(english / italiano)
1) WPC chiama all'azione per la Giornata mondiale di protesta contro la NATO
2) Montenegro's Annexation into NATO / USA e Djukanovic spingono il Montenegro nella NATO
3) NATO Trains Balkans Armies For Global Wars
4) Aviano Air Base participates in Exercise Adriatic Strike 2014
=== 1 ===
http://www.resistenze.org/sito/os/lp/oslpef09-014620.htm
www.resistenze.org - osservatorio - lotta per la pace - 09-06-14 - n. 502
Consiglio mondiale della Pace | wpc-in.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
Maggio 2014
Il 30 agosto 2014, il Consiglio mondiale della Pace chiama le persone amanti della pace nel mondo a mobilitarsi per una Giornata mondiale di protesta contro la Nato.
2014: Centenario della Prima guerra mondiale - 75 anni dall'inizio della Seconda guerra mondiale
Nel 2014 cade il 100° anniversario dall'inizio della Prima guerra mondiale, che fu uno dei più mortali conflitti imperialistici nella storia umana, una tragedia che uccise 17 milioni di persone. Fu descritta come la "guerra per porre fine a tutte le guerre", ma oggi, un secolo più tardi, il potenziale militare per distruggere le vite e un ambiente abitabile è giunto a livelli spaventosi e continua a crescere.
Ogni giorno, in tutto il mondo, i popoli soffrono a causa dei conflitti armati, delle azioni militari, delle occupazioni, intimidazioni ed aggressioni, della modernizzazione e proliferazione delle armi nucleari e delle altre armi di distruzione di massa. La crisi economica capitalista sta ulteriormente aggravando le condizioni di vita dei popoli mentre i profitti delle industrie di guerra sono in continua crescita. Il terreno necessario alle aggressioni militari e alle guerre imperialiste non è mai stato determinato da eventi fortuiti o decisioni personali.
Il centenario della Prima guerra mondiale dovrebbe essere un momento di riflessione, di fortificazione della pace ed esortazione all'amicizia e solidarietà internazionali, sulla base dell'uguaglianza e del rispetto per la sovranità dei popoli. Dovrebbe essere teso a far cessare la dominazione economica dei monopoli e delle corporation multinazionali, come pure le loro aggressive alleanze militari. Perciò, noi dovremmo agire contro la Nato, la macchina da guerra numero uno al mondo. Il Consiglio mondiale della Pace, fondato subito dopo la fine della Seconda guerra mondiale con le parole d'ordine "Mai più guerra - Mai più fascismo", sottolinea la necessità di trarre delle conclusioni dal periodo che ha portato all'invasione nazista della Polonia, il 1° settembre 1939, e all'inizio della Seconda guerra mondiale. Le crescenti ambizioni imperialiste della Germania nazista s'incontrarono allora con l'agenda imperialista delle altre forze, che all'inizio non si opposero all'espansione tedesca verso Est. La gloriosa resistenza dei popoli contro il fascismo e il nazismo, unita alla lotta e alle decine di milioni di vittime dell'Unione sovietica, condussero alla liberazione dell'Europa dal fascismo e alla vittoria dei popoli. La situazione internazionale successiva alla guerra, la fondazione delle Nazioni unite e del loro Statuto creò una situazione nuova per i popoli e i loro sforzi per ottenere libertà e sovranità. Tutto ciò viene oggi messo ferocemente in discussione e rovesciato, attraverso i tentativi in atto di sostituire le Nazioni unite con la Nato, con la crescita in molte parti d'Europa delle forze neo-fasciste al servizio di ideologie reazionarie e dei piani contro i popoli. Il Consiglio mondiale della Pace si oppone alla crescente militarizzazione delle relazioni internazionali, ai progetti imperialisti del "Grande Medio oriente", del " Pivot to Asia" degli Usa e all'ingerenza nella sovranità dei popoli e delle nazioni in America latina.
Nato: lo strumento militare chiave dell'imperialismo - 65 anni di crimini contro umanità
La Nato è la più grande, più forte e aggressiva alleanza militare oggi esistente al mondo. Dominata fermamente dall'imperialismo Usa, la Nato è anche un pilastro della strategia di difesa dell'Unione europea. La Nato attualmente comprende 28 stati membri tra America del nord ed Europa. Altri 22 paesi sono coinvolti nel cosiddetto Consiglio di partenariato euro-atlantico (Euro-Atlantic Partnership Council, EAPC). Accanto a questi, attraverso il globo, altri 19 paesi sono impegnati con la Nato in programmi come il "Dialogo Mediterraneo" (Mediterranean Dialogue), la " Iniziativa per la cooperazione di Istanbul" (Istanbul Cooperation Initiative, ICI) o il " Partenariato per la Pace (Partnership for Peace, PfP).
Fin dal 1991, la Nato ha accresciuto in modo aggressivo i suoi appartenenti e il teatro delle operazioni. Questo fatto da solo svela il suo scopo fondamentale: essere uno strumento chiave della dominazione imperialista occidentale del mondo.
