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1999: L'aggressione della NATO è stata un crimine contro la pace

1) Forum di Belgrado: L'aggressione della NATO contro la Serbia (RFJ) è stata un crimine contro la pace
2) Never forget - 11th Anniversary of NATO aggression / Почаст жртвама агресије Нато
3) 2009-2010: Russian sappers still defusing NATO explosives in Serbia [dopo 11 anni continua in Serbia la bonifica dalle bombe della NATO!]


More / još / altri link:

10 godina rada Beogradskog foruma
Povodom 10 godina rada Beogradskog Foruma za svet ravnopravnih organizovana je Svecana akademija 26. marta 2010. godine u Studentrskom kulturnom centru: http://www.facebook.com/pages/Kragujevac/PROMOTIVNI-SERVIS/49268237763


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The following text in english:
1999 NATO AGRESSION AGAINST SERBIA (FRY) WAS A CRIME AGAINST PEACE

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www.resistenze.org - popoli resistenti - serbia - 31-03-10 - n. 312

da Forum Belgrado per un mondo di Eguali
 
1999: L'aggressione della NATO contro la Serbia (RFJ) è stata un crimine contro la pace
 
Il 24 marzo è l'11° anniversario dell'inizio dell'aggressione della NATO contro la Serbia (Jugoslavia). Durante i bombardamenti durati 78 giorni, tra le 3.500 e 4.000 persone sono state uccise e circa 10.000 ferite, due terzi delle quali erano civili. Quanti invece sono morti a posteriori, come conseguenza di ferite pesanti, dell'uso di missili all'uranio impoverito, di bombe a grappolo inesplose e altre armi di uccisioni indiscriminate e di distruzione, è difficile da stabilire. Il danno economico è stato valutato al momento in oltre 100 miliardi di dollari.
 
Dopo l'aggressione il Kosovo Metohija è stato occupato da circa 40.000 soldati della NATO, denominati KFOR, sotto la bandiera delle Nazioni Unite. Circa 250.000 serbi e altri non albanesi sono stati etnicamente espulsi dalla Provincia autonoma serba.
 
Undici anni dopo ancora non è stato permesso loro di ritornare a casa dei loro antenati. Mentre la Provincia era gestita dalla missione delle Nazioni Unite (UNMIK), oltre 150 chiese e monasteri medievali serbi sono stati distrutti dai terroristi albanesi, decine di migliaia di case serbe sono state date alle fiamme, decine di cimiteri sono stati distrutti o profanati, non lasciando tracce della cultura serba e del cristianesimo.
 
Il cosiddetto piano di Marty Ahtisary di una graduale indipendenza del Kosovo e Metohija non è mai stato approvato dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Nonostante ciò esso è in fase di attuazione. Nel febbraio 2008, con il sostegno di USA, Gran Bretagna, Germania e Francia, i separatisti albanesi e i leaderterroristi dell'UCK, hanno dichiarato unilateralmente la separazione della provincia dalla Serbia; violando così il Consiglio di Sicurezza dell'ONU e la Risoluzione 1244 (del 1999) che esplicitamente garantisce la sovranità e l'integrità territoriale della Serbia (RFJ).
 
Il primo paese a riconoscere questa indipendenza illegale è stato l'Afghanistan, seguito dagli Stati Uniti e dai loro più stretti alleati. Nonostante l'enorme pressione dell'amministrazione degli Stati Uniti sugli altri paesi, questa creatura illegale denominata "Repubblica di Kosovo" è riconosciuto da meno di un terzo dei membri delle Nazioni Unite. Anche l'Unione Europea non ha potuto raggiungere l'unità sulla questione, infatti cinque paesi membri si rifiutano di obbedire alla richiesta diretta di Washington: Spagna, Grecia, Romania, Slovacchia e Cipro.
 
