Jugoinfo

PUZZLE MACEDONE

Il noto artista jugoslavo Andrej Tisma ha appena
completato una composizione fotografica e testuale
dal titolo "Puzzle macedone".
Andando all'indirizzo internet indicato di seguito
e cliccando su tutte le fotografie su entrambe le
pagine si ottiene una disamina provocatoria ed
illuminante di quello che sta realmente accadendo
in Macedonia.

> http://aaart.tripod.com/macedonian.htm

The outstanding Yugoslav artist
(and equally heroic individual) Andrej Tisma has just
completed a photographic and text display called
Macedonian Puzzle.
Please click on the URL (Web address) below, and click
on all the photographs on both pages for a provocative
and enlighening examination of what's really at stake
in Macedonia. Thanks (Rick Rozoff)

Play MACEDONIAN PUZZLE refreshing intelligence game.
Every picture tells a story, and every image is a
question. Click it to get an answer.

> http://aaart.tripod.com/macedonian.htm

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http://wwwext.ansa.it/balcani/fattidelgiorno/20010623191965589/200106231
91965589.shtml

JUGOSLAVIA: AL VIA DECRETO TPI,MILOSEVIC PRESTO ALL'AJA

(Di Beatrice Ottaviano e Dragan Petrovic)

(ANSA) - BELGRADO, 23 GIU - Saranno brevi i tempi per l'estradizione
all'Aja dell'ex presidente jugoslavo Slobodan Milosevic, grazie al
varo, oggi, di un decreto legge del governo federale per la piena
cooperazione con il Tpi, il Tribunale penale internazionale.
Lo ha promesso il vicepremier jugoslavo Miroljub Labus, sottolineando
che ''l'estradizione di chi e' gia' stato incriminato e' inevitabile'':
gli jugoslavi sarebbero 16, e accanto a Slobo figurano personaggi come
l'attuale presidente serbo Milan Milutinovic - il cui mandato scade a
fine anno -, l'ex vicepremier federale Nikola Sainovic, gli ex ministri
degli interni Vlajko Stojiljkovic e della difesa Dragoljub Ojdanic.
''Restate a Belgrado - ha consigliato Labus ai giornalisti stranieri
che chiedevano maggiori precisazioni sui tempi - abbiamo ottimi
alberghi''. Il premier serbo Zoran Djindjic ha parlato di 15-20 giorni
per espletare la procedura, che coinvolge governo federale, tribunale
di Belgrado, Corte suprema serba e governo repubblicano. Tutto cio'
dovrebbe bastare per soddisfare gli Stati Uniti, che sul problema della
cooperazione col Tpi avevano minacciato di boicottare una conferenza di
donatori in programma a Bruxelles il 29 giugno. Da essa Belgrado spera
di avere aiuti fin oltre un miliardo di dollari. Ma sul decreto, che
entrera' in vigore gia' da domani, il governo federale rischia la crisi
e il ricorso a nuove elezioni.
I sette ministri del Partito popolare socialista del Montenegro (Snp),
un tempo fedeli a Milosevic e ora in coalizione con i democratici serbi
del Dos, hanno boicottato la riunione odierna, consegnando i propri
mandati alla direzione del Partito, che decidera' forse gia' lunedi' se
ritirare i suoi uomini dall'esecutivo. Il Snp potrebbe in teoria
formare una nuova maggioranza con gli antichi alleati, il Partito
socialista serbo (Sps), gli ultranazionalisti del Partito radicale di
Vojislav Seselj e la Sinistra jugoslava (Jul) della ex first lady Mira
Markovic. Ma la nomina di un nuovo premier spetta al presidente
federale, il democratico Vojislav Kostunica, e se l'attuale governo
cadra', le elezioni saranno difficilmente evitabili. L'Snp e' in una
posizione difficile: il suo acerrimo avversario, il presidente
montenegrino Milo Djukanovic, si e' fatto meno insistente sulle istanze
indipendentiste dopo gli ambigui risultati delle elezioni legislative
di aprile a Podgorica. Secondo il quotidiano 'Politika', avrebbe
presentato alla Serbia proposte piu' moderate delle precedenti per il
mantenimento della Federazione jugoslava. Se Djukanovic decidesse di
non boicottare nuove elezioni federali, come aveva fatto nel settembre
del 2000 regalando ai socialisti tutti i seggi montenegrini del
Parlamento jugoslavo, i democratici di Podgorica e di Belgrado
potrebbero creare assieme una maggioranza ben piu' omogenea di quella
attuale. (...)

> http://wwwext.ansa.it/balcani/jugoslavia/jugoslavia.shtml

Pianeta Balcani: Jugoslavia

23-06-2001 21:34
MILOSEVIC: SPS PREANNUNCIA RICORSO A CORTE COSTITUZIONALE

23-06-2001 19:25
JUGOSLAVIA: TPI, ORA VOGLIAMO PASSI CONCRETI

23-06-2001 19:19
JUGOSLAVIA: AL VIA DECRETO TPI,MILOSEVIC PRESTO ALL'AJA

23-06-2001 17:28
MILOSEVIC: ESTRADIZIONE IN TEMPI BREVI, VICEPREMIER LABUS

23-06-2001 16:34
JUGOSLAVIA: DECRETO SU TPI, PROTESTA SEGUACI MILOSEVIC

23-06-2001 16:04
JUGOSLAVIA: TPI, GOVERNO VARA DECRETO COLLABORAZIONE (2)

