 9 luglio 2000.
[42]. Steven Lee Meyers, "Making Sure
War Crimes are'nt Forgotten" (Assicurarsi che i crimini di guerra non
vengano dimenticati), New York Times, 22 settembre 1997. In effetti,
un responsabile americano ha riconosciuto, alla fine di luglio 1995,
che "i satelliti non avevano mostrato nulla ". Paul Quinn-Judge,
"Reports on Atrocities Unconfirmed so Far : US Aerial Surveillance
Reveals Little" (Finora i rapporti sulle atrocità non hanno avuto
conferme : la sorveglianza aerea USA rivela ben poco), Boston Globe,
27 luglio 1995.
[43]. Il sito Internet della
Commissione Internazionale sulle persone disperse nella ex Jugoslavia
ha riconosciuto che i corpi "sono stati esumati in diverse località
della Bosnia Erzegovina del nord-est", non solo nella regione di
Srebrenica. Citazione del 2003 in un "Statement by ICMP
Chief of Staff Concerning Persons Reported Missing from Srebrenica in
July 1995" (Dichiarazione del direttore del personale dell'ICMP
riguardante le persone scomparse a Srebrenica nel luglio 1995), Gordon
Bacon.
[44]. "Politics of War Crimes", Rooper,
cap. 4, "The Numbers Game" (Il gioco delle cifre).
[45]. Ibid.
[46]. Ibid. Cf. anche "Politics of War
Crimes", Szamuely, cap. 5, "Witness Evidence" (Le testimonianze).
[47]. Szamuely "Witness Evidence".
[48]. Butcher, "Serb Atrocities in
Srebrenica are Unproven" (Le atrocità dei Serbi a Srebrenica non sono
provate), The Daily Telegraph, 24 luglio 1995.
[49]. "Politics of War Crimes",
Rooper, cap. 4, "The Numbers Game".
[50]. Questa affermazione appare negli atti di accusa del novembre
1995 contro Radovan Karadzic e Ratko Mladic. Era stata puntualizzata
nei dettagli dal poliziotto francese Jean-René Ruez, ed era stata
pronunciata per la prima volta presso il TPI all'inizio del luglio
1996, durante un'audizione, organizzata come uno scoop pubblicitario,
durata sette giorni di accuse pesanti contro Karadzic e Mladic.
All'epoca, l'Associated Press ha riportato in questi termini la
testimonianza di Ruez sull'epatofagia (Jennifer Chao, 3 luglio 1996) :
" Nel mezzo del febbrile massacro, si riscontrava un sadismo che
prende alla gola per l'orrore. Ruez ha citato un avvenimento in cui un
soldato ha costretto un uomo ad aprire col coltello il ventre del suo
nipotino e a mangiarne il fegato. Ruez ha dichiarato alla Corte: `Ha
afferrato il vecchio e gli ha messo in mano un coltello e lo ha
costretto ad aprire il ventre del ragazzino, e poi con la punta del
coltello ha fatto uscire l'organo e ha costretto l'uomo a mangiarlo."
[51]. "Politics of War Crimes", Mandel, cap.
6, "The ICTY calls it Genocide" (Il TPI definisce questo come Genocidio)
[52]. Ibid.
[53]. Chris Hedges, "Bosnian Troups
Cite Gassing at Zepa" (Truppe Bosniache parlano di gas a Zepa), New
York Times, 27 luglio 1995.
[54]. Jovic ha testimoniato al
processo contro Milosevic, il 18 novembre 2003,
http://www.slobodanmilosevic.org/
[55]. "Politics of War Crimes", Mandel, cap. 6. Vedere anche Michael
Mandel, "How America Gets Away with Murder", (Come l'America la fa
franca dei propri crimini), Pluto 2004, pp. 157-158
[56]. Carlos Martin Branco, un ex
osservatore militare dell'ONU in Bosnia, considera che è molto più
individuabile un processo di genocidio premeditato in Krajina che non
a Srebrenica, "quando
l'esercito Croato ha intrapreso una massiccia eliminazione di tutti i
Serbi trovati sul posto. In questa occasione, i media hanno osservato
un silenzio assoluto, benché questo genocidio sia durato tre mesi.
L'obiettivo di Srebrenica era una pulizia etnica e non un genocidio, a
differenza di quello che è avvenuto nella Krajina, dove, in assenza di
qualsiasi operazione militare, l'esercito Croato ha decimato i
villaggi." ("Was Srebrenica a Hoax ? Eye-Witness Account of a Former
UN Military
Observer in Bosnia" (Srebrenica è stata una mistificazione? La
testimonianza visiva di un ex osservatore militare dell'ONU in Bosnia)
http://globalresearch.ca/articles/BRA403A.htm).
[57]. Madeleine Albright, una volta di
più davanti al Consiglio di Sicurezza : "The Situation in the Republic
of Bosnia and Herzegovina" (La situazione nella Repubblica di Bosnia
Erzegovina), S/PV.3564, 10 agosto 1995, 17.30 h, pp. 6-7.
[58]. Richard Holbrooke, sull'emittente The
MacNeil/Lehrer NewsHour, trascrizione //5300, 24 agosto 1995.
[59]. "UN Report : Bosnian Serbs Massacred
Srebrenica Muslims" (Rapporto dell'ONU : i Serbi di Bosnia hanno
massacrato i musulmani a Srebrenica), Washington Post, 12 agosto 1995.