Il Kosovo è oggi gestito da Hashim Thaci, ex leader del terrorismo UCK (noto come il "serpente") e dai suoi compagni, molti dei quali hanno unito le loro specializzazioni: dal terrorismo al traffico di droga e di esseri umani, e altri affari della criminalità organizzata internazionale. Oltre il 50 per cento della popolazione in Kosovo e Metohija è disoccupata. Circa l'80 per cento dell'eroina contrabbandata in Europa passa attraverso ed è sotto il controllo delle mafie albanesi del Kosovo.
 
Molte organizzazioni della società civile in Serbia ricordano al popolo nei giorni di questo triste anniversario, che l'aggressione della NATO è stato un "crimine contro la pace e la stabilità". E' stato perpetrato in contrasto con la Carta delle Nazioni Unite, senza l'approvazione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU, contrario allo stesso Atto costitutivo dell'Alleanza e in violazione delle Costituzioni nazionali di tutti i paesi membri della NATO, Stati Uniti inclusi.
 
Negli Stati Uniti e in altri paesi membri della NATO si continua a dare la colpa alla Serbia, a Slobodan Milosevic e al suo governo, ed anche all'intera nazione serba, cercando così di coprire le proprie responsabilità per i crimini, la distruzione e le altre conseguenze tragiche. Ricordiamo che quest'aggressione è stata perpetuata con il fine della dislocazione delle basi militari USA e delle loro truppe verso est (Russia), Mar Caspio, Asia Centrale e Medio Oriente.
 
L'aggressione contro la Serbia (RFJ) nel 1999 aveva, tra gli altri scopi, quello di creare un precedente per interventi militari in tutto il mondo, senza il consenso del Consiglio di Sicurezza dell'ONU. Molti nuovi libri che analizzano le motivazioni reali e le conseguenze della aggressione della NATO, stanno per essere pubblicati in Serbia in coincidenza con questo anniversario. Ex generali serbi, diplomatici, studiosi, politici sono impegnati in uno sforzo straordinario per presentare la verità della politica imperialista di USA e NATO, attuata 11 anni fa sulla Serbia (RFJ).
 
Mentre i media controllati del governo tentano di minimizzare il crescente sentimento popolare anti-NATO, tanti altri stanno dedicando molto spazio alla necessità di aprire la critica alla politica USA/NATO di dominio, e alla politica ufficiale governativa pro-NATO.
 
Dopo il recente appello pubblico a tenere un referendum sulla questione della NATO, oltre 200 intellettuali, tra i più importanti della Serbia, hanno già dato l'adesione; proprio in questi giorni è stata proposta un'iniziativa, al fine di includere nella Costituzione, la neutralità militare del paese rendendo così impossibile l'adesione alla NATO, o a qualsiasi altra alleanza militare.
 
Il 24 marzo, in diversi luoghi a Belgrado e in tutto il paese sono stati deposti fiori sulle tombe e i monumenti per le vittime dell'aggressione della NATO.
 
Zivadin Jovanovic - Presidente del Forum Belgrado per un mondo di Eguali
 
Traduzione a cura del Forum Belgrado Italia


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Never forget - 11th Anniversary of NATO aggression

Saturday, 27 March 2010 11:01 Zuka

Various civic associations In Belgrade (Club of Generals and admirals of Serbia, Belgrade Forum, Veterans organizations and many others) started marking 11th anniversary of NATO aggression against Serbia (FRY). 
On March 23rd the Generals and Admirals Club promoted three volumes study titled “Armed Forces of FR of Yugoslavia in defense from NATO Aggression in 1999” (700 pages). March 24rth many Civic organizations participated in the ceremonies of laying flowers on the monuments and graveyards to over 3.500 direct victims of the 78 days of aggression. On March 26th, Belgrade Forum is promoting international study titled “NATO aggression – the Twilight of the West” (530 pages) written by about 70 Serbian and authors from all over the world. Similar activities are continuing in Serbia until 10th of June this year, 11th anniversary of ending the NATO aggression.


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Почаст жртвама агресије Нато

субота, 27 март 2010 10:37 Зука

Одавањем поште жртвама агресије НАТО широм Србије обележена је 11. годишњица почетка напада у коме је током 78-дневног бомбардовања погинуло преко 3.500, а рањено око 12.000 грађана тадашње СР Југославије. Током агресије разорена је инфраструктура и привреда, трајно загађено земљиште и воде са несагледивим последицама по здравље људи и живог света уопште.

