Un popolo di eroi, di santi, di mercenari e di giovani fascisti

Norma Cossetto e Fabrizio Quattrocchi:
le "medaglie d'oro" di Carlo Azeglio Ciampi

(a cura di Italo Slavo)


# COSSETTO #

...Giovane studentessa istriana, catturata e imprigionata dai
partigiani slavi, veniva lungamente seviziata e violentata dai suoi
carcerieri e poi barbaramente gettata in un foiba. Luminosa
testimonianza di coraggio e di amor patrio...

(dalla motivazione della attribuzione di due onoreficenze alla memoria
di Marta Cossetto, Palazzo del Quirinale, 8 febbraio 2006)

...quella ragazza ventitreenne che un pugno di bestie jugoslave
stuprarono a lungo e sino alla soglia della foiba dove la
scaraventarono; non sapevo della decisione - per una volta santa e
benedetta - dei tedeschi che catturarono i colpevoli e li costrinsero
a passare la notte in piedi accanto alla salma di Norma prima di
essere fucilati all'alba...

(Giampiero Mughini su il Foglio)

...Di fronte ad una razza inferiore e barbara come la slava, non si
deve seguire la politica che dà lo zuccherino, ma quella del bastone.
I confini dell'Italia devono essere il Brennero, il Nevoso e le
Dinariche: io credo che si possano sacrificare 500.000 slavi barbari a
50.000 italiani...

(Benito Mussolini a Trieste, 1920)

...Norma Cossetto (...) era anche un alto gerarca del regime fascista,
esponente del GUF (Gioventù Universitaria Fascista), figlia di un
ricco possidente a sua volta segretario del Fascio a Santa Domenica di
Visinada. La Cossetto fu vittima di atrocità perpetrate da un manipolo
di cosiddetti "cani sciolti", che furono catturati dai fascisti e
giustiziati assieme ad altre quattordici persone da fascisti
repubblichini. Per quanto atroce sia stata la sua morte, per Norma
Cossetto furono prese ben 17 vite. Quello che dai documenti e dalle
testimonianze storiche risulta evidente è che Norma Cossetto morì da
fascista, inneggiando al Fascio. Sicuramente un esempio di coerenza e
di militanza politica, ma siamo sicuri che meriti una medaglia
dall'Italia Repubblicana?...

(Igor Canciani, segretario provinciale PRC Trieste
http://www.lernesto.it/index.aspx?m=77&f=2&IDArticolo=7784 )

...a pag. 170 di DOSSIER FOIBE Giacomo Scotti riporta alcuni documenti
che mettono in luce che:
- Norma Cossetto era tutto fuorché una "giovane studentessa in nessun
modo legata al regime fascista" come le manipolazioni della destra
nazionalista vorrebbero far credere. Il padre della Cossetto, infatti,
ricopriva importanti ruoli politici ed economici. Ultimo, non per
importanza, era podestà di Visinada e lei stessa era responsabilie
della GUF (gioventù universitaria fascista). Non solo: Norma più volte
si dichiarò favorevole alla politica del fascismo ed inneggiò a
Mussolini davanti ai partigiani che la catturarono.
- dal verbale del capo dei Vigili del Fuoco di Pola non emerge nessuno
dei particolari che sono stati messi in giro riguardo alla sua
uccisione: non c'è traccia del fatto che le fossero stati baionettati
i seni o robe simili che spesso, fra mille contraddizioni che Scotti
elenca una per una, leggiamo sui giornali, sui siti o sui forum dei
nazionalisti italiani.

(F. Degni Carando su
http://it.groups.yahoo.com/group/resistenza_partigiana/ il 28 dicembre
2005)


# QUATTROCCHI #

Ciampi assegna medaglia d'oro alla memoria di Quattrocchi

Agliana: "Riconoscimento importante per il nostro ruolo in Iraq". La
sorella dell'operatore ucciso: "Sono commossa, ho i brividi".

Roma - Su proposta del ministro dell'Interno Giuseppe Pisanu, il
Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha conferito una
medaglia d'oro al valor civile alla memoria di Fabrizio Quattrocchi,
sequestrato e ucciso in Iraq il 14 aprile del 2004.
"Sono commossa - ha detto la sorella di Quattrocchi, Graziella - ho i
brividi. Ringrazio il presidente Ciampi e tutti gli italiani che hanno
fatto proprio il sentimento di Fabrizio espresso con quella sua ultima
semplice frase".
"Questa - ha sottolineato Graziella Quattrocchi - è un'ulteriore
testimonianza del presidente Ciampi che ci ha sempre dimostrato il
sentimento di ammirazione per il comportamento di Fabrizio, per il suo
coraggio, per la sua coerenza e per l'amore che ha dimostrato per il
suo Paese".
"E' un riconoscimento importantissimo sia per Fabrizio che per il
nostro ruolo in Iraq", ha commentato Maurizio Agliana, rapito in Iraq
insieme a Quattrocchi.
"Il primo riconoscimento a Fabrizio - ha aggiunto Agliana - sarebbe
stato quello di non denigrarlo o offenderlo chiamandolo come è stato
chiamato. Noi siamo professionisti riconosciuti solo all'estero: in
Italia no. Non c'è una legge né un riconoscimento giuridico. Speriamo
che questo riconoscimento apra la strada a tutto questo".
"Sono contento per lui e la sua famiglia", ha commentato Salvatore
Stefio, un altro dei sopravvissuti al sequestro in Iraq del 2004.
"Questo riconoscimento rende onore a Fabrizio e alla sua famiglia - ha
spiegato ancora Stefio - che ha tanto sofferto".
Un riconoscimento arrivato in ritardo, ha osservato però Umberto
Cupertino, l'altro operatore di sicurezza che venne rapito in Iraq con
Quattrocchi. "Sono contentissimo anche se il riconoscimento arriva con
due anni di ritardo", ha detto. "Finalmente - ha aggiunto - è stato
riconosciuto che Fabrizio è stato ammazzato da terroristi. La sua è
stata una morte eroica perché al momento dell'uccisione lui non sapeva
di essere ripreso con una videocamera e quindi l'orgoglio di essere
italiano gridato a gran voce è assolutamente autentico".

