5) Vlada nas bahato laže o ugovoru s "Fijatom" (Blic, 4/11/2011)
Il governo mente spudoratamente sul contratto con la FIAT
6) Radnik pao sa visine od 12 metara u fabrici "Fijat automobili" (Blic, 4/10/2011)
Incidente sul lavoro nel cantiere della FAS a Kragujevac: operaio cade da 12 metri di altezza
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Da: Gilberto Vlaic <gilberto.vlaic @ elettra.trieste.it>
Oggetto: La Fiat a Kragujevac
Data: 8 novembre 2011
Ciao a tutti.
Vi invio [1] la sbobinatura delle interviste fatte a Zoran Markovic a Kragujevac nello scorso mese di ottobre da parte di Zastava Brescia e da Non bombe ma solo caramelle a proposito della Fiat Auto Serbia.
Una volta tanto il ritardo con cui ve le invio si è rivelato utile, perchè nel frattempo sono usciti alcun articoli di giornale che gettano una luce nuova e inquietante sulla presenza della Fiat in Serbia.
Il primo in inglese [2] è stato pubblicato sul sito della radio B92 il 4 novembre e descrive uno scontro in atto tra l’Agenzia contro la Corruzione ed il Governo a proposito del contratto con la Fiat.
L’Agenzia ha chiesto al Governo copia del contratto (a tre anni dalla stipula!!! aggiungo io) e si è ritrovata in mano 20 kili di carta pieni di omissis di parti che il Governo considera segrete.
Questo articolo è stato ripreso dal Piccolo di Trieste del 6 novembre [3] che oltre a tradurre l’articolo in questione pone seri dubbi sulla possibilita’ che l’accordo si avveri con i numeri che sono stati sempre sbandierati.
Inoltre aggiunge un dato che fino ad ora nessun giornale aveva riportato, e che ritrovate invece sempre da due anni nelle nostre realzioni: fino ad ora la Fiat ha sborsato solo 100 milioni a fine 2010 e ha mantenuto sempre un gran riserbo su quanto si sta spendendo per la ristrutturazione degli stabilimenti di Kragujevac.
Infine la Fiat il 4 novembre ha emesso un comunicato in Serbo che vi allego [4] tradotto in Italiano.
Sempre il 4 novembre è uscito su questo argomento un lungo articolo su BLIC. [5]
Buona lettura!
Gilberto Vlaic
Trieste 8 novembre 2011.
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Sintesi delle interviste a Zoran Markovic
segretario del Sindacato Samostalni di Fiat Auto Serbia a Kragujevac
il 13 ottobre 2011 da parte di Associzione Zastava Brescia ONLUS
il 22 ottobre 2011 da parte di Non Bombe ma solo caramelle ONLUS
Quanti sono i dipendenti attuali nella FAS (Fiat Auto Serbia)?
La sindacalizzazione?
I dipendenti Fiat attuali sono 1201 (1001 operai e 200 impiegati)
956 erano stati in passato dipendenti della Zastava auto; poco piu’ di 200 sono stati assunti utilizzando l’agenzia nazionale per l’impiego.
A luglio scorso i lavoratori erano 1296; i 95 posti di lavoro in meno sono dovuti ad altrettanti auto-licenziamenti, a fronte di una liquidazione di 550 euro per anno lavorato. Ci saranno altri auto-licenziati entro la fine del 2011.
La liquidazione ha avuto un aumento molto rilevante rispetto ai dati delle liquidazioni degli anni precedenti, che erano di 300 euro per anno lavorato; si dice, senza averne certezza, che queste liquidazioni sono state pagate dalla Fiat (che come vedremo ha interesse ad assumere nuovo personale), mentre precedentemente le liquidazioni erano a carico del Governo. Gli operai piu’ anziani possono giungere fino a 11.000 euro di liquidazione, (somma abbastanza alta per la Serbia). Quelli autolicenziati sono per lo piu’ di operai anziani, probabilmente incapaci di reggere il sistema di produzione WCM, con livelli di professionalita’ e di istruzione piuttosto bassi.
A marzo 2012 dovrebbero cominciare altre assunzioni fino ad un totale circa di 1000 nuovi lavoratori entro settembre 2012, esclusivamente dall’agenzia nazionale per l’impiego; svaniscono cosi’ le residue speranze dei lavoratori Zastava licenziati a gennaio 2011 di tornare il lavoro.