23-06-2001 15:58
+++ JUGOSLAVIA: TPI, GOVERNO VARA DECRETO COLLABORAZIONE +++

23-06-2001 12:26
JUGOSLAVIA: TPI, OGGI DECRETO GOVERNO, MONTENEGRINI ASSENTI

22-06-2001 16:52
MONTENEGRO: DJUKANOVIC SI APPELLA A BERLUSCONI, CORREGGA ERRORI
PRECEDENTE GOVERNO

22-06-2001 14:29
JUGOSLAVIA: DONATORI; UE, GLI USA PARTECIPERANNO

22-06-2001 13:28
JUGOSLAVIA: TPI, GOVERNO VARERA' DECRETO LEGGE COOPERAZIONE

22-06-2001 03:32
JUGOSLAVIA: MALTEMPO; PIOGGE TORRENZIALI,TRASFERITI DETENUTI

22-06-2001 02:34
JUGOSLAVIA: MILOSEVIC, AVVOCATI PRONTI A CAUZIONE 250 MLD

22-06-2001 01:20
JUGOSLAVIA: TPI, DEL PONTE CHIEDE PRESSIONE SU BELGRADO

21-06-2001 19:58
JUGOSLAVIA: TPI, FALLITI NEGOZIATI SU LEGGE DI COOPERAZIONE

21-06-2001 18:50
JUGOSLAVIA: MILOSEVIC, PARLA L'UOMO COSTRETTO A TRASPORTARE CAMION DI
CADAVERI DAL KOSOVO

21-06-2001 13:20
JUGOSLAVIA: TPI,SCARICABARILE PER EVITARE CRISI GOVERNO

21-06-2001 13:18
JUGOSLAVIA: TPI, PROROGATO TERMINE PER TRATTATIVE SU LEGGE

20-06-2001 21:47
JUGOSLAVIA: TPI, PROROGATO TERMINE PER TRATTATIVE SU LEGGE

20-06-2001 18:16
JUGOSLAVIA: TPI,SCARICABARILE PER EVITARE CRISI GOVERNO/ANSA

20-06-2001 15:45
JUGOSLAVIA: TPI;LEGGE ESTRADIZIONE VERRA' RITIRATA,KOSTUNICA

20-06-2001 14:53
JUGOSLAVIA: CHIESTO RINVIO CONFERENZA DONATORI BRUXELLES

19-06-2001 16:04
JUGOSLAVIA: TPI; SCONTRO SU LEGGE, DEL PONTE RIMANDA VISITA

19-06-2001 13:57
JUGOSLAVIA: MONTENEGRO, EVASO CRIMINALE DI GUERRA

18-06-2001 17:37
MILOSEVIC: CONCLUSE PRIME INDAGINI, PRESTO PROCESSO

17-06-2001 18:43
JUGOSLAVIA-RUSSIA: PUTIN VUOLE RUOLO DA PROTAGONISTA/ANSA

17-06-2001 14:21
JUGOSLAVIA-RUSSIA: PROGETTO PER UNIONE DOGANALE

17-06-2001 12:16
KOSOVO: PUTIN E KOSTUNICA, FONTE D'INSTABILITA' PER BALCANI

17-06-2001 11:00
JUGOSLAVIA: RUSSIA, RIPRESI COLLOQUI KOSTUNICA-PUTIN

16-06-2001 22:54
JUGOSLAVIA: MIGLIAIA IN PIAZZA MANIFESTANO PER MILOSEVIC

16-06-2001 20:22
JUGOSLAVIA: PUTIN ARRIVATO A BELGRADO DOPO VERTICE CON BUSH

16-06-2001 19:13
USA-RUSSIA: PUTIN PARTITO DA LUBIANA PER BELGRADO

16-06-2001 18:45
PUTIN A BELGRADO: STASERA VEDE KOSTUNICA, TV SLOVENA

15-06-2001 18:37
KOSOVO: TROVATA ALTRA FOSSA COMUNE IN SERBIA (2)

15-06-2001 18:04
JUGOSLAVIA: TPI; RISCHIO CROLLO FEDERAZIONE, VICEPREMIER

15-06-2001 17:41
JUGOSLAVIA:CAPO FORZE ANTITERRORISMO PROVOCA PROPRIO ARRESTO(2)

15-06-2001 16:39
KOSOVO: TROVATA ALTRA FOSSA COMUNE IN SERBIA

15-06-2001 15:59
JUGOSLAVIA:CAPO FORZE ANTITERRORISMO PROVOCA PROPRIO ARRESTO

15-06-2001 02:43
JUGOSLAVIA: TPI; ULTIMA PAROLA SPETTA A REPUBBLICHE, TANJUG

14-06-2001 18:06
L'INTERESSE DEGLI IMPRENDITORI FRIULANI VERSO LA JUGOSLAVIA

14-06-2001 13:26
JUGOSLAVIA: IN MONTENEGRO LA LAMPADINA PIU' VECCHIA D'EUROPA

14-06-2001 13:23
JUGOSLAVIA: TPI, GOVERNO APPROVA BOZZA LEGGE COOPERAZIONE

13-06-2001 19:59
KOSOVO: FOSSE BELGRADO, PRIME IMMAGINI DA CAMPO MORTE / ANSA

13-06-2001 16:11
JUGOSLAVIA: TPI; ENTRO VENERDI' VOTO GOVERNO,CAOS SU ACCORDO

13-06-2001 14:34
KOSOVO: FOSSE COMUNI SERBIA, ARRIVATI OSSERVATORI TPI

13-06-2001 02:33
JUGOSLAVIA: VERSO ADESIONE PARTNERSHIP PACE NATO, GENERALE

13-06-2001 00:04
JUGOSLAVIA: USA ELOGIANO KOSTUNICA PER RAPPORTI CON CROAZIA

12-06-2001 17:16
JUGOSLAVIA: COLLABORAZIONE CON TPI UN OBBLIGO, DJINDJIC

11-06-2001 22:39
SERBIA: SI' PARLAMENTO A DESTITUZIONE VICE PREMIER OBRADOVIC(2)

