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Chi come e perché sponsorizza i nazisti del btg. Azov

1) Gli scheletri nell'armadio di OBC (CUA 21.11.2016)
OBC è d'altronde quello stesso OBC che non ha *mai* dedicato alcun approfondimento specifico al pogrom più grave e conclamato (...) quello di Odessa del 2 maggio 2014

2) Azov: come farvi gradire un nazi-battaglione ucraino (F. Altamura 23.11.2016)
In decine di università europee la proiezione di un documentario sul battaglione Azov, un'operazione simpatia per presentare i nazisti ucraini come patrioti europei

FLASHBACKS:
3) L’Europa si preoccupi dei mercenari in azione in Ucraina (M. Cortese / L. Barton, 2.2.2015) 
4) I battaglioni «sono gli eserciti degli oligarchi, non dello Stato» (F. Poggi, 4.4.2015)
5) Vergogna! I neonazisti ucraini arrivano al Parlamento Europeo (M5S, 26.06.15)
6) Heil mein Nato! L’Ucraina «vivaio» del rinascente nazismo in Europa (M. Dinucci, 5.1.2016 – testo e video)


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Altri link e brevi:

NOSTRA RASSEGNA SUL BATTAGLIONE EUROPEISTA-NAZISTA "AZOV":
Ustascia croati nel battaglione Azov:
Bambini ucraini educati alla guerra antirussa dai nazisti dell'Azov:
Vauro interviene ad AnnoUno e scrive a RAI AZOV 24:
Rune naziste sulle divise, ma per La Repubblica importano solo i bacetti alle fidanzate

LA PAGINA DEDICATA SUL NOSTRO SITO:
La foto del battaglione Azov in posa con le bandiere della NATO e delle SS:

« Bataillon Azov » : une milice néo-nazie, des brigades internationales fascistes financés par l'oligarque israélo-ukrainien I.Kolomoisky
http://www.solidarite-internationale-pcf.fr/article-bataillon-azov-une-milice-neo-nazie-des-brigades-internationales-fascistes-finances-par-l-oli-124559517.html
TRAD.: Battaglione Azov: una milizia neo-nazista, delle brigate internazionali fasciste finanziate dall'oligarca israelo-ucraino I. Kolomoisky (PM | solidarite-internationale-pcf.over-blog.net - 17/09/2014)
http://www.resistenze.org/sito/te/po/uc/poucei21-015017.htm

fonte: pagina FB de "La Scintilla"
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=311174112409182&set=a.266399576886636.1073741835.100005497879241&type=1
VADIM TROYAN. CAPO DELLA POLIZIA DI KIEV
Questo distinto e rassicurante signore si chiama Vadim Troyan, ha una lunga storia di militanza in varie organizzazioni neonaziste ed è noto alle cronache giudiziarie del suo paese per essere stato più volte in carcere imputato di omicidio, aggressione finalizzata all'odio razziale, furto e stupro.
Liberato durante i tumulti scoppiati in seguito alla cosiddetta "rivolta di EuroMajdan" è subito entrato a far parte del famigerato NaziBattaglione Azov, responsabile di ogni genere di atrocità e ferocia sulla popolazione civile. 
Grazie a questo meraviglioso curriculum il governo golpista e nazifascista ucraino, sostenuto dagli USA, dall'Unione Europea dal PD e da SEL, lo ha recentemente nominato CAPO DELLA POLIZIA della Regione di Kiev. 
source: pagina FB "Solidarity with Antifascist Resistance in Ukraine", 1/11/2014
https://www.facebook.com/SolidaritywithAntifascistResistanceinUkraine
Vadim Troyan, deputy commander of the neo-nazi Azov Regiment and active member of the neo-nazi paramilitary organisation Patriot of Ukraine (the paramilitary wing of the SNA) has been appointed by Ukraine Minister of Interior Avakov as the head of the Kiev police. Avakov's adviser Anton Gerashchenko described the appointment as "truly revolutionary" and added that the "Idea is to appoint to senior positions of the police volunteers who came to it by their heart and soul in action!" (read neo-nazis). He added that he would be working closely with Andrey Biletsky, Azov Regiment commander and now elected member of parliament. (PICS of Vadim Troyan and two recent Patriots of Ukraine marches).

Fonte: pagina FB "Коммунистическая партия Украины",  30/11/2014
Nella foto: dipendenti dell'ufficio principale del Ministero degli Affari Interni dell'Ucraina. Oblast ' di Kiev, nell'atto di salutare romanamente esibendo svastiche ed altri simboli nazisti
Аваков - министр фашистов! На фото сотрудники Главного управления МВД Украины в Киевской области?

