http://www.repubblica.it/esteri/2014/12/03/news/incidente_a_centrale_nucleare_in_ucraina_sudorientale_ministro_energia_nessun_pericolo_aiea_nessun_commento-102029270/
By Tony Cartalucci - New Eastern Outlook / Global Research, May 17, 2014
Kiev avrebbe nascosto la gravità dell'incidente alla centrale nucleare di Zaporizhzhya (22/12/2014)
Elespiadigital rivela che hacker ucraini hanno scoperto la scioccante verità circa l'incidente nella centrale nucleare di Zaporizhzhya, nel sud-est dell'ucraina: livelli di radiazione 14,6 volte superiori a quelli consentiti dall'Agenzia internazionale per l'energia atomica.
Secondo i documenti sottratti dagli hacker, il giorno dell'incidente attorno alla centrale sono stati raggiunti livelli di radiazione 14,6 volte il limite consentito. Questo contraddice le dichiarazioni dei funzionari di Kiev e le relazioni dei media ucraini, che devono ancora far luce sulle vere cause che hanno indotto a disattivare il terzo reattore della centrale.
A peggiorare le cose, i documenti indicano che il governo ucraino avrebbe vietato alla stampa di parlare dell'incidente nucleare che potrebbe mettere in pericolo la popolazione di gran parte d'Europa. Una nuova "Chernobyl"?
http://www.lantidiplomatico.it/dettnews.php?idx=11&pg=9900
Source: Hackers ucranianos revelan que Kiev ocultó la gravedad del accidente en la central nuclear de Zaporizhzhya (21/12/2014)
http://www.elespiadigital.com/index.php/noticias/historico-de-noticias/7878-hackers-ucranianos-revelan-que-kiev-oculto-la-gravedad-del-accidente-en-la-central-nuclear-de-zaporizhzhya
Seconda puntata del reportage nel paese dell’Europa orientale dilaniato ormai da mesi da un conflitto che, in barba alle tregue dichiarate, continua a mietere fame, morte e distruzione. Dopo Slovianks e Kiev, ilfattoquotidiano.it ha visitato una delle due province ribelli che, in risposta alla rivolta di Euromaidan, hanno dichiarato unilateralmente la propria indipendenza scatenando la reazione militare del governo ucraino: la Repubblica popolare di Lugansk, proclamata tale il 27 aprile 2014. Dalla “Capitale” ai suoi sobborghi, come Novosvetlovka, fino alla linea del fronte a Pervomajsk lo scenario è sempre quello: distruzione sistematica di scuole, ospedali, abitazioni residenziali, acquedotti e linee elettriche. “E la chiamano operazione antiterrorismo”, accusa Anrej, soldato dell’Armata dei Cosacchi del Don, una delle milizie che sta combattendo contro le forze ucraine. Gli fa eco il suo generale, Pavel Drjomov: “Kiev vuole il nostro territorio, per questo sta facendo terra bruciata”. La prospettiva di una pacificazione e di una soluzione diplomatica alla crisi non viene nemmeno presa in considerazione. “Dopo i crimini commessi dagli ucraini è impossibile”, dicono tutti, militari e civili. Quindi avanti tutta verso l’indipendenza, con l’aiuto logistico, umanitario e militare della madrepatria: la Russia, che nel Donbass è rimasta ancora Unione sovietica. Tant’è che il l’attuale conflitto viene percepito dai miliziani come una prosecuzione della “Grande guerra patriottica“, la Seconda guerra mondiale, combattuta “contro i nuovi nazisti“: non più tedeschi, ma, secondo loro, americani e ucraini. “Maidan è scoppiata all’inizio per avere un sistema sociale più giusto. Che però non è quello dell’Ue, ma è l’Urss“, ricorda malinconicamente Adrej...
di Lorenzo Galeazzi e Vauro Senesi - un ringraziamento a Eliseo Bertolasi per la logistica e a Anna Lesnevskaya per le traduzioni
Guardano con 'simpatia' agli inizi della rivoluzione di Maidan: "Poi sono state le oligarchie filo occidentali a strumentalizzarla trasformandola in scontro xenofobo e fascista". E il loro obiettivo è "ricominciare a ricostruire scuole, ospedali gratuiti"...
18 dic 2014 – Non c’è solo il Medio Oriente, il vignettista ricorda un altro conflitto alle porte dell’Europa tra filorussi e truppe regolari ucraine. Anche in Ucraina sboccia il fondamentalismo, come tra le fila del battaglione Azov che combatte con la croce uncinata nazista…