(italiano / english / francais)

Fljorim Ejupi


Fljorim Ejupi è il terrorista al soldo degli Stati Uniti d'America di cui ha riferito molto bene il giornalista RAI Iacona nel suo reportage:
LA GUERRA INFINITA. KOSOVO NOVE ANNI DOPO

Ejupi è stato responsabile dell'attentato contro l'autobus di linea Nis Express, che ha causato 12 morti.
Detenuto per questo, nella primavera 2002 Ejupi è lasciato "scappare" dalla base statunitense di Camp Bondsteel.
Successivamente è coinvolto anche nell'assassinio di Zahir Zemaj, un oppositore politico di Rajmush Haradinaj (leader UCK, responsabile di gravi crimini per la causa nazionalista pan-albanese e perciò... prosciolto dal "Tribunale ad hoc" dell'Aia) - vedi:

Adesso la nuova magistratura EULEX, che ha giurisdizione sul protettorato-colonia del Kosovo, ha prosciolto Ejupi dalla accusa di strage "per mancanza di prove".
In merito al carattere illegale di tale magistratura EULEX si veda anche il Quesito sulla legalità della "missione PESD" e sulla opportunità di inviare magistrati italiani, inviato dal dott. Luca M. Baiada (giudice del Tribunale militare di Roma) e dal dott. Domenico Gallo (consigliere della Corte di cassazione, Roma) al CSM ed al CMM  (21 marzo 2008: https://www.cnj.it/documentazione/KOSMET/quesito.htm ).


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(Fonti / sources: Radioyu - www.glassrbije.org - e Stop NATO - http://groups.yahoo.com/group/stopnato )
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Il Ministero per il Kosovo ha protestato perché l’albanese Florim Elupi è stato proclamato innocente

13. marzo 2009. 18:58

Il Ministero per il Kosovo ha protestato perché l’albanese Florim Elupi è stato proclamato innocente dai magistrati dell’Eulex, nonostante i giudici del primo grado dell’Unmik l’abbiano condannato a 40 anni di detenzione, perché ha messo un ordigno esplosivo sotto un pullman serbo vicino a Podujevo nel febbraio del 200. Nella deflagrazione 12 serbi sono stati ammazzati e 22 sono stati feriti. Il ministero serbo ha ribadito che è inaccettabile che sia proclamata innocente nella corte di secondo grado la persona la cui colpevolezza è stata dimostrata in modo inequivocabile dalla corte di primo grado, anche nelle condizioni precarie in cui si svolgevano le indagini. „Speriamo che la missione dell’Unione europea in Kosovo Eulex deciderà di riesaminare questo caso, perché altrimenti la sua credibilità sarà messa in questione. In questo modo l’Eulex dimostrerebbe a tutti che la sua instaurazione in Kosovo abbia segnato l’inizio dello stato del diritto nella regione meridionale della Serbia, è stato precisato nel comunicato del Ministero del Kosovo.  

Dacic: La decisione dei giudici dell’Eulex è scandalosa

14. marzo 2009.

La decisione dei giudici dell’Eulex di esonerare da ogni accusa il terrorista albanese che ha fato esplodere il pullman serbo nell’anno 2001 è scandalosa e deve suscitare il malcontento in Serbia ed essere condannata dal suo esecutivo. Esistevano molte prove della sua colpevolezza, ha dichiarato il Ministro dell’Interno della Serbia Ivica Dacic. La corte della missione dell’Unione europea in Kosovo Eulex ha proclamato innocente l’albanese Ejupi, il quale è stato condannato dall’Unmik a 40 anni di carcere perché ha collocato un ordigno esplosivo accanto alla strada sulla quale passava un pullman serbo. La deflagrazione ha causato la morte di 12 serbi e il ferimento di 22.

Fondo kosovaro per i diritti umani: il verdetto per Ejrupi giuridicamente inconcepibile

15. marzo 2009.