Tra i neonazisti della Rada ucraina: l’astro nascente Andrej Biletskij (di Marat Grassini, 15 Dicembre 2014)
http://contropiano.org/internazionale/item/28111-tra-i-neonazisti-della-rada-ucraina-l-astro-nascente-andrej-biletskij

Ukrainian Nazis Pay Private Military Company Academi (formerly Blackwater) for Training (by Eric Zuesse, 3.1.2015)

Are There Nazis in Ukraine? A Visit to Lviv (By Joshua Tartakovsky, SpeakOut - Tuesday, 06 January 2015)
http://truth-out.org/speakout/item/28392-are-there-nazis-in-ukraine-a-visit-to-lviv

Ukraine - Les européistes veulent financer l'Ordre Nouveau à Kiev, mais les Français refusent de financer les nazis ! (vidéos)
http://mai68.org/spip/spip.php?article6895
 
Les symboles SS revisités en Ukraine par les mercenaires de l'impérialisme occidental nazi (vidéo 42'') :
http://mai68.org/spip/spip.php?article7887
 
Ukraine - Comme Daech, les nazis de Kiev égorgent leurs victimes ! normal ils sont formés eux aussi par la CIA (vidéo 1'46) :
http://mai68.org/spip/spip.php?article8036

Ucraina: 300 paracadutisti Usa addestreranno i neonazisti di Kiev (di Marco Santopadre, 21 Marzo 2015)
http://contropiano.org/internazionale/item/29790-ucraina-300-paracadutisti-usa-addestreranno-i-neonazisti-di-kiev

«Io, italiano che combatto come “foreign fighter” per l’Ucraina» (di Ilaria Morani, 12/2/2015)
Francesco F. [Fontana, notoriamente vicino a Casapound] è tornato da poco in Piemonte dalla famiglia. Ma nell’ultimo anno è stato a combattere contro i separatisti nell’Est: «Non amo la guerra, lo faccio per ideologia»...
http://www.corriere.it/esteri/15_febbraio_12/io-italiano-che-combatto-come-foreign-fighter-per-ucraina-93bcdefa-b2b0-11e4-9344-3454b8ac44ea.shtml

Crimini della giunta ucraina: il bombardamento di Sakhanka (Fort Rus, 18 Maggio 2015)
Il battaglione punitivo ucraino Azov bombarda con l'artiglieria la cittadina di Sakhanka (Repubblica di Donetsk), situata tra Novoazovsk e Mariupol, a 5 Km dal fronte...
VIDEO: https://www.youtube.com/watch?v=j7ztOdC4slQ

APPARSA NEL WEB UNA LISTA CON DATI PERSONALI DI 644 COMBATTENTI DEL BATTAGLIONE "AZOV"
(fonte: LNR Today, 25.5.2015 - https://www.facebook.com/lnr.today/photos/a.1590764317856008.1073741826.1590747407857699/1594863534112753/?type=1&fref=nf )
Venerdi 22 maggio, è stato violato il database del battaglione punitivo "Azov", ai comandi di Kiev, da parte di volontari dell`InterBrigata del Sud Est.
Il documento contiene 47 pagine, intitolato: "Lista del personale del reggimento di pattuglia della polizia speciale "Azov" nella regione di Kiev, che desidera continuare il servizio sotto contratto con la Guardia Nazionale dell'Ucraina presso l`unità militare 3057 nella città di Mariupol."
Il file fornisce informazioni su 644 membri del battaglione.
Gli autori del documento riportano generalità, posizione, rango, data di nascita, numero di passaporto, e numero identificativo.
L`elenco risulta consultabile cliccando sul seguente link: http://lnr.today/AzovFull.pdf 

Congresso vieta agli USA di aiutare “Azov” (12.06.2015)
Il Congresso Usa ha accettato emendamenti che proibiscono agli USA di addestrare combattenti del battaglione ucraino “Azov”... "E' occorso più di un anno perché il Congresso veda che questa divisione è fitta di veri nazisti che vanno in giro con emblemi delle SS e si comportano da boia sul territorio occupato"...
http://it.sputniknews.com/mondo/20150612/547939.html 
African American congressman exposes U.S. support for neo-Nazis in Ukraine (By Greg Butterfield, June 15, 2015)
Rep. John Conyers of Michigan, a veteran of the civil rights movement and longtime member of the Congressional Black Caucus, has introduced amendments to the 2015 Defense Appropriations Act to block the training of Ukraine’s fascist Azov Battalion and prevent the transfer of shoulder-fired anti-aircraft missiles, known by the acronym MANPADS, to Ukraine and Iraq. The amendments passed the House of Representatives on June 11...
http://redstaroverdonbass.blogspot.com/2015/06/african-american-congressman-exposes-us.html

Ucraina. La 'rivolta' dei battaglioni neonazisti (di Marco Santopadre, 25 giugno 2015)
Il regime ucraino, nato dalla spallata di piazza - Maidan - trasformatosi in golpe violento, fatica sempre di più a controllare i suoi cani...
http://contropiano.org/internazionale/item/31554-ucraina-la-rivolta-dei-battaglioni-neonazisti
oppure http://megachip.globalist.it/Detail_News_Display?ID=121198&typeb=0&ucraina-la-rivolta-dei-battaglioni-neonazisti

