5) Kazbek Tajsayev (PCFR): Dal destino dell'Ucraina dipende il nostro futuro
6) Kiev contro il Donbass, la parola passa al tribunale
Cristiano Antonino, Giovedì, 03 Luglio 2014
http://www.rossoparma.com/index.php/politica/citta/3150-piazzale-matteotti-tra-contestazioni-urla-e-voglia-di-fare-politica-si-e-parlato-di-ucraina
PTV News 10 giugno 2014 –
#DontKillUs. Il video-appello dei rifugiati di Slavyansk e di Lugansk, fuggiti dalla guerra civile nell’Est dell’Ucraina… Donne e bambini hanno trovato rifugio in un centro estivo a Dmitriadovsky, nella regione russa di Rostov…
VIDEO: http://www.pandoratv.it/?p=1169
http://www.youtube.com/watch?v=eOwM0_0eslk
Arrivano le prime autocritiche da parte di settori Lgbtq sull'appoggio dato ad EuroMaidan dopo cancellazione del Pride di Kiev (che si sarebbe dovuto svolgere ieri).
L'anno scorso il "dittatore amico di Putin " Yanukovich aveva autorizzato la Parade e l'aveva protetta con i poliziotti di Berkut (http://76crimes.com/2013/05/26/praise-for-police-organizers-of-first-kiev-pride-parade/), mentre quest'anno i golpisti "democratici e pro-Ue"hanno fatto capire che non possono contenere la violenza delle milizie neonaziste, anche perché reggono proprio grazie ad essa. Ricordiamo che tra coloro che si sono espressi contro il Pride c'era anche il sindaco di Kiev, l'ex pugile ultranazionalista e tra i volti più noti di EuroMaidan, Vitali Klitschko.
Siamo lavoratori immigrati a Napoli dall’Ucraina e da altri paesi dell’Est Europa e rivolgiamo questo appello a tutti i sinceri democratici e antifascisti italiani, ai parlamentari, ai rappresentanti delle istituzioni e degli enti locali, ai giornalisti, agli intellettuali…
L’oligarca miliardario Poroschenko, “eletto” Presidente dell’Ucraina dopo un colpo di Stato, sta massacrando inermi cittadini “colpevoli di non voler accettare un governo illegittimo, sostenuto dalla NATO e dall’Unione Europea, composto non solo da nazionalisti ma anche da fascisti e nazisti dichiarati.
Carri armati, cannoneggiamenti, bombardamenti (anche con armi vietate quali “fosforo bianco” e bombe a frammentazione) mercenari stranieri… vengono quotidianamente utilizzati, soprattutto nella regione russofona (e operaia) del Donbass, per sterminare innumerevoli civili, mentre nell’esercito ucraino i soldati che rifiutano di uccidere i loro compatrioti inermi vengono fucilati da reparti di fascisti arruolati e inquadrati nella Guardia Nazionale.
Quotidianamente sono attaccati ospedali, scuole edifici di abitazioni popolari. Esercito e bande fasciste impediscono di rimuovere dalle strade i numerosi cadaveri nonostante la temperatura già torrida e viene negata la possibilità di corridoi umanitari per mettere in salvo vecchi e bambini.
La televisione e i giornali italiani nascondono la verità, continuando a parlare di “lotta al terrorismo” e appoggiando Poroshenko che, oggi, ipocritamente, propone come “Piano di Pace” una “tregua” (che viene dalle sue truppe quotidianamente infranta) e il “disarmo delle milizie irregolari” (dopo aver fatto arruolare nella Guardia Nazionale le bande fasciste).
Il governo italiano sta facendo di peggio appoggiando l’ingresso dell’Ucraina nell’Unione Europea (Il 27 giugno, viene firmato l’accordo di partenariato) e contribuendo allo stanziamento di 14 miliardi di euro (il 16 giugno sono stati già versati 600 milioni di euro) ad un governo fascista e sanguinario.