11-06-2001 22:15
JUGOSLAVIA: FMI APPROVA PRESTITO, NONOSTANTE RISERVE USA

11-06-2001 21:28
SERBIA: SI' PARLAMENTO A DESTITUZIONE VICE PREMIER OBRADOVIC

11-06-2001 18:56
JUGOSLAVIA: ZIZIC A PRAGA AUSPICA SOLUZIONI DEMOCRATICHE

11-06-2001 18:05
EX JUGOSLAVIA: ARMI DURANTE EMBARGO CON CONNIVENZA FRANCIA

11-06-2001 13:05
JUGOSLAVIA: ASSASSINATO GIORNALISTA SERBO

06-06-2001 19:14
KOSOVO: FOSSE COMUNI BELGRADO, MINISTRO SERBO CAUTO

05-06-2001 17:24
JUGOSLAVIA: FARNESINA, INIZIATIVE SOSTEGNO DEMOCRATIZZAZIONE

05-06-2001 13:38
ONU: MISSIONE DEL CONSIGLIO SI CUREZZA IN JUGOSLAVIA E KOSOVO

04-06-2001 14:07
JUGOSLAVIA: INIZIATO PROCESSO CONTRO EX CAPO SERVIZI SEGRETI

04-06-2001 12:01
JUGOSLAVIA: MILOSEVIC, MONTENEGRINI BLOCCANO LEGGE SU TPI

03-06-2001 10:28
JUGOSLAVIA: INEVITABILE CONSEGNARE MILOSEVIC A TPI, DJINDJIC

02-06-2001 17:43
ITALIA-JUGOSLAVIA: A BELGRADO GIORNATE ITALIANE

02-06-2001 17:09
JUGOSLAVIA: PROCESSO A MILOSEVIC ENTRO QUATTRO MESI,DJINDJIC

01-06-2001 19:49
SERBIA SUD: EVITATA GUERRA MA RISCHI IN MACEDONIA, PURDEW

01-06-2001 16:55
JUGOSLAVIA: PRONTO A COLLABORARE CON TPI,RIBADISCE KOSTUNICA

01-06-2001 15:31
JUGOSLAVIA: DEL PONTE CHIEDE PIU' SOSTEGNO EUROPA, FOCUS

01-06-2001 13:06
KOSOVO: PARLAMENTO SERBO RESPINGE QUADRO ISTITUZIONALE ONU

31-05-2001 17:02
SERBIA SUD: ANCHE MANO ITALIANA DIETRO PACE / ANSA

31-05-2001 13:25
SERBIA SUD: FORZE JUGOSLAVE COMPLETANO RIENTRO

31-05-2001 10:46
SERBIA SUD: FORZE JUGOSLAVE ENTRANO IN ULTIMA ZONA FASCIA

30-05-2001 15:50
KOSOVO: CADAVERI DANUBIO; CASO NON ISOLATO, MINISTRO SERBO

30-05-2001 15:07
NATO: JUGOSLAVIA CHIEDE DI ENTRARE IN PARTENARIATO PACE

30-05-2001 11:41
NATO: MINISTRO ESTERI JUGOSLAVIA A VERTICE BUDAPEST

30-05-2001 00:43
MONTENEGRO: GOVERNO, INCARICO A PREMIER USCENTE VUJANOVIC

29-05-2001 13:27
GOVERNO NON TROVA INTESA SU LEGGE ESTRADIZIONE

28-05-2001 13:38
SERBIA SUD: PRIME PATTUGLIE MISTE CONTROLLANO ZONE

28-05-2001 13:37
SERBIA SUD: PRIME PATTUGLIE MISTE CONTROLLANO ZONE

27-05-2001 16:55
SERBIA SUD: BAMBINO ALBANESE MUORE IN ESPLOSIONE MINA

26-05-2001 12:59
SERBIA SUD: SI CONSEGNA A KFOR COMANDANTE GUERRIGLIA (2)

26-05-2001 11:59
+++ SERBIA SUD: SI CONSEGNA A KFOR COMANDANTE GUERRIGLIA +++

25-05-2001 19:35
SERBIA SUD: FOLLA IMPONENTE A FUNERALI 'COMANDANTE LLASHI'

25-05-2001 18:59
EX JUGOSLAVIA: CINQUE STATI SE NE DIVIDONO L'EREDITA'

25-05-2001 18:21
EX JUGOSLAVIA: BUSH PROLUNGA SANZIONI CONTRO LEADER SERBI

25-05-2001 13:48
SERBIA SUD:CAPO ALBANESE UCCISO IN SCONTRO CON SOLDATI,COVIC

25-05-2001 13:42
KOSOVO: MILOSEVIC ORDINO' OCCULTARE CADAVERI DANUBIO,POLIZIA

25-05-2001 13:10
CROAZIA-JUGOSLAVIA: RAPPORTI MIGLIORATI,PRESTO NUOVI ACCORDI

24-05-2001 22:05
SERBIA SUD: GUERRIGLIERO ALBANESE UCCISO, SCAMBI ACCUSE

24-05-2001 20:51
SERBIA SUD: TRUPPE BELGRADO TORNANO IN FASCIA SICUREZZA/ANSA

24-05-2001 20:35
JUGOSLAVIA: NO MILOSEVIC A VISITA COMITATO DIRITTI UMANI

...

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Data: 23/06/2001 22:08
Da: "Vladimir Krsljanin"
Oggetto: Proclamation of the Socialist Party of Serbia against the
treason and capitulation

PROCLAMATION OF THE SOCIALIST PARTY OF SERBIA

Respected citizens!


An attempt of treason and shameful capitulation of the country is going
on! The decree by which members of DOS politburo in Federal Government
have accepted extradition of our citizens to the Hague Tribunal is an
unprecedented anticonstitutional and antipopular act that puts under
the question survival of the federal state, our freedom and sovereignty.

This unprecedented decision has been prepared and followed by a series
of lies and manipulations such as: alleged commitments accepted in
Dayton, alleged unity of the international community, alleged prospects
of our better treatment in donors' conferences... They've been telling
us about forgiving of the interests grown during the period of embargo
and aggression, but they haven't been telling that we shall pay many
times more by loosing the right for war reparations, by paying
compensations to Bosnia and Croatia and by selling out our economy.

The real aim of this in the world history unprecedented decision is the
amnesty of NATO criminals and imposing the collective guilt to the
Serbian people for all past and future sufferings in the region. So
that the Serbian people loses all prospectives and become an object of
mass deportations to foreign political judges financed by Soros and
American agencies.

DOS just destroyed the Federal Government. Due to resistance in
Montenegro, they want to destroy the Federal State as well. They are
attacking the Yugoslav Army.

The Presidents of Yugoslavia and Serbia are not only failing to protect
the constitutional order, but are also becoming a cover for its
undermining. DOS blackmails and misuses judiciary. The economic system
has been fallen and poverty becomes massive. Education, health-care,
culture are humiliated. The country drowns hopelessly deep.


Respected citizens,


Say decisively NO to the traitors of the people and the country! Say NO
to the ones ready to sell the Serbian soul and honor for a handful of
dollars!