[Fonte: pagina FB di Noi Saremo Tutto, 7/8/2015
Il noto fascista italiano Francesco Saverio Fontana, che ha affiancato i macellai di Pravy Sektor ed è tornato in Italia nell'impunità più completa, a Londra, insieme ad altri fascisti, cerca di impedire un presidio di solidarietà con le Repubbliche Popolari del Donbass. ‪#‎donbass‬ ‪#‎donetsk‬ ‪#‎lugansk‬‪#‎pravysektor‬ ‪#‎naf‬ ‪#‎ukraine‬ ‪#‎russia‬ ‪#‎novorossija‬]
UK: *EXCLUSIVE* Far-right group disrupt Novorossiya protest outside Ukrainian embassy (Ruptly TV, 2 ago 2015)
Half a dozen people associated with the far-right Ukrainian grouping, the 'Misanthropic Division' disrupted a pro-Novorossiya protest outside the Ukrainian embassy in London, Sunday. A Misanthropic Division member, who called himself Francesca, said "the purpose of our counter-demonstration was to disrupt the pro-Novorossiya scum demonstration."
VIDEO: https://www.youtube.com/watch?v=vQJpyK5zRxA

Meet the European Fighters Who Have Gone to War in Ukraine (August 25, 2015 - by Christopher Allen)
... While the [Azov] regiment was originally founded as a far-right paramilitary group by Andriy Biletsky, a current member of the Ukrainian parliament and founder of the Social National Assembly and Patriot of Ukraine groups (both also far-right), it has changed over time as this rag-tag paramilitary organization became a fully mechanized regiment closely affiliated with the Ukrainian government...
vice.com/read/european-british-fighters-in-ukraine-920

Come la UE e la NATO prendono parte alle operazioni di guerra nel Donbass (Sputnik, 23.08.2015)
... La cosa più importante che emerge è la constatazione effettiva della presenza di soldati e di uomini dei servizi segreti dei Paesi europei nelle unità paramilitari di volontari ucraini...
http://it.sputniknews.com/mondo/20150823/1015703.html

Fonte: pagina FB del Comitato per il Donbass Antinazista, 22.12.2015
I volontari del "Battaglione Azov" si sono radunati in Mariupol, una delle più grandi città strappate ai ribelli agli inizi della guerra, per la "Marcia dei coraggiosi" da loro indetta. La marcia è terminata nella piazza della città, dove è stata eretta una statua a Svyatoslav I di Kiev nonostante le autorità locali la abbiano considerata illegale. 
"Se hanno intenzione di demolire il monumento, che ci provino" ha annunciato il comandante del battaglione e membro del Parlamento Ucraino Andrey Beletsky, dopo aver schierato i propri uomini a sorvegliare giorno e notte la statua.
Durante l'occupazione di Mariupol sono state documentate innumerevoli violazioni dei diritti umani, torture ed esecuzioni che si sono riversate maggiormente sugli attivisti di sinistra, molti dei quali costretti alla fuga e che ora ingrossano le fila dei volontari novorussi.
VIDEO: www.youtube.com/watch?v=vhqiemmEjYY

L’allarme di Amnesty International:«In Ucraina è pericoloso essere filorussi» (di Eugenio Cipolla, 26.2.2016)
... Ieri un rapporto dell’organizzazione internazionale per i diritti umani Amnesty International ha denunciato come nell’ultimo anno sia diventato piuttosto pericoloso esprimere posizioni filorusse in Ucraina. Nel rapporto sullo stato dei diritti umani nel mondo 2015, Amnesty ha scritto che la prova di questo è la morte del giornalista Oles Buzina, avvenuta in circostanze cruente nell’aprile 2015, così come l’arresto del giornalista Ruslan Kotsaby con l’accusa di tradimento, dopo che aveva chiesto la cessazione delle ostilità in Donbass, esortando gli uomini ucraini ad abbandonare la mobilitazione militare. Nel rapporto viene anche osservato che i mezzi di comunicazione palesemente filorussi o con simpatie per le milizie separatiste del Donbass hanno subito minacce e vessazione. Ad essere “avvertiti” sono state per esempio i canali tv “112 Ukraina” e “Inter”. Quest’ultima proprio giovedì è finita nel mirino dei soldati del battaglione Azov, che hanno bloccato gli ingressi alla sede della tv a Kiev. Cosa chiedevano? La chiusura dell'emittente televisiva...
http://www.lantidiplomatico.it/dettnews.php?idx=82&pg=14546

Kiev: anziani antifascisti mettono in fuga i neonazisti della Azov (di Fabrizio Poggi, 19.3.2016)
http://contropiano.org/news/internazionale-news/2016/03/19/kiev-anziani-antifascisti-mettono-fuga-neonazisti-della-azov-076809

Kiev: la Nato punta sui neonazisti del Battaglione Azov (di FP, 18.4.2016)
... Nel Centro di istruzione e addestramento del battaglione neonazista “Azov” – inquadrato dal 2014 nella Guardia nazionale ucraina, prima come battaglione, poi come reggimento e infine quale reparto speciale di linea – è stata inaugurata ieri la prima scuola sottufficiali ucraina basata sugli standard NATO...
http://contropiano.org/news/internazionale-news/2016/04/18/kiev-la-nato-punta-sui-neonazisti-del-battaglione-azov-078023