La Nato è nemica della pace. La Nato è impegnata nella dottrina del "primo colpo" (nucleare) e dell'attacco preventivo. In quanto alleanza militare offensiva, si tiene pronta ad intervenire prima che alla diplomazia sia concessa una reale opportunità, se ciò è nell'interesse dell'imperialismo occidentale. L'espansione e le provocazioni della Nato - come dimostra la crisi in corso in Ucraina - sono direttamente responsabili per la destabilizzazione, l'agitazione, la violenza e la guerra.
La Nato è nemica dei popoli. Quando interviene, i suoi membri utilizzano regolarmente armi tossiche contenenti uranio impoverito o fosforo bianco. Inoltre, la Nato considera le armi nucleari una parte fondamentale della sua strategia di difesa. L'alleanza persegue e promuove aggressivamente provocazioni e interventi militari in tutto il mondo, i cui risultati consistono sempre nell'aumento della distruzione, dei profughi e della morte. Gli esempi delle guerre nell'ex Iugoslavia e la creazione del protettorato del Kosovo, in Afghanistan e Libia, come anche l'aggressione alla Siria, testimoniano il disastro umanitario dell'intervento Nato. In Iraq, dove la Nato ha preso parte allo sforzo per la ricostruzione, non ha portato né pace né democrazia.
La Nato è nemica della pace e dei popoli. Senza alcun dibattito pubblico, gli stati europei membri della Nato ospitano armi nucleari statunitensi sul loro territorio. Nel 2010, un accordo segreto sullo spiegamento delle versioni modernizzate delle testate esplosive B61 ne ha esteso la presenza per molti decenni, non lasciando spazio alcuno al dibattito democratico sulla questione. Attraverso il suo Articolo 5, l'alleanza Nato impone agli stati membri anche degli obblighi che risultano incompatibili col diritto sovrano degli stati di decidere sulla pace e la guerra.
Il prossimo vertice Nato in Galles adotterà e svilupperà ulteriormente le decisioni del vertice di Lisbona (2010), userà vecchi e nuovi pretesti per il suo ruolo di "sceriffo del mondo" che le assicura mercati, risorse energetiche e sfere di influenza, a detrimento dei diritti e dei bisogni dei popoli. Lo scioglimento della Nato deve essere una priorità per coloro che difendono la pace, la giustizia e il progresso sociali, insieme al diritto di ogni popolo di lottare per il disimpegno da essa.
Facciamo appello a tutte le persone e organizzazioni amanti della pace per fare del 30 agosto la Giornata mondiale di protesta contro la Nato, esigendone la sua dissoluzione!
Il Consiglio mondiale della Pace chiama all'azione per la Giornata mondiale di protesta contro la Nato
Consiglio mondiale della Pace | wpc-in.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
Maggio 2014
Il 30 agosto 2014, il Consiglio mondiale della Pace chiama le persone amanti della pace nel mondo a mobilitarsi per una Giornata mondiale di protesta contro la Nato.
2014: Centenario della Prima guerra mondiale - 75 anni dall'inizio della Seconda guerra mondiale
Nel 2014 cade il 100° anniversario dall'inizio della Prima guerra mondiale, che fu uno dei più mortali conflitti imperialistici nella storia umana, una tragedia che uccise 17 milioni di persone. Fu descritta come la "guerra per porre fine a tutte le guerre", ma oggi, un secolo più tardi, il potenziale militare per distruggere le vite e un ambiente abitabile è giunto a livelli spaventosi e continua a crescere.
Ogni giorno, in tutto il mondo, i popoli soffrono a causa dei conflitti armati, delle azioni militari, delle occupazioni, intimidazioni ed aggressioni, della modernizzazione e proliferazione delle armi nucleari e delle altre armi di distruzione di massa. La crisi economica capitalista sta ulteriormente aggravando le condizioni di vita dei popoli mentre i profitti delle industrie di guerra sono in continua crescita. Il terreno necessario alle aggressioni militari e alle guerre imperialiste non è mai stato determinato da eventi fortuiti o decisioni personali.
