I reportages di Vauro e Bertolasi dall'Ucraina

1) Vauro in Ucraina per Il Fatto Quotidiano
Il racconto a Giulietto Chiesa / Viaggio da Sloviansk a Kiev dove il diritto alla salute è negato / Al fronte di Lugansk con i ribelli filorussi. Tra fantasmi e ferite / La ‘Fede’ dei cosacchi: “Contro i nazisti, come i nostri padri” / Altri articoli

2) Eliseo Bertolasi dal Donbass
7/1: Una seconda Chernobyl minaccia l'Europa / 18/1: Ennesimo incidente tra le centrali nucleari / Reportage dall'aeroporto di Donetsk / La tragedia non raccontata / I volontari italiani


Sul pericolo nucleare in Ucraina si veda anche:

L'Ucraina diventerà una discarica nucleare? (4/7/2014)


Ukraine Crisis Goes Nuclear. The Storming of Zaporizhia Nuclear Power Plant by Neo-Nazis
By Tony Cartalucci - New Eastern Outlook / Global Research, May 17, 2014
La crisi ucraina diventa nucleare. L’assalto neonazista alla centrale nucleare di Zaporozhe (Tony Cartalucci – Global Research, 17 maggio 2014)

Kiev avrebbe nascosto la gravità dell'incidente alla centrale nucleare di Zaporizhzhya (22/12/2014)
Elespiadigital rivela che hacker ucraini hanno scoperto la scioccante verità circa l'incidente nella centrale nucleare di Zaporizhzhya, nel sud-est dell'ucraina: livelli di radiazione 14,6 volte superiori a quelli consentiti dall'Agenzia internazionale per l'energia atomica.
Secondo i documenti sottratti dagli hacker, il giorno dell'incidente attorno alla centrale sono stati raggiunti livelli di radiazione 14,6 volte il limite consentito. Questo contraddice le dichiarazioni dei funzionari di Kiev e le relazioni dei media ucraini, che devono ancora far luce sulle vere cause che hanno indotto a disattivare il terzo reattore della centrale.
A peggiorare le cose, i documenti indicano che il governo ucraino avrebbe vietato alla stampa di parlare dell'incidente nucleare che potrebbe mettere in pericolo la popolazione di gran parte d'Europa. Una nuova "Chernobyl"?
http://www.lantidiplomatico.it/dettnews.php?idx=11&pg=9900
Source: Hackers ucranianos revelan que Kiev ocultó la gravedad del accidente en la central nuclear de Zaporizhzhya (21/12/2014)
http://www.elespiadigital.com/index.php/noticias/historico-de-noticias/7878-hackers-ucranianos-revelan-que-kiev-oculto-la-gravedad-del-accidente-en-la-central-nuclear-de-zaporizhzhya


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Il racconto di Vauro a Giulietto Chiesa: “Ecco quello che ho visto nel Donbass”

18/01/2015 – Vauro racconta la prima parte del suo viaggio in Ucraina e Donbass. Regia di Adalberto Gianuario e Marcello Villari


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Guerra in Ucraina: viaggio da Sloviansk a Kiev dove il diritto alla salute è negato (di Alessandro Ferrucci, Lorenzo Galeazzi e Vauro, 12/12/2014)

Una volta a Slovianskteatro questa estate di feroci scontri fra le truppe regolari ucraine e i separatisti filorussi, sorgeva un polo ospedaliero all’avanguardia: una vera e propria città della salute che oggi è completamente distrutta. Quelle immagini, ancora mai mostrate dai media italiani, fotografano meglio di altre la grave situazione sociale nella quale versa l’Ucraina. Sì, perché dallo scoppio della rivolta di piazza Maidan, la guerra e la crisi economica hanno portato il sistema sanitario al collasso: sono 50 i nosocomi ridotti in macerie e il prezzo di molti farmaci salvavita è salito fino al 3200 per cento. Molti dei quali sono reperibili solo al mercato nero. Così anche nella capitale Kiev, lontano dal Donbass dove ancora si combatte, le strutture mediche non sono più in grado di fare fronte all’emergenza sanitaria che di giorno in giorno si aggrava: interi ospedali sono senza antidolorifici, analgesici e chemioterapici. A pagare il prezzo più alto sono i bambini malati di tumore, molti dei quali vittime dell’eredità avvelenata del disastro nucleare di Chernobyl. Se in Europa la media di sopravvivenza è del 75-80 per cento, in Ucraina sopravvive un bimbo su due. Come nel precedente lavoro sulla Costa D’Avorio, questo reportage è stato realizzato grazie al supporto tecnico-logistico di Soleterreorganizzazione non governativa che dal 2003 interviene in Ucraina nei diversi aspetti che contribuiscono alla guarigione dei piccoli pazienti: dalla fornitura gratuita di farmaci, all’assistenza psicologica, fino all’apertura di una casa accoglienza per ridurre il periodo di ospedalizzazione dei bimbi malati di cancro