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Sul "giornalismo" di Danilo Elia si veda anche:

LA MACCHINA DEL FANGO. NOTE SU GUERRA E PROPAGANDA IN UCRAINA (di Maurizio Vezzosi, 26/10/2016)
Alcuni giorni fa mi è stato segnalato un articolo pubblicato da East, a firma di un certo Danilo Elia. Sul calco di un articolo-inchiesta pubblicato in ucraino da Radio Free Europe il 4 Agosto scorso, Danilo Elia propone al lettore un viaggio ne “Gli intrecci con l’Italia della propaganda separatista del Donbass”. Le informazioni che l'articolo riporta e che Danilo Elia mette insieme sono quelle presenti nell'archivio di posta elettronica sottratto l'Agosto scorso ad una responsabile del Ministero dell'Informazione della DNR (acronimo di Repubblica Popolare di Donetsk) da alcuni hacker ucraini... Oltre a tentare maldestramente di screditare il mio lavoro, Danilo Elia non si fa il minimo a problema a celebrare come rivoluzionario quel Maidan che ha trascinato l'Ucraina in una guerra civile costata al suo popolo oltre diecimila morti ed una catastrofe sociale che sta dilaniando il paese: un paese in cui i neonazisti occupano ruoli di rilievo nelle rappresentanze istituzionali, negli apparati di sicurezza e nell'esercito e dove ogni opposizione politica viene schiacciata con pestaggi, torture, arresti illegali e omicidi politici.
http://www.lantidiplomatico.it/dettnews-la_macchina_del_fango_note_su_guerra_e_propaganda_in_ucraina/82_17622/

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GLI SCHELETRI NELL'ARMADIO DI OBC

Coordinamento Ucraina Antifascista, 21.11.2016

Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa (OBC) dall'inizio segue la crisi ucraina in modo parziale e reticente. Facciamo di seguito alcuni esempi.
Su quel portale Danilo Elia ha spesso e volentieri riferito le cronache del battaglione "Azov" e del partito "Pravy Sektor" da una prospettiva quantomeno riduzionista se non addirittura simpatizzante (1). D'altronde, Elia non è nemmeno sicuro se Stepan Bandera vada considerato un collaborazionista dei nazisti o un simpatico gadget (2).
Il consigliere della Commissione Europea Paolo Bergamaschi appare invece su OBC per rilanciare nient'altro che il punto di vista dei suoi datori di lavoro. Bontà sua, nel suo più recente articolo riconosce che l' "Accordo di Associazione con l’Unione europea (...) aveva scatenato la rivoluzione del Majdan" (3), ma non ne trae alcuna conseguenza in senso autocritico bensì sembra caldeggiare una piena annessione dell'Ucraina alla UE subito, nonostante le tragedie che questa posizione fanatica ha già provocato.
In generale, anziché criticare severamente le politiche russofobiche e guerrafondaie della UE, su OBC al massimo si ammicca al lettore con deboli allusioni cerchiobottiste. Eppure la Unione Europea ha responsabilità-chiave nell'infiammarsi di scenari come quello ucraino, in continuità con secoli di politiche russofobiche e antislave, tra le quali 2 (due, finora) Guerre Mondiali. In piazza Majdan ad aizzare la folla dei teppisti nazisti antirussi c'erano Gianni Pittella e Margaret Ashton; lì, in effetti, era in corso EURO-Majdan, e a sventolare erano essenzialmente bandiere della UE, oltre a quelle ucraine e ai vessilli banderisti.
Da ultimo, su OBC Matteo Zola insinua (4) che Putin il 18 marzo 2014 si sarebbe inventato che “dopo il colpo di stato di Kiev, i neonazisti e russofobi al potere” avevano “cominciato a fare dei pogrom contro i russi”. In realtà, il primo grande pogrom antirusso in Ucraina si era verificato il 20-21 febbraio 2014 a Korsun: attivisti dell'EURO-Maidan avevano fermato autobus presso la città di Korsun-Schewtschenkowskiy, alla ricerca di sostenitori del governo legittimo di Janukovič, che rientravano in Crimea dopo avere contro-manifestato a Kiev. Circa 350 persone furono fatte scendere, dapprima maltrattate e torturate, poi uccise a decine (5). Quindi Putin aveva solo preso atto della realtà dei fatti.
OBC è d'altronde quello stesso OBC che non ha *mai* dedicato alcun approfondimento specifico al pogrom più grave e conclamato, trasmesso persino in diretta streaming sui siti internet dei principali organi di informazione mondiali: quello di Odessa del 2 maggio 2014 (6).
OBC è attivo oramai da quasi un ventennio. La sua autodefinizione è quella di "un think tank che si occupa di sud-est Europa, Turchia e Caucaso ed esplora le trasformazioni sociali, politiche e culturali di sei paesi membri dell'Unione Europea (UE), di sette paesi che partecipano al processo di Allargamento europeo e di buona parte dell'Europa post-sovietica coinvolta nella politica europea di Vicinato." Esso mira alla costruzione "della cittadinanza europea e di un'opinione pubblica transnazionale", cioè all'orientamento della opinione pubblica nel senso degli interessi dell'Europa realmente esistente: quella che ha già squartato la Jugoslavia, e che prosegue con le sue politiche di divisione e ricolonizzazione verso i paesi orientali e slavi.
OBC non potrebbe essere altrimenti, perché si tratta di una struttura stipendiata con soldi della Commissione Europea e del Ministero degli Esteri italiano (7).