Aiutateci a salvare il popolo del Sud-Est ucraino dalle armi dei fascisti e dell’esercito “regolare” del governo di Kiev.
NO all’accordo di partenariato Ucraina – Unione Europea
Fermiamo il fascismo prima che dilaghi in Europa.
Vi chiediamo di far sentire la vostra indignazione anche diffondendo su Facebook e su altri social network questo nostro appello che inoltreremo, a tutti i parlamentari, ai rappresentanti delle istituzioni e degli enti locali, ai giornalisti.
Lavoratori ucraini e di altri paesi dell’Est Europa residenti a Napoli
Presso il cimitero militare tedesco del Passo della Futa nella zona della Linea Gotica, sulla strada che da Firenze porta a Bologna, tra le lapidi che ricordano le varie unità naziste, responsabili tra l'altro degli eccidi di Marzabotto e S.Anna di Stazzema, si trova anche quella dei collaborazionisti ucraini che combatterono a fianco dei nazisti. Oggi gli eredi di questi criminali, rappresentati da vari ministri dichiaratamente fascisti nel nuovo governo golpista ucraino di Kiev, stanno tentando di riportare indietro le lancette della storia di 70 anni (dimenticandosi della batosta presa a Stalingrado), instaurando un governo reazionario che ha scatenato la caccia agli ebrei, la distruzione delle sinagoghe, l'organizzazione di bande terroristiche armate, azioni squadristiche contro gli oppositori politici fino ad arrivare ai linciaggi ed all'assassinio (come accaduto ad Odessa), con la messa fuori legge dei partiti di opposizione non graditi ed il divieto di manifestare il 9 maggio, anniversario della vittoria sul nazifascismo. Questo sta accadendo con l'avallo di USA, NATO, CIA e UE e con lo sconcertante complice silenzio della maggior parte delle forze politiche (incluse quelle presunte di "sinistra").
Un ringraziamento a Svetlana, la bravissima traduttrice.
Questo video è dedicato alla memoria di Nicolai Bujanov, partigiano sovietico di 19 anni di origine ucraina, caduto in combattimento nel luglio del 1944 nella zona di Cavriglia (Arezzo). In copertina il monumento che gli è stato dedicato a Mogilev-Podolsc (Ucraina).
Ross@ Verona ha intervistato un testimone sopravvissuto al pogrom di Odessa
Di cosa si occupa e in quale parte dell’Ucraina vive?
“Sono Serghey Markhel, attivista del movimento popolare antifascista, nato il 25 febbraio a seguito delle proteste. Il movimento prende il nome da Kulikovo Pole, la piazza di Odessa nella quale si riunivano gli attivisti con il permesso del governatore della regione, deposto il successivo 3 marzo. Vivo e lavoro come ingegnere edile in Odessa.”
Qual è la sua relazione con la strage di Odessa?
“Essendo attivista del movimento, mi trovavo in piazza Kulikovo pole dove ci riunivamo tutti i giorni, specie il fine settimana. La casa dei Sindacati si trova in questa piazza”.
Perché si trova in Italia?
“Da circa un mese sono in viaggio per l’Europa, con una mostra fotografica, per raccontare la verità. Ho fatto tappa a Vienna, Madrid, Budapest e in Italia sono stato a Terracina, ospite di Giulietto Chiesa.”
Chi ha ideato e realizzato la strage di Odessa?
“L’hanno ideata i nuovi governanti di Kiev, con la partecipazione del nuovo governatore della regione di Dniepropetrovsk, l’oligarca Kolomoiskiy e con l’ausilio delle forze di Praviy sektor, i cui membri sono giunti in duemila a Odessa da altre regioni, assieme a cinquecento ultras di Kharkov e a circa seicento persone di Euromaidan di Odessa”.
Qual è il bilancio del pogrom?