The people that deserved admiration of the world for its heroism can
not accept the major humiliation! The Serbian people will never
recognize their capitulation!

Let us unite to protect democracy, sovereignty and constitutional
order! Let us protect Slobodan Milosevic and each citizen of this
country!


Belgrade, June 23, 2001


THE SOCIALIST PARTY OF SERBIA

Head Committee

Belgrade, June 23, 2001

THE STATEMENT


The Executive Committee of the Socialist Party of Serbia warns that the
decision of the DOS Politburo to adopt the federal decree about
extradition of Yugoslav citizens to the Hague Tribunal represents a
most severe violation of the Constitution and paves the way for
imposition of the martial law in the country.

Since the DOS regime have failed in the attempt to pass the
anticonstitutional law, they decided to adopt a decree which in its
essence abolishes the multiparty parliamentary system.

It is now obvious that DOS takes control over the state by decrees and
that there is nothing left of the rule of law. The Federal Government
is not working. The Presidents of Yugoslavia and Serbia who are obliged
to protect the Constitution as well as interests and dignity of the
people and the country are not reacting to the major violation of the
Constitution and even more, they are becoming a coverage for the policy
that produces serious harms to the country and the people. The
interests of the people can not be subordinated to anyone's personal,
leaders' or political ambitions. No one has right to violate the
Constitution which forbids extradition of our citizens, nor can accept
commitments in contradiction with the interests of the people.

No one has right to diminish and insult the thousands of victims of the
NATO aggression, nor to forgive the mass destruction and amnesty the
ones responsible for the crimes against the peace and humanity. The aim
of the DOS decree is, by the surrender of our citizens, to impose the
collective guilt to the Serbian people for everything that happened in
the past. The actions of DOS and of the Soros representatives in the
Federal Government are unprecedented in the world history. To all those
who are taking part in it or are agreeing with it must be clear that
they are bearing the responsibility for the unforeseeable consequences.
Since they act contrary to the Constitution and to their powers - both
they and the so-called International Community must know that Serbian
people and our citizens will never recognize such acts.

The leadership of the Socialist Party of Serbia, on behalf of the
highest Party organs and on behalf of the Parliamentary Groups in
Federal and Serbian Assemblies, have sent a letter to the president of
the Federal Republic of Yugoslavia Vojislav Kostunica, demanding that
violation of the Constitution must be stopped, as well as the system of
capitulation derived from the anticonstitutional decree on extradition.





THE SOCIALIST PARTY OF SERBIA

Belgrade, June 23, 2001

THE STATEMENT


The Socialist Party of Serbia underlines that by the today's DOS decree
an unprecedented coup has been performed against the constitutional
order of the country and constitutional protection of all citizens of
the Federal Republic of Yugoslavia, and in the first place of the
defenders of the fatherland, has been abolished.

The Socialist Party of Serbia as the major opposition party considers
this as an disgraceful fraud of the people, who will never recognize
such an act.

The Socialist Party of Serbia decided to send immediately an appeal to
the Federal Constitutional Court to judge the legality of the decree of
the DOS part of the Federal Government.

The Socialist Party of Serbia expects that the Federal Constitutional
Court will:


1. Declare the decree of the DOS part of the Federal Government
unconstitutional, since the Constitution of the Federal Republic of
Yugoslavia and the Constitution of the Republic of Serbia explicitly
forbid the extradition of their citizens;


2. Prevent immediately the implementation of any individual act or
action that might be based on that unconstitutional decree, since it
can make irreversible harmful consequences for the interests of the
people and state, until the final decision will be made.


To join or help this struggle, visit:
http://www.sps.org.yu/ (official SPS website)
http://www.belgrade-forum.org/ (forum for the world of equals)
http://www.icdsm.org/ (the international committee to defend Slobodan
Milosevic)

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Dear John (and other foreign correspondents), due to an
incredible amount of commitments, among other travels my
evidence in Derry, Northern Ireland, to the Inquiry on Bloody
Sunday, I don't have the time to translate this report on my
visit to Belgrade in mid-June. I hope you can manage. The
report provides an exhaustive report on the present
situation, the works of the International Committe for the
Defence of Slobodan Milosevic, the mass-rally on Saturday 16
June, the conditions of Slobodan Milosevic, the prospects for
his extradition to the The Hague Tribunal.

Cheers, Fulvio.

DA FULVIO GRIMALDI

Riunione a Belgrado del Comitato Internazionale di Difesa di
Slobodan Milosevic. Nuove iniziative e mobilitazioni del
Partito Socialista Serbo.

Situazione politica, sociale, economica in Jugoslavia al 20
giugno 2001

Tasso di disoccupazione 60%. Tasso d'inflazione dall'ottobre
scorso 85%, con un salto del 18% nell'ultimo mese. Lavorano a
tempo pieno, perlopiu' nell'edilizia, solo 850.000 operai.
L'industria lavora al 10% della sua capacita'. Quasi tutti i
salari arrivano con due, tre mesi di ritardo. Lo stipendio
medio e' di 100DM, sufficienti per comprare mezzo paio di
scarpe. Mancano spesso i generi di prima necessita'. Tagli
della corrente elettrica di sette ore ogni 24. La maggioranza
dei raccolti sono falliti per mancanza di fertilizzanti e
anticrittogamici e per la mancata bonifica dei campi
costellato di bombe a grappolo.Fame diffusa. Negli ultimi
due mesi le bollette di luce, gas, telefono sono aumentate
del 16%. Ai disoccupati arriva un sussidio di 13 DM. Sono
stati aboliti i buoni-cibo. Viene richiesto l'arretrato delle
bollette che, durante il governo di Milosevic non era stato
esatto. Il governo jugoslavo ha approvato un disegno di legge
per la cooperazione con il Tribunale dell'Aja che stenta a
passare in parlamento per l'opposizione del SNP (Partito
Socialista Montenegro), membro della coalizione DOS.
Djindjic, premier serbo, capo della DOS, rinnegato al
servizio della Germania prima e degli USA oggi, "ordinando"
al parlamento di approvare la legge, ha dichiarato che
l'alternativa sarebbe "il disastro", cioe' la negazione dei
prestiti-capestro dei club di Londra e Parigi, del FMI e di
altri creditori. Kostunica ha dato il suo assenso alla
modifica della costituzione determinata da questa legge. Si
cerca di evitare la necessita' di modificare la Costituzione
affermando che essa vieta l'estradizione di cittadini
jugoslavi a stati stranieri, non a organizzazioni o organismi
(che al tempo della redazione della costituzione ovviamente
non esistevano). Nell'ipotesi peggiore, il permier serbo
Djindjic ipotizza la dissoluzione del governo federale e,
dunque della federazione. La costituzione verrebbe cosi'
abolita e l'ostacolo superato. La Serbia, separata dal
Montenegro, come auspicano gli USA, potrebbe da sola decidere
l'estradizione. In Bulgaria, ci ha detto il prof. Velko
Valkanov, copresidente del Comitato, parlamentare bulgaro e
presidente dell'Unione antifascista bulgara, si sta
costruendo una prigione che dovrebbe ospitare coloro che, su
ordine del Tribunale dell'Aja, si riuscira' ad arrestare e
condannare.