(6) Il dossier dettagliato in russo sulla strage, con nomi e fotografie di 47 vittime accertate: http://novorossy.ru/articles/prinimayem-ogon-na-sebya
(7) I finanziatori di "Osservatorio Balcani e Caucaso" sono esplicitamente riportati sul sito: http://www.balcanicaucaso.org/Chi-siamo/Sostenitori-75452

#ukraine #humanrights #korsun #pravjsektor #kiev #euromaidan #obc


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http://megachip.globalist.it/Secure/Detail_News_Display?ID=126881&typeb=0

Azov: come farvi gradire un nazi-battaglione ucraino

In decine di università europee la proiezione di un documentario sul battaglione Azov, un'operazione simpatia per presentare i nazisti ucraini come patrioti europei

di Fiorangela Altamura – mercoledì 23 novembre 2016

Un'aula universitaria all'Università di Salerno, a Fisciano. Proiettano "Maidan, The Aftermath", un documentario sul battaglione Azov, il reparto militare di ispirazione nazifascista che il governo ucraino scaglia contro le popolazioni del Donbass. Segue il dibattito. Quando mi sono alzata in piedi e ho preso parola non ho potuto che cominciare dal significato del progetto che sta dietro la presentazione del documentario, a Salerno e in altre 20 città d'Europa. Lo spunto di questa campagna è il terzo anniversario delle manifestazioni di piazza ucraine poi passate alla storia come EuroMaidan. Iniziarono pacifiche, confluirono in un colpo di Stato trainato da USA/NATO/UE e sfociarono in una guerra civile perché le popolazioni russofone dell'est non vollero sottomettersi.
Il documentario proposto è frutto di un programma finanziato da un'agenzia dell'UE che "sostiene i progetti meritevoli che rendono coesa l'Europa". L'Università di Salerno, tramite una società che organizza eventi e volontari, si è prestata a proiettarlo in anteprima in Italia.
Leggiamo nei dettagli dell'evento e ancor prima nella pagina che sponsorizza il documentario, dove si mostrano le magnifiche e progressive "prospettive dei giovani ucraini", per "spiegare la situazione ucraina ai cittadini europei". 

In definitiva: per affrontare il tema della guerra in Ucraina si è scelto di raccontare il punto di vista di un giovane volontario del nazi-battaglione che combatte al fianco dell'esercito ucraino contro le popolazioni resistenti del Donbass, proclamatesi Repubbliche autonome. 

Parlo al pubblico - poche persone - che ha appena assistito alla proiezione e vado dritta al nocciolo della questione. Questo documentario rappresenta una chiara scelta politica visto che l'UE ha voluto il golpe ucraino e sostiene l'attuale governo antidemocratico, in guerra contro la propria popolazione e nella cui compagine governativa vede partiti della destra estrema.

Il documentario umanizza la figura del giovane volontario del battaglione Azov e dei suoi amici, di cui mostra fidanzatine e famiglie, e passa per l'addestramento e i combattimenti di quelli che vengono presentati come patrioti liberatori contro l'aggressore russo.

Il moderatore ha tentato di sdrammatizzarne la portata politica e richiesto interventi che si attenessero al documentario in sé. Gli organizzatori hanno ammesso che si trattasse di una "prospettiva di parte" e fosse complicato segnare "la linea di demarcazione tra nazionalismo e degenerazione neo-nazista", ma naturalmente la discussione che si è sviluppata è stata tutta politica. 
In aula c'erano anche giovanissime ragazze ucraine dei progetti Erasmus favorevoli all'azione del battaglione Azov. Due di loro sostenevano di aver conosciuto personalmente, a Mariupol, quei giovani che combattono "per l'orgoglio ucraino, per la libertà". 
"Libertà da chi?", chiedevamo io e la compagna Svetlana -intervenuta a spiegare chi fossero questi volontari e di quali crimini si fossero macchiati- e loro zitte o flebilmente: "dall'invasione, ingerenza russa".
Le ragazze confondevano le aspirazioni a vivere in un paese democratico - essendo il loro modello quello degli altri paesi UE - con la negazione di ingerenze esterne e la degenerazione politica attuale che ha messo fratelli contro fratelli e fa dire loro "l'Ucraina non è mai stata unita". Quali sono i valori trasmessi adesso alla "generazione Erasmus" da questa Europa? L'Europa che vorrebbe unire i popoli, ma che incoraggia nuovi odi.
Solo una si è smarcata dalla propaganda occidentale.