John Pom-fret, "Investigators Begin Exhuming Group of Mass Graves in
Bosnia" (Gli inquirenti hanno dato corso alle esumazioni in una serie
di fosse comuni in Bosnia), Washington Post, 5 luglio 1996. Biggest
Upheaval is in Softening up the Enemy (Il più grande sconvolgimento
consiste nell'indebolire il nemico), NewsWeek, 21 agosto 1995.
[60]. Vedere le conclusioni di una
ricerca norvegese sulle vittime in Bosnia
http://grayfalcon.blogspot
.com/2004/12/death-tolls-part-3.html
[61]. Slavisa Sabijic, "The Trade in Bodies in Bosnia-Herzegovina" (Il
commercio dei corpi in Bosnia Erzegovina), a
http://www.serbianna.com/press/010.html
e Joan Phillips, "Victims and Villains in Bosnia's War" (Vittime e
malfattori nella guerra di Bosnia), Southern Slav Journal,
primavera-estate 1992.
[62]. "Yugoslav Forensic Expert Says
no Proof about Srebrenica Mass
Grave" (Un esperto medico legale jugoslavo afferma che non esistono
prove dell'esistenza di fosse comuni a Srebrenica), BBC, Rivista delle
emittenti mondiali, 15 luglio 1996.
[63]. Kosta Christitch, "Le effettive ragioni di un fallimento", B. I.
(Balkans-Infos), marzo 2005. Come ha affermato Diana Johnstone :
"Avallando tutte le accuse contro i Serbi, e non tenendo conto dei
crimini commessi contro di loro, gli Stati Uniti e i loro alleati
della NATO hanno dato carta bianca alla violenza antiserba. I bambini
di origine albanese si fanno grandi nella convinzione che nessuno li
rimprovererà di andare alla caccia di vecchi Serbi e di picchiarli a
morte." Il rapporto OSCE :
"Things Told and Things Seen" (Le cose raccontate e le cose viste),
Znet Commentary, 26 dicembre 1999, e B. I. (Balkans-Infos) n° 40,
gennaio 2000. Vedere anche l'articolo della Johnstone sul rapporto
OSCE in B. I. n° 42, marzo 2000.
[64]. Esiste un numero modesto di
eccezioni, principalmente riguardanti figure secondarie musulmane e
croate, che sono state incolpate in generale quando la disparità di
trattamento appariva assolutamente esagerata e si rendeva necessaria
una correzione di immagine in materia di pubbliche relazioni. Nessun
leader croate o bosniaco è stato l'oggetto di procedimenti giudiziari,
benché sia stato detto che atti di accusa fossero stati predisposti
poco dopo i decessi di Tudjman e di Izetbegovic, ma non hanno mai
avuto spiegazione le lunghe dilazioni. Nessun leader della NATO,
nemmeno uno dei suoi membri qualsiasi, è stato accusato.
Per una valida analisi di questa
parzialità, vedere Mandel, "How America Gets Away with Murder", (Come
l'America la fa franca dei propri crimini), seconda parte.
[65]. Nella sua "Dichiarazione
islamica" del 1970, che non ha mai rinnegato, Izetbegovic ha scritto:
"Non esiste ne' pace, ne' coesistenza fra la religione islamica e le
istituzioni politiche o sociali non islamiche. Avendo il diritto di
governare il proprio mondo, l'Islam esclude evidentemente il diritto e
la possibilità di conformarsi ad una ideologia straniera sul suo
territorio." Citazione di D. Johnstone, da "La croisade des fous", p. 80.
[66]. "The 9/11 Commission Report"
(Il rapporto della Commissione sull'11 settembre), rapporto ufficiale
della Commissione Nazionale sugli attacchi terroristici contro gli
Stati Uniti, edizione ufficiale governativa, pp. 58, 146-147, 155,
238-239.
[67]. Centro di documentazione
della Republika Srpska, "Report About Case Srebrenica, the First Part"
(Rapporto sul caso Srebrenica, prima parte), Banja Luka, settembre
2002. Si tratta del testo integrale di questo rapporto che è stato
pubblicato in seguito a questo testo di Herman (NDLR).
[68]. Gregory Copley, "US Official
Implicated with Bosnian High Representative Ashdown in Attempting to
Force Fabricated Report on Srebrenica" (Un funzionario Statunitense
implicato con l'alto Rappresentante per la Bosnia Ashdown nel
tentativo di imporre un rapporto fabbricato a tavolino su Srebrenica),
Defense & Foreign Affairs Daily, 8 settembre 2003,
http://slobodanmilosevic.org.news/ssi09082003.htm
e
Nebojsa Malic, "Srebrenica Revisited Reports, Confessions and the
Elusive Truth" (Un nuovo punto di vista sui rapporti su Srebrenica, le
confessioni e la verità evanescente), Antiwar.com, 24 giugno 2004,
http://antiwar.com/malic/?articleid=2865Villains
[69]. Sulle falsificazioni concernenti Racak, Rambouillet e la
conquista della Grande Serbia come cause delle guerre, vedere D.
Johnstone, "La croisade des fous", e Mandel, "How America Gets Away
with Murder".
[70]. Un solo
corpo, fra i 1883 trovati nei dintorni di Srebrenica, nelle 17 fosse
comuni riesumate dal TPI nella Bosnia orientale fra il 1996 e il 2000,
è stato identificato come quello di una donna. Queste cifre sono state
fornite dopo una analisi ufficiosa delle caratteristiche dei resti,
diffusa dal Dr. Zoran Stankovic, uno specialista scientifico, veterano
dell'ONU, che ha a lungo studiato il caso di Srebrenica.
[71]. Cf. la nota [7] precedente. Secondo Tim Ripley : "Migliaia di
persone, troppo vecchie o malate per scappare, sono rimaste sul posto.