Il centenario della Prima guerra mondiale dovrebbe essere un momento di riflessione, di fortificazione della pace ed esortazione all'amicizia e solidarietà internazionali, sulla base dell'uguaglianza e del rispetto per la sovranità dei popoli. Dovrebbe essere teso a far cessare la dominazione economica dei monopoli e delle corporation multinazionali, come pure le loro aggressive alleanze militari. Perciò, noi dovremmo agire contro la Nato, la macchina da guerra numero uno al mondo. Il Consiglio mondiale della Pace, fondato subito dopo la fine della Seconda guerra mondiale con le parole d'ordine "Mai più guerra - Mai più fascismo", sottolinea la necessità di trarre delle conclusioni dal periodo che ha portato all'invasione nazista della Polonia, il 1° settembre 1939, e all'inizio della Seconda guerra mondiale. Le crescenti ambizioni imperialiste della Germania nazista s'incontrarono allora con l'agenda imperialista delle altre forze, che all'inizio non si opposero all'espansione tedesca verso Est. La gloriosa resistenza dei popoli contro il fascismo e il nazismo, unita alla lotta e alle decine di milioni di vittime dell'Unione sovietica, condussero alla liberazione dell'Europa dal fascismo e alla vittoria dei popoli. La situazione internazionale successiva alla guerra, la fondazione delle Nazioni unite e del loro Statuto creò una situazione nuova per i popoli e i loro sforzi per ottenere libertà e sovranità. Tutto ciò viene oggi messo ferocemente in discussione e rovesciato, attraverso i tentativi in atto di sostituire le Nazioni unite con la Nato, con la crescita in molte parti d'Europa delle forze neo-fasciste al servizio di ideologie reazionarie e dei piani contro i popoli. Il Consiglio mondiale della Pace si oppone alla crescente militarizzazione delle relazioni internazionali, ai progetti imperialisti del "Grande Medio oriente", del " Pivot to Asia" degli Usa e all'ingerenza nella sovranità dei popoli e delle nazioni in America latina.
Nato: lo strumento militare chiave dell'imperialismo - 65 anni di crimini contro umanità
La Nato è la più grande, più forte e aggressiva alleanza militare oggi esistente al mondo. Dominata fermamente dall'imperialismo Usa, la Nato è anche un pilastro della strategia di difesa dell'Unione europea. La Nato attualmente comprende 28 stati membri tra America del nord ed Europa. Altri 22 paesi sono coinvolti nel cosiddetto Consiglio di partenariato euro-atlantico (Euro-Atlantic Partnership Council, EAPC). Accanto a questi, attraverso il globo, altri 19 paesi sono impegnati con la Nato in programmi come il "Dialogo Mediterraneo" (Mediterranean Dialogue), la " Iniziativa per la cooperazione di Istanbul" (Istanbul Cooperation Initiative, ICI) o il " Partenariato per la Pace (Partnership for Peace, PfP).
Fin dal 1991, la Nato ha accresciuto in modo aggressivo i suoi appartenenti e il teatro delle operazioni. Questo fatto da solo svela il suo scopo fondamentale: essere uno strumento chiave della dominazione imperialista occidentale del mondo.
La Nato è nemica della pace. La Nato è impegnata nella dottrina del "primo colpo" (nucleare) e dell'attacco preventivo. In quanto alleanza militare offensiva, si tiene pronta ad intervenire prima che alla diplomazia sia concessa una reale opportunità, se ciò è nell'interesse dell'imperialismo occidentale. L'espansione e le provocazioni della Nato - come dimostra la crisi in corso in Ucraina - sono direttamente responsabili per la destabilizzazione, l'agitazione, la violenza e la guerra.
La Nato è nemica dei popoli. Quando interviene, i suoi membri utilizzano regolarmente armi tossiche contenenti uranio impoverito o fosforo bianco. Inoltre, la Nato considera le armi nucleari una parte fondamentale della sua strategia di difesa. L'alleanza persegue e promuove aggressivamente provocazioni e interventi militari in tutto il mondo, i cui risultati consistono sempre nell'aumento della distruzione, dei profughi e della morte. Gli esempi delle guerre nell'ex Iugoslavia e la creazione del protettorato del Kosovo, in Afghanistan e Libia, come anche l'aggressione alla Siria, testimoniano il disastro umanitario dell'intervento Nato. In Iraq, dove la Nato ha preso parte allo sforzo per la ricostruzione, non ha portato né pace né democrazia.
La Nato è nemica della pace e dei popoli. Senza alcun dibattito pubblico, gli stati europei membri della Nato ospitano armi nucleari statunitensi sul loro territorio. Nel 2010, un accordo segreto sullo spiegamento delle versioni modernizzate delle testate esplosive B61 ne ha esteso la presenza per molti decenni, non lasciando spazio alcuno al dibattito democratico sulla questione. Attraverso il suo Articolo 5, l'alleanza Nato impone agli stati membri anche degli obblighi che risultano incompatibili col diritto sovrano degli stati di decidere sulla pace e la guerra.
Il prossimo vertice Nato in Galles adotterà e svilupperà ulteriormente le decisioni del vertice di Lisbona (2010), userà vecchi e nuovi pretesti per il suo ruolo di "sceriffo del mondo" che le assicura mercati, risorse energetiche e sfere di influenza, a detrimento dei diritti e dei bisogni dei popoli. Lo scioglimento della Nato deve essere una priorità per coloro che difendono la pace, la giustizia e il progresso sociali, insieme al diritto di ogni popolo di lottare per il disimpegno da essa.
Facciamo appello a tutte le persone e organizzazioni amanti della pace per fare del 30 agosto la Giornata mondiale di protesta contro la Nato, esigendone la sua dissoluzione!