“Ufficialmente sono morti dentro la casa dei sindacati in trentasei, tra sparati, accoltellati, fatti a pezzi con ascia, avvelenati con gas tipo cloroformio o bruciati vivi. Dieci persone, per sfuggire al fuoco, si sono gettate dalle finestre. Alcune di loro erano ancora vive e sono state ammazzate con mazze da baseball. Queste sono solo le cifre ufficiali che non contemplano coloro che sono morti successivamente in ospedale, dove erano ricoverate duecentoquarantasei persone. Il rogo era stato preceduto da una sparatoria in strada, nella quale sono state uccise sei persone. Nemmeno un membro di Pravij sektor è stato ferito o, in seguito, arrestato, mentre sono stati fermati tutti i sopravvissuti alla strage. Portati via in manette, sono stati trattenuti dalla polizia per quasi due giorni, senza alcuna assistenza medica, né acqua né cibo. Tuttora, secondo la commissione ONU, tredici superstiti sono ancora in carcere con l’accusa di aver provocato i disordini di massa”.
A chi poteva giovare una tale carneficina?
“A coloro che volevano insediare un nuovo governatore regionale, amico di Kolomoiskij, al fine di prendere il controllo dei cinque porti di Odessa, eliminando il movimento di protesta antigovernativa e terrorizzando la popolazione”.
Come si sono comportate le autorità ucraine durante e dopo l’attacco alla casa dei sindacati?
“Le autorità hanno dichiarato che i progressisti di Odessa avevano solo ucciso dei terroristi venuti dalla Russia e che avevano agito correttamente perché questi erano armati. Secondo Kiev le vittime si sono date fuoco da sole, per discreditare il nuovo governo ucraino. Una volta dimostrato che le vittime abitavano tutte a Odessa, donne e uomini di età compresa tra i diciassette e i settant’anni, pacifici e disarmati, le autorità hanno creato quattro commissioni investigative statali e una di cittadini. Quest’ultima è guidata da Zinaida Kazangi, una giornalista di Odessa, leader del movimento di Euromaidan, tra i più attivi organizzatori della carneficina. Il giorno dopo è stata nominata vicegovernatore della regione: una colpevole che si dovrebbe autocondannare! Fino a questo momento l’investigazione non ha prodotto risultati”.
Perché l’Unione Europea tace su questi eventi?
“Perché gli Stati Uniti che hanno organizzato il colpo di stato in Ucraina non lo permettono”.
Che cosa vorrebbe far sapere agli italiani?
“Se voi non ci ascoltate e non appoggiate il popolo ucraino nella sua lotta contro il regime nazista, molto presto verranno a bruciare vivi anche voi, solo perché la pensate diversamente”.
Che cosa possono fare per voi i cittadini italiani?
“I cittadini italiani devono uscire nelle piazze per protestare contro i media che oscurano la vera situazione in Ucraina, chiedendo al governo italiano di dichiarare CRIMINALE l’attuale governo di Kiev. Il silenzio della stampa occidentale si fa complice dei crimini compiuti in Ucraina. Solo una protesta dei cittadini europei può fermare i golpisti ucraini, assassini del proprio popolo. La televisione russa è proibita in Ucraina e la verità fatica a emergere. Gli ucraini dicono che i russi sono bugiardi quando riferiscono dei massacri di civili nel Donbass e per questo hanno ucciso cinque giornalisti russi e un fotografo italiano”.
Patrizia Buffa e Giorgio Lonardi
In occasione della riunione del Gruppo di Lavoro dei Partiti Comunisti e Operai, svoltosi a Cipro il 21-22 giugno, i partiti firmatari:
- Denunciano l'intenzione dichiarata delle autorità ucraine di mettere fuori legge il Partito Comunista di Ucraina. Denunciano il terrore scatenato contro i comunisti e altre forze democratiche nel paese, l'incendio della Sede Centrale del Partito Comunista e il tentativo di impadronirsi dei suoi beni. Deplorano le azioni delle organizzazioni fasciste e di estrema destra che sognano la rinascita del fascismo.
