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* Arezzo, 10/2: Foibe, io ricordo... tutto!!
* Parma, 10/2: Foibe e fascismo - X edizione
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All'attenzione del Dott. Angiolo Maccarini
Dirigente Scolastico ISIS “G. da Castiglione"
Gentile Dott. Maccarini,
abbiamo appreso dalla stampa locale che gli studenti dell'Istituto da lei diretto, parteciperanno all'iniziativa promossa dall'Amministrazione Comunale di Castiglion Fiorentino in occasione del Giorno del Ricordo 2015.
Quella delle cosiddette Foibe è una pagina della nostra storia recente della quale la storiografia non ha potuto tracciare un contorno condiviso e sostenuto da dati verificabili, una pagina troppo spesso vittima di revisionismo storico di propaganda e manipolazioni mediatiche non sorrette da documenti di evidenza storica.
Ci stupisce e ci preoccupa quindi, che i suoi studenti saranno presenti ad un'iniziativa dai contorni secondo noi più propagandistici che storici, e in cui prenderanno la parola esponenti locali di formazioni neofasciste e coinvolte in atti di violenza squadrista.
Se il suo intento era quello di dare agli studenti la possibilità di approfondire dal punto di vista storico, una delle pagine più complesse della nostra storia recente, allora ci chiediamo quali siano le competenze in materia del prof. Tricomi, che non ci risulta essere uno studioso del tema.
Ricercatori più esperti avrebbero potuto essere molto più efficaci per implementare il bagaglio di conoscenze degli studenti presenti.
Il professor Tricomi è semmai molto più conosciuto, nel nostro territorio, per essere uno dei militanti di Casa Pound, organizzazione neofascista sempre più spesso coinvolta in fatti di sangue ed episodi di violenza squadrista (per citare solo pochi episodi: i due giovani senegalesi uccisi a Firenze nel 2011 – il giovane che ancora lotta tra la vita e la morte, assalito lo scorso 18 gennaio a Cremona da una squadraccia di Casa Pound).
Se il suo scopo era anche quello di trasmettere ai giovani i valori della democrazia, della pace tra i popoli e della convivenza civile, crediamo che con questa scelta abbia compiuto un errore, mettendo a disposizione i suoi studenti di un'operazione di falsificazione storica e propaganda neofascista.
Speriamo che Lei possa tornare sui suoi passi e siamo disponibili ad un confronto con i suoi studenti sui temi oggetto dell'iniziativa.
ANPI Arezzo
Coordinamento Naz. per la Jugoslavia ONLUS
Coordinamento Antifascista Antirazzista
Giuseppe Mazzoli – Consigliere Comunale Partito Comunista dei Lavoratori Castiglion Fiorentino
Federico Gallastroni – Consigliere Comunale Partito Comunista dei Lavoratori Castiglion Fiorentino
Rete dei Comunisti Arezzo
GAP – Magazzini Popolari
Collettivo Comunista Bandiera Rossa
Collettivo Comunista Licio Nencetti
La giornata commemorativa del 10 febbraio è stata istituita il 30 marzo 2004, con la legge n. 92: “in memoria delle vittime delle foibe, dell’esodo giuliano-dalmata, delle vicende del confine orientale”. Per ricomporre e “ricordare” i tragici eventi che si verificarono nelle aree finali del nord-est tra il 1943 e il 1947. Il 10 febbraio del 1947 si firmò a Parigi il Trattato di Pace tra gli Alleati che congiuntamente ai Movimenti di Liberazione avevano sconfitto il nazi-fascismo e gli stati che assieme alla Germania avevano causato la seconda guerra mondiale ( Italia, Romania, Bulgaria, Finlandia). La dittatura fascista aveva trascinato l’Italia – da protagonista, con la Germania nazista - nell’orribile massacro che aveva provocato in Europa oltre cinquantacinque milioni di morti ed immane distruzioni. A seguito del trattato anche alcune aree territoriali del nord-est, Istria, Fiume, ecc.- furono riconosciute parti integranti della Iugoslavia. Il conseguente esodo determinò la fuoriuscita di diverse decine di migliaia di italiani.
La Iugoslavia, aggredita ed invasa nell’aprile del 1941 dall’Italia fascista, dalla Germania e dagli altri stati che facevano parte dell’Asse promotrice della “razza eletta, dominatrice del mondo”, si liberò da sola con le proprie formazioni partigiane. In quella aree le vicende della guerra furono violentissime. Già con il dominio nel ventennio della dittature fascista nelle zone dalmate, con l’aggressione armata , poi, dopo l’8 settembre del 1943 e con la formazione della RSI con Mussolini, i conflitti tra i nazifascisti e le popolazioni locali di ceppo slavo, e con i gruppi partigiani italiani e dell’esercito di liberazione iugoslavo, toccarono apici enormemente tragici. Altissimo il tributo collettivo di sangue delle popolazioni iugoslave, con più di 1.000.000 di morti. Le foibe, la scomparsa e la morte violenta di diverse migliaia di italiani avvenuta in queste fasi, specie nel periodo finale della sconfitta nazifascista, fanno parte del tragico contesto complessivo.
Nella ricorrenza del 10 febbraio si ha l’obbligo di ricordare i tragici eventi, gli orrori della guerra, i valori fondamentali di pace, libertà, democrazia, civile convivenza, riconquistate, con un enorme olocausto umano. Con la memoria, in particolare, rivolta alle tragedie che si consumarono nelle terre che hanno riguardato la “ Relazione della Commissione italo-slovena, sui rapporti italo-sloveni 1880-1956”, con gli Atti conclusivi del luglio 2000.
Come avvenuto nel corso degli anni sul piano nazionale e anche in Sicilia, alcune organizzazioni di stampo neofascista, completamente emarginate dalla realtà civile e democratica del Paese, con iniziative e manifestazioni di stampo revisionista, tendono a distorcere in maniera strutturale le indissolubili verità storiche e le articolate motivazioni della “Giornata del Ricordo”, ancora impresse nelle carni di molte persone, uomini e donne. La condanna perenne ed universale dell’ideologia aberrante del nazifascismo e degli orrori e dei delitti contro l’umanità commessi dai suoi seguaci, rappresentano le fondamenta costitutive dell’Italia repubblicana e dell’Europa intera. La verità storica non si cancella.
E’ questo il riferimento fondamentale della nostra Costituzione che fonda i suoi Valori su principi radicalmente opposti al totalitarismo, al razzismo, al diniego della dignità umana e alla pace, violentemente perseguiti dai nazifascisti.
L’ANPI Sicilia Invita le organizzazioni politiche e sociali, la cittadinanza civile, a respingere tutte le iniziative provocatorie che si dovessero operare nel corso dei prossimi giorni caratterizzate da “richiamo fascista” e dalla falsificazione storica. Chiedono alle autorità a non autorizzate le manifestazioni che nei fatti disprezzano e violentano i dettami Costituzionali che rappresentano la nostra quotidianità. Riconfermando ancora, che la Sicilia è stata e sarà sempre antifascista.