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Subject: [icdsm-italia] Mira Markovic sull'assassinio del marito
Date: March 29, 2006 6:15:48 PM GMT+02:00
To: icdsm-italia @yahoogroups.com


Traduzione in inglese della lettera scritta dalla vedova di Slobodan
Milosevic, Mira Markovic, e letta in occasione del suo funerale, a
Pozarevac il 18 marzo 2006.

LETTERA DI MIRA MARKOVIC:

Il nostro anniversario era il 14 marzo, il nostro amore era
incominciato il 17 marzo, marzo era il nostro mese e di marzo ci
diciamo addio.
Siamo estati sempre insieme... Hai passato cinque anni in prigione e
da tre anni non ti vedevo. Sei ritornato a casa dalla prigione
dell'Aia ed io non sono lì con te. I criminali che ti hanno
assassinato all'Aia vogliono la mia vita e forse la vita dei nostri
figli. Sei stato assassinato da criminali, che con la vittoria dei
nostri ideali erano stati privati dei privilegi di cui godevano
sfruttando il lavoro degli altri.
Sei ritornato a casa per rimanere per sempre in questo luogo. Io non
sono qui con te, a casa nostra. Ogni lotta contro l'ingiustizia in
avvenire sarà ispirata da te.
Continuerò da dove ti sei fermato tu, amerò i nostri figli, il nostro
paese, la nostra casa, e combatterò per i nostri ideali.
Ti ho aspettato per cinque lunghi anni, ma non sono stata abbastanza
fortunata da rivederti. Adesso sei tu ad aspettarmi.
Con amore, la tua Mira.

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Fonte: http://www.resistenze.org/sito/te/po/se/pose6c17.htm
dal Giornale"Novosti", 14-03-2006

Intervista alla Dr. Mirjana Markovi´c Milosevic

VOGLIO CHE TORNI A CASA

- Non ho ancora deciso sul luogo della sepoltura di mio marito. Se
fossi nella posizione di decidere, sarei per Požarevac. Purtroppo,
sono ancora ostaggio del mandato di cattura dell'Interpol - ha detto
la moglie di Slobodan Miloševi´c, dr Mirjana Markovi´c.
Lei ha ribadito una sua affermazione al nostro giornale: "Il Tribunale
dell'Aja ha ucciso mio marito", ed ha aggiunto un suo chiarimento: -
Questo perchè si sono trovati nei guai in quanto per il processo erano
rimaste soltanto 37 ore di dibattimento, e loro non avevano prove per
condannarlo legalmente, ma al contempo non potevano neanche liberarlo
– in quanto è ormai chiaro che avevano creato questo tribunale apposta
per lui!

Su che cosa basa le sue affermazioni?

- Slobodan ormai era malato da lungo tempo e lo diventava sempre di
più. Lui richiamava l'attenzione della corte sul fatto che si sentiva
male, però non gli permettevano di curarsi. Non gli hanno neanche dato
la possibilità di avere una pausa per una convalescenza. In realtà,
non sarebbe bastata una convalescenza, servivano delle cure
appropriate. L'ultimo consulto internazionale di medici da Francia,
Russia, Jugoslavia, ha constatato certi cambiamenti vascolari nella
testa, per i quali un'urgente interruzione di tutte le attività
sarebbe stata indispensabile, nonché delle cure ospedaliere. Loro,
però, non gli hanno consentito neanche questo. La pausa che gli è
stata concessa non prevedeva un ciclo di cure. Gli hanno vietato il
viaggio per curarsi a Mosca. Sappiamo che stare sdraiati in una cella
non cura nessuno.

Lui come reagiva a questo?

- Anche a voi è noto che dopo la pausa, lui ha continuato con l'enorme
lavoro, di cui era ormai esausto, e le conseguenze ci sarebbero state
anche per qualsiasi uomo più giovane e fisicamente sano; mentre lui,
come sapete, non lo era più.
L'anno scorso passava tre giorni alla settimana nell'aula del
tribunale. Negli anni precedenti, ci stava anche quattro, cinque
giorni in aula. In queste situazioni succedeva molto spesso che il
mezzo di trasporto che doveva portarlo al Tribunale tardava anche per
due ore, e lui trascorreva questo tempo in una stanza fredda: esausto,
affamato e malato. Tornando dal processo alla cella, stante la mole
delle cose da fare per l'udienza successiva, non aveva neanche più la
lucidità di decidere che cosa doveva fare per primo: mangiare, oppure
prepararsi per la giornata successiva. Aveva cinque milioni pagine da
leggere! Mi diceva che non era mai riuscito ad avvicinarsi a questa
mole di materiali con un qualche metodo e ad utilizzarla a dovere.
Neanche per questo godeva delle condizioni minime necessarie!