Il totale finale dovrebbe essere di 2200 lavoratori, diminuito di quelli che si licenzieranno in questo periodo.
Secondo le dichiarazioni ufficiali della FAS i lavoratori a pieno regime dovrebbero essere 2433.
Attualmente gli iscritti al Samostalni sono 743; 86 sono iscritti ad altri Sindacati.
Quali sono i salari medi?
Quanti lavoratori sono in cassa integrazione?
Quanto percepiscono mediamente di cassa integrazione rispetto al salario?
Il salario medio di un lavoratore che lavora a tempo pieno è di 30-35 mila dinari al mese.
Il salario medio è di 250 euro/mese, tenuto conto anche della cassa integrazione.
Tutti gli operai sono in cassa integrazione, e ricevono l’80% del salario.
Dove è stata collocata la linea di montaggio della Punto?
Ci sono idee sul suo utilizzo futuro?
La linea Punto era stata smontata per fare spazio alle nuove linee; la previsione era di non riutilizzarla.
Attualmente la linea è in via di re-installazione nel reparto Meccanica da parte di tecnici Comau, insieme a ditte esterne d’appalto; solo un piccolo numero del tutto trascurabile di lavoratori viene dalla FAS.
La FAS prevede di montare circa 10 unita’ al giorno, fino a che ci saranno fondi di magazzino in Italia. Questo pero’ solo in base alla richiesta del mercato.
Attualmente ci sono 4000 Punto invendute sui piazzali; se ne vendono meno di 100 al mese; le esportazioni sono pessochè inesistenti (meno di 10 pezzi al mese).
A che punto è il montaggio di nuove linee di produzione?
Quali modelli verranno prodotti?
Quali sono i tempi previsti per l‘inizio delle produzioni?
Quale sara’ a regime il numero di auto prodotte?
Prima di proseguire con l’intervista a Zoran riportiamo il link a un recente articolo in Italiano (1 ottobre 2011) comparso su GlasSrbije, che è il sito multilingue della Radio nazionale, in cui si parla sia della Punto che del nuovo modello; questo articolo omette pero’ di dire che ci sono 4.000 unita’ invendute... e di chi paga i lavori...
http://glassrbije.org/I/index.php?option=com_content&task=view&id=13549&Itemid=56
Per quanto riguarda le nuove linee di produzione, da circa un anno si parlava di una produzione di Musa e di Idea, senza pero’ che ci fossero conferme.
Ora si torna a parlare di un nuovo modello denominato LZero, che dovrebbe essere prodotto in due diverse versioni a cinque e sette posti. La Fiat considera questa vettura un segreto industriale; la scocca è gia’ pronta, ma è proibito diffondere informazioni e tanto meno fotografie.
Secondo la Fiat la nuova vettura sara’ presentata al salone dell’auto di Ginevra, a marzo 2012.
Il reparto carrozzeria è pronto.
Il reparto verniciatura deve avere venti unita’ di verniciatura automatica.
Al momento sono pronte due cabine, con le quali saranno verniciate le prime 40 vetture entro febbraio 2012; queste saranno le vetture di test e se saranno raggiunte le specifiche definite per gli standard dei Paesi in cui ci si aspetta di venderle (Europa, Stati Uniti e Russia), saranno installate le successive 18 cabine; per questa fase si prevedono sei mesi di lavoro; il reparto verniciatura dovrebbe quindi essere completato entro la fine dell’estate 2012.
Il reparto montaggio è pronto.
I motori e il cambio saranno importati dall’Italia. Non si conoscono ancora le cilindrate.
Ma chi ha pagato le spese fino ad ora sostenute?
Si dice che tutte le spese fin qui realizzate sono state sostenute dal Governo serbo (con la sua tranche di 300 milioni nella joint venture con la Fiat) e da un prestito della Banca Europea degli Investimenti di 500 milioni di euro, garantito da un credito ipotecario aperto dal Governo sui capannoni.
INDOTTO
Ricordiamo che inizialmente l’indotto Fiat doveva essere collocato a Korman Polje, su 70 ettari, a meta’ strada tra l’autostrada Belgrado-Nis e Kragujevac.