Per superare questo impasse e premere sugli oppositori e
dubbiosi e' in questi giorni a Belgrado la procuratrice
dell'Aja, Carla del Ponte. Putin, durante una breve visita a
Belgrado domenica scorsa, non si e' pronunciato
sull'estradizione di Milosevic e sul Tribunale dell'Aja (di
cui, del resto Mosca ha gia' chiesto lo scioglimento per
evidente illegalita' e parzialita'), ma ha nuovamente
condannato i bombardamenti Nato e la protezione fornita dalla
KFOR ai pulitori etnici albanesi in Kosovo, ora all'opera in
Macedonia. A luglio si svolgera' la Conferenza dei "donatori"
che dovrebbe prendere in esame una ricostruzione jugoslava
oggi totalmente ferma dopo che durante il precedente governo,
in un solo anno, la Jugoslavia aveva ricostruito oltre meta'
delle sue infrastrutture in pieno regime di sanzioni.

Finora alla Jugoslavia il FMI ha concesso un prestito di 150
milioni di dollari. Questo e' servito per ripagare un
prestito ottenuto da banche svizzere e norvegesi, a sua volta
erogato perche' la Jugoslavia potesse ripagare un debito di
tale ammontare allo stesso FMI.

Continuano le partite di giro chiamate "aiuti".
Implicitamente si preme per la totale subordinazione di
Belgrado all'Aja, per la consegna di Milosevic e per il
rapido avvio delle privatizzazioni di tutte le maggiori
industrie dello Stato. Condizione per i prestiti: che i
lavori di ricostruzione siano affidate a imprese straniere e
che le aziende dismesse siano cedute a prezzi infimi alle
multinazionali. Queste, se competitive nei confronti di
aziende occidentali, verranno chiuse. E' successo, tra tanti
altri esempi, alla Light Bulb, grande fabbrica elettrica di
stato ungherese, acquistata per pochi soldi dalla General
Electric americana. La stessa ricetta shock inflitta, con i
noti risultati, a Polonia, Ucraina, Bulgaria, Romania, ecc.

In tutto il paese si susseguono scioperi, perlopiu' nel
settore del pubblico impiego, mentre le maggiori fabbriche, a
partire dalla Zastava, pur in buona parte ricostruite sotto
il precedente governo, sono ferme e sono in corso trattative
per la vendita. Gli operai ricevono 13 DM al mese e devono,
per sopravvivere, arrangiarsi facendo i braccianti nelle
aziende agricole dei dintorni.

Tre milioni su dieci sono oggi sotto il livello della
poverta' e non riescono a sfamarsi. Ignote, perche' celate
dal governo, nonostante organismi indipendenti ed enti locali
abbiano fatto ricerche che hanno prodotto risultati
drammatici, le condizioni di una popolazione tutta
contaminata dall'inquinamento chimico e radioattivo prodotto
dai bombardamenti.

L'istituto d'igiene del lavoro a Pancevo (120.000 abitanti)
ha registrato 8000 nuovi casi di cancro dalla fine dei
bombardamenti, solo tra la popolazione femminile. Dati
analoghi sono diffusi, ma non pubblicizzati dai media e dalle
istituzioni, da organismi sanitari e scientifici di varie
citta'. Assolutamente nulla viene fatto perche' la
popolazione sia informata o curata. Dall'estero non sono
arrivati neppure gli apparecchi di misurazione delle
contaminazioni da tempo richieste dai laboratori jugoslavi.
Dopo i primi due provvedimenti legislativi presi dal governo
al suo insediamento - amnistia e restituzione dei beni
all'ex-re di Jugoslavia e amnistia, su ordine Nato, dei
terroristi albanesi processati e condannati, accompagnata
dall'arresto di Milosevic e di 250 dirigenti e militanti del
Partito Socialista - viene ora avviata la privatizzazione dei
servizi pubblici, gia' prevista dal programma elettorale di
Kostunica e a me da lui confermata in un'intervista, a
partire da istruzione e sanita'. Le rette universitarie sono
state quadruplicate (per Giurisprudenza da 300 a 1200 DM, ed
e' la retta piu' bassa) e per le scuole superiori e' stata
introdotta una "partecipazione" finanziaria delle famiglie.
La Jugoslavia, come Iraq, Cuba, Vietnam e altri stati vittime
di aggressioni USA o Nato, garantiva l'assoluta gratuiticita'
di pubblica istruzione e sanita' a ogni grado e livello.
Nelle presenti condizioni del paese, questi costi
significheranno l'espulsione dal sistema sanitario e
scolastico superiore di almeno il 50% della popolazione.