Il Fondo per i diritti umani del Kosovo ha valutato che il verdetto liberatorio per Fljorim Ejupi, accusato di attacco terroristico contro l’autobus Nis-Ekspres nei pressi di Podujevo, sia inconcepibile dal punto di vista legale, ed inaccettabile per le famiglie delle vittime e per i sopravvissuti. Data la gravità dell’atto penale sarebbe più idoneo se la Corte suprema del Kosovo aprisse una nuova indagine, presentasse le prove ed ascoltasse i testimoni, allo scopo di rimuovere le critiche e l’insoddisfazione delle famiglie delle vittime, viene evidenziato nel comunicato. Il Fondo kosovaro per i diritti umani sottolinea che le decisioni completamente opposte della corte di primo e di quella di secondo grado, in cui hanno avuto il ruolo principale i giudici internazionali, aprono la questione della prontezza dell’EULEX ad aiutare la giustizia kosovara nel ripristino del regno dei diritti e nell’abolizione della prassi di non punire i colpevoli. La corte mista della Corte suprema del Kosovo ha liberato l’albanese kosovaro Fljorim Ejrupi il 13 marzo 2009 per la mancanza di prove, dall’accusa di attacco terroristico contro l’autobus Nis-Ekspres il 16 febbraio 2001 nei pressi di Podujevo. Nell’attacco hanno perso la vita 12, e sono rimasti feriti 22 civili serbi, e questo è uno dei più gravi crimini commessi sui serbi kosovari dopo l’arrivo delle forze internazionali nella provincia.


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EU Court Frees Kosovo Bus Bomber Over 12 Deaths
   Posted by: "Rick Rozoff" 
   Date: Fri Mar 13, 2009 6:08 am ((PDT))


http://www.b92.net/eng/news/crimes-article.php?yyyy=2009&mm=03&dd=13&nav_id=57790

B92 - March 13, 2009

EULEX overturns bus bomber conviction 


PRISTINA - A EULEX appeal court has overturned the conviction of Florim Ejupi for an attack on a Nis Express bus near Podujevo in 2001 that caused the deaths of 12 people.

Ejupi had previously been sentenced to 40 years imprisonment for the act by an UNMIK court. The court of second instance in Pristina, run by EULEX, acquitted Ejupi yesterday for a lack of evidence.

EULEX yesteday began considering an appeal from the prosecution. 

The lawyer representing the families of the victims, Zivojin Jokanovic, said that the investigation had conclusively proven that Ejupi had been involved in the deaths of the 12 Serbs. 

Ejupi was convicted of planting, then detonating, an explosive device on the route taken by the Nis Express bus, thus causing the deaths of 12 passengers, on February 16, 2001.  



http://www.b92.net/eng/news/crimes-article.php?yyyy=2009&mm=03&dd=14&nav_id=57816

Beta News Agency/Tanjug News Agency - March 14, 2009

Dacic: EULEX freed Albanian terrorist 


BELGRADE - Interior Minister Ivica Dacic today said that the decision to acquit Florim Ejupi "must meet with a negative reaction of the public and Serbian government".

Ejupi was accused and found guilty of in 2001 planting an explosive device on a road near Podujevo, activated as a Nis Express bus was passing. The blast killed twelve Serbs and injured 22.

An EULEX-run court yesterday cited a lack of evidence when it overturned the UNMIK court verdict and acquitted the ethnic Albanian. 

"That decision is scandalous. EULEX has freed an Albanian terrorist who is guilty of murdering Serbs and other citizens, although there was clear evidence against him," Dacic told reporters in the Vojvodina village of Dobricevo, where he is touring the flooded areas. 

According to the minister, the Serbian police have information on Ejupi related to other crimes, as do their German counterparts, since some of those crimes were committed in Germany. 

The Ministry for Kosovo yesterday sent a protest note over the court decision. 

The ministry's stand is that it is impermissible to acquit a person who had been proven, even in the conditions of inadequate initial investigation, to be responsible for the death of 12 and injuring of 22 people, a statement said. 

"We hope that the international civil mission EULEX will have enough strength and credibility to review the case and bring the perpetrators to justice, and thus clearly show to all residents of Kosovo and Metohija that the arrival of the mission stands for a beginning of the rule of law in Kosovo and Metohija," the statement concluded. 

President of the Coordination Center for Kosovska Mitrovica and Metohija Zvonimir Stevic on Friday stated that the acquittal "causes a lot of doubt, mainly about the objectivity of EULEX's court and the EU mission as a whole". 

“By acquitting Florim Ejupi, the EULEX Court expressed unbelievable speed in reversing the original sentence by UNMIK's court,” Stevic told Tanjug. 

Such a speedy trial and verdict for such a serious crime, has not yet been recorded in judicial practice, said Stevic, who is also a state secretary with the Ministry for Kosovo.  