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Viaggio in Ucraina: al fronte di Lugansk con i ribelli filorussi. Tra fantasmi e ferite (di Vauro Senesi | 19 gennaio 2015)

Seconda puntata del reportage nel paese dell’Europa orientale dilaniato ormai da mesi da un conflitto che, in barba alle tregue dichiarate, continua a mietere famemorte e distruzione. Dopo Slovianks e Kiev, ilfattoquotidiano.it ha visitato una delle due province ribelli che, in risposta alla rivolta di Euromaidan, hanno dichiarato unilateralmente la propria indipendenza scatenando la reazione militare del governo ucraino: la Repubblica popolare di Lugansk, proclamata tale il 27 aprile 2014. Dalla “Capitale” ai suoi sobborghi, come Novosvetlovka, fino alla linea del fronte a Pervomajsk lo scenario è sempre quello: distruzione sistematica di scuole, ospedali, abitazioni residenziali, acquedotti e linee elettriche. “E la chiamano operazione antiterrorismo”, accusa Anrej, soldato dell’Armata dei Cosacchi del Don, una delle milizie che sta combattendo contro le forze ucraine. Gli fa eco il suo generale, Pavel Drjomov: “Kiev vuole il nostro territorio, per questo sta facendo terra bruciata”. La prospettiva di una pacificazione e di una soluzione diplomatica alla crisi non viene nemmeno presa in considerazione. “Dopo i crimini commessi dagli ucraini è impossibile”, dicono tutti, militari e civili. Quindi avanti tutta verso l’indipendenza, con l’aiuto logistico, umanitario e militare della madrepatria: la Russia, che  nel Donbass è rimasta ancora Unione sovietica. Tant’è che il l’attuale conflitto viene percepito dai miliziani come una prosecuzione della “Grande guerra patriottica“, la Seconda guerra mondiale, combattuta “contro i nuovi nazisti“: non più tedeschi, ma, secondo loro, americani e ucraini. “Maidan è scoppiata all’inizio per avere un sistema sociale più giusto. Che però non è quello dell’Ue, ma è l’Urss“, ricorda malinconicamente Adrej... 

di Lorenzo Galeazzi e Vauro Senesi - un ringraziamento a Eliseo Bertolasi per la logistica e a Anna Lesnevskaya per le traduzioni


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Viaggio in Ucraina, la ‘Fede’ dei cosacchi: “Contro i nazisti, come i nostri padri” (di Vauro Senesi | 19 gennaio 2015)
Guardano con 'simpatia' agli inizi della rivoluzione di Maidan: "Poi sono state le oligarchie filo occidentali a strumentalizzarla trasformandola in scontro xenofobo e fascista". E il loro obiettivo è "ricominciare a ricostruire scuole, ospedali gratuiti"...

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Altri articoli:

VAURO: “IN UCRAINA SI COMBATTE CON LA SVASTICA”
18 dic 2014 – Non c’è solo il Medio Oriente, il vignettista ricorda un altro conflitto alle porte dell’Europa tra filorussi e truppe regolari ucraine. Anche in Ucraina sboccia il fondamentalismo, come tra le fila del battaglione Azov che combatte con la croce uncinata nazista…
I cosacchi del Don: “Resistiamo al fascismo” (di Vauro Senesi, Il Fatto Quotidiano 27/12/2014)
Per la comunità di combattenti gli assalti di oggi non sono che la prosecuzione della guerra patriottica di 70 anni fa…