Gli italiani presenti in sala, invece, non hanno preso espressamente posizione ma annuito alle nostre denunce, alle nostre ricostruzioni e infine ci hanno ringraziate per aver portato alla discussione un punto di vista imprescindibile e volutamente ignorato in partenza.

Abbiamo presentato le ragioni di chi sostiene i valori dell'antifascismo, dell'autodeterminazione dei popoli e della democrazia, abbiamo parlato delle ingerenze USA/NATO e della propaganda antirussa, abbiamo ricordato la tragedia di Odessa e i bombardamenti e le sofferenze che soffrono i civili, la resistenza dei partigiani del Donbass.

E di fronte al moderatore che continuava ad affermare "la guerra è brutta, mai più guerre", non ho potuto che concludere affermando che la pace può nascere solo dalla maturazione di una coscienza popolare che rifiuta le ingiustizie e pretende democrazia e giustizia sociale. 


"Vogliamo la pace" è affermazione vana e inefficace se non accompagnata dalla rivendicazione dei propri valori e dal rifiuto degli obiettivi dietro i conflitti che si servono anche della sporca e subdola propaganda cui abbiamo dovuto assistere, in data 21 novembre 2016, in un'università pubblica italiana.



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L’Europa si preoccupi dei mercenari in azione in Ucraina

di Mirna Cortese, 2 febbraio 2015 

5 unità paramilitari al sevizio dell’Esercito di Kiev, al loro interno almeno 250 foreign fighters provenienti dall’Europa. Se non saranno uccisi, prima o poi torneranno

Pensando a un foreign fighter viene in mente un giovane di sesso maschile, di età compresa tra i 19 e i 29 anni, probabilmente di origine mediorientale e musulmano, nonché associato ai preoccupanti avvenimenti in Siria e Iraq. Sì è questa l’immagine che viene in mente alla maggior parte della gente, e questo non è necessariamente sbagliato ma di certo non è una definizione accurata.

Affronta la questione Lewis Barton* sull’Huffingtonpost.uk ponendo però una domanda: “sono i combattenti del fondamentalismo islamico gli unici foreign fighters di cui l’Europa dovrebbe preoccuparsi?” La risposta per Barton è un netto “no”, e mette in guardia sulla minaccia che questi “combattenti” rappresentano per l’Europa una volta che rientreranno nei propri paesi, un pericolo sottovalutato e trascurato. Il conflitto in Ucraina, per fare un esempio, sta fornendo un terreno su cui l’addestramento di stranieri membri di gruppi di estrema destra avviene senza alcuna opposizione.

Uno dei gruppi più temuti è quello del Reggimento Azov, meglio noto come Battaglione Azov (in ucraino Батальйон A3OB), vero e proprio reparto paramilitare fondato da Andriy Biletsky, con compiti sia militari che di polizia, inquadrato nella Guardia Nazionale Ucraina e creato proprio per contrastare la guerriglia dei separatisti filo-Russia del Donbass. Oltre a contare nelle sue fila di volontari provenienti da partiti e movimenti legati all’estrema destra ucraina, questo gruppo neo-nazista vanta non meno di 250 foreign fighter provenienti da Svezia, Finlandia, paesi Baltici, Francia, Spagna e Italia, ma anche russi e canadesi, tutti volontari di chiara ispirazione nazi-fascista. Biletsky, anche membro del partito neo-nazista “Assemblea Nazional Sociale/Patrioti dell’Ucraina, ha adottato, per lo stendardo del suo esercito di mercenari, il Wolfsangel, icona nazista in uso dalle SS nella seconda guerra mondiale, mentre dallo sfondo emerge lo Schwarze Sonne, il sole nero.

“Ancora più preoccupante – secondo Barton – è la presenza di questo gruppo sui social network, con potenti materiali ideologici di estrema destra, indirizzi e numeri di telefono per contatti, tutto in lingua inglese per facilitare il processo di reclutamento e renderlo più accessibile ai potenziali foreign fighter che desiderano aderire”.

La comparsa di foreign fighters che combattono in Europa orientale non è però un fenomeno nuovo. Durante il conflitto russo-ceceno, nel 1995, ne confluirono molti nella regione. Allora perché, secondo Barton, questa volta dovremmo preoccuparci?
Il pericolo rappresentato dal ritorno in patria di un mercenario dall’Ucraina è probabilmente diverso da quello di un foreign fighters che rientra dalla Siria, ma un individuo con vedute radicali che è stato ben addestrato potrebbe commettere o contribuire ad un attentato.

Attualmente, e solo per fare un nome, Barton scrive che del Battaglione Azov fa parte un cittadino svedese, Mikael Skillt (nella foto), un cecchino preparatissimo con sette anni di esperienza nell’esercito svedese. I ribelli filo-russi hanno messo sulla sua testa una taglia di 7000 dollari per il pericolo che Skillt rappresenta, un uomo che si descrive come un “nazionalista etnico per la supremazia bianca”, con posizioni di estrema destra e un potenziale da renderlo pericolosissimo.