Su che cosa si basano i vostri dubbi che sia stato ucciso?

- Devo dire anche che gli capitava di non uscire all'aria aperta per
mesi interi. Le sue domande di mettersi in contatto con il medico
trovavano risposta nella visita settimanale del medico del carcere -
che era al servizio per tutto il carcere! Fosse per una infiammazione
del fegato, per la rottura di una gamba o un controllo della vista...
questo medico era "universale" per tutte le malattie; uno diverso non
veniva preso neanche in considerazione. Questo era il sistema del
Tribunale. Nonostante tutte queste circostanze, Slobodan lavorava
tantissimo, intellettualmente era molto preso, ma molto stanco. Queste
situazioni senza riposo si susseguivano quasi ogni giorno, con una
alimentazione pessima, privato dell'aria aperta... Semplicemente, lo
si portava verso un esaurimento profondo, verso quella fine
sopraggiunta l'altro ieri. Non posso dire se questo che ho fin qui
esposto si potrebbe descrivere con il termine di assassinio indiretto.
Forse sono state aggiunte altre misure fisiologiche al livello del suo
fisico che gli hanno accorciato la vita.

Quali sono le "misure" a cui allude, ha degli esempi concreti di cui
suo marito si è lamentato?

- Mi diceva, per esempio, che nelle cuffie c'era qualcosa che creava
danni alle vene capillari nella testa. Lui aveva richiamato
l'attenzione su questo. Questo è stato un ammonimento che lui ha fatto
al tribunale dell'Aja, voglio dire che non vi sto rivelando alcun
segreto. In tutte le situazioni quando chiedeva la parola per i
problemi di salute, il presidente della Corte gli toglieva la parola.
Tutti lo potevano constatare. A partire da tutto questo, si può
parlare di eliminazione fisica, 37 ore (di dibattimento, ndt) prima
della fine del processo.

Per quale motivo il Tribunale avrebbe voluto evitare di portarlo ad
una condanna?

- Come potevano condannarlo, quando non avevano accertato alcuna prova
di colpevolezza? Nelle 37 ore rimanenti non avrebbero potuto stabilire
nulla che non gli era stato possibile provare in questi cinque anni.
Il loro problema era che non riuscivano a condannarlo legalmente.
Nello stesso tempo, come avrebbero potuto metterlo in libertà, quando
avevano creato un Tribunale apposta per lui! Hanno impiegato tanta
fatica, e portato lì a testimoniare così tanti farabutti, ladri e
bugiardi... Si sono trovati in difficoltà ed hanno deciso che sarebbe
stato meglio che lui fisicamente non ci fosse più. Secondo la loro
opinione questa era una soluzione "elegante". L'hanno perciò ammazzato
gli assassini dell'Aja. Assieme a loro sono responsabili coloro che
hanno partecipato, ideato e finanziato quest'apparato mostruoso del
mondo moderno. Non elenco chi sono loro di persona. Ma quelli che
hanno compiuto questo atto si riconosceranno da soli in queste parole.

Quando ha visto suo marito per l'ultima volta?

- Ci siamo visti esattamente tre anni e due mesi fa. Le mie visite
sono state rese impossibili per via dell'operazione "Sciabola" (ndt:
una retata di migliaia di oppositori in conseguenza dell'omicidio
dell'allora primo ministro Z. Djindijc, poi quasi tutti rilasciati
dopo qualche mese di carcere), quando emisero un mandato di cattura
contro di me. Questo era del tipo "rosso", il più pesante che c'è,
perché avevo messo in contatto - cito esattamente: una certa donna,
segretaria del Governo, con la baby sitter di mio figlio, per cui
questa aveva chiesto ad una segretaria del Governo se poteva fargli
assegnare un appartamento monolocale per lei e per il suo figlio
piccolo. Per questo crimine, per averle messe in contatto, perché la
baby sitter potesse ottenere un appartamento poco più grande di una
grossa scrivania, è stato emanato un mandato di cattura Interpol del
tipo "rosso". Mio marito mi aveva detto che la metà dei paesi non
avevano mai accettato questo mandato, poiché non è possibile che sia
formulato per un tale "crimine". Per dire la verità: non ero affatto
intervenuta per quell'appartamento! Non ho avuto alcun ruolo in tutto
ciò. Naturalmente, è chiaro non solo a me che quest'appartamento non
aveva proprio un bel niente a che fare con un qualche presunto
gravissimo crimine, ma si trattava soltanto di un disegno in modo che
Slobodan avesse ulteriori problemi laggiù e soffrisse di più.

Quando vi siete sentiti con lui per l'ultima volta?