- Denunciano la politica degli interventi imperialisti nel paese attuata da USA e UE nel contesto della guerra non dichiarata per l'energia e le vie di approvvigionamento che ha provocato e provoca sofferenze umane, ponendo la regione di fronte al pericolo della guerra. Il Diritto Internazionale è stato violato in vari modi, in primo luogo da quei circoli imperialisti che pretendono ipocritamente di esserne i guardiani.
- Chiamano i popoli della regione e il movimento per la pace a stare in allerta di fronte all'alta concentrazione di truppe nella regione e al ruolo della NATO, che sfruttando la situazione sta rafforzando la sua presenza militare nel Baltico e in altre regioni.
- Chiedono l'immediata fine delle operazioni militari condotte dal governo ucraino nelle regioni sud orientali dell'Ucraina, per una rapida cessazione del fuoco e perché prevalga la possibilità della attuazione di una soluzione di pace, garantendo i diritti del popolo nella loro completezza.
- Condannano i crimini e i massacri commessi contro il popolo e le organizzazioni che resistono alle azioni fasciste e illegali di repressione.
- Dichiarano la loro solidarietà con le forze comuniste e democratiche dell'Ucraina e invitano le forze amanti della pace a resistere all'intervento imperialista e al fascismo che sta sollevando la testa nel paese.
- Sostengono il diritto del popolo all'autodeterminazione.
I partiti firmatari:
1. Partito Comunista Belga (Vallonia-Bruxelles)
2. Partito Comunista del Brasile
3. Partito Comunista di Gran Bretagna
4. AKEL Cipro
5. Partito Comunista di Boemia e Moravia
6. Partito Comunista di Grecia
7. Partito Comunista dell'India
8. Partito Tudeh dell'Iran
9. Partito dei Comunisti Italiani
10. Partito Comunista Libanese
11. Partito del Popolo Palestinese
12. Partito Comunista della Federazione Russa
14. Partito Comunista dei Lavoratori Russo
15. Partito Comunista Sudafricano
14. Partito Comunista Sudanese
15. Partito Comunista di Ucraina
Aufruf gegen Kriegspropaganda und Kriegsvorbereitung
Wir lehnen eine Politik entschieden ab, die eine friedliche Kooperation zwischen EU und Russland torpedieren und stattdessen eine Konfrontation in Europa heraufbeschwören will. Eine solche Politik schadet Europa als Ganzem und könnte in einen neuen - Dritten - Weltkrieg einmünden. Wir warnen Bundeskanzlerin Merkel und andere führende Politiker der EU, diese Politik mit zu tragen.
Viele Zeitungen, Rundfunk- und Fernsehsender– auf allen Seiten – heizen in dieser Situation den Ukrainekonflikt zusätzlich auf. Sie schieben die Schuld an dem Konflikt und am gewaltsamen Tod vieler Ukrainer dem russischen Präsidenten Wladimir Putin – ihm allein –in die Schuhe. Wichtige Einzelheiten, zum Beispiel über die Brandstiftung im Gewerkschaftshaus in Odessa, wo über 40 Menschen bei lebendigem Leibe verbrannten oder erstickten, werden meist unterschlagen oder verharmlost. Umso mehr Dank und Ermutigung gilt denjenigen Journalistinnen und Journalisten, die gründlich recherchieren, sich an die Tatsachen halten und sich jeder Instrumentalisierung widersetzen. Wie fordern die Medien vor allem auf, alle Konfliktparteien zu Wort kommen zu lassen, damit Möglichkeiten zur friedlichen Konfliktlösung gefunden werden können.
