Jugoinfo

> ---------- Initial message -----------
>
> From : "Gianni Viola"
> To : "Jugocoord"
> Cc :
> Date : Tue, 3 Jul 2001 19:25:19 +0200
> Subject : informazioni
>
> Cari amici,
>
> vi chiedo se siete in possesso (o eventualmente se conoscete la
> maniera per venirne in possesso) dell'elenco completo delle persone
> accusate dal Tribunale Penale Internazionale dell'Aja. Mi riferisco
> cio� sia ai detenuti, sia ai "latitanti".
> Sarei inoltre interessato a conoscere in dettaglio l'elenco delle
> persone rappresentanti della comunit� internazionale, in particolare
> USA, NATO, Unione Europea e ONU, che al momento si stanno
> occupando "ufficialmente" della risoluzione dei problemi della
> regione Balcanica (ex Jugoslavia).
> Infine mi interesserebbero dati riguardanti l'inviato speciale USA
> per i Balcani, James Pradew.
>
> Vi ringrazio molto per ci� che riuscirete a fare.
>
> Gianni
>

Per quanto riguarda le inchieste in corso, possiamo segnalare il sito
(non ufficiale) del Tribunale "ad hoc" dell'Aia (TPI):

> http://www.un.org/icty/

che, in particolare, alla pagina

> http://www.un.org/icty/ind-e.htm

contiene un'elencazione di tutti i procedimenti pubblici. Non e' pero'
possibile avere un elenco completo di tutti gli indagati in quanto
il procuratore ha la facolta' di mantenere il segreto sui "latitanti",
regola questa senza precedenti, che non esiste in nessuna altra parte
del mondo e viola le prassi consuete della giurisprudenza di tutti i
paesi.

Un altro sito ricco di informazioni sul TPI, ma di taglio ulteriormente
propagandistico ed anti-jugoslavo, e' quello legato alla Fondazione
Soros, alla NED (diretta emanazione della CIA), e ad altre strutture
statunitensi e filoatlantiche:

> http://www.iwpr.net/

Facciamo notare che le veline di questo IWPR sono state regolarmente
usate in Italia da militanti "pacifisti" e pseudo giornalisti
"di sinistra", che continuano a citarle a pappagallo ed in maniera
acritica.

Per quanto riguarda le altre sue richieste, vedremo di accontentarla
se ci sara' possibile.

Cordiali saluti
(per Jugoinfo: Andrea)

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Subject: NATO's Balkans Actions Threaten Greece
Date: Tue, 3 Jul 2001 01:23:48 -0700 (PDT)
From: Rick Rozoff

http://www.ekathimerini.com/news/content.asp?id%ef%bf%bd485

KATHIMERINI
ATHENS, MONDAY, JULY 2, 2001

...EU and NATO involvement has intensified rather than
defused the Balkans crisis. It first encouraged the
fragmentation of the Yugoslav federation and then, via
NATO's military campaign, fueled Albanian nationalism,
which now threatens the integrity of the Former
Yugoslavia Republic of Macedonia.
...the growth of organized crime based on extensive
arms- and drugs-trafficking in areas controlled by
Albanian terrorist organizations also undermines
regional stability.

Commentary
Greece and the Balkan crisis

By Costas Iordanidis
The escalating crisis in the Balkans may prove more
serious for Greece than is the Turkish threat. As a
constitutional state with predictable reflexes, and
having a strategy that has been clear for many
decades, Turkey can be more easily dealt with than the
highly volatile situation on the country's
northwestern border.

The Greek government seems to be barricading itself
behind joint EU and NATO action. Via their rhetoric,
these organizations are trying to elicit compliance by
the conflicting parties, and are promising economic
aid without having so far contributed the requisite
money.

