Lettera ad amici vicini (e lontani, per informazione)
Nei giorni scorsi sono stata per l'ennesima volta oggetto di frasi offensive a mezzo stampa, attraverso la quale mi si attribuiscono affermazioni relative ai fatti di Porzûs e in generale le vicende del confine orientale che io non mi sono mai sognata di fare. Mi ero tenuta volutamente fuori dalla attuale polemica sull'intitolazione a monumento nazionale delle malghe di Porzûs, e avevo deciso di non mandare lettere o prendere posizione, poiché le cose che vengono dette sono talmente fuori da qualsiasi realtà storica, che non si riesce neppure a polemizzare. Mi riproponevo quindi di cercar di pubblicare quanto prima una nuova edizione ampliata di nuovi documenti del mio libro su Porzûs, per dare a tutti strumenti di valutazione.
Poiché però l'ex presidente del consiglio regionale del Friuli-Venezia Giulia Antonio Martini (dell'amministrazione Illy, di centro sinistra!!), si è permesso di dire che «Nel documento ministeriale passa la ricostruzione di Alessandra Kersevan, per molti versi lacunosa e falsa» sono costretta ad intervenire, per difendere il mio lavoro di ricerca e la mia persona.
Conto sulla vostra partecipazione, perché è importante per me.
Un caro saluto a tutti.
Alessandra
Qui sotto la lettera inviata ai giornalisti e la convocazione della conferenza stampa
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Lettera ai giornalisti
Alla luce dei recenti avvenimenti riguardanti Porzus ed alla conseguente campagna di stampa non priva di errori storici e di attacchi personali, ritengo per lo meno interessante mi venga data la possibilità di uno spazio sulla stampa visto il mio impegno nei confronti della ricerca storico-scientifica sull’intera vicenda.
Confido sul vostro interesse e sulla vostra partecipazione alla mia conferenza stampa, per la quale avete già ricevuto, via mail, l'invito.
Cordiali saluti. Alessandra Kersevan
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CONFERENZA STAMPA - INCONTRO
SUGLI AVVENIMENTI DI
PORZÛS
ALLA LUCE DELLE PROVE DOCUMENTALI
Una lettura storico-scientifica
su un episodio a tutt’oggi oggetto di pubbliche interpretazioni forzatamente superficiali e prive di basi storiche accertate.
E’ legittimo continuare ad ignorare quanto già ampiamente documentato?
A distanza di sessant’anni dai processi, è possibile continuare ad interpretare le sentenze dei processi senza tener conto del clima e della propaganda della guerra fredda che li condizionarono e costruirci sopra la motivazione per un monumento?
Esiste una qualche forma di consapevolezza sulle inevitabili conseguenze storiche, sociali e politiche in una terra di confine come la nostra?
Queste ed altre domande alle quali trovare risposte
durante
l’incontro - conferenza stampa
indetto da
Alessandra Kersevan
Lunedì 31 Maggio 2010 Alle ore 18 presso la “Casa del Campo”
Via Mentana 80
Udine
Verrà presentata nuova documentazione
sulla vicenda di Porzûs