Dopo quasi tre mesi di detenzione, prolungata due volte oltre
i tempi stabiliti, e' terminata l'inchiesta che avrebbe
dovuto appurare le responsabilita' di Slobodan Milosevic per
quanto attiene a "abusi di potere". Specificamente gli era
stato imputato di aver ordinato a un ministro e al direttore
delle dogane di stornare fondi verso destinazioni ignote.
Dopo aver ascoltato centinaia di testimoni, gli inquirenti
non sono riusciti a trovare una sola prova a carico di
Milosevic. E' probabile che ora, su suggerimento di Carla del
Ponte, verranno sollevate nuove accuse, anche se, per legge,
l'ex-presidente dovrebbe essere scarcerato. Lo stesso giudice
inquirente e il presidente del Tribunale hanno confessato
all'avvocato Christopher Black (titolare del piu' grande
studio legale canadese e membro del Comitato Internazionale
di Difesa di Milosevic) che non vedono piu' motivi per tenere
in prigione Milosevic e, in privato, hanno ammesso che lo
scarcererebbero se non fossero a rischio le loro future
carriere e, forse, qualcos'altro.

Il Comitato Internazionale di Difesa di Slobodan Milosevic si
e' recato in carcere ed ha incontrato l'ex-presidente. Erano
presenti due militari che hanno preteso la traduzione della
conversazione svoltasi in inglese. Milosevic e' apparso in
buona forma, soprattutto psichica e, all'apparenza, anche
fisica. Se ne poteva constatare un'irritazione cutanea tra
fronte e naso, dovuta secondi i medici alla tensione
psicologica. Soprattutto si e' mostrato combattivo e
estremamente determinato a proseguire la lotta contro la
persecuzione giudiziaria di cui e' vittima, al pari di tutto
il paese. Milosevic si rende perfettamente conto che
l'accanimento giudiziario contro di lui e l'eventuale
estradizione all'Aja puntano alla distruzione definitiva di
una sovranita' anche solo formale dello stato jugoslavo e,
nell'immediato, a responsabilizzare l'intero popolo serbo,
che lo aveva eletto per ben tre volte, per i crimini commessi
dalla Nato. E' probabile che si vorra' arrivare non solo alla
rinuncia da parte jugoslava di ogni risarcimento di danni di
guerra, ha detto Milosevic, ma addirittura alla richiesta a
Belgrado di pagare ai paesi Nato i costi delle distruzioni e
delle operazioni. Cosi' fu fatto col Vietnam quando gli USA;
con il ricatto di un embargo genocida, pretesero dal Vietnam
di pagargli anche le spese incorse dal governo fantoccio di
Saigon per armarsi contro il proprio paese.

Quanto allo stato di salute di Milosevic e al trattamento
riservatogli, l'ex-presidente ci ha detto di aver fermamente
respinto una recente offerta dei suoi carcerieri di curarlo
per via intravenosa. Ci si rende facilmente conto,
nell'Italia dei caffe' al cianuro, cosa questo potrebbe
comportare. Le patologie di Milosevic mi sono state
illustrate dalla squadra di legali (10 studi con 50 avvocati,
tutti volontari) che assistono l'ex-presidente (e tuttora
presidente del Partito Socialista Serbo), capeggiati dal
principe del Foro Toma Fila. Secondo Fila, si cerca di
uccidere il detenuto per superare lo scoglio
dell'estradizione ostacolata. Milosevic ha subito un infarto
(ischemia acuta) a meta' maggio e soffre di forte
ipertensione, probabilmente causata dallo stress, del quale
danno indicazione anche da una forma di dermatite rilevate
sul suo viso. Dopo una lunga discussione tra Milosevic e i
suoi carcerieri, l'ex-presidente e' stato portato
all'Ospedale Militare, attrezzato con un reparto cardiaco
altamente specializzato, da lui preferito all'infida clinica
privata che gli volevano imporre. L'ECG e' risultato
fortemente alterato e, dopo una coronarografia, anziche'
essere ricoverato in animazione, come richiesto dai sanitari,
e' stato subito ricondotto in prigione. Nelle sue condizioni
un nuovo, fatale infarto e' altamente probabile. Questa
diagnosi e' stata firmata da 19 medici indipendenti, insieme
a un appello all'OSCE per il ricovero immediato di Milosevic
, in clinica o nella sua abitazione. Contro il presunto
pericolo di fuga (quello di influenzare i testimoni e' stato
superato dalla deposizione di tutti i testimoni convocati),
gli avvocati di Milosevic hanno offerto come cauzione la sua
residenza. Al Tribunale non e' bastato. Non sono bastate
neppure le abitazioni e i patrimoni di tutti i dirigenti e di
molti militanti del PSS offerti in cauzione.

L'ICDSM (Comitato Internazionale di Difesa di Slobodan
Milosevic) si e' riunito nei giorni 16, 17 e 18 giugno e, al
termine, ha denunciato in una conferenza stampa le violazioni
giuridiche e il degrado politico e morale impliciti nelle
manovre per l'estradizione di Milosevic e di molti altri
dirigenti serbi, le violazioni delle norme sanitarie a sua
protezione, la continua repressione e persecuzione esercitata
dal governo e dalle sue bande di teppisti nei confronti di
esponenti del precedente assetto istituzionale e di centinaia
di semplici funzionari e dirigenti d'impresa senza qualifica
politica, ma le cui posizioni sono ambite da esponenti DOS,
nonche' le procedure di strangolamento messe in atto dalle
istituzioni finanziarie internazionali per distruggere del
tutto l'economia jugoslava.

L'ICDSM e' stato fondato a Berlino, il 24 marzo scorso,
durante il primo Forum Europeo della Pace. I suoi esponenti
provengono da 20 paesi e sostegno alle sue attivita' e' stato
offerto da 600 personalita' accademiche, politiche, culturali
e giuridiche di oltre 30 paesi, tra i quali nomi prestigiosi
come il commediografo britannico Harold Pinter, 98 deputati
su 130 della Camera Alta russa, William Spring presidente di
"Cristiani contro la Nato" (Londra), il poeta greco Georgios
Kakudilis, i dirigenti del Partito Comunista e del Partito
dei contadini ucraini, dirigenti dell'International Action
Center (N.Y.) di Ramsey Clark. E'presieduto da Ramsey Clark e
Velko Valkanov (parlamentare bulgaro, presidente dell'Unione
Antifascista). Vicepresidenti sono Fulvio Grimaldi (Tribunale
Ramsey Clark, Italia e PRC), Jared Israel (giornalista USA),
Sergei Dovgan (Presidente del Partito dei Contadini di
Ucraina), Liana Kaneli (deputato indipendente per il Partito
Comunista Greco).