Die Menschen in der Ukraine dürfen nicht gegeneinander aufgehetzt und gezwungen werden, einen Stellvertreterkrieg für die Europäische Union und Russland zu führen. Viele erfahrene westliche Politiker haben inzwischen eingeräumt, dass das Entweder-Oder-Diktat der EU ein Fehler war. Selbst die Ex-Bundeskanzler Helmut Schmidt, Helmut Kohl und Gerhard Schröder, die früher an der NATO-Expansion nach Osten mitgewirkt haben, brechen jetzt ihr Schweigen und warnen davor, die Politik der Eingrenzung Russlands fortzusetzen, Russland mit immer heftigeren Sanktionen zu bedrohen und immer mehr Militär an den Grenzen Russlands zusammenzuziehen. Sanktionen waren in der jüngsten Vergangenheit immer die Vorstufe von Kriegen. Wir lehnen sie daher mit Entschiedenheit ab
Europa und die USA haben auf manchen Feldern unterschiedliche Interessen, der NSA-Skandal hat das offen gelegt. Die blinde Gefolgschaft westeuropäischer Regierungen hat bisher jene Kräfte in Amerika gestärkt, die trotz der Gefahr neuer Kriege jetzt auch in der Ukraine verbissen ihre eigenen egoistischen Ziele verfolgen.
Wir appellieren an alle westlichen Regierungen, mit allen Konfliktparteien des Ukraine-Konflikts zu verhandeln, am besten unter dem Dach der Organisation für Sicherheit und Zusammenarbeit in Europa (OSZE). Andernfalls droht der Konflikt immer weiter zu eskalieren, und es schwindet die Möglichkeit, dass aus der Ukraine eine Brücke der Kooperation zwischen Ost und West wird. Wir sind empört darüber, dass erneut das Feindbild Russland beschworen wird und dass friedenswillige Menschen als „Russland-Versteher“ beschimpft werden. Um den Frieden zu erhalten und zu vertiefen, haben beide Seiten keine andere Wahl, als sich gegenseitig zu verstehen. Wir rufen alle Menschen guten Willens in Deutschland und Europa auf, sich 100 Jahre nach dem Beginn des Ersten und 75 Jahre nach dem Beginn des Zweiten Weltkriegs dem Risiko eines neuen Krieges zu widersetzen, der nur der Rüstungsindustrie und Hegemonialinteressen dienen könnte. Wir dürfen die Kriegspropaganda und Kriegsvorbereitung nicht hinnehmen.
Konstantin Wecker, Eckart Spoo, Mohssen Massarrat, Laura von Wimmersperg, Tobias Pflüger
Begründung:
Gemeinsam wollen wir für eine friedliche und deeskalierende Außenpolitik eintreten, die alles dafür tut, damit der Konflikt in der Ukraine nicht weiter verschärft wird.
Im Namen aller Unterzeichner/innen.
Berlin, 25.05.2014
Kazbek Tajsayev * | skpkpss.ru
Traduzione da marx21.it
16/06/2012
I primi aiuti (alle repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk, ndt) sono stati spediti e hanno raggiunto in modo sicuro le vittime e le loro famiglie. Dobbiamo fare tutto quanto è nelle nostre possibilità e anche di più. E' indispensabile agire con urgenza, non è possibile rimandare. Muoiono e soffrono i nostri fratelli e sorelle, civili ucraini e russi, gli abitanti di altre nazionalità. Sono tutti finiti nella trappola della guerra, scatenata dall'attuale "dirigenza" antipopolare dell'Ucraina. Aumentando gli sforzi nella raccolta di medicine, alimenti, aiuti materiali, contribuendo all'invio di beni umanitari, possiamo dare un contributo significativo alla salvezza di centinaia di vite.
Di un lavoro particolarmente complesso e impegnativo si sono fatti carico i comitati territoriali, regionali e repubblicani del Partito Comunista della Federazione Russa, in base al quale si sta raccogliendo tutto quanto occorre inviare alle vittime. Il nostro apparato è in contatto con i rappresentanti delle regioni di Lugansk e Donetsk. Nel nostro centro di coordinamento arrivano quotidianamente le chiamate di centinaia di cittadini delle regioni della Russia. La gente è interessata su dove è possibile spedire fondi, su quali siano le medicine necessarie, su quali siano le modalità di raccolta degli aiuti. E' confortante che i cittadini dello Stato russo non siano insensibili al dolore che ha colpito i nostri fratelli. Commozione, attenzione, voci sincere vengono ascoltate dagli operatori e dai coordinatori dell'apparato del PCFR.