Le pattuglie della NATO hanno trovato subito centinaia di assassinati
da parte dei Croati, militari o civili che fossero. Praticamente tutte
le abitazioni erano state saccheggiate." (p. 192).
[72]. I profughi Serbi a
Srebrenica nel 1997 vengono descritti come "povenienti da altre zone
vicine, che gli eserciti Croato e Musulmano avevano cacciato per
rappresaglia in risposta alle atrocità e alle uccisioni di
Srebrenica", Dana Priest, "US Troops Extend a Hand to Refugees Tainted
by War" (Le truppe USA tendono una mano ai profughi toccati dalla
guerra), Washington Post, 18 febbraio 1997.
[73]. Sray, "Selling the Bonia Myth" (Dare
credito al mito Bosniaco).
[74]. Per una analisi e una critica di questi interventisti umanitari,
vedere Edward Herman e David Peterson, "Morality's Avenging Angels :
the New Humanitarian Crusaders" (Gli angeli vendicatori dello spirito
etico: i nuovi crociati umanitari), in David Chandler, ed. "Rethinking
Human Rights" (Ripensare ai diritti dell'uomo), Palgrave 2002. Per una
confutazione più approfondita dei loro argomenti, vedere "La croisade
des fous" di D. Johnstone e "How America Gets Away with Murder" di Mandel.
[75]. Sul significato del mio paradigma
di "missile da crociera della sinistra", vedere "The Cruise Missile
Left : Aligning with Power" (Il missile da crociera della sinistra :
allinearsi al potere), Z Magazine, novembre 2002, e "The Cruise
Missile Left (part 5) : Samantha Power and the Genocide Gambit" (Il
missile da crociera della sinistra, parte quinta: Samantha Power e il
gambetto del genocidio), Znet Commentaries, 17 maggio 2004.
[76]. Cedric Thornberry, "Saving the
War Crimes Tribunal : Bosnia-Herzegovina" (Salvare il TPI : Bosnia
Erzegovina), Foreign Policy, settembre 1996.
avvenimenti di Srebrenica" sono giunte incomplete nel precedente
invio. Le riportiamo ancora una volta, stavolta integralmente, di seguito.
Il testo dell'articolo è adesso reperibile nel nostro archivio:
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/4776
In English: "The Politics of the Srebrenica Massacre"
by Edward S. Herman; July 07, 2005
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/4475
http://www.zmag.org/content/showarticle.cfm?SectionID=74&ItemID=8244
http://www.michelcollon.info/articles.php?dateaccess=2006-01-20%
2009:24:19&log=attentionm
En Français: "Analyse des événements de Srebrenica"
http://www.michelcollon.info/articles.php?dateaccess=2006-01-20
09:24:19&log=attentionm
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/4740
Analisi degli avvenimenti di Srebrenica
di Ed Herman, professore universitario americano, (ZMAG- USA)
Traduzione dal francese di Curzio Bettio di Soccorso Popolare di
Padova. Testo tradotto in francese dalle edizioni Le Verjus e
pubblicato nel libro : "Il dossier nascosto su Srebrenica"
http://www.b-i-infos.com/dossier_srebrenica.php
Vedere anche :
http://www.michelcollon.info/articles.php?dateaccess=2006-01-18%
2015:44:08&log=attentionm
Note:
Questo documento è ricavato in parte e cita capitoli dell'importante
volume sul massacro di Srebrenica, "Srebrenica: The Politics of War
Crimes", scritto da George Bogdanich, Tim Fenton, Philip Hammond,
Edward S. Hermann, Michael Mandel, Jonathan Rooper, e George
Szamuely. Questo libro viene citato nelle note di seguito come
"Politics of War Crimes". L'autore e i suoi colleghi ringraziano per
la collaborazione Diana Johnstone, David Peterson, Vera Vratusa-
Zunjic, Milan Bulajic, Milivoje Ivanisevic, Konstantin, Kilibarda, e
George Pumphrey. "Fools Crusade" della Johnstone è uno studio
fondamentale di eccellenza, un punto di vista alternativo sulla
Guerra dei Balcani. "Srebrenica: Three Years Later, And Still
Searching" di George Pumphrey è una critica esemplare di ciò che
viene riferito dall'establishment sul massacro di Srebrenica e
reiteratamente colpisce il bersaglio con fatti ed analisi a
tutt'oggi mai smentiti.
[1] "Bosnia : 2 Officials Dismissed for Obstructing Srebrenica
Inqui-ry" (Bosnia : due ufficiali fatti dimettere per aver ostacolato
l'inchiesta su Srebrenica), Dispaccio di AP, New York Times, 17 aprile
2004.
Marlise Simons, "Bosnian Serb Leader taken before War Crimes Tribunal"
(Un leader Serbo di Bosnia portato davanti al Tribunal per i Crimini
di Guerra),
New York Times, 8 aprile 2000.
Nationi Unite, "The Fall of Srebrenica" (La caduta di Srebrebnica)
(A/54/549), Rapporto del Segretario Generale in seguito alla
Risoluzione 53/35
dell'Assemblea Generale, 15 novembre 1999, § 506.
(http://www.un.org/News/ossg/srebrenica.pdf)
[2]. Cf. Ivo Pukanic : "US Role in Storm : Thrilled with Operation
Flash, President Clinton gave the Go Ahead to Operation Storm" (Il
ruolo degli USA nella Tempesta : entusiasta per l'Operazione Flash
(Lampo), il Presidente Clinton ha dato il via libera all'Operazione
Tempesta), Nacjonal (Zagabria), 24 maggio 2005.