Le vite bruciate nella neve di Lugansk (di Vauro Senesi, Il Fatto Quotidiano 27/12/2014)
Città e villaggi della Repubblica separatista nell’Est ucraino sistematicamente colpiti dall’esercito di Kiev: ospedali, scuole, centrali idriche ed elettriche in macerie. I pochi che non sono fuggiti in Russia sopravvivono con la morte nel cuore…


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http://www.vita.it/mondo/emergenze/una-nuova.html

07/01/2015

Una seconda Chernobyl minaccia l'Europa

di Eliseo Bertolasi

Lo scorso 30 dicembre Mosca, il sito ufficiale del Ministero degli Affari esteri, ha lanciato un allarme riguardo ai rischi di una possibile catastrofe nucleare in Ucraina: il Primo Ministro ucraino Jazenjuk ha firmato un accordo con una società americana per la fornitura di combustibile nucleare per le centrali nucleari ucraine. Combustibile che, a detta degli scienziati, sarebbe incompatibile con le centrali ucraine. Si prospetta una nuova Chernobyl, dicono da Mosca


Lo scorso 30 dicembre Mosca, sul sito ufficiale del Ministero degli Affari esteri, ha lanciato un allarme riguardo ai rischi di una possibile catastrofe nucleare in Ucraina: il Primo Ministro ucraino Jazenjuk ha firmato un accordo con la società americana Westinghouse per quanto riguarda la fornitura di combustibile nucleare per le centrali nucleari ucraine. La società Westinghouse nel corso degli anni ha cercato di affermarsi sul mercato dei combustibili nucleari anche per i reattori di progettazione sovietica VVER-1000.
Anche se tale accordo può sembrare motivato dal desiderio di diversificare le forniture energetiche che, secondo il Premier ucraino, non dovrebbero dipendere unicamente dai produttori russi, diventa però inaccettabile per i potenziali rischi in materia di sicurezza nucleare. 

Non tutto il combustibile è uguale

Il combustibile prodotto dalla Westinghouse ha frequentemente dimostrato la sua non conformità d’utilizzo nei reattori VVER-1000. I tentativi di utilizzarlo, ad esempio, nella centrale nucleare ceca di Temelin hanno già portato in passato ad un incidente  piuttosto grave.
Ad aggravare la situazione, anche il fatto che in Ucraina tutto questo sta accadendo su uno sfondo di grande instabilità, in un ambiente in cui l’allineamento politico ha la priorità sulle esigenze della sicurezza nucleare, inoltre la capacità di rispondere a questo tipo di emergenze, nel Paese, appare molto limitata.
Non si comprende la necessità, da parte di Kiev, d’interrompere l’approvvigionamento di combustibile nucleare dalla Russia. La società statale russa per l’energia atomica Rosatom effettua con regolarità e continuità consegne di combustibile nucleare alle centrali ucraine.

Un rischio sistemico

In queste condizioni la pericolosa scelta imbastita da Kiev rappresenta una minaccia per la sicurezza e la salute non solo dei cittadini ucraini, ma anche di tutti i popoli europei. Sembra che la lezione della tragedia di Chernobyl non abbia insegnato alle autorità di Kiev alcun approccio né responsabile né scientifico sull’uso dell’energia nucleare. Di fatto, in Ucraina, la sicurezza nucleare è subordinata all’adempimento di ambizioni politiche e forse di altri “tangibili” interessi. Le ripercussioni di possibili avarie o d’incidenti con le rispettive responsabilità, ricadranno totalmente sulla leadership ucraina e sul fornitore americano.
Alla seguente dichiarazione ufficiale del Ministero degli Affari esteri della Federazione Russa, l’Ente per l’Energia Atomica ucraino “Energoatom” ha risposto che l’Ispettorato statale per la regolamentazione nucleare dell’Ucraina (ГИЯРУ) in accordo con la soluzione tecnica per l’introduzione di combustibile nucleare della società Westinghouse ha solo ammodernato l’unità  № 3 della Centrale Nucleare Sud ucraina (ЮУАЭС) di Zaporozhye. Si tratterebbe di test per l’utilizzo del nuovo combustibile americano. Secondo Energoatom: “L’introduzione del combustibile nucleare della società Westinghouse si svolge senza problemi, e in stretta conformità con le norme e i regolamenti relativi al nucleare e alla sicurezza dalle radiazioni, definite dalla legislazione ucraina” [Fonte: qui].