Un altro gruppo, delle cinque unità paramilitari ( Azova, Dnepr-1, Dnepr-1, Donbass, Aidar)
al servizio dell’Esercito ucraino, è il Battaglione Aidar, segnalato per aver commesso crimini di guerra: i media riportano abusi, rapimenti, detenzioni illegali, torture e decapitazioni.
“La brutalità del conflitto – si preoccupa Barton – potrebbe anche avere delle conseguenze sulla salute mentale del foreign fighter”. C’è la possibilità che il Ptsd (disturbo post traumatico da stress) possa colpire il mercenario di ritorno al suo paese. Una persona addestrata a commettere atroci violenze potrebbe, in particolari circostanze, tornare a commetterne”.

Ma c’è anche un’altra seria e possibile conseguenza da prendere in considerazione, quella dell’impatto e dell’influenza che il mercenario di ritorno dall’Ucraina può avere su altri simpatizzanti dell’estrema destra, oltre all’aver acquisito una preparazione logistico-militare che potrebbe condividere.

“E’ comprensibile che il problema del rientro di foreign fighters islamici abbia la precedenza, gli attacchi di Parigi hanno preso il centro della scena” scrive Barton. Il traffico dall’Europa verso Siria e Iraq è di certo superiore al flusso verso l’Ucraina. Tuttavia è sufficiente un solo “combattente” di ritorno ad organizzare un attentato devastante. In tal senso Barton ricorda gli attentati commessi in Norvegia da Anders Breivik, solitario estremista di destra xenofobo e antislamista che nel 2011, in due azioni coordinate (ad Oslo e sull’Isola di Utoya) causò la morte di 77 persone.

Barton invita quindi ad immaginare quali azioni potrebbe mettere in atto un mercenario addestratissimo al combattimento, con accesso e collegamenti per procurasi armi. Possiamo solo sperare che si presti più attenzione ai mercenari europei di estrema destra in azione in Ucraina, anche se il conflitto non sembra essere una priorità dei media mainstream, o almeno non in questo senso. “Ma – conclude Barton – finché ci sono organizzazioni disposte a sollevare la questione e a cercare di contrastare la narrativa di estrema destra, qualche speranza c’è”.


* Lewis Barton attualmente lavora per il gruppo di studio londinese per il Dialogo Strategico. Impegnato in FREE, libera iniziativa paneuropea di lotta all’estremismo di destra in Europa. Ha una laurea in War and Security Studies conseguita presso l’Università britannica di Hull.



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http://ilmanifesto.info/i-battaglioni-sono-gli-eserciti-degli-oligarchi-non-dello-stato/

I battaglioni «sono gli eserciti degli oligarchi, non dello Stato»

di Fabrizio Poggi, su Il Manifesto del 4.4.2015

Ucraina. Sondaggio tra la popolazione

Sem­bra si stia attuando abba­stanza ordi­na­ta­mente nelle Repub­bli­che di Done­tsk e di Lugansk il disarmo delle for­ma­zioni mili­ta­riz­zate che non rien­trano nella Mili­zia popo­lare o negli organi di sicu­rezza, il cui ordine, da attuarsi entro il 4 aprile, è stato fir­mato nei giorni scorsi dai lea­der delle due regioni, Zakhar­cenko e Plot­ni­tskij. Gio­vedì scorso, nella Repub­blica di Lugansk, hanno depo­sto volon­ta­ria­mente le armi i com­bat­tenti della bri­gata Rus.

Lo stesso giorno, Zakhar­cenko, men­tre ricor­dava come il 90% della popo­la­zione maschile della Repub­blica di Done­tsk abbia preso parte ai com­bat­ti­menti nelle file della mili­zia, si è impe­gnato per il disarmo delle for­ma­zioni armate non rico­no­sciute e il loro inqua­dra­mento nelle forze uffi­ciali. Que­sto, men­tre la poli­zia mili­tare di Done­tsk liqui­dava un gruppo cri­mi­nale dedito a rapine, estor­sioni, seque­stri di per­sona. La misura sul disarmo viene adot­tata per motivi di ordine pub­blico, ma il prov­ve­di­mento pre­lude a una strut­tu­ra­zione meno «spon­ta­nea» delle forze armate, in vista della for­ma­zione di un eser­cito unico della Novorossija.