[3]. Barton Bellman, "The Path to Crisis : How the US and its Allies
Went to War" (Il percorso della crisi : come gli stati Uniti e i loro
alleati sono entrati in guerra), Washington Post, 18 aprile 1999.
[4]. "Alcuni sopravvissuti, appartenenti alla delegazione di
Srebrenica, hanno affermato che il Presidente Izetbegovic aveva anche
detto che aveva appreso che sarebbe stato possibile un intervento
della NATO in Bosnia-Erzégovina, ma che quseto non sarebbe avvenuto se
i Serbi non fossero entrati in Srebrenica e non avessero massacrati
almeno 5.000 dei suoi abitanti. Il
Presidente Izetbegovic ha negato categoricamente di aver fatto una
tale dichiarazione." "The Fall of Srebrenica"
(La caduta di Srebrenica), (A/54/549), Rapporto del Segretario
Generale in seguito alla Risoluzione 53/35 dell'Assemblea Generale, 15
novembre 1999, § 115.
(http://www.haverford.edu/relg/sells/reports/Unsrebrenicareport.htm).
Il rapporto dell'ONU non cita che a questa riunione erano presenti
altre nove persone, e che una fra queste, Hakija Meholijic,
ex-comandante della polizia di Srebrenica, aveva dichiarato che otto
di queste, tutte superstiti, "potevano confermare" il suggerimento di
Clinton. (Dani, 22 giugno 1998)
(http://edsp.neu.edu/info/students/marko/dani/dani2.html).
[5]. "Politics of War Crimes" (La politica dei crimini di guerra),
Bogdanich, capitolo 2, "Prelude to Capture" (Preludio alla cattura) e
Fenton, capitolo 3, "Military Context" (Contesto militare).
Vedere anche Tim Ripley, "Operation Deliberate Force" (Operazione
premeditata con la forza), Centro studi di difesa e sulla sicurezza,
1999, p. 145.
[6]. Nella sua « Balkan Odyssey », Lord David Owen ha affermato "che
avallando la conquista della Slavonia occidentale da parte del governo
Croato, il Gruppo di Contatto in effetti ha dato il via libera ai
Serbi di Bosnia di attaccare Srebrenica e Zepa." (pp. 199-200). Owen
si sbaglia : il Gruppo di Contatto sosteneva solo una parte, e il
fatto che i media non abbiano mai reso conto ne' criticato
l'aggressione, anzi l'hanno avallata, ha permesso di presentare la
presa di Srebrenica come un evento eccezionale e non provocato.
[7]. Veritas ha valutato che nel corso della Operazione Storm
(Tempesta), erano stati uccisi 1205 civili, fra cui 358 donne e 10
bambini. Vedere "Croatian Serb Exodus Commemorated" (Commemorazione
dell'esodo dei Serbi dalla Croazia), Agence France Presse, 4
agosto2004. E sempre Veritas a
www.veritas.org.yu. : nella tombe intorno a Srebrenica ispezionate nel
corso del 1999, è stato identificato come femminile uno solo dei 1.895
cadaveri esumati.
[8]. Ripley, "Operation Deliberate Force" p. 192. Vedere anche le note
56 e 70.
[9]. Questo ruolo co-belligerante è stato esaminato da Peter Brock in
"Dateline Yugoslavia : the Partisan Press" ( Jugoslavia : la stampa
partigiana), Foreign Policy, inverno 1993-1994.
Un libro pubblicato da Brock che tratta di "Media Cleansing,
Uncovering Yugoslavia's Civil Wars" (Pulizia mediatica : rivelazioni
sulle guerre civili jugoslave) fornisce più copiosi dettagli su questa
parzialità. Nella sua autobiografia, il Segretario di Stato James
Baker scrive che aveva dato istruzioni alla sua addetta stampa
Margaret Tutweiler di sostenere la causa dei musulmani di Bosnia,
sottolineando di averle "prescritto di utilizzare i suoi contatti con
le quattro catene televisive, il Washington Post e il New York Times."
(James A. Baker, "The Politics
of Diplomacy" (La politica della diplomazia), Putnam 1995, pp. 643-644.)
[10] Quando, il 16 maggio 1999, è stato interrogato il portavoce della
NATO Jamie Shea, sulla possibilità di vedere la NATO esposta a certe
accuse da parte del Tribunale, egli dichiarava di non provare alcuna
inquietudine. Il rappresentante dell'Accusa, ha continuato Shea, darà
inizio alle sue inchieste "solo dopo che noi gli daremo
l'autorizzazione a farlo". Inoltre, "i paesi della NATO hanno dato al
Tribunale i finanziamenti", e sulla necessità di insediare una seconda
corte "in modo da accelerare le requisitorie, noi siamo totalmente in
sintonia con il Tribunale su questo punto, noi vogliamo veder
giudicati i criminali di guerra !"
http://www.nato.int/kosovo/press/p990516b.htm
Vedere anche Michael Mandel, "How America Gets Away with Murder" (Come
l'America la fa franca dei propri crimini), Pluto, Londra 2004, cap.
4-5, e Edward Herman, "The Milosevic Trial, Part 1" (Il processo
Milosevic, parte prima), Z Magazine, aprile 2002.
[11] Cf. Bogdanich, "Politics of War Crimes" (La politica dei crimini
di guerra), cap.7 : "UN Report on Srebrenica : a distorted Picture of
Events" (Il rapporto de l'ONU su Srebrenica : -una immagine distorta
degli avvenimenti).