But EU and NATO involvement has intensified rather
than defused the Balkans crisis. It first encouraged
the fragmentation of the Yugoslav federation and then,
via NATO's military campaign, fueled Albanian
nationalism, which now threatens the integrity of the
Former Yugoslav Republic of Macedonia. The most
alarming fact is that the most powerful Western
countries, under the leadership of former US president
Bill Clinton, have violated all sense of international
legality. NATO's campaign against Serbia was conducted
without a previous order by the UN Security Council,
and it concerned a domestic situation similar to the
one plaguing Turkey for over 20 years.

Slobodan Milosevic's extradition was carried out by
Serbian Prime Minister Zoran Djindjic, who was
encouraged by his Western patrons to ignore the
decision taken by Yugoslavia's Constitutional Court.
Legality in the southwestern Balkans seems to be only
of slight importance, which in itself should concern
the Greek government. But the consequences for Greece
do not stop there. The fall of communism in the region
has also given the country the advantage of expanding
its political and economic influence to the north.
There have, of course, been mistakes as Greek policy
has adapted to the new conditions, but there was a
striking mobilization at the economic level.

Instability in southeastern Europe has harmed Greek
interests. Many Greek entrepreneurs have pulled out of
Albania. Those who invested in Kosovo and Serbia have
suffered serious losses, and $300 million worth of
Greek investments in FYROM are in danger, as the
country's very future looks uncertain.

These unfavorable developments may drive Greek
entrepreneurs back home or lead them to widen their
search for new markets. In any case, the prospect of a
northern expansion of Greek influence has been
seriously undermined.

At the political level, and after numerous errors, we
have restored relations with neighboring governments.
This, however, has done little to reinforce our
feeling of security, for developments seem to be less
determined by governments and more by Albanian
extremists whose actions are fueling Slav nationalism.
Finally, the growth of organized crime based on
extensive arms- and drug-trafficking in areas
controlled by Albanian terrorist organizations also
undermines regional stability.

In terms of military power Greece is not threatened by
its neighbors, but this is of little comfort because
the threat of internal destabilization and damage to
national interests has intensified.

---

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QUANTI "CIVILI KOSOVARI" SONO STATI TRUCIDATI
DAL "SANGUINARIO DITTATORE"?
TRECENTOQUARANTA (340)?
SETTECENTOQUARANTAMILA (740000)?

Quelli che leggerete qui sotto sono due articoli tratti dallo stesso
giornale, lo stesso giorno, la stessa ora.

> http://www.repubblica.it/online/mondo/slobodan/delponte/delponte.html

dal nostro inviato LIANA MILELLA
h. 15.00 del 2 luglio 2001
[...] Ora che Milosevic � al sicuro dietro le sbarre del carcere
di Scheveningen, finalmente Carla Del Ponte pu� svelare le
pagine segrete del diario che ha tenuto per ventidue lunghi mesi.
Lo sfoglia, pagina dopo pagina, in un sabato pomeriggio in cui
il suo ufficio, a Churchillplein, � deserto. I riflettori su
Milosevic si riaccenderanno solo tra due giorni, nell'aula "uno"
del Tribunale quando, alle 10 in punto, il giudice inglese Richard
May, uno che non parla neppure con lei per garantire un fair trial,
legger� a Milosevic il capo d'imputazione.
In quelle 54 pagine che documentano l'assassinio "pianificato,
istigato, ordinato, commesso" di 740mila kosovari, non c'�, n�
d'altronde potrebbe esserci, il racconto di quanto sia stato difficile
e rischioso portare il potentissimo Slobo all'Aja. Ma il diario
della Del Ponte, � la testimonianza mese per mese di una battaglia
politicogiudiziaria, in cui quella che in Svizzera i nemici dei tempi
di Mani pulite chiamavano "Carlina la peste", ha anche rischiato di
morire. [...]