=== 2 ===
http://www.nato.int/cps/en/natolive/news_104124.htm
North Atlantic Treaty Organization - October 16, 2013
NATO Secretary General praises Montenegro’s reform efforts
The President of Montenegro Filip Vujanovic visited the NATO Headquarters on Wednesday (16 October) and met with Secretary General Anders Fogh Rasmussen. They discussed progress in Montenegro’s reform agenda and the growing cooperation between NATO and Montenegro. The NATO Secretary General commended Montengro’s continued reform efforts on the way to Euro-Atlantic integration.
“It is important to maintain the momentum of reforms, even at a time of economic difficulties”, the Secretary General said. “So I encourage you to continue working on the challenges that we have identified together in the Membership Action Plan. Reinforcing the rule of law, fighting corruption and organised crime, finding the resources to modernise your armed forces, and explaining to your public the importance of Euro-Atlantic integration”.
During the meeting, the NATO Secretary General and President Vujanovic also discussed NATO’s security agenda and the Alliance’s mission in Afghanistan.
“We are grateful for Montenegro’s significant contribution, and for your pledge to help the Afghan security forces both financially and through the training mission that we are planning after 2014”, the Secretary General noted. And he added: “Montenegrin forces are offering force protection to our trainers in Mazar-e-Sharif. And together with other Adriatic nations, you successfully transitioned the programme of training for the Afghan Military Police in Kabul. You have worked closely with countries from your region to build stability in Afghanistan – and strengthen cooperation among yourselves.”
The Secretary General also praised Montenegro’s active contribution to cooperation and security in the Western Balkans.
“NATO’s commitment to the region is strong”, he said. “We see your future in the Euro-Atlantic family and we are determined to help you along that path.”
North Atlantic Treaty Organization - October 16, 2013
NATO Secretary General praises Montenegro’s reform efforts
The President of Montenegro Filip Vujanovic visited the NATO Headquarters on Wednesday (16 October) and met with Secretary General Anders Fogh Rasmussen. They discussed progress in Montenegro’s reform agenda and the growing cooperation between NATO and Montenegro. The NATO Secretary General commended Montengro’s continued reform efforts on the way to Euro-Atlantic integration.
“It is important to maintain the momentum of reforms, even at a time of economic difficulties”, the Secretary General said. “So I encourage you to continue working on the challenges that we have identified together in the Membership Action Plan. Reinforcing the rule of law, fighting corruption and organised crime, finding the resources to modernise your armed forces, and explaining to your public the importance of Euro-Atlantic integration”.
During the meeting, the NATO Secretary General and President Vujanovic also discussed NATO’s security agenda and the Alliance’s mission in Afghanistan.
“We are grateful for Montenegro’s significant contribution, and for your pledge to help the Afghan security forces both financially and through the training mission that we are planning after 2014”, the Secretary General noted. And he added: “Montenegrin forces are offering force protection to our trainers in Mazar-e-Sharif. And together with other Adriatic nations, you successfully transitioned the programme of training for the Afghan Military Police in Kabul. You have worked closely with countries from your region to build stability in Afghanistan – and strengthen cooperation among yourselves.”
The Secretary General also praised Montenegro’s active contribution to cooperation and security in the Western Balkans.
“NATO’s commitment to the region is strong”, he said. “We see your future in the Euro-Atlantic family and we are determined to help you along that path.”
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http://www.b92.net/eng/news/region.php?yyyy=2014&mm=01&dd=29&nav_id=89157
Beta News Agency - January 31, 2014
Montenegro hopes to get NATO invitation this year
PODGORICA: "Despite different announcements" the Montenegrin government still expects the country to be invited to join NATO during the alliance's summit in September.
The government said it would engage in "increased political activity to win greater public support for NATO membership," Beta reported.
Leaders of political parties in the ruling coalition are said to have agreed that this was "one of the political priorities in the coming months."
The party leaders met on Tuesday and agreed to also step up "party line" activities to create an environment that would lead to greater public support for membership in NATO.
That support is now at about 40 percent, "which is not yet sufficiently credible for NATO itself."
The opposition, meanwhile, insists that Montenegro will not receive an invitation to join the Western military alliance at the summit to be held in Wales.
NATO has not yet specified whether the issue of its enlargement will be on the agenda of the summit.
Beta News Agency - January 31, 2014
Montenegro hopes to get NATO invitation this year
PODGORICA: "Despite different announcements" the Montenegrin government still expects the country to be invited to join NATO during the alliance's summit in September.
The government said it would engage in "increased political activity to win greater public support for NATO membership," Beta reported.
Leaders of political parties in the ruling coalition are said to have agreed that this was "one of the political priorities in the coming months."
The party leaders met on Tuesday and agreed to also step up "party line" activities to create an environment that would lead to greater public support for membership in NATO.
That support is now at about 40 percent, "which is not yet sufficiently credible for NATO itself."
The opposition, meanwhile, insists that Montenegro will not receive an invitation to join the Western military alliance at the summit to be held in Wales.
NATO has not yet specified whether the issue of its enlargement will be on the agenda of the summit.