[12]. Raymond K. Kent, "Contextualizing Hate, the Hague Tribunal, the
Clinton Administration and the Serbes" (Il contesto dell'odio: il
Tribunale dell'Aja, il governo Clinton e i Serbi), Dialogue, Parigi,
dicembre 1996, v. 5, n° 20 (presente sul sito in Internet
ddi Emperor's Clothes, www.emperorsclothes.com/misc/kent.htm
[13]. Carl Savich, "Celebici",
http://www.serbianna.com/columns/savich/047.shtml
[14]. Sarà difficile sorpassare l'efferatezza dei musulmani di Bosnia
nel campo di Celebici, descritto nel testo di Savich. Cf. anche Diana
Johnstone, "La crociata dei folli ", Il tempo delle ciliege, Parigi
2005, pp. 140-141.
[15]. Cf. i due lavori di Peter Brock (vedi nota [9]) e Diana
Johnstone, "La crociata dei folli", p.146.
[16]. Per i particolari e le citazioni, vedere l'articolo e il libro
di Peter Brock (vedi nota [9]).
[17]. Bernard Kouchner, "I guerrieri della pace", Parigi, Grasset
2004, pp. 372-374.
[18]. Johnstone, "La crociata dei folli ", pp. 133-135. Thomas
Deichmann, "Misinformation : TV Coverage of a Bosnian Camp"
(Disinformazione: la copertura Televisiva di un campo Bosniaco),
Covert Action Quarterly, autunno 1998, pp. 52-55.
[19]. Comunicazione privata, in data 21 novembre 2003.
[20]. Per un eccellente sommario di queste questioni di "atrocità auto
inflitte", con altri riferimenti, vedere il Rapporto dello Staff del
Senato del gennaio 1997 su "Clinton Approved Iranian Arms Transfers
Help Turn Bosnia into Militant Islamic Base" (Il consenso di Clinton
per i trasferimenti di armi dall'Iran trasforma la Bosnia in una base
di Islamici militanti),
http://www.senate.gov/%7erpc/releases/1997/iran.htm//top
Vedere anche Cees Wiebes, "Intelligence and the War in Bosnia",
1992-1995, Londra, Lit.Verlag 2003, pp. 68-69.
http://213.222.3.5/srebrenica/toc/p6_c02_s004_b01.html
[21]. John E. Sray, "Selling the Bosnian Myth to America : Buyer beware"
(Vendere il mito bosniaco all'America: acquirente, attenzione!),
Foreign Military Studies, Fort Leavenworth, Kansas, ottobre 1995.
http://fmso.leavenworth.army.mil/documents/bosnia2.htm
[22]. Alcune eccezioni a questa regola: Leonard Doyle, "Muslims
Slaughter their own People" (I musulmani massacrano il loro stesso
popolo), The Independant, 22 agosto 1992 ; Hugh Manners, "Serbs not
Guilty of Massacre" (I Serbi non colpevoli per il massacro), The
Sunday Times
(Londra), 1 ottobre 1995. David Binder non ha potuto ottenere dal suo
stesso giornale, The New York Times, la pubblicazione delle sue
analisi di un possibile coinvolgimento dei musulmani nei massacri di
Sarajevo, e ha dovuto farle pubblicare da altre parti. Vedere David
Binder, "The Balkan
Tragedy : Anatomy of a Massacre" (La tragedia balcanica: anatomia di
un massacro), Foreign Policy, n° 97, inverno 1994-1995, e David
Binder, "Bosnia's Bombers" (I bombaroli Bosniaci), The
Nation, 2 ottobre 1995.
[23]. Per un buon sommario, vedere Srdja Trifkovic, "Una spettacolare
revisione delle cifre", B. I. (Balkans-Infos), febbraio 2005.
[24]. Georges Kenney, "The Bosnian Calculation" (Il calcolo bosniaco),
New York Times Magazine, 23 aprile 1995
[25]. Cf. Trifkovic, vedi nota [23], e inoltre
http://grayfalcon.blogspot.com/2004/12/deathtolls-part-3.html.
[26]. Cf. Edward Herman e David Peterson, "The NATO-Media Lie Machine
: `Genocide' in Kosovo" (La macchina delle menzogne della NATO e dei media
: il "genocidio" nel Kosovo), Z Magazine, maggio 2000.
http://www.zmag.org/Zmag/articles/hermanmay2000.htm
[27]. Michael Ignatieff, "Counting bodies in Kosovo" (La conta dei
corpi in Kosovo), New York Times, 21 novembre 1999.
[28]. Bogdanich, "Politics of War Crimes" (La politica dei crimini di
guerra), cap.2, "Prelude to capture" (Preludio alla conquista).
[29]. L'ambasciatore di Jugoslavia all'ONU ha presentato alle Nazioni
Unite le prove dei "Crimini di guerra e di genocidio nella Bosnia
orientale, (comuni di Bratunac, Skelane e Srebrenica) perpetrati
contro la popolazione Serba dall'aprile 1992 all'aprile 1993."
Vedere anche Milivoje Ivanisevic, "Expulsion of Serbes
from Bosnia and Herzegovina,
1992-1995" (L'espulsione dei Serbi dalla Bosnia-Erzegovina, 1992-1995),
Edition WARS Book II, 2000, e Joan Phillips, "Victims and Villains in
Bosnia's War (Le vittime e i malfattori nella guerra di Bosnia),
Southern Slav Journal, primavera-estate 1992.
