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KOSOVO: SGARBI, GRAVI DANNI ALL'ARTE PROVOCATI DAI SERBI

(ANSA) - PRISTINA, 23 GEN - I danni subiti dal patrimonio artistico del
Kosovo sono stati provocati in gran parte dalle forze di sicurezza serbe
durante il conflitto del 1999: lo afferma Vittorio Sgarbi, al termine di
una visita di cinque giorni compiuta nella provincia a maggioranza
albanese.
"E' vero che dopo la fine del conflitto sono state attaccate e talvolta
distrutte chiese serbo ortodosse - ha detto all'Ansa - ma si trattava
nella quasi totalita' dei casi di edifici del XIX o XX secolo la cui
distruzione on ha arrecato nessun danno all'arte". Secondo Sgarbi
appaiono invece "piu' gravi i danni prodotti dalle milizie serbe, che
hanno spesso distrutto moschee antiche ed edifici di pregio artistico".
Il critico italiano ha tuttavia constatato che "i monumenti piu'
importanti del Kosovo sono ben conservati, e nel complesso il patrimonio
artistico non e' stato colpito se non sul piano morale". A parere di
Sgarbi e' "una insensatezza" vedere le chiese presidiate dai soldati,
"le armi che proteggono le arti" ha sintetizzato, alludendo ai monasteri
ortodossi tuttora sotto la vigilanza della KFOR (la forza di pace a
guida NATO).
"Al mio ritorno in Italia - ha aggiunto - esercitero' pressioni sul
Ministero degli Esteri affinche' vengano stanziati dei fondi per
contribuire al restauro di importanti affreschi". Affrontando il tema
dell'uranio impoverito Sgarbi, che ha compiuto la visita a titolo
privato, ha raccontato di aver incontrato "soldati italiani, carabinieri
e diplomatici: nessuno tra loro - ha detto - ha espresso alcun tipo di
preoccupazione. Questo ha confermato la mia convinzione: l'uranio
impoverito e' un problema solo in Italia, non lo e' in Kosovo come non
lo e' stato in Iraq. Si tratta di una bufala prodotta da una campagna di
stampa senza fondamento". (ANSA)
BLL
24/01/2001 19:08

> http://www.ansa.it/balcani/societa/20010124190831769749.html

(nota: Sgarbi Vittorio e' la stessa persona che durante i bombardamenti
della NATO in alcuni dibattiti televisivi accreditava le voci secondo le
quali le milizie serbe arrostivano i bambini albanesi-kosovari sulla
graticola)

---

Questa lista e' provvisoriamente curata da componenti
dell'ex Coordinamento Nazionale "La Jugoslavia Vivra'",
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IL TENENTE CIAMPI A PASSEGGIO NELLA GRANDE ALBANIA ITALIANA
(1941; vedi fotografia allegata)


(ANSA) - ROMA, 24 DIC - A tutti gli ''auguri piu' cari'' di buon Natale
e
''un apprezzamento pieno, vivo, per quello che state facendo per
l'Italia,
per l'Europa, per la pace nel mondo. Viva le Forze Armate, viva
l'Italia''.
Il presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, ha concluso cosi'
il
suo affettuoso messaggio augurale ai militari italiani nel mondo, in un
collegamento in videoconferenza dalla sede del Coi - il comando
operativo
di vertice interforze - con i nostri contingenti ''di pace'' nella
Bosnia,
Kosovo, Albania ed Eritrea.
Ciampi ha voluto dare ''piena testimonianza'' ai soldati italiani del
''riconoscimento internazionale sempre maggiore per quello che state
facendo e per il modo con il quale lo state facendo: le truppe italiane
impegnate nelle missioni di pace all'estero hanno dimostrato di avere
una
particolare capacita' di svolgere con pienezza di risultati il loro
compito''. ''Voi, infatti - ha proseguito il presidente della
Repubblica,
rivolto direttamente ai militari -, riuscite ad accoppiare una
professionalita' elevata con uno straordinario senso di umanita'. E di
questo sono orgoglioso perche' riflette una delle caratteristiche innate
di
tutti gli italiani: il rispetto della dignita' dell'uomo
indipendentemente
dalle etnie, dalle religioni e da qualsiasi altra diversita'''.
''Certamente comprendo il vostro stato d'animo alla vigilia del
Natale'',
ha aggiunto Ciampi, rivolgendosi idealmente a tutti gli 8500 militari
italiani attualmente impegnati in 21 diverse operazioni nel mondo.
''Ebbi
anch'io da giovane - ha ricordato il presidente - la non piacevole
condizione di trascorrere alcuni natali in armi, lontano da casa.
Comprendo, dunque, questo senso di lontananza dalle vostre famiglie e
per
questo, credetemi, vi sono particolarmente vicino''.
Nel corso del collegamento in videoconferenza, il presidente Ciampi, che
era accompagnato dal capo di stato maggiore della Difesa, generale Mario
Arpino, ha ricevuto gli auguri e ascoltato i punti delle situazioni dai
comandanti di diversi contingenti italiani: il generale Pierluigi
Torelli,
dal Kosovo, dove sono schierati circa cinquemila militari italiani; il
generale Giovanni Ridino', dalla Bosnia (1600 uomini); il generale
Amilcare
Casalotto, da Durazzo (1200) ed il colonnello Maurizio Salvadorini,
dall'Eritrea, dove sono da poco arrivati 115 militari italiani. A tutti
il
presidente della Repubblica ha espresso apprezzamento per il lavoro
svolto.