Al termine dei lavori che, visto che tutte le sedi nazionali
e molte locali sono state sottratte al PSS, si sono svolti
nella sede cittadina del Partito Socialista Serbo
(interamente rinnovato e ringiovanito nella direzione,
presidente ad interim l'ex-ministro degli esteri Zivadin
Jovanovic, con l'esclusione spontanea o forzata di tutti gli
elementi opportunisti), un edificio parzialmente restaurato
dopoche' i teppisti del golpe lo avevano demolito,
saccheggiato e incendiato, sono stati diffusi alcuni
documenti. Uno di questi riassume le conclusioni di
Christopher Black, responsabile del team di giuristi
internazionali che controllano la procedura messa in atto a
Belgrado (e nel quale sarebbe auspicabile ed urgente che
entrassero altri avvocati stranieri con possibilita' di
recarsi per brevi periodi a Belgrado). Black, incontrati i
magistrati inquirenti e i legali di Milosevic, ribadisce che
non vi e' piu' nessun elemento che possa giustificare la
continuata detenzione del prigioniero. L'avvocato canadese ha
sottolineato il carattere tutto politico di quanto viene
inflitto a Milosevic, motivato:

1) dalla sua decennale resistenza alla Nato e ai diktat
imperialistici;

2) dalla sua posizione di presidente del PSS, unico partito
di opposizione in Serbia e nella Federazione;

3) dal diktat USA la cui data ultimativa per l'arresto, 31
marzo, e' stata disciplinatamente osservata dai quisling di
Belgrado;

4) dalle costanti pressioni del Tribunale dell'Aja, un
tribunale del tutto illegittimo perche' nominato dal
Consiglio di Sicurezza al quale la Carta del'ONU non
conferisce tale diritto, e non in base a un trattato
ratificato dai paesi interessati;

5) da USA, organismi finanziari internazionali e paesi
creditori che rinnovano il ricatto della negazione di
prestiti e intanto mantengono in vigore le sanzioni del 1993
e del 1999;

6) dalla necessita' di distruggere, eliminando il massimo
punto di riferimento, tutte le forze jugoslave che difendono
la sovranita' nazionale.

Black ha poi denunciato il carattere illegittimo poiche'
retroattivo di un eventuale provvedimento legislativo per
l'estradizione e ha rivelato particolari relativi all'arresto
di Milosevic (che non ha mai voluto sottrarsi fuggendo, pur
consapevole di quanto si stava per verificare)il 31 marzo
scorso, poche ore dopo il mio lungo colloquio con lui. Il
primo tentativo di arresto e' stato compiuto da una banda di
uomini mascherati che sono stati respinti dalle guardie e
dalla folla che circondava la residenza. Si voleva effettuare
un rapimento, come gia' successo per dirigenti serbi nella
Repubblica Serpska. Nelle vicinanze della residenza era
pronto un elicottero che avrebbe dovuto trasportare
l'ex-presidente all'appuntamento con gli scherani dell'Aja.
Fallito questo tentativo, nelle trattative successive e'
entrato Kostunica (assente dal paese al momento del tentato
sequestro), che ha accettato la consegna di Milosevic a
reparti ufficiali di polizia, alla presenza dei suoi amici
politici. Le armi trovate nella residenza di Milosevic
appartenevano al reparto dell'Esercito ufficialmente
incaricato della sua protezione. Infine, Black ha ribadito
che, dopo centinaia di interrogatori, non una sola prova e'
emersa che giustificasse l'accusa di "abuso di potere". In
compenso il viceministro della giustizia, Sarkic, non ha
esitato a rivelarci le sue motivazioni personali: "Anni fa,
ero magistrato, Milosevic mi sospese per 4 mesi dalla
professione . Capirete che non ho gradito e che questo pesa.
Eppoi non ho simpatie per socialisti e comunisti. Molti di
noi vorrebbero vederli tutti appesi a un lampione. Cio' non
toglie che, dal punto di vista giuridico, non vi e' al
momento alcun motivo per temere Milosevic in carcere." I
magistrati inquirenti lavorano in questa atmosfera. Uno di
loro ha candidamente ammesso: "Io voglio fare l'avvocato. Ma
qui, per fare quel mestiere, devi prima fare cinque anni il
magistrato. Se io non mi piego alle pressioni che mi vengono
dall'alto, posso dare l'addio al mio futuro professionale."

A cio' Toma Fida e gli altri legali del detenuto hanno
aggiunto la denuncia della montatura circa gli 85 corpi
ritrovati nel Danubio, chiusi in un camion che, su ordine di
Milosevic non suffragato da alcun documento o testimonianza,
sarebbe stato fatto sprofondare nel fiume nel 1999. La
scoperta sarebbe stata fatta da un subacqueo dilettante che
avrebbe scoperto il camion a una profondita' di 30 metri,
allorche' la visibilita' in quelle acque non supera un metro.
Quei corpi sarebbero stati poi seppelliti nella fossa comune
scoperta nelle vicinanze dell'aeroporto militare di Belgrado,
dove i media occidentali avrebbero denunciato la presenza di
ben 800 corpi, per poi tacersi del tutto. Il ricordo va a
Timisoara, dove al tempo della satanizzazione di Ceausescu,
la stampa mondiale "trovo'" 2000 "vittime del dittatore", che
risultarono poi corpi giustapposti, sottratti dall'obitorio e
da un vicino cimitero. Scopo evidente: riesumare la montatura
delle famigerate fosse comuni, nessuna delle quali, dopo aver
scavato in mezzo Kosovo, ha potuto essere trovata (tranne
una, con 136 corpi serbi). Il PSS chiede ora che sui corpi
ritrovati si effettui l'esame del DNA e lo si confronti con
quello dei famigliari di 1300 serbi scomparsi, nonche' dei
famigliari di albanesi denunciati come scomparsi. Si
ricordera' che la cifra ufficiale sulle vittime del Kosovo e'
di 3000, di cui 1300 serbi uccisi e altrettanti scomparsi.

