(francais / italiano)

Ossezia, Transnistria, Montenegro, Kosovo

1) Ossétie, Monténégro: deux standards differents pour les
imperialistes OTAN !

2) Giulietto Chiesa sui "due pesi e due misure" adottati dal
Parlamento Europeo


=== 1 ===

Déclaration du Secrétaire général sur le "référendum" et "l'élection
présidentielle" en Ossétie du Sud/région de Tskhinvali (Géorgie)

http://www.nato.int/docu/pr/2006/p06-142f.htm

Au nom de l'OTAN, je me joins aux autres dirigeants internationaux
pour rejeter le prétendu "référendum" et la prétendue "élection"
conduits en Ossétie du Sud/région de Tskhinvali (Géorgie). Les
actions de ce type ont pour seul but d'exacerber les tensions dans le
Sud-Caucase. La communauté internationale, dont l'OTAN, a réaffirmé
avec force et de façon continue qu'elle soutient l'intégrité
territoriale de la Géorgie. J'appelle toutes les parties à agir de
bonne foi et à conduire des négociations dans le but de parvenir à un
règlement politique. Trouver une solution pacifique est la seule
manière d'instaurer la paix et la stabilité à long terme dans le Sud-
Caucase.


Petit rappel, du 22 mai 2006

Déclaration du Secrétaire général de l'OTAN
au sujet du référendum au Monténégro

Au nom de l'OTAN, je félicite les autorités et la population du
Monténégro pour la tenue, dans des conditions régulières, d'un
référendum libre et équitable. L'OSCE a conclu que le résultat de
cette consultation est le reflet de la volonté de la population,
conformément aux principes directeurs agréés pour le référendum.
Compte tenu de cette évaluation et au vu de la forte participation
électorale, qui donne une véritable légitimité à cette consultation,
l'OTAN reconnaît les résultats du référendum.

L'OTAN invite tous les partis politiques et les citoyens à respecter
le résultat du référendum. Les gouvernements de Belgrade et de
Podgorica doivent maintenant examiner les nombreuses questions
bilatérales auxquelles ils devront trouver une solution. L'Alliance
compte bien maintenir de bonnes relations avec les deux gouvernements.


Source : http://fr.groups.yahoo.com/group/alerte_otan/messages
Liste gérée par des membres du Comité de Surveillance OTAN


=== 2 ===

Giulietto Chiesa su Ossezia e Transnistria

Segnalato da: Mauro Gemma

Approvate risoluzioni su Ossezia e Transnistria - 26-10-06

Strasburgo, 26 ottobre 2006

Il Parlamento europeo ha approvato oggi, a grande maggioranza, due
risoluzioni: una sull' Ossezia del sud (Georgia) l'altra sulla
Transnistria (Moldavia). I due testi approvati dalla Plenaria sono il
frutto della negoziazione tra i diversi Gruppi politici, i quali,
precedentemente, hanno elaborato la propria posizione attraverso un
dibattito tra i propri membri. Qui di seguito il contributo di
Giulietto Chiesa alla discussione su Ossezia e Transnistria svoltasi
all'interno del Partito Socialista Europeo.


Cari amici,

leggo la vostra proposta di risoluzione su Transdnistria e Ossetia e
vi scrivo per manifestarvi il mio diverso parere.

Nel mio intervento alla riunione del gruppo avevo già manifestato
opinioni sostanzialmente differenti rispetto a quelle che in questa
risoluzione sono contenute. Ribadisco qui le mie opinioni.

In primo luogo ritengo che il contenuto e il tono di una tale presa
di posizione siano tali da produrre un risultato opposto a quello che
credo ci stiamo proponendo. Se l'obiettivo è quello di raggiungere
soluzioni pacifiche e negoziate, allora questo tipo di argomentazione
non solo è tale da produrre una reazione di rigetto, ma soprattutto
quello di rendere impossibile una qualunque posizione mediatrice
dell'Europa. Essendo evidente che non può fare da mediatore chi si
schiera da una parte contro l'altra.