Per quanto riguarda la Bosnia, in particolare, Ciampi ha detto di essere
''ben consapevole dell'importanza dell'attivita' del contingente
italiano,
in una situazione che e' comunque abbastanza stabilizzata, per
assicurare
il pieno rispetto degli accordi di Dayton''. Ma sono anche altri - ha
ricordato il presidente - gli impegni di Italfor: ''quando venni a
Sarajevo
ebbi modo di vedere quanto conta, per il mantenimento dell'ordine e
della
sicurezza, la presenza e l'attivita' dei nostri carabinieri, ma conosco
anche l'importanza del contributo italiano per addestrare le forze
locali
di polizia''.
Rivolto poi ai militari del Kosovo, Ciampi ha auspicato che la
situazione
''abbia un miglioramento, dopo le elezioni di ieri in Serbia''. Elezioni
-
ha affermato Ciampi - che sono state tra l'altro il motivo del rinvio
della
sua visita diretta ai militari italiani ''che conto comunque di fare -
ha
detto - tra qualche settimana''. ''Voi - ha affermato il capo dello
Stato,
rivolgendosi ai militari in Kosovo - avete il grosso compito di ridare
concretezza ad un lento e non facile ritorno ad una situazione di
convivenza tra etnie diverse e, al tempo stesso, di riavviare il
funzionamento delle istituzioni civili. Un contributo fondamentale,
dunque,
quello dei militari italiani per il ritorno alla normalita' anche nelle
comunicazioni, con particolare riferimento alle linee ferroviarie e
all'aeroporto di cui assicurate il pieno funzionamento''.
In Albania (''paese che ho conosciuto abbastanza bene da giovane'') i
soldati italiani, ha affermato il capo dello Stato, stanno svolgendo
''un'attivita' di straordinaria importanza, attraverso il contributo di
tutte le forze armate di terra, di mare, di cielo. Si tratta del
supporto
alle truppe che operano nel Kosovo e della cooperazione con le forze
armate
albanesi per aiutarle a migliorare la loro professionalita' e le
capacita'
tecniche in modo che possano sempre meglio assolvere ai propri compiti,
sia
nel mantenimento dell'ordine pubblico, sia nelle altre attivita' proprie
delle forze armate''.
Rivolto, infine, ai militari italiani in Eritrea, Ciampi ha ricordato
che
sono loro quelli che oggi operano ''nella terra piu' lontana, in una
situazione non facile, sia dal punto di vista strettamente ambientale'',
sia perche' al confine ''di due paesi che sono stati purtroppo colpiti
da
una guerra sanguinosa.
Voi - ha aggiunto Ciampi - avete il compito di far si' che gli accordi
di
armistizio, raggiunti da poco, diventino veramente operativi e siano il
preludio ad un ritorno di condizioni di piena pace''.
''Proprio per il modo in cui svolgete i vostri compiti, sono orgoglioso
-
ha ribadito e concluso Ciampi - di essere il capo delle Forze Armate''.
(ANSA).
SV/MGA

Dal Discorso di fine anno del presidente della Repubblica:

"Stiamo partecipando con impegno, e possiamo esserne orgogliosi, alla
pacificazione di una regione a noi vicina: i Balcani, sconvolti da
conflitti, massacri, esodi di popolazione. Non abbiamo dimenticato la
tragedia dei profughi Giuliani e Dalmati. L'obiettivo di una civile
convivenza fra etnie diverse, e del ritorno alla democrazia, ha fatto
passi avanti, alcuni insperati..."

L'entrata della Nato in Kossovo (cifre da interrogazione
parlamentare di Russo Spena
9-11-2000) ha provocato 200.000 nuovi profughi e 1500 omicidi
etnici. Il territorio è
stato disseminato di Cluster Bombs (mine antiuomo messe al bando) e
di uranio
impoverito (4000 anni di attività radioattiva). Sono aumentati del
500% i decessi da
leucemia (municipalità di Pancevo), sono stati immesse nell'aria dai
bombardamenti
oltre 150.000 tonnellate di sostanze cancerogene, mutagene e
teratogene fra le
quali 17.000 tonnellate di ammoniaca, 1400 di EDC, otto di mercurio,
1500 di
vinilcloruromonomero; queste ultime emissioni hanno aumentato
l'incidenza
tumorale del 160%.
La guerra civile che era in atto in Kossovo prima dell'inizio dei
bombardamenti della
Nato aveva causato la morte di 1000 persone di tutte le etnie... la
stessa Nato parla
oggi di 3000 vittime di tutte le etnie. D'Alema nei giorni del
conflitto stimava questa
cifra in 200.000 morti solo albanesi...
Già oggi la pacificazione ha prodotto più morti di quelli causati
dalla guerra civile
anche volendo ignorare il fatto che questa guerra civile fosse stata
fomentata
dall'occidente per poi poterla pacificare...questi i passi in avanti
insperati.

---

Ciliegina liberamente tratta da contributi pervenuteci da Gian (Venezia)
e Serena (Bologna), che ringraziamo.

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