[30]. Bill Schiller, "Muslim Hero vows he'll Fight to the Last Man"
(L'eroe dei musulmani giura che combatterà fino all'ultimo uomo),
Toronto Star, 31 gennaio 1994, e John Pomfret, "Weapons, Cash and
Chaos lend Clout to Srebrenica's Tough Guy" (Le armi, il denaro, e il
caos rafforzano il brutale individuo di Srebrenica), Washington Post,
16 febbraio 1994.
[31]. Carl Savich, "Srebrenica and Naser Oric : an Analysis of General
Philippe Morillon's Testimony at the ICTY" (Srebrenica e Naser Oric :
una analisi della testimonianza del Generale Philippe Morillon al TPI),
http://www.serbianna.co
[32]. "No Evidence of Civilian Casualties in
Operations by Bosnian
Commander" (Nessuna prova di vittime civili durante le operazioni
condotte dal comandante Bosniaco), Rivista della BBC di informazioni
internazionali, 11 aprile 2003.
Per un rendiconto delle operazioni di Oric e una analisi critica della
decisione del TPI, vedere Carl Savich, "Srebrenica, the Untold Story"
(Srebrenica, la storia mai raccontata),
http://www.serbianna.com/columns/savich/o51.html
[33]. "Politics of War Crimes" (La politica dei crimini di
guerra),cap. 2-3. L'ONU ha valutato che prima della sua caduta, a
Srebenica fossero presenti dai 3000 ai 4000 soldati musulmani.
[34]. Ibid.
[35]. "Politics of War Crimes",
cap. 2
[36]. "Conflict in the Balkans, 8.000
Muslims Missing" (Conflitto nei Balcani, 8.000 musulmani scomparsi,
AP, New York Times, 15 settembre 1995.
[37]. Un responsabile della
Croce Rossa ha riferito ad un intervistatore tedesco che i musulmani
giunti al sicuro "non potevano essere cancellati dalla lista degli
scomparsi dato che noi non ne abbiamo ricevuto l'elenco dei nomi",
citazione di Pumphrey, "Srebrenica Three Years Later, and still
Searching" (Srebrenica, tre anni dopo: le ricerche continuano). Vedere
anche "Former Yugoslavia, Srebrenica : Help for Families still
awaiting News" (Ex Jugoslavia, Srebrenica : aiuto alle famiglie che
ancora sono in attesa di notizie), Comitato internazionale della Croce
Rossa, 15 settembre 1995.
http://www.icrc.org/Web/Eng/siteeng0.nsf/iwpList74/7609D560283849CPC1256B6600595006
[38]. Ibid.
[39]. Johnstone, "La croisade des
fous", p. 76
[40]. Questo balzo, da qualche corpo a 8.000 giustiziati, è stato di
recente illustrato, nel London Observer, dal commento di Tim Judah e
Daniel Sunter al video dell'esecuzione di sei musulmani di Bosnia, che
nel giugno 2005 ha beneficiato di una pubblicità enorme. Questa è
"l'evidenza, la prova finale e irrefutabile della partecipazione dei
Serbi ai massacri di Srebrenica, in cui più di 7.500 uomini e ragazzi
musulmani Bosniaci sono stati assassinati.". "How the Video that put
Serbs in
Dock was brought to Light" (Come è venuto alla luce il video che pone
i Serbi sul banco degli accusati), 5 giugno 2005.
[41]. ICTY, Amended Joinder Indictment (TPI,
emendato il cumulo delle accuse), 27 maggio 2002, § 51.
http://www.un.org/icty/indictment/english/nik-ai020527c.htm
e David Rohde,
"The World Five Years Later : the Battle of Srebrenica is now over the
Truth" (Il mondo, cinque anni dopo: la battaglia di
Srebrenica ora è al di sopra della verità), New York Times, 9 luglio 2000.
[42]. Steven Lee Meyers, "Making Sure
War Crimes are'nt Forgotten" (Assicurarsi che i crimini di guerra non
vengano dimenticati), New York Times, 22 settembre 1997. In effetti,
un responsabile americano ha riconosciuto, alla fine di luglio 1995,
che "i satelliti non avevano mostrato nulla ". Paul Quinn-Judge,
"Reports on Atrocities Unconfirmed so Far : US Aerial Surveillance
Reveals Little" (Finora i rapporti sulle atrocità non hanno avuto
conferme : la sorveglianza aerea USA rivela ben poco), Boston Globe,
27 luglio 1995.
[43]. Il sito Internet della
Commissione Internazionale sulle persone disperse nella ex Jugoslavia
ha riconosciuto che i corpi "sono stati esumati in diverse località
della Bosnia Erzegovina del nord-est", non solo nella regione di
Srebrenica. Citazione del 2003 in un "Statement by ICMP
Chief of Staff Concerning Persons Reported Missing from Srebrenica in
July 1995" (Dichiarazione del direttore del personale dell'ICMP
riguardante le persone scomparse a Srebrenica nel luglio 1995), Gordon
Bacon.
[44]. "Politics of War Crimes", Rooper,
cap. 4, "The Numbers Game" (Il gioco delle cifre).
[45]. Ibid.
[46]. Ibid. Cf. anche "Politics of War
Crimes", Szamuely, cap. 5, "Witness Evidence" (Le testimonianze).
[47]. Szamuely "Witness Evidence".
[48]. Butcher, "Serb Atrocities in
Srebrenica are Unproven" (Le atrocità dei Serbi a Srebrenica non sono
provate), The Daily Telegraph, 24 luglio 1995.
[49]. "Politics of War Crimes",
Rooper, cap. 4, "The Numbers Game".