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FLASHBACKS
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Per aver fatto saltare in aria l’autobus Nis ekspres - 40 anni di carcere

06 giugno 2008, 17:29               

Albanese kosovaro Fljorim Ejupi, è stato condannato a 40 anni di carcere per aver  collocato esplosivo sotto l’autobus „Niš ekspres“ nei pressi di Podujevo, al nord della provincia, in febbraio del 2001. Nell’esplosione sono morti 11 serbi e 10 erano feriti. L’autobus trasportava i serbi a Gračanica per visitare il cimitero al Giorno dei morti. La sentenza è stata pronunciata dal Consiglio internazionale della Corte circondariale a Mitrovica. Il processo giudiziario è iniziato 18 ottobre del 2007.


Kosmet: (Kosovo e Metohija); I serbi  hanno abbandonato Deciani 

06 giugno 2008, 17:09   

Tre serbi di Dečani (Kosovo occidentale) che erano ritornati, hanno abbandonato la cittadina dato che si sentono spaventati e sono preoccupati della propria sicurezza  – riportano i media di Pristina, richiamandosi alle fonti nell’UNMIK. I media riportano che il motivo principale dell’abbandono è la paura dalle proteste di albanesi annunciate dopo la richiesta del capo dell’UNMIK Joachim Rucker che l’amministrazione municipale liberi l’usurpato monastero della chiesa ortodossa serba Visoki Dečani. Le fonti della missione civile dell’ONU riportano che ora è incerto il destino del progetto di serbi ritornati a Dečani, il tema del quale poco tempo fa’ è iniziato il dialogo fra le autorità e gli appartenenti della comunità serba. L’agenzia Beta ricorda che il mese scorso gli albanesi a Dečani hanno aggredito il serbo Božidar Tomić.


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(fonte: Il paese di cui non si parla più ... di Michel Collon


... Gli Stati Uniti hanno intenzione di lasciare il Kosovo? O per lo
meno di mostrarsi più severi verso i terroristi ? La recente « evasione
» di Florim Ejupi prova il contrario.

Come evadere senza problemi da una base militare USA …
Chi è Florim Ejupi? Un uomo dalle mani coperte di sangue … Il 16
febbraio 2001, terroristi albanesi facevano esplodere una bomba
comandata a distanza al passaggio di un’autobus serbo della linea Nis -
Gracanica: 11 morti, 40 feriti. “C’erano fumo e sangue dappertutto”,
racconta la giornalista Gorica Scepanovic, età 25 anni, “chi è
sopravvissuto all’attentato rimarrà segnato da quest’esperienza
orribile”. Per una volta, l’inchiesta ottiene qualcosa. “Nonostante la
si sia accusata di lentezza, si è trattato di un buon lavoro di
polizia”, ha dichiarato la britannica Derek Chappell, portavoce della
polizia dell’ONU.
Vengono arrestate quattro persone, tra cui due ufficiali del « Corpo di
Protezione Civile del Kosovo » (l’ex UCK), ma ne viene imprigionato uno
solo, Florim Ejupi. Siccome la polizia dell’ONU supponeva che avrebbero
tentato di liberarlo con la forza, lo si trasferisce dal Centro
Detentivo di Pristina alla base USA di Camp Bondsteel.
Sembrava una buona idea, a credere alla descrizione della base fatta
dall’esperto militare canadese Scott Taylor : « Piazzata sulla cima di
una collina, quest’impressionante struttura - 40 Km.² - è una vera
fortezza. Completamente roteata da tre file di filo spinato, con
perimetri di protezione molto larghi, torrette d’osservazione e
fotocellule dapertutto ». Ma nonostante tutti questi ostacoli, Ejupi è
uscito tranquillamente da Camp Bondsteel nel maggio 2002, prima d’essere
giudicato.
La reazione indignata dello stesso poliziotto britannico Chappell : «
Gli americani ci hanno detto che lui aveva trovato un oggetto metallico
in una torta agli spinaci… Proprio così, non invento niente ».
C’è di che indignarsi. Come può un prigioniero che indossa una tuta
arancio, scappare tranquillamente in mezzo a circa 5.000 soldati
statunitensi, che l’abbiano lasciato andare di proposito? ...