Una vera emergenza

Purtroppo i dati riportati dalle relazioni del 28 e del 29 dicembre del Servizio Nazionale ucraino per le Situazioni di Emergenza (ДСНС) sulla situazione nei pressi della centrale nucleare di Zaporozhye, pubblicati da Life News, indicano dei dati per nulla rassicuranti.
[IMMAGINE: Relazione del 28 dicembre del Servizio Nazionale ucraino per le Situazioni di Emergenza]
Sulla base di tali relazioni, infatti, il livello massimo di radiazioni nei pressi della centrale nucleare è risultato 16 volte superiore rispetto alla norma accettabile: dai 4,76 µSv/h. del 28 dicembre, ai 4,91 µSv/h. del 29.
[IMMAGINE: Dettaglio della relazione del 28 dicembre]
In Ucraina non tutti si sono allineati alle decisioni governative, anzi, ci sono esperti che ritengono illegale e pericoloso l’uso del combustibile americano nelle centrali nucleari ucraine [Fonte: qui].
Secondo loro, infatti, serviranno ancora molti anni per arrivare a una diversificazione del combustibile nucleare in Ucraina, e solo dopo tutta una serie di test e di adattamenti strutturali. 

Voci critiche dall'Ucraina

Tra questi"non allineati" figura il segretario esecutivo della Società Nucleare Ucraina Sergej Barbashov, ritiene che la sconsiderata e pericolosa decisione di sostituire il combustibile russo senza riflettere sulle pericolose conseguenze risponda solo a logiche politiche. 
L’esperto sostiene inoltre che: “Non sono ancora stati completati tutti i test di questo combustibile nei nostri reattori, e sono necessari”; secondo le sue stime, questo processo può richiedere fino a cinque anni poiché, aggiunge: “Il carburante degli Stati Uniti non è idoneo per le nostre unità”.
Secondo il presidente del consiglio del Centro Internazionale “Energia e informatica XXI” Michail Vataghin, l’uso dei materiali della Westinghouse è pericoloso in quanto infrange il principio di “unità tecnica”, dove l’uso di componenti non-originali può compromettere il funzionamento del propulsore nel suo complesso. 
Dello stesso parere anche Gheorghij Kapchinskijmembro del consiglio consultivo internazionale per la sicurezza nucleare, ex capo del Dipartimento per l’energia atomica e l’industria del Consiglio dei Ministri dell’URSS: “Il reattore è una sorta di corpo di cilindro, al cui interno si trovano le barre. Tutto questo è avvolto da una singola tecnologia che per le centrali ucraine è russa. Un’intrusione di altre tecnologie in questo sistema può portare a rischi precisi, perciò difficilmente si può parlare di convenienza”.
[IMMAGINE: Relazioni del 29 dicembre del Servizio Nazionale ucraino per le Situazioni di Emergenza]
Anche le autorità della vicina autoproclamata Repubblica Popolare di Donetsk, hanno già lanciato l’allarme: la fuoriuscita di radiazioni dalla più grande centrale nucleare ucraina (quella di Zaporozhye) potrebbe presto portare ad una “seconda Chernobyl nel centro dell’Europa.” [Fonte: qui].
Questo è ciò che ha affermato in un comunicato inviato a “Interfax” Dennis Pushilin, uno dei leader dell’autoproclamata Repubblica. Anche a questo grido d’allarme, Energoatom ha risposto assicurando che non vi è stato nessun incidente “né nucleare, né di altro tipo” e che non sussistono “conseguenze di radiazioni”.
[IMMAGINE: Dettaglio della relazione del 29 dicembre]
Pushilin ha avvertito che il rifiuto dell’Ucraina di cooperare con la Russia nel campo della tecnologia nucleare potrà portare a un’autentica catastrofe nucleare. In un prossimo futuro tali incidenti potrebbero verificarsi anche nella centrale nucleare di Khmelnitsky, anch’essa interessata nel programma di sostituzione del combustibile nucleare.
Fonte delle immagini: qui [ http://lifenews.ru/news/147890 ]

L'autore

Eliseo Bertolasi, ricercatore associato e analista geopolitico all'Istituto di Alti Studi in Geopolitica e Scienze Ausiliarie (IsAG) di Roma, c’informa dei rischi di una possibile catastrofe nucleare in Ucraina.