Le prime informazioni (ottobre 2009) su quell'area erano trionfali: secondo l'allora ministro dell'economia Mladan Dinkic in quell'area avrebbero dovuto installarsi 14 imprese diverse (Magneti Marelli, Sigit, Delphi, Proma, Sbe, Adler, Toscana Gomma, Faurecia, Lear, Johnson Controls e Axcent) con circa 10.000 addetti.
A gennaio scorso lo stesso ministro (che poi si dimise di li a poco) annuncio’ che il progetto di Korman Polje era finito in quanto non si era riusciti ad espropriare i terreni (i contadini avevano rifiutato la cifra offerta di 3 centesimi di euro a metro quadro) e che l’indotto Fiat sarebbe stato collocato in un’area di circa 20 ettari a Grosnica, usata in passato come deposito di mezzi dell’esercito serbo.
Grosnica si trova a poche centinaia di metri dallo stabilimento FAS.
A fianco passa una linea ferroviaria a doppio binario.
Si continua a parlare della costruzione della circonvallazione sud e del tunnel sotto la citta’, che si prevedono per il 2014.
A Grosnica lavorano molte imprese di movimento terra e costruzioni edili; il supervisore dei lavori è una impresa privata, la MIS, che ha firmato un contratto sia con il Governo che con la Fiat, ed è di proprieta’ di una delle persone piu’ ricche della Serbia, Miroslav Miskovic, proprietario della piu’ grande holdig serba, la Delta Holding: banche, assicurazioni, supermercati, costruzioni, e molto altro.
Al momento sono in via di realizzazione le strutture in cemento armato di alcuni grandi capannoni, oltre che molti lavori di sbancamento.
I costi della realizzazione di Grosnica non sono conosciuti; non si sa ufficialmente chi paga i lavori, ma il Sindacato sostiene che sia sempre il Governo serbo.
Si confermano i benefits che dovrebbero ricevere le aziende dell’indotto:
almeno 5000 euro per ogni nuovo assunto
esenzioni delle tasse di qualunque tipo per 10 anni
zona franca doganale
Nella migliore delle ipotesi verso la fine del 2012 potranno essere al lavoro nell’indotto circa 1000 operai, suddivisi in sei aziende diverse, tra cui Magneti Marelli e General Control, le quali si sono registrate in Serbia.
Secondo GlasSrbije, nell’articolo citato precedentemente, le aziende dell’indotto saranno quattro; secondo altre fonti potrebbero essere cinque o sei.
Come si vede siamo lontanissimi dai numeri assolutamente irrealistici di 14 imprese e 10.000 operai di cui si parlava all’inizio di tutta questa vicenda.
Le due imprese sopracitate hanno cominciato a chiamare i lavoratori della ex-Zastava, iscritti all’Agenzia pubblica per l’impiego, per iniziare la selezione del personale futuro.
Le selezione la fa l’Ufficio Risorse Umane della Fiat, che si occupa sia delle assunzioni per FAS che per l’indotto.
Si sta costituendo un ulteriore ufficio che si chiamera’ Fiat Service che si occupera’ dei contratti dei lavoratori sia per i lavoratori FAS che per i lavoratori dell’indotto.
Si tratta dunque sempre della Fiat, che agisce sotto altri nomi!
Riportiamo infine le parole con cui Zoran Mihajlovic (allora segretario del Sindacato Samostalni di Fiat Auto Serbia) concludeva l’intervista che Non bombe ma solo caramelle gli fece nel marzo 2011, sette mesi fa.
Se non arriva l’indotto della Fiat tutto quello che è stato fatto finora si risolvera’ in un disastro.
La fabbrica da sola non dara’ lavoro ad un grande numero di persone, sono previsti in totale 2433 lavoratori con una produzione massima di 200.000 automobili a pieno regime.
Ma questa non è una grande produzione, e non si risolverebbe neppure il problema della disoccupazione a Kragujevac. Saremmo solo un piccolo granello di sabbia nell’impero Fiat.
Senza l’arrivo dell’indotto il pericolo è che qui a Kragujevac si assembleranno pezzi di provenienza dall’Italia; si faranno lavorare 2500 lavoratori avendo perduto 7500 posti di lavoro. In questo modo avremo regalato anche 300 milioni di euro (l’investimento del governo serbo) e creato 5000 posti di lavoro in Italia.