[50]. Questa affermazione appare negli atti di accusa del novembre
1995 contro Radovan Karadzic e Ratko Mladic. Era stata puntualizzata
nei dettagli dal poliziotto francese Jean-René Ruez, ed era stata
pronunciata per la prima volta presso il TPI all'inizio del luglio
1996, durante un'audizione, organizzata come uno scoop pubblicitario,
durata sette giorni di accuse pesanti contro Karadzic e Mladic.
All'epoca, l'Associated Press ha riportato in questi termini la
testimonianza di Ruez sull'epatofagia (Jennifer Chao, 3 luglio 1996) :
" Nel mezzo del febbrile massacro, si riscontrava un sadismo che
prende alla gola per l'orrore. Ruez ha citato un avvenimento in cui un
soldato ha costretto un uomo ad aprire col coltello il ventre del suo
nipotino e a mangiarne il fegato. Ruez ha dichiarato alla Corte: `Ha
afferrato il vecchio e gli ha messo in mano un coltello e lo ha
costretto ad aprire il ventre del ragazzino, e poi con la punta del
coltello ha fatto uscire l'organo e ha costretto l'uomo a mangiarlo."
[51]. "Politics of War Crimes", Mandel, cap.
6, "The ICTY calls it Genocide" (Il TPI definisce questo come Genocidio)
[52]. Ibid.
[53]. Chris Hedges, "Bosnian Troups
Cite Gassing at Zepa" (Truppe Bosniache parlano di gas a Zepa), New
York Times, 27 luglio 1995.
[54]. Jovic ha testimoniato al
processo contro Milosevic, il 18 novembre 2003,
http://www.slobodanmilosevic.org/
[55]. "Politics of War Crimes", Mandel, cap. 6. Vedere anche Michael
Mandel, "How America Gets Away with Murder", (Come l'America la fa
franca dei propri crimini), Pluto 2004, pp. 157-158
[56]. Carlos Martin Branco, un ex
osservatore militare dell'ONU in Bosnia, considera che è molto più
individuabile un processo di genocidio premeditato in Krajina che non
a Srebrenica, "quando
l'esercito Croato ha intrapreso una massiccia eliminazione di tutti i
Serbi trovati sul posto. In questa occasione, i media hanno osservato
un silenzio assoluto, benché questo genocidio sia durato tre mesi.
L'obiettivo di Srebrenica era una pulizia etnica e non un genocidio, a
differenza di quello che è avvenuto nella Krajina, dove, in assenza di
qualsiasi operazione militare, l'esercito Croato ha decimato i
villaggi." ("Was Srebrenica a Hoax ? Eye-Witness Account of a Former
UN Military
Observer in Bosnia" (Srebrenica è stata una mistificazione? La
testimonianza visiva di un ex osservatore militare dell'ONU in Bosnia)
http://globalresearch.ca/articles/BRA403A.htm).
[57]. Madeleine Albright, una volta di
più davanti al Consiglio di Sicurezza : "The Situation in the Republic
of Bosnia and Herzegovina" (La situazione nella Repubblica di Bosnia
Erzegovina), S/PV.3564, 10 agosto 1995, 17.30 h, pp. 6-7.
[58]. Richard Holbrooke, sull'emittente The
MacNeil/Lehrer NewsHour, trascrizione //5300, 24 agosto 1995.
[59]. "UN Report : Bosnian Serbs Massacred
Srebrenica Muslims" (Rapporto dell'ONU : i Serbi di Bosnia hanno
massacrato i musulmani a Srebrenica), Washington Post, 12 agosto 1995.
John Pom-fret, "Investigators Begin Exhuming Group of Mass Graves in
Bosnia" (Gli inquirenti hanno dato corso alle esumazioni in una serie
di fosse comuni in Bosnia), Washington Post, 5 luglio 1996. Biggest
Upheaval is in Softening up the Enemy (Il più grande sconvolgimento
consiste nell'indebolire il nemico), NewsWeek, 21 agosto 1995.
[60]. Vedere le conclusioni di una
ricerca norvegese sulle vittime in Bosnia
http://grayfalcon.blogspot
.com/2004/12/death-tolls-part-3.html
[61]. Slavisa Sabijic, "The Trade in Bodies in Bosnia-Herzegovina" (Il
commercio dei corpi in Bosnia Erzegovina), a
http://www.serbianna.com/press/010.html
e Joan Phillips, "Victims and Villains in Bosnia's War" (Vittime e
malfattori nella guerra di Bosnia), Southern Slav Journal,
primavera-estate 1992.
[62]. "Yugoslav Forensic Expert Says
no Proof about Srebrenica Mass
Grave" (Un esperto medico legale jugoslavo afferma che non esistono
prove dell'esistenza di fosse comuni a Srebrenica), BBC, Rivista delle
emittenti mondiali, 15 luglio 1996.
[63]. Kosta Christitch, "Le effettive ragioni di un fallimento", B. I.
(Balkans-Infos), marzo 2005. Come ha affermato Diana Johnstone :
"Avallando tutte le accuse contro i Serbi, e non tenendo conto dei
crimini commessi contro di loro, gli Stati Uniti e i loro alleati
della NATO hanno dato carta bianca alla violenza antiserba. I bambini
di origine albanese si fanno grandi nella convinzione che nessuno li
rimprovererà di andare alla caccia di vecchi Serbi e di picchiarli a
morte." Il rapporto OSCE :
"Things Told and Things Seen" (Le cose raccontate e le cose viste),
Znet Commentary, 26 dicembre 1999, e B. I. (Balkans-Infos) n° 40,
gennaio 2000. Vedere anche l'articolo della Johnstone sul rapporto
OSCE in B. I. n° 42, marzo 2000.