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18/01/2015

Ucraina: ennesimo incidente tra le centrali nucleari


di Eliseo Bertolasi


Nella notte del 15 gennaio, un incendio ha interessato la centrale nucleare sud-ucraina della città di Nikolaev. La notizia, data dall'ufficio stampa del Dipartimento di Stato ucraino è solo l'ultima di una lunga serie.Da quando la società statunitense Westinghouse sta cercando di utilizzare il proprio combustibile nucleare sui reattori di progettazione sovietica presenti in Ucraina, questi incidenti si succedono con inquietante frequenza

Sul territorio della centrale nucleare sud-ucraina della città di Nikolaev c’è stato un incendio nella notte del 15 gennaio. La notizia è riportata dal servizio stampa del Dipartimento di Stato ucraino per le Situazioni d’Emergenza della regione di Nikolaev.
Dai dati riportati, l’incendio è stato individuato alle 22.03 ed è stato estinto alle 23.43 ed ha interessato un’area di 100 mq.
Le sue cause sono presumibilmente dovute a dei problemi elettrici sull’autotrasformatore 1AT. In seguito il personale di turno ha interrotto l’alimentazione elettrica dal trasformatore. Secondo i risultati delle prime verifiche, sul sito della centrale e nelle sue immediate vicinanze le radiazioni di fondo non supererebbero la norma. Come indicato nel rapporto, per spegnere le fiamme sono intervenuti 16 mezzi e 125 persone. Presso il sito opera ora una commissione per stabilire con precisione le cause dell’incendio e le sue conseguenze.
Si tratta dell’ennesimo incidente. Negli ultimi tempi tali situazioni d’emergenza nelle centrali nucleari ucraine accadono con una certa frequenza. Va ricordato che nelle giornate del 28 e 29 dicembre la grande centrale nucleare di Zaporozhye è stata interessata da una significativa fuga di radiazioni (16 volte superiori alla norma).Tutto ciò nonostante le dichiarazioni, il 3 dicembre (in seguito ad un’altro incidente, il 28 novembre, sul reattore numero tre della stessa centrale di Zaporozhye), del premier Yatsenyuk e soprattutto del ministro dell’Energia e dell’Industria Demchishin, il quale ha assicurato che tutto è nella norma e che non sussiste alcuna minaccia.
Da quando la società statunitense Westinghouse sta cercando di utilizzare il proprio combustibile nucleare sui reattori di progettazione sovietica presenti in Ucraina, questi incidenti si rincorrono. Tuttavia, i media occidentali tacciono! La comunità internazionale fino ad ora non ha intrapreso alcuna azione per controllare o almeno monitorare la situazione tra le centrali nucleari ucraine. 
Come mai non è ancora stata organizzata una commissione internazionale con la partecipazione di esperti provenienti da Europa, Russia Ucraina?
In caso d’esplosione di un reattore nucleare ucraino le gravi conseguenze che ne deriverebbero, si percuoterebbero non solo sull’Ucraina ma su tutto il continente europeo.

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Altri articoli:

Reportage dall'aeroporto di Donetsk (Eliseo Bertolasi, 19/12/2014)
Vi offriamo un reportage del nostro corrispondente Eliseo Bertolasi dal cuore dell'aeroporto di Donetsk, scenario dei feroci combattimenti tra l'esercito ucraino e i miliziani. Immagini uniche che parlano da sé. Inoltre in esclusiva intervista ai miliziani presenti sul campo…

La tragedia non raccontata del Donbass (Tatiana Santi intervista Eliseo Bertolasi)

DONETSK: VOLONTARI ITALIANI CON I FILO-RUSSI DEL DONBASS (di Eliseo Bertolasi, 7 gennaio 2015)
Dall’aeroporto di Donetsk da mesi passa la linea del fronte. Da una parte le forze di Kiev costituite sia dall’esercito governativo che dalle varie unità della Guardia Nazionale, i volontari nazionalisti di estrema destra sostenitori dell’Euromaidan. Dall’altra i combattenti dell’autoproclamata Repubblica Popolare di Donetsk, la “opolcénie”, i cosiddetti “miliziani filorussi”...