da "La Repubblica" - 20 marzo 2006

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Medaglia a Quattrocchi: dissento fermamente

In piena facoltà mio caro Presidente, le scrivo la presente che spero
leggerà.
Le scrivo in merito alla medaglia al valore concessa al cittadino
italiano Fabrizio Quattrocchi. Questi uscì illegalmente dall'Italia
con incarichi imprecisati di natura paramilitare, connessi alla guerra
in Iraq, ed ivi fu ucciso in circostanze drammatiche. Qualcuno
definisce Quattrocchi vigilante, ma altri credono di chiamarlo a
ragion veduta mercenario. Ha svolto indagini, caro presidente, sulla
vera natura della presenza in Iraq di Fabrizio Quattrocchi ed i suoi,
prima di assegnargli una delle più alte onorificenze della nostra
democrazia?

di Gennaro Carotenuto


Egregio Presidente, colpisce che per i cosiddetti "eroi di Nassiriya"
non sia stata riservata la stessa medaglia d'oro né lo stesso
vitalizio concesso ai familiari di Quattrocchi. Colpisce che niente di
tutto questo sia stato da lei concesso alla memoria del costruttore di
pace Enzo Baldoni, assassinato in circostanze del tutto analoghe, né
di giornalisti come Maria Grazia Cutuli uccisa in Afghanistan.
Colpisce ancora di più che niente di tutto questo sia successo per il
servitore dello stato Nicola Calipari. Baldoni, Cutuli, Calipari,
forse non sono morti da italiani egregio Presidente?
Voglio sperare, caro Presidente, che il fatto che non siano
disponibili filmati su come sono morti gli italiani Baldoni o Cutuli
(ma fin troppi dettagli sono noti su come è morto Nicola Calipari),
non abbia avuto un ruolo nella sua scelta di non concedere loro
medaglie d'oro alla memoria e invece concederla a Quattrocchi.
Ci sono dei militari italiani morti in azioni di guerra in Iraq, oltre
ai 18 di Nassiriya. Nel morire non hanno dimostrato sufficiente
valore, egregio presidente? Non sono morti da italiani? Di sicuro lei
non ha ritenuto opportuno concedere a questi caduti medaglie alla
memoria. Qual'è signor presidente, il ragionamento che la porta, tra
tanto sangue anche italiano versato in Iraq, a concedere al solo
Quattrocchi una medaglia al valore?
Caro Presidente, siamo in un paese dove due giornalisti come Ilaria
Alpi e Miran Hrovatin, possono essere ammazzati in un paese straniero
e, 12 anni dopo, una commissione parlamentare possa con sprezzo del
ridicolo raccontare la loro morte come dovuta al caso.
Caro Presidente, siamo in un paese dove la morte di Nicola Calipari
può essere spacciata dal Ministro della Difesa, Antonio Martino, come
dovuta al fato.
Egregio Presidente, questa medaglia d'oro è motivo di scandalo per
milioni d'italiani. Almeno le chiedo di non far pensare a questi
milioni d'italiani che ci siano morti comode, morti fotogeniche, e
quindi morti premiabili con medaglie d'oro come quella di Fabrizio
Quattrocchi e ci siano invece altre morti scomode, morti oscene,
sconvenienti, come quella di Nicola Calipari.
Personalmente ritengo che Fabrizio Quattrocchi fosse un mercenario,
andato a combattere per denaro una guerra non solo sbagliata ma
criminale. La sua morte merita rispetto, come tutte le morti, ma non
meritava nessuna medaglia. Sono anche cosciente che il mio punto di
vista non possa essere esaustivo della sensibilità di tutti gli
italiani né tanto meno della sua. Ma se così è, egregio presidente, se
Fabrizio Quattrocchi è per lei un eroe, perché mai per lei non sono
eroi Baldoni, Cutuli, Alpi, Hrovatin e tanti altri, mio caro
Presidente? In cosa sono difettose le loro morti?
Mi spiega per quale ragion di stato non è un eroe Nicola Calipari? Non
c'è un filmato, Presidente Ciampi, ma ci sono molte testimonianze su
come muore un italiano come Nicola Calipari. Ci deve delle
spiegazioni, signor Presidente.

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