Sul fronte oppo­sto, quello dei bat­ta­glioni volon­tari ultra­na­zio­na­li­sti e neo­na­zi­sti ucraini, l’inglese Mor­ning Star scri­veva nei giorni scorsi che, «la peg­gior rina­scita del fasci­smo in Europa avviene in Ucraina». Lo dimo­strano le cele­bra­zioni, uffi­cia­liz­zate dal governo, dell’anniversario del filo nazi Ste­pan Ban­dera. Lo testi­mo­nia soprat­tutto il fatto che oggi, «in nes­sun altro paese al mondo», come scrive il Mor­ning Star, «per­sone che si dichia­rano aper­ta­mente nazi­ste con­trol­lano i ser­vizi di sicu­rezza o occu­pano posi­zioni chiave nel Mini­stero degli interni o nel par­la­mento». È il caso del lea­der di Svo­boda Tja­gni­bok e del suo pupillo Igor Miro­sh­ni­shenko, clas­si­fi­cato dal Cen­tro Simon Wie­sen­thal al 5° posto tra i dieci peg­giori anti­se­miti del mondo. È il caso del Mini­stro degli interni ed ex capo della Guar­dia nazio­nale Arse­nij Ava­kov che, soste­nendo il bat­ta­glione Azov, ha pro­mosso il suo coman­dante Andrej Bile­tskij, capo della neo­na­zi­sta Patrioti d’Ucraina, al rango di tenente colon­nello della poli­zia. È il caso del lan­cio del lea­der di Pra­vyj sek­tor Dmi­trij Jarosh a con­si­gliere del Capo si Stato mag­giore. Ma cosa ne pen­sano gli ucraini? Secondo un son­dag­gio con­dotto dall’ucraino Kor​re​spon​dent​.net, alla domanda «Siete a favore dell’esistenza in Ucraina di bat­ta­glioni mili­tari volon­tari?», il 10,6% ha rispo­sto «Sì, sono eroi dell’Ucraina che com­bat­tono per il nostro paese»; il 22,5% «Sì, ma devono entrare uffi­cial­mente a far parte del Mini­stero della difesa o di quello degli interni». Ma ben il 45% ha detto «No, sono eser­citi degli oli­gar­chi, non con­trol­lati dallo Stato» e il 21,9% «No, ai volon­tari si sono aggre­gati ele­menti cri­mi­nali». E c’è ancora, anche in Ita­lia, chi si entu­sia­sma per l’alone leg­gen­da­rio che cir­con­de­rebbe quei «volontari».


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http://www.beppegrillo.it/movimento/parlamentoeuropeo/2015/06/vergogna-i-neonazist.html

VERGOGNA! I NEONAZISTI UCRAINI ARRIVANO AL PARLAMENTO EUROPEO

pubblicato il 26.06.15

Nel 2012 l'Unione europea riceve il premio Nobel per la pace. Nel 2015 una delle sue Istituzioni, il Parlamento europeo, ospita una mostra dal chiaro sapore neonazista. 
Ecco la foto che lo dimostra.
Questo è il simbolo del Battaglione Azov, un reparto paramilitare ucraino con compiti militari e di polizia il cui motto è "morte al nemico!". Durante la guerra civile, i circa 3mila uomini del Battaglione - volontari neonazisti e neofascisti provenienti da frange estremiste ucraine e di mezza Europa - si sono macchiati di crimini contro l'umanità: sono stati uccisi anche dei bambini
Il sito di informazione sulla politica estera L'Antidiplomatico ricorda che "dall'aprile 2014 al 3 giugno scorso in Donbass sono state uccise 6.454 persone, quasi mille in più rispetto a febbraio, mentre i feriti sono 16.146. Anche i bambini hanno pagato un prezzo caro in questo contesto drammatica. Il conflitto ne ha portati via 68 e ne ha feriti 180, secondo i dati forniti dall'Unicef".
Il simbolo in bella mostra al Parlamento europeo era stato fatto proprio da numerose unità militari della Germania di Hitler. Sullo sfondo il sole nero, anch'esso di chiara ispirazione neonazista. Il portavoce al Parlamento europeo Fabio Massimo Castaldo, che ha notato e denunciato l'episodio, scriverà immediatamente una lettera al Presidente del Parlamento europeo Martin Schulz per chiedere la rimozione delle foto e l'individuazione dei responsabili che hanno autorizzato questo oltraggio alla casa dei cittadini europei. 
Il Parlamento europeo è nato come luogo di antitesi a ogni forma di totalitarismo e autoritarismo. Martin Schulz, che è tedesco, dovrebbe saperlo o davanti agli interessi geopolitici in Ucraina si dimentica dei valori europei?
Il Movimento 5 Stelle Europa è stato il solo a denunciare la risoluzione approvata dal Parlamento Europeo lo scorso 11 giugno in cui si chiedeva alla Nato di investire risorse belliche nei paesi dell'Est Europa in preparazione di un possibile conflitto aperto con la Russia. 
Fate l'amore, non fate la guerra. 
In questo video il portavoce Fabio Massimo Castaldo spiega perché questo simbolo neonazista deve essere rimosso SUBITO dal Parlamento europeo.

VERGOGNOSO: ll PE ospita una mostra dal chiaro sapore neonazista (Castaldo M5S) (M5S Europa, 26 giu 2015)
Fabio Massimo Castaldo, Portavoce del Movimento 5 Stelle, sembra essere l'unico indignato, insieme ai suoi compagni, di alcune rappresentazioni che da qualche giorno "decorano" i corridoi del Parlamento europeo...
VIDEO: https://www.youtube.com/watch?v=Ltqb50glRD8


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