- Nella serata di venerdì scorso. Di solito ci sentivamo di sera
verso le otto e mezza, prima della chiusura della cella. Di solito, mi
chiamava verso le otto di sera. Mi ha detto: "Dormi bene, mia cara!
Quando mi sveglio domattina, ti chiamerò".
Ed è successo quello che è successo.

Avete l'intenzione di ritirare la salma all'Aja? E, secondo lei,
queste circostanze avranno un ruolo sulla determinazione del luogo di
sepoltura?

- Non ho ancora deciso niente. Come posso andare all'Aja per ritirare
la salma, con il mandato di cattura sulla mia testa?

Spera in un'abolizione del mandato di cattura? Nel caso Belgrado lo
revocasse, l'accetterebbe?

- L'accetterei, naturalmente. Come potrei non accettarlo, visto che
vivo come un ostaggio da tre anni, dall'apertura dell'operazione
"Sciabola" fino ad oggi.

(...) E' al corrente del fatto che il mandato di cattura su suo figlio
Marko è stato ritirato...

- So che Marko può andare...

La gente di Požarevac chiede che venga sepolto là, l'SPS è
dell'opinione che la cerimonia si dovrebbe svolgere nel Viale degli
Eroi a Belgrado, subentra anche l'ipotesi Montenegro: cosa ne pensa
lei di tutto ciò? (...) Se fosse lei da sola a decidere, sceglierebbe
Požarevac o Belgrado?

- Se decidessi io da sola? Požarevac, senz'altro. (...)
Per mesi nella cella di Slobodan tenevano accese le video-camere senza
interruzione, le luci erano accese costantemente, tutto affinchè non
potesse dormire. Questa è una delle note forme di tortura, il cui
scopo consiste nel disintegrare nei nervi la persona, non permetterle
di dormire, lavorare, ragionare, cosicchè diventi irritata, incapace
di agire...
Nell'occasione di una mia visita in Olanda dovetti firmare un
documento, che non avrei mai rivelato queste informazioni, proprio
queste di cui la sto informando ora. Dovevo tacere su tutto ciò. Che
orrore! Naturalmente, è tremendo il fatto che nessuno abbia denunciato
che lo sottomettevano a questo, mentre ne erano informati. E' tremendo
che nessuno abbia mai protestato contro tutto questo.

In alcuni media si insinua un dubbio che il suo marito abbia fatto un
gesto autolesionista contro di se'.

- Dovrebbero inventare qualcosa di più originale. Potete discutere su
questo tema con Zdenko Tomanovi´c, penso (ndt.: consigliere legale di
fiducia di Milosevic). E' stato lui a vederlo sempre, anche subito
dopo il decesso. Queste insinuazioni sono talmente teatrali, come
dire... sono il frutto di gente perversa.

Milena MARKOVI´C, Novosti
Da: www.novosti.co.yu (14/03/06)

Traduzione di D. Kovacevic, revisione ed adattamento del testo a cura
di ICDSM-Italia.

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MILOSEVIC: TORNA ESECUTIVO MANDATO CATTURA CONTRO VEDOVA

(ANSA) - BELGRADO, 23 MAR - La magistratura serba ha riattivato
l'esecutivita' del mandato di cattura per malversazione emesso a suo
tempo nei confronti di Mirjana Markovic, vedova dell'ex leader serbo e
jugoslavo Slobodan Milosevic, che era stata congelata nei giorni
scorsi per consentirle di partecipare ai funerali del marito. La
decisione e' stata presa dopo che Markovic non si e' presentata oggi,
come largamente previsto, a un'udienza del processo che la riguarda,
in corso a Belgrado. L'agenzia Beta riferisce che i giudici hanno
anche confiscato una cauzione da 15.000 euro (...)

23/03/2006 12:03



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IN DIFESA DELLA JUGOSLAVIA
Il j'accuse di Slobodan Milosevic
di fronte al "Tribunale ad hoc" dell'Aia"
(Ed. Zambon 2005, 10 euro)

Tutte le informazioni sul libro, appena uscito, alle pagine:
http://www.pasti.org/autodif.html
http://it.groups.yahoo.com/group/icdsm-italia/message/204

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http://www.pasti.org/linkmilo.html
*** Conto Corrente Postale numero 86557006, intestato ad
Adolfo Amoroso, ROMA, causale: DIFESA MILOSEVIC ***
LE TRASCRIZIONI "UFFICIALI" DEL "PROCESSO" SI TROVANO AI SITI:
http://www.un.org/icty/transe54/transe54.htm (IN ENGLISH)
http://www.un.org/icty/transf54/transf54.htm (EN FRANCAIS)