* en francais:

(source: LE PAYS DONT ON NE PARLE PLUS…
Deux ans plus tard,  où en est la Yougoslavie ?
Michel Collon, novembre 2002

... Les Etats-Unis ont-ils l’intention de quitter le Kosovo ? Ou, au moins, de se montrer plus sévères envers les terroristes ? La récente « évasion » de Florim Ejupi prouve que non.

Comment on s’évade sans problèmes d’une base militaire US...

Qui est ce Florim Ejupi ? Un homme aux  mains couvertes de sang… Le 16 février 2001, des terroristes albanais faisaient exploser une bombe à distance au moment du passage d’un bus serbe Nis-Gracanica. 11 tués, 40  blessés. « Il y avait de la fumée et du sang partout », raconte la journaliste Gorica Scepanovic, âgée de 25 ans, qui a survécu à l’attaque du bus, mais reste toujours marquée par ce choc horrible. [32] <#_ftn32> 

     Pour une fois, l’enquête a débouché sur quelque chose. « Bien qu’on nous ait accusé de lenteur, cette enquête fut en réalité un exemple de bon travail policier », a déclaré le Britannique Derek Chappell, porte-parole de la police de l’ONU.

     De fait, quatre personnes furent arrêtées. Dont deux officiers du « Corps de Protection Civile du Kosovo » (ex-UCK). Mais un seul, Florim Ejupi, fut emprisonné. Et comme la police de l’ONU craignait que ses collègues ne tentent de délivrer Ejupi par la force, elle le transféra du Centre de Détention de Pristina à la base US de Camp Bondsteel.

     Cela semblait une bonne idée à lire la description qu’a dressée de cette base l’expert militaire canadien Scott Taylor : « Située au sommet d’une colline, cette impressionnante installation – 40 kilomètres carrés – est une véritable forteresse. Complètement encerclée par trois rangées de barbelés, avec des périmètres de protection très larges, des tours d’observation et des rayons lumineux partout. » [33] <#_ftn33> Mais, en dépit de tous ces obstacles, Ejupi est sorti tranquillement de Camp Bondsteel en mai 2002, avant même d’être jugé. Réaction indignée du même policier britannique Chappell : « Les Américains nous ont dit qu’il avait reçu un objet métallique dans une quiche aux épinards. Je n’invente rien. ».

     Il y a de quoi s’indigner. Comment un prisonnier portant un training orange fluo peut-il s’échapper tranquillement au milieu de 5.000 soldats US, à moins qu’on le laisse volontairement filer ? ...


* in english: 

... But does the U.S. intend to leave Kosovo? Or at least to come down a little harder against the terrorists? The recent Œprison break¹ by Florim Ejupi seems to indicate not.

How do you break out of a U.S. military base without a problem?
Who is this Florim Ejupi? A man with a lot of blood on his hands. Š February 16, 2001, Albanian terrorists exploded a remote-controlled bomb a under a Serb bus running >from Nis to Grancanica, leaving 11 dead and 40 injured. "There was smoke and blood everywhere," said the 25 years old journalist Gorica Scepanovic, who survived the attack, but remains forever scarred by the horrible shock. (Scott Taylor, Ottawa Citizen, June 22, 2002).
For once the investigation hit on something. "While in the past they have accused us of going slow, this investigation was really an example of good police work," said Derek Chappell, the British spokesman for the UN police. (Scott Taylor, Ottawa Citizen, June 22, 2002). 
In fact, four people were arrested. Two were officers of the ŒKosovo Civilian Protection Corps¹ (ex-KLA). But only one, Florim Ejupi, was locked up. And the UN police were so afraid that his cohorts would bust him out that they transferred Ejupi from the Detention Center in Pristina to the U.S. base at Camp Bondsteel.
That seemed a good idea on paper when it was presented to the Canadian military expert Scott Taylor: "Situated at the top of a hill, this impressive installation--40 kilometres square--is a veritable fortress. Completely surrounded by three rows of barbed wire, with large defensive perimeters, and guard towers and search lights everywhere." But despite all these obstacles, Ejupi easily got out of Camp Bondsteel in May 2002, before even being tried. Here¹s the indignant reaction of the British policeman Chapell: "The Americans told us that he got a metal object in a spinach quiche. I¹m not making this up." (Scott Taylor, Ottawa Citizen, June 22, 2002).
He had good reason to be indignant. How could a prisoner wearing a bright orange jumpsuit quietly escape from the middle of 5,000 US troops, unless they purposely let him walk out? ...

(Michel Collon, november 2002)