Тачно у подне, одмах по прекиду звука сирена, на ушћу Саве у Дунав, више стотина грађана, чланова борачких, инвлидских и других удружења, положило је венце и цвеће код споменика-обелиска палим броцима за одбрану слободе и свим жртвама агресије.

Пригодне говоре су одржали представници Клуба Генерала и адмирала Србије, СУБНОР-а Србије, Савеза резервних војних старешина, Београдског форума за свет равноправних, Удџружења војних пензионера, Удружења породица палих бораца, Савеза ратника од 1991. до 1999,Савеза потомака ратника Србије од 1912. до 1920, Друштва за неговање традиција ослободилачких ратова Србије.

Група београдских песника и глумаца извела је пригодни уметнички програм.

Обновљен је апел властима да заврше започето санирање споменика и активирају вечиту ватру.

Окупљању је претходила промоција тротомног дела Клуба генерала и адмирала

„Војска Југославије у одбрани од агресије НАТО“ (700 страница). Обележавање годишњице одбране од НАТО-а и сећања на жртве наставља се широм Србоије све до 10. јуна 2010. Тако, Београдски форум за свет равноправних већ 26. марта представља јавности у Београду колективно дело српских и иностраних аутора „Агресија НАТО – Сумрак Запада“ које, на 530 страница даје до сада најсвеобухватнију анализу узрока, циљева и последица агресије НАТО на Србију (СРЈ).

ФОТО ГАЛЕРИЈА: http://picasaweb.google.com/beoforum/11E


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MORE ARTICLES ON NATO BOMBS REMOVAL 2007-2009:

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Source: Stop NATO
http://groups.yahoo.com/group/stopnato
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http://english.ruvr.ru/2010/03/28/5732404.html

Voice of Russia - March 28, 2010

Russian sappers defusing NATO explosives in Serbia


A joint Russian-Serbian mine-clearing team has launched an operation to clear the Serbian territories of ammunition which remained after the NATO bombings in 1999. 

According to a spokesman for the Russian Emergency Situations Ministry, Yury Brazhnikov, the squad has been working in the area of the town of Parachin, where the Serbian leg of the South Stream pipeline will run. 

The mine-clearing team comprises 34 people, including 18 sappers of the Russian Emergency Situations Ministry. They have already checked the area of 50,000 square meters and defused 12 explosives. 

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http://www.itar-tass.com/eng/level2.html?NewsID=14450754&PageNum=0

Itar-Tass - October 20, 2009

Russia, Serbia to set up joint mine clearing squad

MOSCOW: Russia and Serbia will set up a joint mine-clearing team to clear Serb territories of ammunition which remained after the NATO bombings in 1999. 

"In cooperation with Serbia, I'd like to note the setting up of a Russian-Serb mine-clearing squad which may begin to work from March 2010," director of the international department under the Russian Emergency Situations Ministry Yuri Brazhnikov told Itar-Tass on Tuesday. 

The main task of the squad is to "decrease the danger of mines and lower the risks for the companies that were bombed." 

"This will provide for the reclamation of many Serb lands and economic facilities," Brazhnikov added. 

He reminded that the Russian squad has been conducting a large operation to clear Serb territories of mines since 2008, including in the area through which the Serb stretch of the South Stream pipeline will run. 

Last year, Russian experts were working in the area of the Nis airfield, having rendered harmless hundreds of explosion-dangerous objects. 

This year, engineers have examined 819,000 square kilometers of territory, and found and destroyed over 730 mines. 

Brazhnikov underlined that "Serbia appreciates the work of the team of sappers from the Russian Emergency Situations Ministry, providing to it comprehensive support." 

On Tuesday, Russia and Serbia signed an agreement on cooperation in the field of emergency humanitarian response, prevention of disasters and man-made accidents and elimination of their consequences. The signing ceremony took place after the talks in Belgrade between the Presidents of the two countries - Dmitry Medvedev and Boris Tadic.