Qui non c’è produzione, non ci sono investimenti, siamo ad un passo dal baratro.
Trieste, 7 novembre 2011
=== 2 ===
http://b92.net/eng/news/politics-article.php?yyyy=2011&mm=11&dd=03&nav_id=77167
POLITICS | THURSDAY 3.11.2011 | 16:47
Fiat contract move "height of arrogance"
SOURCE: BETA
BELGRADE -- Anti-Corruption Council President Verica Barać says that hiding of the contract with Fiat represents Serbian government’s “height of arrogance”.
She explained that the Anti-Corruption Council had received more than 20 kilograms of papers in which all data referring to contracting parties’ obligations had been blacked out with an explanation that it was a trade secret.
“A completely blacked out contract between the Serbian government and Fiat, which the Council got from the Economy Ministry, is a mockery of the Serbian citizens on behalf of whom the Council tried to learn about the details of the document,” Barać stressed.
She stated that it was unacceptable to keep something that all citizens of Serbia were paying for a trade secret, bearing in mind that the Serbian government had assumed obligations that were being paid from the state budget by signing the contract with the Italian Fiat.
According to the Anti-Corruption Council president, there have been cases in which information was censored in documents that the Council received from the state institutions.
“However, the Serbian government has showed with the Fiat contract that it does not hesitate to do anything in order to deceive citizens and avoid control,” she stressed and added that a lot of money had been wasted on printing of the blacked out document.
According to Barać, the drastic censorship of the Fiat contract, which was signed in September 2008, shows that the government and the state institutions could hide all data from the public and avoid any kind of public control.
Public Information Commissioner Rodoljub Šabić stated on Thursday that the Economy Ministry had “played” the Anti-Corruption Council’s right to seek information by submitting the completely blacked out contract between Fiat and the government.
He explained that he could issue two fines to the ministry but that it was all he could do.
“However, before I started the process I got a notification from the ministry that they had acted on my order and that they had submitted the requested papers to the Council. However, they submitted the blacked out ones,” Šabić said.
=== 3 ===
http://www.stefanogiantin.net/serbia/a-belgrado-censura-dell’accordo-fiat-serbia/
Serbia
6.11.2011
Il Piccolo
Stefano Giantin
A BELGRADO CENSURA DELL'ACCORDO FIAT-SERBIA
Accuse di «censura» e di «arroganza». Non è stata presa bene dal Consiglio anticorruzione serbo la decisione del governo nazionale di consegnare al locale “watchdog” una versione edulcorata del contratto siglato nel 2008 tra Fiat e Belgrado. Quello, per intendersi, che ha portato il Lingotto (67 per cento) ad acquisire in joint venture con la Serbia (33 per cento) l’ex “Zastava” di Kragujevac, la Mirafiori serba.
Il principale organo di lotta alla corruzione in Serbia voleva esaminare il contratto Fiat e tutti i documenti collegati «per verificare se l’accordo fosse favorevole ai cittadini serbi», ha illustrato Danilo Sukovic, membro del Consiglio, dalle colonne del quotidiano belgradese “Blic”. Come risposta, l’esecutivo ha fornito «venti chilogrammi di documenti» in gran parte censurati, ha spiegato Verica Barac, capo del Consiglio. I contorni di quello che era stato definito «l’affare del secolo» rimangono dunque ancora opachi. La censura è «inaccettabile», ha aggiunto Barac, prima di rafforzare il giudizio parlando di un picco di «arroganza o perfino di cinismo» delle istituzioni nazionali. «È stupido marcare come segreto di Stato tutti i dati sui capitali investiti, sugli investitori e sulle concessioni date dalla Serbia. Non penso che ciò sia avvenuto su richiesta di Fiat, ma che l’intesa sia servita per fini di marketing politico», ha rincarato Sukovic. Fiat, con una nota, ha invece precisato venerdì che alcuni dei dati occultati comprendevano «segreti industriali e commerciali cruciali per il successo della joint venture» e che esistono clausole di riservatezza ideate per «proteggere il successo dell’investimento congiunto».