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http://contropiano.org/internazionale/item/23447-balcani-usa-e-djukanovic-spingono-il-montenegro-nella-nato
Balcani: USA e Djukanovic spingono il Montenegro nella NATO
Balcani: USA e Djukanovic spingono il Montenegro nella NATO
• Mercoledì, 16 Aprile 2014 14:21
• Carlo Perigli
Mente in Ucraina la situazione sta scivolando sempre più nel baratro della guerra civile, gli Stati Uniti puntano a rafforzare la propria posizione all’interno dei Balcani. La neutralità mantenuta dalla Serbia nei confronti della crisi ucraina, esplicitata dal rifiuto del governo di Belgrado di unirsi all’applicazione delle sanzioni volute dall’Occidente , unita alla grande popolarità di cui lo Stato russo gode tra la popolazione, sta difatti creando numerosi grattacapi al governo di Washington.
Una volta acquisite nell’orbita NATO Slovenia (2004), Croazia (2009), e Albania (2009), avviato il c.d. dialogo intensificato con la Serbia, e inserito Bosnia e Montenegro nel MAP (Membership Action Plan, l’ultimo passo prima dell’adesione), considerando anche il fatto che proprio nei Balcani sorge Camp Bondsteel, la più grande base militare statunitense all’estero dai tempi del Vietnam, a Washington regnava la convinzione che la “pacificazione” dei Balcani fosse al sicuro.
Ora che da Belgrado è arrivato il “no, grazie” alla richiesta di partecipare alle sanzioni, la paura di ritrovarsi uno o più Paesi vicini a Mosca nel cuore dell’Europa ha portato gli Stati Uniti ad affrettarsi per portare avanti la pratica nel minore tempo possibile.
Da qui l’idea di accelerare il processo di accettazione del Montenegro nella NATO, evitando altresì , qualora le cose andassero diversamente, la possibilità che Mosca abbia, anche se indirettamente, un facile sbocco sul Mediterraneo.
Una mossa che potrebbe avere quindi un duplice effetto: escludere ogni ipotesi di passaggio di Podgorica nell’orbita russa e aumentare la pressione nei confronti della Serbia, unico Paese ancora “in bilico” dell’area, affinchè anche Belgrado tagli definitivamente i ponti con Mosca.
Tuttavia, in Montenegro la situazione è tutt’altro che chiara. Il governo, guidato dal quantomeno ambiguo Milo Djukanovic, si è subito schierato al fianco dei Paesi occidentali partecipando alle sanzioni, e ora sta cercando di sfruttare la crisi ucraina per convincere i Paesi della NATO ad accelerare il procedimento di accettazione. Lo stesso premier montenegrino, a margine dell’incontro avvenuto la scorsa settimana a Washington con il vicepresidente americano Joseph Biden, ha affermato che “ è realistico attendersi che il Montenegro riceva un invito di adesione alla NATO dal prossimo vertice dell’Alleanza in programma a settembre nel Regno Unito. Spetta al Montenegro lavorare al meglio e produrre buoni risultati, che andranno a rafforzare le posizioni dei Paesi amici, dei quali gli USA sono il più importante”.
D’altro canto sembra proprio che la popolazione montenegrina non condivida gli sforzi portati avanti da Djukanovic. Secondo gli ultimi sondaggi più della metà della popolazione è contraria all’ingresso del Paese nella NATO. Lo scorso 4 aprile Podgorica è stata teatro di una manifestazione convocata proprio per esplicitare la volontà di non entrare nel Patto Atlantico.
Particolarmente radicale è la protesta portata avanti dalla minoranza serba, circa il 30% della popolazione, che ha proposto di regalare alcune terre situate a nord del Paese, vicino al confine con la Serbia, alla Russia per costruire una base militare.
Una volta acquisite nell’orbita NATO Slovenia (2004), Croazia (2009), e Albania (2009), avviato il c.d. dialogo intensificato con la Serbia, e inserito Bosnia e Montenegro nel MAP (Membership Action Plan, l’ultimo passo prima dell’adesione), considerando anche il fatto che proprio nei Balcani sorge Camp Bondsteel, la più grande base militare statunitense all’estero dai tempi del Vietnam, a Washington regnava la convinzione che la “pacificazione” dei Balcani fosse al sicuro.
Ora che da Belgrado è arrivato il “no, grazie” alla richiesta di partecipare alle sanzioni, la paura di ritrovarsi uno o più Paesi vicini a Mosca nel cuore dell’Europa ha portato gli Stati Uniti ad affrettarsi per portare avanti la pratica nel minore tempo possibile.
Da qui l’idea di accelerare il processo di accettazione del Montenegro nella NATO, evitando altresì , qualora le cose andassero diversamente, la possibilità che Mosca abbia, anche se indirettamente, un facile sbocco sul Mediterraneo.