In secondo luogo rilevo che l'intera argomentazione, parola per
parola, che viene usata per destituire di ogni fondamento il
referendum della Transdnistria, potrebbe, a stretto rigore dei
termini, essere usata a proposito delle elezioni in Russia, di tutte
le elezioni in Russia che si sono tenute a partire dal gennaio 1992
fino ad oggi. Purtroppo noi, e l'Europa, non abbiamo mai detto queste
cose alla Russia e, anzi, abbiamo sonoramente applaudito tutte le
elezioni dell'era Eltsin e anche le prime dell'era Putin. Ora, alla
luce di questo record, risulta difficile pensare che una nostra così
drastica posizione contro Tiraspol sia giustificabile, se non
adottando la ben nota pratica dei "due pesi e due misure", cioè uno
per i nostri amici e l'altro per i nostri nemici. Io vorrei solo far
rilevare che è proprio questa pratica, da molti anni adottata
dall'Europa, è quella che ci ha largamente screditato di fronte a
ampi, maggioritari settori dell'opinione pubblica russa, cioè non
solo dei dirigenti, ma della gente in generale.

Inoltre, in un caso come nell'altro, in Transdnistria come in
Ossetia, siamo di fronte a popolazioni essenzialmente (in larga
maggioranza sicuramente) di lingua russa e, nel caso della
Transdnistria di etnia russa, che compattamente vogliono ritornare
sotto il governo russo, cioè sotto la protezione russa. Per quanto si
possa affermare che i due referendum siano stati e saranno
manipolati, dovrebbe essere chiaro a tutti noi (se non vogliamo
mettere la testa sotto la sabbia) che proprio quella è la realtà
della volontà popolare. Così come lo sarebbe quella del Nagorno
Karabakh nel chiedere l'annessione formale all'Armenia se si dovesse
giungere a un referendum.

Esiste ancora il principio dell'autodeterminazione dei popoli, che
non è stato abolito e che noi europei ci apprestiamo ad applicare nel
caso del Kosovo. Non si vede perchè dovremmo escluderlo nel caso
dell'Ossetia del Sud e della Transdnistria. Tanto più che, in nessuno
dei due casi, siamo di fronte a una tremenda pulizia etnica quale
quella che le popolazioni albanesi del Kosovo stanno commettendo nei
confronti della minoranza serba.

Ciò vale particolarmente per l'Ossetia del Sud. Ciò che è accaduto in
Georgia, dopo l'indipendenza, durante il regime di Zviad
Gamsakhurdia, lo sterminio cui la popolazione osseta è stata
sottoposta e di cui sono stato testimone diretto, escludono
categoricamente ogni possibilità di un ritorno di quella piccola
popolazione sotto controllo georgiano. Quali che siano le motivazioni
che si vogliono utilizzare, le critiche nei confronti della Russia
(di Eltsin e di Putin), è un fatto inammissibile quello di spingere
gli osseti a ritornare alla situazione precedente. La gente di
Transdinistria, di Ossetia, ha visto e ben compreso, in questi anni,
quale è la sorte delle popolazioni di lingua russa che rimangono
tagliate fuori dalla madrepatria: quale che sia l'azione
propagandistica di Mosca nei loro riguardi, si deve tenere conto che
la gente non è così cieca come talvolta amiamo raccontarci. Sanno
assai bene che l'Europa è più ricca e più democratica, ma i legami
storici e le paure attuali sono molto più forti delle lontane
aspettative. Il fatto che preferiscano installarsi in un sistema
autoritario piuttosto che nella libera Europa, in un lontano futuro,
dovrebbe farci riflettere invece che condurci a lanciare anatemi nei
loro confronti.

Ritengo dunque un errore, anzi un grave errore, procedere su una tale
linea, che non solo non è motivata e motivabile secondo criteri di
giustizia, ma che è insostenibile giuridicamente e che, infine,
recherà pregiudizio ai rapporti tra Russia ed Europa e agl'interessi
europei più in generale.

Ricevete i miei rispettosi saluti,

Giulietto Chiesa