«Non penso che il governo sia il maggior ispiratore delle cancellazioni. Ma l’esecutivo non ha comunque cercato di rendere trasparente il contratto ai cittadini e alle organizzazioni interessate, e con esso le decisioni politiche e i processi economici», chiarisce Zoran Stojiljkovic, acuto analista politico serbo. «È un diritto ed è necessario che la gente sia informata, con l’eccezione dei dettagli puramente tecnici o dei segreti industriali», aggiunge l’analista. Ma come mai così scarsa trasparenza? Assieme all’Accordo di stabilizzazione e associazione con l’Ue, l’intesa Belgrado-Fiat con annessi sogni di boom economico «fu uno degli eventi determinanti che resero possibile, poco prima del voto, la vittoria dell’attuale maggioranza. Al tempo l’intesa ebbe un forte valore politico, che sarebbe stato minore se già allora fosse stato chiaro quanto era importante l’investimento del governo e che le risorse che Fiat avrebbe investito sarebbero state limitate. La gran parte del denaro arriva da Belgrado e da fondi europei», quelli della Banca europea per gli investimenti (Bei), suggerisce Stojiljkovic.
L’affare Fiat in Serbia prevede un investimento totale di circa un miliardo di euro: oltre 200 i milioni già erogati da Belgrado, 900 quelli assicurati dal Lingotto. Ma di questi, 500 milioni arrivano da un prestito deciso dalla Bei, in parte garantito dalla Serbia. Torino invece ha sborsato per ora solo 100 milioni a fine 2010 e ha mantenuto sempre un gran riserbo su quanto sta spendendo per la ristrutturazione degli stabilimenti di Kragujevac. Alla fine, l’azienda dovrebbe fabbricare 200mila veicoli l’anno, almeno secondo le stime Fiat, mentre la produzione dei nuovi modelli dovrebbe partire a inizio 2012. A Belgrado però si sussurra che, nel più roseo dei casi, la previsione potrebbe addirittura essere dimezzata.
=== 4 ===
Dichiarazione
Fiat Automobili Serbia
Belgrado, 4 novembre 2011
Riguardo i commenti nei media serbi ultimamente pubblicati, Fiat Group Automobiles S.p.A. di Torino Italia dichiara:
Il contratto di investimenti comuni tra la Repubblica Serba e la società Fiat Group Automobile S. p. A. contiene delle clausole segrete come richiesto da parte della società FGA spa e con l’intenzione di proteggere l’investimento comune della RS e della società FGA spa di Kragujevac, Serbia, perché alcuni dati sui progetti e sull’ordine di presentazione sono i cruciali segreti commerciali e industriali necessari per il successo del progetto comune. Riteniamo che queste clausole sono a favore sia della società fondata insieme alla RS sia dei suoi soci.
La società FGA spa era d’accordo con la pubblicazione del contratto, escludendo solo le clausole segreti le quali rappresentano i segreti commerciali e industriali di chiave, per sodisfare le aspettative dei cittadini di essere informati sull’investimento industriale maggiore nella Serbia negli ultimi anni.
In questo modo vogliamo sottolineare l’importanza del segreto delle clausole del contratto riferenti ai segreti commerciali ed industriali necessari per il successo dell’investimento comune.
Cordialmente.
FAS
=== 5 ===
http://www.blic.rs/Vesti/Tema-Dana/287479/Vlada-nas-bahato-laze-o-ugovoru-s-Fijatom
SKRIVANJE UGOVORA S „FIJATOM“ BEZ OSNOVA
Vlada nas bahato laže o ugovoru s "Fijatom"
Tamara Spaić N.V | 04. 11. 2011. - 02:00h | Foto: D. Goll A. Isaković
Uvreda, bahatost, šamar zdravom razumu ili samo glupost birokratije stoje iza činjenice da je Ministarstvo ekonomije poslalo stotine cenzurisanih stranica na adresu Saveta za borbu protiv korupcije umesto relevantnih informacija o „poslu veka“, kako je najavljivana investicija „Fijata“ u Kragujevcu.
Na naslovnoj strani knjige od stotinak strana u kojoj je svaka reč zacrnjena piše da je reč o „izmenjenom i dopunjenom ugovoru o zajedničkom investicionom ulaganju“, koji je u martu ove godine potpisala Srbija s „Fijatom“. Ministar ekonomije juče je rekao da su u pitanju samo neke stvari „tehničke prirode“, koje su cenzurisane na zahtev „Fijata“, a da je ugovor potpuno transparentan. U Savetu za borbu protiv korupcije, koji mesecima istražuje taj aranžman, kažu za „Blic“ da je sakriven svaki važan podatak.