Una mossa che potrebbe avere quindi un duplice effetto: escludere ogni ipotesi di passaggio di Podgorica nell’orbita russa e aumentare la pressione nei confronti della Serbia, unico Paese ancora “in bilico” dell’area, affinchè anche Belgrado tagli definitivamente i ponti con Mosca.
Tuttavia, in Montenegro la situazione è tutt’altro che chiara. Il governo, guidato dal quantomeno ambiguo Milo Djukanovic, si è subito schierato al fianco dei Paesi occidentali partecipando alle sanzioni, e ora sta cercando di sfruttare la crisi ucraina per convincere i Paesi della NATO ad accelerare il procedimento di accettazione. Lo stesso premier montenegrino, a margine dell’incontro avvenuto la scorsa settimana a Washington con il vicepresidente americano Joseph Biden, ha affermato che “ è realistico attendersi che il Montenegro riceva un invito di adesione alla NATO dal prossimo vertice dell’Alleanza in programma a settembre nel Regno Unito. Spetta al Montenegro lavorare al meglio e produrre buoni risultati, che andranno a rafforzare le posizioni dei Paesi amici, dei quali gli USA sono il più importante”.
D’altro canto sembra proprio che la popolazione montenegrina non condivida gli sforzi portati avanti da Djukanovic. Secondo gli ultimi sondaggi più della metà della popolazione è contraria all’ingresso del Paese nella NATO. Lo scorso 4 aprile Podgorica è stata teatro di una manifestazione convocata proprio per esplicitare la volontà di non entrare nel Patto Atlantico.
Particolarmente radicale è la protesta portata avanti dalla minoranza serba, circa il 30% della popolazione, che ha proposto di regalare alcune terre situate a nord del Paese, vicino al confine con la Serbia, alla Russia per costruire una base militare.
--- FLASHBACK:
http://www.b92.net/eng/news/region-article.php?yyyy=2012&mm=07&dd=15&nav_id=81280
Tanjug News Agency - July 15, 2012
Metropolitan hopes “NATO will break up”
PODGORICA: Serbian Orthodox Church (SPC) Metropolitan of Montenegro and the Littoral Amfilohije once again said he was against Montenegro joining NATO.
He also said he hoped that NATO would break up.
“I hope to God that Montenegro will not join NATO that bombed us,” he told the Podgorica-based daily Dan.
Amfilohije believes that Montenegro would by joining the EU become a link in the military organization that “exerts violence upon the entire world”.
“Are we supposed to help Tomahawks and bombs become ploughshares and other tools for farming and the improvement of society and the human community?” asked the metropolitan in Herceg Novi.
“God, give us wisdom to help Europeans and Americans to dissolve NATO. That would be the biggest contribution of Montenegro to the world,” he pointed out.
Tanjug News Agency - July 15, 2012
Metropolitan hopes “NATO will break up”
PODGORICA: Serbian Orthodox Church (SPC) Metropolitan of Montenegro and the Littoral Amfilohije once again said he was against Montenegro joining NATO.
He also said he hoped that NATO would break up.
“I hope to God that Montenegro will not join NATO that bombed us,” he told the Podgorica-based daily Dan.
Amfilohije believes that Montenegro would by joining the EU become a link in the military organization that “exerts violence upon the entire world”.
“Are we supposed to help Tomahawks and bombs become ploughshares and other tools for farming and the improvement of society and the human community?” asked the metropolitan in Herceg Novi.
“God, give us wisdom to help Europeans and Americans to dissolve NATO. That would be the biggest contribution of Montenegro to the world,” he pointed out.
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http://rickrozoff.wordpress.com/2014/01/22/nato-trains-balkans-armies-for-global-wars/
http://www.setimes.com/cocoon/setimes/xhtml/en_GB/features/setimes/articles/2014/01/20/reportage-01
NATO Trains Balkans Armies For Global Wars
http://www.setimes.com/cocoon/setimes/xhtml/en_GB/features/setimes/articles/2014/01/20/reportage-01
NATO Trains Balkans Armies For Global Wars
Southeast European Times
January 20, 2014
Balkan armies benefit from NATO training
Training allows Balkan militaries to improve their skills and participate in NATO-led missions abroad.
By Miki Trajkovski for Southeast European Times in Skopje
NATO continues to train Balkan militaries to participate in the Alliance's missions abroad, while also strengthening their forces' capacity and determination to become Alliance members, officials said.
New military contingents from Macedonia, Albania, Montenegro and Bosnia and Herzegovina (BiH) trained with NATO prior to joining the International Security Assistance Force (ISAF) mission in Afghanistan.
A team from the NATO joint command in Napoli, Italy, trained 15 Macedonian officers last month in mission leadership, management under conditions of stress, advising in situations of conflict and gender relations.
"The Macedonian soldiers are gaining very valuable knowledge about the development of the security system, and are able to successfully fulfil their responsibilities in specific situations," Blagoja Markovski, retired colonel and president of the Balkan Security Forum in Skopje, told SETimes.
The last Macedonian contingent trained with the US army in Germany, and is fully trained to carry out its responsibility to train the Afghan military as well as guard the main ISAF command in Kabul, said Mirce Gjorgjoski, spokesperson for the Macedonian military.