Questo, dopo una guerra tra esercito e separatisti e 78
giorni di bombardamenti Nato. L'ICDSM ha anche redatto un
documento sugli avvenimenti in Macedonia, visti come la
continuazione dell'aggressione Nato ai Balcani con l'utilizzo
come fanteria delle bande terroristiche UCK, istigate ed
armate dagli USA e dalle sue agenzie militari, come lo sono
anche le forze armate macedoni. Lo scopo evidente e'
frammentare ulteriormente la regione per creare una serie di
mininarcostati, affidati al controllo militare USA (in netta
contraddizione con gli interessi europei) e alla criminalita'
organizzata albanese. Si ripete il modello Kosovo. Con
l'obiettivo della Grande Albania, inizialmente portata avanti
da Mussolini e Hitler con la cacciata di decine di migliaia
di serbi dal Kosovo, si utilizzano le bande UCK per
disintegrare la Macedonia con il pretesto dei diritti civili
da riconoscere alla minoranza (20%) albanese e che, peraltro,
in Macedonia sono largamente riconosciuti (come lo erano da
parte di Belgrado in Kosovo). E' iniziata la costruzione del
corridoio 8 in partenza dal Mar Nero in Bulgaria e che,
attraversata Serbia meridionale e Macedonia settentrionale,
deve arrivare sull'Adriatico in Albania. Un corridoio che
taglia fuori dai rifornimenti energetici l'Europa e di cui
gli USA vogliono garantirsi, attraverso lo smantellamento di
autorita' statali nazionali, l'assoluto controllo.

L'attacco alla Macedonia, in partenza dal Kosovo controllato
da 50.000 militari Nato e condotto con armi pesanti fornite
dagli USA, dimostra che nessuna subordinazione alla Nato
protegge un paese dal terrorismo grandalbanese organizzato
dalla Nato. Il governo macedone ha eseguito tutti gli ordini
della Nato. Ha accettato l'associazione alla Nato tramite la
"Partnership for Peace" (fase che precede l'ingresso vero e
proprio, cui anela anche Djindjic), ha accettato truppe Nato
sul proprio territorio, ha chiesto di entrare a far parte
dell'UE, ha consentito alla Nato di utilizzare il proprio
territorio per condurre attacchi contro l'amica Jugoslavia.

Tutto cio' dimostra che se uno stato cede anche una piccola
parte della propria sovranita' nazionale alla Nato, la Nato
presto o tardi se la prende tutta. La Nato non ha amici, solo
future vittime. Se ne accorgeranno anche le sue attuali
quinte colonne in Jugoslavia, la DOS (Opposizione Democratica
Serba, il caravanserraglio di 17 partitini perlopiu' etnici o
localistici, aggregati al Partito Democratico di Djindjic e
Kostunica) e Otpor.

Il responsabile del PSS per le relazioni internazionali,
Vladimir Krlsjanin, un comunista, si chiede il perche' di uno
sforzo cosi' immane della Nato e degli USA contro un piccolo
paese, di appena dieci milioni di abitanti, totalmente
inoffensivo. 100.000 truppe Nato concentrate in soli due anni
nei Balcani. La piu' grande base militare USA dal tempo del
Vietnam. Un impegno militare e finanziario quattro volte
superiore a quello della guerra del Golfo, dove si trattava
di eliminare una importante potenzia regionale che minacciava
gli interessi USA e israeliani. Una pletora di finte ONG, in
particolare italiane, che strombazzavano diritti femminili,
solidarismi, pacifismi, ambasciate di pace, e, finanziate da
George Soros, costituivano il bacino di raccolta per la banda
CIA Otpor, con in prima fila i centri sociali del Nord Est.
10.000 giovani reclutati in questo sottobosco di infiltrati e
sabotatori sono stati da Otpor avviati a corsi di formazione
insurrezionale a Sofia, Skopje, Budapest, Timisoara. Lo
ammettono - e se ne vantano - oggi gli stessi protagonisti di
quell'operazione cilena pianificata dagli USA per la
Jugoslavia. Vladimir si risponde: "L'episodio che ha visto
l'aggressione alla Jugoslavia fa parte di una guerra
complessiva, dai risvolti psicologici e sociali, oltreche'
militari ed economici. Altrimenti non si spiegherebbe la
messa in opera da parte dell' imperialismo di tutto il suo
enorme armamentario: USA, ONU, UE, Nato, OCSE.

La distruzione della Jugoslavia e del suo modello politico di
convivenza e relativa protezione sociale doveva essere prima
demonizzato e poi cannibalizzato. Noi eravamo un posto di
blocco sulla strada della globalizzazione all'insegna del
mercato e del profitto. Rappresentevamo un'alternativa, anche
orgogliosa e ostinata. Di questa politica Milosevic era il
simbolo, come la Nato e' il simbolo e la soluzione finale per
la globalizzazione capitalista. Bisognava dare un
avvertimento a popoli, stati e classi i quali ritengono di
opporsi a questo imperialismo genocida, che avanza sui corpi
di miliardi di affamati e narcotizzati. Bisognava lanciare
segnali anche a Russia e Cina, i temuti futuri rivali degli
USA in un mondo che potrebbe tornare multipolare e percio'
piu' equilibrato, sottratto all'arbitrio degli USA. Ricordi
il bombardamento dell' ambasciata cinese, inizio di una
sequela di provocazioni pesantissime contro quel grande
paese? Gli USA gia' temevano un ingresso di Pechino
nell'Organizzazione Mondiale del Commercio, con un netto
cambio di equilibri in quell'organismo che oggi regola scambi
ineguali e assassini, grazie alla funzione di guida che la
Cina potra' assumere per i paesi del Terzo Mondo, o comunque
contrari all'imperialismo USA. La pressione per la consegna
- o la morte - di Milosevic si spiega cosi': Devono mostrare
di sapere, oltreche' disintegrare con bombe, chimica, uranio,
chiudere in fretta i dossier aperti, prima che le
contraddizioni sociali suscitino ripensamenti e quindi
conflitti. In questo caso il dossier
Nato-Kosovo-Rambouillet-crimini di guerra. Tutto questo prima
che la gente e gli storici confermino che a noi non facevano
difetto i diritti umani e la democrazia e che i responsabili
della catastrofe balcanica ed europea innescata da tedeschi e
americani dal 1991 ad oggi".

(1/2, continua)

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