- Potpuno je neprihvatljivo, bestijalno, pa čak glupo, proglasiti službenom tajnom svaki podatak o novcu koji se ulaže, o tome ko ulaže, koje će subvencije dati Srbija. Ne verujem da je to urađeno na zahtev „Fijata“. Smatramo da se radi o poslu koji je poslužio za politički marketing, a koliko će to koštati građane Srbije, nije važno. U interesu je svih građana da takvi ugovori budu transparentni, jer će samo ako ne bude korupcije, doći strani investitori - kaže za „Blic“ Danilo Šuković iz Saveta za borbu protiv korupcije.
Predsednica tog saveta Verica Barać izjavila je da je skrivanje ugovora vrhunac bahatosti i cinizma Vlade.
- Potpuno zatamnjeni ugovor Vlade Srbije i „Fijata“, koji je naš savet dobio od Ministarstva ekonomije, ruganje je građanima Srbije, za čiji je interes savet pokušao da sazna detalje tog dokumenta - rekla je Baraćeva.
U kancelariji poverenika za informacije od javnog značaja kažu za „Blic“ da je Savet za borbu protiv korupcije, u nastojanju da dođe do relevantnih informacija o poslu između naše države i „Fijata“, prolazio pravi hod po mukama. Praktično nijedan bitniji dokument savet od Ministarstva ekonomije i regionalnog razvoja nije mogao da dobije bez intervencije poverenika. Recimo, nakon neuspelog pokušaja da dobije zapisnik o pregovorima između predstavnika Srbije i „Fijata“, savet se žalio povereniku. Poverenik je usvojio žalbu i ministarstvo je tek nakon toga predalo savetu traženi dokument. Sa istim problemom savet se suočio i kada je zatražio sam tekst ugovora. Žalio se povereniku i nakon što je poverenik od ministarstva zahtevao da se izjasni o razlozima za uskraćivanje kopije dokumenta, ministarstvo je savetu dalo traženi ugovor.
Konačno, situacija se ponovila i povodom zahteva saveta da dobije priloge koji su pratili osnovni ugovor i anekse. Opet ga nisu dobili, opet su se žalili povereniku i poverenik je i ovaj put doneo rešenje kojim je naložio da se daju dokumenti. Nakon izvesnog oklevanja ministarstvo je obavestilo poverenika da je postupilo po njegovom nalogu. I jeste postupilo, ali kako? Tako što je dostavilo ogromnu količinu dokumenata na kojima su stranice zacrnjene.
- Ovakav način „izvršenja“ rešenja je očito nezakonit. U svakom slučaju, ako je neko već smatrao da dokument sadrži i informacije koje predstavljaju tajnu, on je o tome tražioca informacija morao da obavesti u toku postupka. I da, postupajući po zahtevu, zaštiti, „zacrni“ te informacije, a da omogući tražiocu da se i protiv takve „zaštite“ žali povereniku. A ako to nije uradio tada, to svakako ne može da radi izvršavajući rešenje poverenika, jer tako zapravo izigrava prava tražioca informacije - rekao je juče za „Blic“ poverenik Rodoljub Šabić.
Sada se otvara i posebno pitanje: da li je normalno da neki organ, odnosno telo same Vlade, formiran s antikorupcijskom ulogom, za pristup dokumentima u posedu organa vlasti nema na raspolaganju nijedan efikasniji mehanizam od onog koji svakom običnom građaninu obezbeđuje institucija Poverenika za informacije?
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Najvažniji detalji ugovora države i „Fijata“
• Ulaganja od 709,1 milion evra
• Do kraja 2012. zajedničko preduzeće će zaposliti na neodređeno vreme 2.433 zaposlena
• Ulaganje razumnih napora kako bi se (približno) održao ukupan broj zaposlenih od 2.433
• Nastavak proizvodnje sadašnjeg modela „fijat 3-10“ sve dok zajedničko preduzeće tu delatnost smatra rentabilnom
• Angažovanje ranije zaposlenih u društvu i zavisnim društvima, ali i onih koji nisu prethodno bili zaposleni u ovim preduzećima
• Detalji koji su saopštavali potpisnici ugovora
Dinkić: Objaviti ugovor
Lider URS i potpisnik ugovora s „Fijatom“ Mlađan Dinkić izjavio je da treba objaviti kompletan ugovor.