[64]. Esiste un numero modesto di
eccezioni, principalmente riguardanti figure secondarie musulmane e
croate, che sono state incolpate in generale quando la disparità di
trattamento appariva assolutamente esagerata e si rendeva necessaria
una correzione di immagine in materia di pubbliche relazioni. Nessun
leader croate o bosniaco è stato l'oggetto di procedimenti giudiziari,
benché sia stato detto che atti di accusa fossero stati predisposti
poco dopo i decessi di Tudjman e di Izetbegovic, ma non hanno mai
avuto spiegazione le lunghe dilazioni. Nessun leader della NATO,
nemmeno uno dei suoi membri qualsiasi, è stato accusato.
Per una valida analisi di questa
parzialità, vedere Mandel, "How America Gets Away with Murder", (Come
l'America la fa franca dei propri crimini), seconda parte.
[65]. Nella sua "Dichiarazione
islamica" del 1970, che non ha mai rinnegato, Izetbegovic ha scritto:
"Non esiste ne' pace, ne' coesistenza fra la religione islamica e le
istituzioni politiche o sociali non islamiche. Avendo il diritto di
governare il proprio mondo, l'Islam esclude evidentemente il diritto e
la possibilità di conformarsi ad una ideologia straniera sul suo
territorio." Citazione di D. Johnstone, da "La croisade des fous", p. 80.
[66]. "The 9/11 Commission Report"
(Il rapporto della Commissione sull'11 settembre), rapporto ufficiale
della Commissione Nazionale sugli attacchi terroristici contro gli
Stati Uniti, edizione ufficiale governativa, pp. 58, 146-147, 155,
238-239.
[67]. Centro di documentazione
della Republika Srpska, "Report About Case Srebrenica, the First Part"
(Rapporto sul caso Srebrenica, prima parte), Banja Luka, settembre
2002. Si tratta del testo integrale di questo rapporto che è stato
pubblicato in seguito a questo testo di Herman (NDLR).
[68]. Gregory Copley, "US Official
Implicated with Bosnian High Representative Ashdown in Attempting to
Force Fabricated Report on Srebrenica" (Un funzionario Statunitense
implicato con l'alto Rappresentante per la Bosnia Ashdown nel
tentativo di imporre un rapporto fabbricato a tavolino su Srebrenica),
Defense & Foreign Affairs Daily, 8 settembre 2003,
http://slobodanmilosevic.org.news/ssi09082003.htm
e
Nebojsa Malic, "Srebrenica Revisited Reports, Confessions and the
Elusive Truth" (Un nuovo punto di vista sui rapporti su Srebrenica, le
confessioni e la verità evanescente), Antiwar.com, 24 giugno 2004,
http://antiwar.com/malic/?articleid=2865Villains
[69]. Sulle falsificazioni concernenti Racak, Rambouillet e la
conquista della Grande Serbia come cause delle guerre, vedere D.
Johnstone, "La croisade des fous", e Mandel, "How America Gets Away
with Murder".
[70]. Un solo
corpo, fra i 1883 trovati nei dintorni di Srebrenica, nelle 17 fosse
comuni riesumate dal TPI nella Bosnia orientale fra il 1996 e il 2000,
è stato identificato come quello di una donna. Queste cifre sono state
fornite dopo una analisi ufficiosa delle caratteristiche dei resti,
diffusa dal Dr. Zoran Stankovic, uno specialista scientifico, veterano
dell'ONU, che ha a lungo studiato il caso di Srebrenica.
[71]. Cf. la nota [7] precedente. Secondo Tim Ripley : "Migliaia di
persone, troppo vecchie o malate per scappare, sono rimaste sul posto.
Le pattuglie della NATO hanno trovato subito centinaia di assassinati
da parte dei Croati, militari o civili che fossero. Praticamente tutte
le abitazioni erano state saccheggiate." (p. 192).
[72]. I profughi Serbi a
Srebrenica nel 1997 vengono descritti come "povenienti da altre zone
vicine, che gli eserciti Croato e Musulmano avevano cacciato per
rappresaglia in risposta alle atrocità e alle uccisioni di
Srebrenica", Dana Priest, "US Troops Extend a Hand to Refugees Tainted
by War" (Le truppe USA tendono una mano ai profughi toccati dalla
guerra), Washington Post, 18 febbraio 1997.
[73]. Sray, "Selling the Bonia Myth" (Dare
credito al mito Bosniaco).
[74]. Per una analisi e una critica di questi interventisti umanitari,
vedere Edward Herman e David Peterson, "Morality's Avenging Angels :
the New Humanitarian Crusaders" (Gli angeli vendicatori dello spirito
etico: i nuovi crociati umanitari), in David Chandler, ed. "Rethinking
Human Rights" (Ripensare ai diritti dell'uomo), Palgrave 2002. Per una
confutazione più approfondita dei loro argomenti, vedere "La croisade
des fous" di D. Johnstone e "How America Gets Away with Murder" di Mandel.
[75]. Sul significato del mio paradigma
di "missile da crociera della sinistra", vedere "The Cruise Missile
Left : Aligning with Power" (Il missile da crociera della sinistra :
allinearsi al potere), Z Magazine, novembre 2002, e "The Cruise
Missile Left (part 5) : Samantha Power and the Genocide Gambit" (Il
missile da crociera della sinistra, parte quinta: Samantha Power e il
gambetto del genocidio), Znet Commentaries, 17 maggio 2004.
[76]. Cedric Thornberry, "Saving the
War Crimes Tribunal : Bosnia-Herzegovina" (Salvare il TPI : Bosnia
Erzegovina), Foreign Policy, settembre 1996.