"The training was adapted to NATO mission tasks. It is a guarantee the soldiers will successfully finish the mission. It also shows we are not different than other NATO armies when it comes to training standards and organisation," Gjorgjoski told SETimes.
Montenegro has participated in the NATO mission in Afghanistan since 2010, having provided eight contingents of soldiers. It is presently preparing a ninth contingent.
Montenegro has contributed 13 percent of its soldiers to the NATO-led missions, and all soldiers must pass strict physical and psychophysical criteria, including tactical exercises, military operations, first aid training and procedures.
"They are trained prior to leaving to Afghanistan but also practice them daily there," said Colonel Hajrudin Djerekarac, commander of the Montenegro military's sixth contingent in Afghanistan.
Djerekarac said those that have passed the training now work to train others and structure the army according to NATO standards.
"An entire set of skills which we have gained in the preparation process to participate in the NATO missions contributed to a better presentation of the Montenegrin army in the international community," Djerekarac told SETimes.
Albania has participated in the NATO-led missions in Afghanistan, Iraq, Chad, Kosovo and BiH since 2002.
"NATO specialists assisting our troops in Tirana and NATO membership made the Albanian military train and receive the highest level of responsibilities in the field," Tanush Bedini, executive director of the Albanian Centre for Security and Integration in Tirana, told SETimes.
BiH recently offered a unit of 45 police officers for the mission in Afghanistan whose training extended six months, and will serve as part of the Danish contingent there.
...BiH is dedicated to Euro-Atlantic integration and continues to fulfil its international responsibilities through the NATO mission in Afghanistan without consequences to the well-being of its members, said Zekerijah Osmic, BiH defence minister.
"But to become a NATO member, BiH must show it is capable to share risks and the difficulties of the military operations," Osmic said.
Soldiers were attacked in the past and faced acts of terrorism, and the rigorous training they received helped them successfully deal with such situations, said Emil Dimitrievski, assistant defence minister of Macedonia.
"More than 2,000 Macedonian soldiers have rotated in this operation. Our military gained great experience that should transfer to the other soldiers," Dimitrievski, told Radio Free Europe.
The high level of professionalism shown has translated into a very positive experience for the Montenegrin military, but also into an increased approval for NATO membership among the public, said Aleksandar Dedovic, executive director of Alfa Centre, an NGO in Niksic.
"Active participation in the missions contributed to the strengthening of Montenegro’s reputation and to its dedication for full membership in the Alliance," Dedovic told SETimes.
New military contingents from Macedonia, Albania, Montenegro and Bosnia and Herzegovina (BiH) trained with NATO prior to joining the International Security Assistance Force (ISAF) mission in Afghanistan.
A team from the NATO joint command in Napoli, Italy, trained 15 Macedonian officers last month in mission leadership, management under conditions of stress, advising in situations of conflict and gender relations.
"The Macedonian soldiers are gaining very valuable knowledge about the development of the security system, and are able to successfully fulfil their responsibilities in specific situations," Blagoja Markovski, retired colonel and president of the Balkan Security Forum in Skopje, told SETimes.
The last Macedonian contingent trained with the US army in Germany, and is fully trained to carry out its responsibility to train the Afghan military as well as guard the main ISAF command in Kabul, said Mirce Gjorgjoski, spokesperson for the Macedonian military.
"The training was adapted to NATO mission tasks. It is a guarantee the soldiers will successfully finish the mission. It also shows we are not different than other NATO armies when it comes to training standards and organisation," Gjorgjoski told SETimes.
Montenegro has participated in the NATO mission in Afghanistan since 2010, having provided eight contingents of soldiers. It is presently preparing a ninth contingent.
Montenegro has contributed 13 percent of its soldiers to the NATO-led missions, and all soldiers must pass strict physical and psychophysical criteria, including tactical exercises, military operations, first aid training and procedures.
"They are trained prior to leaving to Afghanistan but also practice them daily there," said Colonel Hajrudin Djerekarac, commander of the Montenegro military's sixth contingent in Afghanistan.
Djerekarac said those that have passed the training now work to train others and structure the army according to NATO standards.
"An entire set of skills which we have gained in the preparation process to participate in the NATO missions contributed to a better presentation of the Montenegrin army in the international community," Djerekarac told SETimes.
Albania has participated in the NATO-led missions in Afghanistan, Iraq, Chad, Kosovo and BiH since 2002.
"NATO specialists assisting our troops in Tirana and NATO membership made the Albanian military train and receive the highest level of responsibilities in the field," Tanush Bedini, executive director of the Albanian Centre for Security and Integration in Tirana, told SETimes.
BiH recently offered a unit of 45 police officers for the mission in Afghanistan whose training extended six months, and will serve as part of the Danish contingent there.
...BiH is dedicated to Euro-Atlantic integration and continues to fulfil its international responsibilities through the NATO mission in Afghanistan without consequences to the well-being of its members, said Zekerijah Osmic, BiH defence minister.