>
http://www.repubblica.it/online/mondo/slobodan/genocidio/genocidio.html

senza firma
h 15.00 del 2 luglio 2001
[...] La posizione processuale di Milosevic si fa sempre pi� grave:
� accusato di essere responsabile della pulizia etnica in Kosovo (in
tutto 340 persone uccise), ma anche di massacri perpetrati durante
la guerra in Bosnia e Croazia. Crimini di guerra, sicuramente.
Ma probabilmente anche qualcosa di molto pi� grave: genocidio,
quel reato terribile per il quale il Tribunale penale internazionale
non ha ancora condannato nessun criminale. [...]

(segnalato da Gian)

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Giustizia all'Aia?

di Michel Collon
(Traduz. a cura di Gilberto V. - Zastava Trieste)


Se ci si viene a dire che cio' che e' successo in Jugoslavia e' l'errore di un
solo uomo e che si dissimulano le manovre , a partire dal 1979, dei servizi
segreti tedeschi e poi americani per fare esplodere questo paese troppo
indipendente, passando sotto silenzio gli armamenti che sono statti forniti
agli avversari dei Serbi, ben prima di ciascuna di queste guerre!

Se si nascondono le frasi, discrete ma rivelatrici, con le quali Clinton e altri
dirigenti americani e della NATO hanno riconosciuto che facevano questa
guerra al servizio della globalizzazione, delle multinazionali e del controllo del
petrolio!

Se oggi si riconosce che l'opinione pubblica era stata manipolata rispetto ai
veri obbiettivi delle guerre del passato (Corea, Suez, Algeria, Vietnam,
Golfo) cosi' come sui crimini commessi dalle armate dell'Ovest, ma che sulle
guerre recenti tutto va meglio e che i mass-media dicono la verita'!

Se i capi di questi media rifiutano coraggiosamente ogni dibattito sulle
grandi menzogne recenti!

Se i dirigenti occidentali affermano, nel 1998, che l'UCK e' terrorista, nel
1999 che non lo e' affatto e nel 2001 che lo e'!

Se ci si vuol far credere che giustizia sara' fatta da un tribunale, senza base
legale, finanziata da fondi privati per nulla disinteressati (Soros, Rockfeller,
Time Warer), "tribunale" che non rispetta nessuno dei grandi principi del
diritto, a cominciare dalla presunzione di innocenza, che cambia le regole
ogni volta che gli conviene e che rifiuta di giudicare i crimini commessi nella
ex-Jugoslavia dai protetti di Washington senza parlare dei crimini della
NATO!

Se si pretende che era giusto fare la guerra uccidendo migliaia di civili per
mettere al potere in Jugoslavia un presidente "democratico" e "legalista"
mentre la deportazione di Milosevic e' stata effettuata violando le leggi di
quel Paese, la volonta' del suo Parlamento, del suo Governo e del potere
giudiziario!

Se si pretende che i criteri di decidere cio' che e' democtratico o no nel
mondo intero devono essere definiti da un presidente degli Stati Uniti, eletto
da meno di un quarto della popolazione (senza che i poveri votino), dopo che
miliardi di dollari delle multinazionali abbiano limitato il "dibattito" a due
candidati venduti e dopo che l'opinione pubblica sia stata totalmente
manipolata dai media piu' arrendevoli del mondo!

Se ci si viene a dire che un tale presidente puo' mettere al potere, armare,
finanziare, proteggere Mobutu, Sharon e Pinochet, e quasi tutti i dittatori
militari del mondo da cinquanta anni a questa parte, pretendendo inoltre di
giudicare i capi di Stato che non gli piacciono!

Se ci si dice che i dirigenti US possono assassinare i capi di stato
legalmente eletti (Allende, Lumumba, sei tentativi contro Castro e altro
ancora) e questo sfuggendo a ogni giudizio, ma che avranno domani il diritto
di rapire tutti i dirigenti del terzo mondo che resisteranno alla
globalizzazione, sicuramente dopo una demonizzazione mediatica
accuratamente orchestrata!


Allora io dico che ci prendono in giro.


Michel Collon 1 luglio 2001


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