Oggi la Russia all'unisono manifesta tutta la sua solidarietà con le forze progressiste che resistono e che soffrono per mano della giunta di Kiev. Dopo avere dichiarato guerra al proprio popolo, la dirigenza dell'Ucraina ha commesso crimini contro l'umanità di cui dovrà rispondere nella misura massima consentita dalla legge alla comunità internazionale. Ma l'orrore più grande tra quelli a cui assistiamo nello stato fratello è rappresentato dalla continuazione dell'annientamento di esseri umani, in particolare bambini, donne e anziani. E' un incubo senza fine. Mentre i dirigenti occidentali in colletti inamidati continuano a osservare con soddisfazione come sta rotolando nell'abisso la grande Terra Ucraina, con una cultura e tradizioni secolari, che la uniscono con legami di fratellanza ai popoli russo e bielorusso e agli altri popoli. Un incubo a cui la cara Ucraina è stata costretta da un'Europa borghese impazzita, corrotta fino al midollo dagli USA, che si prepara a provocare problemi ad almeno un'altra decina di paesi. Dal momento che le fiamme della guerra potrebbero estendersi ad altri popoli che non desiderano condurre una politica di complicità con i mostri di Washington. Sotto minaccia si trovano soprattutto le ex repubbliche dell'URSS: Russia, Moldavia, Bielorussia, ecc. Sono convinto che oggi ogni cittadino di questi e altri stati-alleati abbia il dovere di condurre la lotta contro questi criminali su scala globale, professionisti nella produzione di orfani. E' giunto il momento che i popoli dell'ex URSS si ricordino della passata potenza dell'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, unendosi per prestare un appoggio fraterno al tormentato paese, che arde per gli incendi attizzati dai selvaggi del Majdan.
Rivolgo un invito a unirsi al lavoro della sede del PCFR. Il futuro dell'Ucraina dipende oggi da ciascuno di noi, come dal destino dell'Ucraina dipende il nostro futuro.
* Kazbek Tajsayev è segretario del Comitato Centrale del PCFR e vicepresidente dell'Unione dei Partiti Comunisti-PCUS, che riunisce i principali partiti comunisti dell'ex Unione Sovietica
24 giugno, 18:23
Kiev contro il Donbass, la parola passa al tribunale
GIOCHIAMO ALLA "FIERA DELL'EST"?
…dato che ad alcune conferenze di CasaPound ha partecipato come relatore il sedicente "di sinistra" Ivan Buttignon, che ha presentato il libro di Cristicchi "Magazzino 18", che Cristicchi ha scritto in base alla sua collaborazione con il giornalista Jan Bernas, che è stato il portavoce dell'ultimo vice presidente vicario della passata legislatura del Parlamento europeo, Gianni Pittella (PD), che ha sempre dimostrato una certa qual simpatia per i golpisti ucraini, come CasaPound alle cui conferenze partecipa Ivan Buttignon, che… (Claudia Cernigoi)
http://contropiano.org/internazionale/item/24802-fascisti-italiani-insieme-ai-golpisti-di-kiev-nuove-conferme
Un servizio di Al Jazeera e una foto confermano le notizie che vedono neofascisti italiani addestrarsi e combattere insieme alle milizie fasciste del governo ucraino sorto dal golpe sostenuto da Usa e Unione Europea. La tartaruga di Casa Pound si trova esattamente dove poteva stare: con Borghezio alle elezioni, con i nazisti di Kiev sul campo. I fascisti sono e restano fascisti. Le chiacchiere stanno a zero. Con l'Ucraina antifascista, senza se e senza ma.