"But to become a NATO member, BiH must show it is capable to share risks and the difficulties of the military operations," Osmic said.
Soldiers were attacked in the past and faced acts of terrorism, and the rigorous training they received helped them successfully deal with such situations, said Emil Dimitrievski, assistant defence minister of Macedonia.
"More than 2,000 Macedonian soldiers have rotated in this operation. Our military gained great experience that should transfer to the other soldiers," Dimitrievski, told Radio Free Europe.
The high level of professionalism shown has translated into a very positive experience for the Montenegrin military, but also into an increased approval for NATO membership among the public, said Aleksandar Dedovic, executive director of Alfa Centre, an NGO in Niksic.
"Active participation in the missions contributed to the strengthening of Montenegro’s reputation and to its dedication for full membership in the Alliance," Dedovic told SETimes.
Correspondents Erl Murati in Tiranа, Bedrana Kaletovic in Sarajevo and Ivana Jovanovic in Belgrade contributed to this report.
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U.S. Department of Defense
January 27, 2014
Hagel, Serbia's Defense Minister Discuss Enhanced Defense Cooperation
American Forces Press Service
WASHINGTON: Defense Secretary Chuck Hagel met at the Pentagon today with Serbia's Minister of Defense Nebojsa Rodic for discussions that included opportunities for broadening defense cooperation.
"Secretary Hagel was pleased to join Minister Rodic in signing a General Security of Military Information Agreement, which will ensure protection of military information and enable further military-to-military cooperation," Pentagon Press Secretary Rear Adm. John Kirby said in a statement issued after the meeting.
Kirby said Hagel "welcomed Serbia's contribution to peacekeeping efforts and its leadership on the Balkans Medical Task Force," and added that "Serbia's decision to host bilateral and multinational exercises further demonstrates our growing defense relationship."
In addition, Kirby said "the leaders discussed regional security concerns in the Balkans, and ways to build upon the positive momentum of the Serbia-Kosovo dialogue."
Kirby said Hagel praised the progress Serbia and Kosovo have made in normalizing relations, and highlighted the positive influence Minister Rodic has had in securing regional cooperation.
"Secretary Hagel was pleased to join Minister Rodic in signing a General Security of Military Information Agreement, which will ensure protection of military information and enable further military-to-military cooperation," Pentagon Press Secretary Rear Adm. John Kirby said in a statement issued after the meeting.
Kirby said Hagel "welcomed Serbia's contribution to peacekeeping efforts and its leadership on the Balkans Medical Task Force," and added that "Serbia's decision to host bilateral and multinational exercises further demonstrates our growing defense relationship."
In addition, Kirby said "the leaders discussed regional security concerns in the Balkans, and ways to build upon the positive momentum of the Serbia-Kosovo dialogue."
Kirby said Hagel praised the progress Serbia and Kosovo have made in normalizing relations, and highlighted the positive influence Minister Rodic has had in securing regional cooperation.
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June 3, 2014
Aviano Air Base participates in Exercise Adriatic Strike 2014
Aviano Air Base participates in Exercise Adriatic Strike 2014
31st Fighter Wing Public Affairs
AVIANO AIR BASE, Italy: F-16 Fighting Falcons from the 31st Fighter Wing are providing close air support during Exercise Adriatic Strike 2014 in Postojna, Slovenia this week. Slovenia first hosted Adriatic Strike, an exercise focused on training Joint Terminal Attack Controllers or JTACs, in 2012.
The Slovenian government has invited JTACs from the Austrian, Belgian, Czech, Montenegrin, French, Croatian, Latvian, Hungarian and Slovenian militaries to participate in this marquee training event. The main goals of the exercise are enhancing JTAC interoperability and technical expertise.
Each day, aircraft from Aviano Air Base will fly to the main Slovenian Air Force training range to simulate the combat close air support that JTACs are responsible for coordinating. The F-16 is a multirole fighter that flies a variety of missions to include suppression of enemy air defense, offensive counter air, defensive counter air, close air support and forward air controller missions.
AVIANO AIR BASE, Italy: F-16 Fighting Falcons from the 31st Fighter Wing are providing close air support during Exercise Adriatic Strike 2014 in Postojna, Slovenia this week. Slovenia first hosted Adriatic Strike, an exercise focused on training Joint Terminal Attack Controllers or JTACs, in 2012.
The Slovenian government has invited JTACs from the Austrian, Belgian, Czech, Montenegrin, French, Croatian, Latvian, Hungarian and Slovenian militaries to participate in this marquee training event. The main goals of the exercise are enhancing JTAC interoperability and technical expertise.
Each day, aircraft from Aviano Air Base will fly to the main Slovenian Air Force training range to simulate the combat close air support that JTACs are responsible for coordinating. The F-16 is a multirole fighter that flies a variety of missions to include suppression of enemy air defense, offensive counter air, defensive counter air, close air support and forward air controller missions.