- Što se mene tiče, ja sam za to da se ceo ugovor objavi, jedino što treba poštovati jeste želja investitora da se ne objavljuju tehnički detalji ugovora.
„Fijat“ bez komentara
Ričard Gadezeli, portparol „Fijata“ za strane medije, rekao je za „Blic“ da je video da je članak o cenzurisanom ugovoru izašao u našim novinama, ali da ne zna o čemu se radi. U sedištu kompanije u Torinu takođe su bili zbunjeni pitanjem i uputili su nas na predstavništvo „Fijata“ u Srbiji, čijim službenicima nije bila jasna suština celog teksta.
- Osnovni tekst ugovora je na sajtu od 2008, a cifre i biznis plan vam niko neće dati - kazano nam je u srpskom predstavništvu „Fijata“.
Ministar Ćirić za „Blic“: Nemam problem da pokažem ceo ugovor, izvolite dođite!
- Savet za borbu protiv korupcije tražio je da mu se dostave svi ugovori i mi smo morali da zacrnimo sve ono što je „Fijat“ tražio da bude službena tajna. Da su tražili na uvid te ugovore, ja bih rekao nema problema. I sad kažem, izvolite, dođite, ako treba, i šest dana sedite i gledajte, nemam nikakav problem da pokažem sve. Međutim, mora da se potpiše ugovor o čuvanju poslovne tajnu. Ja ne želim da ugrozim investiciju za koju je MMF procenio da će predstavljati 1,7 odsto našeg BDP, koja će otvoriti 4.000 novih radnih mesta. Sindikati „Zastave“ su dobili na uvid sva tri ugovora potpisana s „Fijatom“. Njih 15 je ovde bilo i čitalo je, ali svi su morali prethodno da potpišu ugovor da će čuvati tajnu - rekao je juče za „Blic“ ministar ekonomije Nebojša Ćirić.
On je ranije tokom dana rekao novinarima da se radi samo o cenzurisanim aneksima koji se odnose na novi model, na određene stvari koje treba da budu urađene u fabrici, određene mašine, način rada, i prema mišljenju centrale „Fijata“ u Torinu, to predstavlja poslovnu tajnu, objasnio je ministar.
147 KOMENTARA: http://www.blic.rs/Vesti/Tema-Dana/287479/Vlada-nas-bahato-laze-o-ugovoru-s-Fijatom/komentari
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http://www.blic.rs/Vesti/Hronika/281114/Radnik-pao-sa-visine-od-12-metara-u-fabrici-Fijat-automobili
DARKO K. TEŠKO POVREĐEN, ALI VAN ŽIVOTNE OPASNOSTI
Radnik pao sa visine od 12 metara u fabrici "Fijat automobili"
N. Radišić | 04. 10. 2011. - 20:07h
Darko K. (31) iz Velike Plane zadobio je teške telesne povrede kada je danas oko 17 sati pao sa visine od 12 metara u novoj fabrici „Fijat automobili Srbija“.
Radniku, koji je obavljao građevinske radove na rekonstrukciji fabrike, polomljene su obe noge, karlica, nos i kičma. Kako saznajemo u Kliničkom centru, njegove povrede su opasne po život i veoma teške, ali je njegovo stanje za sada stabilno.
Portparolka Kliničkog centra u Kragujevcu Vanja Đorđević rekla je da je povređeni radnik dovezen u popodnevnim časovima u Urgentni centar i da je zadobio višestruke prelome opasne po život.
"Njegovo stanje je trenutno stabilno i pod stalnim je lekarskim nadzorom", rekla je Đorđević.
Na mesto nesreće izašao je inspektor rada, a u toku je uviđaj koji će pokazati kako je došlo do pada i ko je kriv za nesreću.
15 KOMENTARA: http://www.blic.rs/Vesti/Hronika/281114/Radnik-pao-sa-visine-od-12-metara-u-fabrici-Fijat-automobili/komentari
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